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Leviathan

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  1. Il petrolio che va a testa in giù sui mercati americani è forse l'unica nota positiva dello tsunami finanziario che con il fallimento della Lehman Brothers, tempio di Wall Street, e il salvataggio in extremis della Merryl Linch, altro colosso Usa, continua a sconvolgere le Borse di tutti i continenti. Il greggio alla chiusura dei mercati Usa di lunedì è sceso infatti sotto i 92 dollari al barile. Le quotazioni sul mercato after hours di New York si sono portate a 91,70 dollari, il minimo degli ultimi sette mesi. È vero che il calo del petrolio, iniziato già prima dello sconquasso causato dall'effetto domino della crisi subprime, scaturisce dai sempre maggiori timori di un rallentamento dell'economia americana. Ma è vero anche che la discesa del prezzo del petrolio dovrebbe rafforzare l'economia reale un po' ovunque al palo per i rialzi dell'inflazione. Nel frattempo le Borse continuano a risentire pesantemente del cataclisma Lehman Brothers, sia in Asia che in Europa, in attesa della riapertura delle contrattazioni negli Stati Uniti. Nel Vecchio Continente le principali piazze finanziarie hanno aperto la seduta in netto calo soprattutto per quanto riguarda i titoli bancari e assicurativi. Londra ha aperto in netto ribasso, con l'indice Ft100 in calo di 55 punti, pari all'1,06%, a quota 5.149,20 punti. A Parigi, situazione analoga: con l'indice Cac 40 che perde l'1,69% a quota 4.098,48 punti. Leggermente migliore la partenza della principale piazza europea - Francoforte - dove il calo iniziale è stato dello 0,77% con l'indice Dax a quota 6.017,47 punti. A Zurigo, in Svizzera, a complicare il quadro e ad appesantire le perdite, il tonfo in avvio di seduta per il colosso bancario elvetico Ubs. Il titolo della banca ha segnato un calo di oltre il 10%, con la quotazione che oscillava sui 18 franchi. Si tratta di uno degli istituti al mondo più esposti alla crisi dei subprime americani, e dopo aver già effettuato svalutazioni di attivi per 42,5 miliardi di dollari secondo la stampa elvetica potrebbe essere costretta nel secondo semestre a ulteriori svalutazioni per 5 miliardi. Anche Milano non fa eccezione. Il Mibtel alla riapertura di martedì è risultato in calo di oltre un punto percentuale a 20.778 punti. Il terremoto Usa - il maggiore del secolo secondo Alan Greenspan - si è fatto sentire persino a Mosca dove la non più asfittica borsa russa ha registrato un crollo dell'indice Rts (-3,47%), scendendo a 1.233 punti e nei primi minuti di scambio le blue chips hanno registrato perdite tra il 3% e il 10%. In Asia gli effetti più cataclismatici. La Borsa di Hong Kong martedì ha aperto con un forte calo: 6,1%. A Shanghai, nella Cina interna, apertura in ribasso del 3,36%. La Banca centrale della Cina ha annunciato misure per stimolare l'economia, tra le quali il ribasso dei tassi d'interesse sui prestiti ad un anno. In forte calo anche la Borsa di Taiwan, che ha aperto a -3,88%. Peggio ancora va in Corea del Sud. A Seul dove la Borsa cede il 6%, la valuta locale - il won - è scesa bruscamente del 3% contro il dollaro, in scia agli sforzi di sopravvivenza del colosso assicurativo American International Group, in sigla Aig. È questo dell'Aig ora la terza falla dell'economia americana. E per dare una trasfusione di "liquidità" al morente gigante assicurativo americano Aig è stato approntato un piano di emergenza per sbloccare circa 20 miliardi di dollari. Mentre per cercare di rianimare la Lehman Brothers, ci proverà la compagnia britannica Barclays ma pare solo rilevando alcuni asset. Il tramontato interesse della Barclays al salvataggio totale della Lehman ha in effetti fatto precipitare la compagnia americana nel fallimento. A Tokyo si aspetta il contraccolpo del tracollo di lunedì quando la più grande Borsa dell'intero continente asiatico ha registrato crolli a due cifre per diversi gruppi del settore bancario. Il gigante Mizuho Financial ha registrato una caduta del 10%, la banca Aozora, istituto di medie dimensioni, una picchiata del 19%. Lunedì tra Bce, Fed e Banca del Giappone molta liquidità è stata inghiottita dai mercati finanziari. E comunque le Borse hanno bruciato 125 miliardi. unita.it
  2. pare che chi la pensava diversamente una volta era comunista e ora troll? cambiano le mode... e che gli devo rispondere? devo difendere un sondaggio o aggredirlo a mia volta? per eliminare questo triste OT posto la notizia più recente su alitalia ROMA - "Tu sei venuto qui per far saltare tutto!". L'accusa che il ministro, Maurizio Sacconi, lancia a Guglielmo Epifani, leader della Cgil, nella notte di domenica è pesante. E' l'accusa di volere sabotare il negoziato per ragioni extrasindacali, cioè di schieramento politico. Nulla, insomma, a che vedere con il piano industriale, gli esuberi, i contratti di lavoro per la Nuova Alitalia targata Roberto Colaninno. Esattamente come ha sostenuto in televisione ieri il premier, Silvio Berlusconi: "Non voglio essere malizioso, ma in diverse fasi della trattativa che abbiamo seguito finora ci sono stati interventi, per esempio del capo della Cgil, che parevano molto influenzati dalla politica". Al presidente del Consiglio Epifani ha scelto di non rispondere, ma la replica al titolare del Lavoro è stata furiosa: "Non ti permettere di dire queste cose. Io faccio il sindacalista. Voglio un accordo nell'interesse dei lavoratori e queste sono questioni reali". Lo scontro fotografa una parte determinante del negoziato "stop and go" sull'Alitalia, tra ultimatum, minacce e rinvii. Perché dal sì della Cgil dipende davvero il decollo della nuova compagnia. Ieri si è temuto il peggio quando la convocazione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl a Palazzo Chigi sembrava non venisse preceduta dall'incontro con i piloti. Sembrava, insomma, che il governo puntasse allo strappo, alla firma di chi ci stava, indipendentemente dai piloti, come invece chiedeva proprio Epifani. Una drammatizzazione a sorpresa, che però non c'è stata. Forse anche per l'altolà unitario dei sindacati di categoria delle quattro confederazioni contro una trattativa divisa su troppi tavoli. "Ciascuno - dicevano - deve assumersi le proprie responsabilità". Ciascuno per la categoria che rappresenta, perché non possono essere le confederazioni, per esempio, a firmare un accordo riguardante anche i piloti che per quasi i due terzi sono iscritti ai sindacati autonomi, Anpac e Up. Le cose, così, sono andate diversamente. Dapprima il governo ha incassato per la prima volta la disponibilità al dialogo da parte dei piloti e degli assistenti di volo rappresentati dai sindacati autonomi; poi ha stretto i bulloni dell'intesa sul piano industriale già fatto con le confederazioni e propedeutica al rush finale sui contratti di lavoro scritti all'insegna di una maggiore produttività e di una cura dimagrante sul versante dei privilegi. Davvero una specie di "accerchiamento" della Cgil, condiviso dalla Cisl di Raffaele Bonanni, e ispirato - probabilmente - al ministro Sacconi anche dal titolo di un libro appena uscito per il Mulino, scritto da Guido Baglioni, studioso di area proprio cislina e che analizza il declino della rappresentanza sindacale, stretta tra la globalizzazione e la parcellizzazione del lavoro. Ai piloti ribelli, invece, ci ha pensato la Cai, la Compagnia aerea italiana, che per giovedì dovrebbe convocare l'assemblea dei soci per andare avanti con l'offerta. Senza stravolgere gli obiettivi e la filosofia del piano industriale, Colaninno & co. hanno spiegato che non si prefigura affatto una riduzione delle rotte intercontinentali, come hanno da sempre lamentato i piloti. Perché i collegamenti a lungo raggio passeranno, da subito, dagli attuali 17 a 18 contro i 16 inizialmente previsti dalla Cai, e, peraltro, pure dal piano preparato dall'Air France di Jean Cyril Spinetta. Più voli a lungo raggio, dunque, e più equipaggi, e probabilmente meno esuberi. Non a caso, infatti, nel protocollo sul piano industriale, condiviso domenica notte, non ci sono ancora i numeri relativi alle eccedenze. La tesi degli uomini della cordata tricolore è quella di un piano di sviluppo per nulla rinunciatario. Per esempio i ricavi dalla vendita dei biglietti dovrebbero salire dai 3,8 miliardi attuali all'anno, a 4,3 miliardi. Poi i passeggeri: dai 28 milioni di oggi sul breve, medio e lungo raggio, a circa 30 milioni. Dal petrolio, inoltre, potrebbe arrivare una spinta favorevole. Il piano è stato costruito con il petrolio intorno ai 128 dollari al barile. Ieri quotava poco sotto i 95 dollari. Nel tempo, se dovesse continuare la discesa, gli obiettivi del piano potrebbero beneficiarne per un 10-20 per cento. (16 settembre 2008) repubblica.it
  3. ricordando che repubblica sia schierata è un opinione (la mia invece è che è ingninocchiata alla casta da destra a sinistra) , se i sondaggi del secondo giornale italiano non ti interessano non sei tenuto a guardarli
  4. riapro la discussione: tutto sospeso fino a giovedi E' impressionante l'affluenza dei votanti al sondaggio sul web proposto dal quotidiano. http://temi.repubblica.it/repubblica-sonda...&pollId=965 Alitalia, di chi è la colpa?La vicenda Alitalia è arrivata a un punto di gravissima crisi, quasi irreversibile. In queste ore, mentre i margini di soluzione positiva appaiono molto ridotti, è legittimo chiedersi di chi sono le maggiori responsabilità di quanto è accaduto. Secondo voi, di chi è la colpa? Del governo in carica (24785 voti) 60% Del governo precedente (674 voti) 2% Dei sindacati (6479 voti) 16% Dei lavoratori (piloti, personale di volo, personale di terra) (1965 voti) 5% Dei precedenti amministratori della compagnia (6140 voti) 15% Della cordata di imprenditori privati (707 voti) 2% Non so (312 voti) 1% 41062 voti alle 13:18. Sondaggio aperto alle 17:05 del 12.09.2008
  5. vi lascio con le vostre affermazioni mi piace che provocatori seriali invochino provvedimenti e altri gridano al comunismo anche se si parlasse di yogurt e latticini
  6. non si può fare dire niente, nemmeno una battuta (comunque vera) sugli usa (che non era contro gli usa ma una precisazione bonaria) che si viene additato da comunista (in modo vergognosamente dispregiativo alla faccia del rispetto delle idee altrui **), da persona che non capisce niente e ricca di pregiudizi La costituzione di san marino pressoche invariata è del 1600 ancora in vigore ** non sono comunista EDIT se si intende un sistema di partito per democrazia come quelli attuali ha ragione chi dice USA prima democrazia, dipende cosa si guarda
  7. due cose: la più antica delle democrazie attuali che ha mantenuto pressoche invariato il suo statuto è s.marino e non gli USA la seconda è che con il discorso non centra niente
  8. si parla di diritti/doveri non al passo con i tempi ma quali diritti intendiamo? quali doveri? e cosa dovrebbe cambiare?
  9. apro una discussione apposita sui diritti/doveri lavoratori
  10. ah dire il velo è un boeing 737
  11. Leviathan

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    c'è caso e caso, Facci fece, come ti ho già scritto per la 600 volta, una deduzione sua personale che rientra nel diritto di critica nonostante sia un ipotesi incredibilmente assurda ovvero Se DiPietro rimaneva magistrato avrebbe subito provedimenti disciplinari... E come fa lui a stabilirlo? sfera di cristallo? e se hitler non attacava stalingrado? con i se si fa ben poco tutti i 300 e passa provedimenti contro DiPietro sono finiti nell'assoluzione più totale e infatti mi domando di cosa parli bel testo, l'esercito del PCI, una cosa fantascientifica, tra l'altro scrive uno che faceva parte della divertentissima commisione mitrokin e già questo dice tutto questo mi è rimato inpresso a voi la lettura che vi consiglio vivamente
  12. panico in occidente,la BCE in massima allerta per una crisi dilagante MILANO - Ha dimensioni sempre più ampie sui listini in Europa la bufera scatenata dal crac di Lehman Brothers. La Banca centrale europea ha immesso 30 miliardi di euro in un'asta straordinaria per garantire livelli adeguati di liquidità. Le richieste di finanziamento complessive erano pari a 90,27 miliardi. Il tasso medio è stato del 4,39%, mentre quello marginale è stato del 4,3%. Il tasso minimo è corrisposto al 4,25% e quello massimo al 4,7%. La Banca d'Inghilterra ha immesso 5 miliardi di sterline (circa 6,4 miliardi di euro). Sui mercati internazionali la Bce deve mantenere un'allerta «straordinaria», ha detto - secondo quanto riporta Bloomberg - il presidente della Bce Jean Claude Trichet, parlando a Francoforte. PIAZZA AFFARI - A Milano Il Mibtel alle 12,20 segnava -3,45%. Ribassi pesanti per i titoli bancari e finanziari: Unicredit -5,7%, Mediolanum -5,7%, Atlantia -5,3%, Mediobanca -5,1%, Banco Popolare -5%, Unipol -4,7%, Fonsai -4,7%, Bpm -4,7%. LE ALTRE PIAZZE EUROPEE - A Londra il Ftse100 perde 3,84% e a Francoforte il Dax30 segna il -3,31%. Forti perdite a Parigi, con il Cac40 a -4,36%. Madrid a -3,45%, Amsterdam in ribasso del -3,81%, Zurigo a -3,21%. Sprofondano i titoli bancari di tutta Europa, colpiti da pesanti vendite alimentate dal fallimento della trattativa di Barclays e Bank of America per l'acquisizione di Lehman Brothers. Sotto pressione a Londra il colosso dei settori dei mutui Hbos (-14,36%), che si aggiudica la palma nera del settore per la revisione del rating, in una seduta che vede Barclays cedere il 7,49% ed Rbs il 6,37%. Difficoltà a Zurigo per Ubs (-7,4%), mentre segnano il passo a Parigi Société Générale (-7,64%), Credit Agricole (-7,7%) e Natixis (-6,88%). Forti vendite anche sull'istituto belga Fortis (-6,6%), con un calo relativamente più contenuto per i campioni nazionali di Piazza Affari, dove Unicredit cede il 5,14% e Intesa Sanpaolo il 4,3%. Situazione difficile anche per Commerzbank (-5,03%) sulla piazza di Francoforte, dove Deutsche Bank cede il 5,49%, mentre a Madrid il Banco Santander lascia sul campo il 3,53%. I MERCATI ASIATICI - La richiesta di bancarotta di Lehman Brothers e la scalata di Bank of America su Merrill Lynch scuotono i mercati anche in Asia: le poche Borse aperte (molte sono rimaste chiuse per festività, compresa Tokyo) capitolano con perdite che arrivano a toccare il 5% in India. L'indice Taiex di Taiwan ha perso il 4,09%, con le azioni di Cathay Financial, primo gruppo finanziario dell'isola, che crollano del 6,93% trascinando al ribasso tutto il settore. Negative anche Sydney (-1,76%), Bombay (-5,49%) e Singapore (-3%), mentre Tokyo, Shanghai e Hong Kong sono rimaste chiuse per festività nazionali. 15 settembre 2008 corriere.it
  13. Leviathan

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    ti ho già risposto picpus chiaro che Facci per un suo ragionamento per quanto demenziale non sarebbe stato condannato? il pool non grazio proprio nessuno e certamente diPietro alt empo non aveva mire politiche, anzi ti ricordo che Berlusconi lo voleva nel suo governo... è cosi difficile da accettare che il PCI aveva poco o niente a che fare con il sistema di corruzioni per te?
  14. Leviathan

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    diPietro con il PCI non ebbe nulla a che fare e nemmeno con il PDS, semplicemente i suoi futuro incarico con Prodi nei democratici (l'asinello per chi ricorda) inizio la sua carriera politica... tra l'altro è odiato a morte dal PD e tra destra e sinistra e un esule Filippo Facci è un giornalista de "ilGiornale" e tanti suoi colleghi pagano abitualmente DiPietro con assegni a titolo di risarcimento per le loro sparate... Come hai riportato tu il tribunale penale non lo rinvio manco a giudizio, e le sanzione disciplinari era un ipotesi, remota ed esilarante di Facci. DiPietro subi quasi 200 (ma mi apre di aver letto 394) procedim enti disciplinari per mani pulite fattispecie dalla procura di brescia tutti risolti con assoluzioni. Facci, il giornalista che scriveva per i comunisti quando c'erano, con i post comunisti poi, con ferrara e ora con gli ex craxiani, si adatta bene al potente di turno
  15. non condivido neanche una parola ritengo siano solo scuse per togliere alla gente i propri diritti
  16. da me RSU (lavoratori rappresentanti eletti dai colleghi) dopo il mandato tornano semplici operai e durante anche, con qualche piccola ora di assenza per trattative e la possibilità di trattare con la direzione certe cose (ferie colletive, problemi, varie)
  17. Leviathan

    Torna Blu Notte

    non è vero, nonostante non esisteva più il PCI i vertici milanesi del PDS furono azzerati. Misteri non c'è ne sono, c'è ne sono per chi vuole vederli per forza... che nostalgia per le manifestazioni "la legge è uguale per tutti" e "abbasso la corruzione " che facevano il 90% degli italiani prima del trattamento appena ho tempo postero video commemorativi della prima e unico tentativo di eliminare i disonesti dalla politica italia
  18. picpus se uno non è d'accordo con te non è un comunista e mi spiace che non riesci a capirlo che è sbagliato dialogare con 9 sigle sarà difficile, ma come fa uno a rappresentare 10 sindacati che magari, hanno obbiettivi diversi. se dialoghi, anche se difficilissimo, sei costretto a parlare con 9 persone, magari più sindacati con obbiettivi/progetti si fanno rappresentare da 1, riducendo da 9 a 3, 9 a 4 ma uno solo è difficile. è gravissima come affermazione, metà dei diritti che ti vorresti togliere li hai grazie a loro e la gente che è morta perchè tu e io abbiamo l'indenizzo di malattia, le ferie pagate, la 13° ed essere (eccetto i precari) capaci di difendersi da sorprusi e angherie di certi datori di lavoro disonesti. certo non sono perfetti (vedesi sicurezza sul lavoro) ma sul loro diritto ad esistere non ci sono dubbi
  19. sarebbe una tragedia che fortunatmente non accadrà mai... La russia non ha un sistema comunista ora, per cui le spese militari eccessive non la faranno crollare, anzi, potrebbe succedere come negli USA dove la seconda guerra mondiale le ha permesso di risollevarsi dalla crisi 29'
  20. Leviathan

    Miss italia 2008

    convido chaffe e tuccio miss italia 2008 mi pare pure bruttina ma tanto
  21. che tristezza i soliti luoghi comuni sui sindacati... i sindacati (e perchè mai dovrebbero riunirci in una sola sigla o 3 o chissà quale numero visto che ogni lavoratore sceglie il sindacato che più preferisce... fossero anche mille sigle alla riunione ) scelgono la loro linea sulla base della volontà dei lavoratori che rappresentano espresse attraverso assemblee riunioni (le famose ore di assemblea sindacale retribuita che variano a seconda del CCNL ) e i sindacati eseguono tali decisioni e nelle assemblee a cui ho assistito vengono attentamente valutate ogni prospettiva e ogni idea/proposta. ai lavoratori di AZ è stato concesso tutto in passato e un diritto che si da al lavoratore non glielo si può riprendere Se io concedo tot giorni di ferie a un lavoratore quello è un suo diritto aquisito, farà di tutto per tenercelo stretto e diventa impossibile riprenderlo. Evidentemente i lavoratori di AZ considerano migliore la mobilità a queste condizioni, è la loro scelta AZ è l'ennesima azienda lottizata che fallisce viva il capitalismo all'italiana
  22. Leviathan

    Video comici

    corso epr interpretare le istruzioni sugli aerei
  23. Leviathan

    Dopo la Georgia

    rimasta invariata, forse la vedo più forte
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