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Gabriele

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  1. Già, e credi che gli estremisti islamici, se prendessero il potere di una nazione tanto grande e ben dotata di armamenti, andrebbero a cavillare su questo? O forse, sacrificherebbero quella parte di popolazione, pur di estirpare Israele? Tanto vanno tutti in paradiso come martiri assieme alle uri sempre vergini no.... Non ragionare da occidentale con loro. Inoltre, bisogna vedere dove le hanno queste fantomatiche testate gli israeliani. I sommergibili con le bocche da lancio modificate U 212 non so se sono già stati consegnati, se hanno solo della basi terrestre queste potrebbero essere prese in un attimo da un apparato militare come quello egizio, al quale ti ripeto, sia riaffiancherebbero immediatamente tutti gli stati arabi della regione, come è sempre successo nelle guerre precedenti.
  2. Io invece vedo una minaccia, anche per l'effetto domino che si potrebbe creare. Israele ha fermato abbastanza agevolmente le precedenti invasioni, ma si trovava a competere con vecchio materiale sovietico. 1000 abrams potrebbero scardinare le difese e percorrere in lungo e largo il paese, che è piccolo, in 10 giorni. Ciò porterebbe senz'altro ad una corsa dei regimi per non farsi superare dai movimenti islamisti, anche l'Arabia Saudita, e forse persino la Turchia nel clima di galvanizzazione generale. Di fronte al fatto compiuto gli americani avrebbero solo due scelte: andarsene, e significherebbe andarsene anche dall'Iraq e dall'Afghanistan, o combattere una dura guerra per ristabilire Israele e l'ordine precedente. Quanto agli europei starebbero a guardare, le opinioni pubbliche non vorrebbero mai la guerra per Israele, e le nazioni arabe, al momento, farebbero di tutto per mantenere la pace, cercando di organizzare una conferenza dietro l'altra, mentre gli arabi procedono indisturbati alla deportazione, se non al genocidio, del popolo ebraico in terra israeliana, che sarebbe debitamente, ed immediatamente riconosciuta come Palestina dalle forze occupanti.
  3. Si ho trovato qualche dato, ben 1000 Abrams. Ma siamo pazzi? E l'Italia si mantiene con 200 Ariete, e per giunta ci sono pseudo espertoni militari che sostengono che per l'Italia i carri pesanti "non servano" e sono meglio le carriole gommate tipo Centauro e Freccia??? E' pazzesco, ma credo che anche altre grandi paesi europei non abbiano forze terrestri tali da opporsi ad una tale orda di carri come gli abrams. E' stato semplicemente FOLLE venderglieli. In caso a pagarne per primo le spese sarà Israele che dovrà per la prima volta far misurare i suoi potenti Merkava con il carro americano. Siamo veramente messi male se in Italia ci si accontenta a molto meno di un quinto, considerando anche gli altri carri, di quelli a disposizione di uno stato del terzo mondo, islamico e concorrente per la primazìa nel Mediterraneo, oltretutto carri migliori. Ma tanto qui si pensa che la guerra si fa con obbligazioni, azioni e carte bollate, certo, quando ti vengono però col fucile spianato non ti riparano tanto queste cartacce.
  4. Concordo con l'analisi, ma sull'armamento ci andrei cauto. L'occidente si è ben guardato dal fornire i migliori carri americani, tedeschi o britannici, non ricordo se ho letto male ed hanno comperato qualche Abrams, ma la versione più vecchia in assoluto.
  5. Più che altro, caro dominus, la situazione egiziana preoccupa per il peso economico, demografico e di spinta tradizionale che ha il paese in se. Finché è la Tunisia è un conto, l'Egitto è un altro. 80 milioni di abitanti, storicamente capofila del medioriente mediterraneo islamico, la vicinanza ad Israele, il rischio di un'escaletion che coinvolga il piccolo stato ebraico, e di concerto tutta la regione. Ricordiamo che finché l'Egitto voleva la guerra ne hanno fatte 3 in meno di 30 anni, quando l'Egitto ha detto basta, la Siria, la Giordania, il Libano, lo stesso Iraq, non si sono mossi da soli. Quindi la cosa è preoccupante. Comunque la cosa migliore sarebbe un Egitto copto, che in quanto cristiano, potrebbe essere punta di lancia, assieme ad Israele, ma con ben altro peso demografico, nella regione, ma capisco che con 72 milioni di muslim e solo 8 milioni (nella migliore delle stime) di coopti, la cosa è improponibile.
  6. Ci sarà pure, ma ho risposto ad una tua affermazione qui.
  7. Il sole in Italia c'è in maniera soddisfacente 5 mesi all'anno, se va bene. Non siamo nel Sahara, grazie a Dio, e abbiamo spesso nuvole, nebbie, piogge, anche in Sicilia. E basta fare malainformazione solo perché ideologicamente avversi al nucleare, che poi significa essere ideologicamente avversi ad una "possibile", solo possibile beninteso, politica di potenza nazionale. Poiché con la semi indipendenza energetica e la tecnologia nucleare molto cose cambierebbero nel balance of power per l'Italia. Ma questo naturalmente i sinistrati non lo possono accettare, loro vogliono l'italietta...
  8. Sei molto ottimista a pensare che tra 50 anni il mondo cambierà così tanto, beato te che sei giovane, magari vedrai in futuro che non sarà esattamente così.
  9. Non sembrano ben mantenuti in effetti. Gli USA non se ne fanno niente, già li hanno potuti smontare e studiare fino all'ultimo bullone, però non mi sorprenderei se li comprassero ugualmente mascherando l'acquisto sotto una sorta di sovvenzione militare per avvicinare ulteriormente la Moldavia alla loro sfera di influenza. D'altra parte altri acquirenti potrebbero essere i paesi arabi, o forse qualche stato africano, ma questi cercherebbero di scendere al ribasso il prezzo.
  10. Le obiezioni di Pinto sono molto fondate, non penso vedremo degli F-35 o aerei dalle potenzialità analoghe in Sudamerica prima di 30 anni, almeno.
  11. Per il semplice fatto che sono pienamente consapevoli che ora come ora, non gli conviene. Tempo un cinquantennio, se le cose proseguiranno così, sarà giocoforza che le loro pretese aumenteranno, e magari rivedremo vecchi slogan sempre verdi, come l'asia agli asiatici, ecc. I cinesi sanno benissimo che ora hanno tutto da perdere, quando in prospettiva, potranno un domani avere tutto con la minaccia, e non è detto che si arrivi al fatidico "sorpasso", infatti gli Stati Uniti potranno tranquillamente abbandonare questi stati, perfino il Giappone, qualora capissero che non vale la pena comunque rischiare grosso, se la Cina si impunta, come probabilmente farà. Risiko? Ecco come ragionano oggi gli occidentali, la politica internazionale che vada oltre gli incontri diplomatici e gli accordi economici la vedono come risiko, ma altri popoli con altre culture la vedono molto diversamente, e qui sta la loro forza, che ancora però non possono esprimere perché chiaramente inferiori dal punto di vista militare. Ma è un periodo storico, come tanti altri ce ne sono stati, e sono tutti passati, credo che anche nella vecchia Europa, magari proprio sulla spinta di queste popolazioni "nuove" che hanno meno ipocrisia politica, si tornerà al "risiko", forse non subito o tra 10 anni, ma si tornerà a fare politica come un tempo.
  12. Sinceramente non capisco tutto questo interessamento per la flotta aerea cinese e in generale per i loro sviluppi sulla tecnologia militare. Sembra quasi alcuni siano in messianica attesa di vedere finalmente un'altra superpotenza ergersi a paladina dei più deboli, poveri ingenui.
  13. Quali danni avrebbero causato le centrali in Italia? O forse ti riferisci a ciò che è avvenuto in altri paesi? nel qual caso, questi paesi: Ucraina, USA e Giappone usano alla grande ancora quelle stesse centrali coinvolte. Oppure vai a protestare con i paesi esteri che non vuoi rischiare, vedrai come ti rideranno in faccia... Questo discorso non ha alcun senso, se vogliamo parlare per pregiudizi allora possiamo anche andare allegramente fuori tema.
  14. Rischio nullo non esiste, in nessun luogo. Ma sai benissimo che non è possibile costruire una centrale nucleare sulle isolette, e nemmeno in mezzo ai monti, quindi questo discorso a mio parere è ambiguo e cela il solito disfattismo, forse sbaglio, ma considerato il tenore di altri tuoi messaggi non credo. La Lombardia o il Veneto, o l'Agro romano andranno benissimo per costruire nuove centrali, i veri problemi sismici sono nella dorsale appenninica e in parte minore nel Friuli. 4, bisognerà poi vedere tante cose, non so se riusciranno a costruirle tutte, o perlomeno in contemporanea, potrebbero volerci decenni prima di vedere le 4 ipotizzate. Comunque più che Mestre che sarebbe troppo vicina a Venezia e già sede di impianti industriali si vociferava di convertire la ormai vecchia centrale di Porto Tolle, la più grande d'Europa a gas se non mi sbaglio, e quindi la più costosa, ma tanto noi italiano siccome siamo ricchi facciamo elettricità con lo champagne... Io però penso che alla fine si riutilizzeranno i vecchi siti dove del resto sono ancora presenti le strutture delle centrali trasformate in qualche caso in contenitori impropri di scorie.
  15. Certo, ovviamente dovrà essere un luogo in pianura, quindi pianura padana, il tavoliere delle Puglie, oppure l'agro romano, alla fin fine sono buoni i siti dove già erano state costruite, non è che le avevano costruite a caxxo all'epoca, c'erano già studi del genere su possibili accidenti sismici ecc. a parte che ci vorrebbe un terremoto del nono grado per danneggiare una centrale con le sue pareti spesse svariati metri di calcestruzzo e acciaio.
  16. Gabriele

    Dopo la Georgia

    Quali alleati? vogliamo smetterla di definire "alleati" stati che non hanno alcun legame giuridico di alleanza, ma solo alleanza "informali" e magari forte amicizia? A parte che poi, l'amicizia che legherebbe Georgia e USA non è certo al livello di quello con Israele, per dire, con la quale pure non ci sono alleanze formalizzate.
  17. Anche io sono rimasto più stupito dal fatto che certe discussioni si tengano in Cina, in Italia sarebbe impensabile, come minimo accuserebbero la rete di bellicismo. Nik, a parte la tua frequentazione per motivi professionali o cosa della Cina, posso chiederti se, è solo una mia impressione la grande fiducia ossequiosa, che tieni verso le forze armate cinesi e più in generale sul ruolo geopolitico di quelo stato, oppure questa simpatia esiste.
  18. Gabriele

    Dopo la Georgia

    Be' non viene detto nulla sui quesiti da me sollevati, e anzi si interrompono entrambe nel bel mezzo del conflitto senza approfondire nulla.
  19. Gabriele

    Dopo la Georgia

    Tornando al discorso Georgia, vorrei capire dal punto di vista politico, se non militare, perché la Georgia decise di schierare i suoi reparti "veterani" (sul fatto che fare da polizia internazionale in Irak rendi un soldato "veterano di guerra" ho qualche dubbio, soprattutto se schierato di fronte a reparti russi tradizionalmente operativi che venivano da anni di guerra vera in Cecenia) attorno alla capitale. Era evidente, almeno a mio modo di vedere, che la Russia non avrebbe attaccato la capitale, ciò avrebbe di fatto comportato la riannessione dell'intero paese e la soppressione di un soggetto internazionalmente riconosciuto, che avrebbe portato gravissime conseguenze diplomatiche, e forse, anche militari. L'atteggiamento georgiano quindi, a dispetto della presunta "pazzia" del loro presidente-dittatore (chissà perché però tutti costoro che sembrano non seguire linee di logica europea un po' lassista sono definiti immancabilmente "folli", altra cosa che vorrei capire), è stato estremamente arrendevole e prudente. Credo che in pratica con l'attacco russo si fossero rassegnati a perdere le loro due province ancora occupate. Se non avessero voluto avrebbero fatto ingaggiare dai loro "veterani" i russi al confine e non avrebbero lasciato la polizia con semplici automobili e pistole a fronteggiare mezzo blindati e carri armati. E' chiaro, che se avessero schierato i loro 20 mila uomini con armamento pesante ne sarebbe nata una VERA guerra e non quella che appare una scaramuccia di confine, e ciò avrebbe altresì costretto la Russia, per motivi di prestigio, ad impegnarsi severamente, e sarebbe finita completamente occupata la Georgia. Tuttavia, se il presidente e il popolo georgiano fossero stati così caparbi come si dice, lo avrebbero fatto. Invece mi da l'idea che si siano arresi senza combattere, pronti solametne a difendere la loro indipendenza, ma rinunciando di fatto ai territori contesi. Questa la mia valutazione da esterno, se ne avete altre sono pronto a leggervi.
  20. Gabriele

    Dopo la Georgia

    certo certo, lungi da me perdere tempo nel cercare di farti ragionare, credi pure a tutto ciò che vuoi, ma forse dovresti parlarci tu con qualche russo, tedesco orientale, polacco o ungherese, e non di quelli privilegiato con funzioni di partito, altro che tutti uguali anche lì.
  21. E corollario della faccenda, la cina è ormai prossima a stare al pari con la massima potenza occidentale e mondiale, ma lol ok ok finiamola qui ho capito
  22. Gabriele

    Dopo la Georgia

    sì ma secondo me non bisogna essere comunisti per quello, basta essere ragionevoli, razionali, e non voler tornare a forme di sfruttamento primitivo, tipo schiavitù e/o servitù della gleba... Chi si oppose a queste forme fu il liberalismo illuminato, non il comunismo che non esisteva e che anzi quando assume il potere tende, visto che ormai è esso stesso dispensatore di ogni cosa giusta, e divenire il tiranno che obbliga al lavoro in condizioni pesanti, precarie ed umilianti. Il classico La fattoria degli animali da un'idea partendo da un racconto divertente di questo concetto.
  23. Ma il governo cinese infatti ufficialmente non ha detto niente, magari farà anche il piccato per questa "fuga" di fotografie... Con uno spazio di 9 milioni di km quadrati i cinesi, così riservati per carattere personale, e ancor più dal punto di vista della cosa pubblica, secondo voi si fanno fregare immagini della loro macchina di punta che presto arrivano così addirittura nei forum pubblici internazionali? Andiamo... A me sembra che molti abbiano quasi un'ansia messianica verso il gigante cinese, un gigante dai piedi d'argilla secondo me, che non sarà mai in grado di competere veramente dal punto di vista tecnologico, o comunque non nei prossimi 30 anni.
  24. Vorrei analizzare, con l'aiuto degli esperti militari, ma anche politici del forum, questo paese. Non mi interessa, francamente, la sua adesione o meno alla UE, visto che la UE per me è destinata comunque a fallire come progetto di stato unitario. Mi interessa invece analizzare da un punto di vista storico, ma soprattutto le sue propaggini contemporanee, il pensiero turco oggi sulla Grecia e sugli stati balcanici un tempo annessi, sulla loro legittimità dal punto di vista sia intellettuale, che del turco di strada, e dei rapporti con il pan arabismo o i fratelli di lingua turcomanna caucasici ma anche molto al di là, verso oriente.
  25. Molto interessante, anche se ormai largamente superato dagli eventi questo articolo. Tant'è che il piano del 1968 era ancora in divenire. L'Albania di quegli anni fu un unicum in tutta la storia del pianeta, una potenza dell'estremo oriente che mette le mani ad occidente. Vero è però che lo spirito bellicoso dei forti contadini e pastori albanesi appare immutabile dai tempi in cui i contadini illirici, che alcuni ritengono antenati degli albanesi odierni (sebbene occupassero tutta l'area balcano-danubiana oggi abitata da slavi) come gli antichi italici sono antenati degli italiani, difesero strenuamente l'impero romano quando ormai oppresso da una crisi travolgente il mondo antico pareva solo volersi lasciare andare. Questo loro status mentale tuttavia, comporta anche quei comportamenti violenti ed inurbani che tutti noi conosciamo bene, magari anche per esperienza diretta, assistendo a risse e violenze, un comportamento peraltro già noto e citato da Cassio Dione all'inizio del III secolo. Marx ha insegnato che tutti i popoli sono uguali e che ciò che varia sono i fattori economici... Non sono d'accordo, esistono fattori culturali, non dirò immutabili, ma certo molto stabili nel tempo, nei secoli e anche nei millenni, ed i popoli spesso ne sono la conferma nelle loro attitudini.
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