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Governo d'Italia


Venon84

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.......Su Mussolini poi mi sembra che le leggi razziali sia stato lui a farle.......

Su quello che posso pensare delle leggi razziali, basta che tu dia uno sguardo alla quarta bandierina che sventola nella mia firma (e, anche in ciò, sono in perfetta sintonia con Fini!)!

Penso di essere d'accordo con te, nella considerazione che con la deriva filotedesca dell'ultimo periodo del fascismo, in ogni caso, Mussolini ha distrutto ciò che di buono aveva fatto.

Sul carattere dittatoriale del regime, a parte che, in gran misura, si trattava di una dittatura all'italiana (per fortuna, nella fattispecie), dovresti considerare anche, come, perché e quando è nato il fascismo, nel momento in cui, in Italia, c'era la prospettiva, realistica, dell'avvento di un regime bolscevico.

Con questo post chiudo, per me, l'Off Topic.

Modificato da picpus
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condivido con rick86 che i pagliacci sono più a sinistra che altro e non capisco come sif accia difendere una persona (ex-comunista) come Bondi che con bonaiuti chicchitto la moratti e schifani fanno un bel numero di pagliacci

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condivido con rick86 che i pagliacci sono più a sinistra che altro e non capisco come sif accia difendere una persona (ex-comunista) come Bondi che con bonaiuti chicchitto la moratti e schifani fanno un bel numero di pagliacci

Non mi stupisce affatto.

Sono tante le cose le cose che non capisci....

 

Bondi è una persona di grande spessore politico, al pari di Schifani, Letta e Pisanu (tutti "forzisti" rispettati da tutto l'ambiente politico).

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Per me la legge elettorale giusta da fare è il maggioritario uninominale a doppio turno come in Francia.

 

Francia: sistema elettorale uninominale a doppio turno

 

Nel sistema istituzionale francese sono presenti due camere, l’assemblea nazionale e il Senato. Solo la prima è una camera politica è legata da un rapporto di fiducia (in negativo) con il governo.

 

Il bicameralismo francese è di tipo semipresidenziale: il Presidente della Repubblica è eletto direttamente dal popolo (con sistema elettorale maggioritario a doppio turno, con ballottaggio) così come l’Assemblea nazionale, la quale ha il potere di sfiduciare il primo Ministro.

 

Il potere esecutivo è condiviso dal Presidente della Repubblica e dal primo Ministro. Il potere di scioglimento dell’assemblea spetta invece al presidente, senza la previsione di controfirma.

 

Il Primo ministro gode di forti poteri nei confronti dell’Assemblea nazionale, soprattutto per quanto riguarda la questione di fiducia: una volta posta, se il Parlamento non presenta con successo una mozione di sfiducia entro 48ore, la fiducia si intende confermata e il testo su cui viene posta è approvato. L’assemblea nazionale non vota la fiducia iniziale. La recente riduzione del mandato presidenziale da 7 a 5 anni riduce in maniera sensibile l’eventualità della cosiddetta coabitazione, rafforzando notevolmente il Presidente di fronte al primo Ministro: l’elezione presidenziale,da sempre traino di quella parlamentare, dovrebbe infatti rafforzare la figura del Presidente direttamente eletto.

 

Il sistema elettorale per l’Assemblea Nazionale

 

Il sistema elettorale per l’elezione dei membri dell’Assemblea Nazionale è di tipo maggioritaria uninominale, a doppio turno eventuale. In totale vi sono 577 seggi in palio, corrispondenti alla dimensione dell’Assemblea nazionale. È necessario che un candidato ottenga la maggioranza assoluta al primo turno (non basta la maggioranza relativa come in Inghilterra), ragion per cui si passa ad un secondo turno se nessuno la raggiunge al primo: qualora nessun candidato ottenga il 50%+1 dei consensi al primo, si passa al secondo turno, dove è sufficiente la maggioranza relativa. Al secondo turno possono accedere solo quei candidati che abbiano ottenuto almeno il 12,5% al primo, sugli aventi diritto al voto. Anche se tutti in quattro candidati maggiori superano la soglia del 12,5% al primo turno, in genere in vista del secondo si dà vita ad accordi di desistenza, in entrambe gli schieramenti, per non favorire l’avversario: i due partiti che compongono ciascun schieramento si accordano per presentare al secondo solo il candidato che al primo turno ha ottenuto il maggior numero di consensi. Il candidato dell’altro si ritira e il suo partito appoggia il candidato più forte.

 

Il sistema di elezione del Senato

 

I membri del Senato sono scelti da particolari collegi elettorali, formati da coloro che sono in possesso di cariche elettive a livello locale: si tratta quindi di un suffragio indiretto, secondo cui godono dell’elettorato attivo i deputati e i consiglieri regionali eletti in ogni singolo Dipartimento, i consiglieri generali del dipartimento di riferimento e i consiglieri municipali. Il numero dei senatori ha subito una revisione nel 2003 che prevede una fase4 di graduale transizione fino al 2010. attualmente il Senato è composto da 331 membri che diventeranno, per effetti del rinnovo parziale del 2004, 346 alla fine della fase transitoria.

 

Le modalità di elezione sono due e variano in ragione della dimensione dei collegi stessi, che corrispondono ai dipartimenti: quando in palio vi sono da 1 a 3 seggi, viene impiegato un sistema elettorale maggioritario, quando sono di più, si applica un sistema elettorale proporzionale in liste bloccate e chiuse.

 

Gli effetti dinamici

 

Il sistema elettorale ha effetti fortemente maggioritari, perché solo i candidati espressi da uno dei quattro maggiori partiti ( fino ad oggi comunisti, socialisti, gollisti e giscardiani) hanno ragionevoli possibilità di vincere la competizione nel collegio uninominale. Nel tempo quindi si è prodotta una netta bipolarizzazione del sistema partitico e della competizione elettorale. Il sistema partitico aveva una particolare struttura secondo cui in genere si contrapponevano due poli alternativi, all’interno dei quali convivevano due partiti dal peso elettorale simile: lo schema di quadriglia bipolare è entrato in crisi con l’avvento del Fronte nazionale, dei Verdi e dal fatto che oramai nel centro destra l’Udf (Union pour la Democrazie Française) si è reso autonomo rispetto all’Ump (Union pour un mouvement populaire).

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Alla fine è la soluzione migliore per dare stabilità politica a questo paese!!

Io adesso sarei per il voto anticipato ma se si dovesse trovare un accordo tra le due parti che è favorevole a questo tipo di sistema elettorale allora ben venga il governo istituzionale.

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D'accordissimo con Letta e Pisanu, passi anche Schifani ma dire che Bondi è una persona di grande spessore politico... Dio di questo passo la Menapace puo vincere il Nobel

 

Bondi per voi è lo scagnozzo da guardia di berlusconi....e in quanto tale non merita alcun giudizio sereno e imparziale.

Se non aveste tale pregiudizio nei suoi riguardi lo valutereste diversamente.

 

Tutto quello che è diretta emanazione del Berlusca per voi è il fumo negli occhi, e in quanto tale va combattuto.....chissà se a casa vostra fate a meno di guardare pure quei tre canali televisi (dovreste farlo, sono lo strumento e la voce del tiranno!).

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Su studio aperto hanno fatto vedere tutti i sondaggi di tutte le ditte sondaggistiche e tutte danno il centrodestra in vantaggio di 10 punti percentuali rispetto al centrosinistra unito ma siccome si è detto a sinistra che non si starà più tutti insieme come un'armata brancaleone allora questo vantaggio aumenterà vertiginosamente!!!! :adorazione::adorazione::adorazione::adorazione:

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I sondaggi di Berlusconi (mettetevi il cuore in pace su studioaperto danno solo quelli) lasciano il tempo che trovano.

Comunque secondo me il TG migliore è quello di LA7.

X Paperinik: gli yes-man non mi sono mai piaciuti, non si tratta solo di Berlusconi

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No la realtà è quella, voi siete in minoranza netta nel paese anche se siete uniti tutti, da Caruso a Cusumano :rotfl::rotfl::rotfl:

La sinistra per raggiungere determinate percentuali di voto deve mettere insieme 20 partiti a noi invece bastano 4/5 partiti!!!!!

 

CRISI/CASINI:un Governo istituzionale senza fi non avrebbe senso

 

Ad Avvenire: Solo miracolo può consentire legislatura vada avanti

 

Roma, 27 gen. (Apcom) - "Solo un miracolo può consentire che la legislatura vada avanti", secondo Pier Ferdinando Casini. "L'Udc è un partito serio, noi siamo gente seria e ritenere che un governo istituzionale si faccia a prescindere da Forza Italia è senza senso", secondo il leader dell'Udc, che, in un'intervista al quotidiano dei vescovi 'Avvenire', spiega di non escludere l'ipotesi che si vada subito ad elezioni, ad aprile. "Ho appena avuto un incontro con i pubblicitari...". sapete cosa vuole dire? :okok::okok::okok::okok:

Casini non azzarda pronostici sul risultato di un voto eventuale. "Io dico che presto, prestissimo, ci riuniremo e discuteremo su quali basi di programma e su quali ipotesi politiche convergere", afferma l'ex presidente della Camera in riferimento agli equilibri nel centrodestra. "Silvio, riflettiamo bene su ogni passaggio, studiamo l'intesa in ogni dettaglio...

 

Abbiamo un'occasione straordinaria davanti e sarebbe assurdo se tra un anno venissero fuori incomprensibili dissapori".

Modificato da Graziani
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Vorrei proprio vedere cosa ci racconteranno ora i vari "sinistri" del presente forum.

 

Veltroni ha già anticipato la sua posizione riguardo al colloquio (che si terrà oggi) con il Presidente Napolitano.

Ovviamente Walter vuole un governo istituzionale di larga intesa per un periodo di almeno 8-12 mesi per arrivare alla Primavera del 2009 con un diverso sistema elettorale e parlamentare. La motivazione politica è invece molto chiara ed è ben diversa da quella ufficiale: Veltroni, il PD e tutti gli ex DS sanno che se si va alle urne ad Aprile i cittadini Italiani avranno bene in mente il deficitario modo di governare della sinistra e la castigheranno pesantemente, così si cerca di prendere tempo sperando che fra un anno gli Italiani si dimentichino della deleteria esperienza "Ulivo/Prodi".

Veltroni è troppo scaltro per ignorare che se si va al voto a breve la CdL stravincerà e il paese verà riconsegnato per diversi anni all'odiato centro destra, guidato dall'ancor più odiato Berlusconi.

 

E QUI VIENE IL BELLO!

Proprio per isuddetti motivi Walter ha lanciato l'esca politica, con l'annuncio che il governo di transizione non servirebbe solo a riformare la legge elettorale ma anche il sistema parlamentare.

Veltroni (il PD) vorrebbe introdurre la figura del "primo ministro" (è il c.d. "premierato", carica con poteri molto più estesi rispetto al presidente del consiglio, specie nella nomina e revoca dei ministro), ridurre il numero dei parlamentari e deferire ad una sola Camera il potere di deliberazione legislativa....si potrebbe realizzare così (in parte) il sistema che anni fa la CdL ha tentato di attuare, sotta la fortissima spinta di Berlusconi e FI, proponendo il referendum costituzionale del Giugno 2006.

CAZ*O! SE QUESTE COSE LE PROPONE BERLUSCONI E LA CDL NEL 2006, OSSERVIAMO TUTTO IL CENTRO-SINISTRA COMPATTO INVOCARE IL TENTATIVO DI STUPRO DEL SISTEMA DEMOCRATICO ITALIANO ED INVITARE GLI ITALIANI A BOCCIARE IL REFERENDUM O A DISERTARLO, E ORA CHE LE PROPONE VELTRONI!?!?! CHE CAZ*O AVETE DA DIRE?!??!?!?

VI ATTENDO AL VARCO.

Modificato da paperinik
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Condivisibili erano solo alcuni aspetti di quella riforma, sopratutto il rafforzamento del potere del Premier, la sfiducia costruttiva, la riduzione del numero dei parlamentari e la fine del bicameralismo perfetto.

Dall'altra ti dimentichi (o fai finta per polemizzare di dimenticarti):

- l'assurdo iper-federalismo

- la contemporanea perdita di potere del presidente della Repubblica (cosa assurda e pericolosa perchè la democrazia si basa su un sistema di pesi e contrappesi del potere per cui se rinforzi un elemento devi contemporaneamente rinforzare anche il suo contappeso)

- la fine dell'indipendenza della magistratura visto chi avrebbe designato i membri del CSM

Leggendo quella bozza De Gasperi si sarà rivoltato nella tomba

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e ora dei sondaggi seri

 

Una simulazione di D’Alimonte assicura alla Cdl un vantaggio tra 11 e 35 senatori

 

Italiani, sì al voto. Cdl avanti di 10 punti

 

Ma c’è l’effetto-Veltroni: la candidatura del sindaco di Roma potrebbe cambiare molti orientamenti

 

[...]

È con questo stato d’animo che i cittadini si avviano alle nuove (probabili) elezioni. Il cui esito sembrerebbe scontato: tutte le indagini sulle intenzioni di voto mostrano una prevalenza, piuttosto netta, del centrodestra. Il distacco varia dai 10 ai 15 punti: nel complesso, la Cdl otterrebbe attorno al 56%, mentre il centrosinistra si posizionerebbe tra il 43 e il 44%. Un margine così consistente sembrerebbe permettere alla Cdl di disporre di una maggioranza adeguata in entrambi i rami del Parlamento, anche al Senato. Attraverso un apposito modello statistico, il Prof. Roberto D’Alimonte, dell’Università di Firenze, ha stimato che, in caso di elezioni, il vantaggio al Senato della Cdl oscillerebbe tra 35 e (caso meno probabile) 11 seggi. Insomma, la governabilità sembrerebbe assicurata, anche se, certo, le forze minori presenti nel centrodestra giocherebbero ancora un ruolo rilevante e condizionante.

 

Tuttavia, benché probabile, lo scenario qui descritto è tutt’altro che certo

[...]

La maggioranza degli elettori dell’ex Unione dichiara di preferire, per le prossime elezioni, la leadership del sindaco di Roma a quella del Professore e di apprezzare la decisione del Pd di «correre da solo». In alcuni sondaggi, la citazione esplicita del Pd in lizza autonomamente e di Veltroni come candidato leader del centrosinistra, porta addirittura ad un capovolgimento del risultato e ad una vittoria potenziale di quest’ultimo. C’è in ogni caso un «effetto Pd/Veltroni» concretamente misurabile: più del 10% dell’elettorato (pari a più del 20% dei votanti potenziali per il centrosinistra) dichiara che voterebbe la coalizione solo in presenza di Veltroni leader e che si asterrebbe in caso contrario. Secondo queste rilevazioni, dunque, il risultato per il Pd sarebbe assai diverso (con una variazione dell’ordine del 10%) se si presentasse da solo o coalizzato con altri partiti. Insomma, malgrado tutto, il quadro è ancora confuso. L’unica certezza sta purtroppo nel pessimismo e nel crescente sentimento di «distacco» e di estraneità degli italiani dalla politica e dalle istituzioni, indotto sia dall’evolversi della crisi in atto, sia, ovviamente, dall’acuirsi dei problemi del Paese.

 

http://www.corriere.it/politica/08_g...ba99c667.shtml

 

non è detto che si perde

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Allora Rick86, già iniziamo a dire che quella riforma era in parte condivisibile?! Iniziamo a fare i passi indietro perchè se ne fa portatore Veltroni?!

ECCO CHE INCOMINCIATE CON I DISTINGUO: ALLLORA POTEVATE VOTARE A FAVORE NEL 2006 PER QUELLA PARTE CHE RITENEVATE "CONDIVISIBILE"!!!

E' UN ATTEGGIAMENTO IPOCRITA, PER QUESTO SPERO TANTO NELLE ELEZIONI IMMEDIATE, ANCHE CON QUELLO SCHIFO DI LEGGE ELETTORALE.

 

Siamo seri, suvvia.

--------------------------

Comunque.

In primis quella riforma non introduceva nessun federalismo sfrenato (e fra l'altro ce ne sarebbe da discutere sull'opportunità o meno di introdurlo).

In secondo luogo: da quando i membri del CSM sono autonomi Intendo politcamente autonomi (saprai bene che ci sono "partiti" pure in senso al CSM, e che attualmente il colore rosso prevale)?!....Quindi, ti prego non mi rispondere citando la Costituzione e ricordandomi il principio di elezione interna al CSM.

In ultimo: beh, il Presidente della Repubblica è una figura di garante della Costituzione e tale sarebbe rimasta con la riforma, ovviamente con qualche attribuzione in meno (fra cui quella di nominare i ministri su proposta del presidente del consiglio), il chè non avrebbe cambiato una cippa (anche perchè scluso Eugenio -il comunista- Scalfaro, lo abbiamo visto anche nell'ultima esperienza Prodi dove il suo voto era sempre a senso unico- gli altri Presidenti della 2° Repubblica non hanno mai avuto un ruolo determinante negli eventi politici).

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Infatti la sinistra è stata molto ipocrita a riguardo, ma in ogni caso un governo istituzionale di un anno potrebbe fare veramente bene al paese.

Le riforme che si possono fare senza il giogo degli estremisti sono senz'altro le migliori e anche berlusconi penso che ci creda, solo che come sempre agisce per egoismo, con una visione della politica intesa come appropriazione del potere e non volta al bene comune.

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........la fine dell'indipendenza della magistratura visto chi avrebbe designato i membri del CSM

Leggendo quella bozza De Gasperi si sarà rivoltato nella tomba

Con l'attuale situazione, è Montesquieu che si rivolta nella tomba!

 

La teoria della Separazione dei poteri, elaborata ed enunciata da Charles-Louis de Secondat barone de La Brède e de Montesquieu, nel suo "Esprit des lois", nel XVIII secolo è, teoricamente, alla base di ogni moderna democrazia.

 

Presupposto del funzionamento di uno Stato democratico è, non solo che i tre poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, siano separati ed indipendenti l'uno dall'altro, ma anche che vi sia un controllo reciproco tra gli stessi poteri che eviti che l'organo che incarni uno dei poteri, possa abusarne.

 

La situazione attuale, in Italia, è, schematizzando, la seguente:

 

il Parlamento, depositario del potere legislativo è controllato, politicamente, dal popolo che lo elegge e, giuridicamente, dalla magistratura, depositaria del potere giudiziario;

 

il Governo, titolare del potere esecutivo, è controllato dal Parlamento, di cui è emanazione e dal potere giudiziario;

 

la Magistratura è controllata dal Consiglio Superiore della Magistratura, la cui maggioranza dei membri, spetta sempre, per legge, a dei magistrati; ti sembra un bel sistema equilibrato e giusto, quello per cui dei magistrati sono controllati e giudicati per le loro azioni, da.....loro colleghi!!!

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Andiamo con ordine

1) non mi sembra d'aver mai letto che DS o Margherita siano contrari ad un premierato ben fatto e bilanciato. Un conto sono i principi detti sopra un conto è l'aborto partorito dal CD

2) il Presidente della Repubblica avrebbe de facto perso il potere di sciogliere le camere e di nominare il Premier (può sembrare scontato che subito dopo le elezioni chi vince governa ma pensate ad una situazione come quella di oggi). Ditemi come fa un arbitro ad arbitrare senza fischietto e cartellini?

Non è assolutamente vero poi che il Presidente della Repubblica non conta una cippa. Senza ritornare a Gronchi e alla sua visita in URSS che tanto casino aveva fatto il ruolo di Presidente della Repubblica si è sempre adattato alla solidità del sistema politico italiano. In crisi quest'ultimo (es tangentopoli), abbiamo il Presidente della Repubblica che supplisce a partiti screditati, in buona forma il sistema politico il ruolo si ridimensiona.

A condizione che l'arbitro sia imparziale con un Premier dai poteri rinforzati, ovvero con un parlamento dai poteri diminuiti, mi sembra basilare mantenere un arbitro in grado di controllare che il premier non abusi dei propri poteri

3) Il CSM è presieduto dal Presidente della Repubblica. Ed è giusto così perchè se il potere giudiziario deve controllare quello legislativo ed esecutivo dare a questi ultimi la possibilità di decidersi i giudici è semplicemente assurda. Il ruolo di supervisione della magistratura va all'arbitro, all'altro controllore del sistema politico, ovvero il Presidente della Repubblica.

Ed è su quest'ultimo punto che infatti i poteri del controllore sono limitati e si dovrebbe agire per aumentarli

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........3) Il CSM è presieduto dal Presidente della Repubblica. Ed è giusto così perchè se il potere giudiziario deve controllare quello legislativo ed esecutivo dare a questi ultimi la possibilità di decidersi i giudici è semplicemente assurda. Il ruolo di supervisione della magistratura va all'arbitro, all'altro controllore del sistema politico, ovvero il Presidente della Repubblica.

Ed è su quest'ultimo punto che infatti i poteri del controllore sono limitati e si dovrebbe agire per aumentarli

Mi sai indicare quali poteri effettivi ha il Presidente della Repubblica, quale Presidente del CSM? O se non è vero che tutti i poteri sono nelle mani della maggioranza (che, ripeto, per legge, è sempre "togata") del Consiglio stesso?

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