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Thunderalex

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  1. Ma il fatto (o comunque la notizia) è di una gravità inaudita. Possibile che dal Ministero e dal Governo non si sia sentita una sola voce, neanche di smentita? Vera o falsa che sia la notizia si può tollerare questo silenzio? La posizione ufficiale parla, come sappiamo, della morte del militare in un "normale" scontro a fuoco. Anche solo per rispetto della famiglia qualcuno dovrebbe smentire o confermare.
  2. In effetti si tratta proprio di uno dei primi rendering della Cavour ma, non trattandosi di un video ufficiale credo solo che l'autore abbia solo voluto fare lo "sborone" millantando il fututo possesso di qualcosa di simile al nostro gioiellino, magari per far schiattare di rabbia qualche amico argentino.
  3. Thunderalex

    RPKSN 941

    I sottomarini classe Typhoon sono in assoluto i più grandi mai costruiti: il loro dislocamento in superficie è di 21.500 tonnellate, che salgono a 26.500 in immersione. La lunghezza è di 172 metri, mentre la larghezza sfiora addirittura i 25 m. Gli SSBN americani classe Ohio hanno identica lunghezza ma una larghezza pari alla metà: 170,7 x 12,8 x 11,1 m - Dislocamento 16.600 t in emersione e 18.750 t in immersione. Da dove hai preso i dati sull'Ohio?
  4. Fonte: Panorama L’ultima battaglia è scoppiata il sabato di Pasqua, con i soldati italiani che dirigevano il fuoco degli elicotteri americani Apache contro i talebani. Ma era l’ultima di una lunga serie. A piedi, con i muli [i muli?!? ndr], nei mezzi che assomigliano a gatti delle nevi blindati, gli alpini paracadutisti dell’avamposto di Surobi, 70 chilometri a sud-est di Kabul, ce la mettono tutta. Centoquaranta uomini a cominciare dai corpi speciali, i ranger del reggimento Monte Cervino, con i paracadutisti della Folgore e gli esperti Cimic degli interventi umanitari e di ricostruzione. Tutti in prima linea nella guerra degli italiani in Afghanistan. Gli alpini del reggimento di artiglieria di Fossano stanno di vedetta sulla postazione Olimpo in trincee fatte di pietre, come sul Carso nel 1915-18. I soldati italiani sono arrivati lo scorso dicembre e hanno già sostenuto otto conflitti a fuoco. L’ultimo il 22 marzo, sabato di Pasqua, quando un velivolo senza pilota americano ha perso il segnale ed è atterrato intatto nella famigerata valle di Uzbeen, sotto controllo italiano. Si trattava di un Predator warrior, armato per attacchi mirati contro i vertici nemici. Un obiettivo ghiotto per i talebani. Quando gli alpini paracadutisti sono piombati sul posto, assieme ai soldati afghani, è scoppiato l’inferno. Dalle montagne circostanti lanciavano razzi da 107 millimetri e sparavano con armi automatiche. I soldati italiani hanno risposto al fuoco chiamando l’appoggio aereo. Quattro fra poliziotti e militari afghani sono stati feriti e soccorsi dal tenente medico della task force Surobi. Dopo i caccia sono arrivati gli elicotteri e gli americani. I paracadutisti del 185esimo reggimento acquisizione obiettivi hanno guidato da terra l’attacco degli Apache, con razzi e cannoncino di bordo, sulle postazioni talebane. I soldati della task force Surobi stanno applicando in Afghanistan una specie di dottrina Petraeus, dal nome del generale americano che ha ottenuto qualche successo in Iraq. Le pattuglie in ricognizione s’infilano nel paesaggio lunare delle valli di Surobi. Percorrono tortuose mulattiere dove i blindati Puma e Lince passano a stento. Al controllo del territorio si affiancano attività umanitarie e di ricostruzione a favore della popolazione. Gli uomini del Cimic di Motta di Livenza, la cooperazione civile-militare, vanno nei villaggi di fango e paglia, incastonati sulle pendici delle montagne, assieme con i corpi speciali italiani. Il medico apre un ambulatorio volante per gli abitanti e il veterinario controlla il bestiame. Il Cimic costruisce un pozzo o ristruttura la moschea. Se c’è bisogno di generi di prima necessità e la neve non permette di portare gli aiuti con i mezzi normali gli alpini noleggiano asini, come facevano con i muli durante la Seconda guerra mondiale [Ah! Ecco! ndr]. La colonna si inerpica per ore fra i monti. L’obiettivo è raggiungere i villaggi sperduti a oltre 2 mila metri di quota con viveri e medicinali. A dorso di mulo arrivano i pacchi famiglia tricolori con 5 litri di olio e altrettanti di riso, zucchero, grano e piselli. La dottrina Petraeus all’italiana prevede di farsi amici i malek, i capivillaggio, e anche i mullah. “Una volta ci hanno permesso di entrare in moschea. Spesso sacrificano un montone e sempre ci offrono il chai, il tè afghano con l’aggiunta di latte di capra” racconta il maggiore Nicola Piasente. Non sempre fila tutto liscio. Il 13 febbraio il primo maresciallo Giovanni Pezzulo, del reparto Cimic, è stato ucciso nella valle di Uzbeen “con colpi di arma da fuoco portatile”. In realtà, come Panorama ha scoperto, si è trattato di un omicidio in nome della guerra santa. Ecco com’è andata. Gli italiani hanno appena concluso l’attività giornaliera di pattugliamento e aiuto alla popolazione nel villaggio di Qaleh ye Kalan. Il mezzo cingolato sul quale viaggia Pezzulo, in colonna con due fuoristrada dell’esercito afghano, finisce in un’imboscata. Gli italiani rispondono subito al fuoco. Al secondo colpo di Rpg (lanciarazzi russo) un mezzo afghano inchioda bloccando la colonna. A questo punto il maresciallo Pezzulo scende dal blindato, che lo protegge. Il maggiore Piasente se ne accorge. Assieme al maresciallo Enrico Mercuri, degli alpini paracadutisti, scende dal mezzo correndo per recuperare Pezzulo sotto il fuoco indemoniato dei talebani. “Mercuri è stato colpito a una gamba e il maggiore lo ha caricato in spalla portandolo al sicuro” racconta un militare italiano. I due alpini paracadutisti raggiungono il grosso delle forze che si battono contro i talebani. Un sergente dei ranger di Bolzano si offre volontario per tentare un’altra sortita. Assieme a quattro uomini chiusi in un blindato, che fila a tutta velocità alla ricerca del disperso. A un certo punto vedono una macchia rossa di sangue e un corpo sprofondato nella neve. “Appena siamo scesi sibilavano i proiettili” ricorda oggi un militare. Un uomo copre gli altri sparando a raffica con la mitragliatrice Minimi sui talebani nascosti dietro i massi. Quando caricano Pezzulo di peso sul mezzo è già cadavere. “Non ci potevamo credere” sospira un soldato italiano. “Giovanni aveva sempre la battuta pronta. Anche quella mattina avevamo scherzato”. Nel frattempo arriva l’appoggio aereo con l’ordine di bombardare, ma il pilota, che passa a volo radente per impaurire i talebani, evita di sganciare. Non riesce a individuare il bersaglio e teme di colpire i civili del villaggio. La battaglia dura quasi 45 minuti. “Il soldato italiano (Pezzulo) è stato ferito una prima volta, mentre stava sparando. Poi lo hanno colpito di nuovo” racconta Haji Harsala Khan, capo del vicino villaggio di Rudbar. Barbone bianco e turbante grigio, vorrebbe che gli italiani tornassero nella valle di Uzbeen a portare aiuti. “Il vostro soldato è stato ucciso dal comandante Sultan. Si è avvicinato e ha sparato all’italiano che era ferito. Poi gli ha preso le armi. Io ero presente”. Sultan è un tagliagole locale assoldato dai talebani che, prima di essere ferito in uno scontro tra fazioni agli inizi di aprile, si vantava dell’uccisione del soldato italiano. E i suoi scagnozzi hanno cercato di vendere il fucile mitragliatore di Pezzulo al mercato nero per 4 mila euro. Nessuno ne parla, tantomeno durante la campagna elettorale, ma gli alpini paracadutisti nell’avamposto dimenticato di Surobi hanno combattuto con i talebani otto volte dagli inizi di febbraio. Se a Surobi gli alpini paracadutisti sono in prima linea, anche nell’Afghanistan occidentale, dove operano 1.300 soldati italiani, non si scherza. Il prossimo mese arriverà a Herat, sede del comando, uno psicologo militare. La missione è avvolta dalla riservatezza, ma il suo intervento potrebbe riguardare la sindrome dell’assedio o lo stress da combattimento. Perché gli italiani in Afghanistan fanno la guerra. Per mantenere la pace.
  5. Il Marocco ha firmato per una FREMM per la Marina Reale derivata direttamente da quelle della MN. Sarà destinata prevalentemente all'ASW.
  6. SE entrerà mai in servizio. Al momento non se ne parla proprio.
  7. Ieri sera Frattini ha subito messo le mani avanti sull'Afghanistan ventilando l'ipotesi di un'ampliamento delle regole di ingaggio per i nostri soldati e la partecipazione ai combattimenti: se lo chiederà l'ONU, a suo dire, non potremo tirarci indietro. Ma avranno anche finalmente l'intenzione di dotarli di armamenti idonei...?
  8. Diciamo più vero il contrario...
  9. In latino si scrive "in pace". E' ablativo. Un caso della III declinazione di pax, pacis. Pax è nominativo e si usa se pace nella frase è soggetto. Scusa l'elucubrazione.
  10. Con le elezioni alle porte e l'imminente inizio della nuova legislatura salutiamo il Ministro Parisi. Leggendo qua e la su siti simili si trova che molti lo vorrebbero anche in un qualsiasi prossimo governo, di sinistra o di destra, non importa quale, l’importante è che faccia ancora il ministro della Difesa. La sensazione è che la Difesa ha avuto in questo periodo un rappresentante che ha fatto il suo bene. E' stato veramente un buon ministro? Che ne pensa il forum di aerei militari?
  11. Il ministro della Difesa Arturo Parisi ha espresso vivo apprezzamento e soddisfazione per la decisione delle autorità egiziane di voler donare all’Italia il terreno su cui sorge il Sacrario militare italiano di El Alamein. Il ministro ha commentato: “E' un atto di altissimo significato morale e storico, che onora i nostri Caduti in Africa settentrionale durante la seconda guerra mondiale: un atto che ci chiama ancor più che in passato a custodire la memoria del sacrificio dei ragazzi che con valore là si batterono e là caddero con l'Italia nel cuore, un atto che ci chiama a difendere il silenzio del deserto perché agli italiani e agli europei sia possibile ascoltare il messaggio di pace che dal loro giaciglio ancora promana”. Il ministro Parisi ha immediatamente interessato il commissario generale per le onoranze ai Caduti in guerra, generale di corpo d’armata dei Carabinieri Vittorio Barbato, perché venga assunta ogni necessaria iniziativa affinché il Sacrario di El Alamein si confermi quale luogo dell’onore e della memoria dei nostri Caduti e della storia delle forze armate italiane. Sono contento. E' uno dei rari riconoscimenti che il valore dei nostri soldari riscuote all'estero per motivi non squisitamente politici.
  12. Thunderalex

    ROYAL NAVY

    Si, uno zero più o meno. Sigh!
  13. E' scattata ieri una operazione Scramble da parte di due F-16 del 5° stormo di Cervia. Un velivolo modello Tupolev 134/A di nazionalità ucraina è stato intercettato da due Viper (così sono chiamati gli F-16 nel gergo aeronautico internazionale), che hanno scortato il Tupolev sino a circa 25 miglia a sud-ovest di Alghero. Il decollo è avvenuto dall’aeroporto militare di Cervia alle ore 13.55 in quanto il velivolo ucraino era sprovvisto delle necessarie autorizzazioni al sorvolo dello spazio aereo nazionale. L’operazione si è svolta secondo le modalità previste e gli equipaggi di volo sono rientrati presso il 5° stormo. L’ordine di intercettazione è stato dato dal Comando operativo delle forze aeree / Caoc5 e si tratta del secondo Scramble del 2008. Peccato non siano intervenuti dal 4° stormo di Grosseto i Typhoon. Sarebbe stato forse il battesimo. Nessuna notizia sul perchè sia avvenuto lo sconfinamento non autorizzato.
  14. Thunderalex

    F-35 l'aereo "nucleare"

    Ugo Tognazzi con le sue supercazzole ti fa una pippa!
  15. Thunderalex

    F-35 l'aereo "nucleare"

    E invece nostro compito è essere obiettivi senza tema di smentite imbarazzanti. Solo così si dimostra autorevolezza.
  16. Thunderalex

    Il Tornado

    Esatto: indistruttibile ma sempre un giocattolo. Come i Tonka toys.
  17. Qual'è questo servizio?
  18. Incredibile... la notizia è sull'ANSA!!
  19. Thunderalex

    Maschere antigas

    Non è che con le maschere antigas si ci vada a fare un pic-nic! Tieni conto poi che non è che si può tenere addosso tutto l'equipaggiamento per un tempo indefinito: bisogna al più presto allontanarsi dalla minaccia o comunque concludere le operazioni in fretta. La maschera antigas non è un poi dispositivo di protezione universale che possa essere usato indiscriminatamente per la difesa da qualsiasi agente inquinante. Ogni filtro è infatti specifico per un solo agente (ad es. ossido di carbonio ) o per una classe di agenti (ad es. vapori organici). Ne consegue che la protezione a filtro è possibile solo quando si conosca esattamente la natura dell'inquinante e si disponga del filtro idoneo. Quando non si ha alcuna idea della natura dell'agente inquinante o si teme la formazione di concentrazioni eccezionali si deve ricorrere all'uso di autorespiratori a ciclo aperto. Per il cambio del filtro si chiude una valvola, si resta in apnea, si cambia il filtro e si riapre la valvola. La durata dell'efficienza protettiva di un filtro non è illimitata ma cessa dopo un certo tempo d'uso, al quale non è sempre facile dare un valore preciso in quanto dipende da numerosi fattori, tra cui assumono notevole importanza la concentrazione del tossico nell'aria, la capacità del filtro ed il regime respiratorio dell'utente nonché, in via subordinata, le condizioni ambientali (umidità, pressione, temperatura ecc.). Risulta pertanto difficile stabilire esattamente a priori la durata di un filtro. Giova, peraltro, far presente che l'inizio dell'esaurimento del filtro è avvertibile generalmente attraverso l'olfatto o altri sensi, oltre che per una certa difficoltà di respirazione dovuta alla graduale saturazione della massa filtrante; infatti parte dei gas o vapori tossici possiede un odore particolare o produce effetti caratteristici (lacrimazione, tosse, ecc..) percepibili prima ancora che la concentrazione del tossico possa diventare pericolosa per l'organismo.
  20. Thunderalex

    F-35 VSTOL Vs Rafale

    Le capacità stealth dell'aereo dipendono dal suo profilo, dai materiali con i quali è costruito, dalla tracciabilità termica, ecc. Non è che gliele puoi togliere una volta concepito così.
  21. Thunderalex

    F-35 l'aereo "nucleare"

    Sei tu che hai detto che le uniche guerre le abbiamo vinte col gas!
  22. E' chiaro che si tratti di un film. L'uso di cannoncini in funzione antrimissile è in effetti contemplato sulle navi da guerra ma, bisognerebbe chiedere al caro amico sceneggiatore russo che fine ha fatto tutta la difesa antiaerea del gruppo navale della portaerei "vittima" di questo attacco. Per arrivare a lanciare dei missili così (praticamente a vista!) ci deve essere un uinteressante antefatto. Magari la nave era alla deriva!
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