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Governo d'Italia


Venon84

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la sinistra radicale in questa legislatura è stata lealissima (eccetto sinistra critica di Turigliatto) e ritengo un gravissimo errore la decisione di weltroni

 

graziani il bene del paese non lo potete proprio sbandierare non ci è mai visto un premier che usi i suoi poteri per fini personali come nella scorsa legislatura una cosa davvero incredibile

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Lealissima....è stata la sinistra radicale a causare tutti gli errori imputabili al governo prodi (mancato taglio della spesa con conseguente aumento della tassazione, distruzione dello scalone maroni, problema dei rifiuti, incertezze sulla politica internazionale ecc...)

E' facile essere leali quando si ottiene tutto quello che si vuole!

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la sinistra radicale in questa legislatura è stata lealissima (eccetto sinistra critica di Turigliatto) e ritengo un gravissimo errore la decisione di weltroni

Sì LEALISSIMA....MA CON LA POLTRONA E I PRIVILEGI!!!

 

Turigliatto è l'unico che merita un plauso, perchè eletto in un partito comunista ha votato in parlamento di conseguenza: da comunista! E ha detto NO alla base a Vicenza, ai provvedimenti sociali ridicoli ed insufficienti, aii rifinanziamenti delle missioni militari all'estero e alla guerra in Libano.

 

Sono tutti gli altri che si dovrebbero vergognare verso i loro elettori, che hanno tradito per paura che Prodi andasse a casa dopo 3 mesi.

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non sono stati loro a far cadere Prodi e lo scarso peso ricevuto e la paura di far cadere il governo le hanno impedito, di fatto, promesse che fece la sinistra radicale come l'aolizione della legge maroni.

 

Gli sleali sono stati i centristi (dianiani e UDEUR) da sempre trasformisti e venduti

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Io so solo che tutti i partiti piccoli, i micropartiti, i partiti "uni-personali" sia di destra che di sinistra devono sparire dall'assetto politico italiano o devono essere messi in condizione di non poter nuocere alla stabilità di un Governo...e mi auguro vivamente che questo venga fatto da chi in questi giorni si è assunto la responsabilità di far tacere nei fatti lo strumento referendario rinviandolo all'anno prossimo...Altrimenti, visto che ci hanno praticamente usurpato uno strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica e sociale del nostro paese garantito dalla Costituzione, mi vedrete in prima fila, nonostante sia un uomo di legge, a guidare la rivoluzione.. :rotfl:

 

 

ROMA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano esprime "il suo rammarico" per essere costretto a sciogliere oggi le Camere. Una "scelta obbligata". Proprio quando si era giunti ad un passo dall'accordo tra le forze politiche sulle riforme da fare, è stato costretto invece a considerare definitivamente chiusa l'esperienza del governo Prodi. "E di qui oggi - spiega il capo dello Stato - il mio rammarico per dover chiamare nuovamente gli elettori alle urne, senza che quella riforma sia stata approvata". Le elezioni "così fortemente anticipate", ha aggiunto, costituiscono "un'anomalia rispetto al normale succedersi delle legislature parlamentari, non senza conseguenze sulla governabilità del paese".

 

"Ho sempre e solo avuto di mira l'interesse comune ad una maggiore linearità, stabilità ed efficienza del sistema politico istituzionale. Il dialogo su questi temi, ora interrottisi, resta un'esigenza ineludibile per il futuro del paese. Mi auguro perciò - continua Napolitano - che la prossima campagna elettorale si svolga in un clima rispondente a quell'esigenza, da molti ribadita anche in questi giorni". "E' il momento - conclude il presidente della Repubblica - per tutte le forze politiche di dar prova del senso di responsabilità richiesto dalle complesse prove cui l'Italia è chiamata a far fronte".

Modificato da Paladin
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Io so solo che tutti i partiti piccoli, i micropartiti, i partiti "uni-personali" sia di destra che di sinistra devono sparire dall'assetto politico italiano o devono essere messi in condizione di non poter nuocere alla stabilità di un Governo...e mi auguro vivamente che questo venga fatto da chi in questi giorni si è assunto la responsabilità di far tacere nei fatti lo strumento referendario rinviandolo all'anno prossimo...Altrimenti, visto che ci hanno praticamente usurpato uno strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica e sociale del nostro paese garantito dalla Costituzione, mi vedrete in prima fila, nonostante sia un uomo di legge, a guidare la rivoluzione.. :furioso:

 

Troppo spesso ci dimentichiamo che a favorire la frammentazione partitica italiana non è solo la legge elettorale, ma anche (e non secondariamente) l'assetto delineato dai regolamenti parlamentari, che sono le norme di autoregolamentazione votate dai parlamentari stessi (che insomma se le suonano e se le cantano per conto loro).

 

Tali norme consentono di accedere ai fondi, al personale e alle strutture anche a partiti unipersonali, e in misura ancora maggiore ai vari gruppi parlamentari variegatamente composti.

Se tali norme operassero in altro modo la frammentazione non sarebbe così vistosa, poichè il singolo parlamentare che si scinde dal partito in cui era stato eletto (facoltà -ahimè- prevista dalla Costituzione all'art 67, che introduce il divieto del mandato imperativo) per andare a fondare un suo partito autonomo, ci penserebbe due volte se sapesse che non può disporre di fondi, uffici, sottosegretari, auto-blu, etc etc....

 

Inoltre non direi assolutamente che il rinvio di un anno conseguente allo scioglimento delle Camere (evento automatico e largamente disciplinato) sia una violazione dei diritti dei cittadini. Se poi il prossimo governo riuscirà a partorire una riforma nel tempo intercorrente....beh, vorrà dire che avremo risparmiato svariati di milioni di euro necessari per organizzare la macchina elettorale.

Modificato da paperinik
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Troppo spesso ci dimentichiamo che a favorire la frammentazione partitica italiana non è solo la legge elettorale, ma anche (e non secondariamente) l'assetto delineato dai regolamenti parlamentari, che sono le norme di autoregolamentazione votate dai parlamentari stessi (che insomma se le suonano e se le cantano per conto loro).

 

Hai pienamente ragione, ma non ho fatto riferimento direttamente alla legge elettorale proprio perchè non è solo quella la causa di questo male...ho manifestato solo la necessità di porre rimedio a questa situazione ed il referendum avrebbe potuto dare senz'altro una mano...

 

Inoltre non direi assolutamente che il rinvio di un anno conseguente allo scioglimento delle Camere (evento automatico e largamente disciplinato) sia una violazione dei diritti dei cittadini. Se poi il prossimo governo riuscirà a partorire una riforma nel tempo intercorrente....beh, vorrà dire che avremo risparmiato svariati di milioni di euro necessari per organizzare la macchina elettorale.

 

 

Bisogna sempre guardare dietro le cose e non soffermarsi in superficie...

Il discrimine tra l'esercizio di una facoltà e l'abuso della facoltà stessa è determinato dal fine...e allora bisogna risalire al motivo per cui il governo Prodi è caduto con conseguente chiamata alle urne e prevedibile rinvio del referendum...e se è caduto unicamente per rinviare quel referendum che avrebbe, molto probabilmente, determinato la morte politica di quei piccoli partiti tra cui l'Udeur, bè questa è vera e propria usurpazione...si fa cadere un Governo unicamente per rinviare un referendum che tutti i piccoli partiti temono da morire...

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facoltà -ahimè- prevista dalla Costituzione all'art 67, che introduce il divieto del mandato imperativo

 

No paperinik la cosa è giusta, è la qualità dei politici, la loro dignità e l'abuso che se ne fa che è sbagliato.

Ogni persona è libera e se, per esempio, il mio partito mi imponesse di votare a favore dell'adozione di bambini da parte di coppie gay mi sembra più che legittimo che per coscienza io (parlamentare) possa votare contro.

Se no ridurremmo il parlamento ad un CdA aziendale con 1 rappresentante per partito, ciascuno con la propria quota d'azioni.

 

Il vero problema sono i regolamenti parlamentari (come del resto hai giustamente riconosciuto); sarebbe sufficente eliminare i privilegi di "tali norme (che) consentono di accedere ai fondi, al personale e alle strutture anche a partiti unipersonali" (tue parole)

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Calderoli: "Si vota il 13 aprile per salvare le pensioni della Casta"

 

Roma - Il vice presidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, ha una sua spiegazione sul perché la scelta del governo per le elezioni è caduta sul 13 aprile anzichè sul 6: votando il 6 aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione. "E poi parlano di voler fare l’election day per ridurre i costi della politica. Ben altri saranno i costi di queste pensioni, non solo in meri termini quantitativi, ma anche per il messaggio dato al Paese, perchè questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito trovato l’inganno. Quando il governo deve schierarsi dalla parte del cittadino o della 'casta' a parole - conclude Calderoli - dice di essere con il cittadino ma nei fatti sta sempre con la casta".

 

La spiegazione tecnica Tutto corre sul filo delle interpretazioni, spiega Calderoli. Per aver diritto alla pensione i parlamentari devono stare in carica almeno due anni, sei mesi e un giorno. Ma il requisito "ha un'interpretazione rigida soltanto per quanto riguarda il Senato, dove pure si adotta una norma interpretativa per cui quando è stata superata la metà dell'anno questo viene considerato come un anno intero. Per i senatori la dead-line sarebbe stata dunque il 15 giugno. Alla Camera, mi dicono, a causa dell'interpretazione che viene data la pensione matura invece dopo due anni e un giorno".

 

I due anni e un giorno dell'attuale legislatura (iniziata il 28 aprile 2006) scatterebbero il 29 aprile. La prima seduta del nuovo parlamento deve essere convocata entro venti giorni dal voto, e quindi - se si votasse il 6 aprile - entro il 26 aprile. Facendo slittare di una settimana le elezioni, e ipotizzando la prima seduta il 29 aprile in avanti, il diritto alla pensione sarebbe invece raggiunto. Il Governo, guarda caso, ha stabilito che la prima riunione del prossimo parlamento sarà proprio il 29 aprile.

 

 

COMPLIMENTI VERAMENTE ALLA FINE FORSE RIUSCIRANNO AD INTASCARE IL BOTTINO!!!! :thumbdown::thumbdown:

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Ragazzicosa ne pensate di una coalizione di centro destra composta solo da Forza Italia, AN e Lega Nord?

 

Secondo me già solo loro tre potrebbero salire al governo senza troppi rischi di perdere le elezioni ma soprattuto senza dover poi sottostare ai partitini sfascia governi

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No paperinik la cosa è giusta, è la qualità dei politici, la loro dignità e l'abuso che se ne fa che è sbagliato.

Ogni persona è libera e se, per esempio, il mio partito mi imponesse di votare a favore dell'adozione di bambini da parte di coppie gay mi sembra più che legittimo che per coscienza io (parlamentare) possa votare contro.

Se no ridurremmo il parlamento ad un CdA aziendale con 1 rappresentante per partito, ciascuno con la propria quota d'azioni.

 

Il vero problema sono i regolamenti parlamentari (come del resto hai giustamente riconosciuto); sarebbe sufficente eliminare i privilegi di "tali norme (che) consentono di accedere ai fondi, al personale e alle strutture anche a partiti unipersonali" (tue parole)

 

Beh il problema in teoria è così come l'hai impostato tu, tuttavia dovendo aver a che fare con questa classe politica occorre valutare anche i risvolti pratici del divieto costituzionale, atrimenti parliamo di fanta-politica e fanta-diritto.

 

La legge (intesa in generale, come norma che regola rapporti e situazioni) si realizza nel momento in cui si attuano le sue parole, altrimenti resta solo lettera morta. Ed i problemi vanno valutati alla stregua dell'applicazione pratica, non della teoria.

Quindi la bontà dell'Art 67 Cost, che non si discuterebbe nella teoria, si discute invece nei suo esiti pratici, fra cui (tristemente) c'è il fenomeno dei "ribaltoni".

Facendo leva sul divieto di mandato operativo i parlamentari si spostano da uno schieramente all'altro disegnando nuove e diverse maggioranze ed opposizioni (spesso cambiando l'assetto stabilito dall'elettore alle urne). Ogni parlamentare diventa così potenzialmente merce di scambio con cui trattare, e sempre più spesso sono i parlamentari stessi che abusando del divieto lo usano arma contro i propri partiti (della serie "se non si fà come dico io me ne vado").

 

Inoltre è assai raro, nella pratica, che un parlamentare lasci il suo partito per questioni morali (eccetto pochi come Turigliatto), accade molto più spesso invece per questioni legate a logiche di potere e di "poltrona" (sia intestine al partito che in seno ai gruppi parlamentari). Anche perchè teoricamente i partiti attuano un programma politico che hanno presentato all'elettore e sarebbe molto incongruo da parte loro votare in modo opposto.

Inoltre si pone un ulteriore problema, ovvera il tradimento verso il cittadino elettore: il quale possibilmente ha votato Tizio solo pechè faceva parte di un determinato partito e si era legato aun determinato progetto politico. Se dopo, durante la legislazione, Tizio passa (legittimamente, visto che lo può fare) al fronte opposto si realizza un vero e proprio abuso nei confronti degli elettori di quel partito.

 

Ebbene, francamente tutto ciò stride con il principio che ha ispirato la norma costituzionale (che è appunto -come hai ben detto- la libera determinazione di ogni parlamentare).

Modificato da paperinik
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Calderoli: "Si vota il 13 aprile per salvare le pensioni della Casta"

 

Calderoli non è fonte affidabile ... non ha alcuna importanza quando si va a votare ma , piuttosto la data in cui sono state sciolte le camere in quel monento finisce la legislatura ; quindi se si vota una settimana prima o dopo non ha rilievo

 

ma se il centro dx è cosi sicuro di vincere di larga misura perchè ha paura di votare lo stesso giorno e fare ''asso piglia tutto''?

Modificato da cama81
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Così dichiarano i questori di Camera e Senato, in una nota che replicava a quanto sostenuto da Calderoli: «La notizia in questione non corrisponde a verità. In proposito si ricorda che il requisito minimo di 2 anni e 6 mesi di effettivo mandato, richiesto dalla normativa vigente, sarebbe stato conseguito dai parlamentari alla prima legislatura il 27 ottobre 2008. Pertanto tali parlamentari, se non saranno rieletti, non potranno maturare il diritto all’assegno vitalizio. Si rammenta infine che, a partire dalla prossima legislatura il diritto all’assegno vitalizio si conseguirà dopo 5 anni di effettivo mandato, in conseguenza della riforma approvata dagli Uffici di Presidenza delle due Camere il 23 luglio 2007».

 

Speriamo sia vero.

Gente come Caruso o Luxuria che rischia di prendere il vitalizio mi manda fuori di testa...

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beppe grillo farà un esposta alla corte costituzionale per eliminare il procellum

 

 

se ci riesce che goduria

Lo spettacolo di un presidente della Repubblica che guarda, in silenzio, il presidente della Corte di Conti Tullio Lazzaro mentre dichiara che la corruzione in Italia dilaga negli appalti, nella sanità e nelle forniture è desolante. Napolitano non dice una parola, non sente il dovere di andare in televisione, davanti all’affermazione: "Il non agire protratto per anni provoca danni incalcolabili".

Le Istituzioni sono diventate i Notai dello Sfascio. Prendono atto, registrano, evidenziano. Lo Stato si inabissa, ma con piena consapevolezza dei Grandi Burocrati. I cittadini, come le stelle, stanno a guardare.

Ho riletto la Costituzione, i suoi 139 articoli, una trentina di pagine.

L’articolo 1 specifica:

- la sovranità appartiene al popolo

L’articolo 48 contiene due punti:

- il voto è personale ed eguale, libero e segreto

- il diritto di voto non può essere limitato

La legge elettorale “porcata” imposta dal centro destra nel 2006 ha cancellato un referendum e eliminato la preferenza diretta. Una legge incostituzionale.

Non si può andare alle elezioni con questa legge, il risultato sarebbe illegittimo, impedire la scelta diretta del candidato limita il diritto di voto, aver cancellato il referendum ha tolto ogni sovranità al popolo.

Nella Costituzione sono riportate le “Garanzie Costituzionali”.

L’articolo 134 riporta:

- la Corte Costituzionale giudica sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni.

Ho deciso di fare un esposto alla Corte Costituzionale perchè dichiari incostituzionale la legge “porcata” e la faccia decadere.

L’articolo 136 infatti specifica:

- quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale a norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.

La Corte ha due mesi per decidere prima delle elezioni. Se dichiarerà la legge incostituzionale si potrà votare comunque con la legge precedente o spostare il voto dopo il referendum, indetto per maggio e subito annullato con una mossa da bari di professione.

Questa classe politica autoreferenziale ha cancellato due referendum sulla legge elettorale. Decide a tavolino chi ci deve rappresentare in Parlamento. E' costituzionale questo? E se lo fosse, allora che cosa è incostituzionale? Stay tuned!

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Beppe starnazza per ottenere visibilità come gli avranno spiegato benissimo i suoi avvocati ( ne ha di sicuro e pure ben pagati) un privato NON può adire la corte costiturizionale possono solo gli organio competenti magistrati in primis

 

 

gli rigetteranno la richiesta e farà la vittima

 

ps la legge è una porcata non ci piove ma non è anti costituzionale imho

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ps la legge è una porcata non ci piove ma non è anti costituzionale imho

 

assolutamente.

 

L'incostituzionalità di una legge può essere eccepita dal cittadino solo davanti all'autoritò giurisdizionale, il quale ha poi il compito di aprire un procedimento incidentale presso la Corte Costituzionale.

 

L'attuale legge elettorale non è in nessun modo incostituzionale.

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'incostituzionalità di una legge può essere eccepita dal cittadino solo davanti all'autoritò giurisdizionale, il quale ha poi il compito di aprire un procedimento incidentale presso la Corte Costituzionale

 

si , ma il cittadino deve avere un legittimo interesse cioè deve essere parte in un processo e la legge di cui si sospetta l' incostituzionalità deve esere neccessaria al giudice per decidere nel merito : in questo caso il giudice (che viene detto a quo)sospende il processo e attende la risposta della corte costituzionale .

 

il cittadino non si può presentare al giudice dicendo:<<denucio che questa legge è anticostituzionale>>.

 

quindi il caro comico non può presentare nessun ricorso

Modificato da cama81
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si , ma il cittadino deve avere un legittimo interesse cioè deve essere parte in un processo e la legge di cui si sospetta l' incostituzionalità deve esere neccessaria al giudice per decidere nel merito : in questo caso il giudice (che viene detto a quo)sospende il processo e attende la risposta della corte costituzionale .

 

il cittadino non si può presentare al giudice dicendo:<<denucio che questa legge è anticostituzionale>>.

 

quindi il caro comico non può presentare nessun ricorso

 

Era piuttosto ovvio....o dovevo discettare anche del procedimento incidentale?!

Modificato da paperinik
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