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PJ83

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  1. Le torri gemelle (in cui morirono più di 3000 persone, altro che centinaia) furono un atto terroristico, l'invasione dell'afghanistan invece fu un atto di guerra. Le cose sono ben diverse. Un conto è un'organizzazione criminale internazionale che opera sul tuo territorio, su quello dei tuoi alleati, e in altri stati (come appunto l'afghanistan), un conto è bombardare e invadere uno stato, rovesciare un governo, e causare migliaglia di morti innocenti. Insomma si poteva trovare una risposta migliore al terrorismo, Detto questo io in linea di massima sono per non fare la guerra, l'articolo 11 è sacrosanto e sta bene dove sta. Certo è ipocrita dire "guerra no" a priori. Ci sono situazioni nello scenario internazionale che purtroppo possono essere risolte solo con la violenza. D'altra parte la costituzione fornisce le linee guida al legislatore, senza entrare nello specifico. Essendo volutamente un codice generico, lascia spazio ad alcuni distinguo. Quindi si può tranquillamente essere contro la guerra e riservarsi la possibilità di schierare le proprie forze armate all'occorrenza, a patto che sia per una "buona ragione". Il tutto ovviamente, a discrezione dei rappresentanti del popolo.
  2. PJ83

    Mig-35 Vs F-35

    Discussione molto piacevole da leggere, una cosa non mi è chiara, da profano quale sono. Per quale ragione un comando dell'aviazione dovrebbe preferire le missioni di tipo SEAD a quelle DEAD? Perchè dovrei voler distruggere (o far spegnere) solo l'antenna radar quando posso accoppare tutta la batteria? Inoltre, correggetemi se sbaglio, ma elle missioni DEAD si usano preferibilmente SDB. Per quale ragione?
  3. PJ83

    Formula 1- Motomondiale

    Sollevo una questione della quale non sento mai parlare. Così per sapere cosa ne pensate. Secondo voi non è profondamente sbagliato che si faccia di tutto per diminuire le prestazioni delle formula 1? Io sono sempre stato un appassionato, e vedere i tempi sul giro più lenti di quelli dell'anno scorso, e addirittura 3 secondi superiori a quelli del 2004 (quando c'era ancora il buon vecchio V12, senxza limitatore dei giri) mi lascia un pò d'amaro in bocca. Se si guarda ai rimi giri della corsa poi, i tempi sono di poco superiori a quelli delle gp2 o delle indy car. A monza l'anno scorso si è ritornati a velocitèà massime dell'ordine dei 340 km/h, dopo i 368 di montoya. Insomma, sembra quasi che si voglia far fare la gara a chi va più piano. Mi piacciono molti dei nuovi cambiamenti, le ultime 3 gare mi sono piaciute. Vanno bene le gare senza rifornimenti, non se ne poteva più delle gare decise dalla strategia. Vanno bene anche alcuni regolamenti del 2009, i nuovi alettoni posteriori permettono qualche sorpasso in più. Ma cazzarola secondo me si dovrebbe abolire il limitatore di giri, ripristinare i test invernali senza limitazioni, lasciare più libveri i costruttori dei motori, e magari ritornare al V12. E al diavolo i team più piccoli, correranno meno team con più macchine, oppure si spenderà di più. La formula 1 deve essere il top. Secondo voi?
  4. Tornando indietro di alcuni post: Dominus il tuo paragone fra prestazioni sanitarie e cibo è improprio. Il cibo è un insieme di beni tutti alternativi fra loro, non un unico bene,. Se si alza il prezzo della pasta posso mangiare il riso. O i fagioli. O una pizza con i capperi. O un panino al salame. Dire cibo equivale a dire mezzi di trasporto. Per le prestazioni sanitarie non è così. Se si alza il prezzo del mio premio assicurativo non posso rinunciare alle cure. Il cibo non è un bene "necessario", almeno all'interno del contesto del nostro discorso. In occidente noi mangiamo più del necessario, soprattutto in termini di qualità. Il mercato alimentare si basa quindi sul consumno di roba non necessaria, se presa nel suo insieme. Il cibo è quindi un insieme di beni, che rispondono snza dubbio alla legge della domanda offerta. Se aumenta il prezzo cala la domanda. Se il prezzo sale la domanda aumenta. Considera anche che, essendo per sua natura un mercato in cui il consumatore ha piùà scelta che nelle prestazioni sanitarie (scelta fra beni alternativi e scelat di non comprare, entro certi limiti) la tendenza al formarsi di oligopoli è minore. E anche laddove questi esistono non è loro interesse alzare il prezzo a dismisura, proprio per l'effetto che questo avrebbe sulla domanda (penso ad esempio alla Coca cola, la nestle e la monsanto che oligopolizzano il mercato di molti cibi. se alzassero i prezzi oltre un certo livello mi rivolgerei alle produzioni locali, cambierei abitudini alimentari..insommma non somno certo dipendente dalle patatine fritte e la fanta.. ). Possono alzarlo un pò, ma devono comunque trovareil compromesso ideale che permetta loro di massimizzare i guadagni. Gli erogatori delle prestazioni sanitarie hanno una maggiiore tendenza a formare "cartelli", e non hanno alcuna ragione per tenere basso il prezzo. La richiesta di cure mediche è stabile, e non permette la presenza di troppi erogatori in un certo territoprio. La mia città ha 50000 abitanti, decine di supermercati ma un solo ospedale e una clinica privata. In tutta la provincia ce ne saranno altri 4. Insomma se questi fossero privati, sarebbe facile fare cartello. E' più complicato per decine di supermercati mettersi d'accordo in questo modo. Non che non lo facciano affatto, solo che sono meno "efficienti£ nel farlo. e un cartello di erogatori di servizi sanitari è qualcosa di micidiale per la liobertà dei consumatori. Possono assorbire quote enormi dei redditi dei loro assicurati senza doversi preoccupare che i loro clienti scelgano di non comprare una polizza sanitaria o che si rivolgano ad altre compagnie (proprio perchè queste hanno formato un "cartello"). E' esattamente quello che avviene in america. Era interessante quanto diceva uno degli articoli a cui rimandava vorthex. Lo stesso mercato nelle polizze sanitarie non è infatti del tutto libero in america ma sottoposto a limiti assurdi. Limiti che favoriscono la formazione di odiosi oligopoli. Nell'articolo si accusava lo statalismo dei democratici. Più verosimilmente una certa lobby delle assicurazioni ha fatto pressioni immense sui governi succedutisi nel tempo per ottenere queste distorsioni di mercato, le quali vanno tutte a loro vantaggio. In barba alla democrazia e alla libertà
  5. ok, diciamo che esistono diversi parametri che misurano la qualità di un sistema sanitario, e la questione è complessa. Io non sono un tecnico, ma gli stati uniti li conosco bene. Per quel che ho visto non sono affatto avanti a noi in termini di qualità delle cure. la gente si lamenta come da noi delle inefficienze, con la differenza che da loro, queste inefficienze, costano molto più salate. Sarebbe interessante sentire un tecnico, qualcuno che tiri fuori dati numerici. Giusto per puntualizzare, Il reddito medio degli stati uniti è più alto di quello tedesco, ma meno di alto di quello norvegiese, paese molto più socialista della stessa germania. Ergo la socilademocrazia non implica necessariamente bassi redditi pro capite. Riguardo la meritocrazia nel nostro settore pubblico mi sono espresso male. Penso che si possa ottenere introducendo premi di produzione per i meritevoli, flessibilizzando le possbilità di carriera ( che ora sono più legate all'anzianità e al titolo di studi che al merito), e rendendo più fattibile il licenziamento, non solo per demeriti ma anche per ragioni legate al fatturato dell'azienda. I paesi scandinavi dimostrano che tutto questo è fattibile. Il pubblico si presta meglio del privato a gestire determinati servizi, qualio sanità e istruzione, per una serie di ragioni: -sono beni poco elastici (per quel poco di economia che mi ricordo), nel senso che all'aumentare del prezzo la domanda diminuisce pochissimo, o affatto. -Sono beni per i quali non esistono beni alternativi (es. la bicicletta è alternativa al motorino..), e che tutti prima o dopo devono consumare. -La scelta del consumatore è limitata da fattori legati al territorio. es. poche persone possono permettersi di mandare il figliolo a scuola a 5 ore di macchina di stanza. La scelta delle scuole in cui mandare il suddetto figliolo ricadrà per tanto nelle scuole vicine. Questi tre fattori, a mio modestissimo avviso, mettono gli erogatori di questo servizio nelle condizioni ideali per creare degli oligopoli, che distorcono il mercato. Invece di trovare a conpetere l'uno con l'atro tendono a fare cartello, ed alzare i prezzi a dismisura, compromettendo l'efficienza del mercato stesso. Gli erogatori di questo servizio si trovano inoltre ad avere un potere enorme sulle vite di ognuno (perchè decidono come spendi una gran parte del tuo reddito). Potere che non è controbilanciato dalla capacità di scelta del consumatore, per le ragioni sopra elencate; capacità di scelta che rende il libero mercato il sistema più efficiente per allocare le risorse in tutti gli altri contesti. Gli oligopoli minacciano quindi la libertà degli individui. Trovarsi ad uscire dall'università con 40000 dollari di debito limita le tue opzioni per il futuro, la tua capacità di rischiare. In un sistema di tipo europeo tutto ciò non accade.abbiamo buone scuole, e buoni ospedali, accessibili a tutti a prezzi modici. Certo ci sono dei pro e dei contro in entrambi i sistemi, che poi ognuno valuta come meglio crede. C'è anche una questione morale in tutto questo, che pone le fondamenta dell'esistenza delle società umane. Ogni nazione è infatti una comunità di persone, che condividono lo stesso terriorio e la stessa cultura. Il nostro "essere sociali" implica anche un "essere solidali", verso chi resta indietro, al fine di aggregarsi e di costituire, appunto, una "comunità". Quest' affermazione è una mia opinione, che non deriva da considerazioni "tecniche", e mi rendo conto che molti non la condividono ( come probabilmente non condividono il resto delle cose che ho detto, vabbè...) Chiudo con una riflessione. Penso che il libero mercato a tutti i costi, tanto quanto lo statalismo a tutti i costi, sia un'ideologia, e che dovrebbe essere superata. Le decisioni politche andrebbero prese guardando in primis al bene pubblico non la rispondenza al modello teorico di Adam Smith. Il mercato libero è un mezzo, non un fine. Scusate per la prolissità, chiudo qui
  6. Beh non mi pare proprio che in paesi socialdemocratici quali Svezia, Norvegia., Danimarca, non si ottengano cure mediche adeguate. ne tantomeno in Italia (non proprio la massima espressione del socialismo..). Il nostro sistema sanitario è piuttosto efficiente, almeno dalle mie parti. Le numerose pecche che comunque ha il settore pubblico nel nostro paese (penso ad altre aziende pubbliche) non sono dovute tanto ad un difetto insisto nell'idea di "welfare state", quanto a fatti circostanziali: non abbiamo gli strumenti legislativi adeguati che permettano di introdurre criteri meritocratici nei nostri enti pubblici, i quali diventano inefficienti. L'idea che la meritocrazia sia incompatibile con le aziende pubbliche è tuttavia sbagliata. I paesi europei che hanno risolto questi problemi sono appunto gli stati con i più alti redditi pro-capite al mondo, e non introducono discriminazioni sociali nelle loro economie. Inoltre lo stato non lavora in una situazione di monopolio in nessuno dei paesi europei, per quanto riguada settori quali l'istruzione, la sanità, la prevideza. L'opzione privata è sempre disponibile, solo che è messa in concorrenza con quella pubblica. Libera iniziativa, ma servizi essenziali garantiti a tutti, in modo che tutti abbiano pari opportunità. Torniamo agli stati uniti. Secondo me questo tipo di sistema è, per certi aspetti, meno libero del nostro. Pensate a chi negli stati uniti proviene da una famiglia appena sopra la soglia di povertà. Circa il 10% della popolazione, forse qualcosa di più. Gente che non ha diritto alle cure mediche e che se vuole un'istruzione decente è costretta ad uscire dall'università con decine di migliaglia di dollari di debiti sul groppone. Pensate che sia libero uno che deve sgobbare solo per pagarsi l'assistenza sanitaria e l'univrsità, beni che dovrebbero spettargli di diritto. Uno che esce dall'università già indebitato fino al collo? Uno che per permetersi di partorire in ospedale deve fare gli straordinari? Non è solo una questione morale, è una questione di garantire a tutti la possibilità di partecipare alla vita sociale del paese. Poi ognuno è libero di scegliere come gestire la propria vita. Ora non paragonate tutto ciò con lo schifo che è diventato il nostro paese, paragonatelo con la germania, con la francia, con la svezia, con il belgio. Ovvio è impossibile eliminare le differenze sociali, ma non c'è paragone fra la vita che fa il tedesco medio e l'americano medio. Non sono un economista, ma parlo per esperienza. Ci sono molti vantaggi a vivere in america, è un paese straordinario, ma per alcune cose mi manda fuori di melone.
  7. Quindi Obama avrebbe dirottato svariati milioni di dollari verso i programmi medicare del nebraska, pur di ottenere il voto dal senatore Harry Reid. Mi sbaglio (ne ho letto su wikipedia). Certo non è il massimo della correttezza, ma non è proprio una corruzione. In ogni caso, ancora una volta emerge come la classe politica degli stati uniti non sia immune da questo genere di abusi di potere. Per rispondere a Dominus, episodi del genere sono uno scandalo tanto in Italia quanto oltreoceano, non si discute. Tutto il mondo è paese. Detto questo, non so se vi rendete conto cosa significa vivere in un posto dove le cure mediche non sono garantite. La gente sentiva il bisogno di una riforma del sistema sanitario, la quale ha costituito uno dei cavalli di battaglia delle campagna elettorale di Obama. Ora gli americani sembrano di colpo aver cambiato idea, complice l'aggravarsi della crisi, ma anche un'aggressiva campagna di informazione condotta dai principali mezzi d'informazione, che cavalcano l'ancestrale (e al giorno d'oggi non più giustificata) paura che gli americani nutrono nei confronti di ogni forma di socialismo. Francamente penso che questa paura costituisca un limite per la democrazia americana (che, sia chiaro, è più avanzata della nostra per molti versi).
  8. Quoto la frase finale! Non ho trovato nulla riguardo a questo episodio. Potresti postare un link (anche in inglese)?
  9. Colgo l'occasione per porre una domanda: come si fa a beccare il ponte di una portaerei? Quali accorgimenti permettono al pilota di non andare lungo, finendo in mare? Inoltre, a quanto ho capito, l'aereo è provvisto di un gancio, il quale deve ancorarsi al cavo della pista d'atterraggio. La precisione richiesta quindi è massima.
  10. "Obama ha usato ogni mezzo al filo della legalità" Quindi ha utlizzato mezzi legali, c'è forse qualcosa di strano? "comprese corruzioni legali" Questa è un pò un'ossimoro "un pugno alla libertà degli americani" Giudizio di valore, totalmente opinabile.
  11. Giusto per continuare la discussione. Ho letto in questi giorni che la riforma sanitaria è in via d'approvazione negli stati uniti, e che ci sono buone probabilità che passerà. A me sembra la peggiore delle riforme possibili. A quanto ho capito si è passati da un progetto iniziale, con un sistema sanitario nazionale in concorrenza con le assicurazioni private, al progetto attuale, che prevede sussidi pubblici dati ai privati cittadini, al fine di alleviare il costo dell'acquisto di una polizza privata. Correggetemi pure se sbaglio, ma in pratica si tratta di spendere soldi pubblici per sostenere delle aziende. I cambiamenti apportati al progetto iniziale sono stati voluti dai repubblicani e dall'ala conservatrice del partito democratico, tradizionalmente attaccati ad un'idea anche spinta di libero mercato. Ma un sistemna sanitario di questo tipo si basa su una distorsione del mercato, in cui i soldi dei contribuenti vengono spesi per finanziare dei privati i quali, in questo modo, possono alzare i prezzi e strozzare le finanze pubbliche. A questo punto tanto valeva istituire un sistema sanitario nazionale, o eliminare del tutto gli incentivi. Inoltre il fatto che il costo di molte polizze assicurative gravi sui datori di lavoro appare in netto contrasto con le idee che hanno da sempre ispirato il partito repubblicano. Nessuno, a quanto mi risulta, ha pensato di agire su questo aspetto che, secondo me, è cruciale per risanare le finanze pubbliche.
  12. eheh, guarda che i link li ho letti, cosa credi?
  13. Ne ho letto sui principali quotidiani. So che gli Stati Uniti stanno tentando di dare una svolta al conflitto, colpendo la capacità militare dei talebani, e le coltivazioni di papavero da oppio. Sono un pò pessimista, ma ammetto di non aver approfondito a dovere. Tu cosa ne pensi? Ho visto che hai postato molti links ma non ti sei espresso.
  14. Quello che penso è che sia sbagliato tantare di operare una transizione democratica, o anche solo una stabilizzazione del paese con la forza, specie in un contesto come quello afghano in cui il nemico fa leva sul consenso di una larga fetta della popolazione. Suona un pò come "forzare" la democrazia. Non si può che fallire. Stiamo utilizzando i mezzi sbagliati. L'esercito è fatto per distruggere, per conquistare, per difendere un territorio da una minaccia ben identificabile, non è stato pensato per interagire con la popolazione e portare sviluppo. Dico "chiamola guerra", perchè se si usa l'esercito, in linea di massima si fa una guerra. Ed è una guerra sbagliata, perchè il nemico principale non sono gli ak47 o le bombe dei talebani, ma l'appoggio che guadagnano dalla popolazione. E non ti sto parlando parlo della popolazione che terrorizzano, ma di quei 36000 combattenti che riescono a radunare, nonostante la schiacciante superiorità militare della coalizione. 36000 che imbracciano un fucile, sapendo di andare a morire, perchè odiano l'occidente. I nostri eserciti possono ucciderli, arrestarli, ma non possono dissuaderli. Missione fallita. Scusa, no ho risposto alla domanda. Si sono ancora della stessa idea, ma pronto ad ascoltare opinioni diverse. Fra l'altro mi chiedi qual'era secondo me il problema in afghanistan prima dell'invasione. Il problema, dal nostro punto di vista, era un regime che opprimeva pesantemente la popolazione, e che appoggiava atti terroristici ai danni di altri paesi, fra cui Europa e Stati Uniti (ma non solo, non dimentichiamolo). Dal punto di vista afghano proprio non lo so, immagino che la popolazione non fosse contenta del regime taliban e aspirasse ad un avita migliore, ma non mi spingerei troppo in là. Secondo me è difficle mettersi nei panni di un popolo come quello afgano dalle nostre "safe european home", e capire cosa vuole. Penso di leggere fra le righe la domanda che volevi pormi, e ti rispondo: penso che la democrazia non sia poi così universale come valore, va bene per noi, ma sicuramente non va bene a tutti. Così come il nostro modello di sviluppo, basato sul libero mercato, i diritti dell'uomo etc.. Certo possiamo dare il buon esempio, far vedere a chi non crede in questi valori i vantaggi che portano a tutti, ma non è giusto secondo me imporli. A volte bisogna essere cinici e lasciare che gli altri popli se la sbrighino da soli. X vorthex posso capire come a te non te freghi molto della democrazia afghana, ma la questione dell'esportare la democrazia è stata tirata inm ballo molte volte dai politici, e penso giochi un ruolo fondamentale in questa guerra.
  15. Sul ruolo USAF e NATO in Afghanistan: A quanto ho capito io gli USA stanno lì in riposta all'11 settembre, la NATO per rovesciare il regime sanguinario dei talebani e granatire la transizione democratica. Mi sbaglio? Legolas, scusa ma non capisco cosa vuoi dire. Chi sono gli illiberali? Aspetto altri post.
  16. Allora chiamiamola con il suo vero nome, chiamiamola guerra in afghanistan, invece di operazione di pace, chiamiamola occupazione militare, invece di peacekeeping. Almeno il governo americano non usa mezzi termini. Questa è una guerra, nient'altro. Pretendiamo di "esportare" i nostri valori in quei luoghi, ma mostriamo il lato peggiore di noi. Voi mi dite che è normale che si gioisca per la morte del nemico durante un'operazione militare. Bene, allora l'opzione militare forse non era la soluzione più adatta al problema afghanistan. Le guerre vanno bene per conquistare. Gli eserciti si schierano per distruggere, non per costruire una democrazia. L'islam radicale si combatte con altre armi, che consentano di mostrare i vantaggi di vivere in uno stato liberale e di diritto. Non possiamo pretendere di imporre questi valori con la forza. Sta agli afghani costruirsi la loro democrazia, ammesso che ne vorranno mai una, e delineare la loro strada verso lo sviluppo. Questa strategia di lotta al terrorismo è semplicemente fallimentare e i fatti, dopo 9 anni di guerra in cui ben poco è cambiato, lo dimostrano.
  17. Il video postato da Marco 9023 è agghiacciante, non capisco come si possano bollare per faziose delle immagini come quelle.. i soldati esultano quando uccidono e distruggono, insultano gli abitanti locali, hanno comportamenti razzisti ed omofobi..il video ibn questione, ma ce ne sono molti altri sul genere, è incontrovertibile.. e questo sarebbe "l'esercito dei professionisti" mandati a garantire la pace? me ve lo immaginate? provate ad immedesimarvi in un afghano che vede la propria casa sbriciolata, e dei ragazzini del c***o armati fino ai denti che esultano nello sparare alla gente? Secondo voi quello si convince che i taliban sono dei sanguinari, o inizia a pensare che i pazzi sangiuinari sono gli occidentali? Io ne ho conosciuti diversi che partono per l'afghanistan, o l'iraq, a sparare ai "towel heads"..credetemi, quel video rappresenta lo spirito con cui i giovani americani partono per la guerra.. Ci si addolora tanto per i nostri soldati quando muoiono, ma si rimane indifferenti per le vittime civili, o dell'altro schieramento, perchè non servono la nostra "patria"..ci vorrebbe più rispetto..
  18. PJ83

    Laser...

    Come fa l'airborne laser a trovarsi a distanze relativamente brevi se la fase boost avviene nei primi momenti del lancio?
  19. PJ83

    Laser...

    Quindi la fase boost avviene già al di sopra dei 10000 m di quota..(scusate l'ignoranza)?
  20. PJ83

    Laser...

    Alcune domande, in parte già poste in vecchi post: Quali sarebbero secondo voi le contromisure per contrastare un'arma di questo tipo? basterebbero dei fumogeni? Un laser sarebbe in grado di abbattere un icbm o un altro bersaglio attraverso una coltre di nubi (so che gli icbm viaggiabno ben sopra le nubi, sto pensando ad un'arma posizionata a terra)? Secondo voi, quanto quest'arma allargherà il divario militare già esistente fra USA e altre potenze?
  21. PJ83

    Cina - Topic Ufficiale

    Dai, che la storia dell'attacco era uno scherzo... Sul resto mi cucio la bocca, onde evitare il consueto muro contro muro.
  22. PJ83

    Cina - Topic Ufficiale

    Sono d'accordo sulla prima parte, volevo dire che avremmo dovuto gestire meglio le nostre industrie come l'olivetti. Però non credo che dei dazi impoverirebbero le fascie più povere, o comunque la questione andrebbe studiata. Da un lato alzerebbero il prezzo delle merci che attualmente sono a basso costo, acquistate dalle fasce povere della popolazione, dall'altro darebbero ossigeno alle nostre imprese, le quali sarebbero spinte a creare lavoro sul territorio. Magari il secondo effetto può essere più forte del primo. E' l'unica via d'uscita che vedo, a parte naturalmente l'attacco militare a sorpresa alla Cina, con tutte le potenze atomiche occidentali congiunte..non so come quest'ultima eventualità ci porrebbe sul piano dei diritti umani..
  23. PJ83

    Cina - Topic Ufficiale

    -Lo so che la nostra economia si regge su questo, per questo sono pessimista. Non è sempre stato così, un tempo avevamo settori che impiegavano un alto grado di tecnologia. Penso all'informatica, al petrolchimico..oggi ce l'abbiamo ancora, ma abbiamo perso delle aziende fondamentali. -Lo so che il protezionismo non è a senso unico. Secondo me i benefici supererebbero i costi. -Sono favorevole al protezionismo, con alcuni se e ma, non a 360° nei confronti di tutti gli stati. Il mio era un discorso che riguardava tutela dei diritti umani e dei lavoratori, e un commercio basato su regole chiare ed uguali per tutti. Queste sono le ragione per cui la Cina dovrebbe essere, a mio avviso, sottoposta a dazi. Quello che accade in agricoltura con la protezione dei prodotti tipici è ben diverso. Su questo ho un approccio alla Dominus, nel senso che i prodotti, se valgono, si proteggono da soli. Però il mercato deve essere regolamentato adeguatamente. Per quanto riguarda la questione quote latte (che non furono tanto una misura protezionista, quanto più volta a sostenere i prezzi) sono in disaccordo con la politica agricola europea. Tuttavia penso che l'europa sia lo strumento per uscire da questa palude in cui siamo. Ovviamente con le dovute riforme.
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