Vai al contenuto

picpus

Membri
  • Numero contenuti

    4224
  • Iscritto il

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    3

Tutti i contenuti di picpus

  1. Sullo stato fallimentare dell'apparato militare-industriale russo, vedasi il post al seguente link: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=199698 (messaggio n° 50).
  2. picpus

    Marina Militare Indiana

    Ancora problemi e ritardi per la consegna alla Marina indiana del sottomarino nucleare "Nerpa" da parte dei russi! Eccovi il link all'articolo in francese: http://www.corlobe.tk/article12327.html ed il link all'articolo in inglese: http://indiatoday.digitaltoday.in/index.ph...89&Itemid=1 Dal primo link riporto: " ... Le Nerpa est amarré dans le chantier Vostok, qui manque d’argent, et des travaux sont en cours malgré la coupure de l’électricité à cause du non-paiement des factures". Il cantiere russo senza energia elettrica, perché manca il denaro per pagare le bollette!!!
  3. Dal link http://unuciaugusta.blogspot.com/ , una foto dell'"Andrea Doria", in questi giorni ad Augusta!
  4. picpus

    Marine Nationale

    Nuovi modernissimi motori elettrici in pod "Inovelis" (derivati da quelli per i nuovi sottomarini nucleari) per il terzo BPC classe "Mistral" (con opzione per il quarto ed ultimo); eccovi il link all'articolo in francese: http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=109296 e, nel frattempo, si torna a parlare di seconda portaerei: http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=109298
  5. Leggiti l'articolo (del 29 dicembre 2008) che riporto dal link seguente: http://www.unita.it/index.php?section=news...idNotizia=74662 e se lo dice "L'Unità" sarà sicuramente vero, no?!?!?! Russia, il rublo va giù. E la disoccupazione galoppa Il rublo va giù. La Banca Centrale Russa ha nuovamente deciso la svalutazione della moneta nazionale, per ampliare ulteriormente il «corridoio di possibile oscillazione del valore del paniere bivalutario», ovvero il margine di fluttuazione della moneta russa, agganciata ad un mix di euro e dollari. Si tratta del terzo indebolimento pilotato del rublo in cinque giorni, che porta il dollaro a 29,37 rubli e che rilancia i timori di una “super-svalutazione” all'orizzonte, malgrado le smentite del governo. La notizia arriva in ore tempestose per l’economia russa. Se da un lato il governo ha stimato che nel 2008 il Pil è cresciuto del 6 per cento, dall’altro l’inflazione in Russia si è attestata su cifre da capogiro, il 13,5 per cento, e il tasso di disoccupazione nel giro di una sola settimana è cresciuto del 4 per cento. Putin proprio in queste ore ha stanziato «una riserva nell'ordine di migliaia di miliardi di rubli per mettere in pratica le misure anti-crisi: probabilmente – sostiene – non avremo bisogno di utilizzare tutta la somma, ma la dimensione di queste cifre dimostra la grandezza delle nostre disponibilità». Diversa l’opinione dell’opposizione. L’ex primo ministro Mikhail Kasyanov, ha lanciato di recente l'allarme per i mesi a venire, pronosticando il raddoppio dei disoccupati, sino a 10 milioni a marzo-aprile 2009. Decisamente minori, ma comunque preoccupanti, le stime del ministero per lo Sviluppo sociale, secondo le quali «il numero dei disoccupati ufficiali può arrivare a 2,1-2,2 milioni l'anno prossimo». Comunque vada, il rischio che la crisi possa scatenare un’ondata di proteste resta molto alto. 29 dicembre 2008
  6. Se la borsa va giù, non è che la moneta sia messa meglio!!! Dal link http://www.tgcom.mediaset.it/tgfin/articol...olo439038.shtml riporto: Rublo sempre più giù A suon di svalutazioni di Big Trader America e Russia sono accomunate da una cosa: la moneta deprezzata (che in certi casi non è un male, come peraltro dimostra la strenua volontà dei cinesi di tenere basso il loro yuan). Se il dollaro viaggia basso ad esempio contro l'euro (e quanti guai il super euro ha fatto alle nostre esportazioni!), per il rublo c'è ora infatti l'ennesima svalutazione. La diciottesima in meno di tre mesi, la quinta dallo scorso 11 gennaio! Insomma, deprezzamenti valutari a raffica decisi dalla banca centrale russa per cercare di dare così una mano al sistema a ripartire. Una decisa politica interventista. Una politica valutaria dello shock per puntare a rianimare e stimolare. Sfruttando il differenziale competitivo con le altre monete. Di conseguenza il dollaro e l'euro hanno guadagnato circa un 30% sulla divisa russa. Rispettivamente sono arrivati alla soglia dei 30 e dei 40 rubli. Questo il cambio. E su questo fronte i russi sono arrivati a questa politica cambiando negli ultimi mesi radicalmente orientamento: prima hanno cercato di fare la cosa opposta, ovvero sostenere la moneta, poi, dopo aver bruciato decine di miliardi di dollari, si sono decisi appunto a far andare giù il rublo. Che, in queste condizioni, forse per loro è meglio.
  7. Dal link http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/ultimis...9_11.58_1314412 riporto: Borsa Mosca: indice Rts sempre piu' giu', ai minimi dal 2003 (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Mosca, 21 gen - Non ha fine la crisi della Borsa di Mosca. L'indice Rts, su cui sono scambiati i titoli denominati in dollari, perde oggi un ulteriore 1,31% a 507,57 punti, il valore piu' basso dalla meta' di novembre del 2003. Prosegue cosi' un trend che ha visto l'indice perdere il 72,5% del suo valore nel 2008 e un ulteriore 18% dall'inizio del nuovo anno ad oggi. Sulla crisi della borsa di Mosca pesa soprattutto il forte ribasso del prezzo del greggio, sceso dai 147 dollari al barile di luglio ai circa 40 di queste ore. cop (RADIOCOR) 21-01-09 11:58:00 (0131) 5 NNNN -------------------- Guarda guarda ed io che pensavo che la crisi finanziaria riguardasse solo lo sporco mondo capitalista occidentale!!!
  8. picpus

    dalla Russia di Putin

    Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/russia...ovskaja.0064981 riporto: Morte in vendita In Russia chi parla della Cecenia viene freddato senza pietà di Gabriele Cazzulini 22 Gennaio 2009 In Russia la cronaca nera continua a intrecciarsi con gli scheletri nell’armadio della politica. Se la polizia mobilita i reparti anti-sommossa nel centro di Mosca, significa che è suonato l’allarme del dissenso. La sommossa che il Cremlino teme di più è la pacifica manifestazione indetta nel punto in cui un giovane avvocato e una giovanissima giornalista sono stati freddati dalla pistola con silenziatore di un sicario, lo scorso lunedì 19 gennaio. Era pieno giorno in una delle vie più trafficate del centro di Mosca, ma nessun testimone si è presentato alla polizia. Passa per la Cecenia il filo che lega l’avvocato Stanislav Markelov alla giornalista Anastasia Baburova, le due vittime. Markelov era il difensore della famiglia di una ragazza cecena che fu strangolata a diciotto anni, nel 2000, da Yuri Budanov, ex colonnello dell’esercito russo. Condannato nel 2003 a dieci anni di carcere, Budanov ha visto ammorbidirsi la pena fino alla scarcerazione avvenuta proprio il 15 gennaio scorso, quattro giorni prima del duplice assassinio Markelov-Baburova. Markelov si era energicamente opposto a qualunque iniziativa di clemenza e stava per intraprendere una serie di ricorsi, fino alla suprema corte della federazione russa, per riportare Budanov in carcere. In Cecenia nasce anche il collegamento tra Markelov e la Baburova, che da tempo seguiva attentamente la questione dei diritti umani in Cecenia come freelance per "Novaya Gazeta", l’organo d’informazione per cui scriveva anche Anna Politkovskaya, prima che nel 2006 fosse uccisa nello stesso modo proprio il giorno del compleanno di Putin. Se le analisi confermassero che anche la Baburova era un bersaglio, e che non è stata uccisa solo perché in quel momento era in compagnia di Markelov, sarebbe la quinta giornalista di Novaya Gazeta ad essere uccisa negli ultimi cinque anni. Le coincidenze non finiscono qui. Nel giorno della scarcerazione di Budanov, che potrebbe addirittura essere reintegrato nell’esercito, a Vienna un sicario eliminava Usmar Israilov, fiero oppositore dell’attuale presidente ceceno Kadyrov. Forse è lo stesso destino di un altro oppositore ceceno, Mokhmadsalakh Masaev, scomparso dopo esser stato rapito ad agosto in Cecenia dalle forze speciali filo-russe. Sia il primo che il secondo erano stati assistiti da Markelov nella loro denuncia sull’esistenza di prigioni segrete usate dai russi per infliggere torture ai ceceni. Ma un altro filo stringe Markelov e la Politkovskaya: il primo è stato il difensore della seconda quando la giornalista fu minacciata di morte per aver denunciato le sevizie inflitte da un ufficiale russo su civili ceceni. L’uso di sicari prezzolati sembra la firma su una serie di omicidi che colpiscono giornalisti, avvocati e politici uniti dalla comune battaglia contro la politica del Cremlino in Cecenia. Oltre alla vigorosa opposizione di Markelov e dei gruppi di attivisti per i diritti umani, anche in Cecenia si sono alzate forti voci di critica davanti al rilascio di Budanov – anche da parte delle stesse autorità pro-Cremlino. Persino il presidente Kadyrov, noto per la spietatezza nei confronti degli avversari, nel 2004 aveva già chiesto all’allora presidente Putin di non accogliere la domanda di grazia per Budanov. Lo spirito di indignazione che ha raccolto la folla a Mosca ha animato anche i ceceni che hanno manifestato a Grozny. Dopo un periodo in cui il pugno di ferro russo sembrava aver stroncato il separatismo ceceno, Grozny è ricaduta nelle spirali delle faide tra i gruppi militari, i kadyrovtsy che circondano il presidente ceceno. Mentre il potere nella capitale cecena torna a sgretolarsi, nella confinante Inguscezia si infiamma la rivolta popolare contro la Russia, con rapimenti, attentati e omicidi che si susseguono ormai a ritmo quotidiano – tanto da indurre il presidente Medvedev a effettuare un viaggio in Inguscezia per annunciare misure straordinarie tali da riportare l’ordine pubblico. Oltre ai giornalisti e agli avvocati vengono eliminati anche gli ex terroristi ceceni che trovano rifugio e terreno fertile nell’Inguscezia, storico retroterra per la guerriglia cecena. Infatti su questa direttrice si inserisce un’altra serie di omicidi avvenuti all’estero che hanno decimato la leadership militare dei ribelli ceceni – tutti delitti realizzati con modalità analoghe all’omicidio di Markelov e della Baburova. Il sicario a contratto è soltanto la fase esecutiva che ha origine in un mandante ma soprattutto in un movente: impedire la diffusione di notizie sugli aspetti più critici della guerra in Cecenia. Così divampa una nuova fase della guerra cecena combattuta contro chiunque provi a rivelare verità nascoste che possono colpire le massime autorità della Russia.
  9. Ci si avvia, trionfalmente , verso la dissoluzione dell'Armata Brancaleone dell'ex-Inquisitore del Sant'Uffizio!!! Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/i+topi...+tonino.0064946 riporto: L'uovo di giornata I naufraghi della nave di Tonino 21 Gennaio 2009 Fa notizia se l’unico consigliere comunale dell’Italia dei Valori di Roma lascia Di Pietro per approdare tra le braccia di Alemanno? In teoria no, visto che si tratta di episodi locali, al massimo da destinare alle pagine di cronaca. Una piccola notizia solo se affrontata in maniera superficiale. In pratica quanto accaduto potrebbe dare il “la” a qualcosa di più grande. Questo perché il tutto succede a Roma, città che meglio di altre rappresenta quel laboratorio politico italiano citato ad ogni occasione buona. E questa è una di quelle. E’ Roma il terreno dal quale partono segnali che non si possono sottovalutare. All’ombra del Colosseo avvenne lo sdoganamento di Fini, da qui si costruì la candidatura di Rutelli alla Presidenza del Consiglio, fu proprio partendo dal Campidoglio che Veltroni ha tentato la scalata a Palazzo Chigi. Questo consigliere comunale si chiama Gilberto Casciani, uno che a forza di fare politica a livello territoriali è invecchiato. Non è quindi un pivellino. Torna in mente quindi la storiella del topolino pronto ad abbandonare la nave prima che affondi. D’altronde siamo nella città dei Palazzi e certe cose si percepiscono prima che a Montenero di Bisaccia. Insieme al valoroso Casciani abbandonano l’’Idv anche una piccola truppa di consiglieri impegnati nei municipi e il vice segretario della Federazione Romana. Tutti stufi a quanto pare di tradurre la loro azione politica in mera“ raccolta di firme referendarie”. A Roma, l’Italia dei Valori sta andando in frantumi. Un terremoto, piccolo quanto volete, ma indicativo, molto indicativo sul pessimo momento che vive il partito dell’ex Pm, ed infatti, se alla perdita del piccolo plotone romano ci si aggiungono le ambiguità del patrimonio immobiliare di Tonino, le ombre sui rapporti con l’ex provveditore Mautone e il discutibile operato del figliolo, il risultato è un calo elettorale di circa due punti, come è emerso dagli ultimi sondaggi. A forza di seminare zizzania antiberlusconiana ecco spuntare nel campo di Tonino della gramigna frutto delle sue malefatte. Ora, considerata la sfrenata passione per l’agricoltura, la semina e i raccolti, a di Pietro non resta che montare sul suo trattore ormai scarburato e dare inizio a questa raccolta molto particolare. Ne avrà di cascine da riempire.
  10. Io sono sempre presente, sono altri, quelli misteriosamente scomparsi!!! Super-arci-stra-quoto!!!
  11. Non posso che superquotare!!! Da "marinaio", anche qui, non posso che quotare! Immagino che il Generale Camporini abbia già sottoscritto il "Libro Bianco"!!! O mi sbaglio?!?!?!
  12. Il supporto artiglieresco delle navi, peraltro, già oggi, molto limitato, essendo solo le 8 "Maestrale" e i 2 "Durand de la Penne" dotati di un unico pezzo da 127/54 ed in futuro la situazione sarà ancora peggiore, prevedendosi, allo stato attuale dei progetti, solo 2 FREMM munite di un 127/64, anche se con l'utilizzo del munizionamento "Vulcano", ha una sua valenza operativa, soprattutto nella fase della preparazione dello sbarco, avvenuto il quale, decisamente superiore può essere (in termini di flessibilità d'impiego e di interoperabilità con le forze sbarcate) l'apporto dato dall'artiglieria dei reparti terrestri, a maggior ragione, se si tratta di pezzi di ben maggiore calibro di quello delle navi. Ovviamente, i cannoni non saranno di certo i primi a sbarcare ma, anche se in un secondo tempo, sempre dalle navi dovranno pervenire sulla spiaggia!
  13. Il "Daring" raggiunge la sua base di Portsmouth, eccovi il link ad un articolo in francese: http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=109267
  14. Eccovi il link all'articolo relativo: http://www.dedalonews.it/it/index.php/01/2...ongiunto-am-ei/
  15. Dal link http://www.paologuzzanti.it/?p=909 riporto un articolo che descrive ed analizza alla perfezione, il sempiterno concetto di antisemitismo: NEANCHE AI TEMPI DEL FASCISMO ESISTEVA L’ANTISEMITISMO DI MASSA DI CUI OGGI L’ESTREMA SINISTRA SI NUTRE E CHE ROVESCIA IN FIUMI DI ODIO SULLE PIAZZE ITALIANE. QUEL CHE ACCADDE NEL 1938 E QUEL CHE SCRISSE ORWELL. 19 Gennaio 2009 IL GIORNALE 19 GENNAIO 2009 di Paolo Guzzanti All’articolo uno del manuale del perfetto antisemita del XXI secolo c’è scritto: «Io non sono antisemita, io sono antisionista, i nuovi ebrei sono i palestinesi e perfino il mio più caro amico (amica, compagno di scuola, fidanzata) è ebreo/a». Il perfetto antisemita dice, come diceva Stalin quando lanciò la grande purga contro gli ebrei poco prima di morire: «L’antisemitismo è una barbarie nazifascista che noi respingiamo totalmente e con sdegno. Noi però condanniamo il cosmopolitismo». Il perfetto antisemita ha imparato che deve mostrare deferenza alle vittime di Auschwitz e subito dirà che Gaza è la nuova Auschwitz. Quando brucerà in piazza a Bologna o a Milano le bandiere con la stella di Davide, dirà a se stesso che è come se bruciasse la svastica di Hitler. Il perfetto antisemita indossa la kefiah palestinese a quadretti rossi e bianchi o a quadretti bianchi e neri. Il perfetto antisemita resterà indifferente e cambierà discorso se gli mostrate le foto dei militari di Hamas che marciano facendo il passo dell’oca e il saluto hitleriano. Il perfetto antisemita ignora che il Gran Muftì di Gerusalemme era alleato del nazismo e chiedeva a Hitler di sradicare e uccidere tutti gli ebrei che vivevano in Palestina, questa regione inesistente, inventata dall’imperatore Adriano dopo l’espulsione della maggior parte degli ebrei dal loro regno, Il cosmopolitismo come sinonimo di antisemitismo, caro a Stalin, era il nome che si usava prima dell’antisionismo per evitare di professarsi antisemita, odiatore e, in pectore, sterminatore di ebrei. Cosmopolita era Leon Bronstein, detto Trotskij, ed ebrei cosmopoliti erano i grandi padri della rivoluzione bolscevica fra cui Kamenev, Zinoviev, Sverdlov, Radek, Ioffe e Litvinov per la festa degli antisemiti di tutto il mondo i quali potevano scegliere fra i due grandi complotti ebraici da usare per giustificare il loro antisemitismo. Il primo complotto era quello degli ebrei alla guida della grande finanza e del capitalismo imperialista mondiale e il secondo quello degli ebrei alla guida del comunismo e della rivoluzione mondiale. A scelta. I giovani e i meno giovani che si rovesciano nelle piazze in questi giorni per urlare il loro odio razzista e viscerale per Israele pensano di poter prendere piccole precauzioni, indossare il loro preservativo morale della premessa antifascista per poter esprimere ciò che le viscere più profonde comandano loro. Odio. Non critica, non preoccupazione, ma odio. Al loro fianco militano moltissimi ebrei che odiano Israele e la propria stessa identità ebraica. Questo è un altro problema dell’ebraismo: l’antisemitismo interno, una varietà di quello esterno, che invoca la negazione dell’identità per raccogliere l’applauso del nemico. Un passo indietro. George Orwell, in genere citato soltanto per 1984 e per La fattoria degli animali descrisse la furia distruttiva, rabbiosa e violenta contro gli occidentali, quando Hitler attaccò la Polonia (subito imitato da Stalin, secondo accordi congiunti) e tutti i pacifisti francesi, inglesi e americani si rovesciarono come dementi per le strade reclamando «pace subito», e «no alla guerra», intendendo bloccare i governi dei propri Paesi impedendo che scendessero in guerra contro il nazismo. Quella gente orrenda raccontata da Orwell era la stessa, geneticamente la stessa, che oggi brucia le bandiere di Israele e vomita odio per gli ebrei, dicendo di essere «antisionista», per non ammettere di essere antisemita. Quando ero in Medioriente negli anni Ottanta molti colleghi dei giornali di sinistra di cui non faccio il nome per pietà, raccontavano con successo barzellette antisemite ai palestinesi riscuotendo applausi a scena aperta. Un autorevole commentatore adorava la seguente barzelletta: «Sapete che differenza c’è fra un ebreo e una pizza napoletana? Ve la dico io: venti minuti di cottura al forno». Gli antisemiti confessi hanno sempre delle barzellette bonarie sullo sterminio del popolo ebraico. Sono come l’amico ebreo. Quello che è successo e sta succedendo sulle piazze italiane è nelle foto e nei telegiornali, nei volti paonazzi, nelle mascherature. Lo stesso atto di bruciare una bandiera è un gesto simbolicamente genocida: esprime il desiderio di mettere al rogo un popolo, un’etnia. E poi Santoro. Ciò che mancava alla nostra analisi della infernale e ben padroneggiata trasmissione era l’oggetto, lo scopo di Santoro. Che non era quello di fare propaganda, non era quello di sfornare una trasmissione giornalistica squilibrata dalla parte di Hamas, ma quello di promuovere la discesa in piazza. Lo si è capito quando ha troncato brutalmente la parola di chi, seguendo ciò che aveva detto poco prima di andarsene l’Annunziata, sosteneva la necessità di capire, ricondurre alla ragione. Ciò ha fatto saltare i nervi a Santoro: razionalizzare? Capire? Cercare di descrivere i motivi del conflitto? Ma per carità: tutta la trasmissione era indirizzata allo scopo di promuovere la discesa in piazza, la scena di esaltazione collettiva alla Orwell. A costoro non importa nulla, ma proprio nulla, se nello statuto di Hamas si prescrive non già di uccidere ogni cittadino israeliano (e dunque sgozzare se possibile bambini, vecchi, donne) ma di uccidere «ogni ebreo» sulla faccia della terra. Non è una novità, ma è un dato di fatto che chi difende Hamas e Hezbollah, queste infernali creature iraniane non troppo diverse da quel che era Al Fatah fino ad Abu Mazen, compera in blocco tutto il pacchetto, compresa la prescrizione di assassinare ogni cittadino francese, italiano, americano, olandese e di non importa quale passaporto e bandiera, purché sia «ebreo». La strategia di Hamas, come prima quella di Hezbollah, è stata sotto questo punto di vista perfetta. Sapendo di non poter competere militarmente, neanche nello scontro corpo a corpo, nel combattimento casa per casa, con le truppe israeliane, i dirigenti di questa organizzazione razzista e nazionalsocialista (un’antica tradizione araba, il nazismo) che è Hamas hanno dichiarato in pubblici comizi che abbiamo visto e ascoltato che alla diversa capacità bellica si deve supplire «con l’industria della morte: noi possiamo trasformare le nostre donne, i nostri bambini, i nostri vecchi, in morti. Loro lo sanno e ne sono felici, sono pronti al sacrificio, e noi dobbiamo farli morire come scudi umani, dobbiamo far sì che la loro morte diventi la nostra migliore arma». Questo è il passaggio cui l’Idf non ha saputo porre rimedio: non è bastato che gli uomini dell’Israeli Defence Forces telefonassero a ogni casa in cui era stata sistemata una rampa, prima di bombardarla. Hamas ha costretto la gente a morire e abbiamo anche visto i video in cui le donne urlano con tutta la loro forza e il loro odio la maledizione ad Hamas, non agli israeliani, per aver causato la morte dei loro bambini. Ma per il mondo di Santoro tutto ciò è dettaglio un fastidioso dettaglio. L’industria della morte andava usata come carburante per rilanciare il vittimismo di chi ha scatenato la guerra con il lancio di migliaia di missili Grad, Qassam, katiushe e colpi di mortaio e attribuire agli israeliani, tutti, la patente di infami assassini. Gli ebrei che indossano i panni che furono dei loro persecutori e che fanno dei palestinesi gli ebrei di oggi. Sono 40 anni che sentiamo questa litania. E i giovani, i ragazzi e le ragazze italiani che vedono in televisione carri armati da una parte e bambini morti dall’altra, tutte le anime semplici e anche quelle furbe, da che parte volete che siano? Ma naturalmente dalla parte delle apparenti vittime, che poi sono le vere vittime della violenza subita all’interno di una criminale scelta propagandistica. Pochi sanno che molti ebrei ex combattenti e spesso eroi della prima guerra mondiale furono fascisti e camerati di Mussolini, il quale aveva un’ebrea come fidanzata fissa, la Sarfatti. Alcuni di quegli ebrei si suicidarono per lo schifo e la vergogna delle leggi razziali del 1938. Ma perfino sotto il fascismo e malgrado moltissime enormi infamie (la razzia del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, con partecipazione di delatori fascisti) l’Italia aveva evitato la piaga dell’antisemitismo di massa, corale, quello da «notte dei cristalli». Oggi siamo al boicottaggio dei negozi degli ebrei, all’alleanza con chi vuole la morte degli ebrei di ogni età, sesso e condizione. E questa massa violenta, stracciona, ignorante, con la bava alla bocca, agitata da capipopolo mediatici e no, che ne fanno uso per la propria protezione dei propri missili, è oggi lanciata sulle strade e le piazze italiane. Per carità, non ditegli che sono emuli di Himmler, seguaci di Goebbels, si offenderanno. Ditegli invece che difendono le buone ragioni dei nuovi ebrei, quelli che legano le donne e i bambini ai loro cannoni per farne carne da televisione e vincere sul piano politico e mediatico le guerre che non sanno combattere sul terreno.
  16. Ergo, viva il MICA VL, già VLsizzato dai carissimi cuginetti!!!
  17. In primo luogo, benvenuto in questo forum: anch'io ho il piacere (direi, anzi, l'onore) di conoscerti dal forum di "Pagine di Difesa" che frequentavo, non assiduamente, comunque, in passato (con il mio nome e cognome, in un primo tempo e con un nick diverso da quello di qui, in un secondo tempo), poi mi sono "stufato" di un certo, chiamiamolo, "disordine" (almeno a mio parere e per i miei gusti) e l'ho lasciato! Tu affermi: " ... mi ha frenato dall'iscrivemi l'idea di vedermi attribuito un grado con la losanga anzichè l'amato giro di bitta ... ", a chi lo dici, amico mio (se posso), rigiri il coltello nella piaga; guarda cosa avevo proposto nel topic al link che segue: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=8560 , ma, come vedi, non ho avuto fortuna! Venendo all'argomento del presente topic, mi compiaccio che la pensi esattamente come me e, conoscendoti, non mi meraviglio! Per concludere, buona e proficua permanenza nel forum! EDIT Aggiungo, a proposito della affermazione: " ... però, come giustamente ricordato da Madmike, è di progetto e costruzione solo francese ... ", ciò, non può che essere considerato, che come un altro pregio
  18. Sul tragico incidente in argomento, eccovi, dal sito del Ministero della Difesa francese, il link ad un articolo: http://www.defense.gouv.fr/ema/forces_inte..._large_du_gabon ed il link ad una scheda descrittiva del contingente francese presente, in permanenza, in Gabon (FFG = Forces Françaises au Gabon): http://www.defense.gouv.fr/ema/layout/set/...view/full/96509 Il bilancio aggiornato è di 7 morti, 1 ferito ed 1 disperso.
  19. Come era prevedibile, gli israeliani hanno respinto, al largo delle coste di Gaza, il battello del tizio (che non posso nominare, talmente mi fa schifo!) di cui si parla nell'articolo al link seguente http://www.difesa-oggi.it/archives/0007295.html e che riporto: GAZA: RESPINTA NAVE PACIFISTA CON A BORDO CARUSO (AGI/REUTERS) - Nicosia, 15 gen. - Nella notte quattro unita’ della Marina militare israeliana hanno intercettato e respinto davanti alla costa di Gaza la “Spirit of Humanity”, la nave dell’organizzazione non governativa Free Gaza con a bordo l’eurodeputato di Rifondazione, Francesco Caruso. Fonti dell’ong hanno riferito che dopo che le unita’ israeliane hanno minacciato di far fuoco, la “Spirit of Humanity” ha fatto rotta verso Cipro. A bordo della nave dei pacifisti, che batte bandiera greca, ci sono 21 persone tra cui deputati, medici e giornalisti europei e 200 casse di aiuti per la popolazione palestinese. La “Spirit of Humanity” e’ stata intercettata un centinaio di miglia a nord-est di Gaza. (AGI) Lo stesso individuo, aveva tronfiamente dichiarato, al link che segue, http://www.difesa-oggi.it/archives/0007285.html , ciò che ho evidenziato in grassetto: GAZA: CARUSO, PARTO DOMANI DA CIPRO CON NAVE CARICA DI AIUTI (AGI) - Roma, 10 gen. - Salperemo domani da Larnaca, isola di Cipro, con la speranza di sbarcare a Gaza, siamo in tutto una trentina di persone, medici soprattutto, ma anche giornalisti e attivisti per i diritti umani, per portare quattro tonnellate di aiuti e medicinali ed un segnale di solidarieta’ ad un popolo stremato da bombardamenti, stragi ed assedio. E’ quanto racconta, in una nota, il ‘no-global’, Francesco Caruso ex-deputato di Rifondazione Comunista. “Rompere l’assedio e violare il blocco navale, per rompere il muro di indifferenza e di silenzio che separa con sempre piu’ distanza - aggiunge - la nostra Europa ed il massacro di un popolo che scivola tra una notizia sull’andamento dei saldi e la prossima edizione del ‘Grande Fratello’. La nostra unica arma sara’ un barcone, una nave un po’ squattrinata che, ad occhio e croce - precisa - e’ una via di mezzo tra le attrezzate navi di assalto di Greenpeace ed i barconi degli immigrati che arrivano a Lampedusa”. Caruso poi osserva: “il viaggio durera’ 22 ore nella migliore delle ipotesi: arriveremo al blocco della marina israeliana, un blocco che viola sfacciatamente le norme sulla navigazione in acque internazionali e si arroga il diritto di incarcerare anche il mare. Abbiamo gia’ comunicato alle autorita’ il nostro programma di viaggio, la rotta che seguiremo, il carattere umanitario della missione”. Ed in caso di diniego da parte della marina militare israeliana? “Continueremo la rotta prestabilita - dice Caruso - comunicando via radio la nostra determinazione ad arrivare a Gaza per scaricare gli aiuti e il carattere illegale di qualsivoglia intervento violento teso a fermarci. Del resto il serbatoio della nave non contiene sufficiente carburante per effettuare un eventuale viaggio di ritorno ed anche per questo a Gaza dobbiamo - conclude - necessariamente sbarcare”. (AGI)
  20. Forse pensa che la nostra Marina debba, da sola, fare la guerra ad una potenza dotata di sottomarini nucleari d'attacco (quale era ed è la Gran Bretagna)! Comunque, sicuramente, qualcosa di meglio della "ARA", la "MMI" saprebbe fare!!!
  21. picpus

    dalla Russia di Putin

    o, magari, l'ha mai avuta una politica estera, da quando è nata la Repubblica?!?!?! In realtà, due sole decisioni, dal 1946 in poi, prese dal governo pro-tempore, hanno avuto una valenza strategica: l'adesione alla Nato e l'installazione degli euromissili a Comiso!
  22. Ma quale scelta vuoi che sia stata fatta, per unità che si prevede dovranno entrare in servizio nel 2020!!!
  23. Potrebbero non essere, numericamente, sufficienti [durante le due missioni nel Golfo Persico, le 12 fregate ("Maestrale" + "Lupo") e, nella seconda, pure i caccia, bastarono a stento a garantire le varie turnazioni in teatro operativo (occorre considerare, ovviamente, anche il tasso di indisponibilità di una parte delle unità in servizio) e durante una delle due missioni (se non erro, la prima) fu necessario utilizzare le "Minerva" in Mediterraneo Orientale con funzioni di fregata]! Confermo: " ... Dans le cas de l'intégration à un bâtiment de la classe corvette, le radar utilisé est le radar multifonctions du navire. ... ". Il MICA può utilizzare due diversi tipi di lanciatore: il CLA (Conteneur Lanceur Autonome) o il Sylver 35 (nonché tutti gli altri Sylver): " ... Outre les conteneurs de MBDA, le VL Mica peut également être tiré depuis des lanceurs Sylver A35, développés par DCNS. ... ". Sulle future FREMM greche ( http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=109240 ) vi saranno 16 Aster 30 e 24 MICA VL! Quoto!
  24. Sul MICA VL oltre i link che ho inserito al post n° 45 ( http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=195661 ), eccotene un altro: http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=108678 Premesso che l'opzione del MICA VL è da prendere in considerazione, sia che esista e/o sia fattibile la versione utilizzabile un canister quadpack, sia che non esista e/o non sia fattibile, il punto della questione è che non si tratta di voler prevedere cosa avverrà nel 2035 (2020 + 15), ma DOMANI! La situazione geostrategica (come dovrebbe aver insegnato l'assolutamente inopinato crollo dell'URSS) può cambiare da un giorno all'altro e, pertanto, non è proprio il caso, per una Marina come la nostra, che potrà contare sempre su numeri limitati di unità navali, andare a costruire un'intera classe di navi buone solo (esagero, volutamente) per ... prestare soccorso ai clandestini! Inoltre, già oggi, per la durata dei conflitti attuali (vedi tutte le varie guerre arabo-israeliane, nonché il conflitto russo-georgiano, nonché le due guerre in Iraq) non serve a nulla che una nave sia "upgradabile", perché la fase "calda" di qualsiasi guerra moderna, dura poche settimane!!!
  25. Forse sarebbe il caso di ricordare al nostro collega forumista dal nick numerico, che, a parte il (e non la) "Cavour", quasi tutte le unità della nostra Marina, da combattimento ed ausiliarie, sono dotate di ponte di volo idoneo all'operatività di almeno un elicottero medio e sono provviste di relativo hangar per ricoverarlo!
×
×
  • Crea Nuovo...