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Governo d'Italia


Venon84

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Andiamo con ordine

1) non mi sembra d'aver mai letto che DS o Margherita siano contrari ad un premierato ben fatto e bilanciato. Un conto sono i principi detti sopra un conto è l'aborto partorito dal CD

2) il Presidente della Repubblica avrebbe de facto perso il potere di sciogliere le camere e di nominare il Premier (può sembrare scontato che subito dopo le elezioni chi vince governa ma pensate ad una situazione come quella di oggi). Ditemi come fa un arbitro ad arbitrare senza fischietto e cartellini?

Non è assolutamente vero poi che il Presidente della Repubblica non conta una cippa. Senza ritornare a Gronchi e alla sua visita in URSS che tanto casino aveva fatto il ruolo di Presidente della Repubblica si è sempre adattato alla solidità del sistema politico italiano. In crisi quest'ultimo (es tangentopoli), abbiamo il Presidente della Repubblica che supplisce a partiti screditati, in buona forma il sistema politico il ruolo si ridimensiona.

A condizione che l'arbitro sia imparziale con un Premier dai poteri rinforzati, ovvero con un parlamento dai poteri diminuiti, mi sembra basilare mantenere un arbitro in grado di controllare che il premier non abusi dei propri poteri

3) Il CSM è presieduto dal Presidente della Repubblica. Ed è giusto così perchè se il potere giudiziario deve controllare quello legislativo ed esecutivo dare a questi ultimi la possibilità di decidersi i giudici è semplicemente assurda. Il ruolo di supervisione della magistratura va all'arbitro, all'altro controllore del sistema politico, ovvero il Presidente della Repubblica.

Ed è su quest'ultimo punto che infatti i poteri del controllore sono limitati e si dovrebbe agire per aumentarli

 

Andiamo con pari ordine.

Dimmi tu quale importante svolta ha impress, in tempi di seconda repubblica, alla politica del Paese la carica PResidente della Repubblica. Eccetto l'indegna scelta di Scalfaro (IO NON CI STO!), scelta che mi è parsa più consona ad un arbitro corrotto che non un giudice super partes, si ricordano solo diffusi richiami al dialogo alle due aree politiche.

In secondo luogo (pur avendoti pregato di non citarmi la Costituzione), mi tocca rammentarti la differenza fra teoria e pratica. Nella prassi, quante volte pensi che il Presidente della Repubblica abbia presieduto il CSM? Mai....La sua è una carica simbolica ed è giusto che non interferisca troppo negli affari del CSM. In secondo luogo, hai mai sentito parlare di elezioni del CSM?! Segueno una dinamica non troppo diversa da quella delle comuni elezioni politiche o amministrative, ci sono candidati di destra e candidati di sinistra....e guarda un pò i secondi prevalgono sui primi (e non mi pare che anche qui il Presidente della repubblica venga preso molto in considerazione).

Ultimo, il Presidente è l'unico che può nominare i membri di un governo e sciogliere le camere qualora non ci sia più una corrispondente maggioranza in Parlamaneto. beh, tale gesto dovrebbe essere quasi automatico....purtroppo non tutti i Presidenti si sono comportati di conseguenza (ogni riferimento a Scalfaro è puramente voluto!).

Quindi non stiamo qui a raccontarci la fantapolitica, ma raccontiamo e discutiamo di politica vera....quella di sostanza, non quella di forma. In questo schema il PdR serve veramente a poco (e infatti siamo praticamente gli unici in Europa ad avere un siffatto schema costituzionale....frutto di una cultura, quella post-fascismo, che mal si attaglia ai tempi nostri).

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Su mani pulite

 

Il 5 marzo 1993, il governo presieduto da Giuliano Amato, e in particolare il Ministro della Giustizia Luigi Conso, cercarono di trovare una "soluzione politica" con una nuova legge sul finanziamento dei partiti. Fu così emanato il decreto Conso, definito criticamente - con un'espressione divenuta poi celebre - "il colpo di spugna". All'approvazione di tale decreto-legge da parte del Consiglio dei ministri si arrivò dopo che la Commissione affari costituzionali del Senato aveva accolto un disegno di legge che depenalizzava il finanziamento illecito dei partiti: violando un tacito impegno che voleva che il Governo fosse legittimato a recepire in decreto-legge il testo nato dal dibattito parlamentare solo dopo l'approvazione da parte di un ramo del Parlamento, il Consiglio dei ministri quel venerdì non attese che quel testo arrivasse nell'Assemblea del Senato e lo riversò in un decreto-legge. Il suo effetto sarebbe stato quello di disciplinare la materia solo per il futuro, ma l'articolo 2 del codice penale avrebbe reso applicabile la normativa anche per il passato (in gergo retroattiva) e, di conseguenza, il risultato - dopo l'inevitabile passaggio alla Corte costituzionale - sarebbe stato una sorta di amnistia di fatto per la maggior parte degli imputati per corruzione. Diede voce a questo timore una presa di posizione pubblica del pool di magistrati della Procura di Milano guidati da Borrelli, resa il sabato con il testo del decreto-legge letto dal Sole 24-ore. Tra l'indignazione dell'opinione pubblica e grandi proteste a livello nazionale, il testo del decreto non approdò mai alla Gazzetta Ufficiale: la domenica successiva il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per la prima volta nella storia repubblicana rifiutò di firmare un decreto-legge, ritenendolo incostituzionale.

 

Sempre su Scalfaro

 

Proseguì accompagnando la resistenza di Craxi a dimettersi dalla segreteria del PSI con le sferzanti parole "chi ha salito le scale del potere deve saperle discendere con uguale dignità". Il rifiuto di firmare il decreto-legge Conso sul finanziamento illecito dei partiti lo mise alla testa del moto popolare di ostilità verso il "Parlamento degli inquisiti", e dopo il referendum che abrogò il sistema proporzionale fu tra quelli che - mercé il nuovo governo, guidato da Ciampi e da lui fortemente voluto - pretese una legge elettorale nuova, in cui il Parlamento operasse "sotto dettatura" dell'esito elettorale.

 

Questo per dirti il ruolo del presidente della repubblica in caso di crisi del sistema politico

Altri periodi di crisi ed altro presidente, pertini

 

Nel periodo della sua permanenza al Colle contribuì a fare della figura del Presidente della Repubblica l'emblema dell'unità del popolo italiano. Grazie alla sua statura morale contribuì al riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni, in un momento difficile e costellato di avvenimenti delittuosi come quello degli anni di piombo.

 

Dopo la sua visita in Irpinia, il 26 novembre, pochi giorni dopo la tragedia denunciò pubblicamente l'impotenza e l'inefficienza dello Stato nei soccorsi in un famoso discorso televisivo a reti unificate, in cui sottolineò la scarsità di provvedimenti legislativi in materia di protezione del territorio e di intervento in caso di calamità e denunciò quel settore statale che avrebbe speculato sulle disgrazie come nel caso del terremoto del Belice.

 

A proposito del potere di controllo del presidente della Repubblica su un premier forte valga l'esempio di ciampi e sivio

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Senti, Scalfaro è nei tempi recenti (trovo il riferimento a Pertini davvero poco utile in relazione alle attuali dinamiche politiche) l'unico esempio di Presidente dela Repubblica malato di protagonismo. Molti concordano sul parere che Scalfaro, a torto o a ragione (non entro sul merito), non abbia mai compreso la sua carica quale figura garante dei valori Costituzionali e arbitro della dialettica politica.

 

Comunque....ora non c'è più, c'è Napolitano che pur essendo uomo della sinistra pare aver ben compreso il suo ruolo. Per darne un giudizio positivo voglio vedere cosa deciderà al termine dell consultazioni....anche se ormai mi pare che la strada sia obbligata. Almeno il 65% delle forze politiche non vogliono un governo istituzionale: dal centro destro alla sinistra (che non ne vuole sapere di fare accordi con il nemico-da-combattere-fino-alla-morte Berlusconi).

 

Insomma ormai solo il PD e Di Pietro chiedono un governo transitorio per riformare la legge elettorale (cosa che la maggioranza non è riuscita a fare in due anni e non si capisce come potrevve riuscirci in 8 mesi....e poi sulle altre questioni che facciamo nel frattempo?! Dall'Alitalia alle riforme urgenti, mettiamo tutto in stand-by?). L'estrema sinistra vogliono il governo solo con un delirante re-incarico a Prodi e senza che il centro destra vi partecipi.

Signori....iniziate a spolverare le vostre tessere elettorali.

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e ora dei sondaggi seri

non è detto che si perde

 

 

LI dice che in presenza di Veltroni candidato premier LA COALIZIONE di centrosinistra avrebbe un 10% in più, peccato però che Il PD non si alleerà più con tutto e tutti perciò da solo può fare ben poco, risultato= UNIONE CANCELLATA OGNUNO VA PER CONTO SUO E NOI DEL CENTRODESTRA UNITI VINCIAMO :okok::okok:

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LI dice che in presenza di Veltroni candidato premier LA COALIZIONE di centrosinistra avrebbe un 10% in più, peccato però che Il PD non si alleerà più con tutto e tutti perciò da solo può fare ben poco, risultato= UNIONE CANCELLATA OGNUNO VA PER CONTO SUO E NOI DEL CENTRODESTRA UNITI VINCIAMO :okok::okok:

 

E' triste vedere questo tipo di atteggiamento, la politica non è una manifestazione sportiva dove si tifa per una parte e si fa di tutto per farla vincere.

Qui è in gioco il bene comune e sono atteggiamenti di questo tipo a far andare a rotoli il paese.

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Noi non facciamo di tutto per far vincere la nostra coalizione ma è il paese che lo vuole e proprio perchè è in gioco il bene del Paese che è meglio che si vada ad elezioni subito e non star lì mesi a decidere quale sia la migliore legge elettorale mentre il Paese va a rotoli.

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UNA frase presente in un articolo del CORRIERE DELLA SERA:

 

Veltroni. «Non so quando si andrà al voto - ha ribadito poi - ma mi piacerebbe che Forza Italia avesse il nostro stesso coraggio» di presentarsi da sola alle elezioni. «Possibile che vogliono allearsi con chiunque pur di vincere?» ha detto

 

MA E' PAZZO??????? :blink::blink::blink:

 

Parla proprio lui che pur di vincere si è alleato con 20 PARTITIIIIIIII????? HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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Basta guardare alle dichiarazioni di Graziani, tipico elettore medio del CD, per capire il concetto che hanno di bene per il paese e di Politica in senso lato. Peccato che guidare la quinta potenza del mondo libero non sia come gestire un'azienda o fare il tifo per il Milan.

In un momento in cui ci sarebbe bisogno di fare insieme, a larga maggioranza senza farsi bloccare da Leghisti e comunisti le riforme di cui ha bisogno il paese ecco l'atteggiamento di Berlusconi e dei suoi elettori:

UNIONE CANCELLATA OGNUNO VA PER CONTO SUO E NOI DEL CENTRODESTRA UNITI VINCIAMO thumbsupsmileyanim.gif thumbsupsmileyanim.gif

L'importante è che governino poi chi se ne frega di tutto

Che tristezza Dominus hai perfettamente ragione

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In un momento in cui ci sarebbe bisogno di fare insieme, a larga maggioranza senza farsi bloccare da Leghisti e comunisti le riforme di cui ha bisogno il paese ecco l'atteggiamento di Berlusconi e dei suoi elettori:

 

Te lo ripeto: il 10 Aprile 2006, il giorno dopo le elezioni, quando voi (per "voi" intendo, a scanso di equivoci, i vertici della sinistra) brindavate con lo champagne in piazza (perchè alle 5 del mattino avevate scoperto che un eletto all'estero vi dava una maggioranza al senato di due voti) qualcuno (probabilmente molto più perspicace di voi) aveva capito che invece l'esito delle urne era stato un clamoroso pareggio. E quella stessa persona ha offerto a Prodi l'opportunità di costituire un governo di larghe intese.

Ma Prodi, probabilmente ancora ebbro di champagne (versato a fiumi con Fassino & Co.), si dichiarava riluttante ad una simile ipotesi perchè -cito testuale- "il centro sinistra ha vinto, e quindi assumendoci le responsabilità di questa vittoria ci apprestiamo a governare il paese".

Alle parole sono seguite i fatti: Prodi ha creato un consiglio dei ministri ben assortito, spartendo più o meno equamente le poltrone fra i vari partiti del centro sinistra (dai verdi all'udeur, dai DS all'IDV, da rifondazione comunista alla margherita).

In seguito poi Prodi ha continuato a mostrarsi molto sicuro di sè e e della sua maggioranza che -cito ancora testualmente- secondo lui era "compatta e solida, perchè tutti gli appartenti all'ulivo hanno aderito con la loro firma al nostro programma comune".

 

Per dimostrare che il centro sinistra non ne voleva sapere nulla del dialogo con l'opposizione (che in certi giorni, escludendo i senatori a vita, diventava magicamente maggioranza) ha rifiutato di nominare come presidente di almeno una camera una personalità del centro destra, tanto per Prodi la vittoria attribuiva al centro-sinistra -cito- "il diritto-dovere di governare il Paese"; la maggioraza ha quindi preferito mettere a presiedere le camere un ex-sindacalista ed un segretario di un partito comunista (bel segnale di apertura e dialogo, non c'è che dire!).

 

Infine, qualora il centro destra non avesse capito che la maggioranza di dialogo non ne voleva sapere, all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica di fronte al nome di Letta (figura di enorme spessore, stimata in modo trasversale) ancora una volta il centro-sinistra ha posto il suo rifiuto e ha puntato i piedi per avere Napolitano.

 

Direte voi....dove vuole andare a parare questo? E' semplice: VI VOGLIO DIRE CHE ORA COL CA**O CHE IL CENTRO-SINISTRA SI PUO' APPELLARE AL DIALOGO FRA LE PARTI E AD UN GOVERNO ISTITUZIONALE PER IL BENE DEL PAESE!

Avete assunto la responsabilità di governare? Bene, lo avete fatto: avete fallito e quindi ora lasciamo che siano i cittadini italiani a dire la loro.

E' troppo facile sbattere la porta in faccia e poi chiedere che ti venga riaperta.

Modificato da paperinik
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quoto era solo una trappola quel governissimo....

 

Quanto all'Ulivo i leader di ogni partito hanno firmato e dato la parola d'onore nell'alleanza (si è capito poi chi non ha proprio onore).

marini al senato è stato un errore, in quanto il presidente del senato di prassi non vota (a quel punto meglio Andreotti)

PEr lo meno abbiamo avuto quei successi economici...

 

Ma non dovremmo parlare d'altro qui??

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Leviathan se la discussione viene portata avanti in maniera obbiettiva e non faziosa e Graziani evita il tifo da stadio(fortunatamente non tutti gli elettori di Dx sono così) per me si può proseguire, discutendo e giudicando maggiormente su cosa i governi hanno fatto su cosa faranno o dovrebero fare.

 

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a mio avviso Paperinik ha ragione. Prodi voleva la poltrona a tutti i costi. Lo sapeva benissimo anche lui che un alleanza con l'estrema Sx l'avrebbe portato ad avere enormi problemi tanto da rischiare tutti i giorni. Se avesse accettato l'intesa con Berlusconi (attenzione: non con la lega ecc...) avrebbe governato in santa pace e molto meglio di come ha fatto. Devo comunque dargli un piccolo merito in campo economico, certo c'erano altri metodi rispetto ad elevare la pressione fiscale e spero che il prossimo governo bilanci le cose(giù la spesa pubblica e giù le tasse)!

 

Non sono d'accordo con Rick 86. Se la PA e il paese in generale venisse governato come una grande azienda si avrebbero molti meno problemi. Infatti uno dei principi cardine della gestione aziendale è il governo secondo Efficenza ed efficacia oltre all'equilibrio reddituale e finanziario. Oggi tutte le PA evolute tendono all'aziendalizzazione, perchè il vecchio tipo di gestione, secondo le modalità del mero adempimento normativo, porta ad inefficenze mostruose(e in Italia ne abbiamo molti di esempi di questo tipo) e a tutti i problemi ad essa correlati.

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Te lo ripeto: il 10 Aprile 2006, il giorno dopo le elezioni, quando voi (per "voi" intendo, a scanso di equivoci, i vertici della sinistra) brindavate con lo champagne in piazza (perchè alle 5 del mattino avevate scoperto che un eletto all'estero vi dava una maggioranza al senato di due voti) qualcuno (probabilmente molto più perspicace di voi) aveva capito che invece l'esito delle urne era stato un clamoroso pareggio. E quella stessa persona ha offerto a Prodi l'opportunità di costituire un governo di larghe intese.

Ma Prodi, probabilmente ancora ebbro di champagne (versato a fiumi con Fassino & Co.), si dichiarava riluttante ad una simile ipotesi perchè -cito testuale- "il centro sinistra ha vinto, e quindi assumendoci le responsabilità di questa vittoria ci apprestiamo a governare il paese".

Alle parole sono seguite i fatti: Prodi ha creato un consiglio dei ministri ben assortito, spartendo più o meno equamente le poltrone fra i vari partiti del centro sinistra (dai verdi all'udeur, dai DS all'IDV, da rifondazione comunista alla margherita).

In seguito poi Prodi ha continuato a mostrarsi molto sicuro di sè e e della sua maggioranza che -cito ancora testualmente- secondo lui era "compatta e solida, perchè tutti gli appartenti all'ulivo hanno aderito con la loro firma al nostro programma comune".

 

Per dimostrare che il centro sinistra non ne voleva sapere nulla del dialogo con l'opposizione (che in certi giorni, escludendo i senatori a vita, diventava magicamente maggioranza) ha rifiutato di nominare come presidente di almeno una camera una personalità del centro destra, tanto per Prodi la vittoria attribuiva al centro-sinistra -cito- "il diritto-dovere di governare il Paese"; la maggioraza ha quindi preferito mettere a presiedere le camere un ex-sindacalista ed un segretario di un partito comunista (bel segnale di apertura e dialogo, non c'è che dire!).

 

Infine, qualora il centro destra non avesse capito che la maggioranza di dialogo non ne voleva sapere, all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica di fronte al nome di Letta (figura di enorme spessore, stimata in modo trasversale) ancora una volta il centro-sinistra ha posto il suo rifiuto e ha puntato i piedi per avere Napolitano.

 

Direte voi....dove vuole andare a parare questo? E' semplice: VI VOGLIO DIRE CHE ORA COL CA**O CHE IL CENTRO-SINISTRA SI PUO' APPELLARE AL DIALOGO FRA LE PARTI E AD UN GOVERNO ISTITUZIONALE PER IL BENE DEL PAESE!

Avete assunto la responsabilità di governare? Bene, lo avete fatto: avete fallito e quindi ora lasciamo che siano i cittadini italiani a dire la loro.

E' troppo facile sbattere la porta in faccia e poi chiedere che ti venga riaperta.

 

 

CONDIVIDO!!!!

 

 

SCusate il tifo ma da quando è caduto l'artefice delle disgrazie Italiane faccio fatica a trattenere la mia felicità!!!!

 

Rick86 le tue belle paroline del FARE INSIEME dovevi pronunciarle 2 ANNI FA!!!! TEMPO SCADUTO, VIA DALLE POLTRONE!!!

ELETTORE MEDIO DEL CENTROSINISTRA!!!!

Modificato da Graziani
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FINI: "NO A UN GOVERNO DELLA DISPERAZIONE, IN GIOCO LA CREDIBILITA' DELLE ISTITUZIONI"

 

Il presidente di An in una intervista al Corriere della sera: "Delittuoso tirarla per le lunghe".

 

 

 

«C'è in ballo la credibilità delle istituzioni». Ecco cos'è in gioco secondo Gianfranco Fini. Questa non è solo una crisi di governo ma «un passaggio delicatissimo in cui la politica è chiamata alla prova dinnanzi al Paese ». Perciò «lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne, non è una richiesta avanzata per interessi di parte ma per tutelare gli interessi nazionali». Il leader di An ritiene che non esista «alcun margine per un nuovo governo. A meno che non prevalga la disperazione. E la disperazione è sempre una cattiva consigliera. Non ha senso oggi verificare in Parlamento se c'è la possibilità di un accordo sulla legge elettorale, dopo che per mesi la discussione sulla riforma ha messo in evidenza come non esistano aggregazioni o convergenze semmai divisioni all'interno dei poli e in alcuni casi all'interno dei partiti».

 

Eppure il centrosinistra rinnova la disponibilità a discutere.

«Io credo siano disponibili a discutere di tutto pur di evitare le elezioni. Ma oggi la priorità è un governo nella pienezza dei poteri, dotato di maggioranza politica, in grado di affrontare i problemi nazionali: sicurezza, potere d'acquisto dei salari, sofferenza delle imprese, emergenza ambientale».

 

Però, se si andasse alle urne, il problema sarebbe rinviato solo di un anno, visto che pende il referendum elettorale. Non sarebbe quindi meglio fare la riforma adesso?

«E chi gestirebbe nel frattempo le emergenze del Paese? Ora, non c'è dubbio che il nodo della legge elettorale e di un assetto istituzionale più moderno andrà affrontato e risolto. Ma alla luce delle precedenti esperienze negative, credo sia giusto valutare se dar vita a un'Assemblea costituente, eletta o nominata dal Parlamento, che non si sovrapponga e confligga con il corso politico della legislatura. Altrimenti non se ne uscirà mai».

 

Insomma, considererebbe una forzatura se il capo dello Stat o- dopo le consultazioni - non sciogliesse le Camere ma provasse con un incarico a verificare se esiste la possibilità di riformare la legge elettorale, prima di tornare al voto?

«Intanto noto che tornano in auge formule e liturgie da prima Repubblica. Comunque, un mandato esplorativo è nel novero delle scelte possibili. Però mi chiedo: anche qualora l'esploratore dovesse, per il rotto della cuffia, avere un senatore in più in maggioranza su una legge elettorale purchessia, finalizzata solo ad allontanare le urne, il giorno dopo chi governerebbe l'Italia? Un governo della disperazione? No. Non credo al successo dell'esploratore, penso che si arriverà allo scioglimento delle Camere e che si voterà in aprile».

Dica la verità: teme manovre dilatorie da parte del Quirinale?

«Napolitano si muove nel solco delle sue prerogative. Mi sono permesso di dire al presidente della Repubblica che in una congiuntura così complessa occorre avere tutto il tempo per riflessioni meditate, ma sarebbe delittuoso per gli interessi nazionali tirarla per le lunghe con l'unico intento di trovare una soluzione purchessia, o peggio per posticipare il voto».

 

Cosa le ha risposto Napolitano?

«Non avevo dubbi sulla sua risposta ».

 

Berlusconi ha detto che se non si andasse alle urne, milioni di persone andrebbero a Roma a manifestare. Le evoca qualcosa?

«Non mi evoca nulla, ed è francamente risibile parlare di un Berlusconi che annuncia una seconda marcia su Roma. Lui ha detto una cosa che viene richiesta a gran voce dalla maggioranza degli italiani: cioè di esprimere tutto lo sdegno possibile, con una civile manifestazione, qualora la disperazione dovesse portare alla nascita di un governicchio di brevissima durata solo perché l'Unione ha il terrore di andare al voto. E sarebbe opportuno pensarci bene prima, perché si rischierebbe moltissimo».

 

Che vuol dire?

«Intanto si metterebbero a rischio gli interessi nazionali. Un governo è degno di tale nome solo se ha una maggioranza politica. Se invece in qualche modo si mettessero insieme vari segmenti del Parlamento senza prospettiva, pur di non andare alle urne, si darebbe un formidabile aiuto all'antipolitica, a coloro che parlano di una casta a difesa dei propri privilegi. È una vulgata, una sciocchezza, ma molti pensano che non si voglia andare al voto perché ai parlamentari non scatterebbe il vitalizio. L'antipolitica avrebbe il sopravvento se si proseguisse con l'accanimento terapeutico della legislatura. E se dovesse nascere un governo con questo obiettivo, gli italiani penserebbero a un'ammucchiata finalizzata solo a salvare la casta».

 

Si potrebbe anche pensare che voi vogliate le elezioni solo perché siete certi di vincere.

«Non siamo sicuri di vincere, siamo ragionevolmente ottimisti. Ma non potremo confidare solo sull'indelebile ricordo dei disastri compiuti dal governo Prodi, dovremo presentarci con un progetto credibile e innovativo».

 

A proposito d'innovazione, Nicolas Sarkozy ha innovato la politica francese innestando nel governo personalità di sinistra. Lei, che è stato definito il «Sarkozy italiano», adotterebbe questo metodo se vincesse le elezioni?

«Attenzione a non incorrere in errore: quel modello non è proponibile in Italia perché il nostro sistema è diverso. Da noi può accadere, ed è accaduto, laddove c'è l'elezione diretta, penso ai sindaci. Certo, ci sono esponenti del centrosinistra che stimo e apprezzo per le loro qualità, anche perché al contrario di Berlusconi non considero i professionisti della politica come un fatto negativo. Quanto al futuro governo italiano, se toccasse a noi, non solo dovrebbe avere non più di dodici ministri, ma non dovrebbe nemmeno esser figlio del manuale Cencelli».

 

Sarà, ma Veltroni già vi accusa di voler costruire un «caravanserraglio» che mette insieme Mastella e Tilgher.

«Intanto è ridicolo che, guardandosi allo specchio, imputino a noi i loro errori. Nel nostro schieramento c'è un'omogeneità culturale, valoriale e politica che il centrosinistra non ha mai avuto. Basti vedere cos'è accaduto nelle legislature in cui hanno governato loro. Basta vedere che fine ha fatto Prodi nel '98 e oggi. In ogni caso il centrodestra darà vita a una coalizione che non partirà dalla sottoscrizione di un faraonico libro dei sogni di trecento pagine, ma avanzerà un programma scarno e una serie concreta di proposte».

 

Le contestano di aver fatto una precipitosa retromarcia con Berlusconi, dopo lo scontro dei mesi scorsi.

«Lo scontro c'è stato ed era relativo al nodo del Pdl e alla legge elettorale. Per quanto riguarda il Pdl Berlusconi, dinnanzi al mutamento del quadro politico, ha rinviato la discussione del progetto. Progetto che andrà ripreso. Perché - sia chiaro - il disegno unitario non è archiviato, è solo rinviato. E la probabile vittoria elettorale darà impulso all'obiettivo del partito unitario».

 

Come dire che ripartirà nella prossima legislatura la sfida sulla leadership, e che questo determinerà un nuovo conflitto proprio mentre magari sarete al governo?

«L'esperienza insegna sempre qualcosa. E l'esperienza dei cinque anni dal 2001 al 2006 deve farci riflettere, per non ripetere più certi errori. Uno di questi è stato privilegiare le visioni di partito rispetto all'interesse generale. Oggi c'è una grande aspettativa nei nostri riguardi e gli italiani saranno ancor più esigenti, anche se di cose buone con il passato governo ne abbiamo fatte tante».

 

Dunque niente più richieste di «cabine di regia», niente più richieste di «verifiche infinite»...

«...Niente più personalismi, niente più fughe in avanti... Il prossimo governo di centrodestra, se riusciremo a vincere, dovrà essere all'insegna della determinazione e della maturità».

 

Siamo ai soliti, buoni propositi.

«Provare per credere».

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Guarda che il fare insieme non è un segno di debolezza ma dimostra grande maturità, anche perchè se Berlusconi si butterà sulle elezioni non credere che riuscirà a fare tanto meglio di prodi visto quanto fatto (poco) con una maggioranza schiacciante che poteva davvero cambiare il paese.

Un anno di governo tecnico è una manna per i grandi partiti che si possono finalmente liberare di questi stupidi estremismi, a dx e sx, che tanto male fanno a qualsiasi paese nella storia.

Ma daltronde qui sembra sempre che sia in giocotutto tranne il bene del paese.

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Dominus IL CENTROSINISTRA DOVEVA pensarci 2 anni fa, 2 anni fa o almeno prima di andare a schiantarsi in senato.

Prodi Con la sua presunzione ha fatto saltare anche i buoni propositi tra il PD E IL CENTRODESTRA, e comunque come fanno due modi diversi di pensare l'economia, la famiglia, il sociale ecc a stare insieme anche solo per un anno????????? Cos'è non facciamo riforme tranne quelle costituzionali??? E tutto il resto lo rimandiamo fra un anno???? E' impossibile, bisogna essere realistici, purtroppo penso che in Italia non ci siano ancora i margini per un operazione del genere.

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Farlo due anni fa sarebbe stato un suicidio politico per la sinistra, inoltre fino ad un anno fa c'erano i presupposti per governare (infatti se non ci si mettevano rossi e turigliatto si poteva andare avanti abbastanza tranquilli).

Sul diverso modo di concepire economia, famiglia e sociale a chi ti riferisci? Se ti riferisci a dx e sx tranquillo che i moderati alla fine la pensano alla stessa maniera, basta guardare dietro al politichese per accorgersene, quindi avere un anno di governo non inquinato dai soliti estremismi e dalle solite posizioni populiste sarebbe una manna per il paese.

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Farlo due anni fa sarebbe stato un suicidio politico per la sinistra. MA COSA VUOLE DIRE QUESTA COSA??? Vuole dire che alla sinistra non interessa il bene del Paese ma si interessa solo dei propri interessi. Voi avete avuto 20.000 voti in più alla CAMERA ed infatti avete avuto una maggioranza sicura anche dai colpi di mano, in SENATO però avete avuto 250.000 voti in meno ed infatti avete avuto una maggioranza molto ma molto risicata.

Questo vuol dire che se il centrodestra vince VERAMENTE le elezioni può governare benissimo ma se ciò non si verificasse causa un improbabile pareggio allora sarà doveroso e giusto da parte del centrodestra non commettere l'errore colossale di prodi e compagni di continuare da soli ma di mettersi ad un tavolo con l'altra parte e obbligarsi a trovare accordi per una nuova legge elettorale; ma solo da allora perchè prima è giusto dare la parola al popolo sovrano e non fare inciuci nei palazzi.

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Come ti ho detto nel precedente post la maggioranza fino ad un anno fa era sufficente per governare e comunque allora si sarebbe andati contro il bene del paese infilandosi nel trappolone berlusconiano che certo non avrebbe prodotto un governo duraturo.

In ogni caso è esemplificativo che tutte le forze moderate che perseguono il bene del paese, anche per loro stesso interesse, come confindustria, confcommercio e la stessa CEI, siano contrari alle elezioni subito ma propendano per una stagione di riforme di almeno un anno.

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No la vostra maggioranza politica non andava bene neanche 1 anno fà anzi ringraziate i senatori a vita!!!!

Spiegami quale sarebbe il trappolone Berlusconiano di cui parli e perchè allora noi non dovremmo aver paura di un trappolone veltroniano??? :blink::blink:

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No, perchè veltroni non è quel tipo di persona visto che mi è sempre sembrato attento al bene comune mentre di questi giochetti berlusconi è veterano (vedasi bicamerale).

Quanto ai senatori a vita anche il primo governo berlusconi si reggeva su 4 voti di senatori a vita e nessuno ha detto niente.

Fermo restando che io sono contrario a questa istituzione penso che finchè ci sono bisogna rispettarli anche nel loro ruolo politico.

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I 4 senatori a vita che ci sostenevano certamente non influivano sull esito finale di una qualsiasi votazione, in poche parole voi siete stati dipendenti da loro mentre noi NO!!! ECCO PERCHE' NON SE NE PARLAVA!

Allora se si pensa che Berlusconi sia un furbone non credo sia giusto istituire un governo per il " bene del paese" visto che con certa gente è meglio stare lontani prima di cadere in qualche trappola!!

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Farlo due anni fa sarebbe stato un suicidio politico per la sinistra, inoltre fino ad un anno fa c'erano i presupposti per governare (infatti se non ci si mettevano rossi e turigliatto si poteva andare avanti abbastanza tranquilli).

Sul diverso modo di concepire economia, famiglia e sociale a chi ti riferisci? Se ti riferisci a dx e sx tranquillo che i moderati alla fine la pensano alla stessa maniera, basta guardare dietro al politichese per accorgersene, quindi avere un anno di governo non inquinato dai soliti estremismi e dalle solite posizioni populiste sarebbe una manna per il paese.

Caro Dominus (sai quanto apprezzo i tuoi interventi a tutto campo), ma questa posizione proprio non si comprende.

Farlo due anni fa, all'indomani delle elezioni, sarebbe stato un suicidio per la sinistra. Va bene. Allora, sulla scorta di ciò, Prodi ha ben pensato che era meglio far morire il Paese che non l'alleanza dell'Ulivo....beh, mi pare una posizione interessante.

In secondo luogo, se oggi che la sinistra è un malato terminale, tu mi devi spiegare per quale motivo deve essere il centro destra a fornirgli la maschera d'ossigeno. Politicamente non sta ne i cielo nè in terra. La sinistra ritiene che questo modo di fare politica mettendo insieme 15 partitini non vada più bene?! Va benissimo, allora il PD si presentasse da solo, ma non vada chiedendo che faccia altrettanto la CdL. Ogni schieramente si presenta all'elettore come meglio crede, sarà poi il voto a stabilire se le scelte fatte abbiano pagato o meno.

E' troppo semplic dire ora che due anni fa Berlusconi cercava di tendere un trappolone a Prodi. E se io ti dicessi che è invece oggi Veltroni che offrendo un governo d'intesa sta cercando di tendere un trappolone a centro destra?! Come la mettiamo?

 

In secondo luogo, il Paese ha dimostrato un enorme necessità di essere governato, specialmente da un governo forte e con una maggioranza salda che non lasci spazio ad ansie e pessimismi (come avveniva per ogni delibera al senato durante il governo Prodi, quando non si sapeva se il Governo avrebbe messo e segno una legge o si sarebbe aperta un crisi di governo). Non penso proprio che queste certezze possano essere garantite oggi da un governo istituzionale (che ormai è solo il PD a chiedere....chissà perchè, aggiungerei). La riforma elettorale non è stata votata in 13 mesi e ora cosa dovrebbe far pensare che in 2 mesi tutti verrebbe sistemato? Per non parlare delle altre esigenze che richiedono un impegno governativo immediato: in primis la vendita di Alitalia (non è ammissibile che la compagnia di bandiera venga ceduta -a chiunque- in un momento storico nel quale il paese ha un governo senza potere rappresentativo).

 

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Il primo governo Berlusconi è davvero poco pertinente alla discussione. Quell'esperienza governativa non è ricordata di certo per essersi retta sui senatori a vita, ma per il fatto che è durata pochi mesi cadendo per mano della lega e del centro-sinistra sulla riforma delle pensioni.....riforma che poi fu riproposta da Dini e che la sinistra ha prontamente votato. Suvvia non stiamo a parlare di cose che poco c'entrano con l'attualità.

Modificato da paperinik
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