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Simone

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Generale di divisione aerea

Generale di divisione aerea (9/11)

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  1. Ricordiamo che ci sono molti metodi per "bloccare" Kaliningrad senza dichiararlo ufficialmente, basta vedere l' esempio della Liguria nel 2020 - 2021 quando una decisione della magistratura di fatto decretò la chiusura prolungata di diversi tratti autostradali essenziali per il collegamento con la Lombardia proprio quando erano previsti (lunghi) lavori di manutenzione alla linea ferroviaria principale fra Genova e la Valle Padana. Si potrebbe chiudere per manutenzione straordinaria un tratto di ferrovia Kaliningrad-Minsk-(Mosca) che corre in territorio lituano e affidare i lavori a un'azienda con problemi di solvibilità, così che i lavori vadano a rilento e magari fallisca lasciandoli a metà ( fatto realmente accaduto in occasione dei lavori per il Nodo Ferroviario di Genova nel 2014 e poi ancora successivamente) . In più, si potrebbe, cauda riscaldamento globale, decretare un fermo biologico speciale nel Baltico proibendo la navigazione tranne che per i traghetti che operino lungo tratte consolidate. Il commercio da e per la Finlandia avverrebbe tramite ferrovia in Svezia, considerando che esiste un collegamento rapido fra Malmoe e Copenhagen. In questo modo Kaliningrad resterebbe de facto quasi isolata come la Liguria nel 2020 senza che nessuno possa avanzare dubbi di legittimità.
  2. Che la Russia di Putin stia subendo perdite ingenti è fuor di dubbio, ma Ricordiamo che le guerre si vincono - non lo dico io, ma è una realtà storica - raggiungendo gli obiettivi strategici prefissati, non subendo meno perdite rispetto agli avversari. La Germania nel 1944, fra lo Sbarco in Normandia e il raggiungimento della frontiera belga-olandese, fu costretta a ritirarsi dalla Francia e dal Belgio, ma le perdite in quanto a mezzi corazzati e soldati da parte Alleata furono ingentissime. Ciononostante, fu una chiara vittoria alleata e nessuno lo mette in discussione. Dirò forse una cosa cruda, ma in Russia le uniche opinioni popolari che contano sono quelle della gente, soprattutto professionisti, impiegati, popi ortodossi, di Mosca, San Pietroburgo e in definitiva delle grandi città, dalle quali NON provengono le reclute di leva inviate a combattere in Ucraina. Se vogliamo, è una politica già nota ai tempi dell' URSS - anni fa mi sorpresi quando seppi che molti fanti sovietici in Afghanistan erano baltici, ucraini o dalle aree rurali della Siberia e quasi non vi erano moscoviti- . Alla gente che conta di Mosca importa ben poco se muoiono giovani siberiani o gente dalle repubbliche del Caucaso o dell' oltreVolga, l' importante è che non muoiano loro. Un punto di vista, se vogliamo, eticamente poco altruista, ma che ha una sua logica. Nel 1999, l' amministrazione Clinton decise di combattere la Serbia e adottò le misure ritenute necessarie per raggiungere lo scopo, anche se potenzialmente uno scontro diretto con la Russia era più che una possibilità; tuttavia, si condusse una dura campagna aerea e , se non ricordo male, fu colpito con una bomba anche il consolato cinese a Belgrado ( parlare a nuora affinché suocera intenda? ) . Oggi l' amministrazione- Biden sembra decisamente più timorosa e questo non è sembra un bene. Credo che sia sempre più evidente che la fine della guerra abbia un esito dicotomico: Putin, o noi, o vinciamo, o perdiamo. Non esiste, o almeno, non si intravvede, un "pareggio" oppure una soluzione "win-win".
  3. Credo che, con la lucidità che da decenni contraddistingue i politici conservatori inglesi in fatto di cose militari - molti sono stati infatti ufficiali di professione- , la loro visione sia corretta: il regime di Putin DEVE essere sconfitto sul campo se non si vuole che gli sconfitti diventiamo noi. (Non dimentichiamo che la Gran Bretagna ha vinto nel 1982 contro un Paese che, nonostante quello che si sarebbe scritto poi, all' epoca era una potenza mondiale e ha combattuto l' IRA per 26 anni con una guerra totale) e su questo vi è concordia con le cancellerie dei Paesi ex Patto di Varsavia. Però né Londra né Varsavia paiono riconoscere che vi è una seconda parte di questa proposizione, ovvero che, se essi desiderano fortemente la sconfitta del regime putiniano, sono essi che devono ottenere questa sconfitta. Non si può far fare il lavoro sporco agli altri! Se a Londra ritengono che la salvezza risieda nella vittoria, allora per coerenza si deve formare una coalizione di volenterosi che combatta assieme agli ucraini e bisogna riconoscere che, coerentemente, alcuni politici Tory hanno auspicato un intervento britannico diretto. A varsavia, Tallin, Riga si parla molto, ma ad oggi non c'è un soldato che uno di questi Paesi in Ucraina.
  4. In Afghanistan la popolazione vive in una situazione di conflitto più o meno permanente da primi anni '80 e di fatto vi è una "società di guerra", buona parte del territorio è impervio e difficilmente controllabile e vi sono tantissime armi da fuoco a disposizione degli eventuali "scontenti". L' Ucraina è, invece, un Paese che dal 1991 vive in pace e che l' ultimo conflitto lo ha vissuto nel 1944; come si può pensare che in Ucraina vi possa essere una insurrezione come accaduto in Afghanistan negli anni '80? Certo, vi sono episodi di guerriglia, come azioni di sabotaggio o azioni isolate, ma la gente è abituata a vivere in pace, sono civili e non insurgents. Bisogna anche dire che la strategia da parte americana di combattere la Federazione Russa con le sanzioni può essere sostenibile per gli Stati Uniti, che possono benissimo fare a meno delle risorse naturali russe, ma non per i Paesi Europei, che proprio dalla Russia dipendono per molte materie prime essenziali. Diverse miniere di Nickelio o Terre Rare in Europa Occidentale sono state a loro tempo chiuse perché ritenute "antieconomiche" e ora servirebbe molto tempo per riaprirle, ammesso che lo si possa fare per motivi di sicurezza ed è ben noto che la UE non è autosufficiente per quanto riguarda i cereali , e non bastano certo le esportazioni dalle Americhe per coprire il fabbisogno Per quanto riguarda gli aiuti militari all' Ucraina, certamente i sistemi d'arma forniti sono potenti e possono causare gravi perdite alle forze russe, ma non sono certo quattro Paladin e qualche cassa di munizioni a separare le forze di Kiev da Voronezh o da Rostov, l' Ucraina ha bisogno, secondo me, di un Corpo di Spedizione che faccia una nuova Guerra di Crimea. Paradossalmente , le forze in campo rispecchierebbero gli schieramenti del conflitto originario ( Russia vs Gran Bretagna, Italia e Turchia)
  5. Dalle notizie in nostro possesso, se nel Nord del Paese le forze russe sono state obbligate ad una ritirata a tratti precipitosa, in parte già pianificata, in parte obbligata dalla pressione ucraina, nel Donbass e nel Sud del Paese occupano saldamente vasti territori, per altro, come già riportato più sopra, ben ricchi di risorse, soprattutto cereali e carbone, e non sembra che le forze ucraine, ininterrottamente impegnate dall' inizio del conflitto, abbiano i mezzi per riconquistarli. Quanto alle sanzioni, se non funzionano, ovvero non causano ripercussioni all' economia russa tali da creare rivolgimenti politici, la NATO si troverà di fronte a due scelte: o lasciar perdere, oppure escalare il confronto con altri mezzi (= attacchi aerei su obiettivi russi in Ucraina? invio di un contingente di pace? ). Scrivo questo perché oramai abbiamo capito che Putin non se ne andrà dall' Ucraina a meno che non sarà costretto a farlo . Chi perde questa guerra rischia seriamente di perdere tutto, anche la propria, stessa essenza, per usare un linguaggio da Filosofia Scolastica e non credo si ci possa limitare a mezze misure.
  6. Vorrei fare alcune considerazioni sparse Anche se con battute di arresto e a prezzo di gravi perdite, le forze armate russe hanno saldamente occupato una vasta porzione dell' Ucraina meridionale, fra cui l'importante città di Kherson e, sia pure al momento non direttamente, "minacciano" da lontano Odessa. Già tempo fa gli analisti di Limes ritenevano che fosse intenzione di Putin acquisire, a scopo di annessione, tutta la fascia costiera , per cui è ragionevole pensare che nel prossimo futuro si rinnoveranno attacchi contro Odessa SE da parte ucraina non si sarà riusciti a respingere definitivamente le forze attaccanti. In queste ultime settimane, sorprende non solo quello che succede, ma anche quello che NON succede: è rimasto infatti molto defilato Lukhashenko, del quale si paventava fino al mese scorso un' imminente entrata a gamba tesa nel conflitto con forze fresche in gran numero. Sorprendente, perché da molti osservatori il Presidente dittatore della Bielorussia è considerato un fedele esecutore degli ordini di Putin ed era stato visto partecipare ad una riunione in cui si discutevano quelli che sembravano piani di attacco combinato contro le regioni settentrionali dell' Ucraina e fino a Leopoli, allo scopo di tagliare i rifornimenti che arrivano da Ovest. . Il tutto è solo rimandato, oppure Lukhashenko sta dando segnali di volersi sottrarre all' abbraccio putiniano e mantenere una certa indipendenza? Questo spiegherebbe anche il perché lo sforzo russo si stia concentrando particolarmente nell' Est e nel Sud ucraini, la cui logistica si svolge integralmente su suolo russo, senza dipendere dalla benevolenza di terze parti. Se ciò fosse vero, sarebbe ragionevole pensare che fare pressione su Lukhashenko potrebbe essere molto utile per cambiare l' inerzia del conflitto ed arrivare ad una soluzione accettabile per tutti
  7. Sarebbe interessante sapere qual è il costo di produzione di un tale proiettile, considerando che il micrprocessore ha bisogno di una potenza di calcolo non dissimile da quella di un "Laptop" di medio- alto livello reperibile sul mercato e il programma non è molto più complicato da scrivere di quelli per applicativi professionali esistenti sul mercato. Resta, quello sì, la necessità di renderlo resistente alle altissime accelerazioni che il proiettile subisce in fase di sparo - da 0 a 600 m/s circa nello spazio di 6 - 7 metri- , però, ache in questo caso, si può ricorrere a tecnologie già esistenti, come quelle in uso per realizzare le "scatole nere" ( anch' esse destinate a subire violente decelerazioni). Non mi stupirei se il guadagno prima dell' IVA per ogni singolo proiettile fosse maggiore di 10 mila Euro e questo spiega perché le aziende che producono sistemi d'arma non falliscano praticamente mai.
  8. Penso che occorra impedire con tutti i mezzi che l' Ucraina sia, a causa di questa offensiva massiccia nel Donbass, sconfitta e contemporaneamente contrastare certa propaganda attiva su Facebook. Temo anche che, se questa offensiva russa incontrerà successi, che da parte occidentale si dovranno ponderare due opzioni: o accettare una pace equivalente a una resa, oppure un intervento molto più pesante in Ucraina.
  9. Non possiamo nascondere che questa offensiva nell' Est dell' Ucraina sia molto preoccupante, perché dimostra che, sia pure in mezzo a molti problemi, le forze russe sono ancora "vive" e hanno i mezzi per attaccare, a quanto pare con alcuni successi. D'altronde, nonostante le perdite, i magazzini sono ancora ben forniti di mezzi corazzati, magari non modernissimi, ma comunque funzionanti, ed è solo questione di tempo che le fabbriche ne sfornino altri in numeri discreti. Quanto alla organizzazione ed alla corruzione che fa disperdere i finanziamenti in mille rivoli, è ragionevole attendersi che la situazione migliori, con il protrarsi del conflitto. Bisogna considerare che l' Ucraina ha molte risorse, ma non infinite, tanto che lo stesso Zelenskij ha chiesto aiuti finanziari perché l' economia del Paese, fra territori persi e i danni causati dai bombardamenti, ha subito un duro contraccolpo come si può leggere in questo articolo del Wall Street Journal. Penso che la strategia di Biden e dei soi consiglieri di indebolire la Federazione Russa con sanzioni e di lasciare il lavoro sporco agli Ucraini, sostenuti con aiuti sotto forma di materiale, abbisogni di una risorsa che NON ABBIAMO, cioè (molto) tempo, e penso altresì che occorra fare delle opportune riflessioni che potrebbero essere spiacevoli . Nel 1942, un'altra epoca sotto l' aspetto tecnologico, ma molto vicina a noi sotto quello politico, alcuni negli USA pensavano che la guerra si sarebbe potuta vincere facendo combattere gli Inglesi aiutati dal Lend-Lease, l' operazione di Dieppe dimostrò che non era così, oggi la NATO è in una situazione non troppo dissimile e non è un mistero che più di un esponente dei Tories britannici non sia del tutto soddisfatto dalla strategia adottata fino ad ora. Credo proprio che occorra fare ancora di più.
  10. Credo che si dovrebbe pensare nelle cancellerie europee a quali strategie politiche o militari adottare per espellere le forze occupanti da quanto più territori possibile. In merito all efficacia delle sanzioni possiamo dire che hanno avuto e stanno avendo degli effetti e altri né avranno in futuro, ma l aumento dei prezzi degli idrocarburi ha permesso allo stato russo di limitare i danni. Certo non si deve dimenticare che buona parte dei proventi della vendita di idrocarburi non raggiunge le casse dello stato, ma si perde in mille rivoli... Però anche da parte ucraina non si ride Molte grandi aziende sono state colpite e fermate le ferrovie sono ferme in vate aree del Paese la amministrazione della giustizia e attiva solo nelle provincie occidentali. Non si sa quanto potrà andare avanti l ucraina con l economia così duramente colpita
  11. Anche se non sembra un' opinione diffusa, personalmente ho motivo di pensare che un ruolo importante in questo conflitto l abbia il dittatore bielorusso Lukhashenko, questo perché a) dal territorio bielorusso opera una vasta proporzione delle forze russe, di terra e dell' Aeronautica e l' apporto bielorusso è fondamentale per il sostentamento, la logistica - per quanto tutt' altro che perfetta- e la sanità militare russe e la Bielorussa è di fatto la retrovia russa del conflitto in Ucraina. b) la minaccia di un intervento diretto bielorusso in Ucraina, nei giorni scorsi data per imminente, ma ad oggi non concretizzatasi, di fatto costituisce un serio grattacapo ai comandi ucraini, perché ragionevolmente sposterebbe gli equilibri della guerra. Non so quanti siano i militari bielorussi e quali siano le loro effettive capacità belliche, ma mi aspetto che non siano trascurabili e, cosa non da poco, si tratterebbe di "truppe fresche", non logorate dai combattimenti. c) è pacifico che senza l' appoggio di Lukhashenko, Putin non avrebbe mai iniziato l' aggressione all' Ucraina. Credo quindi che la fine della guerra passi per il "mettere pressione" al dittatore bielorusso affinché si dissoci dall' iniziativa russa o, dato che questo appare inverosimile, da un cambio di regime a Minsk. D'altronde, a prescindere dai risvolti morali, se Lukhashenko restasse vittima di un tragico incidente, e il suo successore terminasse il supporto bielorusso all' offensiva che cosa potrebbe fare, materialmente, Putin? Credo niente se non stare a guardare
  12. Una cosa fa pensare: il prototipo dell' F 100 , certamente ancora " acerbo", ma già con caratteristiche simili alla versione definitiva per quanto riguarda la spinta e i parametri dinamici, e stato completato nemmeno dieci anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando fra gli aerei a reazione in pratica il solo Me 262 era davvero " operational". Mi chiedo come sia stato possibile un progresso così rapido : può avere avuto un ruolo l introduzione di computer come ENIAC e simili come ausilio nella progettazione? Per fare un paragone , fra il 2012 e il 2022 l aerotecnica non e cambiata così tanto come fra il 1945 e il 1955.
  13. Da quanto possiamo capire , le sanzioni, per quanto dure, sono state più che discretamente arginate dalla banca centrale russa e dall' economia russa in generale anche perché l alta quotazione degli idrocarburi, che mosca esporta copiosamente, e la possibilità di comprare beni e servizi da India e Cina hanno permesso di evitare, per il momento, i contraccolpi peggiori. Certamente ci saranno degli effetti in futuro, ma on tali secondo molti esperti economisti da pregiudicare la tenuta del sistema- Russia. Credo dunque che per giungere alla sconfitta delle forze armate russe in Ucraina occorra appoggiare gli ucraini ancora più incisivamente, se necessario con l invio di armamenti più potenti come corazzati Abrams o Leopard, oppure jet, come del resto era già stato proposto dai Governi di Polonia e Slovacchia, proposta che non è stata accolta.
  14. Fin dai tempi dell' Impero Romano, di cui la Russia è, a ben guardare, erede spirituale in quanto Paese che bene o male affonda le sue radici nella cultura bizantina cristiano ortodossa ( come noi italiani dobbiamo molto alla cultura cristiana latina, anche se molti intellettuali anti cristiani vogliono negarlo) , non è salutare dire al Cesare o all' Augusto di turno cose che potrebbero irritarlo. Nei regimi autocratici in pochi osano dire la verità quando essa è spiacevole ed è ragionevole pensare che a Putin sia stata propinata la versione della "passeggiata militare" perché era quello che voleva sentirsi dire. Comunque, pur con un costo alto e per certi aspetti altissimo, le forze della Federazione Russa hanno occupato vaste porzioni del Sud dell' Ucraina e anche molti territori nell' Est del Paese. In più, gli attacchi aerei e missilistici hanno fortemente danneggiato molte infrastrutture, come impianti industriali, ponti e ferrovie e indebolito le potenzialità belliche dell' Ucraina, mentre il territorio russo è rimasto intonso . Ciò detto, i Russi sembrano aver rinunciato a perseguire obiettivi di ampio respiro e, almeno per il momento, "accontentarsi" di quanto hanno ottenuto fino ad ora. Questo, però, anche se per certi aspetti è un bene, pone degli interrogativi: a) è assodato che le aggressioni di Stati nei confronti di altri Stati in politica internazionale non debbano essere premiate. Quando ciò fu fatto, nel 1936 e 1938, si aprì la strada alla Seconda Guerra Mondiale. Se da parte della Comunità Internazionale si riconoscessero, de jure o de facto, come acquisite le conquiste territoriali russe, sarebbe per molti aspetti un "premio" all' aggressore, questo costituirebbe un pessimo esempio, che si può aggredire gratuitamente ed uscirne con qualche guadagno. Per fare un paragone, fra il 1950 ed il 1953 blocco sovietico e Occidente combatterono in Corea una guerra aperta che solo per formalità non fu considerata tale (tutti sanno che vi erano reparti regolari dell' esercito cinese e piloti sovietici che combattevano assieme alla Corea del Nord...). A latere, in quel conflitto nessuno usò armi nucleari, a testimoniare che certe minacce vanno prese con le molle , ma, nel 1953, la guerra terminò con lo Status Quo Ante; il confine era sul 38° parallelo prima e lo rimase dopo. Tale esito rimase bene impresso nella mente di politici e diplomatici, che l' aggressione pura e semplice non portava frutti. Se la guerra attuale finisse con i Russi che annettono i territori occupati e aggirano le sanzioni con l'aiuto cinese, tutti, Repubblica sedicente popolare in primis, potranno vedere che attaccare gratuitamente i vicini paga. A mio parere, bisognerebbe fare sì che la guerra finisse con lo Status Quo Ante, anche se ciò comporta un inevitabile allungamento del conflitto, ma è un investimento in termini politici. Un costo maggiore ADESSO, per avere meno conflitti in futuro. Dato che è Taiwan la prima e magari le Filippine dopo di lei che finirebbero nel mirino, cred o che debbano essere loro a dare un contributo concreto allo sforzo bellico ucraino, non limitarsi a stare a guardare.
  15. Da quanto posso capire, soprattutto adesso che il consenso del popolo russo per Putin e in aumento, non esiste un prezzo " troppo alto" per raggiungere i suoi obiettivi in ucraina, sicuramente non lo e la morte di alcune migliaia di soldati , in un paese dove non si da nemmeno di preciso quanti morti abbia fatto il Covid19. Se noi occidentali vogliamo una pace giusta e equa, che non sia una vittoria per Putin, dobbiamo fare tutto quello che è necessario perché le forze russe siano repulse indietro, non bastano le azioni di guerriglia.
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