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Al-Qaeda - Topic Ufficiale


Dominus

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Ospite galland

Reuters - da 2 ore 6 minuti

 

KABUL (Reuters) - I talebani hanno una presenza permanente nel 72% dell'Afghanistan, secondo un rapporto di una commissione di esperti. Un dato che viene però respinto dalla Nato e dal governo afghano, che lo ritiene attendbile.

 

</IMG>I risultati dell'International Council on Security and Development (Icos) arrivano sulla scia di una serie di rapporti critici sull'autorità militare a guida occidentale e sui tentativi di porre fine ai sette anni di ribellione talebana in Afghanistan.Il governo Usa sta effettuando una revisione a largo raggio della strategia al fine di combattere la guerriglia dei talebani e la campagna di attentati esplosivi che gli analisti concordano nel definire in aumento sia numerico che per livello di obiettivi colpiti.

 

Ma mentre le tendenze illustrate dal rapporto di Icos riflettono la sensazione prevalente sull'Afghanistan, molti dei suoi dati, secondo quel che dicono gli analisti della sicurezza, paiono imperfetti e contengono alcuni errori vistosi.

 

"I talebani hanno ora una presenza permanente nel 72% del Paese", dice nel suo rapporto Icos, che in passato era conosciuto come Senlis Council, aggiungendo che il dato è salito dal 54% dello scorso anno.

 

Icos è una commissione di esperti indipendente e un centro di ricerca con sede in Brasile, che ha ricercatori nella regione.

 

Il rapporto intende come presenza permanente quando si verifica una media di uno o più attacchi dei ribelli a settimana lungo l'intero arco dell'anno.

 

"Non consideriamo credibili questi dati", ha dichiarato il portavoce della Nato James Appathurai. "I talebani sono presenti solo al sud e all'est che è meno del 50% del Paese".

 

Anche il governo afghano respinge il rapporto e dice che "oltre alla discutibile metodologia adottata per il rapporto e la sua confusione concettuale, il rapporto ha interpretato male le attività dei talebani sporadiche, terroristiche e orientate per i mezzi di informazione.

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I talebani non sono Al-Qaeda.

Al-Qaeda è una rete terroristica internazionale (o quanto meno lo era) mentre i talebani sono una parte significativa della popolazione afghana, così significativa che furono in grado di conquistare il potere nel paese dopo la caduta del governo filo-sovietico.

Non stiamo parlando di terroristi sconnessi con il tessuto demografico del paese, ma di molte migliaia di combattenti appoggiati da una fetta di popolazione che ha determinate ideologie e rispetto alla quale essi sono l'espressione combattente.

Parliamo di un paese con oltre 30 milioni di abitanti il 99 % dei quali è di fede islamica e una larga fetta è fondamentalista, per cui ha simpatia per i talebani e rigetto per lo stile di vita occidentale.

Parliamo di combattenti appoggiati letteralmente da centinaia e centinaia di "mullah" in tutto il paese.

 

E' semplicemente ridicolo pensare di estirpare i talebani, a meno che non si pensi di eliminare mezza popolazione (e forse non basterebbe).

Qualsiasi risposta militare non potrà essere che di contenimento ma quelle ampie fasce di territorio dove l'ideologia più radicale la fa da padrone, saranno sempre controllate dai talebani, a prescindere da quanti si riesca ad eliminarne sul campo.

 

L'unico modo per stabilizzare la situazione in Afghanistan è quello di consolidare il cambiamento sociale e l'unione tra le varie tribù e nazioni (il che presuppone anche condivisione del potere politico) di modo che i combattenti veri e propri si ritrovino isolati, senza cioè poter contare sull'appoggio morale e logistico di buona parte della popolazione.

A dirlo è facile, a realizzarlo è pressochè impossibile, per cui tutto quello che si può fare è garantire al governo "meno peggio" tutto l'appoggio necessario affinchè mantenga e consolidi una certa superiorità almeno su alcune regioni per paese, e rassegnarsi al fatto che lì in alcune zone ci sarà sempre guerra civile. E ovviamente tirarsi via da quel ginepraio il prima possibile.

 

Consideriamo, poi, che in realtà noi chiamiamo talebani un miscuglio eterogeneo di tribù/nazioni che hanno alle spalle "padrini" diversi (chi è aiutati dagli arabi, chi è aiutato dal Pakistan ecc... e meno male che al momento i russi si tengono fuori dalla partita...) e nessuna pace potrà essere raggiunta se non si trova un accordo a monte tra questi "padrini".

 

Mi rendo conto che è un pensiero cinico, ma dobbiamo accettare il fatto che non possiamo imporre una civile convivenza in paesi dilaniati da secoli di guerre intestine. Devono maturare da soli in un contesto in cui tutti i soggetti esterni che esercitano la propria influenza devono prima mettersi d'accordo tra loro.

 

Lo stesso vale per l'Iraq: non si risolverà mai la situazione se non si trova una soluzione condivisa almeno con l'Iran e con gli altri soggetti che hanno interesse nella regione.

 

Ma finchè ognuno fomenta e finanzia i gruppi amici contro tutti gli altri, queste guerre non finiranno.

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So che il paragone potrà sembrare brutto però sembra un po' una guerra di mafia.

Dove i padrini però non sono i capi tribù locali ma veri e prorpi stati che non esitano a farsi "sgambetti" con veri e prorpi arsenali e con ingenti capitali economici . Ma la mia domanda è: per ottenere cosa?

Comunque da quanto hai detto Gianni si deduce che anche gli Stati Unitiprima o poi dovranno scendere a patti con l'Iran e con i talebani in Afghanistan.

Dovranno incominciare a trattare se non vogliono trascinarsi ( presumibilmente ci sono già dentro) ancor di più nel pantano?

Come si può gestire una situazione del genere?

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Ospite intruder

L'India ha chiesto al Pakistan la consegna di 40 latitanti come segnale positivo per smantellare le reti terroristiche. Lo ha detto al parlamento indiano il ministro degli Esteri di New Delhi, Pranab Mukherjee. E intanto 4 leader dell'organizzazione pachistana Laskhar-e-Taiba, sospettati per gli attacchi a Mumbai, sono stati aggiunti alla 'lista nera' dell'Onu.

 

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._111306181.html

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Ospite intruder

ISLAMABAD (Reuters) - di Adrian Croft

 

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Il primo ministro britannico Gordon Brown ha offerto oggi aiuto al governo pakistano per combattere i gruppi militanti e ha cercato di alleggerire le tensioni tra Pakistan e India, alimentate dai sanguinosi attacchi del mese scorso a Mumbai.

 

Nel corso di colloqui con il presidente pakistano Asif Ali Zardari a Islamabad, e in quelli precedenti avuti a New Delhi con il premier indiano Manmohan, Brown ha offerto a entrambi i Paesi aiuto per rafforzare la sicurezza e combattere il terrorismo.

 

Ma la tensione tra i due paesi asiatici è montata dopo le accuse di ieri del Pakistan sullo sconfinamento di due aerei militari indiani. New Delhi oggi ha smentito l'incidente e ha accusato il governo pakistano di cercare di sviare l'attenzione.

 

Brown ha detto di aver chiesto a entrambi i leader il permesso di far interrogare dalla polizia britannica i sospetti arrestati nei due Paesi in relazione agli attacchi condotti da un gruppo di militanti a Mumbai, la ex Bombay, centro finanziario dell'India.

 

Dopo gli attacchi, che hanno provocato in totale 179 morti durante tre giorni di violenze nella capitale finanziaria del Paese, l'India, con l'appoggio degli Stati Uniti, ha chiesto al Pakistan di usare la mano pesante con i gruppi militanti che fanno base in Pakistan

 

Gli indiani accusano degli attacchi il Lashkar-e-Taiba (Let), un gruppo militante che per New Delhi sarebbe stato creato dallo stesso Pakistan per combattere contro il regime indiano nel Kashmir, la regione contesa dai due vicini.

 

"Il gruppo responsabile degli attacchi è il Let, che deve dare moltissime risposte...", ha detto Brown.

 

Islamabad ha attribuito la responsabilità degli attacchi a "protagonisti non statali" e si è impegnata a collaborare alle indagini, ma ha anche detto ripetutamente che eventuali persone sospette catturate in Pakistan saranno giudicate nello stesso Paese, e non estradate in India.

 

Parlando a Islamabad, il premier britannico ha offerto aiuto nella lotta ai gruppi militanti, tra cui strumenti per l'individuazione di esplosivi e altre apparecchiature di sicurezza per gli aeroporti, nonché un programma da 8 milioni e mezzo di dollari per affrontare le cause della radicalizzazione attraverso l'educazione.

 

Misure che Brown contribuiranno a "rompere la catena del terrore che lega le montagne dell'Afghanistan e del Pakistan alle strade del Regno Unito".

 

La Gran Bretagna, ex potenza coloniale, conta una vasta popolazione di origine pakistana e le forze di sicurezza britanniche temono che i militanti islamici stiano facendo reclute tra le comunità musulmane.

 

Gli attentati del luglio 2005, che fecero 52 morti a Londra, furono condotti da islamici britannici con contatti in Pakistan.

 

CONFLITTO IMPROBABILE

 

Alcuni analisti dicono che attacchi di rappresaglia o altre azioni militari indiane sembrano molto improbabili, dato che New Delhi ritiene che sarebbero controproducenti, rafforzando i "falchi" e gli estremisti in Pakistan.

 

Il Pakistan ha arrestato circa una quarantina di persone di cui l'India ha chiesto l'estradizione, ma ha detto che le autorità indiane non hanno fornito prove che siano coinvolte negli attacchi. Il gruppo Let ha negato ogni responsabilità.

 

In India, Brown ha criticato "i messaggi perversi e inaccettabili" inviati da gruppi terroristici che sfruttano persone di "buona fede e credenti", e ha offerto all'India aiuto nella lotta ai gruppi militanti.

 

"E' importante capire che dovunque esso sia, il terrorismo va combattuto, e che dove c'è terrorismo, esso colpisce la stabilità e la coesione dei paesi", ha detto il premier britannico.

 

La polizia britannica potrebbe interrogare l'unico attaccante sopravvissuto all'operazione di Mumbai, in cui è stato ucciso un britannico e sono morte anche due persone con doppia nazionalità indiana e britannica, ha detto una fonte governativa britannica.

 

L'uomo, identificato come Mohammad Ajmal Kasab, viene attualmente interrogato dagli investigatori indiani.

 

"Vogliamo più informazioni su come si muove il Lashkar", ha detto la fonte britannica.

 

L'India e il Pakistan hanno combattuto tre guerre e sono arrivati sull'orlo di una quarta dopo un attacco al Parlamento indiano nel dicembre 2001 che New Delhi ha attribuito a militanti con base in Pakistan.

 

Ieri, annunciando l'ingresso nel suo spazio aereo di velivoli militari indiani, il Pakistan ha detto comunque che non era causa di allarme per una escalation delle tensioni tra i due vicini.

 

Oggi un portavoce delle forze aree indiane ha respinto l'accusa, che il Pakistan ha invece ribadito spiegando che le violazioni - pur commesse senza intenzione - sarebbero avvenute nel Kashmir pakistano e nella zona di Lahore.

 

 

http://it.notizie.yahoo.com/4/20081214/tts...wn-ca02f96.html

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Ospite intruder

Sono state cinque le confezioni di esplosivo disinnescate nel grande magazzino Printemps-Haussmann, che sorge nel pieno centro di Parigi, a due passi dalla Madeleine. La polizia francese non ha reso nota la natura esatta dell'esplosivo, che è stato ritrovato tra il primo e il secondo piano dell'edificio. Una rivendicazione, firmata da un misterioso Fronte rivoluzionario afghano, era giunta per posta all'agenzia di stampa francese Afp poco prima del ritrovamento dell'esplosivo. Un perimetro di sicurezza è stato creato dalla polizia attorno al magazzino, che è stato evacuato.

 

Nella rivendicazione del 'Fronte rivoluzionario afghano' si chiede il ritiro delle truppe francesi dall'Afghanistan "entro la fine di febbraio 2009".

 

"A quanto sappiamo, non era un dispositivo destinato ad esplodere". Lo ha detto il ministro dell'interno francese, Michele Alliot-Marie, in riferimento all'esplosivo ritrovato questa mattina nei grandi magazzini Printemps di Parigi, sottolineando che non c'era innesco.

 

Dal ministero degli Interni, è trapelato che "non c'era alcun sistema di innesco" per provocare l'esplosione dei "cinque candelotti di dinamite" scoperti nel grande magazzino all'ora di punta di oggi.

 

 

http://www.ansa.it/opencms/export/site/vis..._844711528.html

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  • 2 settimane dopo...
http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/e...a-pakistan.html

 

Il ministero degli Esteri di New Delhi mette in guardia nei confronti dei viaggi oltreconfine

E intanto, tra le due frontiere, le due potenze nucleari continuano ad ammassare truppe

L'India avvisa i propri cittadini

"Non andate in Pakistan, è rischioso"

 

afp_14678856_48330.jpg

Pachistani bruciano una bandiera indiana durante una manifestazione di protesta

 

NEW DELHI - Il governo dell'India ha invitato i propri cittadini a non recarsi in Pakistan per ragioni di sicurezza, mentre cresce la tensione tra le due potenze nucleari, dopo gli attentati di Mumbai. L'avvertimento è stato lanciato dal ministero degli Esteri di New Delhi mentre era in corso una riunione tra il premier Manmohan Singh e i vertici delle forze armate.

 

E intanto i due Paesi ammassano truppe al confine. Il Pakistan, ha riferito una fonte delle forze armate, ha trasferito truppe dal confine con l'Afghanistan a quello con l'India e ha sospeso tutte le licenze ai militari con compiti "operativi".

 

Fonti militari pakistane sostengono al contrario che è stato notato uno spostamento di truppe indiane verso la frontiera, poco distante dalla città di Lahore.

 

Paradossalmente l'innalzamento della tensione arriva proprio mentre nel Kashmir indiano si chiude il più tranquillo degli ultimi 20 anni, a conferma della distensione avviata nel 2004. Anche se nella regione opera ancora un migliaio di guerriglieri islamici, il numero di scontri a fuoco nel 2008 è sceso a 700, con un calo del 40%.

C'entra poco con Al-Quaeida, ma dato che si parla di Pakistan...

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Ospite intruder

Gli agenti segreti Usa per convincere la riluttante popolazione afghana a schierarsi contro i taleban hanno trovato un'arma segreta: il Viagra. Il Washington post online racconta l'esperienza di un agente americano, che con quattro pilloline blu e' riuscito a convincere l'anziano leader di un villaggio strategico del sud a collaborare con l'intelligence Usa, ottenendo un'ampia messe di informazioni sui movimenti e la logistica degli insorti integralisti islamici.

 

 

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._126291334.html

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  • 4 settimane dopo...
  • 2 mesi dopo...
Ospite intruder

E' di almeno 48 morti e 100 feriti il bilancio - ancora provvisorio - del grave attentato suicida avvenuto oggi nella moschea di Jamrud, non lontano dal posto di controllo di Bhegari, nel distretto nord occidentale pachistano di Khurram, ai confini con l'Afghanistan. Un kamikaze, secondo le prime informazioni diffuse alla stampa pachistana da Tariq Hayat, alto funzionario del governo del Khurram, si è fatto esplodere all'interno della moschea, mentre nella struttura c'erano circa 300 persone riunite per la preghiera del venerdì. La moschea, un palazzo di due piani, è crollata a causa della forte esplosione e i soccorritori hanno tirato via dalle macerie i corpi senza vita di 48 fedeli. Hayat ha detto alla televisione Geo News che il bilancio potrebbe aumentare, almeno fino a 70 vittime, perché ancora molte persone sono intrappolate sotto le macerie e tra i 100 feriti ce ne sono alcuni in gravi condizioni.

 

In tutta la zona è stata dichiarato lo stato di emergenza e i feriti trasportati negli ospedali dell'area frontaliera con l'Afghanistan, fino a Peshawar, capoluogo della provincia di Nord Ovest. Le prime informazioni parlavano di un attentato alla vicina stazione di polizia di Bhegari che si trova non lontana dalla moschea, sulla strada usata per trasportare gli approvvigionamenti alle truppe alleate in Afghanistan. L'attentato non è stato rivendicato per il momento, anche se si punta il dito contro i gruppi talebani che operano nella zona e che si oppongono all'accordo tra il governo di Islamabad e quello di Washington nella lotta al terrorismo.

 

 

www.ansa.it

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Ospite intruder

Tre persone sono state uccise e altre nove sono rimaste ferite stamani dall'esplosione di una bicicletta-bomba nel centro di Diyala. Lo ha riferito l'agenzia irachena Aswat al-Iraq citando fonti di polizia, secondo cui la carica esplosiva celata nella bicicletta e' stata fatta detonare tra un gruppo di operai, nella zona centrale della Nuova Baquba, 66 km a Nord-Est di Baghdad.

 

http://ansa.it/site/notizie/awnplus/mondo/..._130285095.html

 

 

Alcune esplosioni sono avvenute oggi pomeriggio (la mattina italiana) all'interno della scuola di polizia di Manawan, a Lahore. L'attacco terroristico, sferrato all'alba, ha causato fra 20 e 25 morti. Uno degli attaccanti, a quanto si e' appreso, e' stato arrestato mentre l'emittente GEO Tv unita' speciali dell'esercito, dei Rangers e della polizia pachistani sono ancora in azione.

 

http://ansa.it/site/notizie/awnplus/mondo/..._130285000.html

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Ospite intruder

Secondo un lancio dì'agenzia, al Quaida avrebbe rivendicato il massacro come una propria azione. Personalmente ho seri dubbi, ma ho postato qui la cosa comunque.

 

 

 

 

Receptionist a 'hero' at NY center where 14 killed

 

 

The two receptionists at the American Civic Association community center barely had time to react when a gunman stormed in the front door and shot them at close range before firing on a roomful of immigrants taking a citizenship class.

 

One receptionist survived, playing dead, before crawling under a desk and calling 911.

 

Police Chief Joseph Zikuski said she stayed on the phone for 90 minutes, "feeding us information constantly," despite a serious wound in the abdomen.

 

"She's a hero in her own right," he said.

 

The gunman killed 13 people — a dozen in the classroom — before apparently killing himself.

 

Four people were critically wounded in the Friday massacre, and 37 others made it out, including 26 who hid for hours in a basement boiler room while police tried to determine whether the gunman was still alive and whether he was holding any hostages, Zikuski said.

 

Investigators said they had yet to establish a motive for the shooting, which was at least the fifth deadly mass shooting in the U.S. in the past month.

 

The suspected killer — believed to be a Vietnamese immigrant — carried ID with the name of 42-year-old Jiverly Voong, of nearby Johnson City, N.Y., but that was believed to be an alias, said a law enforcement official, speaking on condition of anonymity.

 

The man believed to have carried out the attack was found dead in an office with a self-inflicted gunshot wound, a satchel containing ammunition slung around his neck, authorities said. Police found two handguns — a 9 mm and a .45-caliber — and a hunting knife.

 

A second law enforcement official, also speaking on condition of anonymity, said the handguns were registered to Jiverly Wong, another name the man used. Both officials were not authorized to speak publicly.

 

Initial reports suggested Voong had recently been let go from IBM. But a person at IBM said there was no record of a Jiverly Voong ever working there.

 

The attack at the American Civic Association, which helps immigrants settle in this country, came just after 10 a.m.

 

The gunman parked his car against the back door before barging through the front and opening fire, apparently without saying a word. He then entered a room just off the reception area and fired on a citizenship class while terrified people scrambled into a boiler room and a storage room.

 

The center was filled with people from countries as far off as Kazakhstan and Uzbekistan, all working to become more a part of their new home — learning English, taking a class to gain U.S. citizenship. The gunman may have walked a similar path to become an American decades ago.

 

"I heard the shots, every shot. I heard no screams, just silence, shooting," said Zhanar Tokhtabayeva, a 30-year-old from Kazakhstan who was in an English class when her teacher screamed for everyone to go to the storage room. "I heard shooting, very long time, and I was thinking, when will this stop? I was thinking that my life was finished."

 

Police arrived in minutes, heard no gunfire and waited for about an hour before entering the building to make sure it was safe for officers. They then spent two hours searching the building. They led a number of men out in plastic handcuffs while trying to sort out victims from the killer or killers.

 

Gov. David Paterson said the massacre was probably "the worst tragedy and senseless crime in the history of this city." Noting mass killings in Alabama and Oakland, Calif., last month, he said: "When are we going to be able to curb the kind of violence that is so fraught and so rapid that we can't even keep track of the incidents?"

 

The center was holding class "for those who want to become citizens of the United States of America, who wanted to be part of the American Dream, and so tragically may have had that hope thwarted today," the governor said. "But there still is an American dream, and all of us who are Americans will try to heal this very, very deep wound in the city of Binghamton."

 

The police chief said the suspected gunman "was no stranger" to the community center and may have gone there to take a class. He said he had no idea what the shooter's motive was.

 

A woman who answered the phone at a listing for Henry D. Voong said she was Jiverly Voong's sister but would not give her name. She said her brother had been in the country for 28 years and had citizenship.

 

On Friday evening, police searched Voong's house and carried out three computer hard drives, a brown canvas rifle case, a briefcase, a small suitcase and several paper bags.

 

Waiting outside a Catholic Charities office where counselors were tending to relatives of victims, Omri Yigal said his wife, Delores, was taking English lessons when the gunman attacked. He had no word on what happened to her.

 

"They told me they don't have much hope for me," the Filipino immigrant said before going home to wait for a telephone call.

 

Dr. Jeffrey King, speaking at the Catholic Charities office, said he was certain his mother, 72-year-old Roberta King, who taught English at the community center, was among the dead.

 

Authorities read a list of survivors and his mother's name wasn't on it, he said.

 

King, one of 10 children, described his mother as a woman brimming with interests ranging from the opera to the preservation society to collecting thousands of dolls. He recollected a recent conversation in which he told her to enjoy her retirement.

 

"I said, 'Mom you're in your 70s,'" King said. "She said, 'What? You don't think I enjoy working?'"

 

civicassociation.jpg

 

Qui altre foto: http://news.yahoo.com/nphotos/Binghamton-c...g-suicide/photo

 

 

 

They were talking about taking a trip to the Jersey shore this summer.

 

The shootings took place in a neighborhood of homes and small businesses in downtown Binghamton, a city of about 47,000 situated 140 miles northwest of New York City. The region was the home to Endicott-Johnson shoe company and the birthplace of IBM, which between them employed tens of thousands of workers before the shoe company closed a decade ago and IBM downsized in recent years.

 

 

 

A string of attacks in the U.S. in the last month left 44 people dead in all.

 

A gunman killed 10 people and himself in Samson, Ala.; shootings that began with a traffic stop in Oakland, Calif., left four police officers and the gunman dead; an apparent murder-suicide in Santa Clara, Calif., left six dead; and a gunman went on a rampage at a nursing home Sunday, killing seven elderly residents and a nurse who cared for them.

 

___

 

Contributing to this report were Associated Press writers Michael Hill, John Kekis, Michael Rubinkam, John Wawrow, Carolyn Thompson, Jessica M. Pasko, George Walsh, Chris Carola and Ben Dobbin and the Research Center in New York.

Modificato da intruder
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Ospite intruder

Un attacco suicida contro un convoglio militare in Pakistan ha causato la morte di 17 civili, fra cui cinque bambini. Lo riferisce il quotidiano The News International. L'attentato nel Waziristan del Nord. Al passaggio del convoglio un kamikaze ha tentato di lanciare il proprio veicolo imbottito di esplosivo contro gli automezzi. I militari che hanno fatto saltare in aria l'auto, un gesto che e' costato la vita a numerose persone che si trovavano nei paraggi.

 

www.ansa.it

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  • 4 settimane dopo...
Ospite galland

Annuncio Choc Del Presidente Pakistano: "Bin Laden è Morto, Lo Dicono i Nostri Nostri Servizi Segreti"

da 1 ora e 6 minuti

 

Annuncio Choc Del Presidente Pakistano: "Bin Laden è Morto.Islamabad, 27 apr. - (Adnkronos/Aki) - ''I nostri servizi segreti ritengono che Osama Bin Laden sia morto', lo dicono i nostri servizi segreti". Lo ha dichiarato oggi Asif Ali Zardari, il presidente pakistano, durante una conferenza stampa tenuta davanti ai media internazionali, di cui riferisce l'emittente 'Geo Tv'. Zardari, tuttavia, ha subito in parte ridimensionato l'eclatante annuncio, dichiarando che ''gli americani mi hanno detto che loro non sanno nulla (riguardo la sorte di Bin Laden, ndr) e loro sono molto meglio equipaggiati di noi per dargli la caccia''.

 

L'ipotesi avanzata dal presidente pakistano è quindi frutto delle ricerche dell'intelligence di Islamabad, ma al momento ''non c'è nessuna prova certa'' che il leader di al-Qaeda sia morto. Dopo aver avanzato supposizioni sulle sorti del terrorista più ricercato al mondo, Zardari ha poi commentato la situazione nelle aree tribali del Pakistan, dove da due giorni l'esercito ha lanciato un'operazione militare mirata a recuperare i territori occupati dalle milizie talebane.

 

Nei giorni scorsi, l'avanzata dei ribelli fino a pochi chilometri da Islamabad aveva provocato la reazione di alcuni governi occidentali, che si erano detti preoccupati per le sorti dell'arsenale nucleare pakistano. Zardari, durante la conferenza stampa, ha inviato segnali rassicuranti alla comunità internazionale in merito a questi timori, dichiarando che "le armi nucleari del Pakistan sono in mani sicure". Lo stesso concetto era stato ribadito la scorsa settimana anche da Yusuf Raza Gilani, primo ministro di Islamabad

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Ospite intruder

Come ti ho detto poco fa, ritengo più probabile sia morto nel 2001, quando hanno bombardato Tora Bora fino all'età della pietra o quasi. Mi chiedo solo se sapremo mai la vrità.

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  • 1 mese dopo...
Ospite galland

Bin Laden torna a parlare: Obama ha piantato "semi di odio"

da 2 ore 29 minuti reute.jpg

 

In un nuovo messaggio, il leader di al Qaeda Osama bin Laden ha criticato la politica del presidente Usa Barack Obama nei confronti dei Paesi musulmani e ha minacciato l'America, dicendo di prepararsi a provare le conseguenze delle politiche della Casa Bianca.

 

L'audiomessaggio è stato trasmesso oggi la tv Al Jazeera.

 

Obama è giunto in Arabia Saudita, la prima tappa del suo viaggio di quattro giorni in Medio Oriente ed Europa, che lo vedrà anche in Egitto dove pronuncerà un atteso discorso rivolto ai musulmani.

 

Nel suo discorso, bin Laden ha detto anche che Obama e George W. Bush hanno piantato i semi per aumentare il sentimento di "odio e vendetta" del mondo musulmano nei confronti degli Stati Uniti.

 

"Obama e la sua amministrazione hanno piantato i semi di odio e vendetta contro l'America", ha detto il leader di al Qaeda.

 

Bin Laden ha aggiunto che Obama sta seguendo le orme del suo predecessore Bush, e ha ammonito gli americani a prepararsi alle conseguenze delle politiche della Casa Bianca.

 

 

 

Osama il proverbiale bue che apostrofò l'asino di essere cornuto ...

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Osama credo che tema molto l'apertura di Obama al mondo musulmano: se gli USA smettono di essere un nemico, lui perde ogni ragione di essere. Anche Al Zawairi ieri ha commentato con parole durissime il viaggio di Osama , la paura fa novanta..

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Calcolando che al 90% oggi Bin Laden e al Zawahiri sono la stessa cosa direi proprio che il quadro è questo, anche se la politica mediorientale della nuova amministrazione fin'ora è stata abbastanza deludente.

Per quanto visto fino a oggi preferivo il cattivissimo crociato bush.

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Beh, mettiamola così: la 'dottrina Bush' non ha ottenuto granchè, proviamo in altra maniera, poi magari e' un fallimento uguale (il che non e' impossibile, visto le migliaia di variabili mediorientali, veramente difficili da valutare e controllare).

 

Di solito, e' buona norma., quando una cosa non funziona, tentare altre strade....

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mmh... :hmm:

 

La dottrina Bush ha portato la guerra a casa dei terroristi, non è cosa da poco decidere il campo di battaglia, non è cosa da poco aver distolto la maggior parte delle risorse del terrorismo dagli attentati nei paesi occidentali.

 

Diciamo che come fase iniziale va bene. E' anche giusto cambiare, questo è inevitabile.

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  • 3 mesi dopo...

Brutta storia, prima o poi uno sfuggirà.

 

 

WASHINGTON – Le autorità federali americane hanno incriminato l’afghano Najbullah Zazi per un presunto complotto terroristico. L’autista di bus, residente a Denver (Colorado), avrebbe organizzato una cellula per eseguire attacchi con esplosivi simili a quelli usati a Madrid e Londra. L’uomo è stato arrestato insieme al padre e ad un complice (accusato di aver detto il falso), ma l’Fbi non ha escluso che nel network siano coinvolte altre persone. In base alle indagini Zazi era legato ad elementi che vivevano nell’area di New York. Per la magistratura l’estremista era pronto ad usare “una o più armi di distruzione di massa”.

 

AMMISSIONI - Durante le indagini Zazi ha ammesso di aver frequentato un “campo di addestramento di Al Qaeda in Pakistan” dove avrebbe imparato a preparare ordigni esplosivi. Un’affermazione tuttavia che ha bisogno di ulteriori riscontri. I funzionari dell’antiterrorismo vogliono capire se esistono davvero i legami con la rete eversiva e, in caso positivo, di che tipo. O se invece l’afghano fosse un terrorista fai-da-te, alla testa delle cosiddette “cellule spontanee”. L’inchiesta è stata in parte compromessa dalle rivalità tra l’Fbi e la polizia su come gestire il caso. Tanto è vero che un alto dirigente della sezione anti-terrorismo di New York è stato trasferito: aveva mostrato le foto dei sospettati ad un imam che ha subito avvisato gli indagati. Una fuga di notizie che ha forse permesso ai complici di Zazi di far sparire prove compromettenti. Un aspetto citato dagli inquirenti in risposta a quanti hanno sollevato dubbi sulla reale pericolosità del gruppo.

 

Guido Olimpio

24 settembre 2009

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mmh... :hmm:

 

La dottrina Bush ha portato la guerra a casa dei terroristi, non è cosa da poco decidere il campo di battaglia, non è cosa da poco aver distolto la maggior parte delle risorse del terrorismo dagli attentati nei paesi occidentali.

 

Diciamo che come fase iniziale va bene. E' anche giusto cambiare, questo è inevitabile.

 

 

mi sembra che la maggior parte delle risorse distolte siano quelle del bilancio USA: se l'attacco all'Afghanistan poteva avere una usa logica la liberazione dell'Iraq ne è priva ed è costata tantissimo

 

 

EDIT: scusate se intervengo qui: non riesco più a postare. So che non è una grande perdita per l'umanità però vorrei chiedere allo staff se c'è qualcosa che non va. Uffa! tutti postano e io no! :pianto:

Modificato da pancrazio
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  • 3 mesi dopo...

Non sapevo che cercassero di riabilitare gli ex detenuti di Guantanamo. Comunuqe si vedono i risultati.

 

http://notizie.tiscali.it/feeds/09/12/29/t...6.html?ultimora

 

 

Aereo Usa, due ex detenuti di Guantanamo tra gli organizzatori dell'attentato

New York, 29 dic. (Apcom) - Sono ex detenuti della base di Guantanamo, due dei quattro cervelli di al Qaida che hanno organizzato l'attentato, fallito per un soffio, contro un volo diretto a Detroit, il giorno di Natale. Lo dice l'emittente americana Abc citando fonti del governo americano e documenti del dipartimento della Difesa.

 

Il governo americano ha consegnato i due prigionieri il 9 novembre del 2007 all'Arabia Saudita dove sono stati destinati a un progetto di riabilitazione e poi rimessi in libertà. Il prigioniero n. 333 Muhamad Attik al-Harbi e il prigioniero n. 372, Said Ali Shari, si sarebbero poi uniti ad al Qaida in Yemen, assumento ruoli di comando e comparendo in numerosi video di propaganda antiamericana al fianco di Abu Basir Naser al-Wahishi, l'ex segretario personale di Obama bin Laden.

 

Nella rivendicazione dell'attentato, Al Qaida loda l'aspirante kamikaze Umar Abdulmutallab come un "martire" e un "eroe" e loda la sua capacità di sfuggire ai controlli dell'intelligence americana minacciando nuovi attentati contro gli Stati Uniti e nuovi sistemi per portare esplosivi a bordo di aerei di linea in barba ai controlli.

 

Le autorità saudite ammettono che il programma di riabilitazione degli ex terroristi ha alcune lacune (in alcuni casi gli ex combattenti di al Qaida vengono avviati al disegno e alla pittura) ma difendono la pratica che avrebbe anche dato ottimi risultati. In Yemen un analogo programma è stato cancellato, in considerazione della percentuale di ex detenuti che finiva nei campi di addestramento degli estremisti.

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