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Questione Alitalia


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Alitalia: indagati vertici 2000-2007 per bancarotta

 

(Teleborsa) - Roma, 17 dic - La procura di Roma, ha iscritto nel registro degli indagati i vertici di Alitalia in carica nel periodo 2000-2007 per bancarotta. Sarebbero otto tra presidenti, amministratori delegati e direttori generali.

I quattro presidenti sono dell'Alitalia sono Fausto Cereti, Giuseppe Bonomi, Giancarlo Cimoli e Berardino Libonati. Gli amministratori delegati sono stati Domenico Cempella, Francesco Mengozzi, Marco Zanichelli e Giancarlo Cimoli, mentre tra i direttori generali figuravano Giovanni Sebastiani e Marco Zanichelli.

Il reato di bancarotta preso in esame dagli inquirenti fa riferimento ad ipotesi di distrazione e/o dissipazione.

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Alitalia: indagati vertici 2000-2007 per bancarotta

 

(Teleborsa) - Roma, 17 dic - La procura di Roma, ha iscritto nel registro degli indagati i vertici di Alitalia in carica nel periodo 2000-2007 per bancarotta. Sarebbero otto tra presidenti, amministratori delegati e direttori generali.

I quattro presidenti sono dell'Alitalia sono Fausto Cereti, Giuseppe Bonomi, Giancarlo Cimoli e Berardino Libonati. Gli amministratori delegati sono stati Domenico Cempella, Francesco Mengozzi, Marco Zanichelli e Giancarlo Cimoli, mentre tra i direttori generali figuravano Giovanni Sebastiani e Marco Zanichelli.

Il reato di bancarotta preso in esame dagli inquirenti fa riferimento ad ipotesi di distrazione e/o dissipazione.

 

Meglio tardi che mai -_-

 

dov'era la procura già nel 2001? ok..aspettiamo un altro annetto....2002? E' assurdo che si sia aspettato il 2008, quasi 2009.

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Farò dietrologia....ma a me sembra molto strana questa improvvisa inchiesta sugli ex vertici di AZ. Per quele motivo solo adesso che per AZ si stanno tagliando i cordoni con la politica la procura interviene pesantemente? E come mai negli anni scorsi nessun ufficio della procura della Repubblica ha ritenuto opportuno approfondire la vicenda? E perchè l'annuncio proprio in questi giorni in cui è imminente la cessione di AZ dal Tesoro alla CAI? Mah....in questo Paese io avverto sempre il rischio delle "indagini a orologeria".

 

Spero davvero che quesa vicenda non si ripercuota in alcun modo sulla cessione di AZ a CAI.

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http://www.corriere.it/economia/08_dicembr...=box_primopiano

 

Ormai comincio ad augurarmi che fallisca, ho perso le buone speranze. Almeno tolgono quegli aerei dall'apron di Fiumicino e ci lasciano un po' di posto! Abbiamo chiesto gli slot per operare linea e ci hanno praticamente fatto il gesto dell'ombrello da Assoclearance, AZ ha riempito le piazzole (remote comprese) di aerei inattivi, e chi vuole lavorare paga...

 

Ora ci si mettono anche questi a scioperare sotto Natale e i voli ritardano perchè gli handlers stanno più appresso ai voli cancellati che non a quelli ancora in piedi, ed io me ne vado da lavoro alle 2 di notte! Roba da matti! Mi chiedo come mai Alitalia Airport stia ancora in piedi, è probabilmente l'handler più inefficiente d'Italia!

 

Che rabbia... Questo è da considerarsi uno sfogo, appena sono lucido torno a scrivere cose sensate... :furioso:

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  • 3 settimane dopo...

...pessimo articolo del Sole24ore, che -come sempre- pensa solo in termini monetari.

 

Sì AZ adesso è partecipata da AF, salvo il fatto che però adesso lo stato incasserà circa 1000 milioni di euro dalla cessione di AZ mentre (s)vendendola ad Air France come voleva Prodi avrebbe incassato circa 150 milioni. Inoltre il Liquidatore Straordinario Fantozzi potrà monetizzare alcuni asset non acquisiti da CAI e che hanno mercato: AZ cargo, 80 aerei, beni mobili, etc.

 

E' certamente vero che al termine di tutto resterà a carico dello stato il pagamento di una buona parte dei crediti insoluti, ma è altrettanto vero che adesso AZ avrà AUTONOMIA rispetto ad AF/KLM. Partecipare una compagnia non vuol dire inglobarla....La cessione tout court ad AF avrebbe portato solo alla fusione di AZ con il colosso franco olandese e AZ sarebbe destinata a essere poco più che una regional liner per il mediterraneo e Fiumicino e Malpensa aeroporti secondari rispetto a Parigi e Amsterdam.

La partnership firmata ieri tutela l'italianità di AZ e soprattutto tutela AZ stessa: adesso si ha la certezza di considerare AF un socio alla pari, non il vertice del gruppo. Le sinergie industriali che deriveranno da questo accordo gioveranno certamente ai transalpini, ma gioveranno in primis a noi italiani che potremmo ancora godere di una compagnia nazionale che colleghi l'Italia con il mondo (DIRETTAMENTE, senza passare dal Charles de Gaulle). Se adesso AZ verrà ben gestita in pochi anni potrà rinnovare la flotta e allinearsi agli standard qualitativi internazionali, standard che fino a pochi anni fa essa stessa contribuiva a fissare.

 

Ora devo uscire, ma se l'argomento interessa spiegherò meglio.

Modificato da paperinik
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ufficialmente è di CAI : ovvero dei sedici "patrioti" (con i soldi degli altri) tra cui 10 pregiudicati

 

Ma il pratica AF è il primo azionista

Poi in un secondo tempo rileveranno il resto dell'azienda

 

(AGI) - Roma, 13 gen. - 'La compagnia franco-olandese sborsera' 323 milioni di euro per acquistare il 25 per cento del capitale della sua omologa italiana, ottenendo tre sedie nel consiglio d' amministrazione'. Lo scrive Le Figaro, sottolineando che 'questa volta la notizia e' veramente ufficiale'. Al suo fianco, prosegue il quotidiano francese, ci saranno 'gli imprenditori italiani mobilizzati dal premier Silvio Berlusconi'. Per Le Figaro questa rappresenta 'una bella vittoria per Air France-Klm', ma soprattutto 'per il suo presidente' che ha salutato l' accordo raggiunto ieri, precisando che, di fronte a questa crisi del settore aereo, 'la cooperazione tra le due compagnie s' impone come ancora piu' necessaria, senza contare che rappresenta una reale opportunita' di sviluppo per entrambe'. Un partenariato che 'non cambiera' le cose per i passeggeri di Air France-Klm e Alitalia, che collaborano ormai da diversi anni nel quadro dell' alleanza SkyTeam'. Se invece la societa' di via della Magliana 'si fosse avvicinata alla tedesca Lufthansa, ci sarebbero stati problemi per Jean-Cyril Spinetta', mentre grazie a questa intesa 'Air France puo' ora contare anche sull' opzione d' acquisto'.

 

repubblica.it

 

ROMA (MF-DJ)--L'inglorioso imbroglio Alitalia e' finalmente giunto al termine. Inizia cosi' un articolo sull'intesa siglata ieri da Alitalia e Air France-Klm nella Lex Column del Financial Times. Alitalia, dopo essere stata sull'orlo del collasso per quasi tutto un decennio, rilancia questa settimana e il fatto che Air France-KLM abbia pagato circa 320 milioni di euro per rilevare un 25% nella compagnia e' un ulteriore voto di fiducia nel suo futuro che dovrebbe rendere il suo decollo un evento completamente felice per tutti. Purtroppo, non lo e'.

 

Per scoprire il perche' - spiega il quotidiano della City - bisogna risalire allo scorso marzo, quando Air France ha offerto 140 milioni di euro per la compagnia aerea in un'acquisizione che avrebbe anche assunto il suo debito di 1,2 miliardi di euro. Tuttavia, il premier Silvio Berlusconi ha bloccato quell'affare "per motivi patriottici". Nel mese di dicembre, dopo il fallimento di Alitalia, un consorzio italiano ha versato 427 milioni di euro per rilevare pezzi della good company Alitalia, insieme ad Air One. Ora, un mese dopo, l'accordo Air France valuta la stessa societa' oltre 1,2 miliardi di euro. "Niente male", osserva il Financial Times aggiungendo che in meno di un mese "il consorzio di imprese italiane ha triplicato il valore del suo investimento".

 

Secondo l'FT, il risultato della fusione di Alitalia ed Air One e' la creazione di un mercato aereo interno meno competitivo, con tariffe aeree piu' alte. L'Italia - prosegue il quotidiano - e' anche lasciata con 600 milioni di euro di debiti, attribuite alla bad company Alitalia, che non esisterebbe se Berlusconi avesse acconsentito all'accordo con Air France lo scorso anno. "Il prezzo per il patriottismo e' un conto che i contribuenti italiani dovranno far fronte", conclude il Financial Times. red/pev

 

 

http://www.borsaitaliana.it/bitApp/news.bi...895&lang=it

 

All'estero rotolano dalle risate

Modificato da Leviathan
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L'articolo del Sole dice altro:

 

«Non male per un'operazione il cui prezzo, 300 milioni, resta tutto sommato ragionevole», scrive Les Echos. «Ci si può persino chiedere se Silvio Berlusconi non ha reso un insigne servizio ad Air France-Klm nell'aprile 2008, quando ha fatto fallire il progetto di acquisto di Alitalia per 1,5 miliardi di euro in nome dell''"italianità". Dopo tutto, la compagnia con la quale si è fidanzata Air France-Klm ha già operato buona parte della sua ristrutturazione. Non è più il vettore malato che perdeva 1 milione di euro al giorno, ma un gruppo depurato dai suoi debiti e rafforzato dopo la fusione con il suo rivale Air One».

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L'Alitalia è francese. Air France ha il 25% del capitale, primo azionista, unico con competenze nel settore, prossimo azionista di maggioranza (accetto scommesse). Berlusconi avrà la Legion d'Onore. Panetta, l'amministratore delegato di Air France, ha risparmiato qualche miliardo di euro rispetto all'offerta fatta a Prodi e ha 10.000 dipendenti licenziati in meno sul gobbo. E nessun concorrente sulla tratta Milano-Roma con la fusione di Alitalia con Air One.

Chi paga il conto? Les italiens cocus.

 

Air France prend Alitalia sous son aile. - da Le Figaro

Questa volta è ufficiale... Air France-KLM entra nel capitale di Alitalia... Air France-KLM pagherà 323 milioni di euro per diventare il primo azionista di Alitalia, con il 25% del capitale e tre consiglieri di amministrazione. Al suo fianco, i principali azionisti sono gli investitori mobilitati da Silvio Berlusconi... Grazie a questa nuova partecipazione Air France-KLM conferma la sua posizione di leader del cielo in termini di traffico.

 

Jean-Cyril Spinetta réussit son dernier grand coup à la tête de la compagnie. - da Le Figaro

... Il consiglio di amministrazione di Alitalia si era pronunciato una prima volta a favore di un matrimonio con Air France-KLM in marzo. Ma i due partner non poterono concludere per l'opposizione dei sindacati italiani e, soprattutto, di quella di Silvio Berlusconi, allora in piena campagna elettorale. Una volta insediato come presidente del Consiglio, il Cavaliere non mancherà di sottolineare la preferenza di una soluzione italiana con Lufthansa come partner straniero...

 

En service commandé pour Silvio Berlusconi - da Le Figaro

Da oggi, CAI e Air France-KLM prendono ufficialmente i comandi di Alitalia, liberando il ministero del Tesoro dall'obbligo di essere l'azionista di riferimento... Per la sua partecipazione del 49,9% CAI verserà allo Stato 1,052 miliardi di euro. Infatti, soltanto 390 milioni saranno versati immediatamente. Il resto in 24 mesi. Air France pagherà la sua partecipazione del 25% 323 milioni di euro. Con un diritto di prelazione sulle quote di chi vorrà ritirarsi nei prossimi quattro anni... Letizia Moratti, sindaco di Milano, ha considerato "inaccettabile" di svendere per così poco Alitalia a Air France, la quale non vuole altro che "acquistare il mercato italiano, quando Lufthansa aveva un progetto industriale di lunga portata!".

 

Air_France.jpg

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L'articolo del Sole dice altro:

 

«Non male per un'operazione il cui prezzo, 300 milioni, resta tutto sommato ragionevole», scrive Les Echos. «Ci si può persino chiedere se Silvio Berlusconi non ha reso un insigne servizio ad Air France-Klm nell'aprile 2008, quando ha fatto fallire il progetto di acquisto di Alitalia per 1,5 miliardi di euro in nome dell''"italianità". Dopo tutto, la compagnia con la quale si è fidanzata Air France-Klm ha già operato buona parte della sua ristrutturazione. Non è più il vettore malato che perdeva 1 milione di euro al giorno, ma un gruppo depurato dai suoi debiti e rafforzato dopo la fusione con il suo rivale Air One».

Per il perseguimento dei tuoi fini (politici), dovevi omettere di postare la parte in grassetto!!!

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ufficialmente è di CAI : ovvero dei sedici "patrioti" (con i soldi degli altri) tra cui 10 pregiudicati

 

Ma il pratica AF è il primo azionista

Poi in un secondo tempo rileveranno il resto dell'azienda

 

(AGI) - Roma, 13 gen. - 'La compagnia franco-olandese sborsera' 323 milioni di euro per acquistare il 25 per cento del capitale della sua omologa italiana, ottenendo tre sedie nel consiglio d' amministrazione'. Lo scrive Le Figaro, sottolineando che 'questa volta la notizia e' veramente ufficiale'. Al suo fianco, prosegue il quotidiano francese, ci saranno 'gli imprenditori italiani mobilizzati dal premier Silvio Berlusconi'. Per Le Figaro questa rappresenta 'una bella vittoria per Air France-Klm', ma soprattutto 'per il suo presidente' che ha salutato l' accordo raggiunto ieri, precisando che, di fronte a questa crisi del settore aereo, 'la cooperazione tra le due compagnie s' impone come ancora piu' necessaria, senza contare che rappresenta una reale opportunita' di sviluppo per entrambe'. Un partenariato che 'non cambiera' le cose per i passeggeri di Air France-Klm e Alitalia, che collaborano ormai da diversi anni nel quadro dell' alleanza SkyTeam'. Se invece la societa' di via della Magliana 'si fosse avvicinata alla tedesca Lufthansa, ci sarebbero stati problemi per Jean-Cyril Spinetta', mentre grazie a questa intesa 'Air France puo' ora contare anche sull' opzione d' acquisto'.

 

repubblica.it

 

ROMA (MF-DJ)--L'inglorioso imbroglio Alitalia e' finalmente giunto al termine. Inizia cosi' un articolo sull'intesa siglata ieri da Alitalia e Air France-Klm nella Lex Column del Financial Times. Alitalia, dopo essere stata sull'orlo del collasso per quasi tutto un decennio, rilancia questa settimana e il fatto che Air France-KLM abbia pagato circa 320 milioni di euro per rilevare un 25% nella compagnia e' un ulteriore voto di fiducia nel suo futuro che dovrebbe rendere il suo decollo un evento completamente felice per tutti. Purtroppo, non lo e'.

 

Per scoprire il perche' - spiega il quotidiano della City - bisogna risalire allo scorso marzo, quando Air France ha offerto 140 milioni di euro per la compagnia aerea in un'acquisizione che avrebbe anche assunto il suo debito di 1,2 miliardi di euro. Tuttavia, il premier Silvio Berlusconi ha bloccato quell'affare "per motivi patriottici". Nel mese di dicembre, dopo il fallimento di Alitalia, un consorzio italiano ha versato 427 milioni di euro per rilevare pezzi della good company Alitalia, insieme ad Air One. Ora, un mese dopo, l'accordo Air France valuta la stessa societa' oltre 1,2 miliardi di euro. "Niente male", osserva il Financial Times aggiungendo che in meno di un mese "il consorzio di imprese italiane ha triplicato il valore del suo investimento".

 

Secondo l'FT, il risultato della fusione di Alitalia ed Air One e' la creazione di un mercato aereo interno meno competitivo, con tariffe aeree piu' alte. L'Italia - prosegue il quotidiano - e' anche lasciata con 600 milioni di euro di debiti, attribuite alla bad company Alitalia, che non esisterebbe se Berlusconi avesse acconsentito all'accordo con Air France lo scorso anno. "Il prezzo per il patriottismo e' un conto che i contribuenti italiani dovranno far fronte", conclude il Financial Times. red/pev

 

 

http://www.borsaitaliana.it/bitApp/news.bi...895&lang=it

 

All'estero rotolano dalle risate

 

Secondo me qui con i numeri si sta facendo un sacco di casino.

 

Se non erro (qualcuno mi corregga pure!), CAI ha comprato Alitalia per 1052 milioni di Euro. Alitalia, non Alitalia + Air One.

Questo era il prezzo minimo fissato dal ministro competente (Scajola).

Se il 100% di Alitalia valeva per CAI 1052 milioni di euro un mese fa , Air France ne ha pagato per il 25% di Alitalia+AirOne 320 milioni, significa che il presunto guadagno di Cai è dato da 320-1052*0.25=57 milioni (trascurando il valore di Air One che al momento non ho il modo di sapere, quindi il guadagno si riduce dato che Air one non vale zero, ed Air France ha pagato anche per quella).

Come fa il Financial Times ad affermare che in meno di un mese il consorzio di imprese italiane ha triplicato il valore del suo investimento? hanno fatto forse il conto 1200/427???? se è cosi' mi sembra del tutto sbagliato....

 

Ho la netta impressione che ognuno rigiri la frittata dalla parte che piu' gli fa comodo. Tipico vizio del giornalismo all'Italiana, che è troppo spesso fazioso e non obiettivo (anche se qui mi riferisco al Financial times).

Io gradirei che qualcuno faccia vedere tutti i numeri esatti, con una tabellina. Non dovrebbe essere difficile per un giornale specializzato.

Invece è meglio spararla grossa, tanto i conti precisi non ha voglia di farli nessuno per verificare...

 

Io concordo pienamente con quanto detto da Paperinik in precedenza.

 

Non ci scordiamo che l'Alitalia fino a prima di Natale era morta (se in mano ad air france o perche' era fallita).

Ora abbiamo una speranza che possa divenire efficiente e servire le necessità italiane meglio di quanto avrebbe fatto in mano esclusiva di air france. E tutti danno per scontato che alla fine andrà in mano Francese, ma sarà cosi'?

Nel frattempo è stato fatto molto (riduzione del personale e nuovi contratti, con l'accordo di tutti i principali sindacati, fatto storico ormai) e la compagnia è in grado di ripartire. E mi sembra una gran cosa.

 

Invece il buon Prodi continuava nella sua opera consueta di svendere i beni dello stato per 4 soldi, se lo lasciavano fare. Ricordatevi l'affare dell'Alfa Romeo svenduta alla Fiat (che l'ha ridotta anche peggio di com'era prima) quando Prodi era a capo dell'IRI.

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Per il perseguimento dei tuoi fini (politici), dovevi omettere di postare la parte in grassetto!!!

Mi dispiace per te, ma io non sono affiliato a nessun partito politico.

 

Cosa significa quella parte in grassetto? "non è più il vettore malato che perdeva 1 milione di euro al giorno" significa che i debiti li abbiamo pagati noi forse?

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Mi dispiace per te, ma io non sono affiliato a nessun partito politico.

 

Cosa significa quella parte in grassetto? "non è più il vettore malato che perdeva 1 milione di euro al giorno" significa che i debiti li abbiamo pagati noi forse?

Fai un paragone tra il caso vendita ad air france di prodi e il caso attuale, per favore, mi dici il risultato per i conti dello stato e vediamo quanto piu' ha pagato lo stato.

poi ne riparliamo

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Fai un paragone tra il caso vendita ad air france di prodi e il caso attuale, per favore, mi dici il risultato per i conti dello stato e vediamo quanto piu' ha pagato lo stato.

poi ne riparliamo

 

contando la bad company e tutti i suoi debiti?

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contando la bad company e tutti i suoi debiti?

si appunto , ma quanti sono tutti questi debiti della bad company? tu lo sai per caso?

tutti ne parlano ma nessuno dice quanti soldi sono e quale è la differenza tra il caso alitalia venduta ad air france ed ora.

vogliamo scommettere che non c'e' una grande differenza, anzi...?

 

Invito per chiarezza , chi puo' , a portare numeri assodati. Non se ne puo' piu' di tutto questo pressapochismo.

Io sto cercando , ma mi ci vuole tempo...

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Fai un paragone tra il caso vendita ad air france di prodi e il caso attuale, per favore, mi dici il risultato per i conti dello stato e vediamo quanto piu' ha pagato lo stato.

poi ne riparliamo

Appunto parlamene, intanto leggiti questo

 

http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/...AI_Alitalia.pdf

 

La cessione a Cai comporta dei costi per la collettività che non si limitano alla

differenza tra i debiti complessivi di Alitalia, pari a 2,3 miliardi, come recentemente

dichiarato dal Commissario straordinario, e il prezzo di cessione ma

includono una molteplicità di voci: nei prossimi cinque anni i viaggiatori spenderanno

3 miliardi di euro in più, due terzi dei quali se ne andranno sulle rimonopolizzate

rotte domestiche; la protezione sociale dei dipendenti Alitalia e

AirOne non assorbiti da Cai costerà nello stesso periodo almeno 1 miliardo, la

bad company costerà 1 miliardo ulteriore e il fisco e gli enti previdenziali incasseranno

oltre 1,5 miliardi in meno a causa del fatto che la nuova Alitalia sarà

molto più piccola della precedente più AirOne e verserà molti meno contributi

sociali e imposte. Se a tali cifre sommiamo anche la quota di competenza del

contribuente-azionista delle perdite di Alitalia prodotte da aprile ad oggi, dopo

la rinuncia alla soluzione Air France, arriviamo a un costo complessivo di 7 miliardi

di euro nel periodo 2008-2013, distribuiti secondo il grafico allegato.

Questo è il prezzo del mantenimento della proprietà della compagnia in mani

italiane. La vecchia e inefficiente Alitalia era costata nel quinquennio 2003-

2007 ‘solo’ 2,6 miliardi (perdite cumulate del periodo), dei quali solo 1,3 miliardi

hanno pesato sul contribuente italiano in qualità di azionista. Il rimedio

Cai, in sostanza, pesa sui conti dei cittadini oltre 5 volte il male al quale si

è voluto porre termine (le perdite dell’azienda pubblica). Se si fosse lasciata

Alitalia nelle mani del mercato sul finire degli anni novanta si sarebbe evitato

il male delle perdite, se la si fosse affidata al mercato nel 2006-7, vendendola

al miglior offerente senza ulteriori condizioni, si sarebbe evitato il male del

costosissimo rimedio bianco-rosso-verde.

Modificato da typhoon
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Appunto parlamene, intanto leggiti questo

 

http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/...AI_Alitalia.pdf

 

La cessione a Cai comporta dei costi per la collettività che non si limitano alla

differenza tra i debiti complessivi di Alitalia, pari a 2,3 miliardi, come recentemente

dichiarato dal Commissario straordinario, e il prezzo di cessione ma

includono una molteplicità di voci: nei prossimi cinque anni i viaggiatori spenderanno

3 miliardi di euro in più, due terzi dei quali se ne andranno sulle rimonopolizzate

rotte domestiche; la protezione sociale dei dipendenti Alitalia e

AirOne non assorbiti da Cai costerà nello stesso periodo almeno 1 miliardo, la

bad company costerà 1 miliardo ulteriore e il fisco e gli enti previdenziali incasseranno

oltre 1,5 miliardi in meno a causa del fatto che la nuova Alitalia sarà

molto più piccola della precedente più AirOne e verserà molti meno contributi

sociali e imposte. Se a tali cifre sommiamo anche la quota di competenza del

contribuente-azionista delle perdite di Alitalia prodotte da aprile ad oggi, dopo

la rinuncia alla soluzione Air France, arriviamo a un costo complessivo di 7 miliardi

di euro nel periodo 2008-2013, distribuiti secondo il grafico allegato.

Questo è il prezzo del mantenimento della proprietà della compagnia in mani

italiane. La vecchia e inefficiente Alitalia era costata nel quinquennio 2003-

2007 ‘solo’ 2,6 miliardi (perdite cumulate del periodo), dei quali solo 1,3 miliardi

hanno pesato sul contribuente italiano in qualità di azionista. Il rimedio

Cai, in sostanza, pesa sui conti dei cittadini oltre 5 volte il male al quale si

è voluto porre termine (le perdite dell’azienda pubblica). Se si fosse lasciata

Alitalia nelle mani del mercato sul finire degli anni novanta si sarebbe evitato

il male delle perdite, se la si fosse affidata al mercato nel 2006-7, vendendola

al miglior offerente senza ulteriori condizioni, si sarebbe evitato il male del

costosissimo rimedio bianco-rosso-verde.

Grazie mille, leggero' con attenzione le 18 pagine, ma già si parte male alla prima riga, dove si parla di stime, di se e di ma...

se mi consenti , le valutazioni di questi analisti per me lasciano un po' il tempo che trovano.

Lo studio si basa su uno scenario che arriva addirittura al 2013. Un periodo lungo...

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Per alitalia ancora devo capire come stà andando a parare la cosa, riguardo a Prodi un piccolo appunto: lui voleva venderla alla Ford l'Alfa Romeo, visto che l'avrebbe pagata ben di più, ma il governo si mise in mezzo e in nome dell'Italianità la regalò agli Agnelli.

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Allora...

 

1)Il 12 Dicembre scorso Cai ha pagato al tesoro circa un miliardo di euro (1052 milioni per la precisione, mi domando il Financial Times che conti abbia fatto) per alcuni asset di Alitalia (in buona sostanza la parte più redditizia e produttiva di AZ, quindi gli aerei più moderni, immobili, mobili, etc). Il Commissario straordinario ha quantificato i debiti di Alitalia in 2,5 miliardi. La cessione di Air One a CAI non c'entra un fico secco, trattandosi di un semplicemente conferimento di beni (nella fattispecie un'intera azienda) a CAI da parte di uno dei suoi soci fondatori (Carlo Toto).

 

2)Iniziamo a fare ordine: 2,5 miliardi meno il miliardo versato da CAI produce un passivo di 1,5 miliardi. Ora: questi crediti insoluti andranno soddisfatti dal liquidatore (che poi è sempre Fantozzi, ex commissario straordinario). Fantozzi potrà monetizzare la cessione degli asset che compongono la c.d. bad company. La quale è composta principalmente da beni improduttivi (altrimenti non sarebbe appellata in quel modo), ma non solo: ci sono anche beni economicamente valutabili che non interessavano a CAI. Infatti nella bad company ci sono circa 80 aerei che hanno molto mercato (AZ ha sempre ben curato la manutenzione dei propri velivoli quindi non si tratta di carrette dell'aria). C'è poi la componente AZ cargo (oltre ai 5 Md-11F vi sono tutta una serie di macchinari e beni immobili). Vi sono poi alcuni beni mobili (vetture, mezzi aeroportuali, macchinari) e beni immobili (uffici all'estero dove CAI per adesso non volerà, depositi, etc). Ci sono infine anche alcuni crediti che Alitalia vantava presso terzi. Quindi qualcosa da monetizzare c'è, e dunque è lecito pensare che di quel miliardo e mezzo di debiti una buona parte verrà adempiuta.

 

3)Quel documento che va sbandierando Leviathan (la cui provenienza è dubbia già nell'indirizzo web "serving freedom", visto che io diffido sempre da coloro che si ergono a servitori della libertà perchè in genere sono coloro che per primi ne abusano) gira da tempo in varie salse. Le premesse sono sempre le stesse: a)il liquidatore non riuscirà a monetizzare un solo euro dalla liquidazione della bad company e quindi il debito rimarrà sempre superiore al miliardo b)il monopolio AZ+Air One sulle rotte interne (specie la Roma-Milano) genererà una danno immenso alla concorrenza che si ripercuoterà sulle tariffe a danno dei viaggiatori italiani c)la cassa integrazione per i dipendenti non assunti da CAI peserà per non so quanti miliardi di euro sulle tasche dei contribuenti poichè i cassa integrati non troveranno mai altro lavoro. BALLE! BALLE! BALLE! Chi ha scritto quei documenti forse dimentica che Air France, che si voleva comprare tutta AZ per 140 milioni di euro, pretendeva che 9000 dipendenti di AZ service andassero assorbiti da Fintecna e 2500 fossero licenziati (vediamo un pò? 9000+2500= 11500! Non vedo questa grande differenza con i 12000 non assunti da CAI)....e sapete che vuol dire Fintecna? Vuol dire Stato Italiano, settore pubblico! Quindi lo Stato avrebbe dovuto continuare a pagare stipendi a dipendenti inutili, creando danno a tempo indeterminato al contribuente. Almeno con la cassa integrazione c'è la speranza che i vari dipendenti non assunti trovino impiego in qualche azienda privata in breve tempo e quindi pesino meno sui fondi destinati agli ammortizzatori sociali. In secondo luogo la concorrenza interna c'è poichè nel mercato italiano operano una gran quantità di compagnie low cost: volete andare da roma a milano? Benissimo c'è la Ryanair che vola da Ciampino a Orio al Serio (poco distante da Linate); volete andare da Palermo a Milano? C'è la Windjet.....Inoltre sono pronto a scommettere che le tariffe scenderanno, proprio perchè l'azienda verrà gestita secondo economia riuscendo così a offrire i servizi ai costi adeguati (mentre prima la rotta Milano-Roma era per AZ un tampone alle perdite milionarie giornaliere).

 

4)La partnership con un grande vettore europeo sicuramente aiuterà a facilitare la gestione di AZ, ma comunque anche senza fra i soci c'era Toto che non è uno avulso in materia (ha costruito una grande realtà aeronautica partendo da zero). Inoltre la fortuna di una linea aerea (ma non solo) non la fa di certo il suo assetto proprietario, ma la qualità dai manager messi al vertice (vedi un certo Di Meo -appena dimesso da Alfa Romeo per approdare in Volkswagen- che ha risollevato un'azienda prossima al fallimento). Il Lock-up delle azioni vieta la cessione a soci non italiani nei primi 4 anni, trascorsi i quali le azioni potranno essere cedute liberamente offrendole però in prelazione agli azionisti CAI. Se l'azienda produce utili per quale motivo secondo voi gli azionisti dovrebbero cedere le loro partecipazioni ad Air France?! L'unico modo che Air France potrebbe avere di superare a breve la soglia del 50% (soglia di maggioranza assoluta ma oltre alla quale corrisponde l'obbligo di lanciare OPA sulla totalità delle azioni) è la quotazione in borsa di Alitalia...ma se pensate che quotare una linea aerea sia un'operazione da pochi giorni o pochi mesi non avete idea di come funziona il mercato azionario. Inoltre AF è il primo azionista, ma non ha azioni sufficenti a indirizzare la gestione di AZ (le soglie fissate dal diritto commerciale servono proprio a questo, fra l'altro il problema di Lufthansa è che voleva entrare con una partecipazione ben superiore al 25% proprio per dare il suo indirizzo all'amministrazione)....certamente AF influenzerà molto le scelte di AZ, ma -COSA RILEVANTISSIMA- AZ resterà autonoma ad AF e quindi potranno essere adottate scelte anche contrarie agli stessi interessi di AF o Klm (QUESTA E' UNA DIFFERENZA FONDAMENTALE RISPETTO ALLA (s)VENDITA AD AF CHE PRODI VOLEVA ATTUARE).

 

5)

L'Alitalia è francese. Air France ha il 25% del capitale, primo azionista, unico con competenze nel settore, prossimo azionista di maggioranza (accetto scommesse). Berlusconi avrà la Legion d'Onore. Panetta, l'amministratore delegato di Air France, ha risparmiato qualche miliardo di euro rispetto all'offerta fatta a Prodi e ha 10.000 dipendenti licenziati in meno sul gobbo. E nessun concorrente sulla tratta Milano-Roma con la fusione di Alitalia con Air One.

Chi paga il conto? Les italiens cocus.

Leviathan sei tanto informato in materia che hai chiamato l'AD di Air France PANETTA, anzichè Spinetta.....rivedi le tue fonti visto che hai copiato questo stupido commento (spacciandolo per tuo) da YAHOO ANSWERS ----> http://it.answers.yahoo.com/question/index...13111246AAe70xd (vedere per credere).

Se poi sei tu l'autore del commento su Yahoo, rivedi comunque le tue fonti perchè Panetta è solo il capo della CIA...ah giusto dietro a tutto questo c'è ovviamente la CIA!!!!

Modificato da paperinik
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Bell'intervento Pap, ho una sola correzione:

 

Orio al Serio (poco distante da Linate)

 

No, Orio al Serio è a Bergamo, Linate è quasi in centro a Milano. Ci stanno 60km di differenza e l'autostrada è incasinatissima in certi momenti (e a me è molto più comodo Orio, venendo da Mantova :P). Per un manager che fa in giornata avanti e indietro con Roma da Milano, non potrà che scegliere Linate. Ci perderebbe troppo tempo ad arrivare fino a Bergamo

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Bell'intervento Pap, ho una sola correzione:

No, Orio al Serio è a Bergamo, Linate è quasi in centro a Milano. Ci stanno 60km di differenza e l'autostrada è incasinatissima in certi momenti (e a me è molto più comodo Orio, venendo da Mantova :P). Per un manager che fa in giornata avanti e indietro con Roma da Milano, non potrà che scegliere Linate. Ci perderebbe troppo tempo ad arrivare fino a Bergamo

....credo di sapere dove si trova Orio! :P:D

 

Vedi Rick, il problema è che il costo della tratta Milano Linate-Roma Fiumicino per il manager sarà sempre esorbitante, e questo a prescindere dal vettore che offra il servizio, ciò per una semplice ragione: ai biglietti con A/R in giornata (ma anche quelli con partenza e ritorno in giorni feriali senza un weekend di mezzo) si applica sempre la tariffa business proprio perchè si presuppone che quel biglietto sia stato emesso per un viaggio d'affari. In questo modo operano tutte le compagnie del mondo. Provate a vedere quanto costa un biglietto A/R Roma-Londra con partenza il lunedì e ritorno il giorno stesso, e quanto costa uno con il ritorno la domenica.

Inoltre il punto Rick è che al manager (il cui biglietto viene pagato dall'azienda) o al professionista (che addebiterà il costo del biglietto al cliente per cui lavora) quanto costa la tratta Milano-Roma importa marginalmente: l'importante è avere un collegamento point-to-point rapido e frequente.

Il problema si pone per chi viaggia per altre ragioni, ma se si sta viaggiando per altre ragioni (turismo, motivi personali, etc) normalmente non si hanno esigenze di orario particolari e si possono anche affrontare i 53 Km che separano Orio al Serio da Milano (fra l'altro generalmente il maggior costo del trasferimento dall'aeroporto al centro di Milano verrà compesato dal basso costo della tariffa aerea offerta dal vettore low-cost).

 

Comunque grazie per i complimenti a te e Picpus! :adorazione:

Modificato da paperinik
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Era un commento riportato non mio ma mi chiedo se è stato sto gran affare sta alitalia, come mai i giornali esteri sfottono a più non posso??

 

ad esempio riporto da un'altro forum

http://www.art17.netsons.org/forum/thread-1711.html

 

spendere 300 milioni per il 25% della compagnia italiana invece di 1,5 miliardi di euro non è certo un risultato di poco conto. Il fatto più importante, per il giornale francese, è che Alitalia non è più la compagnia colabrodo di pochi mesi fa: «Alitalia - si legge - ha già operato una parte importante della propria ristrutturazione. Non perde più un miliardo di euro al giorno, si è liberata dai propri debiti accollandolo al popolo italiano

les echos

 

Questa estenuante pantomima nazionale ha creato molti vincitori, a partire da Silvio Berlusconi, primo ministro italiano, mentre i grandi sconfitti sembrerebbero essere gli Italiani.

The Daily Telegraph

 

E velo male che questi sono 2 giornale della destra europea, figurati che dicono i giornali della sinistra, ma per gli italiani abbiamo salvato l'italianità, il buono è Berlusconi e i cattivi i dipendenti in sciopero.

 

DailyTel_12Jan.png

 

http://www.lesechos.fr/info/analyses/48181...erci-silvio.htm

 

http://www.telegraph.co.uk/finance/breakin...nce-dealal.html

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