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Governo d'Italia


Venon84

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Stai tranquillo che ALMIRANTE starà capendo le decisioni del suo delfino FINI perchè è giusto traghettare la destra nell'era moderna e non tornare indietro come ha fatto storace.

La nostra battaglia se si creerà il partito unico sarà quella di portare con noi i valori e l'identità della destra e questo per me è molto stimolante perchè ritengo che non bisogna avere paura di perdere la nostra identità ma questa va portata avanti lasciando stare sotto quale simbola essa stia.

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Graziani inutile insistere.

Avevate dignita buone idee ecc.... esagerate magari, non da me condivisise ma eravate un buon partito.

Che dignita identita vi è rimasti che vi siete venduti a Mr.P2 che di dignita ne ha davvero poca lui e il suo partito di plastica con gli ideali di:

 

GARANTITE LA MIA Impunita

 

o di un partito che fa della libertè, illegalite, impunitè la sua battaglia.

Storace si è arrivato da un pezzo e ha detto basta e mi scoccia difendere uno come storace.

 

La Cosa nera è fatta. Capitanata da Daniela Santanchè e da Luca Romagnoli, La Destra e Fiamma Tricolore hanno annunciato venerdì il loro inizio di campagna elettorale insieme. Come simbolo hanno scelto un cerchio diviso a metà: nella parte superiore la scritta “Destra”, bianca su sfondo azzurro, a sinistra una mano gialla che regge una torcia accesa e sotto, in un tondino più piccolo, la fiamma tricolore. Molto simile, dicono i maligni, al simbolo di Alleanza Nazionale, proprio quello che sulle prossime schede elettorali – stando a quanto dicono Berlusconi e Fini – non ci sarà.

 

Sono inferociti con il Pdl, che li ha corteggiati a più non posso, ma alla fine non li ha presi non per diversità ideologiche, ma semplicemente perché non voleva altri simboli di mezzo. «Ci è stato fatto un ricatto – si infervora Francesco Storace – per noi la dignità è un valore non in vendita. Non ci possono chiedere di annullare le ragioni per le quali abbiamo fondato il partito». Mentre, ancora più esplicita, la candidata premier Daniela Santanchè se la prende con il suo ex segretario,. Gianfranco Fini. E avverte Berlusconi: «Silvio, come puoi dormire se ti stai per mettere con il tuo peggior traditore che ti definiva ectoplasma, che voleva ricattarti sulla Gentiloni e che se fossi morto voleva prendere il tuo posto?».

 

Per questo, la Cosa nera si rivolge direttamente agli elettori di An: «Se non condividete il progetto del Pdl, allora votateci», li invita Teodoro Buontempo. «Vinceremo, pensiamo di raggiungere il 4%», prevede la Santanchè. Mentre Luca Romagnoli, segretario della Fiamma Tricolore, chiama al voto parlando chiaro e tondo di un’identità di intenti: «Silvio Berlusconi – dice – ancora una volta, ha saccheggiato temi, idee e proposte della Fiamma Tricolore».

 

Pare che al Pdl i voti dell’estrema destra facessero gola: «C’è chi ci ha proposto di farci rientrare in Parlamento ma solo a patto di sciogliere il nostro partito», spiega Teodoro Buontempo. «Grazie dei seggi che ci volete dare, ma non ci si può chiedere di annullare le ragioni per cui abbiamo fondato la Destra. Ce ne vergogneremmo», dice a chiare lettere Storace. «Anche io ho avuto delle offerte – gli fa eco Romagnoli – ma quando queste ledono la dignità mia e del mio partito, io rifiuto».

 

La Destra e Fiamma Tricolore, intanto, partono con la sfida al Pdl anche a livello locale: mentre la Santanché punta dritto a Palazzo Chigi, Buontempo annuncia di volersi presentare come candidato alla presidenza della Provincia di Roma e Storace corre per il Campidoglio.

 

Va da sola, invece, l’altra formazione di estrema destra, Forza Nuova. Il segretario nazionale del movimento, Roberto Fiore, ha dato mandato alle sezioni e alle federazioni di raccogliere candidature e sottoscrizioni per la presentazione di liste alla Camera e al Senato.

Edited by Leviathan
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PDL: FINI, SCENARIO CAMBIATO NON E' ANNESSIONE

 

Valori di Fiuggi esattamente quelli del Ppe. Pdl è centrodestra italiano

"Rispetto a qualche mese fa lo scenario è cambiato. Non si tratta di confluire in un partito che ha fondato qualcun altro, ma di fare insieme liste, programma, gerarchie e regole che porteranno il Pdl da essere un accordo elettorale a diventare un unico soggetto politico". Così Gianfranco Fini, che ha aperto la direzione nazionale di An ricordando la morte di Giovanni Pezzulo ("un vero eroe"), ha risposto a chi gli ha ricordato le interviste fatte a dicembre in cui dichiarava che An non sarebbe mai entrata nel Pdl. "Da San Babila è cambiato tutto - ha spiegato Fini - non si tratta di un'annessione, ma siamo chiamati a contribuire alla formazione di un nuovo partito".

"I valori del Ppe sono iscritti nel pantheon valoriale che già abbiamo discusso a Fiuggi - ha sottolineato il leader di An -. I valori di Fiuggi sono esattamente i valori del Ppe". Una svolta, ha detto Fini, che "segna la fine della seconda Repubblica: An contribuisce da protagonista all'avvio della terza Repubblica". "E' la prima volta - ha aggiunto - che un soggetto politico nasce non per una scissione, per un accordo tra partiti o per un'alchimia, ma nelle urne per espressa volontà del popolo italiano". "Non si tratta di un fulmine a ciel sereno", ha spiegato il leader di An, non è affatto "una accelerazione o una novità imprevedibile", il fatto è che il "popolo della Libertà è il centrodestra italiano, è la costola italiana del Ppe europeo".

"Vi chiedo - ha detto Fini rivolgendosi ai dirigenti di An - non una assunzione di responsabilità, ma di dimostrare la consapevolezza politica" per continuare "una strategia che non è improvvisata", ma anzi affonda "le radici direttamente a Fiuggi, alla costituzione di Alleanza nazionale". "Non ci possono rimproverare contemporaneamente di spostarci al centro e che il Pdl sposta il suo asse verso destra".

Ogni decisione, ha precisato poi Fini, dovrà essere presa dal congresso: "An decide il suo futuro esclusivamente all'interno di un congresso, che deciderà se dar corso, come mi auguro, o non dar corso a un nuovo soggetto".

E sulla decisione di Casini di correre da solo, il presidente di An ha commentato: "Trovo incomprensibile che l'Udc non contribuisca a questo progetto: la sua è una scelta sbagliata, dettata da valutazioni opposte all'interesse generale e degli elettori moderati che Casini dice di voler rappresentare".

Edited by Graziani
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