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PJ83

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  1. Guarda è proprio dietrologia spicciola invece, sembrano i discorsi che fanno i complottisti sull'11 sttembre. La tua percezione selettiva ti fa vedere una semplice coincidenza di fatti (anch laddove non ce n'è alcuna) come una spiegazione della teoria che avevi a priori. Obama per te è un coglio*e, e se anche la siua amministrazione riesce a catturare Bin Laden, o a curare il cancro, riesci a distorcere questi fatti e ad utlizzarli come prova della tua teoria. Com'è brutta la cieca ideologia.. Che bel modo di criticare una teoria senza entrare nel merito. Per me poteva anche scrivere per Le ore, ma se dice una cosa sensata non vedo perchè non ascoltarlo. Perchè non siamo in declino?
  2. Beh, se gli americani avessero dato la notizia senza esserne più che sicuri sarebbero dei veri idioti. Bin Laden potrebbe uscirsene fuori con un video e annunciare al mondo la bufala. Forse ha ragione Nippur, hanno messo la notizia in freezer e l'hanno tirata fuori quando ritenevano necessario. Però sono d'accordo, ci sorbiremo un sacco di polpettoni complottisti. Cmq a quanto mi risulta (fonte: Federico Rampini, La Repubblica) Obama è in vantaggio sui sondaggi, sebbene la sua popolarità sia ai minimi storici. Insomma, lui non è apprezzato dal'elettorato, ma i repubblicani lo sono ancora meno.
  3. Che poi non è questione di obbligare, la ricerca si fa con i soldi pubblici, o quantomeno anche con soldi pubblici. E se c'è un settore in cui vale la pena nvestirli sti sldi è proprio nelle rinnovabili. E' chiaro che ora produrre con il rinnovabile presenta problemi. Lo scopo dell'investimento sarebbe proprio la risoluzione di quei problemi, in modo da arrivare in un futuro in cui avremo energia a volontà a prezzo zero. Perchè spendere un sacco di soldi pubblici nel nucleare, che fra cento anni non avrà ragion d'essere? Cerchiamo piuttosto di migliorare i sistmi di estrazione dell'idrogeno, della sua accumulazione, distrivbuzione e trasporto, questo sarebbe un possible modo di risolvere la discontinuità delle fonti quali solare ed eolico. Invece la ricerca , specie in italia, viene sempre più castigata.. ma così ci tagliamo le gambe! Per rispondere a dominus: l'occidente si è sviluppato grazie a ngenti investimenti statali. Chi paga le infrastrutture, le reti ferroviarie, chi sovvenziona l'industria quando è in crisi, chi ha sostenuto i consumi nei momenti di recessione, chi ha finanziato le guerre che ci hanno dato accesso a tante risorse? Il pantalone. Detto questo: Spiegami quale privato ORA, nel 2011, avrebbe interesse a investire nella ricerca di una fonte alternativa al combustibile fossile ( una qualunque, fosse anche la fusione nucleare, o i cubi di energòn), sapendo che questa ricerca può non dare i suoi frutti prima di 50 anni. E se, mettiamo caso, occorrono 50 anni da ora per sviluppare un sistema capace di sviluppare energia fruibile dalla nostra fonte alternativa, per quando il privato intravedrà un possibile guadagno dallo sviluppo del suddetto sistema, allora sarà troppo tardi. Insomma, nessuno investe a 50 anni. Per questa ragiomne è necessario spendewre i soldi delle nostre tasse per cercare un sistema nuovo (che al momento non abbiamo in mano) e, possibilmente inesauribile, in modo che l'umanità non si trovi mai più i9n futuro in questa situazione di merda in cui versa ora. Spendere in ricerca, non in inutili incentivi.
  4. Giustamente, d'altra parte un elfo del regno di Gondor non può che essere per l'energia verde Scusate la battuta di pessimo gusto.. Dominus guarda che stiamo dicendo la stessa cosa. Senza entrare nel merito del carbone da legna (che era un bene di scambio e una fonte di energia primaria fino a inzio secolo, perchè l'energia non è solo quella elettrica..) e del carbon fossile (la cui effettiva disponibilità oggi è aumentata rispetto ad inizio secolo, grazie al progresso in campo estrattivo), quello che sostengo è che i combustibili fossili sono ora la fonte di energia più competetiva, quyindi perchè spendere una valanga di soldi pubblici per passare al nucleare, tecnologia che porrà fra cento anni gli stessi problemi che abbiamo ora? Se non avessimo abolito le centrali nell'86 sarebbe un conto, ma ora abbiamo perso un sacco distrada, e recuperarla costa denaro e tempo. A sto punto investiamno bnelle rinnovabili. Poi che sviluppo e progresso siano venuti senzza intervento diretto e indiretto egli stati è un'idea tutta tua (a sto punto anche affascinante), che rispetto ma non condivido, ma qui il discorso è un altro.
  5. Infatti la gente nel 1905 si scaldava e cucinava col carbon fossile. . La fonte di energia all'epoca era il carbon fossile E il carbone da legna. Quest'ultimo ai primi del '900 cresceva di prezzo, in quanto la rapidità di estrazione non riusciva a soddisfare la richiesta sempre crescente. Ho un saggio a casa a riguardo, purtroppo solo su carta. In ogni caso una fonte sostituisce l'altra quando la competitività dell'una scende in ragione dell'altra, a causa della scarsità. Il che non significa che si debba arrivare letteralmente ad esaurire ogni singola goccia di combustibile fossile prima di cambiare fonte. MA che già ora, il prezzo del petrolio è più che duplicato in dieci anni, e che siamo al massimo della capacità di estrazione (su quest'ultimo punto, confesso, non attingo da fonti "tecniche", smentitemi pure se sbaglio). Questo significa che il prezzo è destinato a salire in ragione della crescente domanda, mentre l'offerta resterà sostanzialmente stabile. Il che significa un freno sempre maggiore al nostro sviluppo. Pensare che si possa passare ad una fonte alternativa in modo "naturale", senza intervento statale è, secondo me, follia.
  6. E secondo te dove la troviamo una fonte alternativa? Se i governi non investono nella ricewrca e nello sviluppo di fnti alternative concorrenziali, quel momento non arriverà mai. Fosse per le aziende, si spillerebbe fino all'ultima goccia di petrolio dal sottosuolo, prima di investire in qualcosa di alternativo. Proprio per un discorso di prezzo di mercato, che è destinato a salire. Falso, il carbone è stato soppiantato a inizio secolo quando ci siamo finiti le foreste in europa per produrre carbone e costruire traversine ferroviarie. A quel punto il petrolio è divenuto concorrenziale. Una fonte ha sostituito l'altra quando la scarsità la rendeva poco competitiva sul mercato. Si ma dai, tutto il mondo investe miliardi per sviluppare il rinnovabile, e te mi cacci fuori i cattivi speculatori liberal pacifisti..ci manca solo la cospirazione pluto-massonica che vuole distruggere l'occidente, e poi siamo tutti.. Che poi "speculatore" che vuol dire? Nulla..E' un appellativo che si usa quando il mercato agisce in maniera contraria alla morale o alla cieca ideologia di alcuni. Sul rinnovabile si "specula" sul nucleare si "investe". Mettiamo da parte ideologia e pregiudizi e vediamo la questione con lucidità. Per quanto riguarda le basi USA in Italia vorrei aprire un piccolo OT: è credenza comune qui nelle marche, che sotto la superficie del monte conero esista un'installazone militare USA, con testate nucleari montate su missili intercontinentali puntati, a loro tempo, verso la Russia (qualsiasi utente marchigiano del forum può confermare). Effettivamente c'è una base militare che si intravede dalla strada, con un tunnel che entra nella montagna, protetto da inferriate varie e fili spinati. Sapereste dirmi cos'è che fanno la sotto?
  7. Le stime che hai postato includono nel calcoloo delle risorse disponibili anche l'uranio più difficile da estrarre, quello ad alto costo. In ogni caso l'AIEA conferma il fatto che il prezzo dell'uranio è in salita, a causa della crescente domanda e dei crescenti costi di estrazione e esplorazione. Chiaro che il primo uranio che si estrae, come nel cxaso del petrolio, è quello più a buon mercato, poi man mano i costi salgono, e la convenienza scende. La'aiea ammette anche che in cento anni o giù di li sarà completamente esaurito. Mi9 spieghi dove è la convenienza nell'investire un sacco di miliardi di euro oggi, in una risorsa che finirà fra 2 generazioni? Visto che ci troviamo oggi, di fronte alla prospettiva dell'esaurimento della risorsa da cui dipendono tutte le nostre economie, non sarebbe il caso di imparare da questa situazione e investiore nel rinnovabile? Qui il discorso è serve oggi installare nuuove centrali in italia. La risposta secondo me è nun no secco. Altro discorso sarebbe stato se non avessimo dismesso le nostre centrali negli anni '80. Ormai è tardi e non ha senso spenderci soldi pubblici.
  8. Le stime parlano di scorte di uranio pari a 5,5 milioni di tonnellate, con un consumoannuo di 69000 tonnellate. Fa un pò meno di un secolo. Se il consumo di uranio rimanesse quello di ora (valutazione oltremodo ottimistica) le scorte basterebbero per un secolo o giù di li (un pò meno in realtà, mna facciamo pure un secolo). Il punto è che ci sono qualche centinaio di reattori in costruziopne in giro per il mondo e che, se si decidesse di puntare sul nucleare, ce ne saranno sempre di più, visto che il petrolio non si può estrarre ad un ritmo superiore a quanto si fa oggi, e che la domanda di energia crescerà vertiginosamente. L'uranio, come il petrolio è in rapido esaurimento, e non ha senso puntare sul nucleare. Lasciamo pure che privati decidano di investire su quello che ritengono più remunerativo, abroghiamo la norma passata con il referendum, dell'86. Però io contribuente non ci metto una lira. Voglio vedere quante aziende si metterebbero a costruire centrali nucelari senza soldi pubblici. Lo stato non deve finanziare i produttori di energia (che sia eolico, slare, nucleare, o a pedali), ma ricerca e sviluppo. Oggi ha senso fare ricerca sul rinnovabile, in quanto ha le potenzialità per risolvere, e non rinviare, i problemi dell'esaurimento dele fonti.
  9. Gli analisti più ottimisti parlano di 100 anni ancora di forniture di uranio, che sono poco più della durata delle scorte attuali di petrolio, considerando l'uranio come fonte di energia secondaria rispetto al petrolio stesso. Che facciamo investiamo un sacco di soldi oggi in una tecnologia che per i nostri nipoti diverrà inutilizaabile? Non mi sembra giusto. Anche ipotizzando di avere in mano combstibili con i quali alimentare la fissione alternativi e più abbondanti dell'uranio (come il torio, che fin'ora resta solo uno studio di qualche ricercatore), rinvieremmo solo il problema a qualche generazione più in là. Meglio continuare ad andare a petrolio e gas naturale e finanziare pesantemente la ricerca sul rinnovabile (eolico, solare, geotrmico, metano dai rifiuti, fusione nucleare...) che, una volta reso remunerativo anche senza incentivi statali, risolverebbe definitvamente il problema della scarsità. C'è da lavorare. Al momento no abbiamo modo di risolvere il problema dell'esaurimentoi delle fonti di energia.
  10. "Con buona pace dei fautori del nucleare a fissione, anche l'uranio è una risorsa naturale, e come tutte le risorse naturali tende ad esaurirsi se il suo tasso di consumo è maggiore del tasso di rigenerazione. L'uranio (precisamente il suo isotopo uranio-235) è il maggiore "combustibile" di una centrale nucleare. Ma quanto uranio c'è nel mondo? Poco, molto poco. Lo dicono le analisi di settore e lo dice il mercato. Per il centro di ricerca australiano Abare e per l'Agenzia internazionale dell'energia (essa stessa favorevole all'uso dell'energia nucleare), la domanda mondiale di uranio potrà essere soddisfatta solo fino al 2030. Il mercato dell'uranio ci dice che mentre nel 2003 il prezzo di una libbra di uranio oscillava attorno ai 10 dollari, oggi siamo già sopra i 62 dollari: una crescita record. Le agenzie finanziarie prevedono che il prezzo potrà superare i 100 dollari entro 6 mesi. Anche per questo, il nucleare a fissione non ha futuro. " Da: http://sostenibile.blogosfere.it/2006/11/luranio-in-via-di-esaurimento.html "Entro il 2050 l’uranio sarà esaurito Filed under: Ambiente, Temi Globali by Luca Troiano — 3 commenti 20 marzo 2011 Non basterebbe uno scaffale di libri per mettere sul tavolo le ragioni pro e contro il nucleare. Questo articolo si limita ad informare riguardo ad un singolo aspetto, quello dell’uranio. E del suo possibile esaurimento entro i prossimi quarant’anni. Il governo dice che le centrali saranno pronte entro il 2020. Quello che nessuno dice è che per allora l’uranio potrebbe essere sulla via dell’esaurimento. Lo scorso ottobre l’analista Adam Schatzker, del gruppo finanziario RBC Capital Markets, ha affermato che le previsioni sulle estrazioni di uranio registreranno dei deficit a partire dal 2012-13, con un conseguente aumento del suo costo sul mercato1. Un deficit destinato a crescere negli anni a seguire. Solo in questo primo scorcio di 2011, ad esempio, il prezzo è aumentato già del 32% rispetto all’anno prima2. A determinare la scarsità dell’elemento, a parere di Schatzker, sarà l’impennata della domanda nel mondo e soprattutto della Cina. Lo scorso luglio Pechino ha annunciato l’intenzione di costruire 60 nuove centrali entro il 20203, che andrebbero ad aggiungersi a quelle già esistenti. Secondo la World Nuclear Association, se il progetto andrà in portò la potenza nucleare cinese toccherà quota 85.000 megawatt, circa nove volte quella attuale. Ma ogni centrale necessita di 400 tonnellate di uranio all’anno, il che porterà ad un picco delle importazioni, e quindi dei prezzi. Solo nel 2010 la Cina ha importato 17.136 tonnellate di uranio, il triplo rispetto al 2009. Come al solito, sono i grandi numeri di Pechino a spostare gli equilibri del resto del mondo. A ciò va aggiunta la fine dello smantellamento dell’arsenale atomico russo entro il 2013, che ridurrà l’uranio a portata di mano in circolazione. Si calcola che lo smantellamento delle testate fornisca circa un terzo (20-25.000 tonnellate) del fabbisogno di uranio su scala globale. L’esaurimento di questa fonte, di conseguenza, peserà non poco sulle quotazioni di mercato dell’uranio da estrazione. Oggi nel mondo sono operativi 441 reattori nucleari in 30 paesi, per una capacità totale di oltre 376 gigawatt, i quali necessitano ogni anno di 69.000 tonnellate di uranio. Attualmente, 59 nuovi reattori sono in costruzione; altri 493 (tra cui i quattro che dovrebbero sorgere ne Belpaese) sono stati proposti o pianificati e altri 84 progetti, infine, sono in fase studio. Se tutti questi progetti dovessero essere implementati, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Enegia Atomica (IAEA) la produzione di energia dovuta al nucleare toccherà quota 807 gigawatt4. Nel 2007 l’Uranium Resources, Production and Demand, nota come Red Book, che viene pubblicata ogni due anni in collaborazione da IAEA e NEA, le agenzie per l’energia nucleare rispettivamente dell’Onu e dell’Ocse, contabilizzava circa 5,5 milioni di tonnellate di uranio nelle riserve accertate e quasi il doppio (10,5) in quelle ancora da scoprire. Sufficienti per foraggiare le centrali per oltre 100 anni5. Il successivo rapporto del 2009 rivedeva le cifre al rialzo. Stime in realtà ottimistiche. Va escluso dal computo l’uranio presente in mare (tre parti per miliardo, per un ammontare di 4-5 miliardi di tonnellate totali) e quello situato a rilevante profondità, il cui costo sarebbe esorbitante rispetto ai ricavi finali. Ai ritmi attuali le riserve di uranio effettivamente utilizzabili potrebbero già essersi esaurite entro il 2050. Lo sostiene Yogi Goswami condirettore del Clean Energy Research Centre dell’Università della Florida, in un’intervista al quotidiano Decchan Cronichle dello scorso settembre5. I giacimenti di uranio accertati sul pianeta sono stimati in 4-5 milioni di tonnellate. Un consumo di 69.000 tonnellate annue li esaurirà in 42 anni. O forse la metà, se come sembra il numero delle centrali raddoppierà entro i prossimi venti. Con la conseguenza che quando tutti i reattori saranno pronti non ci sarà più combustibile per alimentarli. Le tecniche di riprocessamento, che porterebbero al reimpiego delle scorie già esauste, sono attualmente in fase di studio o comunque non prolungherebbero la disponibilità di uranio in misura significativa. A onor del vero, secondo gli analisti un aumento del costo dell’uranio non comporta necessariamente un aumento del prezzo dell’energia prodotta. Questo perché l’uranio per il 5-10% sui costi operativi, mentre gli idrocarburi incidono per l’80%. Ma chi ci assicura che le compagnie che avranno in gestione le centrali non ricaricheranno il prezzo ad ogni minima oscillazione delle quotazioni del combustibile, esattamente come l’arbitraggio che i colossi petroliferi esercitano sul prezzo del greggio? Non dimentichiamo che in ogni caso il nucleare coprirebbe solo una fetta del nostro fabbisogno energetico, la cui parte del leone sarebbe sempre e comunque appannaggio dei combustibili fossili." Da: http://geopoliticamente.wordpress.com/2011/03/20/entro-il-2050-luranio-sara-esaurito/ Io penso il dibattito dovrebbe vertere su questo. L'Italia non è esposta ad incidenti dell'entità di quello accaduto giappone. In tal caso, la fuga di radiazioni sarebbe l'ultima delle preoccupazioni.
  11. In realtà capita che mi collego da rooter diversi, ma sempre situati nella stessa città. A questo punto suppongo che sia un problema di rete locale. Potrebbe avere a che vedere con il fatto che ho il Mac e non il PC? Comunque aspetto di sentire se magari è capitato a qualcun altro.
  12. E' vero, hai ragione, è un movimento eterogeneo, che però farebbe bene a prendere distanze da certe posizioni, altrimenti non fa che contribuire ad acuire le divisioni già profonde che affliggono gli Stati Uniti in questi anni. Idea tua, rispettabile ma opinabile. Lo stato è l'autorità che ci difende dall'anarchia, e di fatti ci ifende dalle sopraffazioni. E' soggetto a corruzione, ma non prendiamo l'Italia come esempio di stato moderno e socialdemocratico, per favore. Tu stesso affermi la necessità di uno stato che faccia da unica autorità legittiamata all'uso della violenza. Ti sei mai chiesto perchè? Perchè la violenza esercitata da un cittadino su un altro cittadino è sopraffazione, e quindi incompatibile con una società basata sull'affermazione dell'individuo. Ma la sopraffazione incompatibile con la lbertà degli individui può assumere molte forme, per questo lo stato ha più competenze che non la semplice difesa, intesa in senso stretto. Scommetto che fosse lo stesso pure ai tempi dei padri fondatori, anche se avevano tutta quella terra a disposizione. Ad esempio sarebbe chiarmente sopraffazione quella di un cittadino che volersse appropriarsi di beni demaniali, quali le strade cittadine, e farci pagare un pedaggio ai passanti. Questo lo pteva fare solo il re nel medioevo..Non c'è libero scambio se io sono cotretto a passare per la tua strada e tu mi fai pagare. Non c'è un prezzo determinato da domanda e offerta. Io ho necessità di passare sia che quella strada il pedaggio costa 20 sia che costa 200. Possiamo dare in concessione delle strtade ai privati, ma a patto che ci sia sempre una strada alternativa per andare dove voglio andare. Allo stesso modo il servizio sanitario non può essere privato. Non posso scegliere se curarmi o no, ergo tu (non tu Dominus, parlo in generale ) non hai alcun diritto di appropriartene, a meno che non esista una controparte pubblica. Io la vedo così. Possiamo discutere quanto ti parem, fatto sta che 40 e passa milioni di persone non hanno l'assistenza sanitaria negli Stati Uniti, che anche chi ha l'assistenza ce l'ha spesso con il contagocce, e che di fatto lo stesso servizio acquistato negli stati uniti costa molto più salato che in europa. E' su questo e pochi altri campi foindamentali che mi trovo in totale disaccordo con qeusta etica. beh la mia era un'idea paradossale, una provocazione. Ho anche parlato di first strike alcuni post indietro, non intendevo seriamente. Però potremmo mettere barriere alle merci che provengono da luoghi in cui ci si accerti che il lavoro non ha la stessa tutela che da noi. Tolleri i LaoGai nel tuo paese? Ok, la tua merce non ha il marchio CE, se vuoi farla entrare devi contrabbandarla, con tutte le conseguenze che questo comporta. Questo per correttezza sia verso i lavoratori che gli imprenditori nostrani. Insomma un protezionsmo molto mirato. Va bene commerciare con l'australia o con il brasile, loro fanno concorrenza leale. La Cina no. Vabbè dipende da cosa intendi per leale/sleale. Per me far concorrenza ricorrendo allo schiavismo, o comunque compiendo sui lavoratori ciò che qui è considerato illegale ricade ampliamente nella definizione di concorrenza sleale. Se ai Cinesi sta bene accettare quelle regole fatti loro. Qui non sono accettate. Neanche negli Stati Uniti, che cmq sono ben più lascivi di noi in ambito di tutela dei lavoratori, sono accetate. Non vedo perchè se non tolleriamo certe azioni in casa nostra dovremmo tollerare i prodotti di queste axzioni, solo perchè vengono da un paese straniero. Considerando anche il fatto che ciò causa non pochi danni alla nostra economia Ah niente regole da nessuna parte però in ambito finanziario si. E perchè mai? Cosa ci sarebbe di male nel concedere debiti, e rivenderli? Qui non ti seguo, mi sembri incoerente.
  13. Vado in Wisconsin in genere. Mi sembra che dica il classico "impossibile visualizzare la pagina" (semplice quanto enigmatico). Ora non ci scommeterei però, a giugno vado di nuovo e verifico con esattezza. Potrebbe avere qualcosa a che vedere con il fatto che ho un Mac ? Sarebbe ben strano..
  14. Salve a tutti, volevo porvi una questione: Viaggio spesso negli Stati Uniti, ed ogni volta che mi reco da quelle parti mi è impossibile visualizzare il forum di AereiMilitari. E' normale? Se dovessi emigrare negli States perderei la possibilità di parteciare alle discussioni? A questo punto resto in Italia
  15. aggiungerei che si ispirano ai confederati della guerra di secessione, al KKK, e a tutti quei movimenti che periodicamente si ripresentano negli Stati Uniti che pretendono la libertà assoluta dallo stato (compresa la libertà di schiavizzare i neri, considerati razza inferiore). I toni apertamente razzisti del tea party, (Obama è "arrabbiato" perchè nero..o la polemica sulla presunta fede musulmana di Obama, fondata sulla paura dello straniero e sull'equivalenza musulmano=terrorista), o la crociata contro i diritti degli omosessuali (che assume a tratti toni che ricordano i nazisti degli anni '30) costituiscono una delle caratteristiche fondamentali del movimento, che lo pongono in rottura totale con coloro nche si rifanno ad una tradizione liberale (il partito democratico) che vuole gli individui non discrimnati in base a razza, inclinazioni sessuali, religioise etc.. Tuttavia nel contesto degli Stati Uniti ha perfettamente senso una mentalità del genere. La nazione fondata sullo stato come garante dei diritti e della pace sociale, come rappresentante di tutto il popolo è tipicamente Europea. Ora non sono un giurista, ma probabilmente ha ragione dominus quando dice che la riforma sanitaria è incostituzionale. Gli Stati Uniti furono fondati da gente scappata dall'europa del '600 perchè discriminata, che hanno trovato in America una "terra di nessuno" (c'erano i nativi, ma quelli non erano un problema..a quel tempo si stava ancora dibattendo se era il caso di considerarli umani o meno, figuriamoci se ci si formlizzava nello sterminarli) sconfinata, nella quale ognuno era libero di appropiarsi della terra e farci valere la propria legge. aggiungi una forte etica protestante/puritana, che giustifica intolleranza e omofobia, e hai la mentalità di frontiera che ha ispirato i padri fondatori. Lo stato americano nasce per tutelare questa idea, e questo è il suo unico scopo. Il tea party è movimento totlmente conservatore perchè mira a far valere l'idea originale dei padri fondatori. Un'idea vecchia di 300 anni. Per fortuna l'america è stata guidata spesso da presidenti progressisti, o non così conservatori, che ne hanno fatto uno stato moderno, e per molti versi assai più vivibile della magior parte degli stati europei. Ogni tanto queste vecchie idee ritornano, in questo caso sull'ondata di questa crisi che favorisce i ragionamenti "di pancia", sulle scelte ponderate. Il daibttito si infiamma e il paese si divide, come si divise per la guerra di secessione. Non ci vai tanto lontano quando definisci questo modo di pensare "anarchico". Se da un lato hai maggioir libertà, dall'altro non hai uno stato che ti tutela dalle sopraffazioni. Di analogie non ne vedo molte se non l'attitudine populista. Speriamo, ma ci credo poco.. io sono per imporre con la forza uno statuto dei lavoratori basato su valori occidentali. In virtù di cosa? Della nostra supremazia militare, e dell'esigenza di tutelare i nostri interessi, e i nostri diritti. E' sempre il solito discorso: si può accettare un mercato internazionale anarchico, privo di regole e di un autorità internazionale seria, ed esposto alla concorrenza sleale di alcuni stati verso altri? L'idea secondo la quale il mercato si equilibra da solo in mancanza di regole non è forse utopica? Siamo l'europa, e siamo i più grande mercarto del mondo possiamo facri valere. Perchè una merce importata che contiene piccolissime tracce di mercurioi non ottiene il marco CE, mentre la merce prodotta nei campi di lavoro cinesi (Lao Gai) da persone ridotte in schiavitù viene introdotta liberamente? Questo danneggia tutti noi. Io non ho nulla contro il popolo cinese, ci mancherebbe, ma se i miei diritti non sono una questione da difendere con le unghie e con i denti allora cosa lo è? La difesa dell'america dai terroristi? Purtroppo chi ci governa rappresenta gli interessi dei pochi che fanno i matti soldi con la manodopera a basso costo, e per questo la Cina spremerà la nostra classe media fino all'ultima goccia. 1 miliardo e duecento milioni di consumatori cinesi sono più che sufficienti a sostituire la classe media europea e americana, stai tranquillo Dominus. Vabbè chiuso OT, scusate lo sfogo. Il benessere non è mai esagerato, e penso non ci sia nulla di male insito nel denaro. Il nostro modello ha pagato perchpè ci ha dato la possibilità di vivere meglio, di vedere il mondo, di informarci su quello che vogliamo, quando e come lo vogliamo, di svilupare un senso critoco che ci permette anche di criticare noi stessi, e mettere in discussione il nostro modello di sviluppo. Il colonialismo è una degenrazione del capitalismo, non necessariamente una sua conseguenza. Il proibizionismo invece non c'entra nulla. Inoltre questo non è il modello "poroposto all'americana", si semplifica sempre troppo. L'america non ha proposto un solo modello unico e corerente nella storia, ma tanti modelli ispirati a idee diverse, che rispecchiano un popolo eterogeneo che noi europei facciamo fatica a giudicare secondo il nostro metro. Insomma basta con l'antiamericanismo!
  16. Non c'è verso siamo in totale disaccordo sulla politica. Io sono socialista, tu mi parli del tea party. Ma ci sta tutta, rispetto la tua opinione. Avrei tanto da rispondere e potremmo andare avanti a ragionare per ore, ma lascio la parola agli altri perchè non mi sembra corretto monopolizzare il thread. Quando iniziano ste discussioni politiche il resto degli utenti si ammutolisce...
  17. Chiaro, grazie della risposta.
  18. Ok, chiaro, e interessante. Un paio di obiezioni: -il debito diventa un problema quando si importa più di quanto si esporta, per le pressioni al ribasso che inevitabilmente si generano sulla moneta. Sono d'accordo con te sul fatto che non era il caso di spendere per salvare le banche. Ma quale presidente non l'avrebbe fatto? Inoltre si crea debito facendo guerre scellerate, con pretese irrealizzabili (esportare la democrazie), che preseguono gli interessi economici di pochi, che però finaziano i politic al governo perchè compiano determinate scelte. -Le lobby NON volevano la bozza originaria della riforma della sanità, quella presentata da Obama, che le avrebbe messe in concorrenza con un'assicurazione pubblica. Hanno fatto pressioni sui democratici affinchè non votassero quella riforma in parlamento, e la modificassero nella maniera che tutti abbiamo visto. Per questa ragione Obama merita la nostra solidarietà Per curiosità, chi hai votato nel sondaggio? Chi è il tuo presidente preferito?
  19. Ok ma cosa lo rende inferiore, secondo te, all'f15?
  20. Non capisco. Da un lato affermi che un caccia è un sistema complesso e che la sua valutazione va effettuata nel sistema ancor più complesso in cui si inserisce. E sono d'accordo, (io sono un profano, non son in grado di comprenderlo nella sua complessità). Dall'altro lato però porti sempre come argomentazione il mancato successo sul mercato. Che secondo me manca di inqudrare quella complessità di cui parli. Mancato successo che, fra l'altro è relativo, primo perchè cmq essendo consorzio di più nazioni, di per sè è garantita la vendita di un certo numero di esemplari in più nazioni. Secondo perchè comunque l'abbiamo vendicchiato qua e là (arabia saudita, austria..). Insomma, quali sono secondo te le maggiori pecche, che rendono acerbo questo caccia?
  21. Lessi un libro tempo fa (che ho riposto in cantina e del quiale non ricordo l'autore) in cui si sosteneva che non fu il new deal, bensì la corsa agli armamenti a spingere gli USA fuori dalla grande depressione. La stessa cosa evvenne in Germania. Ti riferisci a questo Dominus? Roosvelt ha comunque vinto la seconda guerra mondiale e ha traghettato il paese fupri dalla depressione (in un modo o nell'altro). Dai non potete metterlo indietro!! Cmq la crisi monetaria avverrà a causa del debito pubblico. Debito che è stato spinto al rialzo a partire dalla presidenza Regan, e che ha continuato a salire con i presidenti che si sono succeduti: Bush Clinton, Bush. Obama ha ereditato questa crisi, causata da 30 anni di politiche folli, fatte di bassi tassi di interessi che hanno spinto i consumi, favorito il debito facile, e nessuna politica atta a salvaguardare la competitività delle imprese, che nel frattempo hanno allegramente traslocato in Cina, bangladesh, Vietnam , sri lanka, brasile, Indonesia etc...dove il lavoro costa meno e la schiavitù è praticamente legale. I cinesi detengono un 30% del debito pubblico americano. Se decidessero di vendere i loro titoli il dollaro crollerebbe e sarebbe la catastrofe. Il tesso di rendimento del debito pubblico americano schizzerebbe alle stelle. A quel punto si contrarrebbero gli investimenti pubblici, dimuirebbero i fondi per la scuola, le infrastrutture, la difesa..Gli americani dovrebbero pagare molte più tasse, i consumi si contrarrebbero drammaticamente. La Cina non affosserà gli states tuttavia, almeno fin quando questi saranno i principali importatori delle loro merci. Al momento la Cina ha bisogno dell'america quasi quanto questa ha bisogno della Cina. Un domani, quando il livello di benessere dei cinesi sarà cresciuto e il mercato interno cinese permetterà alle imprese di vendere ai cinesi stessi, la Cina non avrà più bisogno degli USA (e degli stati europei) per esportare i propri prodotti. Cosa ne sarà delle nostre economie, considerrando anche il fatto che semrpe più imprese decidono di levare le tende ed andare nei paesi in via di sviluppo? Di questo passo non produrremo più nulla, le nostre ricche tasche saranno spremute dai governi dei paesi emergenti fin quando non saremo noi i pveri e loro i ricchi. Questa è la visione catastrofista (ma non troppo secondo me) della maggior parte degli analisti economici, di destra e sinistra, da Lucio Caracciolo al ministro Tremonti. (Dominus, tu come la vedi? sono curioso..) In questo scenario da incubo, in cui siamo arrivati grazie a 30 anni di liberismo selvaggio, Obama ha cercato di dare quantomeno una speranza. Peccando di populismo e accettando compromessi, per carità. Ma il suo messaggio è chiaro: l'america, e l'occidente con essa, deve risorgere, e ricostruire un sistema economico che sia scevro dai pericoli ai quali siamo esposti ora. Insomma ci ha provato, ci sta provando..Poi laddove ha fallito secondo me, lo ha fatto per colpa dei democratici. Non ci si può aspettare appoggio dall'opposizione. Il partito democratico, che aveva la maggioranza al congresso, avrebbe dovuto appoggiarlo di più e non cedere così facilmente alle pressioni delle lobby: dalla riforma sanitaria a quella della finanza, alle norme èer la green economy. E poi non è mica gesù cristo, che risveglia i morti.. Cosa fare per risollevarsi? First strike contro la Cina, finche abbiamo la superiorità militare?
  22. PJ83

    L'origine dell'universo

    Ragazzi forse posso forninre un tassello che aiuta a comprendere meglio come funziona la dilatazione del tempo nella teoria della relatività: l'esperimento di Michelson Morley. I professori e i testi scolastici non ne parlano se non brevemente, ma leggendo di questio esperimento, dal quale è Einstein inizio ad escogitare la teoria della relatività, Tutto mi è rislutato più chiaro. L'esperimento: Michelson e Morley provarono, nel 1887, a misurare la velocità della luce che arriva dal sole. A quel tempo si ipotizzava che la luce si progasse, come tutte le altre onde, attraverso un mezzo, chiamato etere. Secondo questa ipotesi sarebbe stato possibile misurare la velocità della luce rispetto a questo mezzo, considerato fermo, e della terra stessa rispetto as esso. Quello che scoprirono, con loro grande sorpresa, era che la velocità dei raggi di luce è costante in tutte le direzioni, indipendentemente dal moto relativo dell'osservatore rispetto alla sorgente. Questo in totale contraddizione con le leggi di Newton a cui siamo abituati. Cioè se io viaggio a 100 km/h in una direzione, e un osservatore viaggia a 100 km/h nella direzione opposta, quest'ultimo mi vedrebbe avvicninarmi a 200 km/h. Per la luce questo non avviene. Indipendentemente dalla veloità all quale mi avvicino o mi allontano da una sorgente di onde elettromagnetiche, io vedrò queste raggiungermi sempre alla stessa velocità. Perchè? Perchè più mi avvicino alla velocità della luce, più il tempo scorre lentamente. Solo che a velocità dell'ordinen di poche centinaia o migliaglia di Km/h questo fenomeno è trascurabile. Per cui possiamo continuare a fare i conti con la vecchia legge V=S/T.. In questo senso non so se abbia senso dire che un corpo ha una velocità apparente maggiore a quella della luce. Cmq ne avevo letto anche io da qualche parte, si diceva comunque che la questione era dibattuta..
  23. Più che altro leggendo il topic (e io l'ho letto tutto), mi vien fuori che in AA l'Ef è inferiore solo al raptor. Questa era la posizione dei moderatori fino all'anno scorso. Cosa vi ha fatto cambiare opinione?
  24. Naa, l'america era già lanciata verso la recessione quando obama è salito al governo. Il debito pubblico americano era già allarmante prima della crisi. La politica dei salvataggi dele banche (peraltro inziata da bush) ha dato un contributo marginale al'aggravarsi del deficit. Beh, io in america ci vado spesso,. seguo sia la cnn, sia la msnbc, sia la fox (news). Specialmente su quest'ultima, vicina al partito repubblicano, vedo spesso i conduttori assumere toni razzisti. Pensa solo alla disinformazione che hanno fatto sull' ipotetico fatto che Obama è musulmano. Menzogne belle e buone, che coronano una campagna di disinformazione che da anni ormai vuole creare nel'immaginario collettivo l'equivalenza fra musulmano e terrorista. O quando i tea party dicono che Obama è arrabbiato oerchè di colore. I regali alle lobby casomai li ha fatti il congresso. Nello specifico della riforma, la lobby delle assicurazioni si è opposta fermemnte alla prima bozza di riforma presentata da obama, quella con l'opzione di un assicurazione pubblica in concorrenza con le privte. Ha pagato senatori a destra e a manca affiochè questa bozza fallisse, e l'amministrazione fosse costretta a ripiegare su un compromesso molto vantaggioso per l'industria dell'Health care. Povero obama, la sua idea era buona, e gliel'hanno mandata a monte. E cmq gazie alla riforma attuale, quella piena di compromessi che dissanguerà le casse dello stato in favore delle compagnie assicurative, tutti quantio avranno accesso a cure mediche. Si, la sobrietà degli schiavisti, dei cappuci bianchi del KKK, e degli estremisti religiosi. P.S. apriamo un thread dedicato?
  25. Io ho votato kennedy, più per ciò che rappresenta per gli americani che per ciò che per la sua politica (sulla quale, fra l'altro, non sono informatissimo). Se fosse presente nel sondaggio voterei obama. Osteggiato in tutti i modi anche da una parte significativo del suo partito, si è trovato ad essere presidente nell'era del declino americano (iniziato da ben prima della sua elezione). Ha dovuto fronteggiare la più grave recessione dal dopoguerra, due guerre distastrose lasciatagli in eredità da G.Bush. Si trova ogni giorno a dover rispondere ad un'opposizione che non esita ad usare toni razzisti e diffamatori (tea party), e riesce a mantenere pure un contegno..E' vero non ha portato a termine granchè (a parte la riforma sanitaria), ma aveva grandi idee, che non è riuscito a mettere in prartica a causa del debito pubblico e di un partito democratico fin troppo suscettibile alle pressioni delle lobby. Merita un pò di solidarietà.
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