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lender

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  1. La cosa di fa sempre più interessante, se non ho capito male la registrazione è obbligatoria ma non c'è nessun requito particolare da soddisfare e non c'è un numero chiuso; se hai altre dritte postale , grazie per le info!
  2. Sembra pazzesco, e gli Indiani si beccavano le bombe dai c-130 così?????
  3. Qualcuno ha qualche informazione (soprattutto impressioni personali, i dati ufficiali sono su http://www.23sqn.it/programma_spotter%20day.htm) su come funziona e cosa c'è di bello a questo spotter day di Cervia? Lo fanno regolarmente tutti gli anni, ne vale la pena andarci? (è di venerdì )
  4. lender

    Video

    Confermo
  5. Ed ecco le prove di decollo dall'autostrada: Di fianco all'aeroporto di Ambri, ora dismesso dagli impieghi militari:
  6. Qualche immagine della base di Meringen, per avere un'idea dello spazio circostante....
  7. lender

    Israele ha 60 anni!

    Mi associo agli auguri con un post dal sito dell'Israeli Air Force sui primi abbattimenti da parte di F-15 e Kfir: First Down F-15 and IAI 'Kfir' The first victim of the American air superiority fighter, the F-15, was the Israeli coalition government: the official welcoming ceremony for the three F-15s that landed in Israel in December 1976 ended after the Jewish Sabbath had begun, giving the religious parties grounds for toppling the government. However - we are concerned with aerial victories here... The Kfir - a plane largely based on the Nesher - was developed and manufactured by the Israeli Aircraft Industries. It combines French aerodynamic design with American engine technology. 1979 marked the start of an escalated aerial conflict in the skies of Lebanon. The Syrians no longer contented themselves with the use of ground troops, and began to assert an aerial presence. Their threatening behavior left Israel with no choice but to engage them, and the first dogfight took place on July 27th, when Kfir and F-15 jets escorted other IAF planes on attacking terrorist targets between Lake Kar'un and the port of Sidon. Five enemy MiG-21s were shot down and the F-15 and Kfir scored their first kills. Brig. Gen. (then Maj.) Moshe was the first F-15 pilot in the world to score an air victory. "We built the squadron up over the course of three years. We trained the pilots and established guidelines for our activities", he recalls. "There was just one thing missing: a victory. That was, after all, our raison d'etre. I used to boast to everyone that I would be the first to score a kill with an F-15. Everyone thought I was joking... I wasn't... "That day, at 10:00, the squadron commander had me called out of a meeting and ordered me to report to the squadron within 20 minutes. I guessed the reason for my summons immediately. We took off, with Lt. Col B., the squadron commander, flying lead, and me flying Number Two. We flew into Lebanon at an altitude of 15,000 feet, when the controller announced that two MiG quartets were approaching us. We saw and identified them ourselves, but then we received orders to turn back and fly towrds the sea. I felt deep disappointment, but a few minutes later we received the green light for action. I released the fuel tanks, B. and I carried out a nice bank, and galloped back into Lebanon. Seconds later, we were in battle. "The skies were studded with missiles that were being launched from all directions. B. and I also fired off a pair of missiles, that left a fiery track in the sky - but missed their targets. A pair of MiG-21s crossed my flight path at a slightly lower altitude. At a certain point they switched the direction of their tilt - a sign that they were paying attention to us. "Five seconds passed from the moment I identified them, to the moment in which I had one of them in my sights. I fired an accurate missile which split the MiG in two. Barely a minute passed, and four more MiGs found themselves planted firmly in the ground. The radio was full of our pilots shouting 'hipalti!' - 'I scored a kill!'. The other MiGs started making their getaway and we intended to give chase, but eventually we we had to give up. We returned home in closed formation, with each one of us telling his story to the others in his turn. When everyone had finished, I said a sentence that everyone still remembers: 'say what you will - I was the first!'. Cpt. S., a Kfir pilot, was also in the fray that day, and scored the Kfir's - and his own personal - first kill: "We flew at 12,000 feet, at 400 knots", he remembers. "We patrolled above the other planes that were attacking targets, when suddenly we were alerted that Syrian MiGs were approaching with intent to intercept. We threw off our detachable fuel tanks and headed towards the aggressing MiGs. "The F-15s flying alongside us were more nimble, and identified the MiGs before we did. When I entered the dogfight, one MiG was already winding his final way downward. I 'sat down' behind a pair of MiGs and fired a missile that exploded next to one of them. I flew past them, broke hard and turned back in their direction. At close range, I saw the plane that I had fired upon earlier dragging a plume of smoke. The pilot bailed out".
  8. Bene, continua prego ! Ho sempre pensato al mig-23 come a un ferrovecchio... Anche il discorso dei possibili abbattimenti di F-16 è interessante. In fondo anche gli USA durante Desert Storm hanno fatto il possibile per non dare conferme agli iracheni di eventuali abbattimenti (tipo la controversia sull'F-18 ufficialmente caduto e ufficiosamente abbattuto da un Mig-25).
  9. lender

    Video

    FA-18 svizzero contro Mig-29 tedesco, tra le cime innevate delle Alpi! (C'è anche sul mulo...) http://www.youtube.com/watch?v=pyP2mOKb_6o...feature=related
  10. Mai visto Black Hawk Down...? Anche se la situazione era particolare e non è come tirare ad un AH-64 in movimento!
  11. http://www.ejection-history.org.uk/ Ci sono finito per caso, riporta una rassegna dei casi noti di eiezione, una sorta database. Questa in particolare la storia relativa ai velivoli italiani: http://www.ejection-history.org.uk/Country...untry/Italy.htm
  12. Posto un articolo, che mi ha colpito molto, su quell'incredibile e mostruosa vicenda famigliare austriaca venuta a galla qualche giorno fa: AUSTRIA/ Nella tragedia, la certezza di Elizabeth Fritzl: prigioniera, eppure libera Davide Rondoni07/05/2008 L'orrore e la pena che suscitano la vicenda dell'uomo che in una cittadina austriaca ha segregato e violentato per anni una figlia, avendone sette figli, non possono avere limite. Quel che ha fatto Jozef Fritzl in mezzo alla generale indifferenza e alla cecità di parenti, vicini e istituzioni è orribile. Una mente malata, preda di fantasmi. Eppure dopo essere riemersa - invecchiata dentro e fuori - da quell'inferno, Elizabeth avrebbe dichiarato, stando ai giornali: "Sapevo da bambina che gli esseri umani sono liberi. Non sono di nessuno. Non c'è una prigione che può incatenarli per sempre". E allora ci viene da aggrapparci a queste parole, dette da una donna che ha vissuto la peggiore delle vite possibili, vedendosi morire addosso tre figli dell'incesto, e tre strappati via da lui che risaliva al piano superiore. Ci viene da afferrare, mentre l'orrore ci farebbe precipitare, il filo di questo mezzo ragionamento. Di questa strana evidenza che lei dice di aver sempre avuto, anche quando i suoi occhi han dovuto vedere l'insopportabile: l'uomo è libero. Neppure la sua ributtante clausura, neppure la sua schiavitù per così dire centuplicata, le ha strappato dalla bocca quelle parole. Sembra quasi che Elizabeth sia risalita da quell'inferno per dircele. Sembra quasi che sia risorta da quella cloaca di male, di deviazione e di impensabile disprezzo, proprio per dirci queste parole. Come se ci fosse bisogno, in mezzo alla dura generale distrazione, di un'apparizione del genere. Di un angelo così sperduto. Di una ambasciatrice così estrema. Come se ci fosse bisogno - tale e tanta è la confusione intorno al cuore della natura umana - di una resurrezione il più vicino possibile a una vera e propria resurrezione, ad un vero e proprio sfuggire alla morte e alla peggiore delle morti che è una vita ridotta a puro orrore. Per ricordarci chi siamo. Come siamo. Capaci di orrore infinito. Ma anche dotati di libertà che non si spegne mai. Come se ci fosse stato bisogno anche di questo, del delirio infame, e soprattutto della risalita di lei, per scuoterci a pensare quello che siamo. Elisabeth è l'angelo violentato. Le sue parole il saluto che ci dovremmo ripetere ogni mattina, entrando in quelle che pensiamo siano le nostre prigioni e invece sono le occasioni della nostra libertà. Lo dice lei, con uno sguardo che non riusciamo a sostenere. Con una persuasione che ci fa sanguinare. Così che la protagonista ora diventa lei, grazie a queste parole. Lei che dice di aver sempre saputo che la "forte" era lei e il debole lui. Quella che abbiamo chiamato schiava sapeva di esser più forte del suo padrone. Angelo dell'inversione. Angelo più forte di ogni perversione. Anche al grado più basso e bestiale dell'umanità, o meglio al grado che nemmeno possiamo più chiamare umano se non a costo di morderci le labbra, ecco, anche laggiù ha resistito quella evidenza: l'uomo è libero, non coincide con la situazione in cui si trova, fosse anche la peggiore possibile. E' un annuncio forte. Controcorrente. Che smentisce, dal buio di uno scantinato della morte, tutti gli psicologi mollemente accomodati negli studi televisivi, o sulle pagine dei giornali. Che smentisce le tante immagini idiote di libertà che ci vengono propinate. Che rompe, con la imprevista e violentissima presenza di lei, ogni riduzione dell'uomo a quel che ha o a quel che riesce a realizzare. Lei, che non ha realizzato niente, che è stata solo usata e nel più nefasto e viscido dei modi, che ha subito ogni oltraggio, ora oppone la forza della sua certezza: l'uomo è libero. Lo dice dal fosso dove pensavamo di trovare solo menzogne, solo deviazioni, solo perversioni dell'umano. Da lì, invece, lei è risalita con una perla. Che le giovi ancora pensarlo, e sperimentarlo, ora che la sua vita deve reiniziare. E che giovi a noi, che restiamo esterrefatti, con le mani lungo i fianchi.
  13. Mettendo da parte per un momento il dibattito politico: GRAZIE ANT X LE FOTO!, NE ASPETTIAMO ALTRE!!
  14. Non ricordo un'affermazione specifica in tal senso, ma la conformazione montana della Svizzera è tutt'altro che favorevole a grandi aeroporti (salvo la regione degli altopiani dove c'è p.e. Payerne), quindi un aereo che possa usare piste brevi o tratti autostradali sarebbe ben visto, suppongo; alcune loro basi sono letteralmente incassate nei fondovalle!
  15. @ Gianni: grazie per la solita dettagliata risposta @ Cama: gli Svizzeri stanno cercando un aereo da combattimento per sostituire gli F-5, non un velivolo per "i piloti della domenica", non ho capito perchè il Gripen non dovrebbe andar bene.
  16. Grazie Paperinik, spiegazione dettagliata! Non lo ricordavo proprio!
  17. Da http://www.eis.na.baesystems.com/video/pdf...e_305_2007.pdf: RGS (GAU-17, 7.62 mm mini-gun), designed to be belly-mounted on the V-22, is the first remote weapon system capable of delivering accurate, sustained fire throughout the aircraft’s entire flight envelope. It features a compact, retractable design that saves valuable aircraft cabin space and was designed to be completely compatible with the V-22’s avionics suite. Per la foto: http://watershed.bm23.com/public/?q=ulink&...nvg44bzdqxebcu5
  18. Non è un'eccezione del Falcon, ti rimando alle risposte di Gianvito qui: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...c=7056&st=0
  19. Non me lo ricordavo proprio, hai qualche dettaglio?
  20. Lo stesso sito di Wiki riporta di perdite di Mig 23 libici ad opera dell'US Navy, ma che io ricordi gli unici abbattimenti furono quelli di Su-22 Fitter operati da F-14 durante il famoso incidente del Golfo della Sirte. Boh??
  21. A ridurre la sua segnatura radar, anche se non diventa un vero stealth, così resta comunque meno "visibile".
  22. lender

    5 maggio 1821

    @Picpus: grazie per il contributo di elevato spessore culturale! Anche se mi ci vorrà un pò per digerirlo... @Dominus: niente male, devo ammetterlo, anche da interista...
  23. Contributo equilibrato, chiaro e pienamente condivisibile.
  24. Una dei mille pastrocchi della "questione privacy"; non possono più essere esposti i tabelloni con i risultati dei voti scolastici, ma vanno su internet redditi e indirizzi. Per non parlare delle montagne di carte che devi firmare per le cose più banali, salvo poi comunque trovarti lo stesso la cassetta della posta piena di pubblicità non voluta e ricevere telefonate commerciali un giorno si e uno no.
  25. Beh, devi tenere conto la peculiarità svizzera; sono un paese minuscolo che da centinaia di anni è neutrale, non è così pazzesco che la gente possa chiedersi che bisogno c'è di mantenere una costosa linea di caccia moderni. E le ridotte dimensioni del paese, insieme alla vocazione turistica, fanno si che certi limiti di volo possano avere il loro senso. Per contro, in Svizzera hanno trasformato di fatto le esercitazioni dove gli aerei sparano con munizioni vere in una sorta di airshow (Axalp), mentre p.e. da noi una cosa del genere (oltretutto in una località a vocazione sciistica come Axap) sarebbe impensabile. Per quanto riguarda i voli da lunedì a venerdì, non vorrei dire una baggianata di cui eventualmente mi scuso in anticipo, ma anche da noi non è così, almeno in condizioni normali? Non ricordo di aver mai assistito ad un passaggio di aereo militare nelle mie zone durante gli week-end, a differenza di quanto avviene nei giorni lavorativi.
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