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Gianni065

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  1. Gianni065

    Esplosione B-1

    Sì, il velivolo è andato distrutto dopo un atterraggio ed i quattro dell'equipaggio sono stati evacuati in tempo. Alcune fonti dicono che l'aereo era già in difficoltà ed era un atterraggio di emergenza, altre dicono che l'aereo avrebbe urtato qualcosa sulla pista (o i motori avrebbero ingerito qualcosa). Non è comunque un periodo fortunato per l'USAF...
  2. L'idea di questo studio è nata ed è stata sviluppata da alte personalità militari (o comunque gravitanti nel mondo militare) che facevano parte dell'Istituto di Alti Studi della Difesa Nazionale, l'IHEDN . Conosco poco questa struttura, ma ne riconosco le caratteristiche come molto simili a quelle di molte altre strutture analoghe che operano in altri paesi, USA e Inghilterra soprattutto ma non solo. Si tratta di strutture di analisi, studio e approfondimento, solitamente molto qualificate. Non strettamente militari, si avvalgono però di docenti ed esperti militari o ex-militari e qualche volta hanno veri e propri programmi comuni per la formazione dei quadri militari. A quanto pare, l'IHEDN è però una struttura molto più complesse delle altre, distribuita capillarmente sul territorio con decine e decine di sedi, e riunisce (direttamente o attraverso varie associazioni collegate) decine e decine di migliaia di persone. In particolare, l'idea e il sostegno a questo rapporto è nato in seno all' Association des Auditeurs che riunisce - a quanto leggo, tutti coloro che nel tempo hanno partecipato ai lavori e alle conferenze dell'Istituto. In tutta sincerità, quando il numero di "esperti" si fa così ampio, inizio a dubitare sulla capacità di una struttura di mantenere livelli qualitativi elevatissimi in determinate materia (dove gli esperti veri sono davvero pochini) e il tutto mi pare assumere la valenza di uno strumento di adesione e influenza politica, più che di analisi tecnica e strategica. Se devo confrontare i risultati della produzione tecnica dell'IHEDN con quelli della RAND, ad esempio, quest'ultima mi pare su vari ordini di grandezza superiore, sia in termini quantitativi che qualitativi. Se invece devo confrontare la produzione politica, è esattamente il contrario... Ma lasciamo perdere il tutto. Il Rapporto Cometa (che non è quindi un rapporto ufficiale ma un rapporto indipendente e privato, sostenuto da eccelsi nomi del mondo militare francese) conclude che alcuni avvistamenti sembrano poter trovare unica spiegazione in una forma di vita intelligente extra-terrestri, sebbene ciò non sia dimostrato. E di qui parte sull'opportunità di prendere adeguate misure militari, politiche e strategiche. Di recente, mi pare, c'è stata una simile posizione in Giappone. Ora, io purtroppo non posso fare a meno di ricordare che sul caso dell'11 settembre 2001 ho visto persone estremamente qualificate, come il generale Stubblebine, sostenere le cavolate del buco troppo piccolo al Pentagono, dopo aver speso anni a cercare di dimostrare l'esistenza di una specie di organizzazione segreta in grado di controllare le menti umane a distanza e l'esistenza degli UFO e del paranormale. Nè posso scordarmi di un fisico nucleare di levatura mondiale, come Jones, che sostiene l'utilizzo di termite al WTC dopo aver speso anni a cercare di dimostrare che Cristo è stato in America latina. E che dire di Sagadevan, ingegnere aeronautico e pilota, che sostiene che un aereo come il 757 non può volare basso e veloce, dopo aver speso anni in ritiro mistico e spirituale in Alaska? E che dire delle decine e decine di piloti di PFT, tra i quali persino stimatissimi ed eroici piloti di F-15E che vagabondano come accattoni predicando la prossima fine del mondo o dichiarandosi Dio? Che voglio dire? Che di gente strana ce n'è parecchio in giro, e non ho dubbi che un pilota come quelli citati non esiterebbe a mentire spudoratamente pur di sostenere una teoria che gli piace. L'hanno già fatto, piloti e altri esperti. Se quindi prendiamo con le pinze le altisonanti qualifiche dei redattori di quel rapporto, e andiamo a vedere piuttosto ai dati di fatto su cui si basano le loro conclusioni, temo che alla fine finiamo a leggere testimonianze. Testimonianze che potrebbero anche essere vere, ma anche del tutto inventate. Come ho già detto, ogni cosa va esaminata con la lente estremamente critica, quando si parla di cose che hanno una così bassa probabilità di essere vere. Ci sono persone qualificatissime che sostengono che molti esseri umani sono lucertoloni travestiti (in stile Visitors, per intenderci) e il fatto che siano qualificatissimi non legittima a pensare che una simile fandonia sia vera. E allo stesso modo potremmo ritrovare analoghe testimonianze sul Mostro di Loch Ness, o sullo Yeti... Purtroppo su certi argomenti le qualifiche professionali da sole non bastano. :-)
  3. E' molto difficile dire se un missile avanzato è superiore a un altro missile avanzato. Sulla carta le prestazioni di uno Slammer non sono per nulla impressionanti rispetto a quelle di un R-77 o di un Derby o - meglio ancora - di un MICA. Quest'ultimo, sulla carta, è forse il migliore di tutti. Ora, tenuto conto che nelle reali condizioni operative di un campo di battaglia aereo moderno, una portata effettiva di 40-50 km e una velocità iniziale di circa Mach 4 sono prestazioni più che sufficienti per un missile a guida radar attiva, la superiorità di un sistema rispetto all'altro va ricercata nella qualità dei componenti elettronici, del software, ecc... Aspetti che ben difficilmente sono noti (e spesso si palesano solo al momento... dell'uso). In ogni caso, tutto lascia ritenere che la nuova generazione di missili aria-aria israeliani non abbia nulla da invidiare a nessun altro modello. ;-)
  4. Il Rapporto Cometa non è un documento ufficiale, ma è vero che molti organismi ufficiali hanno studiato il fenomeno UFO. Tra questi, la stessa USAF e l'AMI. Questo dimostra che non è vero che le istituzioni abbiano ignorato il fenomeno e non è vero che abbiano cercato di "nasconderlo". Nessuna indagine (degna di questo nome), però, ha mai trovato elementi oggettivi che possano legittimare il sospetto che intelligenze aliene stiano visitando la Terra. Credo che tutti noi abbiamo creduto agli UFO (per comodità espositiva qui parlo di UFO nel senso di manifestazioni di intelligenze extra-terrestri) in qualche momento della nostra vita e credo che a tutti noi piacerebbe che gli UFO esistessero. I fatti però sono quelli che sono. La probabilità che una vita intelligente possa giungere qui sulla Terra nello stesso periodo in cui esiste la nostra civiltà intelligente (o pseudo-tale) è così infinitesimale da poter essere assimilata a ZERO. Richiamo a puro titolo indicativo le equazioni di Drake che sulla base dei parametri conosciuti oggi, ci dicono che nella nostra Galassia potrebbero esserci contemporaneamente 2,3 (due virgola tre) civiltà intelligenti. Dato che una siamo noi, statisticamente ce ne potrebbe essere un'altra. Ma la Galassia ha un diametro di 100.000 anni luce e contiene 300 miliardi di stelle. Anche a voler prendere con diffidenza i calcoli di Drake, è un fatto che le probabilità che due civiltà intelligenti si scoprano e si incontrino sono praticamente zero. Da decenni il progetto SETI tenta di aumentare queste scarsissime probabilità mediante l'ascolto delle radiofrequenze, senza esito. Ne deriva, ed è bene ficcarselo in testa, che per qualunque presunto "avvistamento" qualsiasi ipotetica spiegazione diversa da quella di una vita intelligente aliena è di gran lunga più probabile e attendibile, per quanto assurda o strampalata possa apparire ! L'investigatore serio e obiettivo ha ben chiaro questo aspetto, e sa quindi che qualsiasi spiegazione (compresa quella, estremamente antipatica, che molti testimoni anche qualificatissimi possano mentire) ha infinite più probabilità di essere vera di quanto non lo sia l'ipotesi extra-terrestre. Tenendo bene a mente questa evidenza, questo tipo di investigatore vaglierà con occhio estremamente critico qualsiasi avvistamento, e cercherà di capire se un avvistamento può essere spiegato in altri modi, se i testimoni stanno mentendo, ecc... Sono certo, però, che anche gli investigatori più scettici e critici, vorrebbero essere smentiti: a tutti piacerebbe scoprire non solo che non siamo soli (l'universo è grandissimo e le stesse statistiche di prima ci suggeriscono che potrebbero esserci migliaia di civiltà) ma anche che qualcuno si sta mettendo in contatto con noi. L'approccio di persone come Benni, però - forse innamorate del romantico fascino di questa materia così misteriosa e appassionante - è diverso: loro credono, vogliono credere e cercano conferme a ciò che credono e che vogliono credere. E le trovano con la massima facilità, visto che dall'altra parte c'è chi ha tutte le intenzioni di farglielo credere (consapevolmente o meno). Uno vuole credere, l'altro vuol farglielo credere... che contraddittorio c'è? Non parliamo poi di quanto si abbassino le già infinitesimali probabilità di cui dicevo prima, laddove pensiamo all'estrema varietà degli avvistamenti (che implicherebbero non una, ma decine di civiltà con decine di tecnologie diverse) e all'illogicità del comportamento di questi visitatori (ora gentili, ora crudeli rapitori, ora curiosi esploratori, misteriosi ma che poi vanno in giro con mille luci colorate... ecc... ecc... ecc...) Infine, è singolare come si tenda a umanizzare l'alieno. Abbiamo già visto altrove in questo forum che all'inizio dell'era missilistica la gente vedeva sigari volanti, al punto che si chiamavano "salsicce volanti" in inglese. Nel tradurre il termine gli fu preferito quello di "dischi volanti" e da allora la gente prese a vedere dischi volanti e abbandonò i sigari. Vediamo spesso questi alieni che sfoggiano luci colorate (il che è patetico) e che hanno sembianze e forme umanoidi, si comportano come umanoidi (usano scalette, tubi, periscopi, bracci telescopici). Ma dove sta scritto che la vita dovrebbe svilupparsi altrove con gli stessi schemi di quella terrestre? E dove sta scritto che la corrispondente razza intelligente dovrebbe avere sembianze umanoidi? Perchè vediamo strumenti tecnologici che in generale sono molto simili a quello che possiamo immaginare con le nostre conoscenze scientifiche? Perchè cerchiamo radiazioni nei posti in cui sarebbero atterrati gli UFO? (pensate a un F-35 che atterra e decolla nel deserto in mezzo a una tribù primitiva.. hai voglia a cercare tracce con il contatore Geiger...). La vita intelligente potrebbe giungere da noi in qualsiasi forma, e con qualsiasi mezzo. Noi ci aspettiamo astronavi a misura d'uomo e magari quelli viaggiano in un affare grosso come un posacenere. I loro organi sensoriali potrebbero essere del tutto diversi dai nostri (e relative frequenze "di lavoro"). Il cervello, i nervi, i muscoli, le ossa, i tessuti... sono il modo in cui la vita si è sviluppata sulla Terra. Magari da qualche altra parte la razza intelligente assomiglia a un riccio di mare. O a una cicoria. Sbaglia Benni a pensare che noi si escluda a priori qualsiasi possibilità che una vita aliena intelligente possa giungere sulla Terra. Non lo escludiamo e anzi lo auspichiamo. Ma l'approccio che abbiamo è razionale, logico, scientifico. Se dovessi sentire tre testimoni che hanno visto un UFO, io li sentirei separatamente e contemporaneamente, cercando di verificare se cadono in contraddizione tra loro. Cercherei di capitare se possono essere stati vittime di uno scherzo. Probabilmente un investigatore "passionale" come Benni non farebbe mai nulla che possa mettere in difficoltà i suoi testimoni. Lui vuole crederci, è predisposto a crederci, già ci crede. Non avrebbe proprio, probabilmente, lo schema mentale idoneo a pensare criticamente a come verificare l'attendibilità dei testimoni o a dove ricercare possibili spiegazioni alternative. ;-) EDIT correzione refusi
  5. Riassumo in parole semplici per Black Knight. Nella carica cava l'effetto che si ricerca è la penetrazione. Questa viene ottenuta facendo in modo che l'esplosione di una certa quantità di esplosivo disposta attorno a un cono cavo di metallo (in genere rame) "fonda" quel metallo e lo scagli in avanti provocando un dardo fuso che - per la temperatura altissima e per la velocità del dardo - fonde e perfora la corazza o il bersaglio. Ovviamente l'esplosione deve avvenire a una distanza precisa dal bersaglio. Se avviene troppo presto o troppo tardi l'intera sequenza non funziona come dovrebbe. Per le sue caratteristiche, la carica cava tende a creare un "foro" di ingresso relativamente piccolo di diametro, attraverso il quale si riversano gas roventi e metallo fuso con effetti devastanti per chi si dovesse trovare dietro alla corazza penetrata. Sempre per le sue caratteristiche, la carica cava sviluppa gran parte della sua energia "in avanti" più o meno concentrandola verso la direzione di penetrazione. Gli effetti "collaterali" all'indietro o tutto intorno sono molto più limitati. Di qui vediamo due vantaggi fondamentali: la velocità del proiettile/missile non incide sull'efficacia della carica cava (attenzione però: l'eventuale rotazione di stabilizzazione del proiettile/missile invece incide, e difatti - ove fosse presente - va annullata in qualche modo. Anche per questo si ricorre a proiettili e missili stabilizzati con alette) e la limitatezza dei danni collaterali consente l'uso di armi con carica cava anche a distanza ravvicinata. La capacità di penetrazione di una carica cava dipende generalmente dal suo diametro, più che dalla quantità di esplosivo che contiene. Ovviamente, maggiore il diametro, maggiori le dimensioni del liner, maggiore la quantità di esplosivo richiesta. In genere una carica cava riesce a penetrare da 3 a 7 volte il proprio diametro, secondo il tipo di materiale che penetra (acciaio, cemento ecc...) e la sofisticazione tecnologica della carica stessa. La carica cava gradisce un bersaglio compatto e omogeneo. La presenza di "strati" di materiale disomogeneo (o addirittura spazi vuoti) lungo la direzione di penetrazione tende a deviare e disperdere il "dardo di plasma" che assicura la penetrazione. Spero di aver sintetizzato tutti i punti salienti della questione "carica cava".
  6. Gianni065

    F-15 USA vs SU27 Russia

    Comunque, il concetto di base è che i missili aria-aria delle generazioni più recenti tendono ad annullare le differenze prestazionali tra le piattaforme. Per questo è sempre più importante l'avionica (vedere prima significa sparare prima) , il controllo della RCS (e qui si innestano i vantaggi degli Stealth), la persistenza (=autonomia) e ovviamente tutti quegli assetti ormai imprescindibili (aerei AEW, ELINT, Tanker, ecc...) Dobbiamo abituarci a considerare lo scontro aereo come una battaglia complessa, in cui vince chi riesce a controllare, coordinare e comandare meglio di quanto sappia (o possa) fare l'avversario, ed il cui esito non è un numero X di abbattimenti bensì la totale distruzione delle forze aeree nemiche. In questo contesto, vincere o perdere qualche duello isolato è assolutamente insignificante in rapporto al risultato finale (che peraltro ormai si consegue nel giro di pochissimi giorni - se non poche ore - dall'apertura delle ostilità). Personalmente, poi, tendo a dare molta importanza alla "guerra invisibile", quella fatta di ECM, ECCM ed ESM. E' una guerra che in poche ore può cambiare completamente le sorti di un conflitto, se non intervengono altri fattori. Faccio qualche esempio di esperienza storica. Quando la flotta israeliana si scontrò con le unità siriane, nel 1973, i dati sulla carta erano a favore di queste ultime. Le navi israeliane erano armate di missili Gabriel (20 km di gittata) quelle siriane di missili Styx (40 km di gittata) e nessuna delle due forze disponeva di validi sistemi antimissile. Le navi israeliane stravinsero perchè le loro ECM resero del tutto impotenti gli Styx. Durante la guerra del Vietnam i B-52 si sarebbero estinti, se non ci fossero state le ECM a deviare i missili SA-2 (decine di missili lanciati contro ogni singolo bombardiere). Capirete che basta "azzeccare" la contromisura corretta, e nel giro di un'ora i vostri caccia possono diventare invulnerabili nei confronti dei missili aria-aria nemici (e viceversa). Chiaramente solo la prova del fuoco può dire se una contromisura è efficace o meno, e ogni informazione su questi aspetti è non solo segreta, ma in costante evoluzione. Nelle esercitazioni che si fanno in tempo di pace e persino nei conflitti contro avversari non particolarmente pericolosi, le ECM ed ECCM (quelle vere) non vengono mai impiegate (e quindi rivelate). Ma un'attenta analisi delle guerre arabo-israeliane (comprese quelle più recenti) consente di trarre preziose indicazioni sul peso della guerra elettronica (e anche il conflitto delle Falkland non ha scherzato, in proposito). ;-)
  7. La distanza non c'entra direttamente con la pericolosità. Il principio di funzionamento della carica cava è tale che l'efficacia della testata non risente nè della distanza nè della velocità a cui è sparata. Il motivo per cui i lanciarazzi sono pericolosi da distanza ravvicinata è invece proprio quello che citi: la precisione. O meglio, l'imprecisione. Trattandosi di armi non guidate e con un sistema di puntamento estremamente elementare, è evidente che all'aumentare della distanza aumenta esponenzialmente l'imprecisione e quindi la probabilità di mancare del tutto il bersaglio. ;-)
  8. Allora il problema è risolto, Benny! La prossima volta, basta che i tuoi testimoni dicano che un coso con due antenne in testa, la faccia verde, e 8 zampe, è sceso da un disco volante e gli ha rapinato il portafogli, e vedrai che i giudici si faranno in quattro per trovare il colpevole! Per la miseria... se a uno l'alieno gli si spiaccica in faccia cosa vince? Scherzi a parte, Benni, leggo: Così veniva riportata la notizia. Furono due donne ad avvistare la giostra violante. Adesso i testimoni sono diventati 37 e addirittura i "primari" - che a rigor di logica dovevano essere solo le due donne, sono diventati tre. Poi leggo qui: http://www.ufologia.net/headlines/articolo...ARTICOLO_ID=609 Quindi dopo DUE ANNI è saltato fuori un terzo testimone... che ha visto pure l'omino Michelin alto 1.20 che manovrava il tubo ('mazza che tecnologia 'sti alieni... percorrono anni luce per arrivare fin qui con astronave addobbate in stile discoteca anni '70... e poi aspirano i campioni con l'aspiravolvere a mano... e scendono con la scala.... mi pare un film anni '50) ... e adesso i testimoni sono 37 ! Ma la cosa più buffa è questa: "La reazione degli ufologi del Cun nei confronti della relazione è positiva ed il testimone è ritenuto attendibile, visto che alcuni dettagli corrisponderebbero con notizie mai divulgate e a conoscenza solo degli esperti". In un paesotto come quello, notizie mai divulgate? Con due donne cinquantenni come testimoni? La mattina dopo persino i gatti del paese sapevano ogni dettaglio, altrochè. Benni, continua pure la tua caccia agli UFO se sei così convinto di queste storie... ma accetta il sarcasmo e la profonda diffidenza di chi - laddove voi vedete avvistamenti "attendibili" - vede solo un mucchio di corbellerie.
  9. Qualche considerazione personale. 1) Non credo alla storia dell'informazione tutta in mano a una persona. L'informazione non è solo televisiva, tanto per iniziare, e se si considera l'insieme di informazione fatta dalle TV analogiche, TV digitali, TV satellitari, Radio, Giornali e Periodici, Cinema e Libri, direi che i maggiori "colori" sono distribuiti abbastanza bene senza particolari vantaggi. 2) Tentare di incalanare il dibattito politico televisiva con una legge come quella sulla par-condicio è - a mio avviso - illiberale e inutile. Illiberale perchè le reti televisive hanno il diritto di schierarsi ed essere schierate come pare e piace a loro. Inutile perchè puoi dedicare anche lo stesso tempo a ciascun candidato, ma puoi fare ugualmente in modo di favorire l'uno o l'altro. Basta fare le domande giuste, con il tono giusto, e puoi mettere in difficoltà chiunque, o agevolare chiunque. E allo stesso modo, se mandi in onda un intervento in parallelo con una bella partita di calcio o un filmone in prima visione, condizioni indirettamente il numero di spettatori. 3) Puntare sui confronti televisivi è la sconfitta della cultura e dell'intelligenza di un popolo. E' un sistema che non ho mai gradito (tipico, ad esempio, in USA) perchè un candidato può anche essere estremamente bravo, capace, onesto... e non avere la minima capacità di gestire un dibattito/confronto televisivo. Se va avanti così, il futuro della nostra classe politica non sarà in mano a buoni politici ma a bravi attori. Dovremmo educare la gente a valutare i candidati innanzitutto con i programmi di governo, e anzichè invitare gli aspiranti premier in TV, dovremmo invitare professori di economia ed esperti vari che commentino e spieghino luci e ombre di quei programmi. Scusate se sono un po' drastico, ma ho una certa repulsione nel notare come la competizione politica stia diventando una competizione sportiva con tanto di tifo da stadio, con tanti spettatori che esprimono giudizi (spesso pregiudizi) senza aver mai letto sul serio un programma politico. Più va avanti questa situazione, più ci toccherà meritarci uomini politici che ci illudono con mirabolanti promesse di "tagli alle tasse", "stipendi più alti", "servizi migliori" senza minimamente spiegarci da dove dovrebbero prendere i soldi necessari per realizzarle e senza spiegare chiaramente come intendono affrontare i temi sociali più importanti. ;-)
  10. Gianni065

    F-15 USA vs SU27 Russia

    Impossibile stabilirlo a priori, dato che reali capacità dei radar, delle ECM e dei sistemi aria-aria dei due velivoli non sono dati resi pubblici (specialmente quelli del SU-27). Inoltre bisogna vedere di quali versioni si parla e di quale armamento viene impiegato. Voglio dire, sulla carta il SU-27 ha tutti i vantaggi, se però poi all'atto pratico si scopre che le ECM dell'Eagle sono in grado di mandare in tilt i missili o il radar del Flanker, come la mettiamo? Parlando per vie generali, in un confronto come quello descritto, laddove il SU-27 fosse armato di missili della classe AA-12 e l'F-15 di missili della classe AIM-120, è probabile che entrambi i velivoli si vedrebbero e si sparerebbero pressochè contemporaneamente. A quel punto l'esito del duello sarebbe affidato ai missili e alle ECM / manovre di scampo. Se i missili funzionassero entrambi a dovere, senza essere influenzati dalle ECM e dalle manovre di scampo, è molto probabile che la faccenda si concluda con un pareggio e due piloti che scendono appesi al paracadute.
  11. Gianni065

    F-15 Atterra Con Un'ala Sola!

    Mi spiace per chi non crede al fatto dell'F-15 atterrato senza un'ala perchè si perde un pezzo di storia aeronautica. E' storia. E' realmente accaduto, così com'è accaduto il Pardo's Push.
  12. Smettiamola un po' con questa storia dei messaggi falsi di Bin Laden L'autenticazione dei messaggi non parte certamente solo dalla CIA, ma sono gli stessi giornalisti ed esperti del mondo arabo e islamico ad autenticarli. Chiaramente un conto è autenticare un video o un file audio (dove ci sono elementi concreti che consentono l'autenticazione) e altro conto è autenticare un messaggio scritto letto da un portavoce o diffuso sulla rete. In ogni caso, nel momento in cui Al-Qaeda - che dispone di una serie di portavoce più o meno "ufficiali" - non smentisce l'autenticità di un messaggio e anzi lo avvalla, si può stare abbastanza sicuri che il messaggio è autentico. Il fatto che Bin Laden sia moribondo in una grotta è una mera illazione. Diversi elementi lasciano ragionevolmente ritenere che le sue condizioni di salute non siano delle migliori, ma nessuno può dire dove si trovi realmente e di quale livello di assistenza sanitaria goda. Per quanto ne sappiamo, potrebbe tranquillamente trovarsi nelle Filippine o in Malesia o in Sudan o nello Yemen o in qualche altro posto impensabile. Osama Bin Laden è una pedina propagandistica estremamente importante per il fondamentalismo islamico, la sua figura altamente simbolica tiene assieme gruppi estremamente variegati e aiuta non poco a trovare supporto umano e finanziario. I suoi messaggi non sono realmente destinati all'Occidente (anche se è indubbio che i governi occidentali, per una ragione o per l'altra, hanno spesso interesse a dar loro un valore superiore a quello che probabilmente hanno) ma sono destinati a motivare i vari gruppi di fondamentalisti, a fornire materiale propagandistico utile ad arruolare nuove leve, a diffondere l'immagine di un' Al-Qaeda ancora forte. L'Amministrazione americana non ha alcun interesse a coltivare l'immagine di un Bin Laden vivo e pericoloso: tutt'altro. Il più grosso successo per questa o per qualsivoglia amministrazione che governi gli Stati Uniti, sarebbe proprio quello di catturare o eliminare Bin Laden, non certo di agitarlo come uno spauracchio.
  13. A voler essere cinici, nulla impedirebbe di vendere Alitalia (senza il nome) a chicchessia, francesi compresi, e poi ricreare Alitalia ex-novo come compagnia di bandiera. Sarebbe un cammino lungo ma alla fine ci ritroveremmo con una compagnia nuova, sana e italiana. Dico questo perchè Alitalia se l'è cercata, o meglio se la sono cercata i sindacati, per come la vedo io. Troppi privilegi, troppe regalie, troppi sprechi. Al di là delle utopie, è evidentissimo che la mossa di Berlusconi serve solo a guadagnare tempo nella speranza di poter gestire la faccenda da capo del nuovo governo (e siccome la faccenda è una rogna colossale, è più che probabile che Berlusconi sia consapevole che la sua mossa non servirà a nulla ma gli consentirà - demagogicamente - di dire: "io ci ho provato e loro hanno continuato imperterriti verso il baratro"). Dubito infatti che esista una cordata di investitori intenzionata a buttare via i propri soldi in un'impresa che definire disperata è eufemistico. D'altro canto, per vedere le cose a 360 gradi, è anche molto scorretto che un governo uscente, a poche settimane dalle elezioni, spinga l'acceleratore su una questione così importante come la vendita (o meglio la svendita) della compagnia di bandiera. Sarebbe stato politicamente più opportuno (ed elettoralmente molto più vantaggioso) sospendere le trattative e lasciarne la ripresa e conduzione al nuovo governo, qualunque esso sia. In ogni caso, qualunque sia l'esito di questa vicenda, l'avventura Alitalia sembra definitivamente terminata. L'Italia non sarà l'unico paese a restare senza compagnia di bandiera (in USA è così da un pezzo, e il fallimento di TWA e Panam non fu meno doloroso) e le esigenze reali sono quelle di razionalizzare il sistema aeroportuale e distribuire adeguatamente gli slot affinchè - alla fine di tutto - non siano per l'ennesima volta i consumatori a rimetterci.
  14. Non si tratta di una nave militare vera e propria, però, ma di un mercantile civile noleggiato dall'US Navy per trasportare equipaggiamenti delle forze armate. Non è nemmeno chiaro se a sparare siano stati militari o contractors. Certo è che i venditori egiziani devono essere stati tratti in inganno dal fatto che la nave era civile. Probabilmente non si sarebbero azzardati ad avvicinarsi troppo a una nave militare americana. Ho dei dubbi anche sulla capacità di sentire messaggi di avvertimento: su un barchino con il motore acceso non è che si senta poi molto. Considero anche credibile che le pallottole che hanno colpito i marinai sul barchino non fossero state sparate direttamente contro il natante. Sparare sull'acqua con armi leggere non è mai una buona idea: è impressionante come l'acqua faccia rimbalzare le pallottole. Se hanno sparato a 20-30 metri davanti alla prua del natante, in direzione del natante... tanto valeva sparargli direttamente addosso. A giudicare da quello che ho letto sinora, è un incidente che - con un po' di accortezza - forse poteva essere evitato senza pregiudicare la sicurezza della nave.
  15. Benni, hai portato testimonianze e dati di qualcuno che ha visto qualcosa di anomalo. C'è stato un tempo in cui i militari hanno creduto alla possibilità che gli UFO fossero alieni (l'USAF avviò un programma di studio, la NATO impartì istruzioni ai propri piloti su come relazionare gli avvistamenti anomali) ma l'ipotesi è stata definitivamente scartata. Di sicuro l'interesse per le anomalie resta (laddove un avvistamento potrebbe essere messo in relazione con qualche mezzo segreto sviluppato dal potenziale nemico) e pertanto è giusto che esse vengano segnalate e investigate, ma con occhio ben diverso rispetto all'ipotesi aliena. Le probabilità che quei rarissimi casi che vedono coinvolti testimoni affidabili in circostanze affidabili (perchè non sempre una qualifica professionale è sinonimo di assoluta affidabilità: esistono fin troppi casi di persone qualificatissime che a un certo punto hanno cominciato a sparare corbellerie) e che non trovano immediata spiegazione in qualche fenomeno naturale, siano dovute a mezzi alieni, sono 1 su centinaia e centinaia di milioni. E' invece molto più probabile che quei casi trovino altre spiegazioni (a partire da fenomeni naturali poco conosciuti per finire a veri e propri scherzi di qualche buontempone) senza necessità di tirare in ballo alieni ed extra-terrestri. Rammento che molto spesso si definisce "inspiegabile" un fenomeno che invece andrebbe qualificato come "inspiegato". Ossia un fenomeno per il quale possono esistere numerose spiegazioni, ma non è possibile stabilire quale di esse sia quella corretta. Se trovo un pneumatico di autovettura in cima ad un albero, posso proporre diverse spiegazioni (ce l'ha messo un elicottero, è uno scherzo, è stato scagliato lassù a causa di un terribile incidente, è stato sollevato dall'albero che cresceva ecc...): se non ho altri elementi, è evidente che non potrò stabilire quale di quelle spiegazioni è quella giusta e la sua presenza rimarrà "inspiegata" anche se poi si userà, impropriamente, il termine "inspiegabile". Questo non legittima però a pensare che il pneumatico sia stato depositato lì da Spiderman. Non basta dire che un avvistamento è strano o non è stato spiegato a dovere, per chiamare in causa gli alieni: ci vogliono prove. Perchè a questo punto un altro potrebbe chiamare in causa gli X-Men e un altro gli Atlantidi e un altro la parapsicologia ecc... e sarebbero tutte ipotesi con altrettanto valore (ossia vicino allo zero). ====== PS La statistica di Al-Qaeda e il numero 11. Forse non lo sai, ma gli organizzatori degli attentati hanno da tempo spiegato perchè hanno preferito agire il giorno 11. Non c'è più alcun mistero su questa "anomalia", è anzi una spiegazione molto banale. La ricerca che hai fatto è comunque interessante, peccato che sia stata inficiata dalla volontà di cercare spiegazioni "esoteriche" e da una scelta poco scientifica della base di dati sulla quale operare l'analisi statistica. :-)
  16. Gianni065

    BrahMos

    Io non credo che i gruppi da battaglia navali americani abbiano alcunchè da temere nei confronti di qualsivoglia genere di attacco portato da unità navali di superficie (a meno di un attacco a sorpresa in tempo di pace, da parte di unità che già navigano vicinissime al gruppo). Le capacità dell'US Navy di controllare e tracciare le unità navali di superficie sono assolute, per cui è escluso che una nave possa avvicinarsi abbastanza per sferrare un attacco. Il discorso cambia per i sottomarini, ma qui la faccenda si complica. Ammesso che un Kilo disponga di queste armi, la sua velocità in immersione è comunque inadeguata a contrastare un gruppo navale che può tranquillamente filare a oltre 20 nodi. Quando parliamo di sub convenzionali dobbiamo sempre ricordarci che essi hanno velocità in immersione limitate e autonomia in immersione limitata. Inoltre debbono in qualche modo individuare il bersaglio. Un Kilo non ha alcuna possibilità di individuare alcunchè si trovi a centinaia di km di distanza. Avrebbe bisogno di ricevere le coordinate precise del bersaglio da sensori esterni (ad esempio aerei pattugliatori) e poi portarsi in idonea posizione di lancio. Tutto questo è molto difficile da realizzare in termini pratici. Più probabile è un Kilo che riesca ad avvicinarsi a un gruppo navale stazionante in un'area, individuarlo e attaccarlo. Ma l'individuazione presuppone che il Kilo si sia avvicinato a tal punto che potrebbe anche usare i siluri per l'attacco, e questi sarebbero non meno insidiosi del Brahmos. Se parliamo invece di sottomarini nucleari, in grado di spostarsi molto più rapidamente per raggiungere posizioni favorevoli per l'attacco, già la faccenda cambia un poco, ma resta il problema che anch'essi devono in qualche modo sapere dove si trova il bersaglio. Dato che sono molto più veloci, però, e hanno autonomia illimitata, hanno maggiori probabilità di "intercettare" il gruppo navale. Quello che intendo dire è semplice: un Kilo salpa perchè deve colpire la nave X che si troverà nel punto Y. Raggiunto il punto Y, dato che il Kilo ci mette un bel po' di tempo, è capace che non trova più nessuno. A quel punto dovrà ricevere aggiornamenti e gli diranno che la nave è ora nel punto Z, ma può essere che autonomia e velocità non gli consentano di raggiungere il punto Z prima che la nave si sia spostata nel punto Y, e così via. Un SSN risente meno di questi problemi, ma è più rumoroso. No, io credo che il vero pericolo di questi sistemi d'arma, per un gruppo navale, è dato dalla loro possibilità di essere impiegati in un attacco aereo. Un Flanker che debba intercettare un gruppo navale che si trova a 500 km di distanza può arrivare a distanza di tiro nel giro di 20 minuti (calcolando i vari parametri reali che vanno calcolati) durante i quali il gruppo si sarà spostato al massimo di pochi chilometri. Ciò impone tempi di reazione rapidissimi. Se i Flanker lanciano da 200 km, i sistemi antiaerei non possono intercettare i vettori, tutto sarebbe rimesso agli Hornet. E' una minaccia concreta e formidabile. Se però i comandanti del gruppo hanno chiara consapevolezza di questa minaccia, e adottano le contromisure necessarie (adeguato dispiegamento di unità navali di scorta con funzione anche di avvistamento precoce, adeguato dispiegamento di caccia intercettori che dovranno abbattere anche e specialmente i velivoli da pattugliamento nemici) il rischio può essere ridotto a livelli accettabili. In un confronto aperto, le capacità di comando e controllo immensamente superiori dell'US Navy si farebbero sentire. Il problema è un confronto non aperto. Ossia una situazione di tensione in cui non puoi certo abbattere chiunque si avvicini a 100 km da te, perchè non c'è uno stato di guerra. E improvvisamente la situazione di tensione si trasforma in situazione di guerra, e ti sparano addosso. Quello è un incubo per qualsiasi comandante americano.
  17. Gianni065

    BrahMos

    Quando parliamo di Brahmos parliamo in pratica del missile SS-N-26 (P-800) Yakhont / Onyx , adattato alle esigenze indiane e con l'occhio al mercato export. Si tratta di un ordigno che punta tutto sull'elevatissima velocità e sulla quota di volo estremamente bassa, due fattori che spiegano perchè la portata è così ridotta in relazione al peso. In ogni caso, in un contesto antinave (ma il missile è in grado di ingaggiare anche bersagli a terra usando la guida INS/GPS) 200-300 km di portata sono più che sufficienti (il bersaglio lo devi vedere in qualche modo, poter lanciare un missile antinave contro un bersaglio a 1000 km è un esercizio inutile). Anche se - si dice - i più moderni sistemi anti-missile (hard e soft kill) sono studiati per contrastare questo tipo di minaccia, è molto più salutare essere in grado di ingaggiare i vettori prima che possano lanciare ordigni di simili capacità. Qualche link di approfondimento: http://www.deagel.com/Anti-Ship-Missiles/B...a001774001.aspx http://www.wonderland.org.nz/rnss.htm http://www.missilethreat.com/cruise/id.88/cruise_detail.asp http://www.missilethreat.com/cruise/id.18/cruise_detail.asp http://www.defense-update.com/products/b/brahmos.htm
  18. Gianni065

    Big Dog

    La tecnologia della robotica sta portando verso orizzonti che sinora abbiamo immaginato solo nei testi di fantascienza. Ho visto su alcune riviste professionali gli eso-scheletri che si stanno costruendo e già sperimentando per i soldati del futuro, e davvero ci si rende conto che quello che abbiamo visto nei toon giapponesi è destinato a diventare realtà. Mi (ci) auguro solo che prima che tutta questa tecnologia evolva in tutta le sue potenzialità (che sono inquietanti) gli esseri umani avranno raggiunto una vera pace tra le nazioni e archiviato definitivamente le guerre. Preferisco pensare questi aggeggi al lavoro in qualche miniera di Marte, piuttosto che con un lanciamissili in mano...
  19. Gianni065

    auguri a tutti

    Mi associo agli auguri!
  20. Dominus ha spiegato bene un concetto di base: se il vettore è relativamente lento, la carica HEAT è l'unica soluzione che garantisca una penetrazione adeguata. A questo punto, dobbiamo capire perchè non si usino le cariche HEAT anche nei vettori veloci. E anzi, dobbiamo prima ancora capire perchè si usano vettori veloci. Quest'ultimo dubbio si risolve facilmente: un colpo sparato a 1000 m/s raggiunge un bersaglio posto a 1000 metri in un secondo. Lo stesso bersaglio, ingaggiato con un razzo o con un missile che si muove a 200 metri al secondo, sarà raggiunto in 5 secondi. Se il bersaglio è un carro armato che ti sta telemetrando per spararti addosso, nel primo caso hai una speranza concreta di cavartela. Nel secondo caso torni a casa avvolto in una bandiera. Risolto questo dubbio a monte, vediamo perchè si preferisce un penetratore duro rispetto a una carica HEAT in un vettore ad alta velocità. Innanzitutto, un penetratore duro è solo un blocco di massa. Non devi preoccuparti se funzionerà: è una legge fisica, quello che la fa funzionare. Una carica cava è invece un esplosivo, con spolette e detonatori accuratamente sequenziati e distanziati. E' un congegno, insomma. I congegni, in genere, non digeriscono volentieri un'accelerazione da 0 a 1000 m/s in una frazione di secondo. Costruire una spoletta e un esplosivo che reggano a queste accelerazioni non è cosa da poco. I proiettili HEAT, HESH e HE sparati dai cannoni hanno di solito cariche di lancio più ridotte e conseguenti velocità e accelerazioni più ridotte. Questo significa - per il discorso di prima - che i tempi di volo si allungano. Anche la traiettoria è meno tesa e meno precisa. Se il bersaglio si sta spostando la possibilità di errore aumenta. Un altro aspetto secondario ma non troppo, è che una ventina di colpi APFSDS in un carro armato sono molto meno pericolosi di una ventina di colpi HEAT con la loro brava dose di esplosivo. Se il carro viene colpito e penetrato, un conto è sapere che si è seduti sopra qualche decina di chili di tungsteno o di uranio impoverito, altro è sapere che si è seduti su qualche decina di chili di alto esplosivo. Meno esplosivo c'è in un carro, più sono felici i carristi. Non immagini quanto! Infine, c'è il discorso - importantissimo - delle contromisure. Le cariche HEAT sono una gran cosa ma possono essere neutralizzate con relativa facilità. Una semplice griglia di metallo ben distanziata può renderle del tutto inefficaci, facendole esplodere prima del contatto con la corazza. Un APDSDS passa la griglia come un foglio di carta velina. Corazzature spaziate, corazzature composite, corazzature reattive sono ulteriori contromisure molto efficaci contro le cariche HEAT, e molto meno contro gli APFSDS. Anche un sistema di difesa attivo ha difficoltà immensamente superiori a intercettare un dardo del diametro di pochi centimetri che arriva a oltre 1000 metri al secondo (io dico 1000 ma le velocità degli APFSDS vanno anche sui 1700-2000 metri al secondo, sto semplificando) piuttosto che un proiettile HEAT che arriva più lento e ha un diametro di 10 centimetri e più. Ecco quindi tanti motivi per cui si preferiscono i penetratori alle cariche cave. E alla fine, resta l'ultima domanda. Perchè l'uranio impoverito? Ovviamente perchè è molto più "denso" di qualsiasi altro materiale (l'alternativa è il tungsteno o leghe con simili caratteristiche) e quindi molto più efficace. A fronte di questo vantaggio (che può essere vitale su un campo di battaglia) c'è la modestissima pericolosità dell'uranio impoverito. Pericolosità che è davvero modestissima, nonostante la propaganda in senso contrario.
  21. Gianni065

    MLRS

    Il problema ormai non si pone quasi più. Le nuove testate per i razzi degli MLRS, che fanno ricorso alla guida GPS, hanno una precisione tale da aver radicalmente cambiato le modalità di impiego di quest'arma. Ormai ogni razzo è un colpo a segno, che cade esattamente dove si vuole che cada, e quindi le esigenze di saturazione contano sempre meno. Oggi il fante si trova un problema, chiama il lanciatore MLRS e gli dice: mi servono qualche centinaio di chili di esplosivo proprio 100 metri davanti a me. E qualche secondo dopo il desiderio è soddisfatto. E' questa la direzione in cui si muove l'artiglieria oggi, e ovviamente un singolo lanciatore acquista una potenzialità che prima era inimmaginabile. Le esigenze di saturazione d'area (sempre meno probabili, visto che ormai grosse masse di forze nemiche in movimento sono un ricordo, e sempre meno accettabili, a causa dei rischi di danni collaterali troppo politically uncorrect) sono ridotte al lumicino. Non servono tanto più sistemi, quanto un adeguato approvvigionamento di razzi con testate sempre più efficienti. Sarà interessante vedere se il semovente d'artiglieria riuscirà a mantenersi uno spazio operativo tutto suo, o non sarà destinato a estinguersi nei prossimi decenni.
  22. Impossibile. E' proprio una cosa fisica. Gli americani hanno da sostituire (vado così, a spanne) circa 3000 tra F-16 ed F-18, per non parlare di F-117 e A-10. Non c'è nessun altro aereo in linea di montaggio che possa sostituirli, nè la marina si accontenterà di un F-18 Super Hornet che non è nemmeno stealth (vuoi che i piloti dell'USAF ridano dietro a quelli della Navy per i prossimi 30 anni?). Anche solo calcolando una miseria di 2000 pezzi per le forze armate americane, la partecipazione del 5 % italiana garantisce un rientro di qualcosa come 5 miliardi di dollari. Comincia poi a contare gli F-35 che dovranno comprare tutti coloro che oggi usano gli F-16... ========== Questo non è ancora confermato. Anzi al momento la posizione ufficiale è che l'F-35 non abbia tale capacità. ========== Rick, probabilmente quando apparvero i primi incrociatori armati con una rampa lanciamissili e un singolo cannone, qualcuno disse: "Ma quella non è una nave da battaglia!" avendo in mente incrociatori e corazzate con decine di pezzi d'artiglieria navale pesante. La tecnologie e le dottrine operative evolvono. Oggi un caccia in grado di muoversi per 10 minuti a Mach 2 (e poi tornare al base per bingo fuel) non interessa a nessuno. Oggi i combattimenti tra caccia sono sempre più improbabili. I caccia nemici si distruggono a terra (vuoi mettere tra abbattere 300 caccia o distruggere 10 basi?). Un velivolo nemico che dovesse arrivare a ridosso dei confini italiani ha già macinato centinaia di miglia, non ha certo carburante sufficiente per mettersi a fare lo spiritoso e filare a Mach 2. E quindi, un F-35 è perfettamente in grado di intercettarlo. Quando uscirono F-16 ed F-18 io ero giovanissimo, e gli appassionati (e anche i piloti) guardarono con molto sospetto alla cosa. Che diamine - dicevano - abbiamo caccia che filano a Mach 2.5 e dovremmo volare su un trabiccolo che a stento fa Mach 2 o addirittura non arriva a Mach 1.6 (F-18) ? Eppure, a distanza di 30 anni, come si fa a dare un giudizio negativo su questi due aerei che hanno dimostrato di saper fare tutto e anche bene? La loro avionica, la loro affidabilità, le loro capacità in ogni contesto sono state l'arma vincente. Oggi la velocità massima di un aereo e la sua iper-manovrabilità diventano sempre meno importanti. La stragrande maggioranza degli aerei che esibisono con orgoglio i Mach 2, quando gli monti serbatoi esterni (indispensabili se non vuoi limitarti a fare un giro turistico attorno alla base da cui sei decollato) e armi aria-aria e/o aria-terra esterni, è limitata a volare subsonico. L' F-35 risponde alla filosofia operativa del combattimento aereo (aria-aria e aria-suolo) dei prossimi decenni, che piaccia o no. La gelida risposta del mercato nei confronti di caccia (quasi) senza compromessi come l'Eurofighter o il Rafale o lo stesso F-22, è una chiara dimostrazione del fatto che ormai si guarda ad altre dottrine operative. E' sempre difficile accettare questi passaggi, queste transizioni, per chi ha amato i velivoli della generazione precedente, ma è inevitabile. Ma anche a voler accettare le critiche sull'F-35, non vedo in che modo esse possano coinvolgere l'Italia. L'Italia avrà una linea caccia "puri" rappresentata dall'Eurofighter, in grado di assolvere perfettamente alla difesa aerea. Quindi è un settore coperto per i prossimi decenni. Sull'altro piano, ha da sostituire i Tornado, gli AMX e gli Harrier II. E perbacco, quale aereo migliore dell'F-35? Qualcosa dovremo imbarcare sulle portaerei al posto degli Harrier II, e l'unico aereo disponibile sul mercato è l'F-35. Tornado e AMX non voleranno in eterno, e l'F-35 è perfettamente idoneo a sostituirli (e sicuramente, in quelle missioni, è più efficace di un Eurofighter). In più, gli F-35 saranno in grado di difendersi da soli nelle missioni d'attacco e potranno contribuire a quelle di difesa aerea. Stiamo passando da una linea basata su 4 modelli a una basata su 2 modelli, ed in entrambi abbiamo una partecipazione industriale di spicco. Io ritengo che l'Italia non abbia sbagliato nulla, e anzi forse è la prima volta in cui - almeno in questo settore - ci sta azzeccando in pieno. :-)
  23. Comunque quando si fanno i calcoli sui costi dell' F-35, cerchiamo di verificare anche il ritorno economico e industriale. A parte l'acquisizione di tecnologie con ampie ricadute in settori che nemmeno possiamo immaginare, ricordiamoci che l'F-35 è destinato a sostituire gli F-16 che rappresentano il caccia più diffuso al mondo oggi come oggi, con un mercato di migliaia e migliaia di pezzi. E dato che praticamente non ci sono concorrenti, il successo nelle vendite è sicuro (anche solo a guardare le esigenze americane). Avere una partecipazione industriale nel progetto significa intascare un po' di soldi per ogni F-35 venduto nel mondo (oltre a pagare meno i propri). Se a questo aggiungiamo i ritorni per la fabbricazione diretta e la manutenzione (due fasi in cui l'industria italiana è fortemente coinvolta) non è lontano dal vero affermare che alla fine avremo ricavato molto, molto più di quanto avremo speso per sviluppare e acquistare l'aereo. Quando nei corridoi militari, industriali e politici sussurrano che l'F-35 è il miglior affare che l'Italia abbia mai fatto, non hanno per nulla torto. EDIT E dimenticavo che sostituiranno anche gli F-18 (e sono altri soldini che entrano in Italia). Scusate se è poco.
  24. Scusate il ritardo con cui rispondo. Grazie per i link, mi servivano proprio!
  25. Giusto per precisare un paio di cose. Ha ragione Dominus quando dice che il ritiro dall'Iraq era già stato pianificato da Berlusconi. Però non dobbiamo nasconderci nemmeno il fatto che Berlusconi giunse a quella decisione solo perchè prese atto del fatto che il ritiro dall'Iraq era una questione che interessava tutti gli italiani in via trasversale. Fu una mossa demagogica, per nulla in linea con le idee del centro-destra che avrebbe preferito lasciare il contingente. Ciò non toglie che nel momento in cui un popolo, per la stragrande maggioranza, vuole il ritiro e non c'è verso di convincerlo a fare altrimenti, è giusto - in una democrazia seria - procedere al ritiro. Quindi non prendiamocela con un governo o con l'altro (e male fa De Martino ad accusare la sinistra) ma prendiamocela semmai con quella stragrande maggioranza di italiani che ha preteso il ritiro e colorava strade e palazzi con le bandiere della pace. ===== Quanto al Libano, se si esamina la faccenda nel suo complesso (capacità militari e background nella regione) bisogna accettare il fatto che la Francia era ed è più qualificata a comandare la missione. La Francia ha una conoscenza storica dei posti, una compenetrazione socio-culturale, una capacità di interloquire con le varie forze politiche, regolari e irregolari che operano nella regione, che l'Italia non ha. Sull'utilità o meno della missione, finchè il governo libanese non chiederà formalmente il ritiro delle forze internazionali, vorrà dire che una qualche utilità c'è. Almeno la presenza delle forze europee rende difficoltosi i movimenti dei guerrigilieri e il transito di equipaggiamenti diretti alle forze irregolari e costringe gli israeliani a pesare le proprie mosse in funzione di non coinvolgere o colpire i soldati italiani e francesi. Semmai il discorso da fare è un altro, e sarebbe quello di valutare correttamente la quantità di forze italiane in giro per missioni internazionali (che è impressionante) che semplicemente supera le capacità del nostro strumento militare nel lungo termine, sia in termini di risorse che di vita degli equipaggiamenti. Se ci fosse una serena analisi a livello internazionale, sarebbe ben più produttivo che le truppe italiane si concentrassero nelle aree che più direttamente concernono la sicurezza del nostro paese (libano, balcani) e lasciassero perdere del tutto fronti come l'Iraq e l'Afghanistan (dove potrebbero continuare ad operare efficacemente le forze americane, inglesi, centro-nord europee). Sarebbe la scelta giusta sotto il profilo squisitamente logistico e operativo. Ovvio che quando subentrano considerazioni politiche il discorso cambia. E se il discorso cambia, e in Afghanistan è necessario rimanerci per questioni politiche, allora forse sarebbe stato meglio non inviare contingenti in Libano e risparmiare quelle risorse che alle nostre forze armate servono più del pane. Ritengo che questi siano gli ambiti nei quali esprimere le proprie valutazioni, concordanti o meno. :-)
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