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Partito democratico / della libertà


VittorioVeneto

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quelle che cito io sono COSE FONDAMENTALI CHE HANNO TUTTI non piccolezze.

Sono cose importantissime la class action o una minima indipendenza delle abitazioni.

 

si procederà alla totale digitalizzazione della pubblica amministrazione

con Microsoft il quale incasserà un mucchio di soldi che potremmo risparmiare con il software libero invece...

 

Sempre sui fannulloni come mai sono stati puniti i lavoratori e non i dirigenti che hanno permesso il lassismo più totale?

Sarà che sono lottizzati e nominati dai partiti e quindi Brunetta non li può toccare?

Certo, l'assenza è calata, ma credete davvero che i lavoratori pubblici lavorino quanto i privati ora?

O quasi?

 

Il quotidiano lo leggono sempre, le pause di ore ci sono ancora, si assentano meno (visto che ti riducono lo stipendio, anche se avevi un braccio ingessato e il sondino...)

E i loro dirigenti che permettono questo?

tutti al loro posto, senza sanzioni e provvedimenti, grazie al politico di riferimento e gli occhi chiusi di Brunetta

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Il Piano casa si farà e sarà un ottima riforma portata a termine

La lotta all'immigrazione clandestina ci sarà e sarà forte e decisiva e Berlusconi si impegnerà personalmente per rendere le espulsioni più facili così da rendere contenta anche la lega che dopo l'ultima volta si è arrabbiata.

Per quanto riguarda la politica economica questo governo ha varato la Manovra Triennale, riduzione dei mututi, detassazione straordinari e per finire la lotta all'evasione fiscale.

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Guest intruder
Il Piano casa si farà e sarà un ottima riforma portata a termine

La lotta all'immigrazione clandestina ci sarà e sarà forte e decisiva e Berlusconi si impegnerà personalmente per rendere le espulsioni più facili così da rendere contenta anche la lega che dopo l'ultima volta si è arrabbiata.

Per quanto riguarda la politica economica questo governo ha varato la Manovra Triennale, riduzione dei mututi, detassazione straordinari e per finire la lotta all'evasione fiscale.

 

 

Quello che è buono o brutto, bello o fatto male, si vedrà a cose fatte, non prima ancora di cominciare a farlo.

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Come già detto, per ora il governo Berlusconi sta facendo l'esatto contrario della tanto blasonata politica dei fatti. Si sta concentrando sulla politica e meno sui fatti, cosa tra l'altro possibile solo in Italia, dove in Parlamento è raro si facciano gli interessi del popolo.

 

Berlusconi è una bandiera, va dove tira il vento. Anche volendo tralasciare l'informazione controllata, con il consenso non si giustificano i provvedimenti, ed è vero per antonomasia che i provvedimenti populisti portano voti ed alzino il consenso.

 

Di effetti positivi ce ne sono, ma a che prezzo? Risolvere il problema dei fastidiosissimi e pericolosissimi lavavetri ai semafori quanti processi per corruzione porterà in prescrizione? Sono mesi che Berlusconi sta nascondendo la polvere sotto al tappeto, la bontà dei provvedimenti da quando c'è lui si misura in base al consenso popolare. MAH. Purtroppo di innovatore in lui vedo poco, ha la mente piantata all'esempio della prima Repubblica dove l'importante era rimanere stabilmente al governo.

 

Io, invece, vedo il futuro in politici come Letta, seriamente riformisti.

 

In generale ci sono tre categorie di lavoratori: quelli che sgobbano per portare la pagnotta in tavola, quelli che farebbero qualsiasi cosa pur di guadagnare tanti soldini e quelli che magari guadagnerebbero anche di meno, a patto di fare un lavoro che rispecchi la propria passione. L'obbiettivo dei primi è sopravvivere, l'obiettivo dei secondi è diventare ricchi, quello dei terzi è vedere un lavoro ben fatto.

 

Partendo dal presupposto che in politica nessuno lotta per la vita, un lavoro ben fatto corrisponde ad un sistema che funzioni a dovere, ed un guadagno alto è paragonabile ad un solido potere condiviso e duraturo, in che categorie inserireste Berlusconi ed in quale Letta?

Edited by Tuccio14
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  • 1 month later...

Finalmente un articolo che vada al di là del proprio naso, decisamente interessante.

Trovo sempre più Polito sia uno dei pochi commentatori sagaci e obbiettivi nel panorama dell'editoria Italiana.

 

 

Credo che la lunga cavalcata solitaria e trionfante di Silvio Berlusconi stia per finire. La sua legislatura, dopo un anno in cui ha sfidato ogni legge di gravità, sta riatterrando su più tradizionali e impervi terreni. Voti e consensi non gli mancheranno di certo, alle europee; ma solo chi è in cima a una vetta può apprezzare quant'è ripida la discesa che lo aspetta.

 

Credo che anche lui ne sia consapevole. Chi lo conosce bene, come Giuliano Ferrara, nota qualche crepa nella sua gioiosa macchina da guerra: «Nel Cav. sta emergendo in questi giorni come un malanno dell'animo che non si conosceva finora, un senso di esasperazione interiore». Chi lo incontra spesso lo sente minacciare colpi di testa politici, azzardi che non sono da lui: cavalcare il referendum, sciogliere le Camere, farsi plebiscitare nel Parlamento che eleggerà il futuro Capo dello Stato, liberarsi di un colpo dei ricatti di Bossi e delle punture di Fini. Neanche un mese fa, era il Cavaliere di Onna, il new premier, lo statista che si metteva il fazzoletto tricolore dei partigiani e unificava la nazione, abbracciava commosso anziane terremotate, convocava i Grandi del mondo all'Aquila.

 

Neanche un mese dopo il new premier è tornato a ringhiare in conferenza stampa come ai vecchi tempi, litigando coi giudici, insultando i giornali, con quella faccia da Caimano che lo insegue come una maledizione, che viene dal suo passato giudiziario e dalle sue debolezze personali.

Le ragioni di questo improvviso nervosismo affondano in problemi reali.

 

Il primo è l'Abruzzo. Perfino nell'efficientisima Scandinavia sarebbe difficile mettere un tetto sopra le teste di tutti i terremotati entro ottobre. Figurarsi in Italia. Non è affatto detto che ce la faccia, e quella è una scommessa su cui non potrà cavarsela con un giochetto di prestigio retorico. Quando pioverà, scadrà il tempo delle promesse.

 

Il secondo problema è la crisi. Non è finita, per niente. Forse sarà finita per i banchieri, ma non per chi corre ancora il rischio di perdere il posto di lavoro, a partire dagli operai Fiat. Se di una cosa sono certi gli economisti, è che quando la marea si ritirerà lascerà livelli di disoccupazione più alti di prima. Anche lì l'autunno sarà il momento della verità.

 

Il terzo problema è il derby del nord. Tutti guardano alla gara delle europee come a un duello con l'opposizione. Ma così non è. Il Pd è un avversario oggi così debole che dargli 15, 16 o 17 punti di distacco non cambierà il giudizio sul risultato. La vera sfida elettorale è con la Lega ed è al nord. Gli equilibri politici della legislatura dipenderanno esclusivamente da quel duello. Se la Lega supera il dieci, avrà la leadership politica effettiva della coalizione, diventandone il dominus. Se il Pdl invece supera il 40%, allora la tentazione di ricordare alla Lega chi comanda si farà ogni giorno più forte. La nascita del Pdl, un partito e non più un cartello elettorale, mette questi due movimenti in competizione diretta e inevitabile per il nord, cuore e polmoni del centrodestra.

 

Il quarto problema è Fini. Ed è un problema serio. Gli inglesi dicono, di due persone che hanno rotto i rapporti, che ormai sono in “speaking terms”. Qui non siamo neppure più a quella forma di urbanità: Berlusconi e Fini non si parlano proprio più. Nel Pdl, nulla quaestio. Si è ormai formato un centro doroteo che assorbe gran parte dell'ex An. Le nomine in Rai, per esempio, con Mazza e Orfeo, sono uno scambio con colonnelli come Gasparri e Bocchino. Il problema vero che crea Fini è nella corsa al Quirinale. Ora c'è un altro uomo di destra, con in testa un'altra idea di destra, che può accreditarsi un domani come più adatto di Berlusconi a interpretare l'unità nazionale, e avere la speranza di attrarre voti non di destra.

Il quinto problema è il Caimano. Ovvero il ritorno del Caimano. Più Berlusconi è «braccato», come dice lui, dal suo passato, dal suo modo di gestire gli affari di cuore e gli affari tout court, dai suoi strascichi giudiziari, più la sua immagine di statista sublimato dal consenso generale ne uscirà ridimensionata.

 

Sappiamo che anche il Caimano può vincere agevolmente le elezioni. Lo ha già fatto. La polarizzazione dell'elettorato tra quelli che lo odiano e quelli che lo amano, non gli ha mai fatto molto male dal punto di vista elettorale. Ma, appunto, sarebbe l'eterno ritorno dell'uguale, un'altra legislatura in trincea, finalizzata a sopravvivere: non il sereno e benigno regno cui si apprestava il Cav., con premio finale il Quirinale. È per questo che uno degli uomini più saggi e autorevoli del governo, in privato si è espresso così: il problema non sono le minorenni, il problema è che uno statista non va a Casoria.

 

Questi sono problemi seri, che non consentiranno neanche stavolta a Berlusconi una legislatura facile e col vento in poppa, e che possono mettere a rischio per la terza volta il secondo mandato consecutivo, ciò che davvero manca alla sua parabola politica. Finora sono stati coperti dall'assenza di un'alternativa credibile. Ma state sicuri che più forte sarà la mazzata che arriverà alle elezioni sul Pd e più quel partito sarà costretto a rialzarsi. In politica, come in natura, il vuoto si riempie. Qualcuno in grado di insidiare il Cavaliere emergerà. E la legge di gravità tornerà a valere anche per lui, riportandolo con i piedi per terra.

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Beh , dopo avere fatto 15 anni di politica in prima linea , avere presieduto 3 governi ,avere creato il più grande partito di destra Italiano , essere stato il protagonista indiscusso della seconda Repubblica ,mi pare naturale che la sua vita ( politica ) sia inesorabilmente destinata ad una discesa ...

 

E chissà che non ce lo ritroveremo al Quirinale ! :rolleyes:

Edited by VittorioVeneto
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Beh , dopo avere fatto 15 anni di politica in prima linea , avere presieduto 3 governi ,avere creato il più grande partito di destra Italiano , essere stato il protagonista indiscusso della seconda Repubblica ,mi pare naturale che la sua vita ( politica ) sia inesorabilmente destinata ad una discesa ...

 

E chissà che non ce lo ritroveremo al Quirinale ! :rolleyes:

 

 

Se lui accetta un ruolo isituzionale non vedo nessuno all'interno della maggioranza in grado di sostituirlo.

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vero. E questo apre un ulteriore problema per la nostra Italietta, che al momento non riesce ad esprimere, nemmeno potenzialmente (salvo sorprese) uomini di governo degni di questo nome.

 

 

Ma degni ce ne sarebbero, il problema che non riesce ad esprimere uomini di potere all'interno dei loro partiti che siano anche uomini di governo.

Nel caso di FI, che è la parte maggioritaria del PdL, trattandosi di un partito personale di Berlusconi ad un suo eventuale ritiro probabilmente arriverà il terremoto.

Io propendo, analizzando le idee politiche degli Italiani, per una prossima formazione di un partito di centro di tipo cristiano-sociale, una destra conservatrice e due partiti a sinistra, in ogni caso molto dipenderà dalla legge elettorale che sceglieranno.

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  • 1 month later...

che ne pensate degli attacchi di Franceschini ai membri storici del PD?

 

L'inizio della rivolta dei democratici contro collaborazionisti,infiltrati e guastatori vari?

 

PS come fa a parlare di vittoria per i ballottaggi non lo capisco...

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  • 3 weeks later...
  • 2 weeks later...

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