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Scomparso aereo Air France


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notizia presa dal corriere:

RIO DE JANEIRO - I piloti di un volo Parigi-Rio della compagnia aerea brasiliana Tam hanno riferito di aver visto «luci arancioni» sull'Atlantico una quarantina di minuti dopo l'ultimo contatto radio stabilito dall'Airbus dell'Air France scomparso lunedì sull'oceano. Lo ha reso noto alla stampa il vice presidente brasiliano, José Alencar, dopo aver incontrato all'aeroporto di Rio de Janeiro alcuni familiari dei passeggeri a bordo dell'aereo sparito. Le ricerche del relitto dell'Airbus sono proseguite per tutta la notte in un'area di circa 120 chilometri quadrati di superficie.

 

 

PRUDENZA - Nel precisare che «si tratta di una notizia molto imprecisa», Alencar ha detto che i piloti del volo Tam, che faceva la stessa rotta ma in direzione contraria dell'Airbus, «hanno in effetti detto di aver visto qualcosa che si incendiava in un'area dell'Atlantico». Iil vice capo del Centro di comunicazioni dell'Aeronautica brasiliana, Jorge Amaral, ha confermato che i piloti della Tam hanno visto «punti arancioni» sull'oceano: «Al loro arrivo in Brasile, dopo aver saputo quanto era successo con l'Airbus, i piloti hanno in effetti ricordato di aver visto piccoli focolai d'incendio sul mare». Una nave mercantile che si trovava nella zona presunta dell'avvistamento ha detto però di non aver notato nulla.

PARIGI - Le ricerche dei resti dell'Airbus A330 dell'Air France precipitato misteriosamente lunedì nell'Atlantico sulla rotta Rio-Parigi continueranno «fino a quando necessario». Lo ha detto il ministro della Difesa francese, Hervé Morin. Smentita dall'edizione online del quotidiano brasiliano O Globo la notizia data da alcuni organi d'informazione brasiliani del ritrovamento da parte della nave da trasporto francese «Douce France» al largo delle coste africane del Senegal di relitti riconducibili all'aereo nella stessa zona in cui i piloti del volo Tam Parigi-Rio hanno visto luci arancioni sull'oceano.

 

 

MEZZI - «I mezzi sono dispiegati sulla zona e li metteremo a disposizione finché servirà», ha dichiarato il ministro francese Morin, sottolineando che «tutti i mezzi marittimi e aerei» che potevano essere messi a «disposizione» sono stati impiegati. Interpellato sulle luci arancioni notate sull’oceano dai piloti brasiliani della Tam, il ministro ha indicato di non avere «alcuna conferma. Aerei estremamente efficienti con piloti specializzati (un Atlantique 2 e un Falcon 50) sorvolano la zona e per il momento non hanno individuato nulla. Si tratta di un’ipotesi che, per noi, non è confermata». Morin ha inoltre affermato che al momento non esiste alcun elemento che faccia pensare a un atto terroristico.

 

 

 

RICERCHE - Anche gli Stati Uniti hanno inviato un aereo militare e una pattuglia di salvataggio e il presidente Obama ha assicurato ogni tipo di sostegno per scoprire le cause dell'incidente. Due aerei militari brasiliani con visori all'infrarosso hanno sorvolato l'oceano fino quasi a metà rotta dall'Africa, ma senza esito. Le indagini sulla terraferma, intanto, si concentrano su una serie di messaggi inviati dall'aereo dopo che era finito in una violenta turbolenza. L'ultimo segnale, un allarme automatico riguardante diverse avarie negli impianti elettrici e alla pressurizzazione, è stato ricevuto quando il velivolo si trovava a 1.100 chilometri al largo delle coste del Brasile.

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Ospite intruder

ansa

 

Rottura del finestrino in cabina possibile causa

 

 

ROMA - Soltanto un evento "improvviso e dirompente" che abbia messo fuori combattimento nello stesso istante i due piloti - come la rottura di un finestrino in cabina - può spiegare la sciagura dell'Airbus Air France AF447 partito da Rio de Janeiro e diretto a Parigi. E' quanto ha detto all'ANSA un esperto aeronautico italiano residente in Turchia che ha chiesto l'anonimato. Secondo l'esperto - un ex controllore di volo - "é impossibile che l'aereo dalla quota di crociera di 35.000 piedi (12.000 metri) sia precipitato in mare senza che i due piloti abbiano avuto la possibilità di intervenire per risolvere una qualsivoglia avaria.

 

Da 35.000 piedi fino all'impatto con l'acqua, infatti, considerando una caduta in picchiata ad una media di 5.000 piedi (1.500 metri) al minuto, occorrono almeno sette minuti in caduta libera per arrivare a terra". "In sette minuti - sostiene l'esperto - i piloti avrebbero avuto tutto il tempo di comunicare la propria posizione agli enti di controllo del traffico aereo. In questi casi, infatti, i piloti sanno benissimo che la notifica della posizione è la prima e più importante cosa da fare per dare la possibilità ai soccorritori di individuare il relitto specialmente lungo le rotte oceaniche dal Sud America che non sono seguite da stazioni radar. Inoltre, l'ipotesi di un mancato invio via radio di un mayday (richiesta di soccorso) a causa di un'avaria radio è da escludere data la tecnologia moderna che prevede sistemi ridondanti".

 

"Deve essere successo quindi qualcosadi dirompente ed improvviso - prosegue l'ex controllore di volo- che abbia messo fuori uso i due piloti contemporaneamente. Escludendo altre ipotesi, ed escludendo il fatto che entrambiabbiano potuto avere contemporaneamente un malore, possiamo avvalorare l'ipotesi che i due piloti siano svenuti a causadell'improvvisa mancanza di ossigeno causata dalla rottura di unfinestrino in cabina di pilotaggio che ha provocato unadepressurizzazione immediata ed esplosiva. Le maschere adossigeno sono scese automaticamente ma i piloti avevano ormaiperso conoscenza".

 

"L'aereo, obiettano alcuni esperti, avrebbe potutocontinuare a volare con il pilota automatico, ma a mio parere -sostiene l'ex controllore di volo -, nel momento della rotturadel finestrino, il pilota automatico era disinserito perchéstavano volando manualmente, sia perché stavano cercando dievitare una forte perturbazione sia perché spesso in turbolenzesevere si ricorre al pilotaggio manuale per gestire evenienzeinattese. L'aereo, quindi - conclude l'esperto italiano -,sarebbe precipitato immediatamente proprio perché era inpilotaggio manuale ed i piloti erano svenuti".

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Anche su Ansa.it lo dice dei rottami..stesso articolo di quello di repubblica.it

 

RIO DE JANEIRO - L'Aeronautica brasiliana ha reso noto che sono stati trovati dei rottami metallici e che potrebbero essere dell'Airbus di Air France scomparso. Il ritrovamento è avvenuto a circa 650 km dall'isola di Fernando de Noronha. Lo ha reso noto il colonnello Jorge Amaral, precisando che tra i rottami trovati figurano "una poltroncina dell'aereo, alcuni rottami bianchi" e che sono state individuate "macchie di olio e cherosene".

 

L'Airbus A330 di Air France era scomparso ieri sull'Atlantico dopo essere partito da Rio de Janeiro diretto a Parigi. Sull'aereo c'erano 228 persone a bordo, fra cui 10 italiani. Un pilota brasiliano ha riferito di aver visto nella notte alcune "luminosità arancioni" sull'acqua lungo la rotta seguita dal volo AF447.

 

Anche gli Stati Uniti hanno inviato un aereo militare di osservazione e una squadra di salvataggio, dopo la richiesta di aiuto inviata ieri da Parigi al Pentagono. Sul posto, secondo i media brasiliani, c'é anche una nave mercantile francese Douce France, che però fino a questo momento non avrebbe trovato alcun relitto nella zona segnalata dai piloti della Tam. Nulla, al di là delle voci che si rincorrono e si smentiscono continuamente, riesce però al momento a chiarire il mistero della scomparsa dell'aereo, che resta comunque il più grave per Air France e il secondo per i suoi effetti catastrofici dopo quello di un Airbus A-300 di American Airlines, che si schiantò dopo il decollo a New York causando nel 2001 la morte di 265 persone. Per un portavoce di Air France, l'inchiesta sulle cause del disastro sarà "molto lunga e molto complessa".

 

Gli esperti che si avvicendano ai microfoni dei media in queste ore sembrano escludere che l'ipotesi lanciata ieri proprio dalla compagnia, di un fulmine che avrebbe colpito la carlinga dell'aereo, possa -da solo - spiegare l'incidente. Intanto, si conferma la tendenza emersa ieri a Parigi di una volontà francese di proteggere la privacy e il dolore dei familiari delle vittime, per la prima volta completamente invisibili per telecamere e inaccessibili ai giornalisti dopo il loro arrivo all'aeroporto Charles de Gaulle. Oggi il governo ha fatto sapere che, i familiari che vorranno potranno andare a seguire sul posto le ricerche, grazie a voli speciali a carico dello stato.

 

http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis..._985861341.html

Modificato da Bl4ckH4wk
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I militari brasiliani confermano l'avvistamento di alcuni relitti:

 

Il ministro francese della Difesa: «Ricerche fino a quando sarà necessario»

Aereo scomparso: avvistati alcuni resti

Un sedile, un giubbotto e tracce di carburante. «Nessun elemento fa pensare a un atto di terrorismo»

 

PARIGI - Un sedile di aereo, un giubbotto di salvataggio arancione, un recipiente, pezzi metallici bianche e macchie di carburante sono stati avvistati nel primo pomeriggio dall'Aeronautica brasiliana nell'oceano Atlantico a 650 km a nord-est dall'isola brasiliana di Fernando da Noronha. I ritrovamenti sono avvenuti in un'area vasta almeno 60 km. Jorge Amaral, portavoce dell'aviazione brasiliana, ha lanciato anche un'ipotesi, sottolineando che deve essere ancora suffragata dai fatti: «I resti sono stati rinvenuti a destra del punto in cui è stato lanciato l'ultimo segnale dall'aereo. Forse, ma è solo un'ipotesi, il pilota ha cercato di invertire la rotta per provare a raggiungere lo scalo più vicino, sull'isola Fernando da Noronha». Non è sicuro che i restii appartengano al velivolo dell'Air France finché non sarà accertato il loro numero di matricola.

 

SEI NAVI - Intanto sono numerosi i mezzi che si stanno dirigendo nell'area per le ricerche. Da parte brasiliana, le Forze armate (Forza aerea e Marina militare) hanno messo a disposizione tre C-130 Hercules, un Amazonas SC-105 da ricognizione, un R-99 con apparecchiature per la guerra elettronica, in particolare strumenti agli infrarossi che potrebbero rivelarsi molto utili per rinvenire segnali del disastro, un Bandeirante P-95 antisommergibile per la ricerca in profondità, un elicottero Blackhawk e un SuperPuma, due corvette («Caboclo» e «Marajo»), la nave pattuglia «Grajau» e la fregata «Constituicao». I francesi hanno già nella zona un aereo Breguet Atlantic 2 antisommergibile della Marine militaire e un Falcon 50 dell'Armee de l'Air carico di apparecchiature elettroniche, entrambi con base a Dakar. Un cargo francese, «Douce France», è stato dirottato dal governo francese verso l'area di mare dove lunedì un pilota di linea brasiliano aveva avvistato luci arancioni sul mare. Gli Stati Uniti hanno inviato un P-3 Orion antisommergibile che è arrivato in Brasile ed è subito decollato per partecipare alle ricerche. Infine, il governo spagnolo ha inviato in Senegal due aerei militari che si uniranno al resto dell'organigramma dei soccorsi. La Marina militare brasiliana ha chiesto anche a quattro navi mercantili (Lexa Maersk, Jo Cedar, Ual Texas e Stolt Inspiration), che incrociano nello stesso settore dell'Atlantico, di partecipare alle ricerche. La Lena Maersk, in particolare, una porta-container norvegese, e un cargo olandese, stanno convergendo a tutta forza sul punto localizzato dall'Hercules brasiliano.

 

LA PROFONDITA' - Nella zona di oceano dove potrebbe essere caduto l'Airbus, la profondità dell'Atlantico è tra i quattro e i cinquemila metri, il che renderebbe praticamente impossibile il recupero del relitto. L'area, secondo Edmo Campos, un esperto di oceanografia brasiliano, è una zona abissale, al di fuori della piattaforma continentale, con profondità che possono arrivare a cinquemila metri. In più, è una zona di correnti forti, che possono arrivare a un metro al secondo, da est a ovest: i resti galleggianti possono quindi essersi spostati molto rispetto alla zona dell'impatto con l'acqua, rendendo ancora più difficile localizzare il relitto, o le sue parti. Lo conferma il fatto che i pochi resti localizzati finora dal C-130 militare brasiliano erano sparpagliati su una distanza di 60 chilometri. In compenso, afferma Campos, è una zona «tranquilla» da punto di vista della navigazione marina (ma di forti turbolenze per gli aerei), con scarse probabilità di tempeste o di mare agitato.

 

INDIZI ARRIVERANNO DA DUE JET - Due Jet della Lufthansa, che si crede fossero nella stessa zona dell'Atlantico mezz'ora prima del volo Air France disperso, forniranno indizi per le indagini. Lo ha riferito l'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). L'agenzia Onu ha detto di aver avuto informazioni preliminari su due aerei che hanno registrato dati su temperature e venti, ma che non sono attrezzati per trasmettere automaticamente informazioni sulle turbolenze. Herbert Puempel, capo della divisione meteorologica aeronautica dell'Omm, ha detto di ritenere altamente improbabile che un fulmine o il maltempo abbiano causato l'incidente, ma che possano aver contribuito. «Due aerei Lufthansa erano nei pressi del volo Air France, ma non sapendo l'esatta localizzazione dell'incidente, è estremamente difficile dire quando vicini fossero», ha detto Puempel a Reuters. I due aerei si stavano recando dal Sud America all'Europa, domenica notte, nella stessa direzione del volo di Air France partito da Rio per Parigi, circa 30 minuti prima. «Le osservazioni saranno certamente usate dal gruppo di indagine».

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Ospite galland

Marina brasiliana al lavoro per recuperare resti aereo da oceano

da 42 minuti

 

reute.jpg I sommozzatori della Marina brasiliana sono impegnati oggi in una gara contro il tempo per raggiungere la carcassa dell'aereo dell'Air France e iniziare il lavoro di recupero dei rottami dall'Oceano Atlantico, dove è precipitato il volo con 228 passeggeri a bordo nel peggior disastro di sempre nei 75 anni di storia della compagnia aerea.

 

Quattro navi della Marina con equipaggiamento di soccorso e una nave cisterna si sono dirette verso una striscia di mare di 5 chilometri cosparsa di poltroncine dell'aereo, un salvagente arancione, cavi elettrici, pezzi di metallo e chiazze di carburante a circa 1.200 chilometri a nord est della città costiera di Recife.

 

L'ammiraglio Domingos Nogueira ha dichiarato che la marina sta lottando contro il cattivo tempo che interessa la zona, mentre le autorità prevedono che il compito più arduo sarà quello di trovare i dati di volo e le registrazioni vocali che potrebbero consentire di dissipare le nubi sul perché l'aero sia sparito dagli schermi durante una intensa tempesta nel cuore della notte.

 

I parenti affranti, che avevano pregato per un miracolo, hanno abbandonato le speranze quando gli esperti si sono detti certi che sicuramente tutte le persone a bordo del volo partito da Rio de Janeiro domenica sera per Parigi, sono morte.

 

Finora non è stato visto alcun cadavere sulla superficie del mare dai piloti dell'aviazione, che avevano rintracciato i segni della catastrofe ieri, permettendo alla marina di allestire una operazione di recupero.

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Aereo scomparso: tre giorni di lutto nazionale in Brasile

 

BRASILIA - Il Brasile ha decretato tre giorni di lutto nazionale in omaggio alle 228 vittime dell'incidente aereo all'Airbus A330 dell'Air France che si e' inabissato nell'Oceano Atlantico nella notte tra domenica e lunedi'. Lo ha stabilito il vicepresidente Jose' Alencar, che sostituisce il presidente Luiz Inacio Lula da Silva in visita ufficiale in Guatemala. Il ministro della Difesa, Nelson Jobim, ha assicurato che i rottami trovati all'alba a oltre 1.000 km dalla costa brasiliana in alto mare sono ''senza alcun dubbio'' quelli del velivolo scomparso. I 216 passeggeri del volo erano di 32 nazionalita' diverse, fra cui 61 francesi, 59 brasiliani, 26 tedeschi, 10 italiani. Dei 12 membri d'equipaggio 11 erano francesi e uno brasiliano, secondo una lista diffusa dall'air France. L'Aeronautica brasiliana ha reso noto che sara' il governo francese a coordinare le indagini sull'incidente. (Agr)

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dalle notizie che leggo sembra che anche gli esperti non riescano proprio a trovare una causa plausibile.....non sono un complottista, ma secondo me potrebbe essere successo qualcosa di strano..

 

 

Un aereo è caduto in mezzo al mare.

Stop.

Nessuno ha idea di cosa sia successo nè può averla fino a che non si ha riscontro strumentale, che probabilmente non si avrà mai.

 

Tutto il resto che si sente in giro è semplice monnezza giornalista, ci sono un milione di motivi per il quale un aereoplano può andare giù.

 

Avverto che se cominciano speculazioni incontrollate su questo topic inizio con le sanzioni.

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Beh comunque è un dato di fatto che i massimi esperti in materia non sanno dare spiegazioni pienamente convincenti.

 

Perfino la perdita totale di controllo (una turbolenza che ha determinato l'avvitamento del velivolo), dalla quota di crociera di 34.000 piedi avrebbe dato ai piloti tempo per lanciare l'allarme (sono diversi minuti di caduta libera).

 

L'avaria elettrica (segnalata automaticamente dall'aereo poco prima della perdita del contatto e che resta un mistero) non dovrebbe giustificare la totale perdita dei sistemi elettrici essendo l'aereo dotato di ben 3 generatori.

 

Tutti gli esperti concordano su un elemento: un evento imprevedibile e immediato, tale da non lasciare possibilità alcuna di reazione ai piloti.

Altrimenti i piloti avrebbero potuto lanciare un sos o chiedere assistenza. L'unica ipotesi al di fuori dell'evento catastrofico immediato sarebbe la contemporanea perdita di tutti i sistemi di comunicazione di cui è dotato l'A330 (radio VHF, HF, Inmarsat, ACARS, etc) abbinata all'avaria che ha determinato la caduta.

 

Ovviamente stando all'ipotesi dell'evento imprevedibile le cause possibili si riducono:

-collasso della struttura del velivolo (improbabile per un aereo giovane e correttamente manutenzionato)

-Esplosione (determinato da fattori ancora da accertare)

 

Inoltre è notizia recente che oltre ai segnali di avaria all'impianto elettrico, intorno alle 4.15 (ora italiana), l'A330 avrebbe trasmesso «dati anomali del variometro» in automatico.

 

Secondo gli esperti l'aereo avrebbe quasi certamente affrontato una depressurizzazione.

Nello specifico molti propendono per la depressurizzazione della cabina di pilotaggio (rottura di un finestrino), con svenimento da parte di entrambe i piloti che non avrebbero fatto in tempo a munirsi delle maschere d'ossigeno. Nel caso l'aereo non fosse stato impostato in modalità di autopilota tale da permettergli di continuare la crociera, ciò spiegherebbe l'esito tragico.

 

 

EDIT: La grande dispersione dei rottami scoperti lascia pensare che l'Airbus A330 - in volo lunedì da Rio de Janeiro a Parigi con 228 persone a bordo - sia esploso ad alta quota. È quanto scrive il quotidiano francese «Le Monde», citando "specialisti" della compagnia Air France. Le Monde ricorda che i rottami sarebbero stati localizzati su due zone, distanti 60 chilometri l'una dall'altra, situate ad est del luogo da dove l'Airbus ha trasmesso i suoi ultimi messaggi automatici

Modificato da paperinik
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Ospite kentar

albys ha solo espresso un'opinione senza andare contro nessun regolamento del forum, e senza fare nessun tipo di speculazione,

ma semplicemente considerando il fatto che non si è ancora trovata una spiegazione plausibile,

penso sia ancora lecito no?

e fino ad ora in alcuni casi i comunicati stampa si sono contraddetti più volte,

se la risposta sarà: se non ti va bene nessuno ti obbliga a leggere il forum "o qualcosa di simile" vi autorizzo tranquillamente a cancellarmi l'account bannandomi, ragazzi sembra una dittatura a volte sto forum... tornando a tema e chiudendo l'off topic di cui mi scuso,

credo che fino ad ora l'ipotesi più plausibile sia quella della rottura improvvisa di un finestrino dell'abitacolo che ha causato lo svenimento simultaneo di entrambi i piloti..

 

 

dalle notizie che leggo sembra che anche gli esperti non riescano proprio a trovare una causa plausibile.....non sono un complottista, ma secondo me potrebbe essere successo qualcosa di strano..

 

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EDIT

E' lecito lamentarsi dell'operato dei moderatori in privato, in pubblico si infrange il punto 1.3b del regolamento che spero tu abbia letto.

+10%

Modificato da Dominus
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Ospite intruder

Concerns Over Recovering AF447 Recorders

 

Jun 3, 2009

 

 

 

Robert Wall/Paris wall@aviationweek.com

 

 

 

 

The French accident investigation office (BEA) believes the suspected crash site of Air France AF447 may make recovery of flight data and cockpit voice recorders a challenge and is bracing for having to rely on other datapoints to try to unravel the mystery of the crash of the Airbus A330-200.

 

It's not just the depth of the ocean where the A330 went down that's at issue, but also the rough terrain of the sea-bed in that region, says Paul-Louis Arslanian, head of the BEA. "This will not be an easy investigation," he notes.

 

The AF447 took off Sunday evening from Rio de Janeiro to Paris at 7:03 p.m. local time, with 228 on board; all 216 passengers and 12 crew are presumed dead.

 

Still, Arslanian does not rule out a probable cause finding even if the recorders are not recovered, noting that prior accidents were solved even if the recorders were damaged. The BEA is targeting a first report on the events for the end of the month.

 

So far, no signals have been detected from either recorder, but that's largely owing to the relatively low range of the low-band beacons.

 

The BEA, which is leading the investigation because the crash occurred in international air space and AF447 was registered in France (as F-GZCP), has set up a team of 20 to carry out the investigation, which will be aided by Airbus and Air France officials. Alain Bouillard is the investigator in charge.

 

Two BEA representatives are already in Rio de Janeiro, where the flight departed on May 31 before contact was lost about four hours later with 228 onboard. The BEA team is accompanied by Airbus and Air France representatives. The exact crash time has not yet been established, nor who was at the controls at the time.

 

The Brazilian government has confirmed that wreckage spotted by Brazilian air force aircraft belong to AF447.

 

The wreckage was first spotted by the synthetic aperture radar-equipped R-99 and later visually by a KC-130, with crews seeing non-metallic parts. The debris field stretches around 5 kilometers, with seats, wires, and airframe parts visible.

 

The crash site is being given as near the islands of St. Peter and St. Paul, around 205 miles from the Fernando de Noronha archipelago. Any debris or bodies that are recovered will first be brought there.

 

At this point, investigators say it is premature to determine whether the seen debris field indicates the aircraft impacted the water surface in tact or may have started disintegration while still airborne.

 

The investigative team is broken into four groups, one overseeing the search operation, another looking into the aircraft's history, the third examining aircraft operations and the last reviewing systems and equipment, Bouillard says.

 

Data still is limited, Arslanian says. The aircraft departed with no known faults. In the last received communication from the flight deck, the pilot reported turbulence about a half hour before the aircraft is believed to have been lost. The aircraft sent a series of electronic messages over a three-minute period, which represented only about a minute of information, Arslanian said. Exactly what that data means hasn't been sorted out, yet, he adds.

 

Air France received the data, but it does not appear to immediately have sparked major concern. With the investigation now formally underway, Air France refused to address the issue of the messages.

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Ho una domanda, forse stupida. Una decompressione violenta e inaspettata dell'aereo, dovuta magari alla rottura di un finestrino o ad un guasto catastrofico dell'impianto di pressurizzazione, potrebbe causare una esplosione? Si chiama se non sbaglio decompressione esplosiva.

 

Sull'atto terroristico sono alquanto scettico per un motivo ovvio: manca la rivendicazione. A che serve far esplodere un aereo se poi non dici al mondo che sei stato te insieme ai deliranti motivi che ti hanno portato al gesto?

Però la cosa sta prendendo piede tra la gente: mia mamma (che di aerei ne capisce come me di egiziano antico) crede che la causa più probabile sia un attacco terroristico, solo per fare un esempio.

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Ho una domanda, forse stupida. Una decompressione violenta e inaspettata dell'aereo, dovuta magari alla rottura di un finestrino o ad un guasto catastrofico dell'impianto di pressurizzazione, potrebbe causare una esplosione? Si chiama se non sbaglio decompressione esplosiva.

 

I materiali di cui sono fatti gli aerei devono essere elastici entro certi parametri (che variano da ciò che l'aereo andrà a fare). Un materiale sottoposto ad un carico eccessivo passa dalla fase elastica, alla fase plastica e infine raggiunge il punto di rottura.

 

Detto questo una decompressione compromette sicuramente la struttura di un aereo in quanto le sollecitazioni non vengono più "rinviate" lungo la struttura (gli atomi del materiale si scambiano minori informazioni a causa di una sezione minore determinata dalla presenza di una falla).

 

E' come con un palloncino gonfio. Se tu pratichi un foro piccolo questo si sgonfia, se pratichi un foro grosso questo esplode.

 

Ora bisogna vedere se questa ipotetica decompressione abbia fatto collassare la struttura (e quindi l'aereo si è spezzato in volo) o se l'ha semplicemente deformata.

Nel primo caso allora tutto torna e quindi potrebbe essere la causa.

Se invece la struttura si fosse solo deformata l'aereo sarebbe precipitato comunque ma tutto intero il che vuol dire che un radar avrebbe rilevato il repentino abbassamento di quota.

 

Tenete conto che durante la costruzione di un aereo l'ingegnere che controlla la struttura fa si che questa possa resistere anche ad un eventuale fattore di carico superiore al normale. Basti pensare ad un atterraggio in cui il ruotino anteriore non si apra. L'aereo atterra e si va ad adagiare sul muso. Il fattore di carico è eccessivo e il materiale entra nella fase plastica. Il muso si deforma ma non si spacca e i passeggeri possono abbandonare il velivolo.

Modificato da ice-man
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Un aereo è caduto in mezzo al mare.

Stop.

Nessuno ha idea di cosa sia successo nè può averla fino a che non si ha riscontro strumentale, che probabilmente non si avrà mai.

Tutto il resto che si sente in giro è semplice monnezza giornalista, ci sono un milione di motivi per il quale un aereoplano può andare giù.

 

 

Tanto per confermare le parole di Dominus:

 

"La stampa francese sta sondando diverse cause della tragedia aerea. Le Point segue l'ipotesi del fulmine indicata dal direttore generale della compagnia aerea, Pierre-Henri Gourgeon. Il fulmine avrebbe distrutto il radar rendendo l'aereo cieco. In questo modo il velivolo non avrebbe potuto evitare di entrare in un cumulo nembo, nuvola a grande espansione verticale, dentro la quale l'aereo sarebbe stato colpito dalle correnti ascendenti e discendenti e tornadi. Le Point non esclude che il fulmine abbia invece prodotto un incendio a bordo come successo nel 1998 all'aereo Swissair in volo tra New York e Ginevra."

Tratto da: Tgcom

 

L'incidente aereo a cui l'articolo fa riferimento non fu causato da un fulmine ma da un surriscaldamento di alcuni cavi elettrici nel cockpit. (Volo_SR111)

 

Ora, grazie a questi articoli, sfido chiunque di voi a volare nelle vicinanze di un temporale con la meta (ad essere ottimisti) dei passeggeri convinti che un fulmine provochi ogni volta incendi a bordo.

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Ospite intruder

Ansa di poco fa:

 

Un ministro brasiliano, pur affermando che si tratta "solo di un'ipotesi", ha definito "improbabile" che l'aereo Air France scomparso sull'Atlantico sia esploso dato che accanto ai detriti dispersi in mare sono state rinvenute anche chiazze di combustibile. "La presenza di olio o di carburante - ha detto il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim - significa che è improbabile che ci sia stato un incendio o un'esplosione, ma questa non è che un'ipotesi". Sollecitato ad esprimersi sull'ipotesi di un attentato, il ministro - parlando in una conferenza stampa a Brasilia - ha dichiarato che "non c'é alcun indizio" che lo lasci pensare. Jobim ha sottolineato che "non è stato rinvenuto alcun corpo né si è vista alcuna traccia di sopravvissuti".

 

La Forza aerea brasiliana (Fab) ha reso noto che l'equipaggio di un aereo R99 che perlustrava la zona dell'Oceano Atlantico, a circa 650 chilometri dalla costa, ha avvistato un "pezzo metallico di sette metri che potrebbe essere di un'ala o della fusoliera" dell'Airbus A330 scomparso lunedì mentre trasportava 228 persone da Rio de Janeiro a Parigi. Un portavoce dell'aeronautica brasiliana ha annunciato l'avvistamento anche decina di rottami metallici ed una macchia di olio estesa per circa 20 chilometri. Evocando indirettamente la possibilità che corpi di vittime possano essere scomparsi perché mangiati da pesci, il ministro della difesa Nelson Jobim - in una conferenza stampa - non ha escluso che nelle acque calde dell'oceano dove è precipitato l'aereo ci possano essere pescecani o squali. Il ministro ha anche ricordato che i corpi umani non dilaniati e con il "ventre integro" quando affondano ritornano in superficie "tra 48 ore e sei giorni dopo" il disastro "per effetto dei gas prodotti dagli organi interni" in decomposizione. Quelli con "il ventre perforato invece - ha aggiunto - non riemergono".

 

 

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di Fausto Belia

 

PARIGI - Fulmine, guasto generalizzato dell'impianto elettrico, depressurizzazione brutale, formazione improvvisa sulla fusoliera e sulle ali dell'aereo di uno strato di ghiaccio pesante 4-5 tonnellate, turbolenza fortissima, attentato. Il giorno in cui a Parigi si apre l'inchiesta ufficiale, restano tutte in piedi le ipotesi - nessuna è esclusa - sulle cause del crash dell'Airbus A330, che lunedì scorso trasportava 228 persone da Rio de Janeiro a Parigi. L'inchiesta del Bea (Ufficio delle indagini e delle analisi per la sicurezza civile), sarà "lunga e difficile" - avverte il direttore Paul Louis Arslanian - e forse non potrà contare sull'aiuto delle scatole nere, immerse in un luogo "profondo e montagnoso", a 4-5.000 metri, nell' Oceano Atlantico.

 

Così, al momento, il campo è aperto ai commenti, alle indiscrezioni, alle interpretazioni, partendo dai dati, pochi, certi: l' aereo "non aveva problemi alla partenza", secondo il direttore del Bea; nell'ultimo contatto radio, il pilota ha avvertito di una zona di forte turbolenza; infine l'aereo ha trasmesso messaggi automatici di guasto elettrico. Poi, il silenzio. Secondo Le Monde, che cita 'specialisti di Air France, la grande dispersione dei rottami scoperti sull'Oceano - a distanze di decine di chilomteri - lascia pensare che l'Airbus A330 sia esploso ad alta quota. Un attentato? Il quotidiano osserva che "tuttavia la pista di un attentato non è al momento presa in considerazione dalle autorità francesi, non c'é stata alcuna rivendicazione e il Brasile non è una destinazione sensibile". Un'esplosione in volo, causata da una depressurizzazione brutale? E' l' altra ipotesi citata da un pilota, anonimo, in un altro articolo de Le Monde.

 

L'assenza di messaggi da parte dell' equipaggio? Vuol dire che "tutto è stato molto rapido", perché - osserva il pilota - anche in caso di panne ci sono altri mezzi, d'emergenza, per comunicare: "Se non hanno avuto il tempo di utilizzarli, è che è stato tutto grave e improvviso". Il governo francese, responsabile dell' inchiesta, affidata ai tecnici del Bea, non privilegia alcuna ipotesi. C'e anche quella dell'atto terroristico, aveva detto ieri il ministro della difesa Hervé Morin. E ieri il ministro del trasporti, Jean-Louis Borloo, ci ritorna: "La tesi dell'attentato non è scartata. Non ci sono attualmente indizi, ma non la si può scartare al 100%".

 

Così è stata tirata fuori la storia di un falso allarme bomba, che il 27 maggio scorso ritardò la partenza di un aereo dell'Air France da Buenos Aires a Parigi. Ma non c'é alcun legame fra quell' episodio e l'incidente all'Airbus A330 in volo da Rio de Janeiro a Parigi, assicurano la stessa compagnia francese e fonti aeroportuali: ci sono "regolarmente" a Parigi come in altre capitali telefonate anonime che annunciano bombe e che si rivelano poi senza fondamento.

 

I tecnici del Bea sono al lavoro e un primo rapporto sarà consegnato alla fine di questo mese. Non si sa se si riusciranno a trovare le scatole nere, ha detto il direttore del Bea: sono uno strumento "preziosò, certo, ma in passato "abbiamo lavorato anche senza", dice fiducioso. Intanto potrebbero essere utili e fornire indizi quei mezzi satellitari d'osservazione e d'ascolto del Pentagono, al quale due giorni fa si è rivolto il governo francese.

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Per quanto riguarda l'ipotesi "attentato", pur ritenendo oltre che sperando che non si sia trattato di ciò, non l'escluderei "tout court", solo per il motivo che manca la rivendicazione pubblica; potrebbe essere un "messaggio" forte al vertice politico di un paese, la Francia, che agli occhi dei terroristi islamici o anche, perché no, di qualche Stato "canaglia", si sarebbe macchiata, negli ultimi tempi, di gravi "colpe": intervento sempre più massiccio in Afghanistan, rientro nella struttura militare integrata della Nato, apertura della base interforze negli Emirati!

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Ospite intruder
Per quanto riguarda l'ipotesi "attentato", pur ritenendo oltre che sperando che non si sia trattato di ciò, non l'escluderei "tout court", solo per il motivo che manca la rivendicazione pubblica; potrebbe essere un "messaggio" forte al vertice politico di un paese, la Francia, che agli occhi dei terroristi islamici o anche, perché no, di qualche Stato "canaglia", si sarebbe macchiata, negli ultimi tempi, di gravi "colpe": intervento sempre più massiccio in Afghanistan, rientro nella struttura militare integrata della Nato, apertura della base interforze negli Emirati!

 

Non mi sento di escluderlo, pic, ma non vorrei che questa storia si trasformasse, in Italia, in un'altra soap alla Ustica.

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Questo incidente secondo me finirà dritto dritto nell'archivio dei casi irrisolti. Soprattutto stante la quasi impossibilità di rinvenire le 2 scatole nere anche riuscendo a individuare dall'analisi dei (pochi) resti la causa generica (esplosione, collasso, perdita di controllo, attentato) difficilmente si riuscirà a ricostruire -come avviene quasi sempre- la successione esatta degli eventi che hanno portato alla tragedia. Infatti bisogna ricordare che in genere un incidente aereo è dovuto alla commistione di 2 problemi inerenti i 3 aspetti fondamentali del volo: uomo, macchina, ambiente.

 

E' quanto meno preoccupante la diversità di pareri non già fra giornalisti e comuni mortali, ma fra i massimi esperti.

 

L'esplosione è categoricamente esclusa da taluni per via della presenza di kerosene nell'oceano, ma altri asseriscono che l'ala (che contiene i serbatoi) si potrebbe essere staccata portando giù tutto il carburante residuo.

 

Intanto Le Monde rilancia un'altra ipotesi (per altro tutto sommato plausibile), citando addirittura fonti vicine all'inchiesta:

l'A330 volava a una velocità eccessiva, a causa della quale l'aereo si sia disintegrato in volo. I resti, dispersi su più di 300 chilometri ne sarebbero la prova.

Una tale disintegrazione - si fa osservare - sopraggiunge di solito in caso di violento fenomeno atmosferico o di attentato terroristico. Un'ulteriore testimonianza in questo senso verrebbe dall'ultimo messaggio emesso dall'aereo, che ha segnalato lo stato di «cabina in velocità verticale» che indica un'improvvisa decompressione, causa o conseguenza di una disintegrazione avvenuta in volo. Altri messaggi erano stati inviati dall'Airbus nei minuti precedenti, segnalando la presenza di gravi disfunzionamenti ai comandi elettrici che avrebbero deteriorato i sistemi di controllo della stabilità dell'apparecchio
(corriere.it)

 

Ed intanto secono il quotidiano El Mundo pare esserci addirittura anche una testimonianza dell'evento:

un pilota del volo Lima-Madrid di Air Comet, che lunedì si trovava a transitare proprio nell'area in cui è scomparso l'Airbus francese, ha invece detto di avere notato un «lampo di luce bianca» alle 3.15 ora italiana del 1 giugno nel cielo sopra Cayenne, in Guyana francese, in prossimità di una «tormenta con attività elettrica a est». Della vicenda parla il quotidiano spagnolo El Mundo. Il volo Air France proprio in quel momento avrebbe dovuto viaggiare sull'Equatore a 30 gradi ovest di longitudine. Il rapporto è stato trasmesso all'Air France e di fatto tira di nuovo in ballo la pista dell'esplosione. Il lampo, come anche osservato dal copilota e da una passeggera dell'aereo Air Comet, «ha seguito un traiettoria verticale e discendente e si è dissolto in sei segmenti». L'aereo di Air Comet era esattamente a sette grandi al nord dell'Equatore nel meridiano 49 est, stessa ubicazione stimata dell'A330 nel momento della sua scomparsa, intorno al meridiano 30 est. Il comandante ha anche aggiunto nella sua notazione di non aver ricevuto alcuna comunicazione in frequenza di emergenza o aria-aria nè prima nè dopo l'accaduto.

 

EDIT: interessante articolo del Corriere, recante vari aspetti tecnici sui sistemi di bordo.

 

Le indiscrezioni che trapela­no sul contenuto dei messaggi automatici lanciati dall’Airbus 330 pochi minuti prima di scomparire nel nulla fanno sempre più pensare a un evento catastrofico: forse a un’esplosione sotto la cabina di pilotaggio in cui è custodito il «cervello» dell’aereo.

 

Le «scatole nere» di terra, in pochi minuti (tra le 4.00 e le 4.14), hanno registrato sei segna­li d’allarme: non solo l’avaria all’impianto elettrico, la grave depressurizzazione della cabina e il saliscendi da montagne russe re­gistrato dal variometro (l’indicatore della velocità verticale). Il sistema Acars ha comu­nicato alla base di Air France anche lo sgan­ciamento del pilota automatico, il guasto della piattaforma inerziale (il sistema di orientamento che guida un aereo anche sen­za punti di riferimento esterni) e l’avaria del­l’ «orizzonte d’emergenza» (lo strumento che indica al pilota l’inclinazione sull’asse e il corretto assetto da mantenere). Tra le avarie segnalate quest’ultima sareb­be la più significativa: «L’'orizzonte d’emer­genza' è uno strumento di backup che si au­toalimenta, non dipende dagli altri sistemi elettrici, e la sua rottura testimonia una compromissione meccanica», è l’ipotesi avanzata da alcuni tra i più autorevoli esper­ti di sicurezza aerea. Un indizio che associa­to agli altri, in particolare alla depressurizza­zione, fa pensare a un «evento catastrofi­co»: «È come se l’area sotto la cabina di pilo­taggio, il vano elettrico-elettronico, fosse andato in pezzi — afferma un investigatore di incidenti aerei —. Forse c’è stata un’esplosione». O forse, aggiunge un esper­to dell’aviazione civile italiana, «è stata di­strutta da un fulmine, che ha mandato in tilt le apparecchiature elettriche e fuso (è già successo con l’antenna di un radar) l’orizzonte d’emergenza in plastica».

 

L’ipote­si dell’esplosione giustificherebbe il ritrova­mento dei resti a distanza anche di 90 chilo­metri gli uni dagli altri. Un’esplosione non di origine terroristica: «Nel caso di una bom­ba l’Acars non avrebbe avuto il tempo di in­viare i segnali». E nemmeno completa: «La scia di cherosene fa pensare che l’aereo, o quello che ne restava, si è abbattuto sull’oce­ano. Non è esploso completamente in vo­lo». Senza pilota automatico, piattaforma inerziale e «orizzonte d’emergenza» chiun­que abbia provato a portare fuori l’Airbus 330 da quella emergenza lo ha fatto con gli occhi bendati. Solo il cockpit voice re­corder, se mai verrà recuperato, ci potrà dire chi era ai comandi al momento della tragedia. Se il comandante Marc Dubois, 58 anni e 11 mila ore di volo con Air France. Oppure uno dei due primi ufficiali: David Robert e Pierre-Cedric Bonin, 37 e 32 anni, 6.600 e 3.300 ore di volo.

 

Molto dipende da quanto l’emergenza sia stata improvvisa. «Dopo un segnale di turbolenza severa, è presumibile, direi certo, che ci fosse il co­mandante affiancato dai due copiloti», affer­ma Fabio Berti, presidente dell’associazione dei piloti Anpac. «Ma tutti i piloti sono adde­strati a far fronte a qualsiasi emergenza». Normalmente la fase di crociera è la più tranquilla. Nei voli più lunghi comandante e primi ufficiali si avvicendano alla cloche. E sempre è inserito il pilota automatico. Il Fly data period, che regola il numero dei membri dell’equipaggio, è tassativo: «Fi­no a 13 ore di volo (periodo estendibile di un’ora che tiene conto anche degli avvicen­damenti) servono un comandante e un pri­mo ufficiale, dalle 14 alle 16 un comandante e due primi ufficiali, oltre le 16 un coman­dante e tre primi ufficiali», spiega Benedet­to Marasà, direttore centrale Operazioni del­l’Enac (Ente nazionale dell’aviazione civile). «Ogni primo ufficiale ha l’abilitazione come pilota in comando».

Modificato da paperinik
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Ospite galland
Non mi sento di escluderlo, pic, ma non vorrei che questa storia si trasformasse, in Italia, in un'altra soap alla Ustica.

 

una soap rosso sangue.

 

 

 

Aereo Sparito: Le Monde, Airbus Volava a Velocita' Sbagliata

da 3 ore 49 minuti

 

asca.gif (ASCA-AFP) - Parigi, 4 giu - L'A330 di Air France scomparso lunedi' al di sopra dell'Atlantico volava a una velocita' ''sbagliata''. E' quanto scrive Le Monde sul suo sito internet, citando fonti vicine all'inchiesta. Secondo il quotidiano inoltre, Airbus dovrebbe pubblicare un avviso, approvato dall'Ufficio d'inchieste e analisi (Bea), destinato a tutte le compagnie aeree che utilizzano i suoi bireattori A330. Quest'avviso, spiega Le Monde, consentira' al costruttore di ricordare che ''in caso di condizioni meteorologiche difficili, gli equipaggi devono mantenere la spinta dei reattori e l'assetto per tenere in equilibrio l'aereo''.

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una soap rosso sangue.

Aereo Sparito: Le Monde, Airbus Volava a Velocita' Sbagliata

da 3 ore 49 minuti

 

asca.gif (ASCA-AFP) - Parigi, 4 giu - L'A330 di Air France scomparso lunedi' al di sopra dell'Atlantico volava a una velocita' ''sbagliata''. E' quanto scrive Le Monde sul suo sito internet, citando fonti vicine all'inchiesta. Secondo il quotidiano inoltre, Airbus dovrebbe pubblicare un avviso, approvato dall'Ufficio d'inchieste e analisi (Bea), destinato a tutte le compagnie aeree che utilizzano i suoi bireattori A330. Quest'avviso, spiega Le Monde, consentira' al costruttore di ricordare che ''in caso di condizioni meteorologiche difficili, gli equipaggi devono mantenere la spinta dei reattori e l'assetto per tenere in equilibrio l'aereo''.

Non ho capito molto bene: volavano a velocità sbagliata in che senso? Dovevano andare più piano o più veloce?

 

Comunque, secondo me non è stato un fulmine e neanche la rottura di un finestrino. Hanno detto che si sono trovati dei "pezzi" di aereo a 60KM di ditanza l'uno dall'altro. Può essere che ci sia stata un'esplosione, ma causata da cosa?

Può essere stato un cortocircuito che ha preso i motori causando un esplosione di essi e quindi di tutto l'aereo? (chiedo perchè la meccanica dell'aereo non la conosco bene).

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Anche se ai parenti delle vittime non riporterà indietro i loro cari, sapere cosa è successo sarebbe quantomeno d'aiuto per il futuro.. A mio parere è di estrema importanza che si fccia ogni sforzo per capre, nei limiti del possibile, quello che è successo, perchè il permanere di "mistero" contribuisce a creare molta paura ed insicurezza fra "la gente".

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Ospite intruder

Puoi stare certo che su quello lavoreranno, e lavoreranno duro. Già con la crisi economica la gente vola meno, ma se non si risolve il mistero di un aereo quasi nuovo che è venuto giù in quel modo, credo che molti altri ci penseranno sopra prima di partire in volo.

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