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Visita del Pontefice alla Sapienza


paperinik

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noto come sempre che gli esponenti della "visione ecclesiastica" hanno grossi problemi nel leggere i post altrui ed interpretarli correttamente. prima di mettermi in bocca cose che non dico, impara a leggere. te lo chiedo per cortesia ;)

 

Nessun problema, sono sempre pronto a imparare, anche a leggere, fammi la cortesia di spiegarmi dove ti ho frainteso e riprendiamo a discutere.

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Scusate se il mio intervento è un tantino fuori tono ma... primo... se uno (può essere anche il Papa) va a parlare del processo a Galileo come di una cosa giusta, secondo me se la va un tantino a cercare... poi secondo, Papa Giovanni Paolo II ci è mai andato a fare un discorso alla Sapienza?

 

Se si, con che risultati? Si trova qualche notizia?

 

Grazie.

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Allora le affermazioni del cardinale Ratzinger nel 1990 furono queste

 

«All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto», aggiungendo: «Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica.

 

Nel dire queste parole citò Feyerabend, non certo un filosofo appiattito su posizioni ecclesiastiche, infatti l'affermazione ha un senso, Ratzinger infatti non propugna la tesi geocentrica, ma afferma che al tempo del suo processo Galileo non portò prove esatte contro questa tesi, poichè quelle che aveva tratto dalla sua osservazione erano sostanzialmente errate.

Quindi si può certamente affermare che a quel tempo la chiesa fu più razionale dello stesso galileo.

Benedetto XVI può piacere o no, ma è un uomo di grandissima intelligenza e onestà intellettuale, cosa che non si può certo dire dei suoi predecessori, e bisogna stare molto attenti a criticarlo per partito preso visto che quello che dice è sempre inserito in un quadro logico esatto.

Sinceramente in un Ateneo vedo bene la visita di un personaggio di tale levatura, con buona pace dei professori di fisica, certo luminari nella loro materia ma che certo non possono andare a disputare con un personaggio dalla levatura filosofica di Joseph Ratzinger.

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Scusate se il mio intervento è un tantino fuori tono ma... primo... se uno (può essere anche il Papa) va a parlare del processo a Galileo come di una cosa giusta, secondo me se la va un tantino a cercare... poi secondo, Papa Giovanni Paolo II ci è mai andato a fare un discorso alla Sapienza?

 

Se si, con che risultati? Si trova qualche notizia?

 

Grazie.

 

 

Il punto essenziale della questione è che il Papa NON ha parlato del processo a Galileo come di una cosa giusta: in grassetto c'è la citazione "incriminata" del filosofo, in corsivo il commento del Papa, di cui ho sottolineato il passo in cui prende chiaramente le distanze dal filosofo che cita.

 

Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell’accaduto. Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae:

 

«Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo».

 

Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive:

 

«La Chiesa dell’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione».

 

Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica. \

Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.

 

Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica.

* Tratto da "Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità nell’Europa dei rivolgimenti", Edizioni Paoline, Roma 1992, pp. 76-79.

Modificato da lender
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Beh ringrazio lender, che è stato senz'altro più preciso del mio frettoloso intervento sopra ;)

Comunque questa è l'ennesima dimostrazione di come una certa parte tenda sempre ad estrapolare frasi dai discorsi facendo venir meno il quadro generale per sostenere le proprie tesi o gettare discredito sull'avversario.

Comunque così facendo chi è l'oscurantista? La chiesa o gli autori dell'appello?

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Grazie adesso ne so qualcosa di più.

 

Fermo restando che non ha senso criticare il Papa pure prima che dica quello che ha da dire (penso a quei 67 e chi gli fa coro alla sapienza), mi limito a considerare come manco Galileo si salvi più:asd:, rimango convinto che non muore nessuno se il Papa si fa un giro alla Sapienza.

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Più che altro al di là del mero messaggio cattolico questo papa può dare spunti filosofici di altissimo livello, non dimentichiamo che alla sapienza non c'è solo la facoltà di fisica, anzi!

Comunque hanno occupato il rettorato, vogliono proprio farne un caso

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Scusate gente, per curiosità:

 

Ma che hanno detto/scritto in concreto questi professori? Fino ad ora nessuno ha pensato bene di postare fonti (come fatto invece per il Papa). Potreste quindi postare link, fonti o qualcosa sul manifesto di questi professori dove c'è scritto nero su bianco come e perchè contestano la visita al Papa? Sarebbe comunque interessante postare le fonti a favore di entrambe le parti e non solo di una. Almeno così speriamo di riuscire a capirci qualcosa ed a venirne fuori senza la classica battaglia Atei vs Papaboys!

 

Grazie :adorazione:

Modificato da Marvin
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Io ieri, preso da una (a me) rara arrabbiatura, ho commesso l'errore di esprimermi con toni e parole eccessive. Tuttavia più mi documento più sono convinto delle mie ragioni. La Repubblica.it (ma anche il Corriere.it) in quell'articolo che Vorthex mi ha fornito, compie lo stesso errore di valutazione dei professori firmatari del documento. Ovvero non si tiene conto che quella di Joseph Ratizinger (una delle menti più colte del nostro tempo, e penso che questo sia fuor di discussione) era inserito in un discorso molto più ampio tenuto all'Università di Parma e che riguardava il rapporto fra Fede e Scienza. In tale discorso, molto complesso veniva citato (come ha correttamente detto il sempre puntuale Dominus) il filosofo Feyerabend, e appunto le parole incriminate sono da riferirsi a quest'ultimo.

 

Sono poi altri i punti che rendono la richiesta francamente inaccettabile. Il primo è su quali basi questi docenti ritengono "incongruo" l'invito del Rettore al Pontefice, chi sono costoro per valutare cosa sia congruo o meno per la Sapienza di Roma? Questo documento esorbita in modo eclatante dalle prerogative e dalle responsabilità di quei professori; studiosi che certamente saranno (e questo Marvin non era mai stato in dubbio) geniali nel campo della scienza, ma che volendo negare al Pontefice la possibilità di intervenire dimostrano molta poca dimistichezza con i valori fondamentali di una società libera: ovvero la libertà di parola, il diritto di ognuno a esprimere le proprie posizioni ed il corrispondente diritto di chi quelle posizioni le vuole ascoltare (valori che un professore con la P maisucola dovrebbe senz'altro conoscere).

 

Fortunatamente il Rettore non ha fatto marcia indietro (proprio il Rettore si è pronunciato in termini preoccupati denunciando l'ipotesi di un oscurantismo invertito), anche se l'iniziativa è comunque riuscita a ridemensionare l'intervento del Papa, infatti la Lectio Magistralis sulla pena di morte non verrà più tenuta da Ratzinger.

Ma avete letto i giornali oggi? Riferendosi all'iniziativa si parla di "Censura" e "Nuovo Muro di Berlino"....come potrete leggere oggi accusati di oscurantismo e di becera anti-cleralità sono solo quei 67 professori (ieri quindi il senso del mio intervento era più che fondato). D'altra parte il fatto stesso che questa richiesta abbia raccolto solo il consenso dei collettivi di studenti di estrema sinistra (la feccia dei ragazzi italiani) è significativo. Ad eccezione della Bonino non c'è un solo politico (eccetto i soliti estremisti) che si sia schierato a favore dei 67, ed ancora più significativo è che i 67 siano stati lasciati in solitudine dai loro stessi colleghi (mentre i 67 addirittura millantano nella loro lettera di avere ricevuto deceni e deceni di adesioni....guarda un pò oggi nessuno si fa avanti!). E qui invece devo correggermi: i professori della Sapienza non sono 1500 circa come avevo scritto, ma bensì sono più di 4500 (1500 sono quelli che si dedicano a studi eminentemente scientifici). 67 su 4500 è un numero insignificante.

Se poi andiamo a vedere i promotori dell'iniziativa scopriamo che figurano anche gli autori di un polemico libo sulla posizione della Chiesa rispetto a Galileo...sicuramente studiosi imparziali!

 

Intanto, gli studenti, hanno democraticamente occupato il Rettorato della Sapienza (appiccando uno striscione con la scritta indegna: "La Sapienza ostaggio del Papa") ed hanno avviato la settimana Anti-Clericale.....che brava gente!

 

PS: Vorthex, il Pontefice oltre a essere il vertice delle Chiesa Cattolica è anche un Capo di Stato, non ce lo dimentichiamo.....

 

-----------------------

Marvin: sul sito del Corriere ci sono solo stralci della richiesta, il testo intero non l'ho trovato (ma insomma mi pare che in questo caso conti più la sostanza che non la forma).

Modificato da paperinik
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Scusate gente, per curiosità:

 

Ma che hanno detto/scritto in concreto questi professori? Fino ad ora nessuno ha pensato bene di postare fonti (come fatto invece per il Papa). Potreste quindi postare link, fonti o qualcosa sul manifesto di questi professori dove c'è scritto nero su bianco come e perchè contestano la visita al Papa? Sarebbe comunque interessante postare le fonti a favore di entrambe le parti e non solo di una. Almeno così speriamo di riuscire a capirci qualcosa ed a venirne fuori senza la classica battaglia Atei vs Papaboys!

 

Grazie :adorazione:

 

tratto da:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...amp;type=Libero

 

Ecco il testo della lettera: «Magnifico Rettore, con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l'intervento di papa Benedetto XVI all'Inaugurazione dell'Anno Accademico alla Sapienza. Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare. Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un'affermazione di Feyerabend: «All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto». Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all'avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano. In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l'incongruo evento possa ancora essere annullato».

 

Non ho anche il testo della lettera di Cini, ma direi che questa è sufficiente; e direi che questi professori hanno le loro buone ragioni a sentirsi umiliati, visto che la verifica di un'affermazione e la ricerca della fonte originaria da cui è stata tratta, fanno parte del corretto modo di procedere per un'analisi bibliografica, punto di partenza per qualsiasi indagine scientifica.

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(...) ma direi che questa è sufficiente; e direi che questi professori hanno le loro buone ragioni a sentirsi umiliati, visto che la verifica di un'affermazione e la ricerca della fonte originaria da cui è stata tratta, fanno parte del corretto modo di procedere per un'analisi bibliografica, punto di partenza per qualsiasi indagine scientifica.

 

Lender, forse non ho capito bene: tu ritieni che questi professori abbiano o no, avuto ragione nel sentirsi umiliati?

 

Se davvero avessero compiuto una fedele ricerca bibliografica non avrebbero dovuto risentirsi di alcunchè....

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Lender, forse non ho capito bene: tu ritieni che questi professori abbiano o no, avuto ragione nel sentirsi umiliati?

 

Se davvero avessero compiuto una fedele ricerca bibliografica non avrebbero dovuto risentirsi di alcunchè....

 

Stavo facendo ironia, forse troppo velatamente... Se hanno un minimo di onestà intellettuale devono ben sentirsi umiliati a questo punto, ma dal loro comportamento, visto che accecati dall'ideologia si sono scordati di verificare le fondamenta della polemica che hanno iniziato.

Modificato da lender
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Ecco la lettera inviata da Marcello Cini al rettore dell'università:

 

Signor Rettore, apprendo da una nota del primo novembre dell'agenzia di stampaApcom che recita: «è cambiato il programma dell'inaugurazione del 705esìmo Anno Accademico dell'università di Roma La Sapienza, che in un primo momento prevedeva la presenza del ministro Mussi a ascoltare la Lectio Magistralis di papa Benedetto XVI». Il papa «ci sarà, ma dopo la cerimonia di inaugurazione, e il ministro dell'Università Fabio Mussi invece non ci sarà più».

 

Come professore emerito dell'università La Sapienza - ricorrono proprio in questi giorni cinquanta anni dalla mia chiamata a far parte della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali su proposta dei fisici Edoardo Amaldi, Giorgio Salvini e Enrico Persico - non posso non esprimere pubblicamente la mia indignazione per la Sua proposta, comunicata al Senato accademico il 23 ottobre, goffamente riparata successivamente con una toppa che cerca di nascondere il buco e al tempo stesso ne mantiene sostanzialmente l'obiettivo politico e mediatico.

 

Non commento il triste fatto che Lei è stato eletto con il contributo determinante di un elettorato laico. Un cattolico democratico - rappresentato per tutti dall'esempio di Oscar Luigi Scalfaro nel corso del suo settennato di presidenza della Repubblica - non si sarebbe mai sognato di dimenticare che dal 20 settembre del 1870 Roma non è più la capitale dello stato pontificio. Mi soffermo piuttosto sull'incredibile violazione della tradizionale autonomia delle università - da più 705 anni incarnata nel mondo da La Sapienza dalla Sua iniziativa.

 

Sul piano formale, prima di tutto. Anche se nei primi secoli dopo la fondazione delle università la teologia è stata insegnata accanto alle discipline umanistiche, filosofiche, matematiche e naturali, non è da ieri che di questa disciplina non c'è più traccia nelle università moderne, per lo meno in quelle pubbliche degli stati non confessionali. Ignoro lo statuto dell'università di Ratisbona dove il professor Ratzinger ha tenuto la nota lectio magistralis sulla quale mi soffermerò più avanti, ma insisto che di regola essa fa parte esclusivamente degli insegnamenti impartiti nelle istituzioni universitarie religiose. I temi che sono stati oggetto degli studi del professor Ratzinger non dovrebbero comunque rientrare nell'ambito degli argomenti di una lezione, e tanto meno di una lectio magistralis tenuta in una università della Repubblica italiana. Soprattutto se si tiene conto che, fin dai tempi di Cartesio, si è addivenuti, per porre fine al conflitto fra conoscenza e fede culminato con la condanna di Galileo da parte del Santo ufficio, a una spartizione di sfere di competenza tra l'Accademia e la Chiesa. La sua clamorosa violazione nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico de La Sapienza sarebbe stata considerata, nel mondo, come un salto indietro nel tempo di trecento anni e più.

 

Sul piano sostanziale poi le implicazioni sarebbero state ancor più devastanti. Consideriamole partendo proprio dal testo della lectio magistralis del professor Ratzinger a Ratisbona, dalla quale presumibilmente non si sarebbe molto discostata quella di Roma. In essa viene spiegato chiaramente che la linea politica del papato di Benedetto XVI si fonda sulla tesi che la spartizione delle rispettive sfere di competenza fra fede e conoscenza non vale più: «Nel profondo.., si tratta - cito testualmente - dell'incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall'infima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire "con il logos" è contrario alla natura di Dio».

 

Non insisto sulla pericolosità di questo programma dal punto di vista politico e culturale: basta pensare alla reazione sollevata nel mondo islamico dall'accenno alla differenza che ci sarebbe tra il Dio cristiano e Allah - attribuita alla supposta razionalità del primo in confronto all'imprevedibile irrazionalità del secondo - che sarebbe a sua volta all'origine della mitezza dei cristiani e della violenza degli islamici. Ci vuole un bel coraggio sostenere questa tesi e nascondere sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro gli ebrei, lo sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i roghi dell'Inquisizione che i cristiani hanno regalato al mondo. Qui mi interessa, però, il fatto che da questo incontro tra fede e ragione segue una concezione delle scienze come ambiti parziali di una conoscenza razionale più vasta e generale alla quale esse dovrebbero essere subordinate. «La moderna ragione propria delle scienze naturali - conclude infatti il papa - con l'intrinseco suo elemento platonico, porta in sé un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda {sui perché di questo dato di fatto) esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali a altri livelli e modi del pensare - alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l'ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell'umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi a essa significherebbe una riduzione inaccetabile del nostro ascoltare e rispondere».

 

Al di là di queste circonlocuzioni (i corsivi sono miei) il disegno mostra che nel suo nuovo ruolo l'ex capo del Sant'uffizio non ha dimenticato il compito che tradizionalmente a esso compete. Che è sempre stato e continua a essere l'espropriazione della sfera del sacro immanente nella profondità dei sentimenti e delle emozioni di ogni essere umano da parte di una istituzione che rivendica l'esclusività della mediazione fra l'umano e il divino. Un'appropriazione che ignora e svilisce le innumerevoli differenti forme storiche e geografiche di questa sfera così intima e delicata senza rispetto per la dignità personale e l'integrità morale di ogni individuo.

 

Ha tuttavia cambiato strategia. Non potendo più usare roghi e pene corporali ha imparato da Ulisse. Ha utilizzato l'effige della Dea Ragione degli illuministi come cavallo di tro*a per entrare nella cittadella della conoscenza scientifica e metterla in riga. Non esagero. Che altro è, tanto per fare un esempio, l'appoggio esplicito del papa dato alla cosiddetta teoria del Disegno Intelligente se non il tentativo - condotto tra l'altro attraverso una maldestra negazione dell'evidenza storica, un volgare stravolgimento dei contenuti delle controversie interne alla comunità degli scienziati e il vecchio artificio della caricatura delle posizioni dell'avversario - di ricondurre la scienza sotto la pseudo-razionalità dei dogmi della religione? E come avrebbero dovuto reagire i colleghi biologi e i loro studenti di fronte a un attacco più o meno indiretto alla teoria danwiniana dell'evoluzione biologica che sta alla base, in tutto il mondo, della moderna biologia evolutiva?

 

Non desco a capire, quindi, le motivazioni della Sua proposta tanto improvvida e lesiva dell'immagine de La Sapienza nel mondo. Il risultato della Sua iniziativa, anche nella forma edulcorata della visita del papa (con «un saluto alla comunità universitaria») subito dopo una inaugurazione inevitabilmente clandestina, sarà comunque che i giornali del giorno dopo titoleranno (non si può pretendere che vadano tanto per il sottile): «Il Papa inaugura l'Anno Accademico dell'Università La Sapienza».

 

Congratulazioni, signor Rettore. Il Suo ritratto resterà accanto a quelli dei Suoi predecessori come. simbolo dell'autonomia, della cultura e del progresso delle scienze.

 

Marcello Cini

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Il dibattito trà potere temporale e potere religioso (e di conseguenza anche teologia e filosofia) sono aperti da più di 900 anni!!!!!!!!!!!!!!

sembra davvero di essere tornati negli anni bui del medioevo (ex. il Barbarossa oppure la vicenda di FedericoII)

Come ateo dico che sarebbe corretto che il Papa andasse alla Sapienza a inaugurare l'anno, solo dopo si potrebbe discutere e del suo discorso e del suo operato!

Non nego che trovo la politica inpostata in questi anni da Benedetto XVI, quantomento anacronistica rispetto al tempo in cui viviamo ma allo stesso modo, degna di essere ascoltata e applicata da chi lo ritiene opportuno purchè non in modo fazioso ( mi riferisco per esempio a Casini quando difende la famiglia! ricordate che all'epoca era convivente e con figli a carico!).

Detto questo sarebbe sufficiente che chi apprezza questa iniziativa andasse all'inaugurazione mentre chi non gradisce se ne stia a casa, senza comunque provocare disordini e problemi di varia natura!

 

 

P.S. purtroppo la chiesa cattolica ha ancora da farsi perdonare molti fatti commessi contro illuminati di varie epoche, mi riferisco per esempio a Giordano Bruno bruciato al rogo con la sola colpa di essere un libero pensatore e filosofo!

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La discussione mi e' stata fortunatamente segnalata da un utente...

 

Sono certo che abbiamo "sfondato" i limiti del regolamento e lo cito di sotto:

 

Discussioni politiche

1.2 - Non sono consentiti/e :

Insulti di alcun tipo rivolti a personaggi politici o pubblici. La critica deve essere sempre rispettosa delle idee altrui e sempre nei limiti del commento e non dell'insulto.

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1.3 - Non sono tollerati insulti fra utenti

La critica di un'idea altrui non deve mai diventare occasione di insulto o ingiuria. A causa dell'impossibilità di stabilire regole precise, in base al contesto della discussione i moderatori avranno piena discrezionalità nella scelta dei giorni di sospensione od eventuale bannaggio, adottato come misura estrema.

Critiche all'operato dei moderatori e alle decisioni prese dagli stessi dovranno essere portate avanti in forma privata tramite messaggi privati in caso di sospensione o via e-mail o altre forme extra-forum in caso di bannaggio. Evitare di reiscriversi per protestare.

 

4. Argomenti critici

Prima di aprire una discussione il cui argomento è ai limiti del regolamento, si consiglia caldamente di interpellare privatamente il moderatore per consultarsi. Gli utenti che partecipano alle discussioni OT considerano questo regolamento letto ed approvato in ogni sua parte. Il regolamento del forum sarà sempre posto in rilievo nella prima pagina del forum Off Topic.

 

A questo punto, io chiudo! E invito i moderatori che hanno partecipato, caso decidessereo per continuare il thread, di entrare in contatto con me via MP prima di farlo...

 

A questo punto, quoto:

sembra davvero di essere tornati negli anni bui del medioevo

E metto in atto (le buone abitudini non si perdono mai): :sm::sm::sm:

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Come è evidente dalla lettera del Professor Marcello Cini, il fulcro della questione è quello che io avevo espresso nei miei post precedenti e che emerge anche, seppur celatamente, dalla dotta citazione papale su Galileo... ossia... che la scienza e la ragione devono essere sottoposte alla teologia ed alla chiesa. Questo è inammisibile!!!

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Io non voglio aggiungere null'altro....la vicenda, ed il suo penoso esito, si commenta da sè. Ancora una volta i pochi hanno prevalso sui molti.

 

Voglio però porre qualche domanda a tutti voi, perchè se è vero che ieri io ho sbagliato nei toni, non avevo affatto torto sui contenuti.

Quindi stasera, a poche ore dal comunicato ufficiale con cui il Vaticano annuncia che il Pontefice domani non parteciperà all'inaugurazione dell'anno accademico alla Sapienza, vorrei chiedere: chi è che si dovrebbe vergognare adesso?!

 

Avrete notato che in un panorama politico solitamente spaccato, tutti i politici (eccetto due: Boselli e Bonino) hanno assunto le mie stesse posizioni (quelle che in tanti ieri mi hanno rimproverato) contro quei 67 professori?! Alla Camera il Ministro dell'Istruzione Mussi ha parlato apertamente di episodio vergognoso per le Università italiane, augurandosi che mai più si ripeta. Prodi ha parlato di una situazione inaccettabile (e tutti sapete che non amo il Prodi-pensiero). Berlusconi e la destra si sono ricompattati e hanno espresso fortissimamente il loro sdegno.

Al mondo politico ha fatto eco quello culturale che attraverso più voci (scrittori, giornalisti, ecc) ha bollato la posizione dei professori romani come anti-democratica e ha denunciato l'avanzare in Italia di un preoccupante atteggiamento anti-clericale.

Senza contare poi gli altri professori (mi preme ripeterlo: circa 4500 stimati professionisti) dell'ateneo romano che non hanno ritenuto in alcun modo "incongrua" la partecipazione del Pontefice alla Sapienza (la Lectio Magistralis non era più stata assegnata al Papa, che avrebbe dovuto solo pronunciare un discorso)...e sono certo che non tutti quei 4500 sono dei ferventi Cristiani: semplicemente hanno dimostrato di rispettare i valori fondamentali di una società democratica (il rispetto della libertà d'espressione in primis).

 

Quindi mi vorreste ancora dire che quelle sono menti di cui l'Italia e le Università Italiane tutte dovrebbero essere fieri?! Io non credo (e almeno io non lo sono affatto!).

E sinceramente oggi, dopo la rinuncia del Pontefice, gli unici che si dovrebbero sentire veramente umiliati siamo noi, cittadini Italiani: poichè oggi, nella nostra Patria, è stato perpetrato un atto liberticida, vero esempio di oscurantismo alla rovescio! In passato La Sapienza aveva già dovuto subire ignobili situazione per colpa di pochi estremisti (come quando venne proibito al Premier Israeliano di intervenire a una conferenza: un capo di stato estero!), ma stavolta si è toccato davvero il fondo.

 

Dopo la triste vicenda dei rifiuti a Napoli ecco un'altro schiaffo che il popolo Italiano deve sopportare: il mondo ci guarda e noi sembriamo non volercene rendere conto....e continuamo a permettere che pochi abbiano le meglio su molti (67 professori su 4500 e 30/40 studenti -la feccia- su decine di migliaia).

 

Ricordo a tutti che Voltaire, il pensatore modello dei laici liberali, ha detto: "non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa esprimerle".

Modificato da paperinik
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Mi limito a riportare quanto ho scritto nel mio blog:

 

Vi invito a leggere completamente questo intervento, perché forse è il più importante scritto in due anni di vita di questo blog.

 

 

Forse la notizia è passata inosservata per alcuni.Forse è stata recepita ed archiviata velocemente, come se fosse normale.Forse non si è nemmeno capito bene cosa è successo.

 

Non ne do una colpa a nessuno, del resto bisogna soffermarsi un attimo per capire la gravità di quello che è successo oggi, forse bisogna essere un pò più maturi degli altri.

 

Fatto sta che, come ha detto il direttore de "Il corriere della Sera", intervistato al TG1, non solo domani noi italiani saremo sulle prime pagine di tutti i giornali, ma probabilmente quando si scriverà nei libri di storia di questi anni, la giornata odierna sarà sicuramente ricordata.

 

Oggi, dopo la vergogna che arrecato i napoletani al popolo italiano, un'altra ondata di fango travolge Roma.Forse questo secondo avvenimento è peggiore del primo, perché il male compiuto per corruzione,ignoranza,stupidità,necessità, è sicuramente più perdonabile di quello compiuto con consapevolezza e lucidità.

 

Premetto che sono una persona che ormai non fa la Comunione in chiesa da anni, e che probabilmente se entrassi in un luogo sacro verrei fulminato per tutto quello che ho fatto....

 

Fatto sta, per farla breve,che oggi l'Università di Roma è stata occupata da gruppi di studenti e professori per impedire al Papa di esprimersi liberamente.

 

Questo in democrazia è inaccettabile, soprattuto se pensiamo che la cosa è partita dagli studenti di scienze politiche, che un giorno dovrebbero rappresentare la nostra classe dirigente,ma che in realtà riflettono la politica italiana di oggi: un accozzaglia di malfattori (tranne RARISSIME eccezioni) che si prevaricano tra loro e frodano i loro elettori.

 

Che razza di democrazia è, una democrazia dove non si può parlare in libertà, per quanto la propria opinione sia irritante o in disaccordo con l'opinione generale?

 

Certo,ci sono dei limiti (che strano poi: in Italia lo storico Irving- che ha affermato la NON esistenza dell'Olocausto di 6 milioni di ebrei- può pubblicare libri, mentre il Papa non può dire la sua...),ma questo non era un "caso limite".

 

Tutto è nato da un'affermazione fatta quando Ratzinger era ancora cardinale, la quale contrastava Galileo Galilei.

Gli studenti ed i professori (per la maggior parte di sinistra) non solo hanno arbitrariamente occupato un'università di fama mondiale, hanno annullato la visita del Papa (dopo che era stato invitato dagli stessi), ma hanno anche dimostrato una profonda, profondissima superficialità, ritrovabile chiaramente in individui come Calderoli,Mastella, Pecoraro Scanio, D'alema e tutti gli altri:quell'affermazione era una citazione di un filosofo, e da questa citazione il cardinale si dissociò anche.

 

Insomma, un'enorme figura di merda (soprattutto se pensiamo che il presidente iraniano- lo stesso che minaccia di lanciare missili balistici contro gli alleati degli Usa- ha potuto varcare le soglie della Columbia University)che desta preoccupanti ombre sull'Italia di oggi:

 

-Superficialità nel documentarsi e nel reperire le proprie opinioni: se questa gentaglia si fosse documentata avrebbe scoperto che l'affermazione non era del Papa

 

-Fascismo e squadrismo (questa volta di stampo comunista e socialista) ai danni di chiunque non appoggi una determinata idea

 

-Assenza di opinioni e responsabilità: sempre più persone non si fanno opinioni su nessuna questione,e peggio vanno a cercare idee "già fatte" presso le sedi dei partiti,la religione,la televisione.

Forse anche per la paura che l'ideale cattolico potesse insidiare la mente di qualcuno, troppo volubile per avere un ideale concreto e deciso, si è deciso di minare la visita del Papa.

 

-Una classe politica da mandare quasi completamente a casa:

 

a) 1 parlamentare su tre si droga , e l'esame non è stato fatto nemmeno a tutti

b) Scompaiono misteriosamente soldi dei contribuenti (gli 800 milioni di Euro dati qualche tempo fa a Bassolino e Iervolino per lo smaltimento dei rifiuti che hanno fatto?)

c) almeno 80 parlamentari hanno commesso gravi reati (accertati). E questi sono solo quelli che sono venuti a galla o che non sono stati proscritti.

d)Nel parlamento non c'è dialogo: roba che si impara alle elementari

e) Molti parlamentari o ministri non hanno assolutamente le competenze per sedere a Roma: si viene eletti perchè si è diversi o perché il proprio figlio è stato ucciso mentre tentava a sua volta di uccidere un Carabiniere. Il ministro della cultura non ha la laurea, il ministro della salute è un'insegnante, il ministro delle infrastrutture è un giudice ed il ministro della giustizia ha commesso un abuso di potere (fra le altre, tantissime, cose).

 

E queste sono le prime cose venutemi in mente: insomma vogliamo mandare questa gente a casa e far capire ai loro successori che sono solo dei nostri rappresentanti,o dobbiamo aspettare il ritorno di un dittatore che ci porterebbe in un baratro senza fondo?

 

A voi la parola...

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Ragazzi perdonatemi, ma non avevo visto che era stata già aperta una discussione...ho postato un topic dove ho copiato il testo presente sul mio blog...vogliate scusarmi per l'errore, magari i mod possono chiudere un occhio e farmi il piacere di trasferire il mio messaggio direttamente in questa discussione...

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Comportamento a dir poco vergonoso da parte di frange di professori e studenti anti-clericali

:sm: :sm: :sm:

Meno male che siamo un paese democratico in cui ognuno può esprimere liberamente le sue idee, infatti una persona che rappresenta le idee di una grossa fetta del paese non può esprimerle.

VERGOGNOSO

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La frase incriminata che pronunciò il papa è questa: Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica.

 

la gravità di tale affermazione sta in questo passaggio: La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica.

 

Ciò che afferma il papa, veltamente per chì è digiuno di filosofia, ma per fortuna non per tutti, è che la scienza e la ragione DEVONO essere sottomessi alla religione ed alla chiesa e che esse sono quasi uno zimbello se paragonate alla "infallibilità divina". Mi sembra quindi ovvio, che una tale affermazione possa destare il risentimento da parte dei Dottori in fisica della La Sapienza, i quali si sentono giustamente offesi!

 

La democrazia, inoltre, prevede che le idee vengano espresse nel RISPETTO delle idee altrui. E' quindi normale che al papa, il quale non si era fatto molti crucci nell'esporre il suo pensiero, non venga riservato tale diritto.

 

 

in ogni caso se ne parla già qui... http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...=6524&st=15

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