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Crisi Ucraina & Crimea


Sergetto75

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19 ore fa, Berkut ha scritto:

Sì sì, siamo d'accordo che siano spericolati

Mah, non so se dico una sciocchezza, ma una manovra del genere non presenta un rischio elevato di ingestione di frammenti metallici nelle prese d'aria dei motori? Giocarsi un caccia da milioni e milioni di dollari per buttar giù un insignificante drone non mi pare sensato. Anche perché, se il drone puoi legittimamente abbatterlo nel caso che abbia violato il tuo spazio aereo, una raffica di cannoncino basta e avanza. E se invece la rotta del drone si mantiene in zona internazionale, il fatto stesso di compiere quelle manovre "spericolate" implica esattamente ciò che è stato dichiarato dagli USA: poca professionalità.

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A quanto pare anche per la Corte Penale Internazionale PUC è un criminale di guerra, con tanto di mandato d'arresto per deportazione di bambini... Complimentoni!

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/03/17/cpi-putin-criminale-di-guerra-per-deportazione-di-bambini_50491bcc-2487-47d8-877e-4e711777d518.html

D'altra parte l'infame resterà attaccato alla sedia con le unghie e coi denti fregandosene dei morti che causerà pur di non intaccare l'aura di onnipotenza che lo pervade e che per ora gli è concessa dal popolo bue: se non gli fanno la pelle i suoi, il meglio che gli può capitare è che lo consegnino alla giustizia internazionale...

Modificato da Flaggy
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2 minuti fa, engine ha scritto:

Non funziona ; questi pronunciamenti sono solo arroganti spacconate di personaggi che vivono nel metaverso .

Concordo, e di tutte queste cose simboliche direi che dopo un anno di guerra ne abbiamo anche abbastanza, dato che sono solo menate inutili che servono all'occidente per autoconvincersi che "il mondo è unito contro la ruzzia". No, non è così. 

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La Corte penale internazionale (CPI) dell'Aia ha emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin per presunti crimini di guerra in Ucraina.
Il capo di Stato russo sarebbe personalmente responsabile della deportazione illegale di bambini e del loro reinsediamento dai territori occupati in Ucraina alla Federazione Russa, ha reso noto la CPI. È stato emesso un mandato d'arresto anche per Maria Lvova-Belova, mediatore per i diritti dei bambini nell'amministrazione del Presidente Putin.

Lo Strafgerichtshof internazionale emette un mandato di arresto contro Putin
L'Internationale Strafgerichtshof ha dichiarato il reato di omicidio colposo nei confronti del presidente russo Putin. Il giudice ha chiesto a Putin di essere ascoltato per la liberazione dei bambini ucraini. Il Cremlino spiega l'importanza di questo evento.
 www.tagesschau.de

https://www.tagesschau.de/ausland/europa/putin-haftbefehl-internationaler-strafgerichtshof-101.html

 

https://edition.cnn.com/2023/03/17/europe/icc-russia-war-crimes-charges-intl/index.html

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49 minuti fa, engine ha scritto:

Non funziona ; questi pronunciamenti sono solo arroganti spacconate di personaggi che vivono nel metaverso .

Non esageriamo. Russia, Cina e USA sono fuori, ma decine di paesi riconoscono la CPI e in quei paesi PUC verrebbe arrestato. Smetterà di andarci in vacanza...sempre se non ce lo mandano a forza come successo ad altri caduti in disgrazia...

Non sarà la pietra tombale della credibilità internazionale dell'individuo, ma da questo punto di vista era già nella cassa da morto...

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59 minuti fa, Flaggy ha scritto:

sempre se non ce lo mandano a forza come successo ad altri caduti in disgrazia..

Penso che i russi non lo consegnerebbero mai a un tribunale internazionale anche in caso di un golpe o sua sconfitta elettorale. Sarebbe un'umiliazione troppo grande.

Piuttosto gli offrirebbero i famosi the..

 

Modificato da Ale9
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Per quanto riguarda il numero di persone mobilitate nella Federazione Russa nel prossimo futuro. Va notato che la mobilitazione strisciante non si è fermata: le persone vengono arruolate in continuazione. Come si dice, la mobilitazione ha un inizio, ma non ha una fine.
Nei prossimi mesi, con una realizzazione al 100% del "progetto di piano", gli orchi mobiliteranno almeno 600.000-700.000 persone. La cifra è composta da 10-12 mila scelte di leva per regione (46 regioni in questione) = 460/550 mila + 120 mila coscritti che non avranno nemmeno il tempo di tornare a casa dopo essere stati arruolati + circa 25-30 mila spie rilasciate in libertà vigilata (a quelle verrà dato il preavviso e i soprabiti insieme alla libertà vigilata, e molto probabilmente verranno inviate alla PMC "Shoigu"). In questo modo, otteniamo circa 600-700 mila persone.
La maggior parte di loro nel prossimo futuro sarà destinata non tanto all'offensiva, ma a riempire la difesa, per cercare di stabilizzare il fronte e respingere una possibile offensiva dell'AFU.
Ora le perdite. Ripeto che le perdite di tutti gli Orchi oggi ammontano a non meno di 300.000 uomini. In realtà, le Forze Armate della RF hanno già perso più del raggruppamento d'invasione al 24.02.22. La mobilitazione autunnale non ha cambiato la situazione militare e non ha portato alla vittoria. Qualitativamente, le Forze Armate della RF si trovano in una situazione di costante deterioramento a causa della dislocazione del nucleo di combattimento delle unità. A causa delle elevate perdite nelle unità d'assalto, sono state costrette a modificare leggermente le loro tattiche di "attacco continuo" sotto forma di una costante rotazione/circolazione degli attaccanti. Ma questo non servì in alcun modo a ridurre le perdite. La mancanza di artiglieria e di BTT sufficienti ha inizialmente condannato gli orchi a mettere fuori gioco la fanteria. E in particolare la fanteria d'assalto. E l'addestramento di nuovi soldati richiede tempo. Molto probabilmente una parte significativa dei mobilitati sarà inviata direttamente alle truppe, dove morirà nei nuovi assalti. Un'altra parte trascorrerà un po' di tempo nei campi di addestramento, ma questo "differimento dell'addestramento" non permetterà un uso massiccio di tutti i mobilitati in una sola volta. Allo stesso tempo, la qualità dell'addestramento e la qualità degli stessi mobilitati si deterioreranno costantemente. Alla fine della "mobilitazione" la Federazione Russa tornerà ad avere lo stesso numero di "baionette attive" con perdite inferiori al milione di persone.

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Visto l'andamento dell'offensiva invernale (pochissime conquiste e tanto attrito) e la nuova mobilitazione immediatamente a ridosso di questa, sembra che la strategia di Putin per adesso non sia conquistare territorio, ma logorare l'Ucraina con quello che ha, ovvero artiglieria e carne da cannone. Quanti frutti stiano raccogliendo e raccoglieranno gli orchi è impossibile dirlo senza avere almeno un minimo di riscontro sulle perdite rispettive. A questo punto mi sembra che il noise della disinformazione, accidentale o intenzionale, satura i canali di informazione.. 

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16 ore fa, Berkut ha scritto:

Facciamo finta che la guerra è finita e putin per qualsiasi ragione deve andare in uno dei paesi che riconoscono la giurisdizione della corte; come funziona?

Ovunque dovesse ufficialmente recarsi ricoprendo la sua attuale carica presidenziale, godrebbe in ogni caso dell'immunità riconosciuta ai Capi di Stato.

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11 minuti fa, Athens ha scritto:

Ovunque dovesse ufficialmente recarsi ricoprendo la sua attuale carica presidenziale, godrebbe in ogni caso dell'immunità riconosciuta ai Capi di Stato.

Evviva le misure simboliche.

Ora, ammettiamo anche per un istante che questa cosa sia vera, o che in russia possano pensare che sia vera, per quale motivo dovrebbero avere le minima voglia di trattare e non andare ancora di più all in? Si è già ampiamente visto che putin non lo scaricano, non c'è nessuna speranza che ciò accada.

Io credo che se qualsiasi accordo verrà trovato, una condizione imprescindibile sia l'impunità almeno per putin e i suoi, e che sia più facile farsi restituire i territori annessi illegalmente o parti di questi che vedere putin consegnato.

Per me questa storia della ICC è inutile o nel peggiore dei casi deleteria. 

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Non credo funzioni così.  In caso di sconfitta che comporti il ritiro russo verso i confini pre 2022 o peggio pre 2014, da quelle parti non lo si perdonerebbe. Per quello non è un'opzione per PUC.

Come dice Stirpe la sconfitta porterebbe alla probabile caduta del regime e il sostituto (falco o colomba non importa) avrebbe tutto l'interesse a scaricare completamente la colpa del disastro su PUC, che a quel punto potrebbe addirittura essere consegnato come capitato a Milosevich...Anche se è più probabile che non riesca a morire di vecchiaia...

In questo contesto il mandato di cattura internazionale è una formalità fino a un certo punto.

Con un criminale in sella l'immunità non aiuta e la Russia non potrà più essere riammessa a pieno titolo in un contesto intenazionale e resterà una nazione canaglia, cosa che non sarebbe un buon presupposto per evitare il tracollo economico sul lungo periodo una volta finita la guerra...

 

Modificato da Flaggy
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5 ore fa, PJ83 ha scritto:

e la nuova mobilitazione immediatamente a ridosso di questa

non esiste alcuna nuova mobilitazione. forse ti stai confondendo con la chiamata semestrale dei coscritti che, per legge, non possono essere mandati in Ukraina, nonostante le annessioni pagliacciose del Cremlino.
poi, anche fosse, non cambierebbe molto e lo si è visto coi mobilitati "maggiormente addestrati", massacrati durante l'inverno.
 

5 ore fa, PJ83 ha scritto:

sembra che la strategia di Putin per adesso non sia conquistare territorio, ma logorare l'Ucraina con quello che ha, ovvero artiglieria e carne da cannone. Quanti frutti stiano raccogliendo e raccoglieranno gli orchi è impossibile dirlo senza avere almeno un minimo di riscontro sulle perdite rispettive. A questo punto mi sembra che il noise della disinformazione, accidentale o intenzionale, satura i canali di informazione.. 

non è logorare gli Ukriani, che tanto non ci riesce manco per sbaglio, ma logorare l'occidente e, leggendo quanto scrivi, mi pare ci riesca ancora abbastanza bene.



per quanto riguarda l'incriminazione di Putin... è un gesto politico (sanno che non possono processarlo, se i russi non glielo mollano) che allarga il solco già tracciato, quando la Russia è stata riconosciuta come paese sponsor del terrorismo.
è un chiaro messaggio: con Putin l'occidente non tratterà, soprattutto, non tratterà alla pari e chi farà "affari" con lui, la Cina, così per puro esempio, si metterà in una posizione "scomoda".

Modificato da vorthex
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Ennesima disquisizione sulle perdite da prendere con beneficio d'inventario...

Qui c'è altro concime mentallico per girasoli...

E qui ho un dejà vù...

Mi pare la versione moderna dei cani che i russi addestravano nella Seconda Guerra Mondiale per infilarsi con una mina in groppa sotto a i carri tedeschi, ma che avevano la spiacevole tendenza a infilarsi anche sotto quelli sovietici...Beh, non so se un'idea del genere può funzionare dopo 80 anni, ma se non altro questi affari si infilerebbero sotto i carri russi senza farlo per sbaglio...

Intanto, intorno alla guerra c'è la determinazione dei bambini russi e ucraini...e la saggezza dei vecchi (in questo caso russi).

 

Modificato da Flaggy
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7 ore fa, Berkut ha scritto:

Io credo che se qualsiasi accordo verrà trovato, una condizione imprescindibile sia l'impunità almeno per putin e i suoi, e che sia più facile farsi restituire i territori annessi illegalmente o parti di questi che vedere putin consegnato.

Secondo me, non "qualsiasi" accordo ma un accordo che in qualche modo consenta al caro zio Vladimir di non presentare il risultato come una sconfitta all'opinione pubblica russa. Idem per Zelenskij, i cui destini politici però dipendono in misura determinante dalla volontà di combattere del popolo ucraino.
A me pare che non esistano né per i russi né per gli ucraini le condizioni per ottenere sul campo una vittoria che cambi in modo sostanziale i rapporti di forza, quindi ritengo plausibile attendersi un qualche tipo di cessate il fuoco solo nel momento in cui entrambe le diplomazie riusciranno a trovare la quadra per salvare le rispettive capre e cavoli. Cosa al momento praticamente impossibile. Ma se guardiamo al futuro, mi risulta difficile immaginare il ritorno del Donbass sotto la piena giurisdizione ucraina, per non parlare della Crimea. Stiamo parlando di territori in cui la gente simpatizza per Mosca e non per Kiev, e questo non può non avere il suo peso nel lungo periodo. Quindi, non posso sapere se se quella che verrà sarà una soluzione "alla coreana" o di altro tipo, ma non penso che a Kiev si illudano di poter rientrare integralmente al confini ante 24 febbraio. A queste condizioni, è probabile che il regime russo resista.

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5 ore fa, vorthex ha scritto:

con Putin l'occidente non tratterà, soprattutto, non tratterà alla pari e chi farà "affari" con lui, la Cina, così per puro esempio, si metterà in una posizione "scomoda".

Non credo alla Cina freghi qualcosa di quello che pensa l’Occidente, ma a tal riguardo ne sapremo di più il 22, e più che altro credo proprio sarà una conferma di quanto sopra. 

9 minuti fa, Athens ha scritto:

Secondo me, non "qualsiasi" accordo ma un accordo che in qualche modo consenta al caro zio Vladimir di non presentare il risultato come una sconfitta all'opinione pubblica russa. Idem per Zelenskij, i cui destini politici però dipendono in misura determinante dalla volontà di combattere del popolo ucraino.
A me pare che non esistano né per i russi né per gli ucraini le condizioni per ottenere sul campo una vittoria che cambi in modo sostanziale i rapporti di forza, quindi ritengo plausibile attendersi un qualche tipo di cessate il fuoco solo nel momento in cui entrambe le diplomazie riusciranno a trovare la quadra per salvare le rispettive capre e cavoli. Cosa al momento praticamente impossibile. Ma se guardiamo al futuro, mi risulta difficile immaginare il ritorno del Donbass sotto la piena giurisdizione ucraina, per non parlare della Crimea. Stiamo parlando di territori in cui la gente simpatizza per Mosca e non per Kiev, e questo non può non avere il suo peso nel lungo periodo. Quindi, non posso sapere se se quella che verrà sarà una soluzione "alla coreana" o di altro tipo, ma non penso che a Kiev si illudano di poter rientrare integralmente al confini ante 24 febbraio. A queste condizioni, è probabile che il regime russo resista.

Io non credo che il Donbas tornerà mai a Kyiv, ma comunque non sovrastimerei la percentuale di chi abitando in Donbas o regioni russofone sia anche russofilo; in questo Kharkiv insegna. 

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1 ora fa, Athens ha scritto:

A me pare che non esistano né per i russi né per gli ucraini le condizioni per ottenere sul campo una vittoria che cambi in modo sostanziale i rapporti di forza, quindi ritengo plausibile attendersi un qualche tipo di cessate il fuoco solo nel momento in cui entrambe le diplomazie riusciranno a trovare la quadra per salvare le rispettive capre e cavoli. Cosa al momento praticamente impossibile. Ma se guardiamo al futuro, mi risulta difficile immaginare il ritorno del Donbass sotto la piena giurisdizione ucraina, per non parlare della Crimea. 

Ragionamento razionale - se guardi le prime 2 pagine di questa discussione, noterai che nel 2014, in un clima di utenti ipereccitati che evocavano MIRV in volo, io sottolineavo oltre all'appeasement dell'allora amministrazione Obama (tramutato in quasi sudditanza sotto Trump) e al fatto che molto difficilmente si sarebbe scatenato un conflitto nucleare, anche la triste constatazione che la Russia non avrebbe mai rinunciato alla Crimea.

Ma le cose possono cambiare (persino Orsini una decina di anni fa era un'analista quasi serio).

Il succo del mio discorso è questo:  A parte Bakhmut, dove non capisco bene cosa è successo, cosa succede e dove si voglia arrivare (e può darsi, malgrado personalmente detesti la dietrologia,  che l'obiettivo di Kiev andasse oltre il semplice tritare carne alle diverse fazioni russe)  e se cadrà sarà relativo, le centinaia di mezzi in arrivo dall'occidente in questo mese all'Ucraina a cosa servirebbero? 

Non mi aspetto di vedere i Leopard impiegati adesso in Donbass, non mi aspetto di vederli schierati (assieme ai Bradley e alla panoplia in arrivo) solo in difesa della situazione attuale (ipotesi già più realistica), ma mi aspetto che cmq Kiev si giocherà un'offensiva finale prima di accettare un potenziale stallo (non ha certo paura dopo quello che ha subito in quasi un decennio). E sembra che paradossalmente in primavera il ventre molle russo possa essere proprio la Crimea.

Il potere russo, dopo le ultime evoluzioni sembra scricchiolare molto pericolosamente dal Caucaso all'Asia centrale. A Washington forse si valuta se salvare il regime russo come quello irakeno dopo Desert Storm per mantenere una relativa, traballante stabilità o piuttosto se rimandare soltanto di qualche anno non incancrenizzi ancora di più la piaga, con oligarchi occidentali sostenuti dalla Russia che possono diventare ulteriormente eversivi in USA e in Europa.

Vedremo.

  

Modificato da Scagnetti
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6 hours ago, vorthex said:

con Putin l'occidente non tratterà, soprattutto, non tratterà alla pari e chi farà "affari" con lui, la Cina, così per puro esempio, si metterà in una posizione "scomoda".

Perché, se venisse fuori che la Cina sta vendendo armi alla russia cosa ti aspetti che faccia l'Occidente? La apple chiude le fabbriche degli iphone? Rinunciamo alle terre rare?  l'Occidente non è più nella posizione di intimorire la Cina da un bel pò.

Quanto all'andamento degli scontri sul campo tutte le fonti di cui disponiamo rispondono alle esigenze dei rispettivi comandi di dipingere la situazione nel modo che ritengono più favorevole, allo scopo di influenzare le opinioni pubbliche e gli approvvigionamenti di armi. Si chiama propaganda. Le stime sulle perdite rispettive sono chiaramente aria fritta.

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1 ora fa, Scagnetti ha scritto:

le centinaia di mezzi in arrivo dall'occidente in questo mese all'Ucraina a cosa servirebbero? 

Non mi aspetto di vedere i Leopard impiegati adesso in Donbass, non mi aspetto di vederli schierati (assieme ai Bradley e alla panoplia in arrivo) solo in difesa della situazione attuale (ipotesi già più realistica), ma mi aspetto che cmq Kiev si giocherà un'offensiva finale prima di accettare un potenziale stallo (non ha certo paura dopo quello che ha subito in quasi un decennio). E sembra che paradossalmente in primavera il ventre molle russo possa essere proprio la Crimea.  

Per minacciare seriamente la Crimea, l'unica opzione disponibile è sempre la stessa: arrivare al nodo logistico di Novooleksiivka per negare ai russi il cordone ombelicale ferroviario che vi giunge da Melitopol e (ramo secondario) da Henicesk, e buttar giù una volta per tutte il ponte di Kerc. Ma gli ucraini dovrebbero attraversare in forze il Dnepr e mantenere aperta una linea logistica lungo questa direttrice. La vedo decisamente dura, per non dire irrealizzabile. L'alternativa è sfondare il fronte direttamente dalla regione di Zaporizja aggirando Melitopol, osso troppo duro da rodere, ma trovandosi di conseguenza esposti a una possibile controffensiva russa in territorio pianeggiante e privo di ripari per colonne corazzate e linee logistiche. La vedo dura anche qui. Servirebbe una operazione joint in stile Desert Storm con tanto di appoggio aereo CAS ma anche BAI, e non credo che l'Ucraina disporrà mai di una simile massa critica.
Quindi, no, non ho la minima idea di come potranno essere utilizzate le forze meccanizzate che verranno ricostituite con i mezzi che stanno arrivando dall'Occidente. Resto anch'io a vedere...

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2 ore fa, Berkut ha scritto:

Non credo alla Cina freghi qualcosa di quello che pensa l’Occidente, ma a tal riguardo ne sapremo di più il 22, e più che altro credo proprio sarà una conferma di quanto sopra.

2 ore fa, PJ83 ha scritto:

Perché, se venisse fuori che la Cina sta vendendo armi alla russia cosa ti aspetti che faccia l'Occidente? La apple chiude le fabbriche degli iphone? Rinunciamo alle terre rare?  l'Occidente non è più nella posizione di intimorire la Cina da un bel pò.

Alla Cina frega eccome di quel che pensa l'Occidente, perchè con l'Occidente ci fa affari che con la Russia si sogna. La Cina semplicemente fa affari con chiunque e la sta bene continui così, per questo non vede di buon occhio (è un eufemismo) la vaccata di PUC e le dichiarazioni cinesi dei mesi passati, dietro i sorrisi di facciata all'orso russo, lasciavano intravedere freddezza glaciale. Un Mondo tra guerre e in crisi economica significa meno affari e mette a rischio con instabilità e incertezza la politica assertiva, ma da piccoli passi della Cina stessa, che vuole estendere la propria sfera d'influenza senza farsi rovinare i piani da un rissoso, ottuso ed egocentico piccolo uomo. PUC insomma ha rotto un equilibrio per non dire altro...

D'altra parte non serve sottoporre la Cina alle sanzioni della Russia per causare danni non graditi al regime di Pechino...

E a proposito di terre rare...mai dire mai...

https://www.ansa.it/europa/notizie/sviluppo_sostenibile_digitale/2023/01/13/terre-rare-la-svezia-scopre-il-piu-ricco-giacimento-ue_e9ca63ca-eab7-4e07-b3d4-5896a99c8e66.html

2 ore fa, Berkut ha scritto:

Io non credo che il Donbas tornerà mai a Kyiv, ma comunque non sovrastimerei la percentuale di chi abitando in Donbas o regioni russofone sia anche russofilo; in questo Kharkiv insegna. 

La situazione in Donbass e Crimea è molto particolare. Le popolazioni russofone sono state le prime a sentirsi tradite e, senza scomodare Zelensky che è russofono, i russofoni sono stati tra quelli che più aspramente hanno combattuto i russi fin dall'inizio, ma nella parte di Donbass occupato e in Crimea in questi quasi 10 anni è avvenuta una sorta di esodo di chi semplicemente sotto i russi non ci voleva vivere e ora sono rimasti soprattutto i filorussi.

E' ciò che si vuole evitare nelle regioni conquistate dopo il 24 febbraio e in cui con solerzia è iniziato lo stesso processo di sistematica russificazione con annesse torture, intimidazioni e sopraffazioni di vario genere, lavaggio del cervello della propaganda, deportazione e rieducazione di bambini...Insomma tutte le cose in cui sono specializzati i russi da secoli, dove questo processo ha determinato tante metastasi in quello che i russi considerano il loro giardino di casa.

Quello che però si deve capire è che gli ucraini sono incazzati coi russi a un livello difficilmente immaginabile qui, ma qui d'altra parte non ci si può prendere il lusso di lasciare che PUC vinca. Il messaggio che passerebbe sarebbe devastante e questo è ben chiaro in tutte le cancellerie occidentali che, contagocce o no, le armi le passano e l'asticella la alzano di continuo fino a livelli che il 24 febbraio erano inimmaginabili...

40 minuti fa, Athens ha scritto:

Per minacciare seriamente la Crimea, l'unica opzione disponibile è sempre la stessa: arrivare al nodo logistico di Novooleksiivka per negare ai russi il cordone ombelicale ferroviario che vi giunge da Melitopol e (ramo secondario) da Henicesk, e buttar giù una volta per tutte il ponte di Kerc. Ma gli ucraini dovrebbero attraversare in forze il Dnepr e mantenere aperta una linea logistica lungo questa direttrice. La vedo decisamente dura, per non dire irrealizzabile. L'alternativa è sfondare il fronte direttamente dalla regione di Zaporizja aggirando Melitopol, osso troppo duro da rodere, ma trovandosi di conseguenza esposti a una possibile controffensiva russa in territorio pianeggiante e privo di ripari per colonne corazzate e linee logistiche. La vedo dura anche qui. Servirebbe una operazione joint in stile Desert Storm con tanto di appoggio aereo CAS ma anche BAI, e non credo che l'Ucraina disporrà mai di una simile massa critica.
Quindi, no, non ho la minima idea di come potranno essere utilizzate le forze meccanizzate che verranno ricostituite con i mezzi che stanno arrivando dall'Occidente. Resto anch'io a vedere...

Non so cosa combineranno ma credo che gli ucraini ci stupiranno... Determinazione, logistica, intelligence e tecnologia sono dalla loro parte, mentre nella zona di Melitopol hanno anche il favore di un forte movimento partigiano. Fuori dalla Crimea e dalla parte di Donbass occupato 10 anni fa, i russi non sono a casa loro e si muovono sempre più goffamente.

Finora hanno sempre e solo ridotto i loro obiettivi e oggi traducono l'unica avanzata in Donbass in un disastroso massacro a Bakhmut. Altro che conquistarlo tutto entro marzo...

Si stanno consumando a ritmi spaventosi e questa non è "aria fritta". Sebbene l'indeterminazione e le incognite tipiche di una guerra non ci consentano di predire il futuro, questa guerra più va avanti e più ingigantisce il fallimento degli obiettivi di chi l'ha concepita.

Modificato da Flaggy
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6 minutes ago, Flaggy said:

Alla Cina frega eccome di quel che pensa l'Occidente, perchè con l'Occidente ci fa affari che con la Russia si sogna. La Cina semplicemente fa affari con chiunque e la sta bene continui così, per questo non vede di buon occhio (è un eufemismo) la vaccata di PUC e le dichiarazioni cinesi dei mesi passati, dietro i sorrisi di facciata all'orso russo, lasciavano intravedere freddezza glaciale. Un Mondo tra guerre e in crisi economica significa meno affari e mette a rischio con instabilità e incertezza la politica assertiva, ma da piccoli passi della Cina stessa, che vuole estendere la propria sfera d'influenza senza farsi rovinare i piani da un rissoso, ottuso ed egocentico piccolo uomo. PUC insomma ha rotto un equilibrio per non dire altro...

Xi Jinping vuole vedere quanto può tirare la corda senza compromettere gli affari con l'occidente. Ovvero quanto può mettere in crisi gli establishment europei e americani a lui avversi e al contempo far si che i satrapi che lui rappresenta continuino a fare tonnellate di miliardi. E fin'ora lui e il suo predecessore hanno dato parecchi grattacapi a questa parte di mondo, quindi c'è poco da stare tranquilli. Se la Cina decidesse di muoversi apertamente sono guai seri. Dico "apertamente" perché non mi stupirei se si scoprisse che stanno già mandando cospicui aiuti alla Russia sottobanco, con l'intelligence USA che chiude un occhio e pure l'altro per evitare di far scoppiare casini.

 

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