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Afghanistan: 10 soldati francesi uccisi


picpus

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Dichiarazioni (non verificabili al momento) di un portavoce dei Talebani: «Questa mattina abbiamo teso una imboscata alle truppe della NATO operanti nel distretto di Saroubi, con l'ausilio di mine e razzi. Abbiamo distrutto cinque veicoli e inflitto gravi perdite. La NATO ha risposto con degli attacchi aerei nel corso dei quali sono stati uccisi cinque Talebani e 15 civili».

 

Il portavoce della Difesa Afghana parla di 13 Talebani uccisi.

La solita discrepanza tra le fonti...

 

Comunque, almeno, ha usato il termine imboscata, che è già qualcosa.

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Sono morti nell'adempimento del loro dovere, pur essendo francesi, mi dispiace !!

Onore ai Caduti :(

 

Non capisco la tua osservazione circa il fatto che siano francesi: un morte è sempre un morto e solo per questo va rispettato, indipendentemente dalla sua nazionalità.

 

Se poi pensi che sono morti per la libertà e per impedire al terrorismo di dilagare penso che l'unica cosa che si possa provare per questi caduti sia una profonda riconoscenza.

Modificato da gobbomaledetto
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Qualcuno ha detto nel 1963 " ich bin ein berliner ".

Oggi penso si debba dire " NOUS SOMME FRANçAIS ".

Aggiungo 11 settembre 2001 , America : andiamoli a prendere !......11 marzo 2004 , Spagna : andiamocene !.......agosto 2008 , NATO/ Europa : ?

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C'ho pensato e secondo me l'unica soluzione possibile è che un veicolo con sopra dei soldati francesi sia finito su una grossa mina, con la conseguente morte di tutti gli occupanti. Immediatamente dopo dei cecchini hanno tirato un RPG contro un secondo veicolo, distruggendo anch'esso; il tutto insieme al fuoco di armi leggere (magari fucili da cecchino) può, e sottolineo può, aver provocato 10 morti in 30 secondi di tempo.

Dopodichè i talebani sono scappati.

 

La cosa preoccupante è che per architettare una simile imboscata ci vogliono soldati ben addestrati, e non semplici fanatici

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Ospite maxtaxi

Non ci sono gli ARIETE in Afghanistan.

Sono in attesa di sapere esattamente cosa è accaduto come voi. Abbiamo molti amici dell'Italia in quella zona e come e perchè sia accaduto mi sembra molto strano.

Vero è, che ci sono stati molti, troppi attentati in 2 giorni in tutte le zone conosciute.

Dal nord Africa passando per la Turchia.

Dall'Iraq all'Afghanistan e giù, fino all'Indonesia...

Ho tralasciato volutamente il Tibet e la zona cinese perchè penso che sono teatri in cui si combatte per una ragione differente.

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Ospite intruder
Qualcuno ha detto nel 1963 " ich bin ein berliner ".

Oggi penso si debba dire " NOUS SOMME FRANçAIS ".

Aggiungo 11 settembre 2001 , America : andiamoli a prendere !......11 marzo 2004 , Spagna : andiamocene !.......agosto 2008 , NATO/ Europa : ?

 

 

Hai tradotto molto efficacemente la mia paura.

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video degli scontri tra truppe francesi e taliban:http://tf1.lci.fr/infos/monde/0,,3962797,00-camera-embarquee-avec-les-soldats-francais-en-afghanistan-.html video che parla della morte dei 10 soldati:http://tf1.lci.fr/infos/monde/0,,3962793,00-afghanistan-les-circonstances-de-l-embuscade-.html

una domanda:guardando questi video si vede che i combattimenti sono nell'area surobi,MA è possibile che i francesi arrivano da pochissimo e si trovano in mezzo all'inferno mentre i nostri ranger e i parà della folgore sino a pochi mesi prima dalle immagini che si vedevano in italia(rarissime) aprivano scuole e percorsi di arrampicata per l'esercito afghano?!?! :ph34r: devo dire che la censura ha funzionato molto bene! credo proprio che anche i nostri si siano trovati in situazioni del genere......

 

------

 

i video sono questi,li posto megliohttp://tf1.lci.fr/infos/monde/0,,3962797,0...ghanistan-.html e questohttp://tf1.lci.fr/infos/monde/0,,3962793,0...embuscade-.html

Modificato da Captor
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Ospite intruder

Servono mezzi e uomini per vincere in Afghanistan

 

Afghanistan, una missione di pace? Dopo la battaglia che ha visto coinvolte le forze francesi, con oltre dieci morti e decine di feriti, occorre fare una seria riflessione sul futuro della missione nel lontano paese asiatico.

 

Che l'Afghanistan sia strategico agli interessi occidentali è fuor di dubbio, il problema è quanto gli stessi occidentali vogliono fare per mantenere quell'area sotto controllo.

 

Sin dall'inizio della fase post talebana sono sorti i primi, gravissimi, errori. L'amministrazione americana, a caccia delle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam, ha trasferito essenziali risorse militari e di intelligence nello scacchiere iracheno prima ancora di considerare chiusa la partita afgana. La stessa operazione "Anaconda", che doveva eliminare le ultime sacche di resistenza di Al Qaeda, a causa di una ridda di errori dei vertici militari Usa è finita in un mezzo fiasco permettendo la fuga di numerosi terroristi talebani.

 

 

Il governo di Karzai, lui un Pasthun come i Talebani, da sempre invoca maggiori aiuti,che puntualmente sono arrivati con il contagocce. Ora occorre guardare in faccia la realtà. In Afghanistán c'è la guerra, contro un nemico facile e contestualmente difficilissimo da combattere. Facile perché la guerriglia è divisa in numerosi gruppi tribali senza una guida strategica unica. Questo permetterebbe quindi di poter affrontare un avversario alla volta, e non necessariamente solo con le armi ma anche con aiuti e sostengo logistico, al fine di fargli "cambiare bandiera" e rendercelo alleato sfruttando anche il fortissimo odio inter-tribale. Guerra difficile perché proprio in assenza di un vertice non esiste la possibilità, invero tanto amata dagli strateghi americani o da scrivania, di un operazione di "decapitazione" o "proiettile di argento". In pratica un solo missile o bomba lanciata da aereo, quindi il tutto molto impersonale, che colpendo un obiettivo pone immediatamente fine alle ostilità. Pensare che questo possa avvenire in Afghanistán è pura follia.

 

 

I governi occidentali devono fare una scelta decisiva, o lasciar perdere e ritirarsi, pagando un prezzo altissimo in futuro o impegnarsi davvero: mettere mano al portafoglio, in tempi per tutti difficili, e iniziare a donare in termini di miliardi di euro, per programmi di ricostruzione armonizzati e non come oggi invece avviene.

Impegnarsi vuol dire soprattutto smettere con le ipocrisie della missione di pace e riconoscere ufficialmente che in Afghanistán si combatte sul serio e quindi inviare uomini e mezzi, e tanti, dicendo prima in Parlamento che sino a quando le forze afghane non saranno autonome, parliamo di anni, saranno i nostri ragazzi a dover fare il lavoro sporco per Karzai e combattere. Combattere una guerra.

 

 

I soldati italiani stanno lavorando molto bene, e proprio per questo sono tra i più a rischio. Se il governo si vuole impegnare veramente nel sostengo al democratico, perlomeno secondo gli standard locali, Karzai lo faccia coinvolgendo la Ue e la Nato a fondo, in termini di risorse economiche e militari. La vittoria del caos e dell'oscurantismo in quella martoriata nazione avrebbe presto ripercussioni anche a casa nostra.

 

 

Andrea Margelletti

 

http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_est...ghanistan.shtml

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Servono mezzi e uomini per vincere in Afghanistan

 

Afghanistan, una missione di pace? Dopo la battaglia che ha visto coinvolte le forze francesi, con oltre dieci morti e decine di feriti, occorre fare una seria riflessione sul futuro della missione nel lontano paese asiatico.

 

Che l'Afghanistan sia strategico agli interessi occidentali è fuor di dubbio, il problema è quanto gli stessi occidentali vogliono fare per mantenere quell'area sotto controllo.

 

Sin dall'inizio della fase post talebana sono sorti i primi, gravissimi, errori. L'amministrazione americana, a caccia delle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam, ha trasferito essenziali risorse militari e di intelligence nello scacchiere iracheno prima ancora di considerare chiusa la partita afgana. La stessa operazione "Anaconda", che doveva eliminare le ultime sacche di resistenza di Al Qaeda, a causa di una ridda di errori dei vertici militari Usa è finita in un mezzo fiasco permettendo la fuga di numerosi terroristi talebani.

Il governo di Karzai, lui un Pasthun come i Talebani, da sempre invoca maggiori aiuti,che puntualmente sono arrivati con il contagocce. Ora occorre guardare in faccia la realtà. In Afghanistán c'è la guerra, contro un nemico facile e contestualmente difficilissimo da combattere. Facile perché la guerriglia è divisa in numerosi gruppi tribali senza una guida strategica unica. Questo permetterebbe quindi di poter affrontare un avversario alla volta, e non necessariamente solo con le armi ma anche con aiuti e sostengo logistico, al fine di fargli "cambiare bandiera" e rendercelo alleato sfruttando anche il fortissimo odio inter-tribale. Guerra difficile perché proprio in assenza di un vertice non esiste la possibilità, invero tanto amata dagli strateghi americani o da scrivania, di un operazione di "decapitazione" o "proiettile di argento". In pratica un solo missile o bomba lanciata da aereo, quindi il tutto molto impersonale, che colpendo un obiettivo pone immediatamente fine alle ostilità. Pensare che questo possa avvenire in Afghanistán è pura follia.

I governi occidentali devono fare una scelta decisiva, o lasciar perdere e ritirarsi, pagando un prezzo altissimo in futuro o impegnarsi davvero: mettere mano al portafoglio, in tempi per tutti difficili, e iniziare a donare in termini di miliardi di euro, per programmi di ricostruzione armonizzati e non come oggi invece avviene.

Impegnarsi vuol dire soprattutto smettere con le ipocrisie della missione di pace e riconoscere ufficialmente che in Afghanistán si combatte sul serio e quindi inviare uomini e mezzi, e tanti, dicendo prima in Parlamento che sino a quando le forze afghane non saranno autonome, parliamo di anni, saranno i nostri ragazzi a dover fare il lavoro sporco per Karzai e combattere. Combattere una guerra.

I soldati italiani stanno lavorando molto bene, e proprio per questo sono tra i più a rischio. Se il governo si vuole impegnare veramente nel sostengo al democratico, perlomeno secondo gli standard locali, Karzai lo faccia coinvolgendo la Ue e la Nato a fondo, in termini di risorse economiche e militari. La vittoria del caos e dell'oscurantismo in quella martoriata nazione avrebbe presto ripercussioni anche a casa nostra.

Andrea Margelletti

 

http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_est...ghanistan.shtml

D'accordo in tutto!!! :adorazione:

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Su SKYTG24 ieri è passata la notizia che 4 dei 10 soldati ucisi, in realtà, erano stati catturati e quindi uccisi mentre erano in mano ai Talebani che, evidentemente, non possono o non vogliono fare prigionieri.

 

Oggi non riesco a trovare ulteriori conferme a questa notizia che aggiungerebbe, se mai ce ne fosse bisogno, ulteriore orrore alla faccenda.

 

EDIT: TROVATO!

 

Mi pare intanto che i media italiani non stiano dando la giusta attenzione alla notizia...

Modificato da Thunderalex
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Dal link: http://www.ilfoglio.it/soloqui/902

 

riporto:

 

20 agosto 2008

 

Dottrina Sarkozy

 

Tbilisi, Mosca e Kabul. Così l’Eliseo anticipa l’Europa che vorrebbe

 

La Francia ha subito le sue più gravi perdite dall’inizio della guerra in Afghanistan, ma la morte per mano dei talebani di dieci soldati di Parigi non ferma la “totale determinazione” di Nicolas Sarkozy. Il presidente francese ieri ha annunciato il suo arrivo nella capitale afghana per assicurare ai militari che “la Francia è al loro fianco” e dimostrare la volontà di proseguire l’impegno per sconfiggere il terrore. Nessun piagnisteo, perché la guerra è guerra, anche se è asimmetrica o fatta di imboscate e attentati. Nessun nascondersi dietro missioni di pace: i soldati sono in Afghanistan per combattere i talebani e sono stati uccisi compiendo “il loro dovere fino al sacrificio supremo”.

 

Nessun vociferare di ritiro o di riduzione del contingente, ma la conferma della promessa fatta al vertice della Nato di Bucarest in aprile che un battaglione in più sarà presente per rafforzare la missione Isaf. “La Francia è risoluta nel proseguire la lotta contro il terrorismo, per la democrazia e per la libertà”, ha detto ieri Sarkozy: “La causa è giusta, ne va dell’onore della Francia e delle sue forze armate di difenderla”. In altre parole, sostenere l’Afghanistan nel suo abbozzo di democrazia e stabilizzazione rende necessaria questa guerra, per quanto lunga, dolorosa e drammatica. Come ha più volte spiegato Sarkozy, “è dovere di tutti i democratici aiutare il popolo afghano. La sua vittoria è la vittoria di un mondo libero” contro il totalitarismo islamista e a favore di un islam di pace e tolleranza.

 

Volando immediatamente a Kabul, come a Mosca dieci giorni fa per interrompere l’aggressione russa contro la Georgia, Sarkozy accenna all’Europa che non c’è: gli Stati Uniti d’Europa con obiettivi geostrategici chiari, valori davvero universali e la schiena dritta. Mentre Germania, Italia e Spagna si trincerano nelle regioni pacifiche in Afghanistan, i francesi, i britannici e gli est europei combattono – e muoiono – al fianco degli americani nel sud e nell’est afghani. Mentre a Berlino si litiga sulla politica russa, Roma è in vacanza alle Maldive e Madrid se ne infischia, Sarkozy strappa un cessate il fuoco alla Russia, Londra minaccia le relazioni con Mosca e la Nuova Europa corre in soccorso a Tbilisi. L’Europa e la sua politica estera rimarranno uno sogno fino a quando tutti i suoi membri non capiranno che, in questo mondo di nuove potenze e persistente islamismo, ci vuole una leadership coraggiosa come quella di Sarkozy.

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Dal link: http://www.ilfoglio.it/soloqui/902

 

riporto:

 

20 agosto 2008

 

Dottrina Sarkozy

 

Tbilisi, Mosca e Kabul. Così l’Eliseo anticipa l’Europa che vorrebbe

 

La Francia ha subito le sue più gravi perdite dall’inizio della guerra in Afghanistan, ma la morte per mano dei talebani di dieci soldati di Parigi non ferma la “totale determinazione” di Nicolas Sarkozy. Il presidente francese ieri ha annunciato il suo arrivo nella capitale afghana per assicurare ai militari che “la Francia è al loro fianco” e dimostrare la volontà di proseguire l’impegno per sconfiggere il terrore. Nessun piagnisteo, perché la guerra è guerra, anche se è asimmetrica o fatta di imboscate e attentati. Nessun nascondersi dietro missioni di pace: i soldati sono in Afghanistan per combattere i talebani e sono stati uccisi compiendo “il loro dovere fino al sacrificio supremo”.

 

Nessun vociferare di ritiro o di riduzione del contingente, ma la conferma della promessa fatta al vertice della Nato di Bucarest in aprile che un battaglione in più sarà presente per rafforzare la missione Isaf. “La Francia è risoluta nel proseguire la lotta contro il terrorismo, per la democrazia e per la libertà”, ha detto ieri Sarkozy: “La causa è giusta, ne va dell’onore della Francia e delle sue forze armate di difenderla”. In altre parole, sostenere l’Afghanistan nel suo abbozzo di democrazia e stabilizzazione rende necessaria questa guerra, per quanto lunga, dolorosa e drammatica. Come ha più volte spiegato Sarkozy, “è dovere di tutti i democratici aiutare il popolo afghano. La sua vittoria è la vittoria di un mondo libero” contro il totalitarismo islamista e a favore di un islam di pace e tolleranza.

 

Volando immediatamente a Kabul, come a Mosca dieci giorni fa per interrompere l’aggressione russa contro la Georgia, Sarkozy accenna all’Europa che non c’è: gli Stati Uniti d’Europa con obiettivi geostrategici chiari, valori davvero universali e la schiena dritta. Mentre Germania, Italia e Spagna si trincerano nelle regioni pacifiche in Afghanistan, i francesi, i britannici e gli est europei combattono – e muoiono – al fianco degli americani nel sud e nell’est afghani. Mentre a Berlino si litiga sulla politica russa, Roma è in vacanza alle Maldive e Madrid se ne infischia, Sarkozy strappa un cessate il fuoco alla Russia, Londra minaccia le relazioni con Mosca e la Nuova Europa corre in soccorso a Tbilisi. L’Europa e la sua politica estera rimarranno uno sogno fino a quando tutti i suoi membri non capiranno che, in questo mondo di nuove potenze e persistente islamismo, ci vuole una leadership coraggiosa come quella di Sarkozy.

L'Europa che questo Eliseo vorrebbe e' molto vicina a quella che vorrei io e molto lontana da quella di monsieur Chirac.

A volte le cose cambiano anche in meglio.

Vive la France !

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L'Europa che questo Eliseo vorrebbe e' molto vicina a quella che vorrei io e molto lontana da quella di monsieur Chirac.

A volte le cose cambiano anche in meglio.

Vive la France !

D'accordissimo con te!!! :adorazione:

 

Sostengo Sarkozy da anni e anni (quando qui, in Italia, era del tutto sconosciuto ai più) e da anni e anni Sarkozy, nel suo partito, ha fatto la fronda a Chirac ed al suo gruppo di potere: alla fine l'ha spuntata ed alla grande!!! :adorazione:

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D'accordissimo con te!!! :adorazione:

 

Sostengo Sarkozy da anni e anni (quando qui, in Italia, era del tutto sconosciuto ai più) e da anni e anni Sarkozy, nel suo partito, ha fatto la fronda a Chirac ed al suo gruppo di potere: alla fine l'ha spuntata ed alla grande!!! :adorazione:

 

quoto pienamente!!! :adorazione:

 

avercelo, un Sarkozy...

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da tgcom

 

Alcuni dei paracadutisti francesi morti nell'imboscata tesa loro dai talebani a Kabul, in Afghanistan, sarebbero stati uccisi da fuoco amico. A sostenerlo è il quotidiano parigino "Le Monde" che, citando testimoni, spiega come i militari siano stati raggiunti dai colpi esplosi da aerei della Nato che stavano cercando di aprire loro la strada per consentire ai parà di uscire dalla trappola.

 

I proiettili degli alleati, secondo il loro racconto, avrebbero mancato il bersaglio, raggiungendo i soldati francesi. Lo stesso sarebbe successo con i colpi sparati dai soldati afghani, che si trovavano a valle. Reagendo alle accuse, il capo dello stato maggiore dell'esercito, il generale Elrick Irastorza, ha dichiarato che "c'è un tempo per la pietà, e un tempo per la ricostruzione dei fatti".

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L'Europa che questo Eliseo vorrebbe e' molto vicina a quella che vorrei io e molto lontana da quella di monsieur Chirac.

A volte le cose cambiano anche in meglio.

Vive la France !

Mi associo, rimpiango solo che non sia stato ratificato il Trattato di Lisbona sotto il suo turno di presidenza dell'UE. Sarcozy sta creando una vera UE, sopratuto agli occhi del mondo esterno all'UE.

 

Counque, se di fuoco amico si tratta, c'è da indagare sulle cause tecniche per evitare che risucceda. Almeno, se diventasse la versione ufficiale, sapremmo che i Talebani non sono così agguerriti come sono sembrati in questi giorni di dubbio.

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Ospite intruder

(ANSA) - VARSAVIA, 20 AGO - Tre soldati polacchi oggi sono rimasti uccisi e uno ferito per l'esplosione di una mina nei pressi di Ghazni, nell'Afghanistan orientale. Lo ha reso noto l'agenzia polacca Pap citando il maggiore Jacek Poplawski, portavoce del contigente polacco dislocato nel paese asiatico. L'esplosione e' avvenuta intorno alle 16 locali (le 13:30 italiane). I militari colpiti erano in servizio di pattugliamento a una ventina di chilometri da Ghazni, dove si trova la loro base.

Modificato da intruder
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da tgcom

 

Alcuni dei paracadutisti francesi morti nell'imboscata tesa loro dai talebani a Kabul, in Afghanistan, sarebbero stati uccisi da fuoco amico. A sostenerlo è il quotidiano parigino "Le Monde" che, citando testimoni, spiega come i militari siano stati raggiunti dai colpi esplosi da aerei della Nato che stavano cercando di aprire loro la strada per consentire ai parà di uscire dalla trappola.

 

I proiettili degli alleati, secondo il loro racconto, avrebbero mancato il bersaglio, raggiungendo i soldati francesi. Lo stesso sarebbe successo con i colpi sparati dai soldati afghani, che si trovavano a valle. Reagendo alle accuse, il capo dello stato maggiore dell'esercito, il generale Elrick Irastorza, ha dichiarato che "c'è un tempo per la pietà, e un tempo per la ricostruzione dei fatti".

 

Da congedati folgore

 

LE MONDE ATTACCA LA NATO: SOLDATI FRANCESI COLPITI ANCHE DA FUOCO AMICO E REAZIONE TARDIVA

Mercoledì, 20 Agosto 2008

by webmaster

 

 

 

PARIGI - "La Nato tenuta sotto scacco dai Talebani". Così scrive oggi il quotidiano francese "Le Monde", descrivendo i due grandi attacchi compiuti, quasi simultaneamente, dalle milizie talebane contro la forza Nato in Afghanistan: il primo a Khost, contro una base americana, e il secondo a Sarubi (Est) contro una pattuglia di paracadutisti francesi, facendo dieci morti. La perdita subita dall'esercito francese in questo attacco - ricorda "Le Monde" - è la più importante mai registrata in un'operazione di combattimento dai tempi della guerra d'Algeria.

 

 

La nuova "offensiva dei talebani - scrive ancora 'Le Monde' - mostra chiaramente la situazione di difficoltà in cui versa la coalizione internazionale in Afghanistan, aggravate ulteriormente, secondo gli esperti militari occidentali, dai cambiamenti in corso nel vicino Pakistan, dove gli insorti dispongono di basi".

 

Dall'inizio dell'anno, in Afghanistan, sono morti 183 soldati; nel 2007 ne erano morti in totale 232, il bilancio più pesante dal rovesciamento del regime dei talebani, nel 2001.

 

FUOCO AMICO ?

 

Alcuni dei dieci paracadutisti francesi morti nell'imboscata talebana avvenuta lunedì scorso nel distretto di Sarubi sarebbero rimasti vittime del fuoco amico, in particolare delle incursioni aeree organizzate per permettere lo sganciamento dell'unità sotto attacco: è quanto pubblica il quotidiano francese Le Monde, citando le testimonianze dei sopravvissuti.

 

Secondo alcuni soldati rimasti feriti, l'entità delle perdite (dieci morti e 31 feriti) si spiega per la lentezza della reazione del comando e per dei seri problemi di coordinazione fra le unità; inoltre, viene messa in dubbio la versione ufficiale dell'esercito francese secondo la quale la maggior parte delle vittime sarebbe stata uccisa nei primi istanti dello scontro a fuoco, durato per ore.

 

Alcuni militari sarebbero invece stati colpiti dal fuoco degli apparecchi inviati loro in appoggio, oltre che dai miliziani talebani posizionati a valle; l'unità esplorativa - che procedeva a piedi - è rimasta sotto il fuoco nemico "per quattro ore senza alcun rinforzo": "Non c'erano rimaste munizioni che per i fucili automatici", ha raccontato uno dei superstiti.

 

Il Capo di stato maggiore dell'esercito francese, generale Elrick Irastorza, si è limitato a commentare che "c'è un tempo per la compassione e un tempo per meditare e trarre i frutti dalle esperienze" subite.

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Due considerazioni'

1) Temo che l' Occidente non voglia rendersi conto che e' in atto una guerra ( assimetrica , isoscele , quadrata , fate voi..) e non da ieri e neanche da 1 anno.

2) Combattere con ROE. assurde porta a perdere ( VietNam ) o al massimo pareggiare ( korea )

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Ospite maxtaxi

L'escalation che si sta registrando è dovuto al fatto che siamo prossimi al Ramadan.

Tutte le formazioni militari, paramilitari, terroristiche e quant'altro, si stanno dando da fare per far parlare di loro in vista della prossima sospensione.

 

Ricordo a tutti che con la fine del mese sacro vi sarà una nuova serie di attacchi in vista poi della sospensione invernale. Questo soprattutto, vale per l'Afghanistan.

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(ANSA) - VARSAVIA, 20 AGO - Tre soldati polacchi oggi sono rimasti uccisi e uno ferito per l'esplosione di una mina nei pressi di Ghazni, nell'Afghanistan orientale. Lo ha reso noto l'agenzia polacca Pap citando il maggiore Jacek Poplawski, portavoce del contigente polacco dislocato nel paese asiatico. L'esplosione e' avvenuta intorno alle 16 locali (le 13:30 italiane). I militari colpiti erano in servizio di pattugliamento a una ventina di chilometri da Ghazni, dove si trova la loro base.

Anche per il loro sacrificio, un ricordo ed una preghiera, sono doverosi!

 

 

__________

 

 

 

Al link che segue, le immagini della solenne Cerimonia funebre per i soldati francesi:

 

http://www.lefigaro.fr/actualite-france/20...afghanistan.php

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