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Questione Alitalia


julian

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Complimentoni ai sindacati! Avete assistito ad una nuova puntata di "come far fallire una trattativa in 3 mosse". :furioso:

 

E complimenti anche a Berlusconi: prima annuncia fantomatiche cordate di imprenditori italiani e fa il patriottico e ora si mette a sponsorizzare Aeroflot in nome della sua personale amicizia con Putin. Aeroflot? AEROFLOT?! Ma dico io siamo impazziti? La compagnia di bandiera russa?! Ma che bell'europeismo! Non si smentisce mai...

 

Speriamo a questo punto in AirOne e Banca Intesa, a mio avviso la proposta più valida dall'inizio delle trattative, anche se non dovrei fare il tifo per la concorrenza... :D

 

A proposito: I-DAVA (uno dei nostri super 80 ex Alitalia) ha collezionato l'ennesimo rientro alla base (VBS) per problemi tecnici, in questo caso niente popò di meno che pressurizzazione. Faccio riferimento al rifiuto organico in onore alla reazione dei passeggeri che si sono visti srotolare le mascherine dell'ossigeno dalle cappelliere, e alle mie parole conseguenti ai cambi di operativo improvvisi. :incazz: Ma quando arrivano i Sukhoi?! :pianto:

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più che i sindacati è il clima politico ha fatto scappare air france.

 

Quanto a berlusconi poi mente su un ipotetica cordata italiana mai esistita e mai esistera, ora la darebbe alla compagnia russa dove gli cade un aereo su 10

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Diffidenti come ogni buon com.....

 

Se Berlusconi risolve la questione (nella peggiore delle ipotesi alleandosi con Aeroflot) dovrete sparire per almeno 1 settimana dai 3d di politica :sm:

Ora speriamo solo cheProdi e TPS non facciano scherzi idioti. Loro conoscono bene le procedure UE e sanno come agirare l'ostacolo del prestito-ponte per allungare i tempi o comunque che si diano da fare per trovare la soluzione. Almeno negli ultimi giorni sulle poltrone che facciano 1 cosa buona per il paese.

 

E ovviamente spero che i sindacati abbiano capito una cosa importante e cioè che devono smetterla di fare politica, perchè il voto degli italiani è stato chiaro. I comunisti alla porta, da quelli di partito a quelli di sindacato. Insomma, fuori dalle scatole.

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più che i sindacati è il clima politico ha fatto scappare air france.

 

Quanto a berlusconi poi mente su un ipotetica cordata italiana mai esistita e mai esistera, ora la darebbe alla compagnia russa dove gli cade un aereo su 10

 

MA CERTE COSE DOVE LE LEGGI???? MI DOMANDO DAVVERO SE CI CREDI O LE DICI TANTO PER.....

 

1)Aeroflot ha una flotta sempre più moderna, con un sempre maggior numero di velivoli di produzione occidentale (Airbus e Boeing) e NON REGISTRA DISASTRI AEREI DAL 1994 (fra l'altro indirettamente, poichè era un Airbus A310 della RAL che volava in co-sharing). QUESTO TANTO PER DIRE QUANTA DISINFORMAZIONE FAI TU (altro che le reti televisive e i giornali che vai sempre accusando di distorcere la realtà).

 

2)Spinetta ha chiaramente detto che il gruppo AF/KLM si ritira dalla trattativa perchè le condizioni da lui poste a fine Marzo (non mi risulta ci fosse Berlusconi in carica) erano il massimo che loro potevano offrire, e poichè tali trattative non sono state accettate (in primis dai sindacati e in secondo luogo dal governo Prodi), lui ed il gruppo che rappresenta non vedono possibilità di buon esito della trattativa.

 

Alitalia non manca comunque di pretendenti interessati.

Non si perde occasione per richiamare la presunta cordata di imprenditori italiani, ma ci si dimentica che Aeroflot è interessata, che Lufthansa è interessata, che Air One è -da sempre nonostante si sia tentato di estrometterla- interessata.

 

(io sono da sempre a favore di Air One, compagnia che da poco sta avviando una crescita anche nel mercato intercontinentale, aprendo voli su Chicago e Boston da Malpensa, sfruttando gli slot rilasciati proprio da Alitalia).

Modificato da paperinik
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A proposito: I-DAVA (uno dei nostri super 80 ex Alitalia) ha collezionato l'ennesimo rientro alla base (VBS) per problemi tecnici, in questo caso niente popò di meno che pressurizzazione. Faccio riferimento al rifiuto organico in onore alla reazione dei passeggeri che si sono visti srotolare le mascherine dell'ossigeno dalle cappelliere, e alle mie parole conseguenti ai cambi di operativo improvvisi. :incazz: Ma quando arrivano i Sukhoi?! :pianto:

 

Più che un'ape un moscone allora!

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Diciamo che anche Berlusconi ha le sue colpe, in ogni caso non saprò se ridere o piangere in faccia alle nostre "parti sociali" quando alitalia verrà finalmente privatizzata, con un' offerta senz'altro inferiore a quella di air france, o fallirà.

Questo dimostra per l'ennesima volta che l'intervento pubblico e, conseguentemente, politico è una delle cose peggiori per l'economia, farebbe bene a pensarci il ministro in pectore dell'economia quando parla di un ritorno ad una politica statalista.

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Ascoltate bene tutti:

- la trattativa è fallita principalmente per due motivi: il rifiuto dei sindacati e l'incerto clima politico in cui (e qui Lev ha ragione) non hanno di certo aiutato le dichiarazioni di Berlusconi (e i giuristi sanno bene come, sopratutto per società quotate, tali dichiarazioni potrebbero anche configurarsi come turbativa).

- la proposta AirFrance era, economicamente, la migliore e sempre AF è l'unica società con le spalle finanziariamente abbastanza larghe per potersi far carico del risanamento. Lufthansa ed Aeroflot sono solo voci, di scritto non c'è nulla mentre AirOne resto dell'opinione sia troppo piccola (per motivi che avevo già detto).

Intendiamoci: la proposta AirOne era una pagliacciata.

1) Di quanti ordini di grandezza AirOne è più piccola di Alitalia?

2) Quanto avrebbero ulteriormente indebitato Alitalia con quella operazione? Lo sapete no come funziona? Voglio comprarmi qualcosa di enorme, mi indebito fino al collo e poi scarico il costo del debito sulla compagnia appena acquistata. La cosa è dannosa nel 99,9% dei casi, in una azienda già indebitata fino al collo e con disponibilità liquide ridicole (sembra che in pochi giorni non riusciranno più a pagare il carburante) aggiungere il peso degli interessi da pagare a Banca Intesa sarebbe stato da irresponsabili. Padoa Schioppa ha fatto non bene ma benissimo a rifiutare la trattativa a Toti.

3) Intendiamoci anche a me fa piacere che Alitalia resti italiana ma non è questo il criterio. Il dovere del Tesoro è di vendere a chi è maggiormente in grado di garantire la sopravvivenza della compagnia e quindi buona parte di quei 20.000 e passa posti di lavoro, e nella situazione in cui è Alitalia i candidati erano pochissimi, anzi uno solo: Air France. Da qui il trattamento coi guanti bianchi per non farlo scappare (cosa che poi è puntualmente avvenuta).

4) Sono convinto che ad uno straniero risulterà molto più facile che ad un italiano risanare la compagnia, risentirà meno della potenza di chi si oppone a tale risanamento e dei vari politici di turno.

Quello che temo è Tremonti. Con il concetto che c'ha di economia di mercato sarebbe anche capace di ripubblicizzare la compagnia, a spese di noi italiani ovviamente.

In ogni caso il primo passo sarà quello di un commissario straordinario con pieni poteri. L'amministratore si è dimesso e non penso un nuoo CdA avrebbe la forza e le possibilità di andare oltre l'ordinaria gestione

Modificato da Rick86
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Diffidenti come ogni buon com.....

 

Se Berlusconi risolve la questione (nella peggiore delle ipotesi alleandosi con Aeroflot) dovrete sparire per almeno 1 settimana dai 3d di politica :sm:

Ora speriamo solo cheProdi e TPS non facciano scherzi idioti. Loro conoscono bene le procedure UE e sanno come agirare l'ostacolo del prestito-ponte per allungare i tempi o comunque che si diano da fare per trovare la soluzione. Almeno negli ultimi giorni sulle poltrone che facciano 1 cosa buona per il paese.

 

E ovviamente spero che i sindacati abbiano capito una cosa importante e cioè che devono smetterla di fare politica, perchè il voto degli italiani è stato chiaro. I comunisti alla porta, da quelli di partito a quelli di sindacato. Insomma, fuori dalle scatole.

Io sono diffidente appunto perchè Aeroflot è ancora troppo comunista, e mi riferisco alla gestione, non alla flotta e alla sicurezza.

 

Critico Berlusconi appunto perchè prima fa il nazionalista e il patriottico e poi fa coppietta con Putin. "Alitalia deve rimanere e rimarrà italiana" disse tempo fa, giusto per prendere qualche voto in più, e ora... Scusami Cartman, ma se Alitalia va ad Aeroflot sono i Berlusconiani a doversi ritirare dai 3d di politica, giusto perchè a quel punto viene fuori tutta l'ipocrisia della sua campagna elettorale, fatta di contropropaganda e strumentalizzazioni, e dei suoi sostenitori, che se oggi Silvio dice nero dicono nero anche loro, se domani diventa bianco sarà bianco per tutti. E gli scherzi idioti più che Padoa Schioppa potrebbe farli Tremonti, che ha già fatto danno ancora prima di prendere l'incarico. Chiuso semi OT, scusate tutti.

 

@Rick: Io credo invece che la proposta AirOne sia valida. Ti assicuro (fidati di me) che anche se relativamente piccola ha tutte le carte in regola ed un management con attributi grandi come una casa che sarebbe più che in grado di gestire un impero in declino come quello di Alitalia. La compagnia avrà pure poca esperienza, ma i vari post holder vantano esperienze decennali, alcuni dei quali come capacità e competenza farebbero invidia ai vari Spinetta europei. Mi duole dirlo perchè nella mia compagnia impersona la concorrenza, ma Carlo Toto è un manager che vanta una stima al di la di ogni altro nell'ambiente, e non ti parlo solo di quello che ho potuto constatare io stesso, ma anche delle voci che scorrono tra i corridoi delle banche. E, restando in tema, Intesa San Paolo non è proprio una bancarella di provincia, ma un potente gruppo finanziario che insieme al Cd'A AirOne aveva formulato una modalità d'acquisto quotata ovunque, meno che negli ambienti politici. E di qui l'esclusione dalla gara.

 

Per quanto riguarda i sindacati non posso fare altro che condividere l'opinione di Cartman. ;)

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Io credo invece che la proposta AirOne sia valida. Ti assicuro (fidati di me) che anche se relativamente piccola ha tutte le carte in regola ed un management con attributi grandi come una casa che sarebbe più che in grado di gestire un impero in declino come quello di Alitalia. La compagnia avrà pure poca esperienza, ma i vari post holder vantano esperienze decennali, alcuni dei quali come capacità e competenza farebbero invidia ai vari Spinetta europei. Mi duole dirlo perchè nella mia compagnia impersona la concorrenza, ma Carlo Toto è un manager che vanta una stima al di la di ogni altro nell'ambiente, e non ti parlo solo di quello che ho potuto constatare io stesso, ma anche delle voci che scorrono tra i corridoi delle banche. E, restando in tema, Intesa San Paolo non è proprio una bancarella di provincia, ma un potente gruppo finanziario che insieme al Cd'A AirOne aveva formulato una modalità d'acquisto quotata ovunque, meno che negli ambienti politici. E di qui l'esclusione dalla gara.

 

Air One è una realtà affermata e in grande crescita. La sua flotta è molto efficiente (oltre che giovane ed omogenea), il suo management di livello assoluto, la sua copertura finanziaria solida.

Sarebbe (sarà?!) il partner ideale per Alitalia, in defintiva la compagnia che per dimensioni e posizionamento nel mercato meglio si attaglierebbe per il rilancio di Alitalia. Air One che va a coprire il mercato low-cost principalmente nazionale, Alitalia che invece segue la sua politica di grande linea aerea corporate e impegna tutta se stessa nel rilancio.

 

Il tutto favorito dalla sicurezza di non dover dipendere da un grande gruppo straniero internazionale, che alle prime difficoltà non esiterebbe a ridurre AZ a poco più che un regional liner (immaginate forse che AF/KLM sarebbero disposte ad affrontare ingenti perdite nel bilancio consolidato a causa delle difficoltà di AZ?!).

 

Inoltre non dimenticate che Air One ha già un fortissimo partner con cui collaborare: Lufthansa! La compagnia tedesca ha più volte espresso il suo plauso nei confronti della gestione della piccola (?) compagnia italiana.

 

Fra l'altro -ultima nota- la composizion (futura) della flotta di Air One consentirebbe una semplice e poco costosa gestione manutentiva della flotta, poichè entrambe le aziende vedrebbero prevalere nel corto-medio raggio velivoli Airbus della classe A320 (da A318 ad A321). Alitalia infatti dovrebbe gradualmente dismettere i suoi Super-80 introducendo altri Airbus, mentre Air One sta sostituendo i suoi B-737/300 e 737/400 proprio con gli A320 (15 già consegnati, e ben 60 in ordine).

Air One sta anche affacciandosi sulle rotte intercontinentali, utilizzando il suo nuovo A330-200 (ne attende a breve un secondo esemplare). Se Alitalia dovesse essere acquisita dal gruppo con ogni probabilità i vecchi B-767/300ER (le altre macchine di AZ per cui è necessaria la dismissione) verrebbero sostituite dagli A330 in una ottica di razionalizzazione e omogeneizzazione della flotta.

Modificato da paperinik
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@Tuccio,

i complimenti ad AirOne sono meritati, ho amici nel management di AirOne a Chieti e Roma e sono persone molto valide, come lo sono il signore di Manoppello e l'altro famoso abruzzese e grande manager della Fiat.

 

Per quanto riguarda la colpa della fallita trattativa, questa è da addossarsi esclusivamente ai sindacati e ad AirFrance che ha voluto rivedere le condizioni proposte (secondo me la reale intenzione non c'è mai stata, salvo in caso di 'regalo').

 

A Berlusconi, ma anche a Veltroni si deve riconoscere la colpa di avere usato Alitalia per fini propagandistici, l'uno dfendendo l'italianità e l'altro definendo la fregatura di AirFrance come la migliore opzione possibile.

 

Resta il fatto che Spinetta pensa prima di tutto al business. I politici, dal punto di vista di grandi manager come Spinetta, sono solo fumo e niente arrosto, si possono comprare con 4 soldi, da destra a sinistra.

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Ok, non conoscevo in maniera così approfondita Air One, ma visto quello che mi dite anche per esperienza personale mi ricredo. E' una buona alternativa a patto che BancaIntesa accetti di rientrare dal prestito molto lentamente e con interessi non troppo onerosi.

Ma berlusconi che farà?

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Fra l'altro mi dovete dare questa risposta: come si può pretendere che un potenziale acquirente si faccia avanti con una offerta concreta, se fino a ieri (cioè fino al ritiro di AF) i conti di Alitalia non erano consultabili da nessuno?!?! Ora la trattativa privata esclusiva è saltata, si rendano pubbliche le carte o quanto meno se ne consenta la visione a tutti i potenziali acquirenti. Altrimenti non si spiegherebbe per quale motvio ad AF è stato permesso di consultarli e agli altri no (che Prodi e Padoa-Schioppa avessero già un accordo sottobanco con AF????).

Visionare il bilancio di AZ è essenziale per comprendere in quale settore la compagnia subisce perdite emorragiche (si stima un milione di euro al giorno) e in quali c'è produttività.

Modificato da paperinik
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300.000.000 = 6 euro a testa

Quanto avrà bruciato in 10 anni di soldi pubblici: qualcuno mi sa dare i numeri?

 

300.000.000 / 59.000.000= 5.08 €

Per 5 euro a testa si può fare, altro che regalo ad AirFresh. Quando mai quelli ci hanno regalato qualcosa? :thumbdown:

 

Silvio ci salverà :adorazione:

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300.000.000 / 59.000.000= 5.08 €

Per 5 euro a testa si può fare, altro che regalo ad AirFresh. Quando mai quelli ci hanno regalato qualcosa? :thumbdown:

 

No, in realtà non si dovrebbe e non si potrebbe fare.

 

Il mercato europeo, o meglio la sua regolamentazione, non consente questo tipo di interventi statali. Se una azienda ha l'acqua alla gola il Tesoro non può intervenire erogando un prestito a tassi e condizioni agevolati.

 

E' questa logica che ha consentito ai sindacati di condurre le loro politiche aggressive e spregiudicate: si poteva sempre chiedere qualcosa in più, tanto nella peggiore delle ipotesi alle spalle c'era il Tesoro. Poi i tempi sono cambiati, l'Italia si è dovuta adeguare alla disciplina europea sulla concorrenza e quindi di conseguenza ha dovuto ottemperare al divieto di auti di stato alle aziende imposto dalla disciplina stessa.

 

Già il precedente prestito ponte, quello di 400 milioni circa, era stato accuratamente vagliato dall'UE e solo in un'ottica di particolare attenzione verso una azienda che incorpora 20.000 lavoratori si è deciso di chiudere un occhio (forse due). Oggi, a distanza di due anni, ci ritroviamo in una condizione analoga: con la sola differenza che nel frattempo sono stati bruciati più di 400 milioni di euro (denaro del contribuente, se non fosse chiaro) e ora ci apprestiamo a bruciarne altri 300.

 

Speriamo almeno che nel lungo periodo questi 700 e rotti milioni di euro ritornino indietro, quindi c'è da augurarsi vivamente che AZ non fallisca. In caso contrario avremmo una crisi economica spaventosa: una compagnia a partecipazione di maggioranza statale indebitata fino al collo, 700 milioni di prestito erogati dall'azionista di maggioranza (che quindi assurgerebbe a doppia veste di debitore/creditore) insoluti e 18.000 lavoratori a spasso. Scenario apocalittico.

 

Per scongiurare questa ipotesi proprio Berlusconi (il vituperato) ha premuto affinchè il Governo di Prodi aumentasse il prestito da 100 milioni a 300 (e per la prima volta Prodi si è trovato pienamente in accordo con il Cavaliere). Gli analisti finanziari sostengono che questa maggior introduzione di denaro fresco, rispetto ai 100 milioni preventivati, dovrebbero consentire ad Alitalia di arrivare ad Agosto e quindi si realizzerebbe un effetto a catena, poichè i maggiori utili prodotti nel periodo estivo (alta stagione) consentirebbero poi ad AZ di volare fino a tutto il 2008.

 

Intanto il famoso gruppo di imprenditori italiani, che a molti qui pare fantomatico e nulla più di una boutade da campagna elettorale, sembra avere sempre più riscontri. Vari analisti confermano di avere informazioni riservate in tal senso, e ci sarebbero -oltre a BancaIntesa- altri istituti di credito che avrebbero contattato Berlusconi per avviare una trattativa. Qualunque risvolto a riguardo comunque non potrà avvenire prima che il Governo Berlusconi venga insediato ufficialmente e quindi prenda pieno potere delle sue funzioni. L'occhio di riguardo che Padoa-Schioppa e Prodi hanno riservato ad Air France non è piaciuto a molti eventuali acquirenti (italiani e non), quindi prima di svelare le loro carte vogliono attendere la cessazione definitiva di quel Governo.

 

PS: a coloro che sotengono ancora che Air France si è ritirata pe colpa di Berlusconi voglio ricordare brevemente: che i sindacati pretendevano che AZ Service entrasse a far parte di Fintecnica in modo che la parte meno produttiva (e più a rischio tagli) restasse a carico del Tesoro (proprio quello che avevo sostenuto io a pagina 3 di questa discussione in tempi non sospetti), pretendevano che lo Stato garantisse la cassa integrazione per tutti gli esuberi fissati da Air France, pretendevano che AF/KLM si prendesse carico di molti dei lavoratori licenziati (in aprticolare del personale navigante), pretendevano che Spinetta riducesse ulteriormente gli esuberi....E DITE CHE E' COLPA DEL CAVALIERE?!?! SUVVIA

Modificato da paperinik
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PS: a coloro che sotengono ancora che Air France si è ritirata pe colpa di Berlusconi voglio ricordare brevemente: che i sindacati pretendevano che AZ Service entrasse a far parte di Fintecnica in modo che la parte meno produttiva (e più a rischio tagli) restasse a carico del Tesoro (proprio quello che avevo sostenuto io a pagina 3 di questa discussione in tempi non sospetti), pretendevano che lo Stato garantisse la cassa integrazione per tutti gli esuberi fissati da Air France, pretendevano che AF/KLM si prendesse carico di molti dei lavoratori licenziati (in aprticolare del personale navigante), pretendevano che Spinetta riducesse ulteriormente gli esuberi....E DITE CHE E' COLPA DEL CAVALIERE?!?! SUVVIA

 

 

Esatto.

Mica Spinetta si chiama Giocondo. Quale manager avrebbe accettato condizioni simili???

Se Spinetta avesse accettato, il giorno dopo sarebbe stato l'unico licenziato della vicenda. Forse il CdA di AirFrance lo avrebbe fatto penzolare da una corda.....

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PS: a coloro che sotengono ancora che Air France si è ritirata pe colpa di Berlusconi voglio ricordare brevemente: che i sindacati pretendevano che AZ Service entrasse a far parte di Fintecnica in modo che la parte meno produttiva (e più a rischio tagli) restasse a carico del Tesoro (proprio quello che avevo sostenuto io a pagina 3 di questa discussione in tempi non sospetti), pretendevano che lo Stato garantisse la cassa integrazione per tutti gli esuberi fissati da Air France, pretendevano che AF/KLM si prendesse carico di molti dei lavoratori licenziati (in aprticolare del personale navigante), pretendevano che Spinetta riducesse ulteriormente gli esuberi....E DITE CHE E' COLPA DEL CAVALIERE?!?! SUVVIA

Aggiungo che i sindacati pretendevano che air france regalasse il 7% della proprietà all'Italia.

 

Comunque Berlusconi si è accordato con Barroso per il commissariamento di Alitalia.

 

--------------------------------

Non voglio polemiche sul link che inserisco, perchè non lo inserisco con l'intenzione di provocare o altro:

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=74888

 

Paperinik, mi interesserebbe una tua analisi su questo articolo(data la tua esperienza su alitalia)!

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Beh caro Venon84, l'articolo non introduce tanti altri dettagli. Ma offre comunque alcune considerazioni.

 

Innanzi tutto vengono in mente alcune valutazioni circa il rapporto fra il governo uscente e i sindacati. A più riprese Tommaso Padoa Schioppa, Prodi e Bersani hanno attribuito il fallimento della trattativa a interferenze esterne ricollegate principalmente all'uscita pre elettorale di Berlusconi (non voglio neanche soffermarmi sull'uscita di Di Pietro che accusa il Cavaliere di fare inside trading), ma non hanno avuto mai il coraggio di sottolineare le responsabilità chiarissime ai sindacati (responsabilità che sono per altro evidenti, lo dice a chiare lettere anche quell'articolo del Financial Times a cui fa riferimento l'Unità). In questo reciproco spalleggiarsi i sindacati trovano buon gioco nel rimandare al mittente le accuse di Berlusconi e per evitare, ancora una volta, di assumersi l'onere delle proprie scelte. Le sigle sindacali nella trattativa con Air France hanno fatto il gioco del rilancio, ad ogni apertura di Spinetta veniva fuori una sigla (delle 9 che rappresentano i lavoratori) che chiedeva qualcosa in più. Poichè AF/KLM aveva posto come condizione che l'accordo fosse accettato da TUTTE le sigle sindacali interne ad AZ, ciò determinava che ogni volta la trattativa saltasse.

Quindi è inutile che si voglia scaricare la responsabilità su elementi terzi. I vertici sindacali possono essere solo che biasimati per il loro comportamente irresponsabile, l'ennesimo schiaffo inflitto alla compagnia aerea in nome della tutela dei lavoratori. Tutela per altro del tutto fittizia, e di ciò se ne stanno -Deo gratias- rendendo conto finalmente anche i lavoratori stessi, complici dei sindacati per 10 lunghi anni (fatti di scioperi a oltranza, di certificati medici fasulli, di pretese e condizioni assurde e di vergognosi picchetti davanti alla sede principale), solo adesso perchè ovviamente hanno preso coscienza del fatto i posti in bilico non sono più i 2.000 circa della trattativa con AF ma bensì la totalità di essi in caso di fallimento (ipotesi comunque attualmente remota, per quanto gli allarmisti si diano da fare).

 

Altra riflessione che mi sovviene riguarda il premier in pectore. Berlusconi, messo al sicuro il successo elettorale, ha finalmente affrontato la materia in modo più serio e tecnico. Innanzitutto ha offerto la possibilità per ogni potenziale acquirente di verificare con mano lo stato dei conti Alitalia (prerogativa finora concessa -inspiegebilmente- solo al gruppo franco-olandese), condizione questa essenziale per poter trovare altri acquirenti. Quale serio imprenditore si offrirebbe di mettere le mani su una azienda disastrata come Alitalia senza poter sapere se ci sono reali possibilità di risanamento?! Mi vengono in mente le parole di Montezemolo quando mesi fa (dopo che era andato deserta l'offerta pubblica di cessione di AZ ideata dal Governo Prodi, con condizioni al limite dell'irrazionale) interrogato sul perchè non si fossero fatti avanti imprenditori italiani ha risposto: "Gli imprenditori italiani sono appunto imprenditori, non kamikaze". Non si può pretendere che un imprenditore si faccia carico del destino di una azienda largamente in crisi ponendogli prima delle condizioni impensabili per poter ambire al rilancio, e poi impedendogli di verificare la situazione reale dell'azienda da salvare. E' pur vero che la nozione di imprenditore è fortemente permeata dal concetto di "rischio d'impresa", ma a tutto c'è un limite.

In secondo luogo Berlusconi ha chiaramente espresso un concetto che finora Prodi&Co., consci della loro amicizia con i sindacati, si erano ben guardati dal dire, ovvero che Alitalia se vorrà evitare il fallimento dovrà ridurre notevolmente il personale. Altro che 900 unità come chiedono i sindacati (ovviamente 900 unità da cassa integrare). Secondo gli analisti più seri se Alitalia vuole ambire davvero al rilancio, risanare i conti e investire su nuovi aeromobili, i tagli del personale devono essere non meno di 2500. E' un discorso molto cinico, ma va affrontato. 2500 sacrifici per salvarne altri 15.000. Scelte dolorose, come le ha appunto definite Berlusconi. Comunque già il fatto che per la prima volta un Presidente del Consiglio abbia parlato in modo così chiaro riguardo agli esuberi di AZ fa ben sperare. Se ci saranno acquirenti interessati sapranno che potranno contare sul nuovo Governo nella gestione degli esuberi (non troveranno in definitiva un esecutivo che si preoccupa più di spalleggiare i sindacati che non salvare l'azienda).

 

Ultima riflessione sulla cordata. Un bluff dicevano alcuni, una boutade elettorale dicevano altri, e invece ora tutti i grandi industriali italiani ne parlano. Alcuni con discrezione, altri apertamente. Se l'uscita di Berlusconi fosse stata solo ad uso e consumo della campagna elettorale ora non avremmo tutti i segnali che si percepiscono in queste ore. Grandi istituti di credito sono alla finestra, grandi compagnie aeree attendono solo che si insedi il nuovo Governo per avviare trattative e molti grandi imprenditori italiani iniziano a farci un pensierino.

 

Non so come andrà a finire la vicenda, ma se Alitalia non fallirà e troverà un buon acquirente, Berlusconi avrà raggiunto un enorme (immenso) traguardo: AVRA' EVITATO CHE LA COMPAGNIA DI BANDIERA FOSSE (S)VENDUTA AL SUO COMPETITOR STORICO.

Capisco che per Prodi ciò sarebbe dopo la vicenda SME un ennesimo colpo duro, ma noi Italiani non possiamo accettare che i patrimoni del Tesoro vengano ceduti in fretta e furia al peggior offerente (o comunque al primo offerente). Anche il meno dotto degli economisti vi dirà che se c'è una gara fra più acquirenti sarà più probabile per l'alienante strappare condizioni migliori: ecco in questo momento Berlusconi sta ponendo le condizioni affinchè si crei reale concorrenza fra eventuali interessati ad AZ....mi auguro che le cose vadano per il meglio (tutti sanno quanto io sia legato ad Alitalia).

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Beh caro Venon84, l'articolo non introduce tanti altri dettagli. Ma offre comunque alcune considerazioni.

 

Non so come andrà a finire la vicenda, ma se Alitalia non fallirà e troverà un buon acquirente, Berlusconi avrà raggiunto un enorme (immenso) traguardo: AVRA' EVITATO CHE LA COMPAGNIA DI BANDIERA FOSSE (S)VENDUTA AL SUO COMPETITOR STORICO.

Capisco che per Prodi ciò sarebbe dopo la vicenda SME un ennesimo colpo duro, ma noi Italiani non possiamo accettare che i patrimoni del Tesoro vengano ceduti in fretta e furia al peggior offerente (o comunque al primo offerente). Anche il meno dotto degli economisti vi dirà che se c'è una gara fra più acquirenti sarà più probabile per l'alienante strappare condizioni migliori: ecco in questo momento Berlusconi sta ponendo le condizioni affinchè si crei reale concorrenza fra eventuali interessati ad AZ....mi auguro che le cose vadano per il meglio (tutti sanno quanto io sia legato ad Alitalia).

 

 

Ottima analisi :adorazione:

 

Nessuno sa come andrà a finire, ma Berlusconi si sta dando da fare e questo è già + lodevole della mera svendita di Prodi.

 

Comunque, anche nella migliore delle ipotesi, prepariamoci a vedere Prodi, sindacati, Leviathan, Typh e gli altri compagni lamentarsi del risultato o trovare qualcosa da ridire.

Poco male, tanto la democrazia è stata chiara. Massima fiducia al Cavaliere e uno 'state zitti, perchè fate solo danno' agli altri.

Modificato da Cartman
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Bene....anzi male!

 

Lo avevo già scritto nel post (pagina precedente) in cui commentavo in modo critico l'ennesimo prestito-ponte ad Alitalia, ed ora puntualmente arriva la conferma dei fatti.

 

La Commissione Europea, pressata da diverse linee aeree straniere (a capo delle quali come sempre Ryanair, che gode enormemente al solo pensiero che Alitalia fallisca), ha chiesto chiarimenti ulteriori al Governo Italiano e con tutta probabilità avvierà una indagine per appurare se il prestito ponte rientra davvero in una semplice operazione commerciale (cioè il ricorso al prestito creditizio) o non si tratti piuttosto di aiuto di stato (vietato dalla disciplina europea sulla concorrenza).

 

Già in occasione del prestito ponte da 400 milioni elargito nel 2004, quando Alitalia versava già in condizioni prefallimentari, si erano levate vibrate proteste da parte di numerose linee aeree europee (Ryanair, Lufthansa e British Airways in primis). In quella occasione il commissario europeo per i trasporti, Loyola De Palacio (e poi il suo successore Jacques Barrot) fu molto benevola nei confronti della compagnia italiana, conscia del fatto che un suo fallimento avrebbe comportato una gravissima crisi economica per l'Italia tutta. Quindi, al termine di una indagine sommaria sulla natura del prestito (prestito in realtà elargito dall'istituto creditizio tedesco Dresdner Kleinwort Wasserstein, ma assistito da garanzia fideiussoria da parte dello Stato Italiano) il Commissario De Palacio acconsentì all'operazione creditizia, ponendo come condizione che le venisse presentato prima un congruo piano industriale di rilancio. Il piano venne presentato e Barrot (che nel frattempo aveva succeduto alla De Palacio) diede l'agnognato via libera al prestito.

 

Oggi temo davvero che le cose non possano andare così bene, anche se a onor del vero Alitalia ha regolarmente estinto quel prestito del 2004 (restituendo la somma mutuata addirittura in anticipo) e quindi non sarà troppo difficile dimostrare la natura commerciale dell'operazione. Tuttavia quel famoso piano industriale di rilancio è stato totalmente disatteso dopo solo un anno....

Modificato da paperinik
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Ottima analisi :adorazione:

 

Nessuno sa come andrà a finire, ma Berlusconi si sta dando da fare e questo è già + lodevole della mera svendita di Prodi.

 

Comunque, anche nella migliore delle ipotesi, prepariamoci a vedere Prodi, sindacati, Leviathan, Typh e gli altri compagni lamentarsi del risultato o trovare qualcosa da ridire.

Poco male, tanto la democrazia è stata chiara. Massima fiducia al Cavaliere e uno 'state zitti, perchè fate solo danno' agli altri.

Cartman, i sinistroidi del forum, o per lo meno io, non sono gente che trova sempre qualcosa da ridire.

 

Parlando per me, non mi piace fare polemica, e se Berlusconi veramente riesce a mettere insieme una cordata italiana (anche se rimango per la proposta AirOne) non posso che esserne felice. Non lo contrasto in tutto e per tutto, ho sempre detto che se mi fosse piaciuto il suo programma e la squadra di governo che proponeva l'avrei votato pure. Evidentemente è merito di quel tanto sperato buon senso che mi auspicavo venisse fuori in tempi duri.

 

Questo non cancella, però, la strumentalizzazione che Berlusconi ha fatto della questione Alitalia, fatta di rivelazioni post-elezioni e cose non dette, come sempre. Ora che ha la maggioranza in cassaforte se ne esce con gli esuberi e i licenziamenti indispensabili. D'accordissimo, per carità, ma prima delle elezioni, ai comizi e in TV, non ne ha mai parlato. E questo si chiama strumentalizzare.

 

Riguardo a Ryanair e soci come non capirli, se Alitalia fallisse sarebbero miliardi, ma sparare al cuore dell'economia italiana non farebbe bene neanche a loro, perchè se gli italiani non hanno soldi da spendere per volare sarà inutile andare a riempire slot che tutt'ora sono al limite della produttività. Mi auguro che ancora una volta la Commissione Europea sia con noi e con le 20000 famiglie italiane che hanno la sorte in ballo, in particolar modo quelle dei dipendenti di AZ Service (dei quali posso assicurarvi la notevole competenza).

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Lufthansa-Sea, accordo strategico su Malpensa

 

Lufthansa e SEA hanno firmato una lettera d'intesa (Memorandum of Understanding) per la definizione delle condizioni generali del futuro sviluppo dell'aeroporto di Malpensa. Lo annunciano oggi a Milano e Francoforte le due società. In un primo tempo saranno per questo posizionati sei nuovi aeromobili dall'inizio del 2009 presso l'aeroporto di Milano Malpensa. Gli aerei saranno operati dalla controllata italiana di Lufthansa, Air Dolomiti, e saranno impiegati su tratte europee.

 

La compagnia tedesca sviluppa così il proprio network di collegamenti da Milano e si appresta ad offrire ai propri passeggeri un numero considerevolmente maggiore di destinazioni europee. "L'accordo con Lufthansa conferma la volontà di SEA di operare in stretta collaborazione con coloro che credono nello sviluppo di Malpensa - ha dichiarato il Presidente e Amministratore Delegato Giuseppe Bonomi - La partnership costituirà tra l'altro uno degli elementi fondanti del nostro prossimo Piano Industriale."

 

"Milano e la Lombardia sono tra le più importanti e forti aree d'Europa ed hanno un elevato volume di passeggeri. Grazie all'espansione della nostra offerta di voli saremo in grado di offrire in futuro una rete di collegamenti ancora più fitta verso destinazioni europee per i nostri clienti italiani" ha affermato Karl Ulrich Garnadt, Executive Vice President Services and Human Resources di Lufthansa, Divisione Passeggeri. Insieme ai suoi partner, Lufthansa offre 372 voli settimanali per Milano con numerazione Lufthansa, 158 di questi diretti a Malpensa, 28 a Linate. Grazie ad un accordo di codesharing con Air One, ulteriori 186 voli intraeuropei sono offerti via Milano.

da Libero News

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Speriamo che si riesca a salvare alitalia.

Comunque questo dimostra che era inutile tutto l'ostracismo ai piani di airfrance: malpensa si poteva salvare anche senza la presenza di alitalia esattamente come avevo detto un pò di pagine fà, peccato che ne debba fare le spese l'ex compagnia di bandiera.

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