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Iraq, la vittoria di Bush sul Congresso


Maverick1990

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Iraq, la vittoria di Bush sul Congresso

 

 

 

 

Washington L’ha spuntata. George W. Bush, ha vinto ogni resistenza di democratici e parte dei repubblicani, riuscendo a strappare il sì del Congresso alla legge che rifinanzia la guerra in Iraq e in Afghanistan. Il successo vero, però, il presidente americano lo ha raggiunto facendo cancellare dal testo di legge, la condizione che subordinava lo stanziamento dei fondi ad un calendario per il ritiro delle truppe dall’Iraq. Il riferimento ad un ultimatum per il rimpatrio dei soldati statunitensi, contenuto nella versione originaria della legge, aveva incassato il veto dell’inquilino della Casa Bianca, scatenando un lungo braccio di ferro tra maggioranza democratica e amministrazione Bush. Alla fine, i democratici hanno gettato la spugna, approvando (la legge è passata alla Camera dei Rappresentanti con 280 voti a favore e 142 contrari e al Senato con 80 sì e 14 no) un nuovo assegno in bianco del valore di 100 miliardi di dollari, che permetterà alle due campagne militari di avere piena autonomia fino al termine di settembre. La conquista di Bush arriva nel giorno in cui l’America perde altri cinque suoi militari sul terreno iracheno (sale a 3.442 il bilancio delle vittime Usa dall’inizio della campagna in Iraq), uccisi dall’esplosione di una mina sul ciglio della strada a Baghdad. «Congratulazioni al Congresso, per aver provveduto a garantire fondi e flessibilità necessari alle nostre truppe, per proteggere il nostro Paese», ha sottolineato Alex Conant, uno dei portavoce di Bush, «invece che imporre un calendario arbitrario per le operazioni militari». Se la Casa Bianca gongola, non può dirsi soddisfatta l’ala democratica che, anzi, registra malumori interni. «l democratici non interromperanno i loro sforzi per cambiare il corso della guerra, fino quando un numero sufficiente dei repubblicani si unirà a noi nel rifiutare la politica fallimentare di Bush o finché avremo un nuovo presidente», ha tuonato il leader della maggioranza al Senato, Harry Reid. È significativo che tra i 14 senatori, che hanno votato contro la legge, vi siano i principali candidati democratici alla Casa Bianca, Hillary Clinton e Barack Obama. I due sfidanti si sono trovati fianco a fianco, ognuno nel timore di lasciare all’altro mano libera nel sempre più fertile terreno dell’elettorato anti-guerra. «Sostengo in pieno le truppe», si è affrettata a spiegare dopo il voto l’ex first lady, rispondendo in anticipo alle accuse di aver voltato le spalle ai “ragazzi in Iraq”, «ma questa legge ha fallito, nello scopo di costringere il presidente a dare alle nostre truppe una nuova strategia in Iraq». Le ha fatto eco il senatore dell’Illinois: «Non possiamo staccare al presidente Bush un altro assegno in bianco per continuare su questo stesso cammino disastroso». Quella di giovedì notte, non è stata una scelta facile. Lo testimonia l’imbarazzato silenzio che i due democratici hanno tenuto fino al momento del voto, rifiutandosi di dichiarare prima, come si sarebbero espressi. Fino all’ultimo, combattuti nel dilemma se fosse elettoralmente più vantaggioso schierarsi con la maggioranza moderata dei democratici che ha votato sì, o con la consistente parte del partito che si è opposta al compromesso. Tra gli oppositori anche Nancy Pelosi, che ha incassato la prima importante sconfitta dei suoi cinque mesi da Speaker.

 

Ho l'impressione che questa guerra non finirà mai...

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Non è una vittoria di bush sul congresso, è semplicemente successo che, dopo l'opposizione di rito, la maggior parte dei democratici, a parte i soliti Obama e Pelosi, si è schierata dalla parte della ragione e ha capito che un ritiro dall'Iraq sarebbe una tragedia per l'America.

Dopo quattro anni di occupazione l'Iraq non è in grado di badare a se stesso, ma questo non deve stupire, infatti la decisione di sciogliere l'esercito Iracheno dopo la caduta di Saddam ha portato a queste difficoltà e lo sappiamo adesso come lo sapevano allora, pur senza aspettarsi una situazione così deteriorata.

In Iraq si riuscirà a vincere, ovvero a far resistere il governo eletto democraticamente, solo se si rimarrà per ancora almeno 3 anni sul territorio massicciamente per dare il tempo di terminare l'addestramento dell'esercito Iracheno e poi lasciare comunque basi sul territorio, un pò come in Europa, anche con funzione geopolitica, inoltre bisogna riformare la polizia, pervasa da elementi settari.

Tutto dipende dalle prossime elezioni Americane, infatti se vincono i democratici, in particolare la Clinton perchè non credo che Obama riuscirà ad ottenere la nomination, può darsi che si vedano costretti al ritiro per motivi politici e questo avrebbe risvolti disastrosi per il medio oriente e per il mondo intero.

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Gli organici li hanno raggiunti, il punto è che non possono addestrarsi sotto la costante pressione di attacchi suicidi e bombe, lì non ce ne rendiamo conto, ma è un massacro!

 

Uccidono le reclute in fila per iniziare l'iter addestrativo, assaltano le carceri, sequestrano le cariche delle forze dell'ordine più alte e sparano su quelle più basse, e questo vale anche per l'esercito.

 

Poi contiamo che hanno più o meno le stesse armi.

 

I miliziani sono meno equipaggiati,ma sono in tanti e di sicuro sono più determinati di polizia ed esercito.

 

Se si lasciasse l'Iraq da solo.... :ph34r:

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Non scommettiamoci troppo... ci sono in ballo troppe cose, ed andarsene dall'Iraq prima della sua stabilizzazione per gli americani sarebbe quasi peggio che continuare a star li.

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E poi la Clinton non è Zapatero, con tutto il rispetto ed il bene che si può (o non si può) volere ad entrambe, e secondo me è anche più guerrafondaia di Bush o del deleterio Donny Rummy... ed almeno lei un po' di cervello ce l'ha.... ma poi ci pensate... il ritratto di Billy tra quello delle First Ladies del passato... :rotfl::rotfl::rotfl: Come godrà!!!! :okok:

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ti sbagli, i miliziani sono più armati degli iracheni fedeli al loro governo, gli mancano solo missili SAM ( e sa gli iraniani gliene danno sarà un casino, visto l'abuso di elicotteri degli states)

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In proposito, vista l'esperienza irachena mi meraviglia un po' il fatto che l'US Army abbia scelto ancora una volta il Jet Ranger come ARH... ma non avevano lanciato il programma proprio perchè in Iraq i Kiowa (Jet rangers in divisa) si erano dimostrati carenti dal punto di vista della sopravvivenza? Sarebbe stato meglio l'OH2 Ninja giapponese o il nostro A129... anche se sappiamo che non li avrebbero comprati mai!

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non è mai giunta conferma ufficile ma spesso sembra ke gli americani si siano appoggiati al nostro contingente di mangusta sia per compiti ARH sia per CAS alle loro truppe nelle zone circostanti nassirya.

 

non è ufficiale ma non sarebbe nulla di nuovo se fosse vero

Modificato da ItalianParatrooper
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Anche perchè quei 4-5 A129 valevano l'intero fo***** contingente di OH58D... o quasi... almeno per capacità di sopravvivenza e potenza di fuoco! :P

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I Kiowa warrior hanno un ruolo che non ha bisogno di una grande capacità di sopravvivenza specifica, anche perchè non compiono attacchi e non stanno in hovering sul bersaglio.

A questo punto sono molto più esposti i nostri che vanno di pattuglia con gli Huey

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ti sbagli, i miliziani sono più armati degli iracheni fedeli al loro governo, gli mancano solo missili SAM ( e sa gli iraniani gliene danno sarà un casino, visto l'abuso di elicotteri degli states)

Entrambe le parti usano AK-47, RPG e RPK, con la piccola differenza che l'esercito e la polizia hanno tecniche, veicoli blindati e corazzati, elmetti, giubotti antiproiettile etc etc.

 

Ma dove esce fuori che i miliziani sono meglio armati? :blink:

 

Ed in tutto questo MANPADS non ne hanno più molti perché saggiamente gli Usa stanno pagando cifre altissime a chiunque li consegni al goveno degli Stati Uniti (e questo non solo in Iraq, ma in tutto il mondo).

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Si, ma in Iraq ne hanno persi parecchi di Kiowa...

Questo perché il Kiowa è progettato per designare i bersagli con l'enorme pod messo sopra il mozzo del rotore e passarli agli elicotteri da combattimento (in particolare gli Apache).

 

Ma c'è un problema: è stato progettato per svolgere quest'attività nascosto dietro qualsiasi ostacolo che possa offrirgli riparo, da una collina, ad un filare di alberi, una casa....

 

E nel territorio iracheno mancano tutte queste cose...stanno facendo lo stesso errore che hanno fatto mandando gli Abrams senza TUSK fra le macerie delle città...

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Appunto... quindi era meglio qualcosa di più protetto no? Visto che poi il requisito era stato stilato anche in virtù delle perdite in Iraq!

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Pacchetto di upgrade per il combattimento urbano. Comprende corazzature aggiuntive attive e passive, gabbie e catene anti-rpg, telecamere a circuito chiuso un po' ovunque per avere copertura video 360°, cupolina del capocarro con mitragliatrice 12,7 mm telecomandata e... un telefono dietro al carro per le comunicazioni fanteria-veicolo (roba che c'era anche sugli M4 nella II GM o sugli M48 in Viet Nam).

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I Kiowa warrior hanno un ruolo che non ha bisogno di una grande capacità di sopravvivenza specifica, anche perchè non compiono attacchi e non stanno in hovering sul bersaglio.

A questo punto sono molto più esposti i nostri che vanno di pattuglia con gli Huey

a parte ke i nostri usano i 212 e 412...non sn proprio huey, sn quacosa di meglio, anke se forma e dimensioni sn +o- le stesse.

 

cmq un kiowa puo avere tutto il ruolo limitato e non combattivo di questo mondo, ma se basta una raffica di AK per buttarlo giù mentre torna a casa, non è ke possedere o meno la funzione di combattimento conti molto.

 

il suo ruolo a inizio carriera era di identificare i bersagli corazzati e passarli agli equipaggi di apache, non volare su case e strade dove si nascondono miliziani ke aspettano solo l'occasione buona per fare qualke cadavere; quello ke non va bene per il kiowa è ke l'iraq, cm il vietnam, non è una guerra convenzionale.

Modificato da ItalianParatrooper
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cmq un kiowa puo avere tutto il ruolo limitato e non combattivo di questo mondo, ma se basta una raffica di AK per buttarlo giù mentre torna a casa, non è ke possedere o meno la funzione di combattimento conti molto.

 

il suo ruolo a inizio carriera era di identificare i bersagli corazzati e passarli agli equipaggi di apache, non volare su case e strade dove si nascondono miliziani ke aspettano solo l'occasione buona per fare qualke cadavere; quello ke non va bene per il kiowa è ke l'iraq, cm il vietnam, non è una guerra convenzionale.

Quoto

 

Era proprio quello che intendevo io. Visto i chiar di luna attuali e visto che un conflitto convenzionale (per il quale era stato pensato il Kiowa) sono sempre meno probabili era meglio optare per qualcosa di pi "die-hard"...

 

 

E poi gli Apache con radar Longbow non hanno molto bisogno di un Kiowa per l'acquisizione/designazione bersagli, visto che sono una sorta di mini AWACS/Joint STARS per pacchetti di elicotteri d'attacco. I Kiowa vengono sempre più spesso assegnati alle forze leggere come surogato dei più pesanti Apache, ecco un altro motivo per le loro ingenti perdite.

Modificato da Marvin
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