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Questione Alitalia


julian

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posto che sarei favorevole in linea di principio a che Alitalia rimanesse in mani italiane, mi lascia un po' perplesso questa posizione di Berlusconi espressa a meno di un mese dalle elezioni. Ma da settembre in avanti quando c'era ancora la cordata AirOne in corsa non l'ho mai sentito proteggere l'italianità della compagnia di bandiera, nè tanto meno ha fatto qualcosa di buono quando è stato 5 anni al governo. La verità, ma è una mia opinione, è che da 15 anni e più Alitalia è andata verso lo sfacelo e i politici tutti, a livello locale come centrale, sono stati per lo più miopi e incapaci. Lo si è visto con il progetto Malpensa2000 e con la contrarietà dei governi locali a che Alitalia, già in crisi, si focalizzasse con un unico Hub su Fiumicino...peccato che l'attenzione su Malpensa e gli oneri per Alitalia siano arrivati quando l'unica occasione buona, sotto l'a.d Cempella, che aveva riportato i conti in attivo e aveva raggiunto un'intesa per una fusione con KLM era stata gettata alle ortiche da una politica lenta e in cui gli egoismi dei pochi, i veti incrociati e chissà cos'altro avevano prevalso sull'interesse della compagnia. Una compagnia KLM-Alitalia avrebbe potuto sostenere il doppio Hub Malpensa-Fiumicino, peccato che, ai tempi, Malpensa era ancora una mezza cattedrale nel deserto e Alitalia non fosse privatizzata come necessario per portare a termine la fusione...Klm, si sfilò, pagò una grossa penale, ma Alitalia perse l'occasione e ora sta nella m.... debiti enormi, aeromobili vecchie, e azioni crollate.

Idealmente sono favorevole a una compagnia di bandiera, penso che possa essere utile per un paese a livello economico, commerciale, turistico...ma non si può nemmeno sovvenzionare a fondo perduto una compagnia che perde soldi di continuo e che non ha avuto negli ultimi 7 anni una parvenza di piano industriale; quindi che la vendano, che fallisca, che la compri AirFrance o PincoPallinoAir ormai c'è poco da fare, bisognava svegliarsi prima...anche Berlusconi se proprio ci teneva così tanto.

 

Allora, non è assolutamente vero che Berlusconi abbia espresso un suo parere positivo ad una soluzione "italiana" per Alitalia. Già diversi mesi (prima dell'avvio della trattativa in esclusiva con AF) aveva spronato i grandi imprenditori italiani a seguire l'esempio di Toto. Tuttavia le condizioni poste dal governo allora erano sostanzialmente e profondamente diverse dalle attuali, tanto che Montezemolo commentò così a riguardo: "gli imprenditori italiani sono imprenditori, non kamikaze".

 

Oggi la situazione è cambiata c'è un governo senza potere che -non si comprende perchè- vuole a tutti i costi chiudere la (s)vendita. La vicenda ricorda molto quella della SME, quando l'IRI allora guidata proprio da Prodi (coincidenza?!) voleva svendere il produttivissimo comparto agro-alimentare a prezzo irrisorio a De Benedetti.

 

La gestione di Cempella inoltre pur se caratterizzata da note positive non fu così esaltante come hai detto: la compagnia tornò quasi in pareggio ma lamancata fusione con KLM fu dettata proprio dalle scelte della classe dirigente di allora che non voleva (o forse non poteva per scelte del governo) abbandonare Malpensa. KLM aveva chiaramente fissato che la condizione principale per una equa distribuzione delle rotte e destinazione ed una razionalizzazione del traffico congiunto AZ/KLM, sarebbe stata la rinuncia di Alitalia a uno dei suoi due HUB.

Ricordo inoltre che per la mancata fusione AZ ha dovuto pagare una penale enorme a KLM.

 

La verità è che (non mi stancherò mai e poi mai di dirlo) le responsabilità del tracollo di Alitalia sono da individuare in 3 soggetti:

1)Sindacati: il loro protezionismo a oltranza non ha mai permesso quelle scelte che avrebbero potuto salvare la compagnia. Specialmente dopo l'11 settembre tutte -sottolineo TUTTE- le compagnie aeree del mondo hanno dovuto licenziare personale, personale che -passata la crisi- è stato poi nel tempo riassunto. L'unica a non farlo è stata proprio Alitalia, grazie ai sindacati che hanno obbligato la dirigenza a percorrere una strada folle: anzichè consentire il licenziamento hanno imposto che a tutti gli stipendi annuali dei dipendenti venissero decurtati importi corrispondenti a quasi una mensilità, tale fondo sarebbe servito a supportare la compagnia in seria difficoltà, in realtà dopo un anno le cose stavano peggio di prima, tanto è che si reso necessario il famoso prestito ponte di 480 milioni di euro.

2)Malpensa. Ho scritto infinite volte come la scelta del doppio HUB era impossibile da realizzare in Italia, specialmente senza la chiusura dell'altro aeroporto di Milano: Linate. Sull'arco Alpino abbiamo una marea di aeroporti che operavano feederaggio su MXP o FCO: Torino, Bergamo, Verona, Venezia, Trieste. In questo quadro Linate diventava il vero concorrente di Malpensa, poichè Alitalia insisteva per tenere i voli su entrambe gli scali e ciò non ha mai permesso il decollo di Malpensa, specie nel traffico passeggeri proveniente dalle regioni a est di Milano che continuavano a preferire Linate per volare su Roma (sia come destinazione finale sia come HUB per destinazioni intercontinentali), evitando così il traffico delle tangenziali di Milano.

3)Governo: la privatizzazione sarebbe dovuta arrivare almeno 10 anni fa, ma Alitalia era una vacca grassa che aveva ancora molto latte da mungere....leggasi poltrone da assegnare. E con questo ho detto tutto.

 

Gianni: il fallimento di una linea aerea è sempre doloroso, perchè si tratta di decine di migliaia di lavoratori. Negli USA pur non facendo gli sconti che sono stati fatti per Alitalia, la situazione è diversa: le storiche Pan-Am e TWA sono fallite a causa di gestioni finanziarie emorragiche (nonchè a causa anche di eventi esterni quali l'attentato del Panam 103 su Lockerbie ed l'esplosione in volo del TWA800) ma il personale è stato assorbito facilmente dalle altre compagnie, TWA di fatto è stata inglobata da American Airlines. Così come la Eastern è stata assorbita in parte da Northwest. Inoltre il mercato nazionale è così produttivo che una compagnia come Delta (attualmente una delle prime 10 al mondo) è riuscita a salvarsi dal Chapter11 (bancarotta) tagliando le rotte internazionali improduttive e concentrandosi sul mercato interno (salvo ora volare praticamente su ogni destinazione del mondo).

Nessuna compagnia comprerebbe Alitalia, anche solo la sua componente più redditizia come AZ Fly acquistando l'azienda senza il marchio. Il marchio è riconoscibilità, appeal, storia: AF non ha bisogno di comprare aerei usati e piloti italiani per consolidarsi.

Modificato da paperinik
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Guarda che ti confondi, fu KLM a pagare un' enorme penale ad alitalia (250 mln) e fu il progetto di fusione con KLM ad incentivare la costruzione del secondo HUB che fu invece ostacolato dalla destra, particolarmente dalla Lega Nord.

Furono anche i problemi nell'ampliamento di Malpensa e dellla divisione degli slot di quest'ultimo (KLM aveva bisogno di spazio) a far fallire la trattativa, rotta unilateralmente dalla compagnia Olandese nonostante il rischio, poi materializzatosi, di pagare un enorme penale.

 

Quanto alla cordata di Berlusconi bisogna bollarla senz'altro come mossa elettorale, inoltre non credo che ci siano imprenditori Italiani in grado di gestire Alitalia una volta comprata, meglio affidarsi ad AF, almeno non avremo più questo peso sui conti pubblici Italiani.

La svendita dispiace da Italiano, ma se la vedi dal lato del contribuente non puoi che approvarla, daltronde la compagnia ha autonomia fino a giugno e non credo che il nuovo governo ce la faccia ad impostare ed a chiudere una trattativa, specie se si arriverà al pareggio e ci vorrà tempo per definire un esecutivo.

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Hai ragione, la penale fu effettivamente pagata da KLM come corrispettivo per il recesso dalla fusione.

 

Tuttavia non mi sbaglio quando dico che KLM aveva indicato ad Alitalia la necessità di puntare esclusivamente su un HUB.

era necessario al fine della razionalizzazine delle linee di feederaggio e distribuzione fra i due HUB delle destinazioni intercontinentali.

 

Su Schipol volavano i voli di feeding per le rotte intercontinentali KLM (tipo Nairobi o Johannesburg), su FCO o MXP volavano i voli di feeding per le rotte intercontinentali assegnate ad AZ (tipo Caracas e Buenos Aires). A questa logica distributiva erano sottratte solo quelle destinazioni ad alta efficenza di traffico, come New York o Tokyo.

 

Sugli imprenditori italiani non sarei pessimista: l'unico problema è che la vendita a uno di questi (ad esempio Airone) necessita un ingente ricorso da parte loro al credito bancario (Toto si affidava a BancaIntesa) e afondi di investimento, mentre AF/KLM dispone della liquidità sufficiente per effettuare il rilancio senza appoggiarsi troppo agli istituti di credito (potendo così adirittura promettere un aumento di capitale a, a cessione compiuta, di ben un miliardo di euro).

L'unico problema è che c'è qualcuno che spera che AF si tiri indietro in modo da poter rilevare Alitalia dopo l'apertura del fallimento a condizioni ancor più vantaggiose.

Modificato da paperinik
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Guarda che ti confondi, fu KLM a pagare un' enorme penale ad alitalia (250 mln) e fu il progetto di fusione con KLM ad incentivare la costruzione del secondo HUB che fu invece ostacolato dalla destra, particolarmente dalla Lega Nord.

Furono anche i problemi nell'ampliamento di Malpensa e dellla divisione degli slot di quest'ultimo (KLM aveva bisogno di spazio) a far fallire la trattativa, rotta unilateralmente dalla compagnia Olandese nonostante il rischio, poi materializzatosi, di pagare un enorme penale.

 

Quanto alla cordata di Berlusconi bisogna bollarla senz'altro come mossa elettorale, inoltre non credo che ci siano imprenditori Italiani in grado di gestire Alitalia una volta comprata, meglio affidarsi ad AF, almeno non avremo più questo peso sui conti pubblici Italiani.

La svendita dispiace da Italiano, ma se la vedi dal lato del contribuente non puoi che approvarla, daltronde la compagnia ha autonomia fino a giugno e non credo che il nuovo governo ce la faccia ad impostare ed a chiudere una trattativa, specie se si arriverà al pareggio e ci vorrà tempo per definire un esecutivo.

 

giacchè quoto dominus in toto, evito di rispondere. Poi da semplice viaggiatore-turista devo dire che io non ho mai volato su Alitalia, vuoi per i costi o per i servizi. Ad esempio per andare con volo diretto da Torino a Palermo Alitalia offre solo voli con scalo a Roma...quindi si prende AirOne o Meridiana fin quando ha fatto quella rotta. Per andare a Londra sempre da To o prendi BritishAirways o RyanAir, non Alitalia. Ma è solo un'esempio.Saluti

 

ah, paperinik, quando dici: "L'unico problema è che c'è qualcuno che spera che AF si tiri indietro in modo da poter rilevare Alitalia dopo l'apertura del fallimento a condizioni ancor più vantaggiose" ti dò decisamente ragione, i furbetti ci sono sempre

Modificato da Montgomery
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Beh, beh....compariamo mele con mele e pere con pere.

 

Mi sta bene il raffronto con British (che cmq pur di soffiare traffico al competitor nazionale è disposto perfino a volare in perdita), non sono invece accettabili i paragoni con Airone (nata inizialmente come lowcost sulla tratta milano-roma) e meno ancora con Ryanair.

 

Volare Ryanair può essere veramente un esperienza allucinante: basta sgarrare di una virgola e ti saluto la tariffa low cost (basta 1Kg in più sui 15Kg fissati come limite per il bagaglio da stiva e scatta la penale da 50 euro al Kg, idem per il bagaglio a mano da 6Kg, idem per cambiare prenotazione...senza contare che ci si deve presentare in aeroporto con ore di anticipo, che spesso usano aeroporti distanti Km e Km dalle città, che a bordo paghi pure l'acqua, che se non sei svelto a sederti non ti puoi neanche sedere vicino a chi ti accompagna, che l'allestimento della cabina è in stile carro buoi, etc etc)

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Comunque ho volato diverse volte con i voli internazionali di Alitalia e devo dire che non sono a livello con le altre compagnie di bandiera, come Lufhtansa, Quantas e, ma qui si và nell'eccellenza assoluta, Emirates.

L'unica di livello simile ad AZ con la quale ho viaggiato è Iberia, anche se son passati 10 anni e probabilmente saranno migliorati.

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Signori, ma avevate ancora il dubbio che ogni cosa che fa il nano sia solo per il "suo interesse"? ... tutta una balla e alla fine tutto torna ...

 

Dice il Cainano che la svendita Alitalia mi ricorda la svendita della Sme, ma lui impedirà anche quella. La stampa al seguito registra il tutto come una verità di fede. Come se davvero, nel 1984, lallora presidente dellIri Romano Prodi avesse tentato di svendere il gruppo agroalimentare di Stato alla Buitoni di Carlo De Benedetti, ma il Cavaliere Bianco avesse sventato la minaccia.

 

La bufala fa il paio con quella della svendita dellAlfa Romeo alla Fiat, da tutti attribuita a Prodi, ma in realtà imposta da Craxi (Prodi era per la Ford).

 

Piccolo Smemorandum per gli Smemorati.

 

La Sme riuniva i gloriosi marchi alimentari Pavesi, Cirio, Bertolli, De Rica, Motta, Alemagna, Gs, Autogrill e così via. Ma era diventata, grazie alla gestione fallimentare delle Partecipazioni statali, cioè dei partiti, un carrozzone maleodorante che costava allo Stato migliaia di miliardi di ricapitalizzazioni, investimenti e ristrutturazioni. Ed era in perenne perdita, proprio come Alitalia. Prodi la mise sul mercato, rivolgendosi ai colossi del settore: Ferrero, Barilla, coop. Risposero tutti picche. Lunica società interessata era la Buitoni, che il 30 aprile 1984 sigl con lIri un pre-contratto dacquisto: 497 miliardi di lire per il 64,3% del gruppo. Prezzo di favore? ... il prezzo viene fissato da due perizie dei professori bocconiani Poli e Guatri (Poli diventerà presidente di Publitalia, gruppo Fininvest). Ed è poi confermato dalla perizia disposta dallallora ministro delle PPSS Clelio Darida (Dc), che approva laccordo Prodi-De Benedetti, come pure la commissione Bilancio della Camera, il Cda unanime dellIri e il Cipi. Ma poi il premier Craxi si mette di traverso: per lui non sono previste mazzette (diversamente da quelle che pagheranno anni dopo altri offerenti); e considera De Benedetti un nemico. Dunque promuove una cordata alternativa tramite lapposito Berlusconi.

 

L'amico Silvio, che si occupa di mattone e antenne, non sa da dove cominciare: così costringe, insieme al premier, Ferrero e Barilla a rimangiarsi il diniego allofferta Prodi.

 

Ma loperazione va per le lunghe e mancano pochi giorno al closing Iri-Buitoni. Così si organizza in tutta fretta unazione di disturbo: il 24 maggio un certo avvocato Italo Scalera, compagno di scuola di Previti, offre 550 miliardi per la Sme (il rilancio minimo sui 500 offerti dallIngegnere) a nome di misteriosi imprenditori che, al momento, non vogliono comparire.

 

E' un'offerta falsa, una bufala commissionata dal Cavaliere per prendere tempo. Craxi coglie la palla al balzo e blocca la cessione a Buitoni. Il 29 maggio, finalmente, i Mister X escono allo scoperto: sono Berlusconi, Barilla e Ferrero, che con la società Iar offrono il minimo possibile dopo il rilancio Scalera: 600 miliardi.

 

La prova che il prezzo fissato da Prodi era giusto.

 

La privatizzazione a quel punto si arena in un groviglio di carte bollate. Pantalone continua a ripianare i debiti dei panettoni e dei pomodori di Stato. Poi la Sme verrà venduta a spezzatino,in Italia e allestero (ma senza il buco nero della consociata Sidalm, indebitatissima, che invece la Buitoni si sarebbe accollata: il che - insieme allinflazione, alla rivalutazione del ramo alimentare e al fatto che lo Stato cederà non più il 64, ma il 100% del gruppo - spiega lincasso più alto per lo Stato). De Benedetti ricorre in Tribunale contro lIri per il mancato rispetto del precontratto, ma i giudici romani gli danno torto: uno di loro riceverà soldi in Svizzera dalla cordata Iar, tramite gli avvocati berlusconiani Previti e Pacifico.

 

Al processo milanese sulla presunta compravendita di quelle sentenze - tutti assolti - si scoprono altri particolari interessanti.

 

A Berlusconi della Sme (come ora di Alitalia) non fregava nulla: si fece avanti solo per motivi politici.

 

Cinque mesi dopo, ottobre 1984, Craxi si sdebito' con i famigerati decreti Berlusconi per neutralizzare le ordinanze dei pretori che avevano sequestrato glimpianti che consentivano alle tv Fininvest di trasmettere in contemporanea in tuttItalia. E i periti della Iar, attivati dai suoi alleati Ferrero e Barilla, avevano valutato la Sme addirittura meno del prezzo concordato da Prodi e De Benedetti.

 

Per gli esperti Barilla, il pacchetto Sme valeva 492 miliardi; per gli esperti Ferrero, 472,5. Meno di quanto offrisse lo stesso De Benedetti. Infatti, prima del diktat di Craxi, Berlusconi aveva dichiarato alla Stampa (23 maggio 85): La Sme è troppo cara. Ora dice il contrario: cioè che Prodi voleva svenderla. E, come ai bei tempi di Scalera e Previti, annuncia un'offerta bufala per la compagnia di bandiera. Se torna al governo, lAlitalia è in buone mani.

 

Marco Travaglio

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Comunque ho volato diverse volte con i voli internazionali di Alitalia e devo dire che non sono a livello con le altre compagnie di bandiera, come Lufhtansa, Quantas e, ma qui si và nell'eccellenza assoluta, Emirates.

L'unica di livello simile ad AZ con la quale ho viaggiato è Iberia, anche se son passati 10 anni e probabilmente saranno migliorati.

 

Assolutamente, l'eccellenza degli anni '80 è andata via via perdendosi, fino all'abominio della Magnifica Class. Una classe che racchiudeva la First Class (che Az chiamava Top Class) e la Business Class. All'inizio era anche valida ma poi è diventata una delle peggiori business in circolazione. E fra l'altro nei 767 non era neanche quella prevista (poltrone in tessuto anzichè pelle e niente TV personale, vergognoso!)

 

Il problema di Alitalia è poi il servizio: il personale navigante è spesso maleducato e sbrigativo, normalmente servono il pasto in fretta e furia e poi spariscono....

Ahhhh i tempi in cui AZ vinceva i premi internazionali per il miglior servizio e cucina a bordo.

 

Emirates e Thai sono di un altro pianeta...

Modificato da paperinik
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Beh, beh....compariamo mele con mele e pere con pere.

 

Mi sta bene il raffronto con British (che cmq pur di soffiare traffico al competitor nazionale è disposto perfino a volare in perdita), non sono invece accettabili i paragoni con Airone (nata inizialmente come lowcost sulla tratta milano-roma) e meno ancora con Ryanair.

 

Volare Ryanair può essere veramente un esperienza allucinante: basta sgarrare di una virgola e ti saluto la tariffa low cost (basta 1Kg in più sui 15Kg fissati come limite per il bagaglio da stiva e scatta la penale da 50 euro al Kg, idem per il bagaglio a mano da 6Kg, idem per cambiare prenotazione...senza contare che ci si deve presentare in aeroporto con ore di anticipo, che spesso usano aeroporti distanti Km e Km dalle città, che a bordo paghi pure l'acqua, che se non sei svelto a sederti non ti puoi neanche sedere vicino a chi ti accompagna, che l'allestimento della cabina è in stile carro buoi, etc etc)

 

Beh, non volevo confrontare le compagnie low-cost alle altre (che poi le altre come si chiamerebbero? high-cost? boh). Ho solo portato l'esempio di come su certe rotte il servizio Alitalia, specie da Torino, sia decisamente deficitario; preferisco metterci 1h.30 ad andare in Sicilia senza scalo che 3h facendo scalo a Roma, mi pare evidente. E d'altronde con la realtà delle compagnie low-cost, che hanno avuto cmq il merito di allargare l'offerta nel settore aereo, bisognerà pur fare i conti, no? Certe compagnie storiche hanno trovato modo di rispondere a questa sfida, altre, come Alitalia, no.

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E d'altronde con la realtà delle compagnie low-cost, che hanno avuto cmq il merito di allargare l'offerta nel settore aereo, bisognerà pur fare i conti, no? Certe compagnie storiche hanno trovato modo di rispondere a questa sfida, altre, come Alitalia, no.

 

Assolutamente: uno dei fallimenti storici di Alitalia è non aver compreso l'importanza del fenomeno low-cost! Pensavano che un passeggero non avrebbe mai rinunciato a certi servizi o avrebbe accettato certe condizioni decisamente scomode....non era così, o almeno non lo era per tutte le tipologie di passeggero (chiaramente il passeggero business continua a preferire le linee aeree standard, non così il turista o il giovane che spesso puntano sulle low cost).

Modificato da paperinik
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Assolutamente: uno dei fallimenti storici di Alitalia è non aver compreso l'importanza del fenomeno low-cost! Pensavano che un passeggero non avrebbe mai rinunciato a certi servizi o avrebbe accettato certe condizioni decisamente scomode....non era così, o almeno non lo era per tutte le tipologie di passeggero (chiaramente il passeggero business continua a preferire le linee aeree standard, non così il turista o il giovane che spesso puntano sulle low cost).

 

oggià!!!

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Per le sparate di Berlusconi si muovono anche Procura e Consob. Le sue sortite su improbabili cordate hanno già turbato il mercato.

 

La procura di Roma sta seguendo l'evoluzione del caso Alitalia alla luce delle indiscrezioni che ruotano attorno al futuro assetto della compagna di bandiera e valuterà, se emergeranno fattispecie di carattere penale, l'esito di una eventuale istruttoria degli organi di vigilanza sulle voci o le annunciate offerte su Alitalia alternative a quella di Air France. In procura si sottolinea che c'è l'ovvia e dovuta attenzione sulla vicenda Alitalia, ma che al momento non sono giunte denunce su eventuali ipotesi di aggiotaggio in seguito alle ultime dichiarazioni di annunciate offerte.

 

E anche la Consob ha messo in atto un «attento monitoraggio» della situazione Alitalia e ha effettuato quelli che ambienti della Commissione definiscono «interventi di competenza». Normalmente gli interventi che la Consob mette in atto in situazioni che possano far ipotizzare turbative all'andamento di società quotate in borsa consistono nella richiesta di commenti alle aziende coinvolte a vario titolo.

 

Via Banca Intesa, via Mediobanca, via Eni, via Benetton. Tolti dal mazzo, per volere paterno, anche i figli Piersilvio e Marina, resterebbe (senza alcuna conferma) solo l’ultimo fedelissimo del Cavaliere, il costruttore e finanziere Paolo Ligresti, già protagonista della fallita scalata al Corriere della Sera.

 

«Ci sarebbe da sorridere – commenta duro il leader del Pd Walter Veltroni - ma non è così, perché riguarda il lavoro di migliaia di persone». E le parole «in politica hanno un peso, anche sulla Borsa e sull’economia». Cadono ad uno ad uno i nomi della fantomatica cordata italiana sponsorizzata da Silvio Berlusconi per strappare Alitalia ad Air France. Gelide smentite sbugiardano le confidenze del Cavaliere ad un giornalista tutt’altro che ostile, quell’Augusto Minzolini de la Stampa abituato da almeno un decennio a raccogliere i segreti di Arcore. «Sono solo indiscrezioni o supposizioni da parte giornalistica», si difende l’aspirante premier. O forse, semplicemente, bufale. Gossip che intorbidano le acque di una trattativa difficilissima.

 

Lui millanta colloqui riservatissimi con i vertici di Mediobanca ed Eni: «Inutile che gli altri ci scherzino su, la cordata italiana esiste. Eccome». Gli interessati si affrettano a negare ogni coinvolgimento. «Alitalia non è oggi nell'agenda di Eni», commenta secco l'amministratore delegato del gruppo petrolifero Paolo Scaroni. Mediobanca si limita ad affidare un breve comunicato ad un portavoce. Dal gruppo Benetton, altro presunto partner del Cavaliere, un semplice “no comment”.

 

E, intanto, un portavoce del gruppo AirOne ha escluso ogni voce di incontro tra il numero uno della compagnia, Carlo Toto, e l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera. Una conferma, d’altronde: Banca Intesa era stata la prima a smentire i gossip di Berlusconi sulla cordata fantasma.

 

a essere realisti se i francesi si rinunciano dichiarando l'intestimento in pericolo a causa di forze politiche avverse alitalia fallira e non c'è niente per impedirlo

 

la cordata fantasma del cavalier bugiardoni (come lo chiama M. Travaglio) non esiste

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Per farla fallire non è meglio darla ad air france, che almeno qualche soldo lo sgancia e sicuramente salva buona parte dei dipendenti?

Non comprendo questa posizione...

 

Condivido....ovviamente se fallisce diventa molto più appetibile. Qualsiasi imprenditore che si dovesse accollare le pretese creditorie poi avrebbe mani libere....i licenziamenti per gli esuberi fioccherebbero e allora potrebbe essere avviato davvero un serio piano industriale. Ma sarebbe una manovra altamente speculativa, ma che indubbiamente gioverebbe alla compagnia.

 

Immagino Cartman si riferisse a questo....

Modificato da paperinik
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Per farla fallire non è meglio darla ad air france, che almeno qualche soldo lo sgancia e sicuramente salva buona parte dei dipendenti?

Non comprendo questa posizione...

 

Non proprio.

-Se la diamo ad AirFrance, che giustamente pensa in primis agli affari suoi, tra qualche anno i francesi taglieranno molti posti di lavoro in Italia in favore di Parigi.

Non lo faranno da subito perchè chiaramente non riuscirebbero a comprare e disintegrare Alitalia.

 

-Inoltre, il fallimento metterebbe alla berlina la classe politica tutta, sindacati, il sistema paese e l'imprenditoria in generale. Dandola ad AirFrance ognuno

canterebbe 'grazie a me almeno abbiamo salvato le briciole'. Quindi nulla di fatto. Inoltre i 4 soldi che porta AirFrance sono per il riammodernamento della flotta, cioè prenderanno AirBus nuovi che poi facilmente gireranno sulle linee di Parigi e Nizza.

 

-I soldi di AirFrance non sono sufficienti a pagare i debiti (e parliamo di un pozzo senza fondo). Meglio farla fallire, molti creditori rimarranno a bocca asciutta, ma pazienza, meglio che continuare a perdere soldi dello Stato (cioè nostri e di chi con Alitalia non ha nulla a che fare). Molti dovranno cercarsi un nuovo lavoro, ma tanto sarebbe lo stesso con AirFrance. Ricordatevi che questa è un'acquisizione e non una fusione e quindi AirFrance quando avrà la proprietà farà quello che vuole e nè sidacati, nè politici potranno fare nulla. Se poi malauguratamente dovesse presentarsi una fase negativa per AirFrance (oggi gli afari vanno bene ai francesi, ma domani??), i primi a saltare sarebbero gli italiani e non certo francesi e olandesi.

 

La soluzione migliore è dare carta bianca a Toto. Vuole 3000 esuberi? Ok, l'importante è che assicuri al paese una nuova, vera e competitiva compagnia di bandiera, che riparta da poco e bene (FCO), ma che si assuma la responsabilità davanti a tutti gli italiani e se non si sente capace, che abbandoni.

Io personalmente ho fiducia.

 

Smettiamola di pensare ai sindacati. Il bene del paese è avere un'azienda forte e competitiva. La classe politica e i sindacati si assumano la responsabilità di scelte dolorose. BA e la Tatcher lo hanno fatto 20 anni fa e adesso guardate l'economia britannica... :adorazione:

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I soldi di AirFrance non sono sufficienti a pagare i debiti (e parliamo di un pozzo senza fondo). Meglio farla fallire, molti creditori rimarranno a bocca asciutta, ma pazienza, meglio che continuare a perdere soldi dello Stato (cioè nostri e di chi con Alitalia non ha nulla a che fare). Molti dovranno cercarsi un nuovo lavoro, ma tanto sarebbe lo stesso con AirFrance. Ricordatevi che questa è un'acquisizione e non una fusione e quindi AirFrance quando avrà la proprietà farà quello che vuole e nè sidacati, nè politici potranno fare nulla. Se poi malauguratamente dovesse presentarsi una fase negativa per AirFrance (oggi gli afari vanno bene ai francesi, ma domani??), i primi a saltare sarebbero gli italiani e

non certo francesi e olandesi.

Non è proprio così, il piano di rilancio di AF prevede una ricapitalizzazione di ben 1 miliardo di euro facendo poco ricorso al credito bancario (AF/KLM hanno una enorme liquidità nelle loro riserve finanziarie)

E comunque Spinetta ogg ha chiaramente detto che sotto a 2100 esuberi non può andare....facendo capire che lui AZ la prende solo alle sue condizioni.

Il personale navigante (bella categoria del caz*o) ha replicato che è meglio il fallimento, della serie "muoia sansone con tutti i filistei".

 

La soluzione migliore è dare carta bianca a Toto. Vuole 3000 esuberi? Ok, l'importante è che assicuri al paese una nuova, vera e competitiva compagnia di bandiera, che riparta da poco e bene (FCO), ma che si assuma la responsabilità davanti a tutti gli italiani e se non si sente capace, che abbandoni.

Io personalmente ho fiducia.

 

Condivido....ancora spero in un re-inserimento di Toto. AirOne sarebbe partner ideale per AZ. Potrebbe ridurre la flotta di vecchi MD-80 facendo operare Air One sulle rotte nazionali, concentrarsi su quelle a medio e lungo raggio più redditizie, in attesa dei nuovi aerei promessi da Toto e dopo aver tagliato i 2500 esuberi puntare al rilancio.

Modificato da paperinik
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Normalmente Fassino non sa mai di cosa parla (specie se riferito ad Alitalia), ma stavolta ha ragione.

 

Alitalia aveva una flotta di una decina (non ricordo se erano 9 o 11) MD-11 per il lungo raggio (uno dei peggiori acquisti della storia di AZ) che hanno sostituito sia vecchi DC-10 e sia i 747 più anziani (quelli della serie 100 ed i 200 Combi).

Nel settore Cargo AZ operava con due B-747-200F che però sono stati ceduti uno dopo l'altro a cavallo alla fine degli anni '90 a causa dell'anzianità. AZ ha sopperito per un periodo avvalendosi di un 747-400F affittato da AtlasAir. Successivamente, con le prime consegne dei B-777-200 per il lungo raggio, Alitalia iniziò a cedere i suoi ormai pochi (7) vecchi B-747-200 (ancora mi piange il cuore) ed i più recenti MD-11, aereo flop nel mercato passeggeri ma molto apprezzato in quello cargo (Fed-ex e UPS sono i principali utilizzatori di questo modello). Inizialmente AZ -altro esempio di gestione seria- aveva ceduto tutti gli MD-11, ma poi all'ultimo decise di stracciare qualche contratto di vendita e fece convertire gli MD-11 in MD-11F (la versione Cargo, infatti la F sta per Freighter, ovvero trasportatore).

 

Inizialmente solo due MD-11 dovevano essere convertiti, ma poichè -come ho già scritto- il settore merci e cargo di AZ è molto produttivo (grazie alle esportazioni del Made-in-Italy) si è deciso di aumentare gli MD-11F a 5 unità. (ecco una foto splendida: http://www.airliners.net/photo/Alitalia-Ca...1(F)/1291158/L/ )

 

Air France/KLM ha due ovvie ragioni (per chi conosce la materia) per azzerare AZ Cargo qualora Alitalia passi in mano loro:

1)La manutenzione dell'MD-11 sarebbe logisticamente complicata e costosa dato che andrebbe fatta fare necessariamente ad Amsterdam, poichè la KLM dispone ancora di una decina di esemplari (ma che man mano nel tempo sta eliminando). In una logica di gruppo si cerca di ridurre infatti la mainentance degli aeromobili a pochi centri specilizzati (AZ fa la manutenzione dell'MD-11 a MXP, se non ricordo male).

2)Se AZ, nelle sue condizioni disastrate, nel settore passeggeri riesce ancora a dare filo da torcere in pochissime rotte internazionali (New York, Buenos Aires, Accra), non si può dire altrettanto nel settore merci, dove invece resta ancora una compagnia di ottima efficienza. Voi dovete considerare che AF e KLM dispongono assieme di 16 di aeromobili (per lo più B-747-400F) destinati al cargo (12 AF + 4KLM)....quindi capirete bene che fare fuori AZ cargo è tutto nel loro interesse. Fra le 3 possibili linee del gruppo si tagliano le rotte dell'ultima arrivata, ovvio!!!

 

PS: Casablanca è una bellissima città, o almeno così mi dicono...non essendoci mai stato. Tu che la conosci bene, che ne pensi?!

Modificato da paperinik
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air france se ne è andata.

 

Air France ha offerto un prezzo giusto ma tra il pericolo del ritorno del malgoverno berlusconiano e i sindacati, spinetta se ne è andato

 

Ora alitalia fallirà e non ci sarà niente per impedirlo

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Non è una grande idea farla fallire; non appena un giudice cominciasse la liquidazione inizierebbero a volteggiarle intorno fior di speculatori e la compagnia finirebbe smembrata (e parliamo di asset come gli slot aeroportuali non duplicabili come può essere un aeroplano; la fate troppo facile a dire facciamola fallire e ricominciamo da capo). Triste dirlo ma la lega potrebbe anche aver ragione: si applichi la legge Marzano, si affidi il tutto ad un commissario statale libero di agire a pieni poteri e di tagliare tutto il possibile come si è fatto con parmalat (ve lo ricordate? è stato un miracolo ma quell'azienda è ancora in piedi e redditizia). Salvarla normalmente allo stato in cui è è semplicemente impossibile, con l valore delle azioni così basso (50 e rotti centesimi) è facile preda degli speculatori e l'altra soluzione rimasta è svenderla ad una compagnia straniera.

 

Immaginate una pianta, ancora viva ma piena di rami secchi. L'unica è tagliare tutti i rami inutili; certo così facendo la rimpicciolisci ma le dai la possibilità di sopravvivere e di buttare fuori nuovi germogli che, col tempo, rifaranno i rami perduti.

E l'unico che potrebbe avere un potere sufficiente per tagliare questi rami è un uomo di fiducia del Presidente del Consiglio.

Modificato da Rick86
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Non è una grande idea farla fallire; non appena un giudice cominciasse la liquidazione inizierebbero a volteggiarle intorno fior di speculatori e la compagnia finirebbe smembrata (e parliamo di asset come gli slot aeroportuali non duplicabili come può essere un aeroplano; la fate troppo facile a dire facciamola fallire e ricominciamo da capo). Triste dirlo ma la lega potrebbe anche aver ragione: si applichi la legge Marzano, si affidi il tutto ad un commissario statale libero di agire a pieni poteri e di tagliare tutto il possibile come si è fatto con parmalat (ve lo ricordate? è stato un miracolo ma quell'azienda è ancora in piedi e redditizia). Salvarla normalmente allo stato in cui è è semplicemente impossibile, con l valore delle azioni così basso (50 e rotti centesimi) è facile preda degli speculatori e l'altra soluzione rimasta è svenderla ad una compagnia straniera.

 

Immaginate una pianta, ancora viva ma piena di rami secchi. L'unica è tagliare tutti i rami inutili; certo così facendo la rimpicciolisci ma le dai la possibilità di sopravvivere e di buttare fuori nuovi germogli che, col tempo, rifaranno i rami perduti.

E l'unico che potrebbe avere un potere sufficiente per tagliare questi rami è un uomo di fiducia del Presidente del Consiglio.

 

Guarda che è proprio la speculazione che si vuole.

 

Se.... il Commissario Statale... come se in Italia funzionassero...

 

Poi voglio vedere chi avrebbe il coraggio e la voglia di tagliare i rami secchi di AZ (un po' tutto a dir la verità).

 

Ritengo comunque che il fallimento se lo meriti sia AZ che tutto il sistema-paese, perchè spesso a molti italiani finche non glielo schiaffi li di brutto non sono contenti e non compicciano niente di buono. E spero anche che molti di quei piloti che dicevano MEGLIO IL FALLIMENTO siano accontentati e si ritrovino dall'oggi al domani senza lavoro (non che poi lavorino molto oggi... sono quelli che volano meno... gli unici piloti che non hanno voglia di pilotare un aereo!).

 

Inviterei infatti quelli di AZ a vedere cosa fecero i loro colleghi di SABENA, che quando la compagnia stava per fallire si autosospesero lo stipendio e facevano pure gli straordinari gratis! Qui invece un giorno arrivarono 5000 lettere di ASSENZA PER MALATTIA! @$#! c'era a Roma quel giorno, l'ebola? Ed inviterei qualcuno a considerare il fatto che nella tanto amata e citata Spagna di Zapatero, l'Iberia li avrebbe presi tutti quanti a calci nel di dietro e licenziati in tronco!

 

@PK: non penso che AF/KLM avessero tanta intenzione di far completamente fuori AZ. A loro serviva per creare la più grande compagnia aerea mondiale, e quindi era meglio utilizzarne tutte le rotte (per aumentarne l'offerta) piuttosto che di azzerare quelle AZ o trasformarle in voli AF/KLM (cosa spesso impossibile per via della deregulation e della liberalizzazione delle tratte). In effetti AZ gli serviva e parecchio, non credo proprio che avrebbero sforbiciato così tanto. Anche su rotte gia servite da AF/KLM... meglio avere 3 voli che 2... triplichi l'offerta! Caso mai avrebbe sostituito col tempo gli MD11 (effettivamente aerei poco riusciti, meglio se si puntava fin da subito sui 767 e 777) con i 747, e magari incorpando tutte le flotte in un'unica nuova flotta Cargo co-gestita, per risparmiare ulteriormente ed ottimizzare il servizio.

Modificato da Marvin
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Tralascio i commenti ignoranti di leviathan (nel senso di scarsa conoscenza della materia).

 

Alitalia non è un'azienda insalvabile. Come ho scritto altre volte i suoi voli (specialmente quelli europei) sono abitualmente pieni, quindi gli aerei viaggiano in efficienza.

Il problema di AZ è che le perdite sopravanzano largamente gli utili. Utili che sono in linea con altre compagnie europee sane.

 

Perdite generate per lo più dalle insane politiche gestionali legate al personale. Alitalia è stata negli ultimi anni la putta*a del governo e la schiava dei sindacati.

Mi spiego.

La putta*a del governo perchè qualunque esecutivo si sia seduto a Roma ha usato l'azienda per i suoi porci comodi. Questo ha prodoto una situazione paradossale, ovvero che Alitalia ha sempe siglato contratti (fornitura, pubblicità, concessioni, ecc) sempre in posizione di squilibrio a vantaggio del contraente. Vi domanderete cosa c'entrano i politici? Semplice, il più delle volte le aziende contraenti di AZ erano legate a doppio filo con i politici di turno. In secondo luogo i politici (e in modo particolare i governanti) hanno sempre usato AZ (così come altre aziende pubbliche) come ente dove piazzare a lavorare (nelle posizioni più remunerate e decisive per gli esiti di una linea aerea) l'amico di turno, o piuttosto gli amici. Alitalia ha una storia di raccomandazioni che farebbe impallidire qualsiasi altro ente pubblico (perfino il Ministero degli Esteri, notoriamente "raccomandato"). Sapete che pochi mesi fa Alitalia -in piena crisi nera- Alitalia ha assunto a tempo indeterminato 450 dipendenti precari??? Indovinate perchè? Ovvio, perchè erano i miracolati di turno, che nel timore che Air France li mandasse a casa hanno fatto pressione affinchè Prodi&Co. gli desse un posto più sicuro da difendere (ma queste cose Travaglio non ve le dice, tranquilli). Ma gli usi, anzi gli abusi, dei politici su AZ non si fermano qui. In piena par condicio i vari governi che si sono succeduti hanno imposto l'apertura di nuove rotte nazionali che volassero su aeroporti pià facilmente raggiungibili al politico privilegiato di turno:

-Carlo Bernini, ministro dei trasporti democristiano (ora presidente di Myair) impose il redditiviziosissimo volo Roma-Trento, per tornare facilmente casa

-Claudi Scajola, ministro di Forza Italia, impose il leggendario Roma-Albenga

-Mario Tassone, sottosegretario UDC ai Trasporti ottenne il suo Roma-Crotone

 

Spieghiamo ora perchè è AZ è la schiava dei sindacati. Inizio con una domanda. Indicatemi voi, a livello mondiale, quale grande azienda può generare utili, quindi sopravvivere, se fra i suoi 20-25.000 impirgati ce ne sono almeno 2.500-5.000 in esubero (a seconda delle stime)???? QUALE? NESSUNA!

E invece oggi, al 3 di Aprile, noi abbiamo una compagnia sull'orlo del precipizio e oltre una decina di sigle sindacali (capitanate dalla più odiosa: l'ANPAC, quella dei lavoratori più privilegiati in AZ, ovvero i piloti) che preferiscono il fallimento piuttosto che acconsentire a licenziamenti in massa. Questi signori stanno perseguendo la logica del "muoia Sansone con tutti i Filistei", ovvero se Alitalia va all'aria si creerà una reazione a catena che rischia di uccidere il fragile sistema economico italiano. Avete idea cosa vuol dire mandare 20.000 lavoratori a casa in una botta solo per l'intero sistema??? Io non sono un sostenitore di AF, ma capisco perfettamente le ragioni di Spinetta. Aveva limato i 2.500 esuberi fino a 2.100, ma NO, ai sindacati NON BASTAVA! E non solo non gli bastavano solo 2100 licenziamenti, ma pretendevano che AF/KLM modificassero il loro piano di rilancio con un più rapido acquisto di nuovi aeromobili in modo da favorire la riassunzione di quella parte (mi pare 900) di personale navigante appena licenziato. E queste sono solo le ultime frustate che i sindacati hanno scudisciato sulla schiena di AZ. Dopo l'11 Settembre 2001 tutte -sottolineo tutte- le compagnie del mondo sono state costrette o a licenziare o a chiudere, ECCETTO UNA: ALITALIA. La quale, sotto la spinta dei sindacati e della sinistra, ha preferito decurtare a tutti i dipendenti lo stipendio (del valore di quasi una mensilità), per accantonare fondi per affrontare l'emergenza della crisi mondiale del trasporto aereo. Decisioni come queste, o il prestito ponte di 486 milioni di euro (faticosamente avallato dalla UE, ma che per tutti è e resta una forma -proibita dalle norme europee sulla concorrenza- di aiuto statale), sono stati solo espedienti per non affrontare mai il vero problema, cioè che Alitalia doveva, deve e (se vorrà salvarsi) dovrà LICENZIARE PERSONALE IN MASSA.

Inolte i sindacati (specie quelli del personale navigante) hanno fatto negli ultimi 15 anni il bello ed il cattivo tempo in azienda. Hanno promosso le carriere di soggetti incapaci, a patto di ottenerne una sottomissione incondizionata. Hanno ottenuto favori e privilegi INDESCRIVIBILI (ne ho già scritto in abbondanza) in cambio dell'appoggio a un amministratore piuttosto che a un altro. Hanno scelto spesso (cosa MAI VISTA IN NESSUNA ALTRA AZIENDA) chi doveva essere l'amministratore delegato della compagnia, e quindi indirettamente hanno inciso sulle politiche della compagnia stessa: un paradosso vero, il lavoratore che sceglie colui che dovrà sedere a capo dell'esecutivo della compagnia...

E sono sempre stati sindacati che hanno agitato le acque per andare allo scontro (alla faccia del dialogo che vanno esigendo ad ogni tavolo). E quando la politica gli ha posto un netto rifiuto e ha precettato i lavoratori in caso di sciopero, i sindacati hanno escogitato l'espediente dei certificati di malattia in massa....sui quali, casualmente, pochi (pochissimi) magistrati si sono mossi per indagare. Volete sapere quanti milioni di euro ha perso AZ grazie allo sciopero del personale navigante del Luglio scorso (con la compagnia ormai in profonda crisi)??? 2/3 Milioni di euro al girono è costato il giochetto!!!!

 

Non ci stupiamo che AF abbia abbandonato il tavolo (fra l'altro molti esperti sostengono che AF già da tempo volesse ritirarsi, ma per timore di far perdere valore alle sue azioni quotate avrebbe escogitato l'escamotage delle 8 condizioni inderogabili, fra cui quella -assurda- di sopprimere AZ Cargo) chiunque lo avrebbe fatto....in modo meno rumoroso lo aveva fatto per le stesse ragioni Lufthansa (di gran lunga preferibile ad AF, poichè si sarebbe potuta costruire una partnership AZ/LH contro quella AF/KLM).

MA VI PREGO, NON MI VENITE A DIRE CHE SPINETTA HA ABBANDONATO IL TAVOLO PER COLPA DI BERLUSCONI....PERCHE' ALTRIMENTI M'INCAZZ* DAVVERO!

 

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MArvin guarda che nel commento prima si parlava solo di AZ Cargo.

E comunque non si triplica l'offerta volando sulla stessa destinazione con 3 voli diversi, anzi. E' molto più conveniente portare passeggeri potenziando i voli di feederaggio su uno dei due aeroporti di AF o KLM e tagliare il volo intercontinentale di AZ.

Tutti gli analisti concordano sul fatto che AZ a livello intercontinentale verrebbe drasticamente ridimensionata (già il piano di Prato dal 28 marzo lo ha fatto, riducendo a 14 gli scali intercontinantali di AZ). Con tutta probabilitò AZ all'interno di AF/KLM diventerebbe una importante linea aerea europea con grande influenza nel mediterraneo (quindi nord africa e M.O). Le uniche rotte intercontinentali che resterebbero operative sono quelle in cui da sempre AZ eccelle (anche per il discorso della italianità): New York, Caracas, Buenos Aires, Tokyo.

Modificato da paperinik
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