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Partito democratico / della libertà


VittorioVeneto

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In Italia non siamo pronti per una svolta stile blair, ormai è chiaro.

L'unica cosa che può fare l'opposizione, di destra e di sinistra a seconda dei casi, è gridare al regime e fare agitazioni di piazza, ma probabilmente non siamo adatti alla moderazione e al dialogo.

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Partecipanti più attivi

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Probabilmente in Italia la moderazione non paga, basta farsene una ragione e bruciare la tessera elettorale.

Rispondo a te, ma anche, indirettamente, a Rick.

 

Tu parli di moderazione, riferendoti, penso, a Veltroni; ma, non vi rendete conto del suo procedere ondivago: un giorno fa il moderato, l'altro insegue Di Pietro e, per dirne soltanto una, solo a mo' di esempio del suo comportamento, proclama: Berlusconi se lo levi dalla testa, non sarà mai Presidente della Repubblica; ma, scusate, chi c**** è lui per emettere una tale sentenza?!?!?! Questo si chiama essere moderato?!?!?! Ma chi potrebbe votare per qualcuno che, comportandosi così, dimostra di essere una nullità assoluta, come leader politico: lasciatelo ancora un po' lì e il PD sparirà del tutto!!!

 

Comunque, non fate paragoni assurdi con la Gran Bretagna: lì i comunisti non sono mai esistiti ed il laburista Blair è andato in Iraq a fianco di Bush: non so se mi spiego!!!

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Allora se la destra pensa che moderazione voglia dire annuire sempre a quanto dice Berlusconi sbaglia, credo che veltroni abbia fatto bene a comportarsi come ha fatto nonostante il populismo imperante e la mancanza di onestà politica sia alla sua destra che alla sua sinistra e alla fine ne è rimasto schiacciato, ma di certo rimane un politico migliore di qualsiasi Berlusconi che approfitta di ogni occasione per attaccare l'avversario senza alcuna coscienza politica, esattamente come Di Pietro.

Purtroppo in Italia a quanto pare l'unica politica che può funzionare è l'accatto di voti per rimanere al potere e non il dialogo costruttivo, basta farsene una ragione ed evitare per votare.

Però non accetto questo tipo di denigrazione mi spiace.

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Dominus, non si tratta qui di essere d'accordo sempre con la maggioranza o essere sempre, pregiudizialmente contro!

 

Qui è l'immagine che Veltroni dà (al suo elettorato) che io metto in rilievo (e, scusate, a me, essendo di destra conviene pure che lui si comporti così, però penso di parlare, con maggiore distacco di chi si è preso la "cotta" per Veltroni quando, dall'esterno della lotta politica attiva, faceva il "professore" e pretendeva di "dare lezioni" alla sua parte politica); l'immagine è quella di non avere una linea politica, di non avere la "schiena dritta" o gli "attributi" che dir si voglia; va, a corrente alternata, oggi cerca di entrare in concorrenza con Di Pietro, domani fa l'occhiolino a Casini oppure a Fini oppure allo stesso Berlusconi in persona.

 

Praticamente sta facendo all'opposizione, ciò che Prodi faceva al governo, con la differenza che, teoricamente, dovrebbe poter guidare una formazione politica omogenea e non quella che oggettivamente era l'Armata Brancaleone prodiana.

 

Se volete un consiglio, che non dovrei darvi, perché contro i miei interessi, scegliete un leader politico vero e non un "professorino" di belle speranze, ma di nessun costrutto e dalle parti vostre, ne esiste uno solo che, sicuramente, non mi piace, ma ha gli "attributi" e la gente comune, non gli intellettualoidi da strapazzo, ciò lo sente, a pelle: Massimo D'Alema.

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Massimo d'Alema vuol dire tornare alle grandi coalizioni stile prodi reimbarcando i comunisti, la scelta che era stata fatta era di discontinuità e non ha pagato.

Personalmente se si farà questo passo indietro di certo non gli darò il mio voto.

Penso che tu tragga conclusioni un po' scontate ed affrettate: non credo che la scelta di D'Alema, comporti, necessariamente, il recupero dell'alleanza con i comunisti; peraltro, per almeno 4 anni, il problema di una coalizione di governo non si pone, mentre, c'è ed è emergenziale, la necessità di una guida forte e coerente per un partito che rischia di morire, quasi prima ancora di nascere!

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Pic l'ha chiaramente detto molte volte, compreso oggi, insieme a Bersani, e io un' apertura al PrC & co. non la posso sopportare.

Se il partito non può andare avanti è giusto che si sciolga, ma se per andare avanti deve fare compromessi con la gente che ha inquinato la sinistra per oltre vent'anni allora mi limiterò ad evitare di partecipare alla scena politica, oppure ci sono sempre i radicali.

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Enrico Letta non è male, anche se non avrà mai la posizione necessaria per diventare segretario e controllare il partito, quanto a Bersani e D'Alema mi sono già espresso, per il resto non vedo altro all'orizzonte.

Mi è piaciuta, in compenso, molto l'azione di Renzi a Firenze, un pò troppo cattolico per i miei gusti ma ha la personalità adatta.

 

P.S. Ho anche dimenticato il sindaco Chiamparino, che ha dimostrato di essere molto abile e la sua popolarità lo dimostra.

Modificato da Dominus
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Ospite galland

Spendo due parole non tanto sulla vicenda in se, quanto sui principi.

L'Italia è stata sempre una nazione discorde, in perenne crisi, in attesa d'essere governata.

 

Questo avvenne con Mussolini e questo avviene con Berlusconi. Ora intendiamoci, NON paragono l'uno all'altro.

Non è possibile per i differenti periodi storici, le profonde differenze sociali dell'Italia di ieri e di oggi.

Quello che c'è di comune fra i due fenomeni è il sostanziale esaurimento dei ceti politici al governo della nazione. Nei primi anni 20 si era esaurito quello liberale, all'inizio degli anni 90 quello democristiano e comunista.

A soppiantarlo fu, nel primo caso, Mussolini, nel secondo Berlusconi.

Intendiamoci, oggi il rischio NON è la dittatura, la soppressione dei diritti politici ed infine il baratro della guerra; ma, piuttosto, la crazione di un blocco di potere economico/politico potenzialmente omnicomprensivo.

Mi rende lontana la figura di Berlusconi la completa mancanza di scrupoli, la capacità di manipolazione di cose e persone.

 

Per ciò che concerne Veltroni credo che lui, come altri nel PD, non abbiano compreso come le vecchie armi della politica siano spuntate;il ricercare un accordo con una parte della DC, o il brancolare - in questo quoto Picpus - tra una parte e l'altra rappresentano lo smarrimento del maggior partito d'opposizione.

Cosa ancora più grave le poche persone valide (come Soru) si allontanano dalla politica. Significativo il fatto che la giunta regionale sarda sia caduta per la richiesta formulata proprio da Soru per la creazione di un vincolo d'inedificabilità sulle coste.

Altrettanto significativo lo stacco, quattro punti percentuali, tra i suffraggi a Soru e quelli al centrosinistra.

 

Per me seppure Veltroni si dimettesse poco cambierebbe...

 

n.b. le modifiche consistono nella correzione di errori di battitura e sintassi

Modificato da galland
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le dimissioni di veltroni sarebbe la cosa che più mi auguro ora.

Ha:

- preso una batosta elettorale notevole (mentre nel resto del mondo chi perde non si ricandida)

- contribuito a destabilizzare lo stesso governo Prodi

- perso quasi un terzo del suo elettorato stando all'opposizione (ancora non mi capacitò di come sia possibile)

- non ha saputo tenere a bada le varie correnti interne

- ha mancato di polso in varie occasioni

- non ha richiamato il sen Latorre che passa pizzini ad avversari durante il dibattito

- ha portato un bellissimo progetto a un partito filo governativo

- ha finto di affrotnare la questione morale nei scandali Romeo e vari

- non ha menneno richiamato la binetti quando mette sullo stesso piano pedofilia e omosessualità

- ha deluso i suoi militanti disperdendone gran parte

- è stato assente nelle iniziative di piazza proposte da Micromega e dal suo principale alleato: IDV

 

 

un ritorno all'alleanza con quelli che ancora credono di essere comunisti?

si può fare, tanto peggio di così non può andare

 

EDIT

bel post Gallard

comunque D'Alem è inviso all'elettorato di sinistra

Modificato da Leviathan
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Per ciò che concerne Veltroni credo che lui, come altri nel PD, non abbiano compreso come le vecchie armi della politica siano spuntate;

 

Non capisco cosa dovrebbe fare? Urlare in piazza al regime sudamericano e al nazismo insieme a figuri del calibro di travaglio o Di Pietro?

Fare l'accordo con i soliti vecchi comunisti che poi impediscono di governare?

Senz'altro funziona ma lo vedrei meglio in una piazza di caracas rispetto ad un paese europeo, e se per vincere bisogna fare questo mille volte meglio restare all'opposizione.

Non è una partita di calcio, non bisogna vincere una coppa e non è importante solo arrivare a governare un paese ma anche il come.

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Ospite galland
Non capisco cosa dovrebbe fare? Urlare in piazza al regime sudamericano e al nazismo insieme a figuri del calibro di travaglio o Di Pietro?

Fare l'accordo con i soliti vecchi comunisti che poi impediscono di governare?

Senz'altro funziona ma lo vedrei meglio in una piazza di caracas rispetto ad un paese europeo, e se per vincere bisogna fare questo mille volte meglio restare all'opposizione.

Non è una partita di calcio, non bisogna vincere una coppa e non è importante solo arrivare a governare un paese ma anche il come.

 

Dominus, non te ne avere a male.

La politica del cerchiobottismo, per intenderci quella che ha portato al naufragio Prodi e il suo governo, dovrebbe essere lasciata una buonavolta da parte.

 

Berlusconi ha pressochè costretto AN alla confluenza (o scioglimento, poco fa) si è realizzato una legge elttorale a suo uso e consumo (e una legge elettorale è legge di riforma costituzionale) e così via.

Qualcuno crede che questo signore voglia addivenire a compromessi?

 

Si dovrebero mobilitare le energie migliori dell'opposizione, per arrivarea creare un modello alternativo e un nuovo entusiasmo attorno la politica. Che Soru sia tornato a casa è infinitamente peggiore che Veltroni lasci la segreteria del PD.

Modificato da galland
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...

Questo avvenne con Mussolini e questo avviene con Berlusconi. Ora intendiamoci, NON paragono l'uno all'altro.

Non è possibile per i differenti periodi storici, le profonde differenze sociali dell'Italia di ieri e di oggi.

Quello che c'è di comune fra i due fenomeni è il sostanziale esaurimento dei ceti politici al governo della nazione. Nei primi anni 20 si era esaurito quello liberale, all'inizio degli anni 90 quello democristiano e comunista.

A soppiantarlo fu, nel primo caso, Mussolini, nel secondo Berlusconi.

Intendiamoci, oggi il rischio NON è la dittatura, la soppressione dei diritti politici ed infine il baratro della guerra; ma, piuttosto, la creazione di un blocco di potere economico/politico potenzialmente omnicomprensivo.

Mi rende lontana la figura di Berlusconi la completa mancanza di scrupoli, la capacità di manipolazione di cose e persone.

...

Premesso che non sono mai stato un fan "tout court" di Berlusconi, ma sono di destra, sono stato, in passato, un elettore del MSI prima, di AN poi ed infine, da quando è nato, del PDL, vorrei fare 3 semplici considerazioni, in merito al tuo post:

 

1) da quando è sceso in politica ed ha fondato, dal nulla post-tangentopoli, nel 1994, Forza Italia, Berlusconi ha vinto, salvo che nel 1996, democraticamente, tutte le competizioni elettorali politiche (di fatto, anche nel 2006, aveva avuto più voti di Prodi) ed ora, a distanza quasi di un anno dalle ultime politiche (non si può, quindi, certo parlare ancora di luna di miele), con una crisi economico-finanziaria globale che investe anche l'Italia (che dovrebbe logorare qualsiasi maggioranza di governo), continua a stravincere qualsiasi competizione elettorale che ha luogo nel paese; ora, sinceramente, mi sembra semplicistico considerare ciò come risultato di un "blocco di potere economico/politico potenzialmente omnicomprensivo" o come conseguenza della "completa mancanza di scrupoli, la capacità di manipolazione di cose e persone"!

 

2) non rimpiangerò MAI il ceto politico della prima repubblica: tutto ciò che ci distingue, in negativo, dagli altri paesi europei avanzati, ha avuto origine in quel periodo e per responsabilità esclusiva di quel ceto politico (salvo una sola persona: Giovanni Spadolini, per il cui PRI, in alcune occasioni, ho anche votato);

 

3) su Soru, no comment!

Modificato da picpus
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oltre a veri e propri infiltrati il problema del PD sono questi discorsi come dicono gli editorialisti italiani (non se ne salva uno, dicono tutti grandi schiocchezze), che il PD deve stare lontano dalla piazza, parlare di problemi veri, non stare con DiPietro ecc... ma è deleterio osteggiare la piazza.

 

I tuoi elettori si allontanano se il partito rimane nei palazzi idem i militanti che sono fondamentali per la crescità dei singoli partiti.

Per non parlare dei voltagabbana ora nel PD che quando erano alle dipendenze di berlusconi manifestavano ogni volta li veniva ordinato, ora che sono nel PD disertano la piazza facendo discorsi su quanti sia negativo manifestare.

 

E poi manca chiarezza.

Che pensi il PD di quello o questo?

 

Per non parlare del regime mediatico, anche esso come ha sconfitto Soru logora da anni la sinistra con la connivenza dei suoi leader che hanno sempre appoggiato dietro le quinte che si venisse a creare questa informazione da unione sovietica

 

Vie di uscite?

Ho paura che chiunque vada su comanderà semrpe D'Alema e i suoi da dietro le quinte... che tristezza!!!!

 

Prima repubblica??

Tralasciando l'avvento di Craxi/Andreotti / Cossiga, se si tratta di DeGasperi fino, che sò, DeMita, la costituzione morale e la capacità dei politici di allora è notevolmente superiore a questi attori da parodia di adesso

Modificato da Leviathan
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...

Cosa ancora più grave le poche persone valide (come Soru) si allontanano dalla politica. Significativo il fatto che la giunta regionale sarda sia caduta per la richiesta formulata proprio da Soru per la creazione di un vincolo d'inedificabilità sulle coste.

Altrettanto significativo lo stacco, quattro punti percentuali, tra i suffraggi a Soru e quelli al centrosinistra.

...

Tornando a Soru, che cade per una legge che crea un vincolo d'inedificabilità sulle coste, dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=86972

 

riporto ciò che, peraltro, è già abbastanza noto:

 

" ...

Ma nella frenesia di applaudire, si dimentica che pure l’ex mister Tiscali si è comprato una «casetta» sulla spiaggia, a Villasimius, adattandola con consistenti lavori al proprio gusto. Con qualche dubbio sul rispetto delle regole da lui stesso imposte come presidente di Giunta, se nel 2004 la Forestale gli ha contestato l’abbattimento di 1.500 alberi. Ma ci sono ombre anche sui lavori che il Governatore ha fatto nell’ex «villa Trois». Che un tempo era una residenza a due piani con tetto spiovente e un lungo balcone affacciato sul mare, e ora è una specie di parallelepipedo color bianco ghiaccio, un bunker minimalista-chic a pochi metri dalla spiaggia, grazie a una generosa ristrutturazione. Proprio una severissima legge voluta da Soru ha proibito interventi che modifichino volumetrie e impatto architettonico delle costruzioni in un raggio di due chilometri dalla costa, eppure nessuna delle voci del coro scandalizzato per villa Certosa ha avuto da ridire per «casa Soru» a Villasimius. «Sulla villa dentro il mare di Soru c’è omertà totale della magistratura», commenta l’ex Governatore Mauro Pili: «Ho fornito documenti che dimostrano come le leggi di Stato e Regione siano state violate proprio da chi si professa difensore dell’ambiente. Eppure aspetto ancora e invano un segnale dalla procura, per essere ascoltato o per l’archiviazione. Dunque per alcuni c’è complice omissione e silenzio, per altri solerzia di controlli». «Soru - conclude Pili - fa bene a mandare ispezioni dove ci sono presunti abusi, ma fa un abuso a non mandarne una anche a casa sua»."

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Sono confermate le dimissioni di Veltroni : personalmente e senza offesa, sono in festa

 

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/p...vertice-pd.html

 

Vedrei bene ora Soru, la Bresso o Errani per citarne alcuni dei pochi validi rimasti o Parisi

Modificato da Leviathan
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Ospite galland

Non conosco, in termini specifici, la controversia ma, in linea di principio ritengo che il voler porre un limite di edificabilità sia sacrosanto, tanto più che tanto era stato sollecitato dopo disastrosi alluvioni che avevano provocato rilevanti danni materiali e, se ben rammento, di vite umane.

 

Credo sarebbe più interessante sottolineare l'aria che tira nel PD in cui alcuni consiglieri della giunta non hanno esitato a sfiduciare Soru.

Cosa che non accadrebbe mai nel PdL, ove non c'è un leder ma un padrone.

 

Osservazione a Leviathan c'è poco da festeggiare...

Modificato da galland
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su Soru posto quello che scrisse in un altro forum un utente che stimo davvero tanto:

 

Le due città sarde che hanno premiato Soru, sono anche tradizionalmente le città più acculturate: Sassari e Nuoro nelle quali il governatore è andato oltre la soglia del 55 per cento.

 

Invece il voto nel resto dell'isola premia il centrodestra (ma per cosa?).

Da una prima, sommaria analisi ciò che emerge è a dir poco folle: le zone più povere della Sardegna e le zone per le quali il governatore Soru aveva speso più risorse (in tutti i sensi) sono proprio quelle che lo hanno tradito. Francamente non ha nessun senso. Solo qualche esempio:

 

Nel Medio Campidano Soru ha impedito che le banche portassero via i terreni agli argicoltori (strozzati dai mutui) garantendo con denari pubblici e il Medio Campidano ha votato a destra.

In provincia di cagliari non sto ad elencare cosa tutto ha speso, ma solo per dirne una, l'ultima, ha stanziato 40 milioni di euro per l'alluvione che ha colpito Capoterra lo scorso ottobre (contro i 3 milioni di euro elargiti da Tremonti) e la provincia di Caglari ha votato a destra.

Durante la gestione Soru la Gallura è stata la provincia che ha incamerato più finanziamenti per opere pubbliche: a parte il G8 voluto da Soru che ha garantito 900 milioni di euro di finanziamenti statali e svariati contributi europei, la regione ha elargito 60 milioni di euro (l'elargizione più elevata in tutta la storia della Sardegna). E la Gallura ha votato a destra.

 

Non sto ad elencare cosa ha fatto Soru e cosa non hanno fatto gli altri. Non voglio annoiare nessuno. Ma l'analisi di questo voto è complessa ed ecco, quindi gli elementi di discussione.

 

Soru ha preso più voti della sua coalizione. Questo significa alla fine che i sardi lo hanno premiato.

Cappellacci ha preso meno voti della sua coalizione. Questo significa che anche chi ha votato centrodestra lo considera un burattino. D'altronde è evidente che la "corazzata" mediatica e il presidente del consiglio hanno fatto la loro parte.

 

E poi comunque l'analisi politica si sposta inevitabilmente a Roma: il PD ha un problema (molto grosso). Il problema è Veltroni ed è bene che questo problema venga eliminato.

Il problema lo ha anche la sinistra. Soru era sostenuto da schegge impazzite di ex sinistra. E invece il suo avversario aveva le spalle coperte da una coalizione che alla fine è l'unico vero partito italiano: unito, nel quale nessuno dice il contrario di nessuno, dove tutti si sostengono anche quando sono in disaccordo (e lo sono molto più spesso di quanto si immagini).

 

non metto il link per evitare l'accusa di spam

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Personalmente, invece, mi dispiace e attualmente non trovo chi in Parlamento mi rappresenti.

 

Mi trovo pienamente d'accordo con Rick, Galland e Dominius, ma aggiungo una precisazione: se in Italia un'inglesista moderato si trova a doversi dimettere, dopo tra l'altro aver provato ad integrarsi nel sistema con questa o quella alleanza e con questa o quella affermazione, è semplicemente perchè gli italiani stessi non vogliono la moderazione!

 

Diciamocelo, la stragrande maggioranza degli elettori del PD hanno scelto in chiave anti-berlusconiana, come la maggiorparte degli elettori del PdL lo hanno fatto in chiave anti-prodiana (non credo di dover fare riferimento alla campagna elettorale completamente incentrata sulle malefatte o presunte tali del governo uscente). Per accaparrarsi i voti degli italiani basta promettere l'impossibile (a voce, perchè poi nel programma c'è altro) e denigrare l'avversario scaricandogli quanti più barili possibile. Questo è quello a cui sono abituati gli italiani, questo è quello che si aspettano dai politici che hanno votato, e che "gli fa strano" non riscontrare.

 

Ora che il progetto di un partito che fa opposizione e non ostruzionismo è fallito, dapprima Veltroni ha cercato di riadattare il partito alle nuove (vecchie) esigenze, ed ora che ha visto i risultati si è ritirato. Secondo il sistema attualmente in vigore vince chi fa la voce più grossa, e con Berlusconi che controlla le TV e Di Pietro che monopolizza le piazze in chiave anti-regime che voce può avere il PD? Cosa ci si può aspettare da un partito che dalla destra viene visto come un nemico e dalla sinistra come l'alleato del nemico?

 

Sono profondamente deluso dall'accaduto, io non mi sono "preso la cotta" (tanto per usare il picpusiano :D ) per il Veltroni che da lezioni di politica a Berlusconi (e non è che ci voglia molto, è come sparare sulla croce rossa), ma per il Veltroni che lancia l'idea del governo ombra e che appoggia i provvedimenti dei ministri quando li ritiene giusti e utili.

 

Spero in D'Alema, altro politico che stimo, che non voglia riportare i sedicenti comunisti in Parlamento, nè ora nè tra 4 anni, dato che almeno per amore della semplificazione il quadro politico attuale è decisamente migliorato. Ma da uno che è figlio della prima Repubblica e che nel sistema dei partitini e delle amicizie personali ci sguazza come un goloso in un mare di cioccolata non mi aspetto miglioramenti sostanziali, ma solo un proseguimento di quello che è stato fin'ora, con la politica dei politicanti. Spero di sbagliarmi.

 

Lev, io ancora non ho capito cosa ti ha fatto di male quell'uomo!

Modificato da Tuccio14
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LEV sogna la cara vecchia armata brancaleone, magari ancora più comunista di com'era quella Prodi, simile alle posizioni del PS francese (Dio ce ne scampi). Insomma LEV sogna che il PD diventi una sorta di PCI moderno. Analogamente al PCI di allora destinato naturalmente a non governare mai ma a fare solo fiera opposizione in piazza, giocando a chi urla di più insieme a quello sciacallo di Di Pietro e soci.

 

Peccato, peccato molto io ero uno di quelli che apprezzavano Veltroni e speravo veramente in una cosa simile al Labour inglese, con in più un pizzico dei valori morali dei cattolici laici (parole che possono benissimo stare insieme esattamente come esistono i fondamentalisti atei alla Pannella).

 

Venghino Signori, venghino alla Repubblica delle banane. Ormai non manca più nulla: il leader da operetta (magari almeno a destra avessimo un leader serio come Sarkozy, lo voterei di corsa), la vuota anti-politica urlata dei vari Grillo e l'opposizione tutto fumo e urla dei vari Di Pietro, Bertinotti, Caruso ecc.. Opposizione naturalmente destinata a non governare mai.

 

E' caduto l'ultimo elemento di serietà, l'ultima barriera alle banane incombenti. Ma com'è che ci riesce così difficile capire e apprezzare la serietà?

Modificato da Rick86
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