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Conflitto Israelo-Palestinese - Discussione Ufficiale


Berkut

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Ospite intruder

La tregua unilaterale proclamata da Israele a Gaza e' fragile e deve essere costantemente valutata e aggiornata. Lo dice Olmert. Intanto il presidente della Camera Fini sottolinea che 'in Medio Oriente non esiste altra strada oltre a quella del dialogo', ma la pace e' 'un obiettivo non e' facile da raggiungere se si pensa che ci sono Paesi che soffiano sul fuoco'. Fini confida che 'gli spiragli di tregua possano trasformarsi in accordi concreti fin dai vertici a Doha e a Sharm'

 

 

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._118320469.html

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Credo che ieri ci sia stata una manifestazione pro-palestina a Roma. Stavo sulla metro B con un mio amico dirigendoci verso termini,vagone vuoto,tutto perfetto. Circa alla fermata di piramide il vagone si e' letteralmente riempito di gente sui 35 anni visibilmente non italiana(caratteri arabici,o giu' di lì) con bandiere,striscioni e vari oggettini da manifestazioni,tutto contro Israele.Sono riuscito a leggere una badiera che diceva qualcosa come "Uccidono i civili,Israeliani vili" . Credo che siano divisi,perche' sono scesi tra colosseo e termimi.

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Come era prevedibile, gli israeliani hanno respinto, al largo delle coste di Gaza, il battello del tizio (che non posso nominare, talmente mi fa schifo!) di cui si parla nell'articolo al link seguente http://www.difesa-oggi.it/archives/0007295.html e che riporto:

 

GAZA: RESPINTA NAVE PACIFISTA CON A BORDO CARUSO

 

(AGI/REUTERS) - Nicosia, 15 gen. - Nella notte quattro unita’ della Marina militare israeliana hanno intercettato e respinto davanti alla costa di Gaza la “Spirit of Humanity”, la nave dell’organizzazione non governativa Free Gaza con a bordo l’eurodeputato di Rifondazione, Francesco Caruso. Fonti dell’ong hanno riferito che dopo che le unita’ israeliane hanno minacciato di far fuoco, la “Spirit of Humanity” ha fatto rotta verso Cipro. A bordo della nave dei pacifisti, che batte bandiera greca, ci sono 21 persone tra cui deputati, medici e giornalisti europei e 200 casse di aiuti per la popolazione palestinese. La “Spirit of Humanity” e’ stata intercettata un centinaio di miglia a nord-est di Gaza. (AGI)

 

 

Lo stesso individuo, aveva tronfiamente dichiarato, al link che segue, http://www.difesa-oggi.it/archives/0007285.html , ciò che ho evidenziato in grassetto:

 

GAZA: CARUSO, PARTO DOMANI DA CIPRO CON NAVE CARICA DI AIUTI

 

(AGI) - Roma, 10 gen. - Salperemo domani da Larnaca, isola di Cipro, con la speranza di sbarcare a Gaza, siamo in tutto una trentina di persone, medici soprattutto, ma anche giornalisti e attivisti per i diritti umani, per portare quattro tonnellate di aiuti e medicinali ed un segnale di solidarieta’ ad un popolo stremato da bombardamenti, stragi ed assedio.

 

E’ quanto racconta, in una nota, il ‘no-global’, Francesco Caruso ex-deputato di Rifondazione Comunista. “Rompere l’assedio e violare il blocco navale, per rompere il muro di indifferenza e di silenzio che separa con sempre piu’ distanza - aggiunge - la nostra Europa ed il massacro di un popolo che scivola tra una notizia sull’andamento dei saldi e la prossima edizione del ‘Grande Fratello’. La nostra unica arma sara’ un barcone, una nave un po’ squattrinata che, ad occhio e croce - precisa - e’ una via di mezzo tra le attrezzate navi di assalto di Greenpeace ed i barconi degli immigrati che arrivano a Lampedusa”. Caruso poi osserva: “il viaggio durera’ 22 ore nella migliore delle ipotesi: arriveremo al blocco della marina israeliana, un blocco che viola sfacciatamente le norme sulla navigazione in acque internazionali e si arroga il diritto di incarcerare anche il mare. Abbiamo gia’ comunicato alle autorita’ il nostro programma di viaggio, la rotta che seguiremo, il carattere umanitario della missione”. Ed in caso di diniego da parte della marina militare israeliana? “Continueremo la rotta prestabilita - dice Caruso - comunicando via radio la nostra determinazione ad arrivare a Gaza per scaricare gli aiuti e il carattere illegale di qualsivoglia intervento violento teso a fermarci. Del resto il serbatoio della nave non contiene sufficiente carburante per effettuare un eventuale viaggio di ritorno ed anche per questo a Gaza dobbiamo - conclude - necessariamente sbarcare”. (AGI)

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il viaggio durera’ 22 ore nella migliore delle ipotesi: arriveremo al blocco della marina israeliana, un blocco che viola sfacciatamente le norme sulla navigazione in acque internazionali e si arroga il diritto di incarcerare anche il mare.

 

caruso fatti spiegare cos'è un blocco navale dal tuo amico Diliberto (fine giurista e uno dei pochissimi guardasigilli ad essere laureato in giurisprudenza )

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Grazie per il commento, ma l'hai pensato proprio tu o l'hai copiato da qualche parte? Ricambieremo un ben piu' misero missile di Hamas... ma "in quel posto" il suo effetto lo fa.

Sgamato :D

 

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Ma questo Caruso pensava di eludere il blocco navale israeliano? :huh: o forse sperava che lo avessero fatto passare? :blink:

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Ci siamo sbagliati, e gli ho anche chiesto scusa. Dopo aver visionato la loro bagnarola:

 

spirit_of_humanity.jpg

 

ecco il post:

 

Ci siamo sbagliati, e vi chiediamo scusa.

 

Un missile è sprecato per quella bagnarola, molto meglio i confetti del 76mm Oto Melara, made in La Spezia e usato dalle Marine Israeliana, Americana, Italiana...

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Eh si confermo,su 2/4 link sono spariti i commenti :D

 

Simpaticissima questa frase

Perchè loro possono anche schierare portaerei, incrociatori, corazzate o cacciatorpedinieri, ma le loro armi non possono fermare il nostro sogno di libertà, il nostro carico di pace e di solidarietà.

 

Mi sa molto di ultras mattarello che affronta i celerini ^_^

 

 

Ma come c'e' rimasto quando l'hanno ricacciato verso Cipro? Non ha rilasciato interviste o niente?

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bello il commento de 'sto pacifiNto, a parte gli obbrobri grammaticali...

 

guerra ai crimininali di guerra.

carlo 11-01-2009 22:46:05

 

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guarda caso fosse xme avrei gia´agito di autorita´subito dopo il primo giorno di bombardamenti criminali da parte di Israele mandando un gruppo e pure due e tre navale di fronte le acque palestinesi giusto x far capire a Israele che il tempo delle mele e´finito e che deve attenersi (con la forza se necessario) alle risoluzioni O.N.U. e cioe´ritirarsi da tutti iterritori occupati nellùltimo conflitto punto. in caso di rifiuto bombardare tutte le strutture militari vitali di Israele cominciando dagli aeroporti militari simultaneamente forse comincerebbero capire che se vogliono la pace devono lasciare in pace e che se vogliono far parte di una comunita´internazionale devono rispettarne le direttive ma si sa quello che per la maggior parte dei popoli del mondo sarebbe auspicabile non lo e´per i politici caga sotto corrotti e invischiati nelle faccende economiche SIONISTE.ecco quello che farei.ancora non ho capito bene queso grande circo che e´lÉuropa unita che ci sta a fare se non e´in grado di fermare uno stato guerrafonaio alle sue porte x quanto agguerrito possa essere ,estrometterlo da tutte le collaborazioni internazionali e di cooperazione finche´non saranno rispettate tutte dico tutte le risoluzioni del palazzo di vetro.D´ové l´EUROPA?

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E' bello vedere che come i tipi "no alla guerra" quando si tratta di parlare di loro nemici ideologici (come lo è per loro Israele) siano pronti a scomodare addirittura due-tre gruppi navali come se niente fosse.

 

E' simpatico notare come con gente come i Talebani o la stessa Hamas (movimenti terroristici) ci si dovrebbe sedere a un tavolino e cercare una soluzione pacifica (secondo loro paci-finti), mentre per arrivare ad un compromesso con Israele si deve ricorrere alla forza.

 

Sta gente è un controsenso totale.

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E' bello vedere che come i tipi "no alla guerra" quando si tratta di parlare di loro nemici ideologici (come lo è per loro Israele) siano pronti a scomodare addirittura due-tre gruppi navali come se niente fosse.

 

E' simpatico notare come con gente come i Talebani o la stessa Hamas (movimenti terroristici) ci si dovrebbe sedere a un tavolino e cercare una soluzione pacifica (secondo loro paci-finti), mentre per arrivare ad un compromesso con Israele si deve ricorrere alla forza.

 

Sta gente è un controsenso totale.

 

esattamente. E il problema è che non se ne rendono nemmeno conto.

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bello il commento de 'sto pacifiNto, a parte gli obbrobri grammaticali...

 

guerra ai crimininali di guerra.

carlo 11-01-2009 22:46:05

 

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guarda caso fosse xme avrei gia´agito di autorita´subito dopo il primo giorno di bombardamenti criminali da parte di Israele mandando un gruppo e pure due e tre navale di fronte le acque palestinesi giusto x far capire a Israele che il tempo delle mele e´finito e che deve attenersi (con la forza se necessario) alle risoluzioni O.N.U. e cioe´ritirarsi da tutti iterritori occupati nellùltimo conflitto punto. in caso di rifiuto bombardare tutte le strutture militari vitali di Israele cominciando dagli aeroporti militari simultaneamente forse comincerebbero capire che se vogliono la pace devono lasciare in pace e che se vogliono far parte di una comunita´internazionale devono rispettarne le direttive ma si sa quello che per la maggior parte dei popoli del mondo sarebbe auspicabile non lo e´per i politici caga sotto corrotti e invischiati nelle faccende economiche SIONISTE.ecco quello che farei.ancora non ho capito bene queso grande circo che e´lÉuropa unita che ci sta a fare se non e´in grado di fermare uno stato guerrafonaio alle sue porte x quanto agguerrito possa essere ,estrometterlo da tutte le collaborazioni internazionali e di cooperazione finche´non saranno rispettate tutte dico tutte le risoluzioni del palazzo di vetro.D´ové l´EUROPA?

 

Mica sara' scritto da un agente del Mossad per screditare i pacifisti ? :asd:

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Dal link http://www.paologuzzanti.it/?p=909

 

riporto un articolo che descrive ed analizza alla perfezione, il sempiterno concetto di antisemitismo:

 

 

NEANCHE AI TEMPI DEL FASCISMO ESISTEVA L’ANTISEMITISMO DI MASSA DI CUI OGGI L’ESTREMA SINISTRA SI NUTRE E CHE ROVESCIA IN FIUMI DI ODIO SULLE PIAZZE ITALIANE. QUEL CHE ACCADDE NEL 1938 E QUEL CHE SCRISSE ORWELL.

 

19 Gennaio 2009

 

IL GIORNALE 19 GENNAIO 2009

 

di Paolo Guzzanti

 

All’articolo uno del manuale del perfetto antisemita del XXI secolo c’è scritto: «Io non sono antisemita, io sono antisionista, i nuovi ebrei sono i palestinesi e perfino il mio più caro amico (amica, compagno di scuola, fidanzata) è ebreo/a». Il perfetto antisemita dice, come diceva Stalin quando lanciò la grande purga contro gli ebrei poco prima di morire: «L’antisemitismo è una barbarie nazifascista che noi respingiamo totalmente e con sdegno. Noi però condanniamo il cosmopolitismo». Il perfetto antisemita ha imparato che deve mostrare deferenza alle vittime di Auschwitz e subito dirà che Gaza è la nuova Auschwitz. Quando brucerà in piazza a Bologna o a Milano le bandiere con la stella di Davide, dirà a se stesso che è come se bruciasse la svastica di Hitler. Il perfetto antisemita indossa la kefiah palestinese a quadretti rossi e bianchi o a quadretti bianchi e neri. Il perfetto antisemita resterà indifferente e cambierà discorso se gli mostrate le foto dei militari di Hamas che marciano facendo il passo dell’oca e il saluto hitleriano.

 

Il perfetto antisemita ignora che il Gran Muftì di Gerusalemme era alleato del nazismo e chiedeva a Hitler di sradicare e uccidere tutti gli ebrei che vivevano in Palestina, questa regione inesistente, inventata dall’imperatore Adriano dopo l’espulsione della maggior parte degli ebrei dal loro regno,

Il cosmopolitismo come sinonimo di antisemitismo, caro a Stalin, era il nome che si usava prima dell’antisionismo per evitare di professarsi antisemita, odiatore e, in pectore, sterminatore di ebrei. Cosmopolita era Leon Bronstein, detto Trotskij, ed ebrei cosmopoliti erano i grandi padri della rivoluzione bolscevica fra cui Kamenev, Zinoviev, Sverdlov, Radek, Ioffe e Litvinov per la festa degli antisemiti di tutto il mondo i quali potevano scegliere fra i due grandi complotti ebraici da usare per giustificare il loro antisemitismo. Il primo complotto era quello degli ebrei alla guida della grande finanza e del capitalismo imperialista mondiale e il secondo quello degli ebrei alla guida del comunismo e della rivoluzione mondiale. A scelta.

 

I giovani e i meno giovani che si rovesciano nelle piazze in questi giorni per urlare il loro odio razzista e viscerale per Israele pensano di poter prendere piccole precauzioni, indossare il loro preservativo morale della premessa antifascista per poter esprimere ciò che le viscere più profonde comandano loro. Odio. Non critica, non preoccupazione, ma odio. Al loro fianco militano moltissimi ebrei che odiano Israele e la propria stessa identità ebraica. Questo è un altro problema dell’ebraismo: l’antisemitismo interno, una varietà di quello esterno, che invoca la negazione dell’identità per raccogliere l’applauso del nemico.

Un passo indietro. George Orwell, in genere citato soltanto per 1984 e per La fattoria degli animali descrisse la furia distruttiva, rabbiosa e violenta contro gli occidentali, quando Hitler attaccò la Polonia (subito imitato da Stalin, secondo accordi congiunti) e tutti i pacifisti francesi, inglesi e americani si rovesciarono come dementi per le strade reclamando «pace subito», e «no alla guerra», intendendo bloccare i governi dei propri Paesi impedendo che scendessero in guerra contro il nazismo. Quella gente orrenda raccontata da Orwell era la stessa, geneticamente la stessa, che oggi brucia le bandiere di Israele e vomita odio per gli ebrei, dicendo di essere «antisionista», per non ammettere di essere antisemita.

 

Quando ero in Medioriente negli anni Ottanta molti colleghi dei giornali di sinistra di cui non faccio il nome per pietà, raccontavano con successo barzellette antisemite ai palestinesi riscuotendo applausi a scena aperta. Un autorevole commentatore adorava la seguente barzelletta: «Sapete che differenza c’è fra un ebreo e una pizza napoletana? Ve la dico io: venti minuti di cottura al forno». Gli antisemiti confessi hanno sempre delle barzellette bonarie sullo sterminio del popolo ebraico. Sono come l’amico ebreo.

 

Quello che è successo e sta succedendo sulle piazze italiane è nelle foto e nei telegiornali, nei volti paonazzi, nelle mascherature. Lo stesso atto di bruciare una bandiera è un gesto simbolicamente genocida: esprime il desiderio di mettere al rogo un popolo, un’etnia.

E poi Santoro. Ciò che mancava alla nostra analisi della infernale e ben padroneggiata trasmissione era l’oggetto, lo scopo di Santoro. Che non era quello di fare propaganda, non era quello di sfornare una trasmissione giornalistica squilibrata dalla parte di Hamas, ma quello di promuovere la discesa in piazza. Lo si è capito quando ha troncato brutalmente la parola di chi, seguendo ciò che aveva detto poco prima di andarsene l’Annunziata, sosteneva la necessità di capire, ricondurre alla ragione. Ciò ha fatto saltare i nervi a Santoro: razionalizzare? Capire? Cercare di descrivere i motivi del conflitto? Ma per carità: tutta la trasmissione era indirizzata allo scopo di promuovere la discesa in piazza, la scena di esaltazione collettiva alla Orwell.

 

A costoro non importa nulla, ma proprio nulla, se nello statuto di Hamas si prescrive non già di uccidere ogni cittadino israeliano (e dunque sgozzare se possibile bambini, vecchi, donne) ma di uccidere «ogni ebreo» sulla faccia della terra. Non è una novità, ma è un dato di fatto che chi difende Hamas e Hezbollah, queste infernali creature iraniane non troppo diverse da quel che era Al Fatah fino ad Abu Mazen, compera in blocco tutto il pacchetto, compresa la prescrizione di assassinare ogni cittadino francese, italiano, americano, olandese e di non importa quale passaporto e bandiera, purché sia «ebreo».

 

La strategia di Hamas, come prima quella di Hezbollah, è stata sotto questo punto di vista perfetta. Sapendo di non poter competere militarmente, neanche nello scontro corpo a corpo, nel combattimento casa per casa, con le truppe israeliane, i dirigenti di questa organizzazione razzista e nazionalsocialista (un’antica tradizione araba, il nazismo) che è Hamas hanno dichiarato in pubblici comizi che abbiamo visto e ascoltato che alla diversa capacità bellica si deve supplire «con l’industria della morte: noi possiamo trasformare le nostre donne, i nostri bambini, i nostri vecchi, in morti. Loro lo sanno e ne sono felici, sono pronti al sacrificio, e noi dobbiamo farli morire come scudi umani, dobbiamo far sì che la loro morte diventi la nostra migliore arma». Questo è il passaggio cui l’Idf non ha saputo porre rimedio: non è bastato che gli uomini dell’Israeli Defence Forces telefonassero a ogni casa in cui era stata sistemata una rampa, prima di bombardarla. Hamas ha costretto la gente a morire e abbiamo anche visto i video in cui le donne urlano con tutta la loro forza e il loro odio la maledizione ad Hamas, non agli israeliani, per aver causato la morte dei loro bambini.

 

Ma per il mondo di Santoro tutto ciò è dettaglio un fastidioso dettaglio. L’industria della morte andava usata come carburante per rilanciare il vittimismo di chi ha scatenato la guerra con il lancio di migliaia di missili Grad, Qassam, katiushe e colpi di mortaio e attribuire agli israeliani, tutti, la patente di infami assassini.

 

Gli ebrei che indossano i panni che furono dei loro persecutori e che fanno dei palestinesi gli ebrei di oggi. Sono 40 anni che sentiamo questa litania. E i giovani, i ragazzi e le ragazze italiani che vedono in televisione carri armati da una parte e bambini morti dall’altra, tutte le anime semplici e anche quelle furbe, da che parte volete che siano? Ma naturalmente dalla parte delle apparenti vittime, che poi sono le vere vittime della violenza subita all’interno di una criminale scelta propagandistica.

Pochi sanno che molti ebrei ex combattenti e spesso eroi della prima guerra mondiale furono fascisti e camerati di Mussolini, il quale aveva un’ebrea come fidanzata fissa, la Sarfatti. Alcuni di quegli ebrei si suicidarono per lo schifo e la vergogna delle leggi razziali del 1938. Ma perfino sotto il fascismo e malgrado moltissime enormi infamie (la razzia del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, con partecipazione di delatori fascisti) l’Italia aveva evitato la piaga dell’antisemitismo di massa, corale, quello da «notte dei cristalli».

 

Oggi siamo al boicottaggio dei negozi degli ebrei, all’alleanza con chi vuole la morte degli ebrei di ogni età, sesso e condizione. E questa massa violenta, stracciona, ignorante, con la bava alla bocca, agitata da capipopolo mediatici e no, che ne fanno uso per la propria protezione dei propri missili, è oggi lanciata sulle strade e le piazze italiane. Per carità, non ditegli che sono emuli di Himmler, seguaci di Goebbels, si offenderanno. Ditegli invece che difendono le buone ragioni dei nuovi ebrei, quelli che legano le donne e i bambini ai loro cannoni per farne carne da televisione e vincere sul piano politico e mediatico le guerre che non sanno combattere sul terreno.

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Altra risposta:

Mi fa piacere non ti sia sfuggita la corsa al saldo e il promo del reality. Hai pero’ cannato Anno Zero. La piu’ bella puntata di sempre. Puntata che verosimilmente creera’ casino. Non poco.

 

1) Sono stato il primo a postare qua, disgustato da Annozero

2) Mai guardato un reality in vita mia

3) Mi sono comprato in saldo due (2) vestiti. Punto

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il CDA della RAI ha pubblicamente bacchettato Santoro per la sua vergognosa puntata di annozero. ovviamente, Santoro, come di clichè del suo personaggio, ha accusato la RAI di censura e di essere un personaggio scomodo al sistema politico, manco fosse Mazzini.

veramente scandaloso, vista la faziosità e la malafede a cui abbiamo assistito nella puntata.

 

Picpus dove sei? :asd:

 

http://www.corriere.it/politica/09_gennaio...44f02aabc.shtml

Modificato da vorthex
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Da quando fu cacciato dalla RAI Santoro vede censure ovunque , ma quando certe considerazioni te le fa Lucia Annunziata, che certo non si puo definire Berlusconiana , qualcosa vorrà pur dire no ? :rolleyes:

 

Sia chiaro: i programmi faziosi (filo-destrorsi) esistono anche su Mediaset , ma se Santoro punta alla stessa nomea di Fede faccia pure ...

 

Comunque gli consiglio di farsi assumere da RAITRE , vedrà che lì nessuno lo bacchetterà per quello che dice :asd:

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Ospite iscandar
... ma se Santoro punta alla stessa nomea di Fede faccia pure ...

 

La differenza che Fede lo fa palesemente e non nega niente, Santoro lo fa ed appena qualcuno glielo fa notare urla "CENSURAAAAAA"

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il CDA della RAI ha pubblicamente bacchettato Santoro per la sua vergognosa puntata di annozero. ovviamente, Santoro, come di clichè del suo personaggio, ha accusato la RAI di censura e di essere un personaggio scomodo al sistema politico, manco fosse Mazzini.

veramente scandaloso, vista la faziosità e la malafede a cui abbiamo assistito nella puntata.

 

Picpus dove sei? :asd:

 

http://www.corriere.it/politica/09_gennaio...44f02aabc.shtml

Io sono sempre presente, sono altri, quelli misteriosamente scomparsi!!!

 

 

 

 

La differenza che Fede lo fa palesemente e non nega niente, Santoro lo fa ed appena qualcuno glielo fa notare urla "CENSURAAAAAA"

Super-arci-stra-quoto!!!

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Quante fatiche deve sopportare Hamas per far del bene al mondo...

 

GAZA - «Andatevene, andatevene via di qui! Volete che gli israeliani ci uccidano tutti? Volete veder morire sotto le bombe i nostri bambini? Portate via le vostre armi e i missili», gridavano in tanti tra gli abitanti della striscia di Gaza ai miliziani di Hamas e ai loro alleati della Jihad islamica. I più coraggiosi si erano organizzati e avevano sbarrato le porte di accesso ai loro cortili, inchiodato assi a quelle dei palazzi, bloccato in fretta e furia le scale per i tetti più alti. Ma per lo più la guerriglia non dava ascolto a nessuno. «Traditori. Collaborazionisti di Israele. Spie di Fatah, codardi. I soldati della guerra santa vi puniranno. E in ogni caso morirete tutti, come noi. Combattendo gli ebrei sionisti siamo tutti destinati al paradiso, non siete contenti di morire assieme?». E così, urlando furiosi, abbattevano porte e finestre, si nascondevano ai piani alti, negli orti, usavano le ambulanze, si barricavano vicino a ospedali, scuole, edifici dell’Onu.

 

In casi estremi sparavano contro chi cercava di bloccare loro la strada per salvare le proprie famiglie, oppure picchiavano selvaggiamente. «I miliziani di Hamas cercavano a bella posta di provocare gli israeliani. Erano spesso ragazzini, 16 o 17 anni, armati di mitra. Non potevano fare nulla contro tank e jet. Sapevano di essere molto più deboli. Ma volevano che sparassero sulle nostre case per accusarli poi di crimini di guerra», sostiene Abu Issa, 42 anni, abitante nel quartiere di Tel Awa. «Praticamente tutti i palazzi più alti di Gaza che sono stato colpiti dalle bombe israeliane, come lo Dogmoush, Andalous, Jawarah, Siussi e tanti altri avevano sul tetto le rampe lanciarazzi, oppure punti di osservazione di Hamas. Li avevano messi anche vicino al grande deposito Onu poi andato in fiamme E lo stesso vale per i villaggi lungo la linea di frontiera poi più devastati dalla furia folle e punitiva dei sionisti», le fa eco la cugina, Um Abdallah, 48 anni. Usano i soprannomi di famiglia. Ma forniscono dettagli ben circostanziati. E’ stato difficile raccogliere queste testimonianze. In generale qui trionfa la paura di Hamas e imperano i tabù ideologici alimentati da un secolo di guerre con il «nemico sionista».

 

Chi racconta una versione diversa dalla narrativa imposta dalla «muhamawa» (la resistenza) è automaticamente un «amil», un collaborazionista e rischia la vita. Aiuta però il recente scontro fratricida tra Hamas e Olp. Se Israele o l’Egitto avessero permesso ai giornalisti stranieri di entrare subito sarebbe stato più facile. Quelli locali sono spesso minacciati da Hamas. «Non è un fatto nuovo, in Medio Oriente tra le società arabe manca la tradizione culturale dei diritti umani. Avveniva sotto il regime di Arafat che la stampa venisse perseguitata e censurata. Con Hamas è anche peggio», sostiene Eyad Sarraj, noto psichiatra di Gaza city. E c’è un altro dato che sta emergendo sempre più evidente visitando cliniche, ospedali e le famiglie delle vittime del fuoco israeliano. In verità il loro numero appare molto più basso dei quasi 1.300 morti, oltre a circa 5.000 feriti, riportati dagli uomini di Hamas e ripetuti da ufficiali Onu e della Croce Rossa locale. «I morti potrebbero essere non più di 500 o 600. Per lo più ragazzi tra i 17 e 23 anni reclutati tra le fila di Hamas che li ha mandati letteralmente al massacro», ci dice un medico dell’ospedale Shifah che non vuole assolutamente essere citato, è a rischio la sua vita. Un dato però confermato anche dai giornalisti locali: «Lo abbiamo già segnalato ai capi di Hamas. Perché insistono nel gonfiare le cifre delle vittime? Strano tra l’altro che le organizzazioni non governative, anche occidentali, le riportino senza verifica. Alla fine la verità potrebbe venire a galla. E potrebbe essere come a Jenin nel 2002. Inizialmente si parlò di 1.500 morti. Poi venne fuori che erano solo 54, di cui almeno 45 guerriglieri caduti combattendo».

 

Come si è giunti a queste cifre? «Prendiano il caso del massacro della famiglia Al Samoun del quartiere di Zeitun. Quando le bombe hanno colpito le loro abitazioni hanno riportato che avevano avuto 31 morti. E così sono stati registrati dagli ufficiali del ministero della Sanità controllato da Hamas. Ma poi, quando i corpi sono stati effettivamente recuperati, la somma totale è raddoppiata a 62 e così sono passati al computo dei bilanci totali», spiega Masoda Al Samoun di 24 anni. E aggiunge un dettaglio interessante: «A confondere le acque ci si erano messe anche le squadre speciali israeliane. I loro uomini erano travestiti da guerriglieri di Hamas, con tanto di bandana verde legata in fronte con la scritta consueta: non c’è altro Dio oltre Allah e Maometto è il suo Profeta. Si intrufolavano nei vicoli per creare caos. A noi è capitato di gridare loro di andarsene, temevamo le rappresaglie. Più tardi abbiamo capito che erano israeliani». E’ sufficiente visitare qualche ospedale per capire che i conti non tornano. Molti letti sono liberi all’Ospedale Europeo di Rafah, uno di quelli che pure dovrebbe essere più coinvolto nelle vittime della «guerra dei tunnel» israeliana. Lo stesso vale per il “Nasser” di Khan Yunis. Solo 5 letti dei 150 dell’Ospedale privato Al-Amal sono occupati. A Gaza city è stato evacuato lo Wafa, costruito con le donazioni «caritative islamiche» di Arabia Saudita, Qatar e altri Paesi del Golfo, e bombardato da Israele e fine dicembre. L’istituto è noto per essere una roccaforte di Hamas, qui vennero ricoverati i suoi combattenti feriti nella guerra civile con Fatah nel 2007. Gli altri stavano invece allo Al Quds, a sua volta bombardato la seconda metà settimana di gennaio.

 

Dice di questo fatto Magah al Rachmah, 25 anni, abitante a poche decine di metri dai quattro grandi palazzi del complesso sanitario oggi seriamente danneggiato. «Gli uomini di Hamas si erano rifugiati soprattutto nel palazzo che ospita gli uffici amministrativi dello Al Quds. Usavano le ambulanze e avevano costretto ambulanzieri e infermieri a togliersi le uniformi con i simboli dei paramedici, così potevano confondersi meglio e sfuggire ai cecchini israeliani». Tutto ciò ha ridotto di parecchio il numero di letti disponibili tra gli istituti sanitari di Gaza. Pure, lo Shifah, il più grande ospedale della città, resta ben lontano dal registrare il tutto esaurito. Sembra fossero invece densamente occupati i suoi sotterranei. «Hamas vi aveva nascosto le celle d’emergenza e la stanza degli interrogatori per i prigionieri di Fatah e del fronte della sinistra laica che erano stato evacuati dalla prigione bombardata di Saraja», dicono i militanti del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina. E’ stata una guerra nella guerra questa tra Fatah e Hamas. Le organizzazioni umanitarie locali, per lo più controllate dall’Olp, raccontano di «decine di esecuzioni, casi di tortura, rapimenti nelle ultime tre settimane» perpetrati da Hamas. Uno dei casi più noti è quello di Achmad Shakhura, 47 anni, abitante di Khan Yunis e fratello di Khaled, braccio destro di Mohammad Dahlan (ex capo dei servizi di sicurezza di Yasser Arafat oggi in esilio) che è stato rapito per ordine del capo della polizia segreta locale di Hamas, Abu Abdallah Al Kidra, quindi torturato, gli sarebbe stato strappato l’occhio sinistro, e infine sarebbe stato ucciso il 15 gennaio.

Da Corriere.it

 

Fonti: http://www.loccidentale.it/articolo/%22cos...agli%22.0065007

http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_2...44f02aabc.shtml

Modificato da -{-Legolas-}-
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