Albatros

Un capolavoro di casa Albatros Werke GmbH.

Albatros 01



Il 5 agosto 1916 l’ingegner Robert Thelen, della Albatros Werke GmbH di Johannisthal, presentò il prototipo di uno « scout » biplano monoposto, che aveva progettato con i suoi assistenti Gnaedig e Schubert. Il nuovo biplano era nato per sostituire nell’aviazione imperiale tedesca i vari caccia monoplani che stavano ormai subendo la superiorità dei nuovi aerei alleati: il DH.2 ed il Nieuport 11.

Il prototipo, che fu immatricolato D 423/16, ebbe un immediato successo.

Di design accattivante, con linee dolci e curve che, sebbene più onerose da realizzare rispetto alle strutture squadrate tipiche degli aerei dell'epoca, erano senz'altro aerodinamicamente più efficaci, il nuovo caccia tedesco prometteva di rendere obsoleti tutti i caccia Alleati. Le scelte innovative di Thelen furono l'adozione di un rivestimento in legno compensato per la fusoliera, che la rendeva più robusta di quelle costruite in precedenza in legno e tela, e il nuovo motore con cilindri in linea (quindi più compatto di quelli stellari, con minore ingombro nel cofano e minore sezione della fusoliera, che di conseguenza offriva meno resistenza all'aria). Il suo motore, un Mercedes D.3 da 160 cavalli, consentiva all’aereo di raggiungere una velocità massima di oltre 170 chilometri orari ed una elevata velocità di salita che gli permetteva di arrampicarsi a 1000 metri di quota in poco più di sei minuti. Inoltre, il caccia poteva raggiungere la ragguardevole quota di 5200 metri, e proprio alle maggiori altezze esprimeva il meglio delle sue possibilità. Altro requisito assai importante per un aereo da combattimento era il suo volume di fuoco, raddoppiato rispetto ai modelli in servizio: l’Albatros era infatti dotato di due mitragliatrici Spandau da 7,92 fisse in caccia, mentre a quei tempi quasi tutti gli aerei avevano una sola arma fissa sparante nel cerchio dell’elica.

L’Albatros D.I, anche se (pare) meno maneggevole degli « Eindecker » della Fokker, della Pfalz e della Euler che finora erano stati in linea, soprattutto a causa del suo maggior carico alare, suscitò unanimi consensi e fu subito costruito in serie senza subire particolari modifiche rispetto al prototipo. Il governo tedesco però, riuscì a rimandare l'approvazione ufficiale del contratto di fornitura da ritardare così tanto l'inizio della produzione che quando finalmente i primi D.I di serie furono pronti per essere inviati al fronte, non solo gli Alleati avevano sviluppato nuovi caccia che potevano già competere con il velivolo tedesco (il britannico DH 2 e i francesi Nieuport 17), ma la stessa Albatros aveva finito e messo in produzione il nuovo Albatros D.II, che in pratica fu distribuito ai gruppi di volo contemporaneamente al D I. I nuovi aerei cominciarono ad arrivare ai reparti nel settembre 1916, mentre i piloti tedeschi venivano riorganizzati in Jagdstaffeln (squadriglie da caccia). Erano questi reparti di sei aerei che avevano come compito principale quello di stabilire una supremazia aerea, in modo da permettere una certa sicurezza all’attività degli altri aerei operativi.

Albatros 02

Albatros 03

Albatros 04

Albatros 05

Albatros 06

In sequenza nelle foto: D.I, D.II, D.III, D.Va, W.4

 

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