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hamas in palestina


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ciao ragazzi,

vorrei porvi un dubbio che mi è venuto in mente con l elezione di hamas in palestina su regolari elezioni.

a me ricorda vagamente le elezioni del 1933 in germania, dove in un paese devastato e in crisi, un gruppo estremistsa, i nazionalfascisti andarono al potere e fecero quel che tutti sanno.

ora ho un po di paura pensando che forse qualcosa si sta ripetendo laggiù.

forse è una visione troppo drammatica, ma possibile.

 

che ne dite?

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Ho poco tempo, farò un post più dettagliato più avanti.

Comunque questa vittoria farà più male ai Palestinesi che agli Israeliani, infatti se questi continuano la lotta armata e non riconoscono Israele tutti i progressi fatti s'in d'ora saranno vanificati.

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Da quel che mi sembra di aver capito,Hamas si è candidata,hanno vinto,ma ora non sono in grado di gestire le incombenze che la conduzione di un Governo comportano,trovando molto più semplice fare attentati e portare a passeggio i kamikaze...Non per niente hanno fatto sapere che non rinunceranno alla lotta armata,alla faccia del processo di pace in Medio Oriente... :thumbdown::thumbdown::thumbdown:

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Speriamo che continuino il processo di pace, ma ne dubito...visto che la prima parola che hanno detto appena saliti al potere è stata "Il nostro principale obiettivo è distruggere Israele".

 

Questo mi fa proprio ben sperare...

 

Ma da quello che mi pare di aver capito, il mondo occidentale li isolerà economicamente.

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Grazie a dio la Palestina è una pietraia e non il paese più grande e ricco d'Europa, comunque di certo Hamas non farà niente di così grave, al massimo scatenerà un altra entifada e, in questo caso, credo che gli Israeliani non reagiranno con leggerezza.

Se fin'ora sono stato sempre indulgente verso i Palestinesi per la loro situazione (campi profughi, povertà, raid ecc.) adesso non lo sono: questa se la sono proprio cercata.

Chi semina vento raccoglie tempesta, se Hamas non posa i Kalasnikov farà più male al popolo palestinese che a se stessa, il problema è che non capiscono di essere solo e soltanto i burattini di terze parti a cui non interessa realmente il bene dei Palestinesi ma solo creare danni ad Israele.

Spero solo che si sveglieranno, sono quasi 60 anni che si fanno tirare i fili, prima da una parte poi dall'altra, se non la smettono non avranno mai una patria.

 

 

P.S. Sono appena tornato dopo aver visto Munich, guardatelo che merita proprio.

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Fare un paragone con la Germania nazista me sembra un cosa smisurata...

la Germania negli anni 30, la Palestina la riduceva ad un cumulo di macerie in qulche settimana...

Comunque, bisogna ricordare che gli israeliani hanno alletai gli U.S.A.

Gli U.S.A i palestinesi li schiacciano come formiche, la stessa cosa che possono fare con l' Iran, ma è un' altro discorso...

 

 

 

CIAO!!! :okok:

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Il 18 agosto 1988 Hamas, l'organizzazione del fondamentalismo jihadista palestinese, ha pubblicato la propria Carta fondamentale, un “manifesto” in cui viene invocata una jihad (guerra santa) senza compromessi contro l'esistenza di Israele. Nella settimana successiva alla pubblicazione, la Carta veniva affissa nelle moschee in tutti i territori di Cisgiordania e striscia di Gaza . Quelli che seguono sono alcuni dei punti principali della Carta fondamentale di Hamas.

 

Estremismo islamista

 

Hamas (acronimo di "Movimento di Resistenza Islamica") si considera parte del più generale movimento della Fratellanza Islamica. Hamas definisce se stesso anche come un "importante movimento palestinese, fedele ad Allah e il cui modo di vita è quello islamico" e "uno degli anelli della catena della lotta contro gli invasori sionisti" (art. 6, 7). Hamas si considera parte integrante di un più vasto movimento che può essere definito “estremismo islamista jihadista”, un movimento intellettuale e sociale caratterizzato da una militante ostilità verso la modernità e il laicismo in ogni aspetto della vita. Dal fanatismo islamista scaturisce la “dichiarazione” su Hamas contenuta nell'art. 9 della Carta: “Allah è il suo obiettivo, il profeta il suo modello, il Corano la sua costituzione, la jihad il suo cammino e la morte in nome di Allah il più dolce dei suoi desideri”. Hamas considera gli elementi esterni e le organizzazioni non-islamiche (quali persino Rotary, Lions ecc.) come forze sinistre che cospirano con i sionisti contro l'islam e contro l'umanità (art. 17, 22, 28). “Il giorno in cui l'islam avrà il controllo della guida delle cose della vita, queste organizzazioni, ostili all'umanità e all'islam, saranno cancellate" (art. 17).

 

Ebrei, ebraismo e sionismo

 

Hamas non limita i propri obiettivi ad uno scontro con il sionismo nel contesto soltanto del conflitto arabo-israeliano. Esso si considera la punta di lancia di un movimento di massa in lotta contro gli "ebrei guerrafondai" e il "sionismo mondiale" (art. 32). Nella visione di Hamas, "i nemici" (ebrei, ebraismo e sionismo in questo contesto sono concetti totalmente intercambiabili) complottano contro il mondo. Ricorrendo ai temi classici dell'antisemitismo usati, fra gli altri, dai nazisti e citando “I Protocolli dei Savi di Sion”, noto falso usato dagli antisemiti all'inizio del secolo, la Carta di Hamas sostiene che questi "nemici" stanno dietro ad ogni male e sono i veri nemici di tutto il genere umano (art. 17, 22, 28, 32).

 

Palestina e Olp

 

"Israele esisterà e continuerà ad esistere finché l’islam non lo cancellerà, proprio come ha cancellato altri prima di esso". Questi i termini con cui Hamas dichiara le proprie intenzioni in una delle frasi d'apertura della Carta. Hamas punta a istituire una Repubblica Islamica su tutta la Palestina, considerata parte dell'eterno patrimonio musulmano. La Carta afferma che nessuna parte della Palestina deve essere ceduta: "La Palestina è terra di proprietà islamica (waqf), consacrata alle generazioni musulmane fino al giorno del giudizio" (art. 11). Il ritorno della Palestina nelle braccia dell’islam occupa una parte centrale della Carta. Sostenendo che la Palestina è stata "nelle mire degli espansionisti" fin dagli albori della storia, Hamas afferma che la perdita della sovranità musulmana sulla Palestina è un episodio passeggero. Citando la battaglia del XII secolo in cui gli eserciti musulmani, guidati dal Saladino e sotto le bandiere della religione, sconfissero i crociati e "liberarono la Palestina" dalla dominazione cristiana (art. 34, 35), la Carta di Hamas dice: "Questo è il solo modo per liberare la Palestina" (art. 34). Hamas rifiuta tutte le "iniziative e le cosiddette soluzioni di pace e le conferenze internazionali [...]. Non c'è soluzione alla questione palestinese che non sia attraverso la jihad. Iniziative, proposte e conferenze internazionali sono tutte perdite di tempo e sforzi vani" (art. 13). L'atteggiamento di Hamas verso l'Olp è definito dal giudizio che dà della posizione di questa di fronte all’islam. La Carta non nasconde le basi della propria principale differenza rispetto all'Olp: l'impegno di quest'ultima per l'istituzione di uno stato laico sulla Palestina. L'Olp, dice Hamas, accettando la nozione di “stato laico”, si è fatta ingannare dalla "confusione ideologica prevalente nel mondo arabo, frutto dell'invasione ideologica sotto la cui influenza il mondo arabo è caduto sin dalla sconfitta dei crociati e che è stata, ed è, alimentata dagli orientalisti, dai missionari e dagli imperialisti". Uno stato laico deve essere respinto totalmente. Tuttavia la Carta aggiunge: "La nostra patria è una, la nostra situazione è una, il nostro destino è uno e il nemico è uno e comune per tutti noi [...]. Il giorno in cui l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina [Olp] adotterà l’islam come suo sistema di vita, noi saremo i suoi soldati e saremo il combustibile del fuoco che brucerà i nemici" (art. 27).

 

Hamas e il mondo arabo-islamico

 

La jihad, secondo la Carta, è un dovere per ogni musulmano. La liberazione della Palestina è un "dovere individuale per ogni musulmano, dovunque si trovi" ed è legata a tre ambiti: palestinese, arabo e musulmano (art. 14). Pertanto la visione di Hamas dei regimi e dei popoli arabi e del mondo islamico nel suo complesso è determinata dal loro grado di devozione all’islam e dalla loro dedizione alla lotta eterna contro il sionismo (art. 32, 33). In questo spirito Hamas invoca azioni che portino le masse ad accettare la propria partecipazione alla jihad contro il sionismo come un dovere e a rafforzare la loro adesione all’islam (art. 15, 29, 30). Hamas chiede agli stati arabi che circondano Israele di permettere il passaggio dei combattenti arabi e islamici attraverso i loro confini. Anche agli altri paesi arabi e islamici viene chiesto di fornire aiuto (art. 28). Hamas mette in guardia dalla tendenza propugnata dalle "forze imperialiste" le quali, viene detto, stanno di fatto collaborando con il sionismo allo scopo di far uscire uno per uno gli stati arabi dalla lotta contro il sionismo. Ritirarsi da questa lotta è alto tradimento, tradimento dell’islam "e possa essere maledetto chi lo commette" (art. 32, 33).

 

(Da: NES, anno 5, n. 1, gennaio 1993)

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il leader di hamas ha affermato di non vedere alcun problema a fare politica coi kalashnikov.

E' proprio un bel modo di fare politica, non c'è che dire...

 

Hamas si considera parte integrante di un più vasto movimento che può essere definito “estremismo islamista jihadista”, un movimento intellettuale

 

Intellettuale??? :rotfl:

Piu' che altro direi che può essere definito "movimento animale".

 

"Israele esisterà e continuerà ad esistere finché l’islam non lo cancellerà, proprio come ha cancellato altri prima di esso".

 

E' sempre successo il contrario. Piu' di una volta Israele c'è andato vicino dal cancellare loro dalla faccia della terra.

 

Hamas rifiuta tutte le "iniziative e le cosiddette soluzioni di pace e le conferenze internazionali [...]. Non c'è soluzione alla questione palestinese che non sia attraverso la jihad.

 

Spero che questa frase renda bene l'idea di quanto siano moderati gli islamici di hamas, ma fondamentalmente è un popolo di ignoranti invasati...

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Una news, è politica italiana ma mi pare doveroso inserirla.

Per le prossime elezioni, insieme ad altri personaggi piuttosto discutibili, Rifondazione Comunista candida il capo della delegazione in Italia dell'ANP, in pratica l'ambasciatore palestinese, Alì Rashid che in una trasmissione televisiva definì le Brigate Al Aqsa e Al Qassan, i bracci armati di Fatah e Hamas, "non terroristi ma patrioti e combattenti per la libertà" dopo che, il giorno precedente, avevano ucciso un 50enne a Gerusalemme e 3 ragazzi di 12 anni in una scuola a Nablus.

Io ad avere questa gente al parlamento Italiano proprio non ci sto, meglio cicciolina a sto punto!

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si, forse il paragone con la germania ora sembra un pò troppo eccessivo, ma pensando che allora è andata più o meno cosi, e pensando a che poi è successo mi vengono i brividi

in italia con l'attuale situazione credo sia difficile vadano al potere dominus

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Fare un paragone con la Germania nazista me sembra un cosa smisurata...

la Germania negli anni 30, la Palestina la riduceva ad un cumulo di macerie in qulche settimana...

Comunque, bisogna ricordare che gli israeliani hanno alletai gli U.S.A.

Gli U.S.A i palestinesi li schiacciano come formiche, la stessa cosa che possono fare con l' Iran, ma è un' altro discorso...

 

 

 

CIAO!!! :okok:

La cosa forte è che gli USA non hanno mai ammazzato un palestinese, nè hanno mai attaccato i palestinesi.

E nonostante questo, gli USA sono considerati un bersaglio prioritario dai palestinesi, semplicemente perchè sono gli unici ad aver costantemente fornito appoggio (militare sotto forma di equipaggiamenti, e politico) ad Israele.

 

In effetti, non fosse stato per gli USA, Israele sarebbe già stato cancellato dalla faccia della terra: a partire dagli anni '60 l'Unione Sovietica appoggiava i paesi arabi nemici di Israele e l'Europa vendeva armi solo agli arabi.

 

=======

 

Il problema della vittoria di Hamas è uno solo: fino a ieri, c'era un'autorità palestinese con la quale si poteva ragionare e stringere accordi, e gli attentati contro Israele erano definiti come azioni di gruppi terroristici (Hamas e altri) che l'autorità palestinese si dichiarava incapace di controllare.

 

Quindi c'era uno scollamento tra governo e terrorismo, e ufficialmente il primo condannava il secondo, e pertanto il primo era un soggetto di diritto valido.

 

Adesso terroristi e governo coincidono: il prossimo attentato in Israele non sarà più un attentato da parte di un gruppo terroristico illegale, ma un attentato di un gruppo che sta al governo, e quindi un attentato di un governo.

E quindi, per diritto internazionale, un atto di guerra.

Ciò dà pieno diritto a Israele di agire in autotutela, senza alcuna necessità di approvazione ONU, nel modo che ritiene più opportuno: anche mediante un'invasione.

 

Questa è la realtà che il mondo si troverà ad affrontare in tempi molto brevi, se Hamas non rinuncia (non dico in teoria, ma almeno in pratica) alla lotta armata.

Modificato da Gianni065
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Fare un paragone con la Germania nazista me sembra un cosa smisurata...

la Germania negli anni 30, la Palestina la riduceva ad un cumulo di macerie in qulche settimana...

Comunque, bisogna ricordare che gli israeliani hanno alletai gli U.S.A.

Gli U.S.A i palestinesi li schiacciano come formiche, la stessa cosa che possono fare con l' Iran, ma è un' altro discorso...

 

 

 

CIAO!!! :okok:

La cosa forte è che gli USA non hanno mai ammazzato un palestinese, nè hanno mai attaccato i palestinesi.

E nonostante questo, gli USA sono considerati un bersaglio prioritario dai palestinesi, semplicemente perchè sono gli unici ad aver costantemente fornito appoggio (militare sotto forma di equipaggiamenti, e politico) ad Israele.

 

In effetti, non fosse stato per gli USA, Israele sarebbe già stato cancellato dalla faccia della terra: a partire dagli anni '60 l'Unione Sovietica appoggiava i paesi arabi nemici di Israele e l'Europa vendeva armi solo agli arabi.

 

=======

 

Il problema della vittoria di Hamas è uno solo: fino a ieri, c'era un'autorità palestinese con la quale si poteva ragionare e stringere accordi, e gli attentati contro Israele erano definiti come azioni di gruppi terroristici (Hamas e altri) che l'autorità palestinese si dichiarava incapace di controllare.

 

Quindi c'era uno scollamento tra governo e terrorismo, e ufficialmente il primo condannava il secondo, e pertanto il primo era un soggetto di diritto valido.

 

Adesso terroristi e governo coincidono: il prossimo attentato in Israele non sarà più un attentato da parte di un gruppo terroristico illegale, ma un attentato di un gruppo che sta al governo, e quindi un attentato di un governo.

E quindi, per diritto internazionale, un atto di guerra.

Ciò dà pieno diritto a Israele di agire in autotutela, senza alcuna necessità di approvazione ONU, nel modo che ritiene più opportuno: anche mediante un'invasione.

 

Questa è la realtà che il mondo si troverà ad affrontare in tempi molto brevi, se Hamas non rinuncia (non dico in teoria, ma almeno in pratica) alla lotta armata.

Sante parole Gianni.

Quindi, se Hamas= Palestina, fanno un attacco a Israele, gli israeliani potranno fare un intervento militare...e quindi, gli U.S.A potrebbero appoggiare Israele...

E questo porterebbe portare ad un' altra guerra...

 

 

 

Ci<color=white>ao!!! :okok: </Color>

Modificato da Berkut
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Gli Israeliani non hanno bisogno dell'appoggio USA per invadere i territori, l'hanno fatto migliaia di volte e non hanno certo problemi a rifarlo.

Comunque c'è sempre il vecchio metodo "sceicco Yassin", ovvero quello composto da 3 tasselli: Apache, Hellfire e Macchina del Terrorista...

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