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Gabriele

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  1. La Germania guglielmina aveva ambizioni oceaniche, e fu questa causa non ultima della prima guerra mondiale, il fatto che avessero serie possibilità di intaccare la supremazia della Royal Navy. Nella seconda già la marina fu secondaria, a parte qualche azione mirabile con i sottomarini e la celebre Bismarck, rapidamente affondata peraltro. Ancora peggio nel secondo dopoguerra, non solo per motivi che possiamo immaginare, ma anche la stessa nuova conformazione tedesca, con confini marittimi assai più ridotti di quelli del 1914, addirittura meno della metà gli restava. Persero anche cantieri importanti, come Stettino che pure è al di qua dell'Odra, ma la Polonia si era impuntata a volerla sia come piazzaforte di difesa da eventuali future aggressioni, sia per mettere le mani sugli impianti. La Marina di oggi è estremamente moderna e affidabile, ma piccola, non ha grandi mezzi e probabilmente puntano più ad avere navi in grado di garantire un minimo di difesa costiera che navi di proiezione di potenza.
  2. No, ad un reattore per esperimenti di carattere nucleare del CNR.
  3. Uno dei motivi per cui le forze politiche non si azzardano a parlare serenamente di forze armate, come fanno in tutti i paesi seri, è perché il popolo è immerso in una cultura fondamentalmente pacifista, che è ben diversa da "pacifica". E quell'articolo da loro purtroppo ragione come un emblema permanente. E comunque la geopolitica impone anche azioni unilaterali, o meglio multilaterali molto ristrette, limitate a due o tre nazioni "che contano", è a dir poco ridicolo ad esempio la partnership degli "amici della libia con oltre 88 nazioni, tra un po' facciamo entrare tutto l'onu comprese le isole della micronesia, solo per fare presenza...
  4. Più che altro per i moderatori, comunque senza andare troppo nel dettaglio (non è questa la discussione adatta), basti tener conto del profilo croato, più che jugoslavo, tenuto storicamente verso l'Italia, l'asprezza di Tudjman, e dei suoi successori dell'HDZ, anche attuale, verso l'Italia e la minoranza, il volersi appropriare di simboli tipicamente italiani e veneziani come proprio, i cambi autoritari di toponimi, e anche verso Slovenia, Bosnia e Serbia non va molto meglio. Le scandalose operazioni Lampo e Tempesta rese possibile solo dall'aiuto americano, che portarono ad un genocidio ed esodo di massa (ma tanto sono serbi non ce ne frega), la polemica vacua con la Slovenia per uno sputo di mare davanti la baia di Pirano e per alcuni villaggi di frontiera (potrei aggiungere, ma rischierei il flame, che dal MIO punto di vista quella che si disputano con tanto accanimento non è peraltro terra né slovena né croata), la volontà malcelata di annettersi la Herzegovina con popolazione croata togliendola alla Bosnia, ecc... Comunque siamo largamente fuori tema.
  5. Qualche volta è capitato che qualche "buontempone", abbia pensato addirittura di adire la Corte Costituzionale in merito. Non ufficialmente, sempre parlando di aria fritta, ma la Corte ha sempre, giustamente, inteso l'art. 11 non come obbligo vincolante giuridico, ma come obbligo di tipo politico, e quindi dipendente unicamente dal consenso o meno degli elettori. Come a dire quindi che, come in tutti i paesi del mondo, se domani il governo decide di dichiarare la guerra, non è il pubblico ministero di caltanisetta che si alza la mattina e chiama in causa la Corte costituzionale, ma è il popolo che premierà o boccerà alle elezioni questa scelta. Ovviamente ho detto per semplificare al massimo. Purtroppo però la gente "normale", questo non lo capisce, e non lo capirà mai, anche perché molti che invece lo capiscano, ma stanno ai piani più alti, enfatizzano appositasitamente la cosa e fanno intendere ciò che non è. Detto questo rimane il fatto che, tecnicamente, è sempre possibile che una corte costituzionale composta in 10 membri su 15 di esponenti vicini a beppe grillo o sinistra e libertà, in caso di semplice missione di pace dichiari l'incostituzionalità di una legge di finanziamento. L'art. per come è ora lo rende possibile, aggiunto che anche se improbabile, l'uomo della strada lo legge sempre invariabilmente come un articolo che impedisce all'Italia perfino di avere un esercito (se prendessimo letteralmente la prima parte leggiamo bene che non è consentita neppure la difesa armata) capite bene che rappresenta un vero stecchino nell'occhio. Andrebbe cancellato, o almeno riformulato, ma c'è un motivo se il popolo italiano se non ama che i propri governanti parlino mai di forze armate se non quando c'è qualche funerale per un caduto all'estero. Ed è che dal secondo dopoguerra c'è un humus pacifista, più o meno strisciante, che come la si veda permea tutta la cultura, e non si può neppure discutere di un prospettiva diversa. Per molti è un bene.. Che neanche se ne discuta. Certo lo è per chi si vede pienamente in questa cultura, ma per chi fa politica, e per chi conosce un po' di geopolitica, sa quanto male faccia alla nazione.
  6. Sulla "famigerata" Sogin il problema è stato sollevato essenzialmente dagli ambientalisti. La realtà è che si voleva evitare uno smantellamento totale di impianti costati un'occhio della testa (di cui uno nuovo, modernissimo, per nulla ammortizzato quindi), nella, purtroppo vana, speranza che un giorno si potessero riattivare. Sappiamo come è andata a giugno e ora, credo, finiranno di smaltire tutto in tempi non lunghi, resta comunque il problema di dove metterle, così come le scorie di materiali ospedalieri e della ricerca scientifica nucleare (qualcuno aveva parlato non molto tempo fa di chiudere perfino il mini reattore di Pisa per ricerche, a sto punto buttiamo anche la strumentazione per le TAC e i raggi X), ma visto che nelle miniere italiane dismesse non ci finiranno mai per l'opposizione delle popolazioni locali, credo rimarranno a lungo nei depositi cementificati sparsi nella penisola, meno sicuri e più vicini alle persone, ma tanto finché la gente le cose non le sa va tutto bene a quanto pare, se invece vai a smuovere nella "melma", migliorando le cose, allora tutto diventa noto e prende la paura irrazionale... Comunque o lì oppure in qualche paese "compiacente" che per molti soldoni se li prenderà, probabilmente non stivandole adeguatamente, di solito chi fa i soldi prendendo la spazzatura nucleare non ha molti scrupoli nella sicurezza.
  7. Non mi sembra il caso di aprire qui un fuori tema dal ben più ampio respiro dell'aviazione croata, che potrebbe facilmente sfociare in flame...
  8. Tengo a sottolineare che la mia è un'analisi, non significa che "approvi" l'atteggiamento piuttosto ostile che la Croazia tiene con gran parte dei suoi vicini (neanche potendoselo permettere tra l'altro), in particolar modo con l'Italia.
  9. Gabriele

    Centauro

    Buona sera a te. Ma attualmente quante Centaurio abbiamo alla fine, 300 o 400, siamo riusciti a piazzare quelle in Spagna?
  10. Complimenti, sei stato ufficiale di complemento? Riguardo le uniformi di servizio, alias mimetiche, quando facevo il militare io c'erano le Woodland, quelle precedenti a queste, ancora qualcuno le usa mi pare di aver visto in televisione. Per quanto ho visto io tendevano a usurarsi e strapparsi abbastanza precocemente, comunque erano standard Nato. Queste nuove non so se sono più resistenti, io me la ricordo comoda. Piccola curiosità, le peggiori uniformi paiono essere quelle di fattura cinese (tanto per cambiare), fornite a milioni a vari paesi africani "amici", sono state restituite perché i soldati subsahariani, certo non abituati alla seta peraltro, non riuscivano a portarle. Suppongo saranno state totalmente in sintetico come minimo.
  11. La Croazia è grande, ed incidentalmente ha una popolazione, del 150% superiori alla Slovenia. Se la Slovenia è paragonabile ad una nostra regione, non molto popolata, la Croazia è invece un piccolo, ma caparbio stato, che dubito "appalterà" la propria difesa aerea a qualcun altro, men che meno agli italiani. Senza contare che la Slavonia si sviluppa particolarmente ad est, non sono certo che sia logisticamente, non dirò possibile, ma "economico", controllare l'area partendo da Ravenna come si fa per la Slovenia. In pratica gli aerei dovrebbero contare su una base aerea, e la vedo molto difficile. E' vero che sono nella Nato, ma nei balcani le cose non sono così semplici. E poi ritengo che la Croazia, crisi economica a parte, troverà il denaro, a costo di sacrifici, per una piccola flotta aerea, anche solo di rappresentanza e di non eccelsa qualità (tipo il Gripen, economico, ma non venirmi a dire paragonabile agli ultimi apparecchi in distribuzione e progettazione, tipico aereo dignitoso per chi non ha grandi possibilità, né economico, né militari), o magari qualche F 16 refit nella sua versione pseudo furtiva, insomma qualche sostituto non manca. Certo non compreranno F-35, o Eurofighter, o Rafale (più per i costi proibitivi, altrimenti data la simpatia verso la Francia sarebbe stato probabile) e nemmeno russo, non restano moltissime opzioni.
  12. Quasi nulle. Comunque, visto che dal Blackjack si è passati al vettore Energia, allo scudo spaziale, alle bombe nucleari, alla sopravvivenza in caso di guerra nucleare globale, e infine alla strategia reganiana con tanto di rilevazione del piano strategico del patto di varsavia, aggiungo un po' di carne al fuoco con un'idea che mi è venunta in mente oggi. Mi ero recato in un comune vicino per un libro che solo lì era presenta e in prestito e al ritorno ho voluto allungare un poco la strada, non di molto comunque, non più di 15 chilometri, godendomi un po' di paesaggio georgico. Ebbene in questi 15 km ho visto ben tre impianti fotovoltaici immersi tra le culture, uno abarbicato assurdamento nel cucuzzolo di una collina. Suppongo che, con i mastodontici incentivi per questo tipo di produzione energetica, la cosa sia abbastanza frequente in tutta Italia, e subito ho pensato ad un eventuale scenario bellico. In primo luogo ho ritenuto che una generazione diffusa, anche minima, ed autosufficiente, sia un'ottima mossa dal punto di vista militare. Le centrali nucleari, ma anche quelle termoelettriche più grandi, sarebbero le prime ad essere distrutte con testate nucleare o convenzionali di notevole entità. Invece impianti modesti, capillarmente diffusi, sebbene non potrebbero in alcun modo rimpiazzare le perdite, potrebbero almeno garantire un certo livello di sussistenza per l'energia elettrica. Tuttavia pensandoci meglio ho pensato che 1)proprio per la inconsistente produzione energetica, questi obbietivi, nell'ordine delle centinana forse, non sarebbero colpiti affatto, inizialmente, ma 2) in un secondo tempo, data la natura del loro materiale composito, che a differenza del nucleo di una centrale sotto metri e metri di calcestruzzo, basterebbe una singola bomba, anche di modestissima entità, meglio se a grappolo, per distruggere totalmente questi apparati. Resta da vedere se dopo il primo strike reciproco, o MAD come diceva qualcuno, rimanga ancora qualche aereo per compiere queste mini azioni naturalmente. Comunque il piano russo a me pare estremamente logico, nel caso, assai probabile, non si fosse riesciuti a limitare lo scontro ad armi convenzionali o l'uso di armi tattiche. Quando sei in guerra e soprattutto se la stai perdendo, usi tutto quello che hai. Non ce li vedo gli americani rinunciare ad un bombardamento strategico sulla Russia nel caso le tattiche non avessero funzionato e i russi fossero arrivati sull'Atlantico. Probabilmente sarebbero stati poi gli stessi europei, che avrebbero patito duramente sotto occupazione, a richiedere queste manovre estreme. D'altra parte gli States sapevano bene che, ammesso che, per un miracolo, i russi dopo l'occupazione europea (e verosimilmente di tutto l'emisfero orientale), avessero fatto la pace, sarebbe stata solo una pace tattica per riorganizzare i territori e poi conquistare tutto il pianeta dopo qualche anno. Quindi sì, si sarebbero certamente usate. Da parte russa idem e molto prima che gli occidentali fossero arrivati ai sobborghi di Mosca. Sicuramente le avrebbero usate non appena le loro armate avessero iniziato ad essere vaporizzate sulle prealpi Giulie e sulle pianure germaniche, anche per "vendetta", o come azione irrazionale, come se ne compiono tante in guerra, non pianificate, a qualsiasi livello di comando. Ecco perché l'attacco totale, strategico e tattico per i raggruppamenti di forze noti, sarebbe stato dal punto di vista logico la cosa migliore per la Russia (meno per il pianeta e per noi). E' difficile immaginare poi una qualche azione che vada oltre alla distruzione mutua reciproca con icbm e bombardieri a lungo raggio, qualche unità sopravviverebbe, gruppi di civili prenderebbero le armi, qualche città (bisognerebbe capire fino a che punto l'arsenale sovietico poteva e voleva, colpire duro, Milano e Torino sarebbero partite subito, ma poi davvero avrebbero colpito ogni singola città sopra i centomila abitanti o addirittura 50mila, anche di dubbio valore industriale e strategico? difficile crederlo Gianni) avrebbe continuato a fornire qualche valore aggiunto, ma se i russi avevano fatto bene i loro calcoli, una parte perlomeno discreta delle loro amplissime forze terrestri, magari sparpargliate nella siberia sarebbero state ancora operative, e incazzate aggiungo, per la distruzione delle loro città.
  13. Sì sa quando verrà consegnato il primo esemplare di prova (immagino in versione A) del lotto estivo all'AMI?
  14. Vorrei fare un'osservazione sul nucleare a fusione, che prima o poi, sarà disponibile. Io sono assolutamente convinto che anche quando ci saranno reattori sicuri, il popolo ambientalista non li vorrà comunque in Italia. La parola nucleare farà sempre paura, ed abbiamo avuto piena dimostrazione di come si possa rimbambire il popolo timoroso, se hanno detto che le centrali possono "scoppiare" come bombe atomiche, figuriamoci una centrale a fusione, esploderebbe come una bomba all'idrogeno. Per non parlare poi di cosa salterà fuori sull etemperature elevatissime, fonte di "inquinamento" e possibili disastri, sui costi di costruzioni, inevitabilmente elevati, ecc. Ma non è solo questo il problema. Il fatto è che per avere reattori a fusione non si può installarli dal nulla, serve tutta la filiera nucleare dietro, direi che si necessita di un reattore nucleare per l'innesco della fusione stessa. Trovo altamente improbabile usare il carbone, o il petrolio, e assolutamente impossibile le "rinnovabili" per avere l'energia necessaria ad innescare la fusione. PEr quanto si perfezionerà il sistema, generare il plasma richiederà sempre energie notevoli, e se il reattore è spento bisognerà per forza avere un reattore tradizionale, anche di riserva. Tutto questo in Italia è impensabile. Non a caso, il progetto ITER si farà in Francia, il precedente toroide europeo era in Gran Bretagna, i paesi che più hanno puntato sul nucleare a fissione e che hanno centri di riprocessazione, altrove assenti, anche in Germania, credo per la possibilità di produrre materiale ad uso bellico. Ora vorrei veramente sentire una voce che mi smentisca, che la fusione, alle condizioni anzidette, che sono le uniche possibile, potrà farsi in Italia e che gli ecologisti non avranno da ridere. Ma io non credo. Se si legge qualcosa nei loro forum e si parla di nucleare a fusione, già storcono il naso, per loro esiste solo il fotovoltaico, è un pregiudizio ideologico, e i pregiudizi ideologici sono i più duri a morire, a volte è necessario attendere la scomparsa "fisica" di tutta una generazione prima di poter seriamente pensare di abbandonarli per un popolo.
  15. Non ti preoccupare scagnetti, io non sono come gli imprenditori furbetti, io vivo con poco, le tasse le pago quando lavoro, perché me le paga il sostituto d'imposto, ma lavoro il meno possibile e certo non contribuisco a spendere decine di migliaia di euro, come fanno le "giovani coppie", che solo a nominarle gli viene l'acquolina ad imprenditori e artigiani visto che sono la classe più spendacciona. Il tuo discorso non sta né in cielo né in terra, che io sappia non esiste stato al mondo che non garantisca la protezione anche al più cencioso degli indigenti, ora perfino gli States garantiscono la sanità, quindi fai un favore a tutti, vatti a nascondere, ma prima informati sulla tossicità dei pannelli solari che saranno la grande bufala, e manderanno in banca rotta questo paese, momento propizioni per la lega e mille altri movimenti secessionisti per agire, e allora addio Italia. Flame, tacca
  16. Eh già Hobo, tanto con gente come te ritorneremo alla candela molto presto senza energia, né volontà, una volta privati, di usare le armi per prendercela, come invece farebbero tutti gli altri. D'altra parte, ritengo sia molto più probabile che l'Italia si autodistrugga, letteralmente, e che il vuoto di potere inevitabile crei le premesse per un'occupazione straniere che si farà pochi scrupoli dei nostrani vendola, strada, grillo e grillini vari. Se dovessimo fare un referendum per ogni aereo che cade ci sarebbe gente pronta a bandire gli aeroplani, per non parlare di quanti, sicuramente la maggioranza, vorrebbero chiudere le forze armate, tanto per fare un paio di esempi. E infatti in nessun paese civile è previsto il ricorso ad un simile strumento popolare per quello che è forse il problema principale delle nazioni contemporanee, forse dai tempi della rivoluzioni industriale, quello energetico. A me personalmente frega poco, non lavoro né ho intenzione di pagare le tasse per uno stato che spreca risorse per dar retta all'emotività collettiva, ma il danno è di tutto che in questa nazione, piaccia o non piaccia, ci viviamo, tanto più di chi ha intenzione di condurre una vita considerata "regolare": lavoro, famiglia, casa, bollette, automobile, divertimenti, viaggi, caxxate varie. Queste persone se le meritano le imposte elevate, altro che abbassarle, ma il problema sapete qual è? è che in questo suicidio collettivo, che dura da decenni e non solo per il nucleare dove pure si stima siano evaporati nelle tasche dei vari poteri forti internazionali qualcosa come 120 mila miliardi di lire (1/10 circa del debito pubblico) e altri ne costeranno in quel pozzo senza fondo che saranno le "rinnovabili, che poi si limitano al fotovoltaico (piccola parentesi, pochi sanno che i pannelli, costruiti quasi tutti in cina, sono altamente tossici, guardacaso i cinesi che pure hanno il monopolio della costruzione, preferiscono farsi le centrali a carbone), le ricchezze della nazione svaniscono, prendono la via dell'estero. Nessuna meraviglia se poi si parla di "crisi" e di debolezza economica. Purtroppo il paese dell'eldorado non esiste, e non esiste nemmeno un mondo immaginifico dove se ti manca qualcosa arriva il vicino a condividerla con te aggratis, l'economia è una cosa seria, e le furbate portano vantaggi, a volte, solo quando cerchiamo di fregare il nostro prossimo, non tra le nazioni.
  17. L'Italia rispetta la risoluzione onu, semplicemente, e non rientra nei nostri doveri, e tanto meno nei nostri interessi, bombardare postazioni terrestri. Mi sembra che qui la no fly zone ormai sia solo una drammatica barzelletta. Compiacimento per la controffensiva libica invece, che apre interessanti scenari per una nostra soluzione diplomatica, peraltro caldeggiata da ambo le parti.
  18. Scusami, ma lo devo chiedere, te la godi proprio di vedere i mangiarane che si soffiano le risorse energetiche e i numerosi contratti posti in essere con la nostra ex colonia?
  19. Vado un pelo fuori tema, e se un domani, quando i rapporti di forza si saranno rovesciato, o quanto meno, molto attenuate le differenze oggi esistenti, e un governo arabo volesse intervenire per "ristabilire l'ordine" di fronte a qualche stato europeo sconvolto dalle minoranze islamiche in rivolta? Come al solito si pensa all'oggi senza pensare minimamente che quando si crea un precedente poi è facilissimo ti venga rivoltato contro appena possibile.
  20. Difficile da soli, l'unica è mettersi di traverso rallentando il più possibile le operazioni. Il tempo è a favore della Libia, e potremmo sperare in in un colpo di testa dello psiconano francese, oppure che lasci perdere avendo capito che nessuno vuole il tricolore francese sulla sponda sud del mediterraneo. violazione del regolamento 1.2a. tacca
  21. in Libia abbiamo credo il miglior servizio di spionaggio occidentale, se noi ci tirassimo fuori e la Francia restasse pian piano isolata la guerra sarebbe largamente impopolare e non sarebbe affatto difficile avvisare per tempo i libici del giorno, ora ed entità di un'eventuale invasione via terra, che non è da escludersi tuttavia. Allo psiconano Sarkozy roderebbe parecchio di finire tutto in pagliacciata, significherebbe uno smacco totale per il suo smisurato ego, e per quello ancora più smisurato francese. Il punto è che i libici, lungi dall'aver abbandonato Gheddafi, combatterebbero davvero casa per casa, e anche se come peso demografico non sono moltissimi, rappresentano comunque, come minimo, alcune decine, forse centinaia di migliaia di potenziali combattenti. Alla lunga forse vincerebbero i francesi, per carità, ma dovrebbero ammazzarne parecchi, ecco perché ho parlato di rischio di vero e proprio massacro da parte loro per come si sono incaponiti. in Italia non esiste la corte marziale, ma il tribunale militare... un eufemismo che sa meno di bellicismo forse. Al tempo, la Germania non ha i contratti che avevamo noi con la Libia, non è il loro dirimpettaio mediterraneo, ma il nostro, con tutte le conseguenze del caso, e non è la loro ex colonia, ma la nostra. Forse può sembrare strano, non lo so, ma tutte le ex potenze coloniale, a torto o a ragione, che le ex colonie lo vogliano o no, hanno mantenuto solidi legami con la nazione colonizzatrice, e l'Italia non fa assolutamente eccezione, tanto più la Libia che è la nostra ex colonia più prossima, più ricca, dalla cultura relativamente più affine, e nelle quale non pochi italiani si erano acclimatati.
  22. Se ci sono movimenti in ciad è verosimile siano A SFAVORE della Libia, e non a favore, visto che in Ciad ci sono basi francesi e i ciadiani stessi furono invasi una generazione fa dallo stesso Gheddafi. E' invece possibile che sotto l'influenza francese siano i "culi neri" ciadiani a fare il lavoro sporco di terra, cosa molto più accettabile da parte dell'opinione pubblica, e garantirebbe un controllo totale da parte di Parigi molto più che se intervenissero reparti inglesi e italiani. Comunque concordo con ettoiffi, spero quest'attacco finisca in un disastro militare e diplomatico, la Francia dovrà rendere conto del suo comportamento.
  23. appoggiarono il governo genocida e di fatto è rimasto impunito, mentre avevano un mandato onu. Ok parliamo di Libia, agiscono esattamente secondo lo stesso principio, e sono pronti ad assistere, e perpetuare in questo caso, un massacro ben più grande di quello che avrebbe fatto Gheddafi per raggiungere i loro interessi. Sinceramente, non so se sperare che Russia e Cina facciano serie minacce al nanetto, oppure che lo lascino fare, perché non vorrei che per un malinteso senso di alleanza gli americani garantissero comunque l'appoggio e si rischi una spirale diplomatica.
  24. I francesi faranno migliaia di morti, se andranno avanti in quest'avventura. Alla faccia dei motivi umanitari e democratici che sbandierano, e pensi l'abbiano fatto solo qui? Nessuno ricorda cosa combinarono nella missione turquoise????? No eh, troppo oscura e troppo lontana, nel tempo e nello spazio... Ma passiamo al presente, che cosa succederà mai nello Yemen e nel Barehim e grazie a chi, che lascia fare al contrario della Libia, le rivolte vengono soffocate???? Quindi non capisco, se lo fanno gli altri va bene, ma noi no, non possiamo poi dormire serenamente... E così lo fanno gli altri, poiché se un domani un governo amico (loro) si imponesse in Libia, come da qualsiasi altra parte, e le tribù beduine tripolitane volessero ribellarsi, allora no, sarebbero terroristi da sterminare, e va bene mandarci anche le truppe afrofrancesi come in Ruanda per aiutare nel lavoro!!! Quanta ipocrisia ragazzi.
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