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Simone

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  1. Ho psrlato con alcuni Medici che l' anno scorso lavoravano in zone dove il Covid19 ha creato moltissimi problemi e mi hanno detto che L' impressione diffusa era che fossero venuti qui da padroni che parlassero con servitori. Fino a prova contraria, noi non siamo una colonia né un protettorato cinese e mi sembra una cosa molto seria che delle persone vengano dalla Cina a fare i padroni in casa d'altri. Anche perché non è ben chiaro che contributo fattivo questi medici abbiano dato, dato che non potevano visitare i pazienti - in quanto non parlavano l' Italiano e non potevano scrivere le cartelle cliniche- e per dare suggerimenti terapeutici ( invro non così risolutivi, visto che sono morti molti pazienti) sarebbe bastato comunicare al telefono o tramite Internet. Per quanto concerne i consigli terapeutici, i medici cinesi, di cui non si conosce l' eventuale appartenenza al Partito Comunista, hanno apertamente consigliato di "chiudere tutto" (bar, ristoranti, fabbriche) con il risultato che l' economia italiana ha subito una fortissima contrazione. Era inevitabile, o è stato un consiglio con lo scopo di arrecare danno? Di certo, di consiglieri così forse se ne poteva fare a meno. Quanto alla missione russa, pare accertato che le apparecchiature inviate si siano rivelate spesso inutilizzabili, ma non ho informazioni di prima mano
  2. Sempre a proposito dei rapporti fra Cina e Italia: l' anno scorso numerosi medici cinesi sono stati mandati nel nostro Paese nominalmente per aiutare i colleghi a far fronte all' epidemia di covid19, insieme con un certo quantitativo di dispositivi medici ( tra l' altro, pare che la Cina, invece di regalare tali dispostivi come "scuse" per essere stata Paese di origine all' epidemia, abbia preteso di essere pagata) . Ora, ci sono elementi che indicano come questi medici si siano comportati da "padroni" e non come ospiti in casa di altri e che , non si sa bene su indicazione di chi, nei reparti ospedalieri sono comparse bandiere cinesi e cartelli discutibili dove c'era scritto "Italy China friends forever" e altre amenità del genere. A mio parere, anche se ci fosse stata necessità dell' aiuto di questi medici - che poi, non conoscendo l' Italiano, che aiuto avranno mai dato a curare i pazienti?- non bisognava mostrarsi così succubi, non è possibile che arrivi gente dalla Cina e si metta a dare ordini a destra e sinistra. Non so cosa ne pensiate, secondo me, è un indizio che in Cina non tutti ci rispettano
  3. Una cosa che mi sorprende è che gli agenti di Polizia negli Stati Uniti possano portare con sé soltanto "pistoline" , mentre i comuni cittadini possono comprare, a quanto ne so liberamente, anche fucili con munizioni da guerra come il 5,56x 45mm o il 7,62x 51mm NATO e andare in giro con armi lunghe. Questo può spiegare come mai la Polizia negli USA spesso ha il grilletto facile e usa la forza, perché è comprensibile che gli agenti, con le loro pistoline che non sono certo armi potenti, potrebbero trovarsi costretti a confrontarsi con persone sospette dotate di armi molto più potenti, per cui sono motivati ad usare per primi la forza. Secondo me, se i comuni cittadini americani possono andare a fare la spesa o a portare a spasso il cane con un M16 a tracolla, anche i poliziotti dovrebbero avere questa possibilità, mi sembra paradossale che proprio le forze dell' ordine debbano essere le meno armate. Mi stupisco che i capi della polizia non abbiano mai fatto proteste per permettere agli agenti di portare armi più potenti, per la propria incolumità. Un'altra cosa che fa riflettere è che negli Stati Uniti, invece che da giudici professionisti, la colpevolezza è decisa dai giurati, che spesso sono dodici persone scelte a caso neppure laureate in Giurisprudenza; che competenza potranno mai avere dodici persone a caso in materia penale, non lo so, mi sembra un modo di fare giustizia discutibile.
  4. Secondo Voi sarebbe praticabile un "embargo" alle esportazioni di petrolio dai Paesi del Golfo Persico alla Cina? Oppure condizionare le esportazioni di petrolio e derivati ad una politica di smilitarizzazione
  5. Penso, ma è una mia idea che non ha nessuna pretesa di essere presa ad esempio da altri, che gli Stati Uniti dovrebbero seguire una linea politica più "dura" verso la Cina, che di fatto non è molto diversa rispetto agli "stati canaglia" del recente passato. Soprattutto, bisognerebbe impedire che la Cina diventi troppo industrializzata e possa ricattare, con la minaccia di ridurre l' esportazione di componenti o prodotti finiri essenziali, il resto del Mondo. Per quanto rguarda le "terre rare", gli Stati Uniti potrebbero cominciare ad applicare la raccolta differenziata dei rifiuti, che nel Midwest di fatto non esiste ( A Oklahoma city è ferma al 3-5%) in quanto nei computer e negli oggetti elettronici obsoleti ci sono moltissimi materiali riutilizzabili, ma negli USA buttano tutto in discarica. Addirittura in molte città non esistono neppure i bidoni per la raccolta differenziata, manco si fosse nel Terzo Mondo, credo che gli USA abbiano, sotto tali aspetti, un grave ritardo rispetto all' Europa
  6. Da quello che possiamo capire dalla Storia, chi ha il "potenziale industriale" maggiore vince le guerre anche se l' avversario meno industrializzato possiede forze armate bene addestrate. Vediamo che nel 1940 la Germania, con i suoi grandi atabilimenti che sfornavano aeroplani e tank a ritmo forsennato, vinse facilmente contro la Francia Paese più agricolo e dedicato al Terziario - soprattutto esportatore di servizi finanziari proprio verso il Reich- , nonostante l' eserciro francese fksse ben addestrato. Il numero di aerei e tank alla lunga vince sulla qualità. Oggi come oggi mi pare che gli Stati Uniti si stiano de-indistrializzando, mentre l' industria manifatturiera cinese è fortissima; in caso di guerra i Cinesi potrebbero produrre centinaia di aerei e carri armati ogni mese, mentre gli Stati Uniti, con le poche fabbrichette rimaste, difficilmente riuscirebbero a compensare le perdite. Ricordiamo che non basta avere un impianto per assemblare componenti, occorre ancje avere le fabbriche che realizzino tali componenti, altre che producano le macchine utensili... non so quante fabbriche di componenti per autoveicoli o aerei esistano negli USA, dato che buona parte dei fornitori sono stranieri. Durante la recente epidemia di Covid19 negli USA , così cpme in Europa, non c'erano che pochissime fabbriche di mascherine e impianti di produzione di disnfettante e per lunghi mesi non è stato possibile rifornire neppure gli ospedali di questi presidi medici essenziali (solo dopo molti mesi alcune fabbriche chiuse sono state riaperte, ma non si è ancora autosufficienti e parte del fabbisogno è coperto da importazioni. Penso che gli USA dovrebbero tutelare la propria vocazione industriale se non vogliono ritrovarsi fra alcuni anni come la Francia un secolo prima.
  7. Simone

    UFO

    NOn sono un esperto, ma penso che dovremmo partire dal presupposto che gli Alieni , se esistono, sono ostili e pericolosi fino a prova contraria
  8. Simone

    UFO

    Scherzi a parte, girovagando per l' atmosfera senza curarsi di altri aeromobili che volano nelle vicinanze, gli Alieni sarebbero imputabili di comportamenti pericolosi per la sicurezza. In più, senza presentarsi alle Autorità, di cui certamente avranno avuto conoscenza, perché bastano poche osservazioni per farsi un'idea della società umana, tengono un comportamento quantomeno discutibile e in spregio del comune buon senso. Se un individu ha l' intelligenza per costruire un felivolo che viaggia da un sistema planetario a un altro, ha anche l' intelligenza per capire cosa è "bene" e cosa è "male". Per fare un paragone, tutte le sonde robotizzate inviate nel Sistema Solare hanno una bandiera e un contrassegno identificativo ( la sigla USA per quelle americane e CCCP per l' ex URSS), questi eventuali mezzi volanti non fanno nulla per farsi identificare. per carità, sono questioni di lana caprina, ma oltre alla tecnologia esiste anche il Diritto. Tecnicamente, un ipotetico individuo da un altro pianeta che mette piede su suolo italiano, ipso facto sarebbe un soggetto di diritto introdottosi senza documenti, a meno che non gli si riconosca un ruolo "diplomatico" in quanto per forza di cose in quel momento rappresentante della sua comunità. Infine, una considerazione: molti dicono che, essendo gli ipotetici extraterrestri molto avanzati e intelligenti, siano per forza pacifici e ben disposti. Con tutto il rispetto, si può dimostrare che non è vero. Sarebbe interessante sapere se il Pentagono considera l' eventuale presenza di esseri intelligenti che girovagano per la Terra una potenziale minaccia
  9. Simone

    UFO

    Però è anche che le leggi fisiche non sono infinite, si può pensare che il progresso di una civiltà, in quamto a tecnologia, obbedisva alla "legge dei differenziali marginali decrescenti", cioè che mano a mano che le conoscenze aumentano, la differenza di livello di tecnologia fra un anno e il precedente si riduce vieppiù con il tempo, proprio perché, partendo da una condizione già avanzata, è semptre più difficile migliorarsi ancora. La tecnologia degli Esseri Umani è rimasta più o meno la stessa per secoli, poi ha subito una "esplosione" nel XIX- XX secolo - parallelamente allo sviluppo della Matematica- per poi rallentare un po'. Bisogna poi dire che gli Alieni ì, in quanto esseri senzienti, sono "soggetti di Diritto" e come tali hanno la Capacità Giuridica, dunque hanno diritti e doiveri. Penso che se fosse possibile trovarne uno, bisognerebbe accusarlo di gravi reati
  10. Simone

    UFO

    Il Principio di Prudenza impone di non sottovalutare eventuali minacce, anche qualora fossero estremamente improbabili. Le leggi della Biologia sono conseguenza delle leggi della Fisica e, più in dettaglio, chella Chimica, per cui, dato che le leggi fisiche sono le stesse in tutto l' Universo - per necessità logica- ache la Biologia di eventuali forme di vita al du fuori della Terra non può discostarsi più di tanto da determinati "binari" (esseri viventi fatti di composti carboniosi, che usano energia ottenuta da reazioni chimiche). Anche in un ipotetco pianeta adatto alla vita vi sarà per forza un ecosistema, perché una specie sola non si evolve, e ciò implica che i vari esseri viventi ivi presenti competeranno per le risorse, magari con una dinamica tipo preda-predatore o con competizione fra specie che occupano le stesse "nicchie ecologiche" . Questo retaggio non potrà che influenzare anche eventuali specie intelligenti, che avranno un comportamento sì condizionato dall' intelligenza e, presumibilmente, dalla logica, ma anche dal substrato biologico. Dunque mi aspetto che anche eventuali esseri viventi extraterrestri abbiano atteggiamenti aggressivi e/o bellicosi, per noi sarebbe meglio di no, ma non possiamo escluderlo a priori. Che poi sia possibile sconfiggere dei nemici super tecnologici è un altro discorso, ma questo non dovrebbe impedire quantomeno di pensarci.
  11. Simone

    UFO

    Appare quantomeno arduo giudicare i comportamenti di eventuali forme di vita intelligenti non terrestri, però non è impossibile. Una ipotesi che si può fare è che le leggi della Logica valgano anche per loro. Se ammettiamo che il primo UFO di cui si ha notizia è il famoso incidente di Roswell, se esistessero oggetti volanti tecnologici non terrestri, sarebbero più di 80 anni che si aggirano sulla Terra. 80 anni senza che gli eventuali occupanti viventi abbiano mai tentato di stabilire una comunicazione con gli esseri umani. In sostanza, non si capisce lo scopo di questo girovagare. Per la suddetta Logica, si ammette che una forma di vita così intelligente da aver sviluppato una tecnologia avanzata a un punto tale da rendere possibile un vaggio in un altro Sistema Solare - oramai è possibile escludere con certezza che esistano specie intelligenti nel Sistema Solare- abbia comportamenti razionali. Girare per la Terra senza uno scopo e, soprattutto, nemmeno tentare una qualche forma di comunicazione "ufficiale" non sembra un comportamento razionale. Per quanto riguarda possibili intenzioni ostili, noi Umanità non siamo in grado di fare iaggi interstellari , se questi UFO sono oggetti tecologici alieni, evidentemente i loro costruttori sono in grado di farlo, dunque la loro tecnologia e/o conoscenza dell' Universo e delle leggi fisiche è più progredita della nostra ed è verosimile che anche le loro eventuali armi siano in proporzione più potenti delle nostre, perché la tecnologia è la stessa Chiunque conosca la Storia sa cosa succede quando chi ha armi meno evolute fa guerra contro chi è più tecnologico . Pensiamo a Cortez: gli Aztechi, pur essendo portatori di una civiltà avanzata e con notevoli competenze in fatto di combattimento, non sono riusciti a sconfiggerlo e in una eventiuale guerra contro gli UFO il Pentagono sarebbe come gli Aztechi
  12. Nel 2006 gli storici Isabella Ginor e Gideon Remez pubblicarono questo articolo: The Spymaster, the Communist, and Foxbats over Dimona: The USSR's Motive for Instigating the Six-Day War ( Israel Studies , Vol.11 n° 2, Summer 2006, pag. 88-130) . Gli autori, storici, non politici militanti che potrebbero essere stat influenzati da idee preconcette, che hanno avuto accesso a documenti personali di protagonisti della politica israeliana di quegli anni difficili e a documenti desecretati dell' ex URSS, hanno raggiunto le conclusioni che: -) L' URSS istigò l' allora Repubblica araba Unita, in particolar modo l' Egitto di Nasser, ad attaccare Israele affinché quest'ultimo non potesse possedere un proprio arsenale nucleare: -) che questo piano originò dopo che una fonte qualificata in Israele - possibilmente lo stesso Direttore del Mossad- disse al segretario del Partito comunista Israeliano esplicitamente, contraddicendo la consueta politica di "ambiguità", che Istaele era finalmente in procinto di assemblare ordigni termonucleari e d acquisire vettori - in dettaglio, missili di produzione francese a media gittata- in grado di "raggiungere Mosca" -) durante la guerra sommergibili sovietici con armi nucleari a bordo, navigavano al largo del delta del Nilo, in grado di colpire obiettivi in Israele non appena da Mosca fosse arrivato tale ordine, in reazione ad un eventuale primo impiego di armi nucleari da parte israeliana -) il sorvolo del complesso di Dimona da parte di almeno un prototipo di Mig25 da ricognizione con equipaggio sovietico era propedeutico ad un attacco aereo ed attuato con lo scopo di indurre fra i responsabili della Difesa israeliani una tale preoccupazione da indurli a lanciare essi stessi un attacco "preventivo" contro i Paesi arabi (cosa che in effetti successe) -) il macchinoso piano dell' URSS fu rovinato dall' eclatante successo degli attacchi aerei contro gli aeroporti egiziani, che colpirono duramente , fra gli altri, i velivoli incaricati di attaccare il complesso di Dimona. Immagino che ci saranno molte obiezioni a queste conclusioni, ma gli autori hanno, con una ricerca difficile, raccolto diversi elementi di prova: Dagli stessi archivi del Ministero degli esteri dell' ex URSS è stato trovato un memorandum nel quale vi è scritto che il Segretario del Partito Comunista Israeliano, Moshe Sneh, comunicò il 13 Dicembre 1965 all' ambasciatore dell' URSS in Israele di avere avuto una conversazioneprivata con Isser Harel, l' intelligentissimo fondatore dello "Shin-Bet" e in quegli anni consigliere in materia di sicurezza del Premier Levi Eshkol, il quale gli avrebbe rivelato che Israele era in procinto di realizzare ordigni nucleari. Gli avrebbe fatto questa confessione, in stridente contrasto con la politica ufficiale, affinché Mosca smettesse di minacciare, oggi diremmo "bullizzare" Israele. A mio avviso, è uno scenario credibile, perché già nel 1956 l' URSS aveva minacciato Israele, insieme con Francia e Gran Bretagna di colpirlo con missili balistici qualora non si fosse ritirato dal Sinai e ciò aveva comportato un notevole senso di frustrazione a Tel Aviv; è quindi ragionevole pensare che Harel abbia inteso, con una tattica che gli Anglosassoni non comprendono, ma che nella nostra cultura è ben presente, "parlare a nuora affinché suocera intenda".
  13. La dura esperienza del "blocco di Berlino" avrebbe indotto, una decina di anni più tardi, i rappresentanti di USA, Gran Bretagna e Francia ad elaborare piani ad hoc per contrastare eventuali limitazioni all' accesso al settore occidentale della città, piani che contemplavano, sia pure come extrema ratio, anche azioni militari. qui si può leggere per sommi capi un estratto di tali piani, che prevedevano, come prima opzione, quella di mettere insieme un convoglio di veicoli da trasporto e una scorta armata e di superare fisicamente eventiali ostacoli frapposti dai militari della NVA o dai Sovietici. Se negli anni '50 vo erano dubbi in merito all' effettiva capacità di sostenere un conflitto contro l' URSS e i suoi "satelliti" solamente con armi convenzionali, negli anni '60, soprattutto dopo il riarmo della Germania Ovest, ci fu una crescente fiducia da parte della NATO
  14. Si fa cenno alle preoccupazioni del KGB per eventuali attacchi contro le centrali nucleari nel libro di Sergej Plokhy, Chernobyl. Storia di una catastrofe, traduttori Rosa Prencipe e Caterina Chiappa, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2019
  15. Non mi stupirebbe sapere che, anche nel 1940, quando in Nord Africa la guerra si combatteva fra Regno d' Italia e Gran Bretagna, le perdite della RAF possano essere state state superiori a quanto dichiarato, perché anche la Regia Aeronautica non era composta solo da biplani e vi erano velivoli con caratteristiche di tutto rispetto. In aggiunta, i piloti italiani di allora erano selezionati e ben addestrati, anche se la Regia Aeronautica si è trovata più volte in difficoltà, per motivi che conoscete meglio di me, mi sembra ingeneroso dire che vi fu un "tiro al piccione" con gli Italiani a fare da bersagli passivi. Con la possibilità sempre presente di un attacco diretto alle isole britanniche, la RAF presumibilmente non poteva inviare in Nord Africa un gran numero di nuovi modelli di velivoli, radar o altri equipaggiamenti, per cui possiamo pensare che il divario tecnologico fra Regia Aeronautica e gli stormi della RAF in Egitto non fosse così grande. In definitiva, penso che anche per gli Inglesi le perdite di aeroplani siano state più elevate di quanto è comunemente ritenuto, , ma che per vari motivi si sia tramandata una narrazione più favorevole
  16. Non dimentichiamo che nei primi anni '80 Menachem Begin era all' apice della cariera politica e, per certi aspetti comprensibilmente, nell' URSS esisteva il timore che le tattiche che avevano funzionato così brillantemente funzionato nel caso dell' attacco al reattore "Osirak" potessero essere replicate contro le numerose centrali nucleari situate a Ovest degli Urali in caso di conflitto. Anche se non condotto da piloti israeliani, un attacco, eventualità certamente remota, ma non impossibile in caso di conflitto aperto, all' impianto di Chernobyl avrebbe potuto essere condotto usando tecniche messe a punto dagli Israeliani. Dunque, almeno in una certa misura, si può dire che fra le cause remote dell' incidente nucleare c'è l' attacco al reattore Osirak - azione che, col senno di poi, ha probabilmente evitato che Saddam Hissein usasse armi nucleari-
  17. Nell' immediato dopoguerra la Gran Bretagna andò incontro a un prolungato periodo di crisi economica, a dfferenza della Germania o degli Stati Uniti e secondo alcuni questo potrebbe essere stato causato dalla perdita di tanti giovani istruiti. Dato che , in genere, i ragazzi "brillanti" di cultura universitaria come chiedevano di essere arruolati in aviazione, è ragionevole ritenere che molti di questi morti fossero piloti. E' anche possibile che, per questioni di morale e propaganda, gli alleati non abbiano diffuso i reali numeri delle perdite , anche se di recente qualcosa è cambiato. Per la Gran Bretagna si conteggiano : Theatre Europe 42,010 (including 30,045 fighters and 11,965 bombers (Ellis, John (1993). World War II - A statistical survey. Facts on File. p. 258. ISBN 0-8160-2971-7).
  18. A distanza di diversi anni ci sono alcune novità relativamente alla inimicizia fra URSS e Israele; secondo alcuni storici, anche lo stesso incidente di Chernobyl potrebbe essere legato ai rapporti difficili fra i due Paesi. Da quello che, nel corso degli anni, è emerso faticosamente, le autorità sovietiche in materia di sicurezza nucleare avevano ricevuto inquietanti informazioni secondo le quali era possibile che Israele potesse, con incursioni di "commandos" o attacchi aerei, ripetere contro l' URSS quanto fatto con successo contro il reattore iracheno "Osirak" . Da qui la necessità di sviluppare una procedura di spegnimento rapido anche in caso di distruzione delle linee elettriche che normalmente fornivano l' energia per far operare le pompe del refrigerante e la necessità di compiere esperimenti pericolosi come quello da cui scaturì l'incidente.
  19. Dai libri di Pierre Clostermann, che pure è stato in vita un po' "controverso", anche perché alternava una indiscutibile abilità come pilota da caccia - sarebbe stato intetessante vederlo in duello contro il tedesco Hartmann- con certe esagerazioni che venivano poi regolarmente smascherate (come quando disse di avere abbattuto un nemico e, invece, i meccanici a terra scoprirono che le canne dei cannincini erano ancora "tappate", segno che non avevano mai sparato), emerge che le perdite fra morti e prigionieri nei reparti della RAF erano molto alte e che all' interno dei reparti il ricambio era molto veloce. In un capitolo scrive che, nel 1945, quindi in un periodo in cui la Luftwaffe era già indebolita, il suo reparto composto da Typhoons perse in pochi giorni tutti i piloti nuovi arrivati e che ben pochi dei suoi commilitoni che si erano arruolati nel 1940 erano ancora vivi alla fine della guerra.
  20. A distanza di tempo, Saeebbe interessante sapere se da parte occidentale si sia mai presa in considerazione la possibilità di "superare" il blocco con una azione di forza, in dettaglio, raccogliendo una colonna delle dimensioni di un reggimento o una divisione (motorizzati) e provare a superare con decisione i posti di blocco sovietici al cofine delle zone di occupazione. Non è certo che l' Armata Rossa in servizio di presidio avrebbe reagito con la forza ad uno "sfondamento" anglo americano, soprattutto se attuato senza usare armi.
  21. Secondo Voi è realiatico pensare ad una "riconquista" della Crimea nel prossimo futuro?
  22. Certo, sono tantissimi, ma , da quanto ho capito, dopo che fra il probabile aiuto degli ingegneri convertiti e i rifornimenti iraniani ha permesso a Hamas di avere munizioni in abbondanza, una volta che l' Iron Dome è stato saturato sono state colpite molte abitazioni in Israele e ci sono state già diverse vittime. Molti ritenevano che l' Iron Dome avrebbe impedito ai razzi Qassam di fare danni e vittime, ora si scopre che non è così. Tra l' altro, con la produzione di missili per le batterie Iron Dome ferma o nel migliore dei casi molto a rilento, è questione di pochi giorni che le batterie rimarranno senza munizioni ed è facile pensare che la situazione diverrà grave. Se c mettiamo nei panni della gente comune in Israele, non è importante quanti razzi Qassam sono intercettati, ma quanti colpiscono, ed è questo numero, in rapido aumento, ad aver causato uno shock.
  23. Da quanto ho capito, anche a causa delle chiusure alle attività produttive imposto dalla pandemia, la fabbrica che assembla i missili intercettori del sistema "Iron Dome" non riesce a consegnare in numeri tali da far fronte ai bisogni e, anche se per ovvi motivi non è stato detto pubblicamente, molte batterie sono rimaste senza mnissili. A quanto risulta, grazie anche al lavoro di giovani europei convertiti all' Islam con competenze in ingegneria e fisica, Hamas è riuscita ad assemblare un grandissimo numero di razzi "Qassam" normali e migliorati e ha allestiro dei camion-lanciatori sulla base di veicoli commerciali normali con cassone ribaltabile. In pratica, il meccanismo usato per sollevare il "cassone" dei camion è stato modificato da questi convertiti, i militanti di Hamas on hanno certo le competenze per farlo da soli, per poter essere manovrato accuratamente, e dunque per modificare la direzione e la gittata dei Qassam. Questi camion sono allestiti in garage e tenuti al coperto, poi con breve preavviso escono dai garage, raggiungono uno spiazzo e lanciano in salvo, poi ritornano nel garage dopo pochissimi minuti. La situazione in Israele non è facile, le case colpite aumentano ogni giorno di più e il vedere che l' Iron Dome è impotente è stato uno shock. A ciò si aggiungono le rivolte degli arabo-israeliani e la situsazione da conflitto cvile che si vede per le strade di Lod e Jaffa. Israele rischia seriamente l' implosione
  24. Da queloo che ho potuto leggere su vari documenti, certo non sono uno storico e magari sbaglio- tutti gli aeroplani innovativi sono stati soggetti a dure critiche e molti, fra cui piloti o esperti di aviazione, li ritenevano sbagliati. E' successo con lo Spitfire, con il Fw190 in Germania, il F4 Phantom, molti si ricorderanno la shit-storm contro l' F16 e l' A10 su riviste militari degli anni '80. A mettere la parola fine a tali discussioni che talvolta non si sa quanto fossero motivate da considerazioni di carattere ingegneristico e quanto da politiche industriali, sono state delle guerre, vere e proprie prove del nove in cui il "campo (di battaglia) dice sempre la verità". Da quanto possiamo vedere, Israele ha già compiuto missioni difficili con gli F-35 e, a quanto pare, gli obiettivi sono sempre stati colpiti con bombe guidate senza subire abbattimenti.
  25. Se non ricordo male, tutto è cominciato in quanto la "presidenza Janukhovic" godeva di un gradimento popolare sempre minore, anche a causa della corruzione dilagante - cosa che pare accomunare tutti i regimi sostenuti da Mosca, si vede che è un po' il suo marchio di fabbrica- e la eccessiva differenza di benessere fra una minoranza ricchissima e la popolazione comune, poverissima. Sarà anche vero che il rovesciamento di Janukhovic sia stato ben visto, e molto probabilmente appoggiato a parole dai governi di Polonia e Stati Baltici, ma di certo non è stato orchestrato da loro, è stata una iniziativa partita dai movimenti ucraini di opposizione.
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