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Questione Alitalia


julian

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Senza volerne a nessuno, però se deve esserci concorrenza è anche giusto che una compagnia aerea possa fare ricorso se crede violati i propri diritti.

 

In fondo in Italia si parla sempre di concorrenza, ma poi tale interesse a parole non si traduce mai nei fatti: vedi la rotta Milano-Roma di fatto da oggi monopolizzata, il telefono che, salvo le grandi città, rimane controllato da Telecom, le assicurazioni che fanno cartello senza che nessuno dica niente, le compagnie petrolifere che si accordano per mantenere alto il prezzo della benzina. E le varie autorità che fanno? Nulla, se non intascare i loro lauti stipendi.

 

Ma i fannulloni sono i semplici dipendenti statali, accusati senza distinzione di lazzaronite e privati della paga complementare in caso di malattia sin dal primo evento nell'anno e solo per 10 giorni: se questa è la ricetta per lottare contro i lavativi...

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Partecipanti più attivi

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Per l'amor di Dio, la concorrenza ci dev'essere, e infatti, non appena saranno disponibili gli slot lasciati liberi dal monopolio di Alitalia-AirOne, vedrete che anche la RyanAir concorrerà a sciacallare un po' insieme agli altri, ma vedrete pure che non gliene daranno neanche uno.

 

In Italia l'assegnazione degli slot non è trasparente come all'estero, ad esempio in Spagna ed in Inghilterra, quando un aeroporto è saturo e ci si mette in lista d'attesa per lo slot, la lista degli attendenti è pubblica, in Italia è più che occulta... :ph34r:

 

La mia considerazione era puramente personale, poi è ovvio, se RyanAir offrisse prezzi inferiori e servizi migliori, sarebbe giusto che operasse lei. Per fortuna però quello del trasporto aereo, proprio grazie alla "internazionalità" che lo caraterizza, è un mercato sul quale è difficile speculare. La concorrenza è feroce, ed ora che per fortuna siamo nella UE, le speculazioni hanno le gambe corte (un esempio davanti a tutti: AirBee).

 

E' arrivata l'ora per Alitalia, adesso che è privata, di camminare con le sue gambe. La comunità europea non tollererà altre manovre in stile CAI, e se non sarà capace di tenere il mercato 'sta volta si affossa sul serio. Speriamo bene...

Modificato da Tuccio14
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Purtroppo in Italia la questione "localismi" pesa molto e così il bene comune diventa solo quello del proprio orticello, non quello della collettività nazionale.

 

Così succede che una provincia si crei una compagnia aerea destinata a morte rapida; ma lo stesso è accaduto, ad esempio, con la moltiplicazione delle piccole università dopo il varo della riforma 3+2: con il risultato della crescita esponenziale, spesso sponsorizzata dagli enti locali, delle spese e con un'offerta elefantiaca in termini di corsi, ma scarsissima sotto il profilo qualitativo.

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  • 3 settimane dopo...
Tagli alle rotte, Alitalia non vola più a Los Angeles

di Gianni Dragoni

 

Alitalia ridimensionata. In sordina, la compagnia pubblica che lotta per la sopravvivenza ha deciso un massiccio taglio ai voli, abolendo almeno 12 destinazioni internazionali, con l'orario invernale, dal primo novembre.

 

La decisione è stata presa dal commissario Augusto Fantozzi per contenere i costi e preservare la scarsa liquidità, in attesa che si sblocchi l'offerta di Cai. La cordata italiana, nonostante le incertezze, conferma l'assemblea per il 28 ottobre e l'obiettivo di presentare l'offerta vincolante entro fine mese. Il passaggio delle attività non potrà comunque avvenire fino al primo dicembre.

 

C'è ancora l'incognita del contratto piloti a preoccupare i pivot della cordata, Roberto Colaninno, Corrado Passera, Rocco Sabelli, che ieri a Palazzo Chigi hanno incontrato il sottosegretario Gianni Letta per il problema degli aiuti di Stato. Anpac, Up e le altre sigle dei piloti ieri hanno chiesto di tornare al contratto collettivo aziendale della categoria, separato dagli altri dipendenti, abbandonando anche il contratto di «comandanti-dirigenti», che avevano accettato a Palazzo Chigi.

 

Il Governo ha messo la fiducia alla Camera sul decreto legge di salvataggio della compagnia, che sarà votato oggi, quindi tornerà al Senato. La mossa sterilizza il testo votato in commissione e fa saltare gli emendamenti, tra cui quelli della Lega per la liberalizzazione di Malpensa, creando irritazione nel fronte del Nord.

 

Il servizio del bilancio della Camera ha sollevato diverse questioni sul decreto. Ai tecnici di Montecitorio «appare opportuno» che il Governo «fornisca indicazioni» sul fondo dei conti dormienti che dovrebbe alimentare i rimborsi per azionisti e possessori di obbligazioni Alitalia. Inoltre stimano in 100 milioni l'anno il gettito dell'aumento da uno a tre euro per passeggero della tassa d'imbarco.

 

È avvolto ancora da diversi punti interrogativi il cammino della compagnia verso l'abbraccio della Cai, la cordata gradita al premier Silvio Berlusconi, il quale ha detto: «Ora Alitalia è una realtà che ha scongiurato il pericolo di una svendita ad Air France. Quindici, sedici imprenditori, tra i migliori in Italia hanno accettato. Oggi la nostra compagnia di bandiera è una realtà che non è stata svenduta».

 

Una realtà che tuttavia, tra pochi giorni, verrà molto ridimensionata. Da Fiumicino saranno cancellate nove destinazioni all'estero (tra cui il volo diretto per Los Angeles inaugurato all'inizio di giugno, molto affollato), da Malpensa almeno quattro, inoltre ci sarà una riduzione nei voli nazionali. Queste decisioni non sono ancora state comunicate ufficialmente, benché la riduzione di attività sia imminente, con il disorientamento dei clienti.

 

Scompaiono dall'orario Alitalia i voli da Fiumicino per Zurigo, Vienna, Berlino, Lisbona, Malaga, Valencia Salonicco e Dubai, oltre a Los Angeles. Da Malpensa vengono tagliate quattro destinazioni europee: Stoccarda, Praga, Belgrado, Bilbao. Soppressi anche i voli da Malpensa per Trieste e Catania e da Venezia a Napoli. Linate mantiene intatta l'attività.

 

Potrebbero esservi anche ulteriori riduzioni temporanee di voli. Solo per novembre Alitalia ha comunicato all'Assoclearance una forte riduzione nell'utilizzo degli slot a Malpensa, solo 48 bande orarie quotidiane utilizzate sulle 240 disponibili. Forse una misura tattica, per comprimere i costi, in attesa che subentri Cai insieme a Air One.

 

Per dribblare il problema degli aiuti di Stato, la Cai dovrebbe presentare a Fantozzi un'offerta soggetta alla condizione che non arrivi una batosta dalla Ue per la restituzione dei 300 milioni del prestito ponte. Ma c'è sempre l'incognita del contratto piloti. Se non risolta, potrebbe far saltare l'operazione.

 

A breve verrà scelto anche il partner estero: per Lufthansa Alitalia è «in cima all'agenda», come lo è per Air France. L'a.d. di Ryanair, Michael O'Leary, nell'annunciare nuove rotte da Ciampino e due basi ad Alghero e Cagliari, ha detto che sono «molto basse» le possibilità di successo della Cai. «Con la fusione tra Alitalia ed Air One dovranno cedere rotte e personale. Sarà una compagnia molto più piccola e con un numero sproporzionato di dipendenti».

Sole24ore.com

Modificato da paperinik
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E il bello è che O'Leary ha ragione! Un Alitalia senza tutte quelle destinazioni, tra l'altro produttivissime, è destinata a morire realmente. Il CEO di RyanAir ha fatto notare un dato allucinante: RYR, per trasportare 60 milioni di passeggeri, assolda 5.000 dipendenti. Alitalia, ancor prima di quest'ultimo taglio, ha20.000 dipendenti per scarrozzare 26 milioni di passeggeri! Assurdo...

 

Con tutti gli aerei ed i naviganti che hanno, lasciare liberi tutti quegli slots è una follia. Che senso ha lasciarli al piazzale? Partissero vuoti avrebbe un senso, ma i voli AZA sono sempre pieni! Solo ultimamente, da quando hanno aumentato i prezzi e nessuno più si è messo a tranquillizzare gli italiani dai pulpiti di mezza Italia, si è assistito ad un ovvio calo delle vendite.

 

Voglio proprio vedere come faranno quando, insieme ad AirOne, dovranno lasciare libera la gallina dalle uova d'oro italiana: la FCO-LIN. O'Leary ha affermato di avere 20 (venti) aerei a terra pronti a prendere il posto di AZA-ADH, il tutto già pianificato per la winter '08. Ciò vuol dire che non ha sacrificato scali e rotte per farlo, anzi ha aperto due nuove basi in Italia, e intanto aspetta come uno sciacallo che Assoclearance sia obbligata dalle leggi comunitarie ad assegnargli gli slots.

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Beh le tecniche di sciacallaggio sono tipiche degli Irlandesi, però come si può dargli torto se approfittano di una situazione che si è venuta a creare nonostante continui aiuti di stato?

Quanto alle destinazioni tagliate, specie quella verso LA che posso confermare per testimonianza diretta essere sempre piena al punto di aver avuto problemi con le prenotazioni quest'estate. Daltronde la rotta era stata pensata proprio per la gran richiesta di collegamenti diretti con la California e con la west coast in generale.

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Ospite intruder

'A queste condizioni non si puo' andare avanti, per noi non c'e' piu' trattativa'. E' questo il commento di un portavoce di Cai.'Domani ci sara' una riunione del cda che decidera' cosa fare', ha detto il portavoce ricordando che l'accordo con i sindacati era una condizione per la presentazione dell'offerta. Per i sindacati sono 'false, bugiarde, strumentali e destituite di ogni fondamento le voci' secondo cui loro 'avrebbero rifiutato di sottoscrivere i contratti di lavoro'

SINDACATI, VOCI STRUMENTALI AMBIENTI VICINI A CAI

"False, bugiarde, strumentali e destituite di ogni fondamento sono le voci" secondo le quali le organizzazioni sindacali "avrebbero rifiutato di sottoscrivere i contratti di lavoro del personale di volo e di terra proposti da Cai a causa della mancata definizione delle agibilità sindacali". E' quanto sottolineano, in una nota, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl Trasporti, Sdl Intercategoriale, Anpac, Unione Piloti, Anpav e Avia precisando che "questo tema non è mai stato neppure affrontato né è mai stata formulata alcuna richiesta da parte sindacale" nel corso della trattativa sulla Nuova Alitalia.

 

ALITALIA: CAI LASCIA TAVOLO SINDACATI, NO ULTIMATUM

di Stefania De Francesco

ROMA - Rocco Sabelli lascia il tavolo di confronto con i sindacati sul futuro di Alitalia, una mossa che ha sorpreso le nove sigle sindacali che rappresentano i lavoratori. L'amministratore delegato di Compagnia aerea italiana ha chiuso il confronto di fronte "ai continui atteggiamenti dilatori e alle indisponibilità a firmare". Oltre a porre ulteriori questioni come quelle previdenziali, i sindacati - secondo Cai - non sono disposti a rinunciare alle 45 mila giornate di permessi sindacali rispetto alla riduzione a 3.500 proposta.

 

Un'accusa che i sindacati respingono giudicandola "falsa, bugiarda, strumentale e destituita di ogni fondamento. Il tema delle agibilità sindacali - affermano - non é mai stato neppure affrontato né è mai stata formulata alcuna richiesta da parte sindacale".

 

Per i sindacati, Cai non ha compiuto alcun passo per andare incontro alle loro richieste, tanto che dopo alcune controproposte fatte ai criteri di selezione del personale, dopo una pausa di due ore, Sabelli - dicono i sindacati - è tornato al tavolo ponendo un aut aut anche sui contratti (quello da dirigenti per i comandanti e quello collettivo di lavoro): prendere o lasciare. Un ultimatum che ha spiazzato i sindacati, convinti di proseguire il confronto senza soluzione di continuità almeno sino all'ultimo minuto disponibile, cioé fino alla mezzanotte di domani, quando scade il termine per Cai per consegnare l'offerta vincolante al commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi.

 

Al quale, a questo punto, i sindacati chiedono un incontro immediato. E intendono andare al quartier generale della Magliana questa mattina intorno alle 10. Salvo l'improvvisa decisione dei sindacati di firmare tutti i documenti, non ci dovrebbe essere alcun incontro prima del cda di Cai, fissato a Roma per domani alle 15 per varare l'offerta vincolante. Fonti vicine a Cai hanno spiegato che "dopo un'intera giornata di discussione per mettere a punto criteri di selezione del personale, Cai ha elaborato un'ultima definitiva proposta e ha chiesto di sottoscriverle assieme ai due contratti consegnati lunedì scorso e oggetto ieri, di incontri informali".

 

Tutti i documenti proposti "rispettano gli accordi di palazzo Chigi - hanno sottolineato le stesse fonti - e sono stati oggetto di lunghe e approfondite discussioni per tutto ottobre". Da parte loro, le nove sigle hanno spiegato in un comunicato congiunto che Cai, "dopo una pausa di due ore, ha ripreso il confronto dichiarando che i documenti contrattuali relativi al personale di volo e di terra rappresentavano una posizione ultimativa e non si dichiaravano disponibili a una rilettura degli stessi per verificarne la coerenza rispetto a quanto negoziato e sottoscritto a Palazzo Chigi".

 

Le organizzazioni hanno giudicato "incomprensibile e improvviso" il "cambio di atteggiamento della delegazione Cai, anche rispetto al positivo e costruttivo andamento della prima parte della riunione" e sottolineato che "la difformità dei testi consegnati rispetto agli accordi di Palazzo Chigi, rendevano indispensabile una verifica congiunta alla quale Cai si è sottratta, impedendo ogni ulteriore approfondimento di merito e abbandonando il tavolo alle ore 24 dichiarando chiuso il confronto". Oggi pomeriggio, le nove sigle si incontreranno per una riunione intersindacale.

 

http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis..._793831505.html

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Ospite intruder

ROMA - Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno firmato il lodo Letta. Le associazioni dei piloti, Anpac e Up, oltre a Sdl e Avia, non hanno firmato. Anche l'associazione degli assistenti di volo Anpav non ha firmato. Le cinque sigle che non hanno firmato hanno cominciato in questi minuti una conferenza stampa.

 

"Il 31 ottobre è il termine ultimo per la sopravvivenza dell'Alitalia. A mezzanotte non c'è più Alitalia senza accettazione offerta Cai. Siamo vicini al baratro". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta - secondo quanto riferito da chi partecipa al tavolo - aggiungendo che "non c'è più margine per trattare".

 

"Non siamo qui per riaprire il negoziato, non c'é più margine per trattare ma per dire chi firma e chi si assume, non firmando, la responsabilità di far fallire la trattativa. E' il momento di prendere atto delle intese raggiunte". Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

"C'é il Cda, sentiamo cosa ci dicono", ha detto il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.

 

"Senza firma sui contratti, Cai è fuori da Alitalia", avvisa il presidente di Cai Roberto Colaninno. "Il contratto non è un modello definitivo e potrà essere migliorato in futuro. Ma oggi le condizioni sono queste. Non abbiamo ulteriori margini, occorre un rapporto fiduciario e armonia fra azienda e sindacati".

 

Oggi è l'ultimo giorno utile per trovare un accordo definitivo tra Cai e sindacati che consenta alla cordata di imprenditori di presentare l'offerta vincolante al commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, per gli asset del settore volo. Gli azionisti di Cai hanno confermato la disponibilità di risorse per un miliardo di euro.

 

Essendo stati definiti i termini dell'offerta vincolante da presentare a Fantozzi - secondo fonti vicino alla cordata - la giornata di oggi rappresenta il termine ultimo per presentare l'offerta stessa, considerate per altro le condizioni di Alitalia che non consentono di andare oltre.

 

Il consiglio di amministrazione di Cai, sta per concludersi con la non presentazione dell'offerta. Sarebbe questo, a quanto si apprende, l'orientamento degli amministratori.

 

 

http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis..._813972113.html

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pare che cai ci sia ritirata

 

il problema non sono i sindacati, il problema che non trovano chi li finanzia dopo il fallimento di Lehman Brothers che finanziava il tutto con i metodi della finanza drogata e dopo che B.Intesa non riusciva a finanziare il tutto si era trovata un altra banca in grado di dare una mano era la giapponese Nomura che in questi giorni si è ritirata pure lei . .. .

quindi il problema è serio per fare oggi un investimento Colaninno dovrebbe cedere le sue azioni per far garanzia a B.Intesa ma con i valori del mercato è un buttare via del denaro .(Vedi nota). . allora si chiede di nuovo aiuto allo stato .. .infatti la palla passa allo stato oppure il subentro immediato di AirFrance nella cordata invece che posticiparlo fra qualche mese .. .

all'interno di CAI cè molto malumore e molti vorrebbero lasciare anche perchè le stime di mercato fatte fare da Fantozzi del prosciutto di Alitalia hanno un valore minimo di 1 mld di euro e non 400milioni come è disposta CAI ad acquistare . . .. altro che sindacati il gioco speculativo non stà riuscendo come previsto anche causa crisi finanziaria .. .

 

 

Le possibilita' sarebbero tre: vendere la partecipazione in Unicredit (ma i valori di borsa lo sconsigliano), cedere i cantieri Rodriguez, oppure i terreni e il progetto per il villaggio di Is Molas in Sardegna. Resta poi da risolvere il problema politico di Malpensa e Linate: l'unica partita chiusa davvero sembra quella per il partner straniero: l'accordo con AirFrance-Klm sarebbe pressoche' chiuso, ma tenuto segretissimo per evitare che si scatenino le lobby dei concorrenti.

"Se le cose non funzionano, non investiremo", diceva ieri il numero uno di Atlantia Gian Maria Gros Pietro. Piu' che un avvertimento, conclude La Stampa, ad alcuni e' parso un auspicio.

 

tra l'altro report di quasi un mese fa aveva predetto tutto

Modificato da Leviathan
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Già, le sigle sindacali rinnegano un accordo che avevano firmato manco un mese fà per tutelare quattro delinquenti che prendono lo stipendio a sbafo, perchè, per chi non lo sapesse, il problema di fondo è stata la rappresentanza sindacale che brucia 45.000 ore lavoro all'anno in un azienda di neanche 20.000 dipendenti, e la colpa è di lehman brothers.

Un metodo quantomeno particolare di analizzare la situazione...

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Già, le sigle sindacali rinnegano un accordo che avevano firmato manco un mese fà per tutelare quattro delinquenti che prendono lo stipendio a sbafo, perchè, per chi non lo sapesse, il problema di fondo è stata la rappresentanza sindacale che brucia 45.000 ore lavoro all'anno in un azienda di neanche 20.000 dipendenti, e la colpa è di lehman brothers.

Un metodo quantomeno particolare di analizzare la situazione...

 

 

E' colpa della Lehman Brothers anche i provvedimenti che hanno 'colpito' l'università e le elementari. Non a caso lo slogan più gettonato è "Non pagheremo la vostra crisi" che circola nelle università sottoforma di volantini propagandistici. Addirittura su alcuni si paventava che proprio gli speculatori americani avrebbero acquistato le nostre università [la storia delle fondazioni] e avrebbero speculato :rotfl: vi giuro che è tutto vero, letto con i miei occhi :D

Modificato da Venon
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Già, le sigle sindacali rinnegano un accordo che avevano firmato manco un mese fà per tutelare quattro delinquenti che prendono lo stipendio a sbafo, perchè, per chi non lo sapesse, il problema di fondo è stata la rappresentanza sindacale che brucia 45.000 ore lavoro all'anno in un azienda di neanche 20.000 dipendenti, e la colpa è di lehman brothers.

Un metodo quantomeno particolare di analizzare la situazione...

 

 

intendevo dire che non trovando finanziatori e con la situazione odierna i capitani coraggiosi si stessero ritirando e ovviamente il capro espriatorio c'è, è il solito che si usa a ogni evenienza

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intendevo dire che non trovando finanziatori e con la situazione odierna i capitani coraggiosi si stessero ritirando e ovviamente il capro espriatorio c'è, è il solito che si usa a ogni evenienza

 

 

Però casualmente quando i confederali hanno accettato grazie alla mediazione dell'ottimo Letta sempre casualmente la CAI non ha più ritirato l'offerta.

E visto che i fondi li metteva Lehman Brothers o la banca americana è casualmente resuscitata o casualmente la colpa poteva essere dei sindacati.

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Allora ragioniamo su quello che hai detto perchè qui a passare per scemo non ci stò:

 

il problema non sono i sindacati, il problema che non trovano chi li finanzia dopo il fallimento di Lehman Brothers che finanziava il tutto con i metodi della finanza drogata

 

qui tu dici molto chiaramente che la colpa non è dei sindacati ma della mancanza di capitali della CAI perchè questa era stata finanziata dalla Lehman Brothers, quindi i sindacati sarebbero il capro espiatorio.

Tutto questo alle 05:47 PM

Neanche un ora dopo la CAI ha presentato offerta nonostante tutto e io l'ho fatto notare sarcasticamente, perchè non si capisce come una società senza capitali possa presentare qualsiasi cosa preveda un investimento immediato, anche ingente.

Quindi tu cerchi di ripetere la tua posizione smentita dai fatti con questo post

 

 

intendevo dire che non trovando finanziatori e con la situazione odierna i capitani coraggiosi si stessero ritirando e ovviamente il capro espriatorio c'è, è il solito che si usa a ogni evenienza

 

e quando io sarcasticamente smonto la tua posizione cerchi di girare la frittata così

oppure hanno trovato un altro finanziatore e casualmente CAI ha ignorato il personale di volo e le loro manfrine ed è andata avanti

 

insinuando che in uno ora o poco più abbiano trovato un altro finanziatore, cercando, con metodi che definire faziosi e mancanti della più misera forma di onestà intellettuale, di difendere l'indifendibile, ovvero i sindacati autonomi che per le loro assurde pretese di difendere chi mangia il pane a sbafo dei lavoratori alitalia, senza neanche avere una tesi.

La verità è che qui la CAI con un enorme atto di coraggio ha rotto il ricatto sindacale, arma ormai abusata da anni, andando avanti solo con chi ha firmato e ignorando i delinquenti che per difendere i loro privilegi di casta sono disposti ad andare incontro ad un danno immane per il paese.

E voi, sedicenti difensori delle classi inferiori a difenderli intransigentemente nonostante la realtà dei fatti.

Un solo commento: complimenti!

Una sola parola

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Ho appena sentito l'ultima ottima idea di Tajani, scaricare il prestito ponte alle bad-company (quindi a noi) invece che a CAI :asd: ... tutta l'operazione si stà sempre più rivelando un inculata per il contribuente che si piglia tutti i debiti ... e un affare per la CAI che ha comprato a prezzo di ultra favore (non dimentichiamo quale banca ne ha stimato il valore) un azienda ripulita che non appena potrà andrà a rivendere con un lucroso guadagno...

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Mah sai typhoon, ti dirò, anche a me rode che debba accollarmi i debiti di Alitalia da contribuente, non lo nego. Di sicuro, però, preferisco pagare per far andare in porto una trattativa e lasciare finalmente la compagnia al suo destino, che mi auguro sia roseo anche se non credo, piuttosto che continuare a pagare lo stipendio ed i privilegi di quella che è a tutti gli effetti una casta.

 

Per tutti questi anni abbiamo versato soldi a non finire per mantenere i brevetti di gente che volava 3 volte al mese, per pagare contemporaneamente pranzo e per diam a qualche crew viziato e nessuno si è lamentato, ora che c'è da fare quest'ultimo pagamento tutti che sbraitano, mah...

 

Avevano già trattato, ora i sindacati sostengono che CAI non abbia rispettato tutti i punti concordati. Potrebbe essere anche vero, ma purtroppo devono rendersi conto che non sono più nella posizione di poter avanzare pretese, e temo neanche proposte.

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ROMA - Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, SDL preannunciano che, a partire dallo sciopero del 25 novembre prossimo, sono già state individuate 14 date che "verranno interessate da ulteriori azioni di sciopero che verranno opportunamente proclamate nel rispetto della normative vigente": 6 dicembre 2008; 7-16-27 gennaio 2009; 9-20 febbraio 2009; 3-16-27 marzo 2009; 7-20 aprile 2009; 4-15-26 maggio 2009.

 

Le organizzazioni sindacali denunciano nella nota "la gravissima situazione che si è venuta a creare con il perpetuarsi dell'atteggiamento di rigida chiusura adottato dalla Cai, fortemente sostenuta dal governo". "Cai - si legge ancora - con la complicità di Cgil, Cisl, Uil e Ugl ha stravolto e disatteso i Contratti Collettivi di Lavoro già concordati e sottoscritti nel mese di settembre a Palazzo Chigi da tutte le sigle sindacali e dal governo".

 

La firma del "Lodo Letta" dello scorso 31 ottobre scorso da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl rappresenta per le associazioni di piloti e assistenti di volo "il punto più basso mai raggiunto sia in termini di rispetto della democrazia e della rappresentanza, sia rispetto al ruolo primario del sindacato che così riconosce implicitamente la propria incapacità di tutelare i lavoratori, consegnando all'insindacabile giudizio di una terza parte governativa l'avallo allo stravolgimento di Contratti Collettivi di Lavoro già sottoscritti".

 

Le organizzazioni di categoria denunciano l'adozione di "criteri di assunzione iniqui, socialmente inaccettabili e non rispettosi delle anzianità aziendali maturate dai lavoratori". "Inoltre - si legge nella nota - il rifiuto posto dalla Cai ad utilizzare il part-time nelle assunzioni, senza oneri aggiuntivi per l'azienda, e l'inscindibilità dell'offerta fatta al Commissario che di fatto esclude offerte già pervenute per Volare e per Alitalia Express ma senza fornire le medesime garanzie occupazionali per i lavoratori coinvolti, ingigantisce il numero delle eccedenze di personale generando ulteriori quanto evitabili disastri sociali oltre che costi aggiuntivi a carico della collettività. Il tutto mentre Cai beneficerà di enormi vantaggi in materia di decontribuzione previdenziale e defiscalizzazione".

 

L'operazione Cai, secondo le associazioni sindacali "genererà paradossalmente un costo per i contribuenti superiore a quello della vecchia Alitalia indebitata ed inefficiente. Per questi motivi, Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, Sdl Intercategoriale, costantemente riunite in una unità di crisi e consapevoli della convergenza che si sta generando e concretizzando con altre categorie sociali oggi in situazioni di grave conflitto nel Paese, annunciano che le iniziative già dichiarate nei giorni scorsi si inaspriranno ulteriormente".

 

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/e...litalia-34.html

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La firma del "Lodo Letta" dello scorso 31 ottobre scorso da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl rappresenta per le associazioni di piloti e assistenti di volo "il punto più basso mai raggiunto sia in termini di rispetto della democrazia e della rappresentanza, sia rispetto al ruolo primario del sindacato che così riconosce implicitamente la propria incapacità di tutelare i lavoratori, consegnando all'insindacabile giudizio di una terza parte governativa l'avallo allo stravolgimento di Contratti Collettivi di Lavoro già sottoscritti".

Ancora? Ma miseriaccia ladra lo vogliono capire sì o no che l'azienda nella quale lavorano è fallita? Se licenziano mezza ItAli perchè la compagnia fallisce (e l'hanno fatto, in parte, per ridimensionare l'azienda) sembrerà normale a tutti, non si è sentito neanche al TG regionale, con tutto che di sindacalisti ne abbiamo, e come. Ma è proprio così difficile rinunciare ai privilegi di cui hanno goduto fin'ora e catapultarsi nel mondo del lavoro? Posso capire che c'è gente con moglie e figli, ma succede ogni giorno che qualche azienda fallisca lasciando i propri dipendenti in mezzo ad una strada, e nessuno può dire niente, se non compatirli. E non sono persone che durante la propria carriera hanno potuto accumulare ricchezze e capitali come un comandante di aeromobile, ma semplici operai e impiegati.

 

Continuo ad infuriarmi ogni volta che leggo le parole che fuoriescono dalla bocca del CPT Berti. Il vero attentato alla democrazia lo stanno compiendo loro da quando hanno dimostrato a tutti gli italiani che sono una categoria viziata.

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