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l'Italia salvò Gheddafi


-{-Legolas-}-

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Quindi i criminali che ci servono vanno bene?E' una lotta tra cosche?

Se condanniamo fortemente Gheddafi perdiamo il cibo?

Non mi sembra impossibile condannare i terroristi

Il cibo forse no, ma gas e petrolio si. E senza petrolio non produci cibo e senza gas non ti scaldi le chiappe quando fa freddo.

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Ospite intruder
Quindi i criminali che ci servono vanno bene?E' una lotta tra cosche?

Se condanniamo fortemente Gheddafi perdiamo il cibo?

Non mi sembra impossibile condannare i terroristi

 

 

Forse non mi sono spiegato: coi princìpi non mangi, non fai il pieno alla macchina, non ricarichi il telefonino, non porti la squinzia alla disco la sera. Gheddafi ha abbandonato il terrorismo, fra l'altro, quindi condannare quello che ha fatto venti o trenta anni fa è un mero esercizio di stile.

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Purtroppo chi ha fatto politica internazionale basandosi sugli ideali è sempre finito male quindi dobbiamo digerire anche questi personaggi.

:helpsmile: e' una lotta tra cosche?Si puo fare politica internazionale senza accordarsi con quei criminali

 

Forse non mi sono spiegato: coi princìpi non mangi, non fai il pieno alla macchina, non ricarichi il telefonino, non porti la squinzia alla disco la sera. Gheddafi ha abbandonato il terrorismo, fra l'altro, quindi condannare quello che ha fatto venti o trenta anni fa è un mero esercizio di stile.

non faccio il pieno alla macchina col sangue.Non credo che Gheddafi abbia cosi tanto petrolio.Facciamo le centrali nucleari

Modificato da BVR
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Ospite intruder
:helpsmile: e' una lotta tra cosche?Si puo fare politica internazionale senza accordarsi con quei criminali

non faccio il pieno alla macchina col sangue.Non credo che Gheddafi abbia cosi tanto petrolio.Facciamo le centrali nucleari

 

Allora, cominciamo a chiederci chi è più criminale, Gheddafi che sponsorizza i terroristi o noi che facciamo i signori sulla miseria degli altri.

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Allora, cominciamo a chiederci chi è più criminale, Gheddafi che sponsorizza i terroristi o noi che facciamo i signori sulla miseria degli altri.

Gheddafi e' un terrorista come Bin Laden.Tra vent'anni faremo accordi anche con lui?

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oggi il colonello si vedeva col gotha di confindustria....presenti tra gli altri ENEL, ENI, Impregilo e FINMECCANICA...dite che riusciamo a vendergli qualcosa???

 

es. -M-346 o F-2000 ( se no magari i francotti gli propinano il Rafale!!!)

- motovedette o pattugliatori

- Lince per il pattugliamento della frontiera sud

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Ospite intruder
:blink: diciamo che Bin Laden ha ragione

 

 

Diciamo che a bin Ladin je ne po' fregà de meno de chi more de fame perché c'ha li mejo soldi, giusto per dirla alla romana. E comunque dà le risposte (e i metodi) sbagliati alle domande giuste.

 

 

 

oggi il colonello si vedeva col gotha di confindustria....presenti tra gli altri ENEL, ENI, Impregilo e FINMECCANICA...dite che riusciamo a vendergli qualcosa???

 

es. -M-346 o F-2000 ( se no magari i francotti gli propinano il Rafale!!!)

- motovedette o pattugliatori

- Lince per il pattugliamento della frontiera sud

 

 

Possibile che motovedette e pattugliatori ci scappino, sugli aerei la vedo più difficile.

Modificato da intruder
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Comunque... anche se sembra OT la domanda, lo e' molto meno di quanto sembra:

 

qualcuno ha visto 'IL LEONE DEL DESERTO' ieri sera su Sky? film censuratissimo in Italia (con un Rod Steiger-Mussolini e Oliver Reed-Graziani, per non parlare di Anthony Quinn - Omar Muhktar, il Leone del Desetrto da cui il titolo), che parla della ribellione (e di come fu soffocata...) alla occupazione Italiana in Libia degli anni 20.

 

Un bel modo, assieme al completissimo Del Boca, per conoscere come e' andata l'occupazione Italiana. Ve lo consiglio, se ripassa...

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qualcuno ha visto 'IL LEONE DEL DESERTO' ieri sera su Sky?

ieri ho tentato, invaghito dal misiticismo che circonda il film (e che erano anni che non riuscivo a trovare o vedere). tuttavia, con mio grande rammarico, mi ha deluso molto.

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Ospite intruder
vi sgancio lì una domanda...quale è il vero motivo della nuova "allenza" Italia-Libia?

 

Quello che di solito muove il mondo: l'interesse reciproco: gas, petrolio, affari per la (conf)industria, controllo dell'immigrazione da parte nostra, visibilità internazionale, oltre ai soldi, per i libici.

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Le verità dimenticate

 

Nei discorsi con cui hanno accol­to il colonnello Gheddafi, i suoi ospiti italiani, dal capo del­lo Stato al presidente del Consiglio e al presidente del Senato, hanno parlato di amicizia, collaborazio­ne, sviluppo congiunto. Do­po avere ascoltato le sue fi­lippiche contro l’Italia colo­niale avrebbero potuto ri­cordargli che il coloniali­smo fu molte cose, non tut­te e non sempre necessaria­mente spregevoli. Ma han­no preferito mettere l’ac­cento sul futuro e sugli in­teressi comuni dei due Pae­si in un mondo profonda­mente cambiato. Hanno fatto bene. Il realismo e l’in­teresse nazionale giustifica­no qualche strappo alla ve­rità storica. Peccato che a Gheddafi il passato interes­si molto più del futuro. Ne ha dato una nuova dimo­strazione ieri, quando ha confezionato un pasticcia­to elenco di responsabilità occidentali, da Cesare a Bu­sh, e ha detto che il terrori­smo può essere in alcune circostanze una legittima difesa contro la dominazio­ne straniera.

 

Quali circostanze? Vi fu un lungo periodo durante il quale Gheddafi si definì «punto d’appoggio della ri­voluzione mondiale» e non smentì, tra l’altro, di avere sostenuto finanziaria­mente l’Ira (Irish Republi­can Army) contro un Pae­se, la Gran Bretagna, «che ha umiliato gli arabi per se­coli ». Quando lo storico del colonialismo Angelo Del Boca cercò di compor­re una lista delle «lotte di liberazione» in cui il colon­nello libico è intervenuto con il suo denaro, ne ven­ne fuori una carta geografi­ca che comprende Maurita­nia, Rhodesia, Namibia, Isole Canarie, Oman, Ango­la, Sud Africa, Thailandia, Filippine, Colombia, Salva­dor, Kurdistan, Nuova Cale­donia, Vanuati, Nuove Ebri­di. Non basta. I leader di al­cuni Paesi arabi lo hanno accusato di avere tramato contro i loro regimi e le lo­ro persone; i leader di alcu­ni Paesi africani (il Ciad per esempio) di avere at­tentato alla loro indipen­denza. A chi scrive non so­no piaciute né l’incursione di Reagan contro Tripoli nell’aprile 1986, né la guer­ra di George W. Bush con­tro l’Iraq nel marzo del 2003. Ma nel processo cele­brato da Gheddafi contro gli Stati Uniti e l’Occidente, il pubblico ministero è l’uo­mo che ordinò l’assassinio di alcuni dissidenti libici al­l’estero, invase il Ciad ed è oggettivamente responsa­bile dell’attentato contro un aereo della Panameri­can nel cielo scozzese di Lockerbie (270 vittime). La giustificazione del terrori­smo, in bocca a Gheddafi, risveglia ricordi di un pas­sato che il colonnello do­vrebbe cercare di coprire con un velo di pudore.

 

Nelle parole pronuncia­te ieri dal leader libico vi è infine anche imprudenza politica. Bush commise molti errori strategici e tat­tici, ma combatté il fanati­smo islamico, vale a dire il movimento che ha mag­giormente insidiato negli scorsi anni la vita del colon­nello e la stabilità del suo regime. Vi fu un lungo peri­odo durante il quale Ghed­dafi fu stretto in una morsa fra l’ostilità americana e le minacce della Fratellanza musulmana. Se è ancora al potere e può visitare libera­mente uno Stato europeo, lo deve in buona parte al patto con gli Stati Uniti e con l’Europa degli scorsi anni, quando rinunciò alle armi nucleari ma ottenne in cambio la revoca del­l’embargo e la ripresa dei rapporti diplomatici con Washington. Quando parla del passato Gheddafi non può ricordare soltanto quello che serve al suo compiaciuto autoritratto di liberatore dell’Africa. Conviene anche a lui, non soltanto a noi, parlare so­prattutto del futuro.

 

 

Sergio Romano

 

Corriere della Sera

 

L'autorevole firma non necessita ulteriori commenti.

Modificato da paperinik
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CITAZIONE (-{-Legolas-}- @ Jun 12 2009, 11:49 AM) *

Ancora non realizzo come avvisato da noi, Gheddafi fosse nascosto nel bunker, mentre la sua figliola adottiva morta nel bombardamento fosse in una delle sue residenze.

 

Mi fa un pò incazzare che la bimba fosse esposta al pericolo, e lui no.

 

 

Mi sto chiedendo se sia vero che noi lo abbiamo avvisato, tradendo i nostri alleati, o non si tratti di una balla, detta per qualche vendetta trasversale in puro stile mafioso per regolare conti rimasti aperti da allora, qui da noi.

 

 

più banalmente ha adottato la piccola DOPO la morte sotto le bombe

Modificato da cama81
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Continuano le provocazione di Gheddafi:

 

Gheddafi ritarda, Fini annulla visita Camera

 

ROMA, 12 giugno (Reuters) - Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha deciso questa sera di annullare il previsto incontro con il leader libico Muammar Gheddafi -- al suo terzo giorno di visita ufficiale in Italia -- dopo che il colonnello ha ritardato per oltre due ore "senza fornire alcuna giustificazione".

 

Dopo l'annuncio di Fini, dalla sala della Lupa, dove si doveva tenere l'evento, si è levato un applauso nei confronti della sua decisione. All'incontro avrebbero dovuto partecipare Gheddafi, lo stesso Fini ed il presidente della Fondazione Italianieuropei Massimo D'Alema.

 

Fitta l'agenda di Gheddafi per questa sua terza giornata romana. La mattinata è cominciata in Confindustria, dove il leader libico ha incontrato gli imprenditori, garantendo loro in Libia "una zona franca dedicata alle aziende italiane".

 

Poi all'Auditorium con il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna e mille donne rappresentanti del mondo dell'imprenditoria e della cultura: "Nel mondo c'è bisogno di rivoluzione femminile", ha detto il colonnello, aggiungendo però che le donne in Europa sono costrette a fare lavori da uomini per necessità e non per scelta.

 

In un discorso puntellato da numerosi "buuu!!" da parte della platea rosa, il leader libico ha sottolineato che "finché le donne saranno forzate a fare lavori da uomini, la loro natura sarà aggredita". Qualche applauso poi, quando ha parlato di uguaglianza dei diritti fra uomini e donne. Ma con una puntualizzazione: "Perché Dio ha creato due sessi? Poteva farne uno solo. Dobbiamo rispettare le differenze di genere", ha detto.

 

Infine, il mancato incontro alla Camera per decisione di Fini, che non mancherà di suscitare polemiche in una visita -- la prima ufficiale in Italia da quando salì al potere nel 1969 -- partita all'insegna della sfida, con il colonnello, appena sceso a Roma dall'aereo di Stato, con appuntata sulla divisa una foto del capo della resistenza libica che gli italiani impiccarono nel 1931.

 

12 MILIARDI PER ATTRARRE CAPITALI ESTERI, PRIORITA' ALL'ITALIA

 

Sul fronte economico, però, il colonnello porta annunci positivi. Il governo libico intende investire quasi 12 miliardi di euro per attrarre capitali esteri e la priorità sarà assegnata alle imprese italiane alle quali sarà destinata una zona franca dove operare a condizioni agevolate. Con un unico avvertimento: niente corruzione o sarete scacciati. E un corollario: Berlusconi meglio della sinistra per le imprese.

 

"Le imprese italiane avranno priorità in Libia. Qualsiasi fabbisogno italiano in Libia avrà la priorità", ha annunciato, ricordando che più del 70% del fabbisogno energetico italiano proviene dall'estero, la maggior parte dalla Libia.

 

"L'Italia ha grande bisogno della Libia, quindi la Libia non favorirà la fornitura di gas e petrolio ad altri Paesi a spese dell'Italia", ha aggiunto.

 

"La Libia ha promesso di investire nei prossimi anni 11,8 miliardi di euro per attrarre investimenti esteri anche attraverso la creazione di joint venture di natura privata", ha sottolineato il numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia nel suo intervento, precisando successivamente che la maggior parte di questi fondi andrà all'Italia.

 

"Credo ci siano sinergie strategiche fra le nostre imprese che operano nelle infrastrutture, energia, meccanica, petrolchimica, energie rinnovabili, turismo", ha detto ancora la presidente di Confindustria che ha parlato di "svolta nei rapporti economici".

 

Il colonnello non ha risparmiato un riferimento politico sostenendo che le imprese italiane hanno maggiori opportunità di investimento con Silvio Berlusconi alla guida del Paese: "Se in Italia ci fosse la sinistra al governo le fortune delle imprese sarebbero minori. Finché c'è Berlusconi le opportunità saranno maggiori", ha detto.

 

Poi il monito contro la corruzione: "Noi abbiamo fatto la rivoluzione, oltre che contro il colonialismo, contro la corruzione. Sono molto sensibile sotto questo aspetto", ha detto Gheddafi definendo la corruzione "un virus".

 

"Ci sono imprese che sbagliano pensando che, guadagnando la benevolenza dei libici, possano lavorare, ma se lo scopriamo andranno via... quello che vincerà è quello che vorrà il popolo libico", ha precisato, concludendo: "Non dite di essere all'oscuro, io vi ho avvertito".

 

La Marcegaglia, in una conferenza stampa successiva, ha spiegato che Italia e Libia hanno allo studio la individuazione di una zona franca per le imprese italiane che potranno godere di condizioni agevolate, come una detassazione per cinque anni.

 

Stamani, prima della plenaria, Gheddafi ha incontrato una decina di imprese che sono già in affari con la Libia. Fra le altre Unicredit (CRDI.MI: Quotazione) -- nella quale i fondi libici hanno il 4,6% --, Eni (ENI.MI: Quotazione), Enel (ENEI.MI: Quotazione), Finmeccanica (SIFI.MI: Quotazione) e Ferrovie.

 

Ieri il ministro libico della Pianificazione e numero uno della Lybian Investment Authority (fondo sovrano di investimento), Abdulhafid Zlitni, che fa parte della delegazione del suo Paese in visita ufficiale in Italia ha detto che il suo Paese sta considerando investimenti in Enel, Telecom Italia (TLIT.MI: Quotazione) e Impregilo (IPGI.MI: Quotazione), insieme a joint venture con aziende italiane per progetti in Libia.

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ieri ho tentato, invaghito dal misiticismo che circonda il film (e che erano anni che non riuscivo a trovare o vedere). tuttavia, con mio grande rammarico, mi ha deluso molto.

 

Io ho visto il film anni fà in versione sottotitolata, è un peccato che abbiano aspettato 30 anni(!) per farlo uscire in Italia; tra l'altro l'esercito italiano ne usciva più dignitosamente che in quella schifezza di "il mandolino del cap. corelli", ecco, questo era un film da censurare.

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