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Simone

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  1. Non voglio essere grafomane, dato che ho già scritto più di un post, ma vorrei scrivere ancora una cosa: la Federazione Russa nel 2014 ha prima occupato militarmente e poi annesso la Crimea, strappandola con la forza a uno Stato sovrano - sia pure in gravi diofficoltà- indicendo un referendum sulla cui libertà ci sarebbe da discutere e integrando a tappe forzate la penisola nello Stato russo. Per certi aspetti ricorda molto l' Anschluss dell' Austria e l' occupazione dei Sudeti nel 1938, anche se non ci sono motivazioni di carattere ideologico. Ora, quello che mi preoccupa è che questa aggressione, certamente senza battaglie né bombardamenti, non è stata contrastata da nessuno, né al momento, né in seguito. Nessuno si è opposto con la forza ai "little green men" nei primi giorni del loro dispiegamento, né sono stati attuati progetti di "riconquista" negli anni seguenti, secondo me questa passività rischia di avere pesanti conseguenze. Se non ricordo male, nel lontano 1991 la neoindipendente Ucraina rinunciò al possesso di armi nucleari e missili balistici in cambio di garanzie scritte nero su bianco relative all' integrità territoriale, sottoscritte fra gli altri da USA e Gran Bretagna. Abbiamo potuto vedere che, alla prova dei fatti, quelle garanzie non avevano alcun valore; non ho letto quel trattato, ma mi aspetto che contemplasse che USA e Gran Bretagna facessero qualcosa di concreto per aiutare l' Ucraina a mantenere l' integrità territoriale, ma di concreto non è stato fatto nulla. A mio parere la scelta di non opporsi militarmente all' occupazione della Crimea non è stata condivisibile: se l' esercito russo avesse incontrato resistenza armata, i politici a Mosca si sarebbero trovati di fronte a un dilemma: o lasciare perdere, oppure guerra aperta.
  2. Da quello che possiamo sapere, già nel recente passato l' uSAAF effettuò degli attacchi contro installazioni riconducibili allo Stato Islamico e a milizie filo iraniane con gli F-22, proprio per evitare la possibilità di essere individuati dai radar russi o siriani e di dare adito a rognosi incidenti diplomatici (di fatto Assad, che bene o male è ancora il Presidente della Siria, non ha mai autorizzato né esplicitamente richiesto tali interventi) . Alcuni anni fa la situazione in Siria era molto tesa ed esisteva la concreta possibilità che le batterie anti-aeree russe e siruane potessero entrare in azione contro eventuali velivoli americani qualora fossero stati scoperti, ma le proprietà stealth degli F-22 hanno fatto sì che questo non accadesse. Oggi come oggi c'è tensione fra Israele e la Siria e il governo di Assad non ha mai fatto mistero di considerare i raid come attacchi alla stessa Siria e di avere ordinato alla contraerea di reagire di conseguenza. E' quindi ragionevole pensare che Israele abbia usato gli F-35 proprio per evitare la contraerea. Perché altrimenti usare gli F-35, con il rischio sempre presente che uno di loro possa magari guastarsi per i fatti suoi e precipitare in territorio nemico, se non perché si è resa necessaria l' unica qualità che l' F-35 ha in più rispetto a F-16 e F-15, ovvero la stealthness?
  3. Sarebbe interessante conoscere, ma, comprensibilmente, deve trattarsi di dati più che secretati, le considerazioni da parte israeliana delle missioni "operative" che gli F35 dello stato ebraico contro obiettivi , pesantemente difesi, di Hezbollah e dell' Iran in Siria. Anche se teoricamente non ci sono relazionifra Russia e Iran , non è un segreto che in Siria ci siano basi occupate stabilmente da personale (para)- militare iraniano e che sono comprese nel raggio di azione di batterie anti-aeree condotte da militari russi che provvedono alla protezione delle forze russe di terra presenti nell' area. Sarebbe importante sapere se gli F-35 siano riusciti ad avvicinarsi, e fino a quale distanza, a tali batterie senza essere scoperti e/o ai velivoli - come i Su30- che conducono "air patrols" . Già si può dire che, da parte russa, trapela una certa preoccupazione, perché pare che almeno in alcune occasioni ci sono stati raid israeliani con bombe da aereo, ma le batterie, anche le moderne S-400, non siano riuscite né a scoprire, e tantomeno "lockare" alcun velivolo e c'è il timore che l' F-35 possa addirittura avvicinarsi a tali batterie , senza essere rilevato, fino a poter usare contro di loro bombe a guida laser o GPS
  4. La NATO ha dimostrato, scusate il gioco di parole, di essere davvero una alleanza a scopi prettamente difensivi. Nessun Paese della NATO, infatti, ha mai cercato di coinvolgere i partner per supportare guerre "di aggressione", anche la Francia nelle sue avventure in terra d' Africa. Da una parte non risulta che gli Stati Baltici abbiano o abbiano avuto seri piani per "strappare" territorio alla Federazione Russa o comunque di interferire pesantemente nella politica interna. Mentre i politici e gli W"intellettuali" Russi, soprattutto i nazionalisti, parlano apertamente di riacquistare i territori che facevano parte della Russia zarista. Nessuno a Riga o Tallinn parla di annettere San Pietroburgo, mentre a Mosca parecchi vorrebbero fortemente fare di Lituania o Estonia nuovi "oblast". Questo non è complottismo, ma constatazione della realtà dei fatti. Penso che queste persone non parlino a vuoto, le reputo intenzioni serie e proprio per questo le tre repubbliche hanno optato per far parte della NATO, proprio perché hanno motivi concreti per sentirsi minacciate. Bisogna poi dire che la Federazione Russa, come altri Stati, non ha alcun titolo per imporre ad altri Paesi sovrani di aderire o no ad alleanze, né può accampare diritti su Paesi che, dopo aver subito un duro trattamento dal 1944 al 1989, hanno liberamente scelto di essere indipendenti. Quello che preoccupa è che la "procedura" usata per la Crimea - invasione e subito un referendum più o meno spontaneo- potrebbe essere applicata per la zona di Narva in Estonia, dove vive una nutrita popolazione di lingua russa, e per le province orientali della Lituania, in modo da porre la NATO con tutte le sue divisioni e titubanze di fronte a un fait accomplì
  5. Forse sbaglio, ma ho motivo di pensare che la rivalità fra Cina e Stati Uniti non possa restare sempre "pacifica" e che prima o poi ci sarà un conflitto armato, magari simile a quanto accaduto in Corea negli anni '50. Ci sono "rumors" che indicano come, tanto per cominciare, Pechino sia intenzionata a occupare militarmente Taiwan quando i tempi saranno maturi. Per quanto Taiwan sia uno Stato prospero e con forze armate modernamente equipaggiate, anche solo per una questione numerica l' esercito cinese è molto più potente, ancor più adesso che è dotato di armamenti sofisticati e soltanto gli Stati Uniti, ora come ora, hanno i mezzi per respingere una invasione qualora la minaccia si concretizzasse. Ricordiamo che il Partito Comunista cinese non deve preoccuparsi di perdere elezioni o dell' opinione pubblica, se anche morissero tantissimi soldati o aviatori non importerebbe più di tanto, fra repressione e consumismo - ironicamente, la Cina è il Paese in cui i giovani sono più consumisti e meno idealisti e il loro ideale è comprare lo smartphone nuovo-. Oggi come oggi a Pechino sanno che, essendo Taiwan un'isola, per invaderla occorre allestire una flotta e attraversare lo stretto di Formosa, che tanto stretto non è, più o meno la distanza che c'è fra Sardegna e Algeria e hic rebus stantibus le navi sarebbero facile preda dell' aviazione e della flotta di superficie americana. Questo SE gli USA saranno disposti a intervenire, perché , per quanto grande sia il divario tecnologico, fra l' aviazione e la marina americane è lecito attendersi morti e feriti anche in caso di vttoria. A Pechino si fa questo calcolo: "noi non dobbiamo per forza eguagliare o superare gli USA, basta che le nostre forze siano capaci di affondare alcune navi e abbattere alcuni aerei. L' opinione pubblica occidentale non sopporta i morti in guerra, per cui se riusciremo a fare sì che un conflitto contro di noi divenga abbastanza sanguinoso, i governi occidentali non avranno il coraggio di fare una guerra vera". Ricordiamo che la Cina, rispetto all' ex URSS, ha un grande vantaggio. E' in tutto tranne che di nome un Paese capitalista da cui provengono molti beni di consumo. Paradossalmente, anche a causa di scellerate politiche di "delocalizzazione" delle fabbriche, le inevitabili sanzioni contro la Cina colpirebbero più noi che loro, perché in Europa molti prodotti indispensabili per la vita quotidiana non si fabbricano più, mentre la Cina importa tutto sommato poco. A mio parere la deterrenza rischia seriamente di non funzionare più e temo che siamo in una situazione molto simile a quella del primo decennio del XX secolo
  6. Penso che la Cina abbia alcuni tratti in comune con la Germania nazista: a) una antica cultura della quale il popolo e le élite sono orgogliose e che fa loro pensare di essere "superiori" a resto del Mondo b) un regime nominalmente ispirato al progressismo, ma nella realtà autocratico con un apparato repressivo capillare c) una economia comunque florida che contribuisce a mantenere un certo consenso (per chi dissente ci sono i campi di lavoro e rieducazione): d) una forte attenzione verso la scienza - sempre purché sia accondiscendente verso iul regime- la ricerca e l' istruzione, così come la Germania negli anni '30 era la seconda potenza economica come PIL, oggi lo è la Cina (il primo posto è occupato dagli Stati Uniti) e) ha un rapporto contrastato con i Paesi dell' Anglosfera che, come lo era la Gran Brtagna nel 1940, costituiscono oggi i suoi avversari più determinati f) è opportunisticamente alleata con la Russia, da cui dipende per diverse materie prime strategiche. La differenza proncipale è che la Germania nazista si riconosceva in un Fuhrer con tanto di culto della personalità, mentre in cina, almeno nominalmente, è il Partito a scegliere il capo dei capi, però l' esperienza storica oinsegna che queste "aristocrazie de facto" prima o poi si trasformano in "principati" e Xi Jin Pi potrebbe essere davvero il nuovo Signore della Cina. Non sono analogie tranquillizzanti, perché viene spontaeo pensare che la Cina possa perseguire una politica aggressiva e bellicosa come ottanta anni fa
  7. Simone

    dalla Russia di Putin

    Secondo la rivista "Limes" Putin e i suoi consiglieri, notando la debolezza dell' Occidente - fiaccato dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica e lacerato dai conflitti interni- starebbe accarezzando un piano di espansione che "completerebbe" quanto già presumibilmente ipotizzato al momento dell' annessione della Crimea. Si pensa che sia obiettivo di Putin annettere alla Federazione Russa anche la regione, ora ucraina, del "Donbass", ricca di risorse minerarie, approfittando del fatto che già adesso il territorio è in buona parte controllato da non meglio precisati indipendentisti che sono sicuramente appoggiati da Mosca e che i tempi sono maturi affinché il Cremlino invii delle proprie truppe cammuffate da missione di pace e che , senza molta pubblicità, sono già stati accordati a molte migliaia di residenti passaporti russi regolari. Ricordiamo che la costiutuzione della Federazione Russa rende dovere dell' esecutivo tutelare i "cittadini russi in altri Paesi", per cui un eventuale intervento sotto le spoglie di peace-keeping troverebbe piena legittimità interna. Al momento, la reazione decisa della nuova amministrazione-Biden pare abbia convinto Putin a lasciar perdere, ma per alcuni giorni intorno alla metà di aprile in molti temevano che le forze armate russe avrebbero superato il confine per attuare una offensiva avente come obiettivo addirittura il fiume Dnepr
  8. Per carità, è ben vero, però se pensiamo all' incodente in fase di atterraggio - per alcuni non proprio tale- dell' aeroplano su cui viaggiava l' allora presidente della Polonia, possiamo vedere che se il pilota avesse avuto una mappa-radar del terreno avrebbe potuto impostare da solo la discesa e confrontare i parametri con quelli indicati dai controllori a terra.
  9. Simone

    Jet executive supersonici

    Per quanto possa essere efficiente, un aeroplano supersonico consuma ingenti quantitativi di carburante, che oggi costa decisamente di più rispetto agli anni '70, così come per il Concorde è ragionevole pensare che l'unica tratta in cui il risparmio di tempo potrebbe valere la spesa è quella transatlantica fra Londra e New York/Washington, ma il Concorde non era sempre generatore di profitti, nonostante portasse un certo numero di passeggeri. Se non ricordo male il biglietto costava negli ultimi anni almeno 5000 Dollari solo andata- quando era pieno con cento passeggeri- quanto dovrebbe pagare un passeggero di questo jet executive supersonico? Quanti potenziali acquirenti ci sarebbero?
  10. Se non vado errato gli aeroplani civili possiedono, al momento, radar meteorologici, ma che non sono progettati per rilevare altri velivoli né tantomeno per mappare il terreno sottostante. A mio parere un radar vero, magari come quello in uso negli anni '80 negli aerei militari multuruolo come l' F16, potrebbe essere utile in condizioni di scarsa visibilità, sia per evitare potenziali collisioni in volo - oggi è ben vero che esiste il T-CAS, ma fa uso di un sistema molto complesso- sia per localizzare gli aeroporti tramite la mappatura del suolo e fornire i dati al pilota automatico per un avvicinamento ed un atterraggio sicuri. Oggi come oggi, in condizioni di scarsa visibilità, i velivoli sino guidati dal controllo del traffico aereo ( "approach") e sostanzialmente volano alla cieca, se va bene stabilendo un contatto visivo solo all' ultimo, con un radar in grado di mappare il terreno potrebbero "vedere" la posta molto prima e sapere sempre la loro posizione a lei relativa e il pilota automatico potrebbe gestire accuratamente anche la fase di discesa senza bisogno di "localizer". Se non vado errato negli anni '70 l'aeroplano che portò l' unità speciale israeliana a Entebbe atterrò di notte, senza radiofari né luci lungo la pista, identificando la pista tramite radar ground mode e pianificando la discesa usando i dati forniti dal radar.
  11. questo video per chi mastica un po' di Inglese a mio parere fornisce informazioni interessanti sul punto di vista americano relativo ai calibri. Nel video vediamo che lo "shooter" riesce a colpire con un M14 7,62 x 51mm per 11 volte - su 16 tentativi- una sagoma umana a 600 yard (poco più di 550 metri) senza ottiche o bipode, cosa che per i suoi commilitoni equipaggiati con M16 a1 - in 5,56_x_45 mm e AK 47 7,62_x_39mm non è stato possibile. Io stesso che non sono un militare in servizio attivo al Tiro a segno ho avuto meno difficoltà con un fucile ex ordinanza in 7,62 rispetto ad uno calibrato 5,56 mm, ma posso facilmente pensare che i militari, in un contesto piuttosto confuso come potrebbe essere uno scontro in ambiente urbano, il "volume di fuoco" è forse più necessario rispetto all' accuratezza. Per quanto riguarda la balistica esterna, noi sappiamo che l'energia cinetica impressa alla pallottola è 1/2_x_massa della pallottola _x_ velocità elevata al quadrato. Ancora, l'attrito con l'aria è proporzionale, per velocità supersoniche, al quadrato della velocità. Per cui una pallottola più leggera, a parità di energia cinetica, uscirà dalla canna più veloce, ma dissiprà in attrito questa velocità piuttosto rapidamente, per cui si ci aspetta che la gittata sia minore rispetto a pallottole più pesanti
  12. Simone

    Bulava

    Riprendo questo post inattivo dal 2018, viene da chiedersi come mai un Paese con una tradizione di ingegneria e ricerca scientifica di alto livello - tanti sono gli studenti universitari in Fisuca E matematica e vi una notevole esperienza in fatto di missilistica- abbia incontrato problemi così difficili da risolvere. Non vorrei che anche in seno alle aziende di Stato si amnnidasse corruzione e malaffare per quanto riguarda gli acquisti di materiali e componenti, per certi aspetti ricorda quanto accadeva nelle aziende controllate dall' IRI negli anni '80. Tra l'altro, se non ricordo male nella Federazione russa le aziende produttrici di armamenti sono partecipazioni statali.
  13. Perdonate l'ignoranza, ma l'impianto produttivo non può essere riaperto? In fondo è pur sempre un velivolo, progetto esecutivo della Lockeed-Martin, i cui chief designer sono ancora vivi e vegeti. Se non vado errato all' epoca erano stati anche realizzati dei video in VHS che mostravano le varie fasi di lavorazione , anche a livello di singoli componenti, e negli USA non mancano certo gli operai specializzati. Penso che riaprire l'impianto e far ripartire la fabbricazione, anche su piccoli numeri, sarebbe un "segnale forte" per chi nutre idee violente e per chi ha voglia malcelata di menar le mani.
  14. Simone

    scenario fantapolitico

    Dottore, prima o poi l'epidemia di Coronavirus passerà o, più probabilmente, diventerà parte della quotidianità, come già in passato è successo con le epidemie di Peste o altre malattie che si sono succedute e i problemi che ora sono stati, momentaneamente, accantonati, ridivverranno importanti. Del resto il Coronavirus ha solo coperto quello che c'era prima , situazione i cui effetti prima o poi si renderanno palesi, nel bene e nel male. Personalmente sono rimasto molto colpito dai risultati dei "wargames" della RAND corporation relativi ai Paesi Baltici (si riferivano al 2016 e da allora, in effetti, qualche cambiamento è avvenuto) e da un libro- denuncia War With Russia: An urgent warning from senior military command: A Menacing Account in cui l' Autore, un ex Ufficiale britannico di alto grado, ha deciso di riportare come romanzo una storia che non è (ancora) avvenuta, ovvero l'invasione Russa dei Paesi Baltici usando tattiche simili a quelle che molto successo hanno avuto in Crimea ed Ucraina dell' Est. So per certo che nei Paesi Baltici questa eventualità è tenuta seriamente in considerazione e se pur non la si considera "imminente", non per questo non ne sono preoccupati. A mio parere il Coronavirus non ha reso questa eventualità meno remota, in quanto è lecito attendersi che abbia aumentato il malcontento della gente comune in Russia - già c'era disoccupazione prima, figuriamoci ora- e si sa che gli Stati autoritari, quando hanno gravi problemi interni, cercano di sommergerli con azioni verso Paesi esteri (tutto questo è già considerato negli studi strategici). Personalmente, restando in tema di epidemia, penso che per non soccombere all' invasione della Armata Russa, le "medicine" consistano in più Eurofighter e più F-35 . A mio parere è proprio in periodi come questo che occorre essere freddi senza avere paura di nulla, i periodi di crisi sono anche periodi di opportunità
  15. Simone

    scenario fantapolitico

    Forse 7-8 anni sono, a mio parere, da non esperto, un periodo di tempo molto breve affinchè vi siano stravolgimenti di grandissima portata come il collasso dell' equilibrio in Europa tale che sia di nuovo concreta la possibilità di un conflitto armato. Anche perchè dovrebbero proprio cambiare molte cose. Però, sul lungo periodo, ciò potrebbe anche verificarsi. Per moltissimi anni la Francia e la regione italiana, sia quando vi erano gli stati pre unitari, sia lo Stato italiano, hanno condiviso molto in fatto di cultura, l'influsso francese nella letteratura e nella pubblica amministrazione è stato notevole e anche la cultura e, sia pure in misura minore, le arti e la scienza italiane hanno avuto molti ammiratori oltralpe,i legam i fra i due Paesi erano e sono molto profondi e stretti. Quello che potrebbe succedere è un cambiamento di cultura in seguito all' immigrazione di persone di religione islamica. Se un domani la Francia, meta di una ingentissima immigrazione islamica e in cui i musulmani fanno tanti figli, dovesse diventare a maggioranza islamica, sarebbe ipotizzabile l'emergere di movimenti analoghi al FIS algerino o ai Fratelli Musulmani egiziani e la a quel punto minoranza atea o cattolica si troverebbe in condizioni difficili. Per l'italia si prevede che i musulmani, anche perchè molti islamici locali vogliono emigrare dall' Italia, non divengano maggioranza e che anzi diventi un Paese a forte vocazione cattolica (anche poerchè vi è una sostenuta emigrazione di atei verso il Nord europa). Ciò premesso, è possibile che intorno al 2050 Francistan e Italia potrebbero diventare l'un l'altra ostili
  16. Relativamente al fatto che , almeno secondo agli studi della RAND Corporation, Putin sarebbe intenzionato ad attaccare i Paesi Baltici appena se ne presenterà l'occasione - cosa che potrebbe avvenire già nel corso dell' anno- e la Federazione russa dovrebbe schierare un certo numero si Sukhoi "stealth", credo che occorra riprendere l fabbricazione di F-22 per inviarne quanti più possibile in Polonia quando inizieranno gli scontri. Uso l'indicativo perchè sempre più fonti danno l'invasione per già pianificata nei dettagli e tutti aspettano l' ordine. Non "se", ma "quando", e non so se sia un bene affrontare un avversario che fabrica Su-57 a pieno ritmo e che potrebbe sfornarne 100 e più all'anno.
  17. Buona sera a tutti, è da tanti anni che non frequwento il Forum, sono rimasto molto colpito da alcuni studi effettuati da esperti civili e militari di alcuni "think-thank" statiunitensi secondo i quali le forze armate della Federazione Russa sono non solo tecnicamente pronte, ma "sul punto di" invadere i Paesi Baltici non appena la situazione geopolitica sarà propizia. Penso che, essendo tale prospettiva molto concreta e che all' invasione si dovrà rispondere con guerra e non solo con sanzioni, gli impianti produttivi dell' Eurofighter dovranno restare attivi per compensare le prevedibili perdite dovute ai combattimenti. Pare, però, che gli impianti produttivi non abbiano enormi capacità ed escano solo relativamente pochi aeroplani all'anno, non sufficienti per pareggiare un "attrition rateo" di 10 o più velivoli ogni giorno. Per contro le fabbriche russe possono sfornare Su-30 o derivati ad un ritmo molto superiore, almeno così pare
  18. Simone

    dalla Russia di Putin

    Ein, imilitari russi, bene equipaggiati e molto numerosi, stanno piano piano avanzando verso Ovest e il territorio delle Repubbliche secessioniste si espande consensuamente non in misura enorme, ma con costanza. Ogni tanto vi sono dei colloqui "di pace" che fermano per un poco le ostilità, poi la solfa ricomincia. Non mi stupirei se Putn e la sua cerchia volessero rioccupare tutto il territorio che, dopo essere stato parte della Russia venne ceduto durante i primi anni di vita dell'URSS alla Repubblica Sovietica di Ucraina,pero' é una mia opinione e probabilmente é sbagliata od almeno lo spero.
  19. Simone

    dalla Russia di Putin

    Mustanghino, il problema é che da quando sono sprovvisto di fidanzata sono diventato un po' "ansioso" e vedo scenari foschi
  20. Simone

    dalla Russia di Putin

    Vorthex, sono personalmente molto preoccupato per la situazione in Russia e nell'Est europeo, l'Ucraina piano piano é conquistata ed annessa a Mosca un pezzetto dopo l'altro, i Paesi Baltici sono minacciati concretamente e già vi sono manifestazioni indipendentiste, e noi in Occidente stiamo a guardaare. Non so, io sono pessimista.
  21. Simone

    dalla Russia di Putin

    Personalmente temo che la Russia di Putin, approfittando delle divsioni che sussistono in ambito NATO, possa fare nei Paesi Baltici la stessa procedura attuata, con discret successo, in Crimea e non Donbass: a) sobillazione delle cospicue minoranze russofone locali e costituzione di gruppi armati che portino avanti una rivolta armata, con armi gentilmente fornite da Mosca. b) infiltrazione di truppe e mezzi bellici,, cannoni, T72, camion porta razzi GRAD, in quegli Stat per appoggiare i sedicenti gruppi indipendentisti locali e, dato che la NATO divisa potebbe on trovare un accordo per intervenire in quella che la propaganda del Cremlino e dei suoi tanti sostenitori in Europa farebero passare per questione interna a quei Paesi, si potrebbe presto arrivare all'espulsione delle forze regolari di que Pesi da vaste zone che si autoproclamerebbero a que punto "Repubbliche Autonome". c) Cn dei referendum indetti in un clima di intimidazioni e brogli la popolazione di queste repubbliche autonome potrebbe votare l'annessone alla Russia cosi' come fatto in Ucraina Bisogna dire che questo scenario mi sembra purtroppo realitico perché la forza militare dei Paesi baltici non é enorme ed anche solo numericamente non so se potrebbero fare fronte con successo a qualche centinaio di T72 e di GRAD russi, forze che Mosca puo' comodamente inviare in quei Paesi in ogni momento. Abbiamo visto che il pur numeroso esercito ucraino, bene equipaggiato ed esperto, alla fine ha subito molte sconfitte e mi aspetto che lo stesso capiti alla sola divisione estone ed alle sparute truppe lituane e lettoni. Ad oggi la vera deterrenza é costituita dall'aiuto che la NATO potrebbe offrire ai Paesi baltici, ma vediamo che i Paesi occidentali sono, anche grazie alla abile propaganda russofila di tv e siti internet pittosto restii a prendere iniziative contro Putin. Vediao che in Italia ben due Partiti si sono opposti all'invio di una compagnia sdi soldati, come possiamo pensare che non si opporranno se ci sarà da invare un Corpo di Spedizione o una squadra aerea? Nel 2010 si diceva che se Putin avesse inviato truppe regolari in Ucraina, c sarebbe stata la guerra mondiale. Bee, oggi ci sono moltissime compagnie dell'esercito Russo in Ucraina, alla luce del sole e nessuno batte ciglio. In questi anni Putin ha spostato sempre piu' in là la soglia di sopportazione della nATO e redo che in poco tempo possa essere in condizione di annettersi in tutto od in parte i Paesi Baltici, se non si inizia una politica di contenimento piuttosto decisa
  22. Mi pare di capire che, di fatto, le "repubbliche" secessioniste siano diventate parte integrante della Federazione Russase non per il fatto che non vengono applicate le leggi Russe in materia di tasse. I collegamenti fra le città di quelle zone ed il resto dell'Ucraina sono pressoché sospesi, mentre esistono linee di autobus piu' o meno regolari con Rostov, lavoratori ed imprenditori Russi entrano ed escono liberamente da quelle repubbliche per fare i loro affari pare che i prodotti di fabbriche e miniere di carbone prendano volentieri la via della Russia, che, di fatto, pare aver annesso queste zone. A questo punto mi aspetto che un referendum fasullo ratifichi l'annessione come successo in Crimea.
  23. Sicuramente, in uno scenario come quello degli scontri aerei durante la Guerra del Vietnam in cui, per direttive motivate da esigenze diplomatiche e, forse, politiche, piu' che tecniche, esigevano che i velivoli americani si avvicinassero ai presunti nemici per identificarli visivamente e SOLO DOPO iniziare eventualmente il combattimento, l'F35 sarebbe un po' in difficoltà contro avversarii supermanovrabili, ma non dimentichiamo che l'F35 ha potenzalmente doti di manovrabilità ancora migliori di quelli della serie F-teen . Anzi, é verosimile che i Sovietici pensarono, negli anni '80, gli aerei come supermanovrabili proprio per essere n vantaggio in situazioni come quella, pensando anche che le regole di ingaggio amricane sarebbero rimaste invariate. Adesso come adesso,secdo me, si puo' criticare questo aereo perché é molto costoso e ci sono dei dubbi che tutti i costi abbiano motivazioni tecniche e non siano stati condzionati dal malaffare,non che non sia performante. La sua missione é decollare, e lo fa anche in spazi brevi, volare per lunghe distanze, e lo fa, non essere agganciato dai SAM nemici a lungo raggio,e lo fa, sganciare bombe guidate di grosse dimensioni, eventualmente difendersi da eventuali aerei nemici che potrebbero individuarlo ed atterrare , cosa che fa anche in piste non preparate a regola d'arte. Tutti i requisiti richiesti sono soddisfatti, bisogna vedere se si sarebbe potuto farlo con meno denaro.
  24. Trovo che sian numeri piccoli, questi velivoli servono, data la situazione internazionale, cn una certa fretta e sarebbe bene non aspettare l secondo decennio per avere un congruo numero di F35 in servizio, aerei che potrebbero benissimo dover essere impiegati in vere missioni di vere guerre il cui scoppio, come possiamo pensare, non aspetta che noi siamo pronti. Spero almeno che l'addestramento con i simulatori dei nostri piloti prosegua a buon ritmo,per non perdere ulteriore tempo prezioso, e che i velivoli già fabbricati a Cameri siano utilizzati come addestratori.
  25. Credo che sia un fatto importante che anche l'Eurofighter possa diventare capace di indivduare, illuminare con laser e colpire con una GBU un obiettivo autonomamente, senza l'intervento di altri velivoli o di designatori a terra soprattutto nell'ottica di un ossibile cnfronto con l'Aeronautica Russa nei cieli sopra i Paesi Baltici, dove "strikes" contro colonne di blindati potrebber essere seguite da duelli aerei contro velvoli nemici e il fatto che il Typhoon possa fare egregiamente i due tipi di missione potrebbe essere un buon deterrente.
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