Vai al contenuto

F-35 Lightning II - Discussione Ufficiale


easy

Messaggi raccomandati

13:28 - mercoledì 08/06/2011

 

Interrogazione sulla partecipazione italiana al programma aereo Jsf F-35

 

Roma, Italia - Presentata dall'onorevole Maurizio Turco (PD)

 

 

(WAPA) - "Al presidente del Consiglio dei ministri, al ministro della Difesa. - Per sapere - premesso che:

 

la Costituzione italiana recita all'articolo 11 'L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali';

 

pertanto l'utilizzo di una Forza armata nazionale è da intendersi a solo scopo di difesa;

 

poiché non ci sono motivi per temere un'aggressione da parte di Paesi europei o di altri continenti risulta evidente che l'Esercito nazionale abbia una funzione solo di peace-keeping e sia destinato a missioni di salvaguardia dei diritti umani. Di conseguenza la dotazione di strumenti di attacco come i cacciabombardieri Jsf-F-35 è priva di motivazione;

 

il nostro Paese è impegnato in un progetto per la realizzazione di 2700 aerei Joint Strike Fighter F-35, sostenuto dagli Stati Uniti, a cui partecipano altri 8 Paesi: Regno Unito al primo livello, Italia ed Olanda al secondo livello, Turchia, Canada, Australia Norvegia e Danimarca al terzo livello. La ditta capo-commessa del progetto è l'americana Lockheed Martin Aero e l'azienda italiana maggiormente coinvolta è Alenia Aeronautica che partecipa allo sviluppo ed alla produzione second source dell'ala. Sono poi coinvolte in modo minore un'altra ventina di aziende del nostro comparto nazionale;

 

il costo complessivo di tale progetto è stimato in 250 miliardi di dollari, ma non è in alcun modo possibile fare stime sui costi finali reali, tanto che per un singolo aereo le recenti stime statunitensi (marzo 2010) parlano di un costo finale di acquisto di circa 110 milioni di dollari;

 

per la fase di produzione dell'aeromobile (successiva alla fase di progettazione già completata) l'Italia ha ipotizzato di impegnarsi all'acquisto di 131 cacciabombardieri Joint Strike fighter (Jsf) al costo totale -solo per il velivolo senza armamenti- di oltre 12 miliardi di Euro seguendo le ultime stime (cifra spalmata fino al 2026) ed alla realizzazione a Cameri (Novara) di un centro europeo di manutenzione al costo di 605,5 milioni di Euro, da consegnare entro il 2012;

 

per la fase dello sviluppo e per quella di pre-industrializzazione l'Italia ha sottoscritto dei Memorandum of Understanding che la impegnano a destinare al progetto 158,2 milioni di dollari dal 2007 al 2011, ed altri 745 milioni di dollari dal 2012 al 2046;

 

dal punto di vista puramente strategico è difficile comprendere quali siano le motivazioni per l'acquisto di un cacciabombardiere di quarta generazione: le nostre attuali missioni militari all'estero hanno una caratteristica prevalentemente di peacekeeping, dove fondamentale deve essere la figura umana mentre risulta totalmente inutile, oltre che contraria al nostro dettato costituzionale, la presenza di cacciabombardieri. La possibile giustificazione della deterrenza ai fini difensivi non regge poiché occorre ricordare che l'Italia sta già acquistando il caccia Eurofighter Efa più adatto a compiti da intercettore e di difesa da attacchi aerei;

 

anche gli Stati Uniti, con la nuova presidenza di Barack Obama, hanno deciso di effettuare importanti tagli sui sistemi d'arma considerati sovradimensionati ed inutili nelle nuove prospettive strategiche per investire sulla componente umana;

 

diverse voci ufficiali dei Paesi partecipanti al progetto (la corte dei conti olandese e lo Us Government Accountability Office- Gao) hanno espresso le loro forti perplessità su sostenibilità, efficacia ed effettivo costo di tutto il programma Jsf. In un rapporto del marzo 2009 il Gao è molto critico sul progetto lamentandone principalmente i forti ritardi, il lievitare dei costi e le scarse garanzie sulla buona riuscita. Viene criticata la scelta del dipartimento della difesa di anticipare la fase di produzione senza aver completato i test necessari, con il forte rischio di scoprire eventuali difetti a posteriori, quando correggerli sarà estremamente complicato e costoso. Per ovviare alle difficoltà progettuali i Paesi acquirenti hanno inoltre deciso di anticipare l'acquisizione del 15 per cento del totale dei velivoli, cioè 360 aerei, testando solo il 17 per cento delle capacità dell'F-35 in volo, per lasciare tutto il resto alle simulazioni di laboratorio (molti problemi però emergono solo con le prove di volo). Sempre secondo il Gao i costi complessivi nei primi nove anni del progetto sono lievitati dell'80 per cento e continueranno a crescere. Gli Usa sono impegnati ad investire 10 miliardi di dollari all'anno per i prossimi 20 anni;

 

la corte dei conti olandese, nell'avanzare le proprie perplessità, ha esposto diverse critiche al forte lievitare dei costi del progetto affermando che è impossibile calcolare il costo reale di un singolo aereo, mentre tenendo presente il costo della partecipazione delle aziende olandesi al programma di sviluppo del Jsf risulterebbe più economico per i Paesi Bassi scegliere l'acquisto puro e semplice dell'aereo finito;

 

la Norvegia il 30 marzo 2009 scorso ha sospeso fino al 2012 la sua partecipazione al programma del Jsf;

 

uno studio interno del dipartimento Usa alla difesa di fine 2009 ha confermato le previsioni di costi fuori budget già individuati negli anni precedenti (circa 16,5 miliardi di dollari), prevedendo un ritardo di circa due anni e mezzo nella fase di sviluppo e conseguentemente di produzione finale del caccia F-35. Ciò ha comportato, in maniera inedita, grosse critiche alla capo-commessa Lockheed anche da parte del Pentagono (per bocca dei suoi massimi esponenti di acquisto armamenti) che ha paventato per la prima volta la possibilità di richiedere alla controparte industriale delle compensazioni monetarie per tutti questi ritardi e costi aggiuntivi;

 

diversi analisti sin dalla nascita del progetto hanno sottolineato come l'allargamento ai partner, in particolar modo quelli europei, serviva da un lato per coprire i forti costi di sviluppo e produzione dall'altro per tarpare le ali all'industria europea della difesa che specialmente con il progetto dell'Eurofighter stava affermandosi sul mercato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la terza tranche di produzione dell'Eurofighter, il programma del caccia europeo prodotto da Italia, Gran Bretagna, Germania e Spagna, sarà ridimensionata. Dei 236 aerei previsti ne verranno prodotti solo la metà senza ulteriori certezze per il futuro. L'Italia, che ne doveva acquistare 46 da aggiungere ai 75 delle prime due tranche, ha sottoscritto l'acquisto solo di altri 21 aerei;

 

le promesse occupazionali di circa 600 posti di lavoro per le aziende italiane partecipanti al programma - che corrispondono agli impieghi realmente accertati, e non invece ai 10.000 di cui si è erroneamente ipotizzato in qualche dichiarazione rinvenibile nei resoconti delle Commissioni parlamentari e negli atti del Governo -in realtà saranno di fatto solo una compensazione di posti di lavoro che si perderanno per i tagli all'Eurofighter. In questo settore bisogna tener presente che i profitti dell'industria militare sono alti, anche perché garantiti dai Governi, ma basse sono le ricadute occupazionali in proporzione ai pur massicci investimenti. Per stessa ammissione del Governo italiano le ricadute industriali sono bassissime. Considerando poi le maggiori difficoltà che sta incontrando lo sviluppo del progetto negli Stati Uniti resta sempre più difficile pensare che le richieste dell'Italia vengano accolte;

 

le ricadute industriali non andranno a sviluppare più ritorni rispetto ai soldi investiti dallo Stato per l'acquisto dei caccia, che verranno semplicemente rigirati per la quota parte su aziende italiane. Il notevole costo di ogni singolo aereo sarà inoltre un grande deterrente per eventuali acquisti da parte di Nazioni terze non partecipanti al programma di produzione;

 

in un momento di grave crisi economica non è sicuramente un'opportuna scelta in termini di spesa pubblica andare ad impegnare complessivamente per i prossimi anni circa 15 miliardi di Euro che potrebbero invece essere utilizzati per stimolare la ripresa dell'economia ed affrontare meglio la crisi di questo periodo resa più evidente dal Rapporto 2011 della Corte dei conti sul coordinamento della finanza pubblica presentato al Senato:

 

se il Governo intenda sospendere per i prossimi 5 anni la partecipazione al programma di realizzazione dell'aereo Joint Strike Fighter e conseguentemente a destinare le maggiori risorse risparmiate per compensare almeno in parte i negativi effetti economici che il decreto-legge n. 78 del 2010 ha avuto sui comparti sicurezza, difesa, del soccorso pubblico, della scuola e della sanità". (Avionews)

 

Link

Modificato da matteo16
Link al commento
Condividi su altri siti

se il JSF fossè realmente un aereo di 4 generazione come 'onorevole Maurizio Turco afferma allora sarebbe una spesa inutile.....

dal punto di vista puramente strategico è difficile comprendere quali siano le motivazioni per l'acquisto di un cacciabombardiere di quarta generazione: le nostre attuali missioni militari all'estero hanno una caratteristica prevalentemente di peacekeeping

ma prima di pubblicare potrebbero almeno avere la decenda di far controllare i testi da gente che conosce il campo e non fare ste figure.....

Link al commento
Condividi su altri siti

Un'interrogazione parlamentare impostata in modo discutibile.

Già esordisce citando il solito inflazionato Articolo 11 della Costituzione...che ovviamente è un po' più lungo di quanto faccia comodo a certi personaggi che regolarmente ne omettono la seconda parte...

 

Uno strumento militare deve essere bilanciato e l'ottusa distinzione fra caccia=buoni perchè difendono e bombardieri=cattivi perchè bombardano è a dir poco puerile.

 

Accusare l'F-35, definito cacciabombardiere di quarta (sigh!) generazione, di aver bloccato il progetto Eurofighter alla tranche 3A e poi una presentazione dei fatti distorta.

Il programma dell'EF-2000 è basato un contratto con un tetto di spesa che non doveva essere sfondato. Rinunciare alla 3B è stato un modo per rientrare in quel tetto di spesa acquisendo un numero inferiore di aerei che (è inutile nasconderselo) nei quantitativi iniziali erano ormai visti dagli Stati Maggiori (non solo in Italia) come troppo numerosi per il ruolo di difesa aerea e non del tutto rispondenti alle nuove esigenze.

Ci sono poi decine di Tornado a AMX che devono essere sostituiti, che non è mai stato previsto lo fossero dagli EF-2000 e che non appartengono comunque alla categoria dei caccia...anzi, lo sono ancor meno dell'F-35 che almeno il caccia lo può fare.

 

Il corollario di critiche al progetto F-35 (soprattutto per quanto concerne costi e problemi tecnici) non è poi cosa nuova e a rigore potrebbe essere fatto anche al progetto EF-2000...Conti alla mano ciascun velivolo ci costerà molto più di quanto si prevede ora per un F-35, presentando ancora oggi alcune limitazioni e obsolescenze e senza contare le minori capacità legate al fatto di essere impostato su specifiche non più attuali.

 

Ma nelle interrogazioni parlamentari è logico sottolineare solo ciò che torna utile per il fine che ci si propone...in questo caso l'abbandono del programma da parte dell'Italia.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...

16 Giugno 2011 - 9:36 pm

 

JSF: 378 voli in maggio

Il programma F-35 ha effettuato in maggio 378 voli contro i 297 pianificati ed ha portato a termine 3.242 test point contro i 2.217 programmati. I voli prova dall’aggiornamento precedente sono stati 93, per un totale di 441 da inizio anno. Dal primo volo del dicembre 2006 a lunedì scorso, gli F-35 hanno effettuato in tutto 971 voli, compresi quelli dei prototipi e dell’AA-1. Lo annuncia Lockheed Martin. Tra i risultati ottenuti l’azienda segnala il raggiungimento di 1,53 Mach, la più alta sinora raggiunta dal programma. È stata frattanto rinviata all’autunno la revisione dei costi di programma originariamente prevista per maggio, in modo da poter disporre di maggiori dati concreti e una pianificazione aggiornata dell’entrata in servizio.

 

Link

Link al commento
Condividi su altri siti

Un'interrogazione parlamentare impostata in modo discutibile.

Già esordisce citando il solito inflazionato Articolo 11 della Costituzione...che ovviamente è un po' più lungo di quanto faccia comodo a certi personaggi che regolarmente ne omettono la seconda parte...

 

Uno strumento militare deve essere bilanciato e l'ottusa distinzione fra caccia=buoni perchè difendono e bombardieri=cattivi perchè bombardano è a dir poco puerile.

 

Accusare l'F-35, definito cacciabombardiere di quarta (sigh!) generazione, di aver bloccato il progetto Eurofighter alla tranche 3A e poi una presentazione dei fatti distorta.

Il programma dell'EF-2000 è basato un contratto con un tetto di spesa che non doveva essere sfondato. Rinunciare alla 3B è stato un modo per rientrare in quel tetto di spesa acquisendo un numero inferiore di aerei che (è inutile nasconderselo) nei quantitativi iniziali erano ormai visti dagli Stati Maggiori (non solo in Italia) come troppo numerosi per il ruolo di difesa aerea e non del tutto rispondenti alle nuove esigenze.

Ci sono poi decine di Tornado a AMX che devono essere sostituiti, che non è mai stato previsto lo fossero dagli EF-2000 e che non appartengono comunque alla categoria dei caccia...anzi, lo sono ancor meno dell'F-35 che almeno il caccia lo può fare.

 

Il corollario di critiche al progetto F-35 (soprattutto per quanto concerne costi e problemi tecnici) non è poi cosa nuova e a rigore potrebbe essere fatto anche al progetto EF-2000...Conti alla mano ciascun velivolo ci costerà molto più di quanto si prevede ora per un F-35, presentando ancora oggi alcune limitazioni e obsolescenze e senza contare le minori capacità legate al fatto di essere impostato su specifiche non più attuali.

 

Ma nelle interrogazioni parlamentari è logico sottolineare solo ciò che torna utile per il fine che ci si propone...in questo caso l'abbandono del programma da parte dell'Italia.

Tanto sappiamo bene cosa il PD farà nel caso venga chiamato a succedere il govenro Berlusconi, esattamente quello che hanno fatto le sinistre negli scorsi anni. Dopotutto dovrebbero spiegarmi come pensavano di partecipare alla missione in Libia senza i cattivissimi bombardieri. La missione in Libia è stata appoggiata all'unisono dal PD. MAH, misteri della politica italiana, meno male che non se ne possa più parlare qui altrimenti ci sarebbe da piangere!

Link al commento
Condividi su altri siti

tuccio, purtroppo siamo in situazioni drammatiche per i conti del paese.

 

i caccia ci servono, per ovvi motivi, ma i soldi noi li sprechiamo in tante altre schifezze... metà delle nostre tasse vanno a finire in porcate varie e parliamo di oltre 150 miliardi l'anno.

 

 

sinistra e destra non cambia niente, entrambe sono a conoscenza di questi sprechi ed entrambe non fanno niente per ridurli.

 

con le tasse che paghiamo potremmo esser il paese più evoluto del mondo!

 

 

cmq, non preoccuparti, anche se ormai è evidente che andremo ad elezioni e che vincerà la sinistra, i caccia f35 non sono a rischio e il motivo è semplice:

anche se la sinistra ora fa la voce grossa, sanno anche l'oro che l'importanza industriuale del progetto è strategica per il paese.

 

oggi che se vuoi esser competitivo rispetto alla globalizzazione, devi puntare sulle alte tecnologie che pochi possono permettersi e sopratutto sanno realizzare.

 

piuttosto semmai, vedremo una razionalizzazione di tanti setttori, e probailmente la perdita di certe capacità operative (grave senza dubbio).

 

 

sinceramente sto PREGANDO perchè caschi questo governo, e altrentando sto PREGANDO perchè per una volta chi verrà a sostituirlo FACCIA QUALCOSA PER NOI.

 

----

 

dall'altra parte del mondo, l'america sta bruciando il primato dello spazio, per le scelte politiche assurde compiute negli ultimi 15 anni.

a luglio partirà l'ultima missione shuttle, dopodichè saranno costretti a prendere passaggi dai russi per andare nello spazio!

tutto ciò senza ancora un chiaro successore dello shuttle.

 

l'america ha perso. I russi con la loro soyuz già stanno dettando condizioni, e sono gli unici ad avere un mezzo per andare nello spazio (insieme ai cinesi che però sono chiuse in loro stessi).

 

----

 

l'italia non può permettersi di perdere il treno f35

Link al commento
Condividi su altri siti

Concordo con te Unknown, a parte quando dici che i russi sono gli unci a poter andare nello spazio. Per fortuna anche l'ESA ha i suoi vettori, e parlo di Ariane e Vega.

 

Per quanto riguarda politica e sprechi non dico altro, l'argomento è vietato, anche se sono sicuro che di sicuro l'unico motivo per cui potremmo perdere questo treno sarebbe la rinuncia al B da parte degli USA, scelta che potrebbe portare a conseguenze pesanti per le forze armate italiane.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il fatto è che se l'EF-2000 ha superato i costi di progetto (e per questo sono stati ridoti i quantitativi ordinati), l'F-35 li ha polverizzati, frantumati, disintegrati. Ricordiamo che doveva essere il successore dell'F-16 e oltre un costo accessibile, doveva garantire facilità di manutenzione e costi di gestione ragionevoli. Alla fine ogni F-35 ci costerà il doppio di ogni EF-2000 con meno ritorno in quanto compensazioni industriali

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma Ariane e Vega non sono "man rated" ....

Per ora no, ma l'ESA pare essersi stufata di pagare i russi, se ritrovo posto la fonte che riporta le intenzioni di provvedere ad una capsula per equipaggi di proprietà, adattabile ai vettori in uso negli attuali cosmodromi. Molto più economica dello Shuttle, per lo meno nelle intenzioni, ma per ora nulla di concreto. C'entrano qualcosa anche gli USV Polluce e Castore dell'ASI.

 

Il fatto è che se l'EF-2000 ha superato i costi di progetto (e per questo sono stati ridoti i quantitativi ordinati), l'F-35 li ha polverizzati, frantumati, disintegrati. Ricordiamo che doveva essere il successore dell'F-16 e oltre un costo accessibile, doveva garantire facilità di manutenzione e costi di gestione ragionevoli. Alla fine ogni F-35 ci costerà il doppio di ogni EF-2000 con meno ritorno in quanto compensazioni industriali

Per il momento l'unico obbiettivo non centrato rimangono i costi, l'aeromobile è ancora pensato per essere robusto e facilmente manutenibile. Che costerà il doppio di un Tifone non ci metterei le mani sul fuoco però, evidentemente non ricordi quanto costino i caccia europei. Che poi ogni programma ad alta tecnologia attualmente sfori il budget non è certo una novità, ma teniamo bene a mente che al JSF si sta chiedendo molto di più di quello che facevano e fanno gli F-16. Segno anche dell'inevitabile evoluzione delle dottrine in ambito NATO, che non prevedono più assetti leggeri e spendibili. Diciamo che il JSF è stato creato come "truppa" ed è diventato una "special force", e sappiamo bene che sostituire i battaglioni di fanteria con soldati altamente equipaggiati con un rapporto 1:1 ha costi elevati. Non si può pretendere di sostituire dei fanti con dei rangers pagandoli la stessa cifra

Link al commento
Condividi su altri siti

La Norvegia ordina 4 F-35

 

22 giu, 2011

 

Il parlamento norvegese ha approvato all’unanimità, dopo diverse consultazioni, il finanziamento di quattro F-35 Lightning II per consentire le attività di formazione e addestramento del personale di volo. Gli aerei saranno consegnati entro il 2016 e destinati al centro internazionale di addestramento del JSF situato negli USA presso la base di Eglin, in Florida.

 

La Norvegia prevede di acquisire 48 F-35, per sostituire entro il 2023 l’attuale flotta di F-16. Il piano di acquisizione verrà presentato al parlamento il prossimo anno.

 

Uno dei requisiti chiave per la Norvegia resta la decisione di rendere il nuovo missile standoff Joint Strike Missile (JSM) di Kongsberg armamento standard antinave dell’F-35 per gli Stati Uniti e i paesi partner di programma; il JSM è stato specificatamente studiato per essere trasportato internamente dall’F-35 in modo da colmare quello che è stato individuato da Kongsberg come un gap operazionale del velivolo; il JSM è entrato nella Fase 2 di sviluppo che si concluderà nel 2013 mentre è prevista la sua entrata in servizio nell’Aeronautica norvegese nel 2019/2020 in coincidenza con il raggiungimento della capacità operativa iniziale dei primi F-35 nazionali.

 

Nel 2009 è stato firmato un accordo ufficiale di integrazione del missile sul JSF fra Kongsberg e Lockheed Martin, ma la Norvegia cerca fra i clienti dell’F-35 possibili partner per condividere i costi di sviluppo e i rischi di programma.

 

L’F-35 Lightning II è un velivolo da combattimento stealth supersonico che viene prodotto in tre versioni: una a decollo/atterraggio convenzionale (Conventional Take-Off-and-Landing, CTOL), una a decollo corto/atterraggio verticale (Short-Take Off/Vertical Landing, STOVL) e una destinata ad essere imbarcata su portaerei (Carrier Variant, CV). Le tre versioni dell’F-35 derivano da un progetto comune ed utilizzeranno la stessa infrastruttura di supporto in tutto il mondo. Il velivolo sostituirà inizialmente almeno 13 tipi di aereo per 11 nazioni.

 

Link

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma anche l'F-35B? Potrebbe essere un buon investimento per la Marina Italiana, nonchè per l'AMI che finalmente potrebbe svolgere il ruolo che gli compete con credibilità.

Link al commento
Condividi su altri siti

ho notato tristemente che lo f 35 B ha 2 versioni anche se a quanto pare non sono ufficiali le due si differenziano principalmente per la forma che assume la presa d'aria utilizzata per controllare la spinta del motore durante il volo VTOL, e anche per la forma dell' ugello del motore in una seghettata nell' altra invece classica il motivo di tale variante mi pare sconosciuto e vorrei saperne qualcosa di più.

ripeto è solo una curiosità cmq come esempio lascio due link per vedere le differenze

 

 

nel primo si vede la versione con l' ugello molto seghettato e la presa d' aria che si apre come una porta

 

http://www.youtube.com/watch?v=Xm7_PPE-8nk&feature=related

 

nel secondo la presa d' aria è completamente diversa e l' ugello posteriore è molto meno seghettato.

 

COME MAI CIO'?

Link al commento
Condividi su altri siti

la configurazione che vedi nel secondo link è una configurazione vecchia, hanno riscontrato problemi di stabilità e modificarono la presa d'aria per eliminare i problemi e la modificarono come nel primo link,

 

comunque se non erro ne è gia stato parlato nella discussione in una o più di queste 128 pagine...

Modificato da Brando
Link al commento
Condividi su altri siti

Al di là di prese d’aria e ugelli, uno è il dimostratore e l’altro è l’aereo di preserie...C'è un numero infinito di differenze fra i due aerei.

Strutturalmente, aerodinamicamente e dal punto di vista degli impianti di bordo i due aerei hanno poco e niente in comune.

 

Per avere un’idea basta vedere qui...

 

http://www.codeonemagazine.com/article.html?item_id=28

 

Come detto era già stato postato.

Link al commento
Condividi su altri siti

non avevo letto tutto dopo un po mi sono accorto che non lo trovavo e ho purtroppo dato per scontato che non ne aveste parlato :pianto: cmq a mio parere grazie al vostro link devo dire che mi piace moooolto di più l' x 35 piuttosto che l' f 35 sia da fuori che dal cockpit.

Link al commento
Condividi su altri siti

non avevo letto tutto dopo un po mi sono accorto che non lo trovavo e ho purtroppo dato per scontato che non ne aveste parlato :pianto: cmq a mio parere grazie al vostro link devo dire che mi piace moooolto di più l' x 35 piuttosto che l' f 35 sia da fuori che dal cockpit.

Non c'è neanche da paragonare il prototipo x-35 con i prototipi volanti attuali dell'F-35,di anni ne sono passati e ormai è da considerarsi un'altro velivolo ...il cockpit del' F-35 fa parte dell'ultima tecnologia in fatto di cockpit....il piacere personale non conta nella scelta della linea o del cockpit....

Link al commento
Condividi su altri siti

scusate ragazzi non so se questo argomento è stato trattato in queste 128 pagine...ma la denominazione dell'F 35 non dovrebbe essere Lightning III? voglio dire...c'era il P-38 Lightning e anche l'English Electric Lightning....

Link al commento
Condividi su altri siti

In questo contesto l'English Electric Lightning non conta nella nominazione dell'F-35 in Lightning II essendo inglese

C'è anche da ricordare che all'YF-22 li fu dato il nome non ufficiale di Lightning II per poi essere nominato F-22 Raptor...

 

 

A proposito dell'F-35...

 

7 Luglio 2011 - 10:37 pm |

 

JSF: prove blast per versione imbarcata

 

Il secondo esemplare della versione da portaerei del Joint Strike Fighter (CF-2) è impegnato dal 25 giugno sulla base di Lakehurst, nel New Jersey, nelle prove con le barriere di "jet blast deflection" in vista dell’imbarco sulle navi. Lo annuncia Lockheed Martin. Le prove prevedono di dirigere il getto del motore contro una paratia analoga a quella che viene sollevata durante le attività di volo per evitare che il forte flusso colpisca uomini e mezzi presenti sul ponte. Nel corso delle prove verranno gradualmente raggiunte distanze e potenze analoghe a quelle di decollo.

 

Link

Modificato da matteo16
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...