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Afghanistan - Topic ufficiale


Thunderalex

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  • 1 mese dopo...

Forze Speciali al lavoro con l'esercito afgano.

 

Il primo uomo ad entrare è dell'ANA (Afghan National Army), viene colpita la sua arma e scappa sulla destra, viene ucciso quando è fuori dall'inquadratura, il soldato delle SF USA reagisce e neutralizza la minaccia.

 

Il video è su youtube.

 

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Osama Bin Laden è morto.

 

Osama Bin Laden è stato ucciso in Pakistan, in un operazione condotta dalla CIA, con la collaborazione delle autorità pachistane.

 

"Shortly after taking office, I directed Leon Panetta, the director of the CIA, to make the killing or capture of bin Laden the top priority of our war against al Qaeda," Mr. Obama said. "Tonight, we can say to those who have lost loved ones to al Qaeda's terror, justice has been done."

 

CBS News

 

ABC News

Modificato da -{-Legolas-}-
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  • 4 settimane dopo...

Afghanistan: 52 morti in raid NATO, ma molti civili

 

13:50 29 MAG 2011

(AGI) Kandahar - Raid aerei della Nato contro i talebani nel sud dell'Afghanistan hanno ucciso 52 persone, ma gran parte delle vittime sono civili. Lo hanno denunciato le autorita' afghane. Nella provincia di Helmand cinque bambine, sette bambini e due donne sono rimasti uccisi in un bombardamento delle forze della coalizione. Gli elicotteri della Nato sono arrivati in soccorso delle truppe di terra schierate a difendere la base, ma nei raid sono state colpite due case. Nello stesso raid sarebbero rimasti feriti altri dieci civili.

 

 

Gli afghani stanno cominciando a diventare insofferenti verso la presenza straniera e lo dimostra il fatto che il governo, invece di incolpare le tattiche di guerriglia asimmetrica dei talebani, incolpa i militari della NATO.

Modificato da Tuccio14
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CINQUANTA VITTIME- Negli ultimi giorni, oltre 50 persone, tra cui 32 civili, sono rimaste uccise in conseguenza di raid della Nato . A denunciarlo sono state le autoritá delle province meridionale di Helmand e nordorientale del Nuristán. I quattordici di cui ha fatto riferimento Ka - tra cui 12 bambini - sono state uccise nel bombardamento di due abitazioni, ha spiegato il governatore Daud Ahmadi. I raid, ha spiegato, sono scattati su richiesta di un gruppo di militari americani attaccati da militanti Talebani. In un altro incidente, 18 civili e 20 poliziotti afgani sono morti nel distretto di Du Aab, nella provincia del Nuristán, in un attacco di aerei Nato contro postazioni dei ribelli talebani. Stando al governatore Jamaluddin Badr i civili sono stati utilizzati dai talebani come scudi umani.

 

Fonte: Corriere della sera - http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_29/karazi-usa-ultimo-avvertimento_93a7139e-89f7-11e0-876c-02d907656fb0.shtml

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  • 2 settimane dopo...

Nato a talebani, è tempo riconciliazione

 

'Devono abbandolare violenza e legami con Al Qaida'

09 giugno, 12:34

 

(ANSA) - BRUXELLES, 9 GIU - Dopo la morte di Osama Bin Laden in Afghanistan, per i talebani ''e' arrivato il tempo'' di fare una scelta a favore della riconciliazione nazionale. Lo ha detto il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. ''I talebani devono abbandonare la violenza e ogni legame con Al Qaida e rispettare i principi democratici della Costituzione afghana: questa e' la strada verso la riconciliazione'', ha detto Rasmussen, sottolineando che in Afghanistan la soluzione non e' puramente militare.

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  • 4 settimane dopo...
  • 3 settimane dopo...

Le foto dei militari italiani uccisi in Afghanistan. Da destra in alto dal 2004 ad oggi: Giovanni Bruno (3 ottobre 2004); Bruno Vianini (3 febbraio 2005); Michele Sanfilippo (11 ottobre 2005); Manuel Fiorito e Luca Polsinelli (5 maggio 2006); Carlo Liguori (2 luglio 2006); Giuseppe Orlando (20 settembre 2006); Giorgio Langella e Vincenzo Cardella (26 settembre 2006); Lorenzo D'Auria (24 settembre 2007); Daniele Paladini (24 novembre 2007); Giovanni Pezzullo (13 febbraio 2008); Alessandro Caroppo (21 settembre 2008); Arnaldo Forcucci (15 gennaio 2009); Alessandro Di Lisio (14 luglio 2009); Antonio Fortunato, Roberto Valente, Matteo Mureddu, Giandomenico Pistonami, Massimiliano Randino e Davide Ricchiuto (17 settembre 2009); Rosario Ponziano (15 ottobre 2009); Pietro Antonio Colazzo (26 febbraio 2010); Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio (17 maggio 2010); Francesco Saverio Positano (23 giugno 2010); Marco Callegaro (25 luglio 2010); Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis (28 luglio 2010); Alessandro Romani (17 settembre 2010); Gianmarco Manca, Francesco Vannozzi, Sebastiano Ville e Marco Pedone (9 ottobre 2010); Matteo Miotto (31 dicembre 2010); Luca Sanna (18 gennaio 2011); Massimo Ranzani (28 febbraio 2011); Cristiano Congiu (4 giugno 2011); Gaetano Tuccillo (2 luglio 2011); Roberto Marchini (12 luglio 2011)

 

 

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David Tobini (25 Luglio 2011)

 

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Alcuni decessi sono brevemente descritti qui, coprendo il periodo che va dal 2004 al 2010

 

Il 31 dicembre 2010 è morto il caporal maggiore thienese Matteo Miotto, 24 anni.

 

Il 9 ottobre quattro militari italiani sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno al passaggio di un convoglio nel distretto del Gulistan, a circa 200 chilometri a est di Farah.

 

Il 17 settembre muore l'incursore Alessandro Romani, raggiunto da colpi di arma da fuoco in un attentato nella provincia di Farah.

 

Il 28 luglio perdono la vita a una ventina chilometri da Herat, a seguito dell'esplosione di un ordigno rudimentale (ied), Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis.

 

Il 25 luglio muore, forse suicida, un militare italiano. Si sarebbe sparato un colpo di arma da fuoco all'interno del suo ufficio, a Kabul. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri della polizia militare.

 

Il 23 giugno muore a Shindand, nell'ovest dell'Afghanistan, il caporal maggiore scelto Francesco Saverio Positano. Il militare ha perso l'equilibrio ed è caduto da un mezzo blindato, riportando un forte trauma cranico. Apparteneva al 32° reggimento Genio, della Brigata Alpina Taurinense.

 

Il 17 maggio, un veicolo blindato salta in aria per l'esplosione di un ordigno nella provincia di Herat. Muoiono il sergente Massimiliano Ramadù, 33 anni, e il caporal maggiore Luigi Pascazio, 25 anni. Le vittime appartenevano al 32° reggimento Genio della brigata Taurinense.

 

Il 26 febbraio viene ucciso Pietro Antonio Colazzo, un funzionario della Aise, l'Agenzia di informazione e sicurezza esterna, nel corso di un attentato suicida compiuto dai talebani a Kabul contro due guesthouse.

 

Il 15 ottobre 2009 un militare del quarto reggimento alpini paracadutisti muore in un incidente stradale avvenuto sulla strada che unisce Herat a Shindad.

 

Il 17 settembre 2009 sei militari muoiono in un attentato suicida a Kabul, rivendicato dai talebani. Le vittime, del 186° reggimento paracadutisti Folgore di stanza a Kabul: sono Antonio Fortunato, Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Massimiliano Randino, Roberto Valente e Gian Domenico Pistonami.

 

Il 14 luglio 2009 muore, in un attentato a 50 chilometri da Farah, il caporalmaggiore Alessandro Di Lisio, 25 anni. oaracadutista dell'ottavo genio guastatori della Folgore; faceva parte di un team specializzato nella bonifica delle strade.

 

Il 15 gennaio 2009 muore Arnaldo Forcucci, maresciallo dell'Aeronautica, per arresto cardiocircolatorio.

 

Il 21 settembre 2008 muore per un malore a Herat il caporalmaggiore Alessandro Caroppo, 23 anni, dell'ottavo reggimento bersaglieri di Caserta.

 

Il 13 febbraio 2008 muore in un attacco il maresciallo Giovanni Pezzulo, 44 anni, del Cimic Group South di Motta di Livenza. L'attentato avviene a una sessantina di chilometri da Kabul, nella valle di Uzeebin, mentre i militari italiani sono impegnati in attività di distribuzione di viveri e vestiario alla popolazione della zona. Rimane ferito il maresciallo Enrico Mercuri.

 

Il 24 novembre 2007 muore in un attentato suicida nei pressi di Kabul il maresciallo capo Daniele Paladini, 35 anni. Altri tre militari rimangono feriti.

 

Il 4 ottobre 2007 muore al Policlinico militare del Celio l'agente del Sismi Lorenzo D'Auria. Il militare era stato gravemente ferito il 24 settembre 2007 durante un'operazione delle forze speciali britanniche per cercare di liberarlo. Due giorni prima, D'Auria era stato sequestrato assieme a un altro sottufficiale del servizio di sicurezza militare e a un collaboratore afgano.

 

Il 26 settembre 2006 perdono la vita i caporalmaggiori Giorgio Langella, 31 anni, e Vincenzo Cardella, in seguito all'esplosione di un ordigno lasciato lungo una strada nei pressi di Kabul. I due militari appartenevano alla ventuneesima compagnia del secondo reggimento alpini di Cuneo.

 

Il 20 settembre 2006 muore in un incidente stradale, a sud di Kabul, il caporalmaggiore Giuseppe Orlando, 28 anni. Faceva parte della ventiduesima compagnia del secondo reggimento alpini di Cuneo.

 

Il 2 luglio 2006 il tenente colonnello Carlo Liguori, 41 anni è stroncato da un attacco cardiaco ad Herat.

 

Il 5 maggio 2006, in seguito all'esplosione di un ordigno lasciato lungo una strada nei pressi di Kabul, muoiono il tenente veronese Manuel Fiorito, 27 anni, e il maresciallo Luca Polsinelli, 29 anni, entrambi del secondo reggimento alpini. I due soldati si trovavano a bordo di due veicoli blindati «Puma», a sud-est della capitale afgana, quando sono stati investiti dall'esplosione.

 

L'11 ottobre 2005 muore il caporalmaggiore capo Michele Sanfilippo, 34 anni. Sanfilippo, effettivo al Quarto Reggimento Genio Guastatori di Palermo, viene ferito con un colpo alla testa, partito accidentalmente, nella camerata del battaglione Genio a Kabul. Muore poco dopo il ricovero in ospedale.

 

Il 3 febbraio 2005 l'ufficiale di Marina Bruno Vianini perde la vita nello schianto di un aereo civile sul quale viaggiava, tra Herat e Kabul. Il capitano di fregata aveva 42 anni.

 

Il 3 ottobre 2004, il caporal maggiore Giovanni Bruno, 23 anni, del terzo reggimento alpini, è vittima di un incidente stradale mentre si trova a bordo di un mezzo dell'esercito nel territorio di Sorobi, a 70 chilometri da Kabul. Nell'incidente rimangono feriti altri quattro militari.

 

Fonte: L'arena.it

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  • 2 settimane dopo...

SU RID di questo mese c'è un articolo interessante sulla situazione nel comando regionale di competenza italiana, quello occidentale. Si stanno facendo progressi ma si soffre enormemente la carenza di uomini, alla quale si cerca di sopperire accelerando la formazione di militari dell'ANA e poliziotti dell'ANP. Alcuni distretti rimangono ancora sotto controllo talibano, in partcolare quelli che confinano con l'Iran e quelli a sud della regione, di etnia pashtun.

 

La crisi ci costringe a riconsiderare la nostra presenza nell'area proprio adesso che si cominciano a vedere gli effetti di anni di operazioni e lutti.

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  • 1 mese dopo...
  • 2 settimane dopo...

I computer usati per comandare i Reaper e i Predator nella Creech Air Force Base in Nevada, sono stati infettati due settimane fa con un keylogger di sconoscita provenienza.

 

Benchè le workstation qui usate non siano connesse al mondo esterno con internet, il virus si è diffuso a suo agio nel sistema, tanto che rimuoverlo è diventato un grattacapo dato che si ripresenta dopo ogni pulizia, probabilmente è stato introdotto dai drive usati dal personale di volo per caricare le mappe e i video di missione.

 

L'uso della flotta UAV non è compromesso dal virus, tuttavia trattandosi di un Keylogger, è probabile che le informazioni sull'uso delle workstation sia andato fuori, e sia gia in mano a qualche ente che possa mettere a rischio la sicurezza.

 

fonte: Fonte Danger Room

 

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  • 4 settimane dopo...

In Afghanistan hanno eseguito un gran numero di operazioni ad alto rischio rimaste quasi sempre lontane dai riflettori ma questa mattina gli uomini della Task Force 45, le forze speciali italiane schierate a Herat e Farah, hanno portato a termine un'operazione antiterrorismo definita "da manuale" da alcuni osservatori.

 

L'azione è stata determinata dall'attacco di un commando suicida talebano composto da due kamikaze con addosso giubbotti esplosivi e un gruppo di fuoco di cinque miliziani con kalashnikov e lanciagranate che hanno attaccato la sede della Esko International , società di logistica a contratto con la Nato per la quale cura lavori infrastrutturali e rifornimenti. Il compound della Esko si trova a 300 metri dall'aeroporto di Herat, a meno di un chilometro dalla grande base di Camp Arena, la più grande che la Nato abbia istituito nell'Ovest che ospita il comando del Regional Command West  e parte dei contingenti italiano e

di Gianandrea Gaiani - Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-03/blitz-antiterrorismo-forze-speciali-211807.shtml

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Tra l'altro, parlando di riflettori, non sarebbe ora che si armassero i Ghibli con le bombe dato che il 40 per cento delle sortite è per interventi CAS?

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Il 13 Luglio 2008, a Wanat si è combattuta un'aspra battaglia che ha lasciato molti punti interrogativi aperti, sul luogo in cui l'avamposto è stato posizionato, una vallata cieca e sovrastata da alture, e sulla morte del giovane Lt. Jonathan Brostrom, la cui famiglia ha condotto per anni un'intensa ricerca della verità su quanto accaduto dopo la morte del loro congiunto.

 

Questo articolo sul Vanity Fair è un resoconto della Battaglia di Wanat, in cui circa 200 talebani attaccarono l'avamposto, in cui perirono 9 soldati americani e 27 furono i feriti.

 

L'articolo su Vanity Fair

 

Le slide interattive

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Mi pare dicapire che i Talibani diano segni "di stanchezza", le loro operazioni non sono più eclatanti come in passato e molto probabilmente la loro consistenza numerica è limitata a numeri ben minori rispetto al 2001; per contro il contingente NATO continua a presidiare aree molto importanti nel Paese e le azioni anti-terrorismo hanno buoni esiti. Molti propagandisti dicono che ci sono forti analogie fra questa missione e l'occupazione sovietica negli anni '80,ma da quanto vediamo lì ogni giorno i Mujhaiddin ottenevano successi e rafforzavano la loro posizione, adesso sono i Talibani a perdere terreno e materiale a causa dell'incessante attività dei droni armati. Mentre i Sovietici erano incudine e i Muhaiddhin martello,adesso è il contingente ad essere martello e i Talibani ad essere incudine.

Certamente bisognerebbe evitare quanto più possibile la violenza contro i non-combattenti, ricordiamo che anche fra la gente Afghana i Talibani sono visti come i politici privilegiati da noi, magari sbaglierò,ma la strada intrapresa è quella giusta

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Il 13 Luglio 2008, a Wanat si è combattuta un'aspra battaglia che ha lasciato molti punti interrogativi aperti, sul luogo in cui l'avamposto è stato posizionato, una vallata cieca e sovrastata da alture, e sulla morte del giovane Lt. Jonathan Brostrom, la cui famiglia ha condotto per anni un'intensa ricerca della verità su quanto accaduto dopo la morte del loro congiunto.

 

Questo articolo sul Vanity Fair è un resoconto della Battaglia di Wanat, in cui circa 200 talebani attaccarono l'avamposto, in cui perirono 9 soldati americani e 27 furono i feriti.

 

L'articolo su Vanity Fair

 

Le slide interattive

 

Su Small Wars c'è un un articolo, che include un link alla RAND Corporation da dove è possibile scaricare il loro rapporto in formato pdf.

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Mi pare dicapire che i Talibani diano segni "di stanchezza", le loro operazioni non sono più eclatanti come in passato e molto probabilmente la loro consistenza numerica è limitata a numeri ben minori rispetto al 2001; per contro il contingente NATO continua a presidiare aree molto importanti nel Paese e le azioni anti-terrorismo hanno buoni esiti. Molti propagandisti dicono che ci sono forti analogie fra questa missione e l'occupazione sovietica negli anni '80,ma da quanto vediamo lì ogni giorno i Mujhaiddin ottenevano successi e rafforzavano la loro posizione, adesso sono i Talibani a perdere terreno e materiale a causa dell'incessante attività dei droni armati. Mentre i Sovietici erano incudine e i Muhaiddhin martello,adesso è il contingente ad essere martello e i Talibani ad essere incudine.

Certamente bisognerebbe evitare quanto più possibile la violenza contro i non-combattenti, ricordiamo che anche fra la gente Afghana i Talibani sono visti come i politici privilegiati da noi, magari sbaglierò,ma la strada intrapresa è quella giusta

 

Siamo certi di questo? il commercio di oppio, principale fonte di reddito, non e' mai stato cosi' fiorente, i contingenti occidentali sono in via di ritiro, anche recentemente sono state attaccate enclaves nella stessa Kabul.... Non mi pare proprio che si stiano 'ritirando', ma che abbiano semplicemente cambiato strategia, posto che in una battaglia in campo aperto non hanno possibilità

 

Le FFAA occidentali oramai vivono fortificate e escono solo in gruppi numerosi e potenti per potere controbattere ogni minaccia... parlare di controllo del territorio, o di 'hearts and minds', mi pare superfluo.

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Io temo solo che, considerato che il calendario del ritiro è pubblico, i Talebani stiano semplicemente resistendo fino a che potranno vedersela a tu per tu con i regolari afghani senza interferenze.

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