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Gianni065

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  1. Premessa: quando i soldi non ci sono, e non ci sono sul serio, ogni discorso cade. Però non diamo per assoluta una premessa, perché in realtà i soldi ci sono, o meglio, ci sarebbero se la distribuzione del bilancio pubblico in generale e di quello della difesa in particolare, fossero effettuate con maggior criterio. Ad ogni modo, partiamo da un dato solido: nel 2013 - mantenendo i programmi attuali - l'Italia disporrà di 60 Tornado aggiornati, che al ritmo di usura attuale possono garantire il servizio fino al 2025, e di 52 AMX ammodernati, che possono andare anche oltre. Gli AV-8B sono i più freschi di tutti, nel 2013 avranno 19 anni di servizio, ma sono anche quelli che - per una ragione o per l'altra - hanno una "vita utile" inferiore e non subiranno aggiornamenti significativi. La loro sostituzione sarà altamente consigliabile già a partire dal 2014-2015. Il 2013 (o giù di lì) è l'anno in cui l'F-35 terminerà la fase di sviluppo operativo e sarà veramente pronto a entrare in servizio, ed è facile prevedere che ci saranno slittamenti e una fase di integrazione nei reparti tutt'altro che semplice. E' ragionevole supporre che i primi esemplari arriveranno non prima del 2015, per cui con gli AV-8B andiamo bene come tempi. Potremmo ritardare le consegne degli altri F-35, quelli destinati a sostituire Tornado e AMX, certo. Probabilmente si farà così, visti i programmi di aggiornamento implementati per Tornado e AMX. E' chiaro in ogni caso che la sostituzione avverrà compatibilmente con le finanze, miracoli non se ne possono fare. Ma sui numeri totali, abbiamo poco da discutere: ci sono da sostituire 130 velivoli in tutto, che già sono un numero estremamente risicato. Ne stiamo prevedendo meno di 130... vogliamo scendere ancora?
  2. Magari pensano che tra 20 anni avranno abbastanza soldi per comprare altro. Scherzi a parte, quando si parla di numero di piloti per macchina, mi auguro che si stia parlando di velivoli OPERATIVI. In altre parole: ho 5 squadron operativi (60 aerei) e un certo numero di aerei di riserva d'attrito e per rotazione (poniamo 40). Il calcolo dei piloti lo faccio su quei 60 aerei, mica su 100. Se decido di avere 2 piloti per macchina, avendo solo 60 macchine e nessuna riserva è chiaro che dopo 20 anni mi ritrovo con gli aerei a terra definitivamente. Ma dato che ne ho 100, in realtà spalmo le ore di volo su tutti gli esemplari (grazie alla rotazione) oppure - se non utilizzo la rotazione - sostituirò le macchine che finiscono la vita utile, con quelle di riserva. In questo modo la linea mi resta efficiente per molto più di 20 anni. Per questo è importante avere un certo numero di velivoli di riserva/rotazione, se prevedo che un modello resterà in servizio per 30 anni o più (i tempi ormai sono quelli). Nel caso specifico, il numero di EF2000 ordinati dall'Italia consente di mantenere la linea operativa per una trentina d'anni, considerato l'attrito medio per le perdite e la rotazione delle macchine con una media di 220-230 ore di volo per macchina all'anno, con tre piloti ogni due caccia operativi e calcolando all'incirca una settantina di velivoli operativi, che mi paiono il minimo per assicurare la difesa aerea in un paese come il nostro, che si estende notevolmente in lunghezza e ha la necessità di coprire anche isole maggiori come la Sicilia e la Sardegna. La produzione degli EF2000 abbraccia un periodo che va all'incirca dal 2002 al 2014, questo significa che senza un numero adeguato di riserve, i primi esemplari dovranno essere messi a terra a partire dal 2022. Se l'Italia mantiene la previsione di dotarsi di 121 esemplari, con una settantina operativi, possiamo fare due calcoli. Numero ore di volo annue complessive (100 piloti): circa 15000 Attrito annuo: un velivolo Numero di ore di volo assorbibile dalla flotta intera utilizzando la rotazione delle riserve (121 aerei): 726.000 La perdita di un aereo all'anno è un attrito medio normalissimo, ed equivale quindi a 1 aereo ogni 15.000 ore di volo, nel nostro caso. Questo significa che 726.000 ore di volo "costano" la perdita di 48 aerei. Il numero medio netto degli aerei disponibili è pari quindi a 121-48= 73 aerei. Come vedete, ci troviamo perfettamente: chi ha deciso di fissare il numero degli EF-2000 a 121 si è garantito che tra perdite e vita cellula un numero medio di una settantina di aerei sia sempre disponibile fino a che non si deciderà (ossia si avranno i soldi) per sostituire il modello, persino se dovessero passare 40 anni. Eventuali "sorprese" (riduzione della vita utile, attrito superiore al normale, ecc...) andrebbero ad incidere sul numero di anni "garantiti": dato che parliamo di ben 48 anni, c'è un discreto margine di sicurezza che consente di prevedere almeno 30 anni di attività senza problemi (con una settantina di aerei mediamente operativi), diciamo fino al 2035 almeno. Gli F-35 saranno invece consegnati a un ritmo basso, che consentirà di pensionare progressivamente gli AMX e i Tornado (e ovviamente gli Harrier II della Marina). Se ne prenderemo davvero un centinaio, mantenendone circa la metà mediamente operativi, potremo coprire la linea almeno fino al 2045. Questo significa che nella peggiore delle ipotesi, in cui dal 2035 i Typhoon vengono ritirati e si crea un gap in attesa di un sostituto, ci sarebbero 10 anni per correre ai ripari, durante i quali anche la difesa aerea sarebbe comunque sopperita dagli F-35. Non dovremmo più ritrovarci nella necessità di noleggiare la difesa aerea, detto in parole povere. ;-) PS Esiste una concreta possibilità che io abbia sbagliato i calcoli, che non sono il mio forte, per cui controllateli senza remore...!
  3. E invece no, Rick, non siamo tutti d'accordo. Perché abbiamo tutte quelle missioni internazionali? Dove sta scritto che dobbiamo cooperare con la NATO ovunque nel mondo? Stiamo sprecando troppe risorse in nome di un ritorno di immagine che francamente non vedo. E' questo che vogliamo continuare a fare? Se è così, allora il tuo ragionamento fila. Se invece vogliamo un attimo rivedere quali devono essere le vere priorità per l'Italia, il discorso cambia. Personalmente, io credo che l'Italia abbia un diritto (geografico!) di controllare ciò che succede nel Mediterraneo, visto che abbiamo tre fianchi esposti sul mare, per non parlare dell'immigrazione clandestina, dei problemi con i sequestri di pescherecci, ecc... E quindi abbiamo bisogno di una flotta decente, una componente aeronavale decente, una componente di aeropattugliamento decente, e missili antinave impiegabili dai velivoli imbarcati e non. Per il resto, se proprio ci teniamo a mandare gente fuori, stabiliamo una specie di Forza per dispiegamento alla quale assegnamo un paio di navi, una brigata e una manciata di aerei, e BASTA. Oltre quello non si deve andare. Deve trattarsi di assetti utili, non di mezzi e uomini inviati tanto per fare numero. Che cosa abbiamo che può far gola in missioni internazionali? I nostri cacciamine, ad esempio. Una nave ospedale. I Tornado ECR. I parà. Mettiamo a disposizione questi assetti, di estrema qualità, punto di orgoglio delle nostre forze armate. E basta. Ed è molto, molto più di quanto non mettano a disposizione molti altri paesi (Germania in testa) che pure vengono trattati con maggior rispetto di noi. Per il resto, pensiamo a garantire effettiva capacità di difendere e proteggere i nostri cieli, le nostre coste, il nostro mare territoriale e la nostra zona di interesse economico esclusivo, che è meglio. ;-) Rick. Cerca di non farti ingannare e fai caso alle cose. Gli altri dispiegano quello che... possono costruire! La Svezia ha gli AWACS perchè se li produce. La Francia ha sottomarini nucleari e Rafale perché se li produce. Noi certi assetti, se li vogliamo, ce li dobbiamo comprare. Non è un caso se la Marina da noi fa il pieno: abbiamo una cantieristica di primo livello. Il rapporto tra Difesa è Industria è fondamentale. Dobbiamo pensare non una, ma tre volte prima di comprare un assetto che non siamo in grado di produrre. E' anche giusto che sia così. Le forze armate devono assolvere al ruolo che decidiamo di avere, ma nel contempo devono anche costituire un elemento di supporto e sostegno per la nostra industria. Così si massimizza il ritorno degli investimenti. ;-) E mi pare ottimo. Attenzione però: questo significa che ogni aereo volerà non meno di 300 ore annue. Questo significa che gli aerei raggiungeranno il fine della vita utile entro 20 anni. ;-)
  4. Per Little Bird: hai perfettamente ragione sul discorso dell'impiego all'estero. I motivi sono molteplici: le nuove guerre asimmetriche richiedono maggiormente la presenza di truppe (perché serve il controllo del territorio) piuttosto che di aerei e - soprattutto - è molto più facile integrare in un sistema (il cui comando e coordinamento è affidato agli americani) truppe di terra e forze navali, piuttosto che aerei da combattimento. Resta il fatto che se vogliamo conseguire risparmi dobbiamo iniziare a tagliare la nostra cooperazione in questo tipo di missioni. Questo è l'elenco attuale delle missioni, e a me pare un po' esagerato: http://www.difesa.it/Operazioni+Militari/operazioni+in+atto/ Quanto agli assetti. Sia chiaro, non è che a me non piacciano AWACS, ELINT, SIGINT e via dicendo. Anzi. Solo che un singolo aereo di quella classe richiede un certo numero di piloti (abbastanza pochi, in verità) e soprattutto un elevato numero di superspecialisti. Ogni aereo richiede decine di persone che hanno una curva di apprendimento non lontana da quella di un pilota, per non parlare di tutta la catena logistica che bisogna mettere in piedi. Non penso di andare molto lontano dicendo che con quello che costa mantenere un solo AWACS operativo (di fatto bisogna comprarne almeno 4) in termini di piloti, specialisti dei sistemi di bordo, catena logistica, si possono comprare tranquillamente non meno di 10 caccia (ai meri costi di produzione in grande serie) che non comportano alcun supplemento di sforzo logistico visto che la catena già c'è. E questo significa che posso far volare da 10 a 20 piloti. EDIT Sto facendo due calcoli sulle ore di volo. Un EF2000 se non ricordo male è certificato per 6000 ore di volo il che significa che se per ogni caccia c'è un solo pilota (il che significa che un terzo della forza è indisponibile per ferie, riposi ecc...) a 150 ore l'aereo dura 40 anni. Se vogliamo mantenere un certo numero di piloti in più per averne sempre un buon numero disponibili, dobbiamo assegnare 1,5 piloti per ogni aereo. Questo porta il numero di ore volate a circa 225 per aereo per anno. La vita dell'aereo si riduce a 25-26 anni. Teniamo conto di questi fattori nei calcoli. ;-) Vero.
  5. Questi confronti hanno poco senso, Rick, sai come la penso. Un F35 può vedere e sparare un AMRAAM contro un EF ben prima che questi veda lui. In più, un F35 ha una capacità interna di 8 tonnellate di carburante contro le 5 dell'EF, il che gli consente, di fatto, di muoversi più velocemente (sia perchè ha più riserve, sia perché consuma meno) e di spostarsi nella posizione di ingaggio a lui più favorevole. Quindi, anche se l'EF è più prestante dell'F35, nella pratica non può sfruttare appieno questa sua superiorità. Ormai l'US Navy è già monolinea. Molte altre aviazioni lo sono (tutte quelle che hanno comprato l'F-16 in Europa, ad esempio). Il futuro va in quella direzione, per ora. Più in là, probabilmente, spariranno anche i piloti... Se non possiamo mantenere una prima linea da combattimento di 200 aerei, figuriamoci questi assetti costosissimi. Il periodo è molto negativo, e c'è una sola cosa che non possiamo permetterci di perdere: i piloti. Quando ci sono soldi, a comprare caccia e velivoli ci si mette poco. Ma soldi o non soldi, per formare un pilota decente ci vogliono 10 anni. E per mantenere un numero adeguato di piloti ci vuole un numero adeguato di aerei da combattimento, almeno per noi che non abbiamo meccanismi come quello americano. In USA quasi tutti i piloti di linea sono ex-militari e continuano a restare in forza nella Riserva o nella Guardia Nazionale, volando su aerei militari di prima linea nei week-end e nei giorni liberi. Se dovessero esserci casini, l'industria americana non ha alcun problema a costruire altri 100 o 1000 F-22. E i relativi piloti sono già pronti a "montarli". Onestamente, poi... l'Italia non è esattamente il tipo di paese con ambizioni strategiche militari. Non esiste missione militare italiana che non sia inserita in un qualche contesto di cooperazione internazionale. Non so fino a che punto ci servirebbero realmente ELINT, SIGINT e Trasporti strategici, se poi per inviare un pugno di Tornado o qualche carro armato a supporto delle nostre stesse truppe, si finisce per farne una questione da trattare in Parlamento. Persino far uscire un elicottero da combattimento è un problema, a momenti si finisce davanti alla corte costituzionale. Assetti come quelli richiedono non solo costi di acquisizione elevati, ma anche di gestione (specialmente ELINT e SIGINT, le cui librerie software devono essere aggiornate quasi quotidianamente ed i cui specialisti devono aggiornarsi costantemente nei migliori centri internazionali). Come ho detto prima, dobbiamo decidere COSA vogliamo essere, e poi tagliarci la forza aerea su misura. ;-)
  6. Dipende dai punti di vista. La Francia si produce da sè il Rafale, ed è l'unico aereo da combattimento che produce. Non c'è da meravigliarsi se voglia standardizzarsi solo su quello, da subito (perché non si discute che da qui a 50 anni la linea di volo monotipo sarà la situazione standard per tutti o quasi tutti). Inoltre il Rafale se lo imbarca pure. La Germania, invece, non ha portaerei e non ha il problema di dover imbarcare un velivolo. Entrambi i paesi, quindi, sono in una situazione diversa da quella italiana e da quella inglese, che invece sono molto simili tra loro, e non è un caso se entrambi i paesi compreranno sia il Typhoon che l'F-35. L'Italia deve fare ciò che ritiene giusto fare per la propria situazione, non deve badare a quello che fanno gli altri. I 121 Typhoon sono sufficienti a mantenere una linea di 5-6 squadron (60-72 aerei operativi), gli altri servono a garantire un attrito spalmato sui 25-30 anni (minimo) che il caccia resterà in servizio). Bisogna tenere in conto la perdita di 1-2 aerei all'anno per incidenti, gli aerei che vengono dismessi per raggiungimento delle ore di vita della cellula, quelli in manutenzione di terzo livello. Un centinaio di F-35 sono invece necessari per mantenere un gruppo imbarcato e un minimo (ma siamo proprio ai minimi) 4 squadron da attacco. Anche qui valgono le considerazioni sull'attrito ecc... Non mi pare che programmare l'acquisizione di circa 200 - 230 velivoli da combattimento con i quali equipaggiare una decina di squadron tra caccia, attacco e aviazione navale, che devono durare tre decenni, sia poi una cosa così fuori dal mondo per un paese di 60 milioni di abitanti e passa. Sì, volendo economizzare al massimo si possono prendere 150 aerei di un unico modello (necessariamente il Typhoon, visto che già ce l'abbiamo), rinunciare a un caccia per l'aviazione navale e ridurre gli squadron ad appena 5 in tutto, multiruolo. E ovviamente buttare ai pesci i soldi investiti nel programma F-35 e i posti di lavoro e i ritorni economici conseguenti (per non parlare del know how tecnologico). Non è un problema. Tutto si può fare, basta decidere che ruolo vuole avere l'Italia e ritagliare forze armate su misura per quel ruolo e le sue esigenze. Possiamo fare a meno di partecipare a missioni internazionali in mezzo mondo e risparmiare un sacco di soldi. Possiamo limitare l'Aeronautica allo stretto necessario per assicurare la difesa aerea e investire in un maggior controllo navale del Mediterraneo (due portaerei, un gruppo imbarcato con reali capacità antinave, almeno quattro sottomarini degni di questo nome e con missili a cambiamento d'ambiente, e due squadron di pattugliatori armati) e possiamo trasformare l'Esercito in una mera struttura territoriale, che serva solo a difendere il territorio e a fare Protezione Civile quando necessario. Onestamente, mi pare che la Francia si muova per mantenere poco meno di 300 caccia, tra aviazione e aviazione navale, e se è vero che la Germania intende fermarsi a quota 180 Typhoon e radiare tutto il resto (ma ho qualche dubbio) in fin dei conti tra i 180 aerei tedeschi e i 220-230 italiani ci sta praticamente giusto l'aviazione navale che noi abbiamo in più, aereo più aereo meno. Insomma, non ci vedo tutta questa esagerazione per parte italiana, tenuto conto che altri paesi non avranno problemi a comprare altro di qui a 20 anni, se servirà, mentre noi dobbiamo tenere in conto che quello che compriamo dovremo farlo volare per i prossimi 30 anni e più. Non ci scordiamo, poi, che qualunque cosa voglia arrivare in Germania volando, deve attraversare territori alleati alla Germania (e membri NATO). Al contrario, la rotta per l'Italia è senza ostacoli di sorta... E quindi, in conclusione, anzichè ragionare di aerei, proviamo a immaginare quanti squadron servirebbero per garantire la difesa aerea dei cieli italiani (Sardegna e Sicilia comprese), dove vorremmo piazzarli, quanti ne servirebbero per garantire una credibile capacità aria-suolo e anti-nave... solo allora decidiamo quanti aerei servono e per quanti anni ce li vogliamo tenere prima di dover rimettere mano ai portafogli per acquistare un altro modello (che con i tempi che corrono, capacissimo che l'unico disponibile sarà... l'F-35...). Potrebbe venirne fuori un esercizio stimolante. ;-)
  7. Una nota sul report della RAND. E' un lavoro discutibile. Le fonti dei dati lasciano quanto meno perplessi. Si va da Wikipedia alla voce F-35 su Jane's (voce che ancora nelle ultime edizioni riporta dati stimati e provvisori). L'autore, John Stillion, non ha sottoposto i dati a verifica. Ci sono poi degli scenari che lasciano basiti, come quello di tre reggimenti di Flanker che attaccano 6 F-22... e Stillion si lamenta che dopo aver abbattuto 48 Flanker i poveri F-22 non avrebbero scampo. Davvero in qualche punto mi sembra di leggere un fumetto. Se quei 6 F-22 riuscissero ad abbatterne 30 di Flanker, prima di soccombere, già sarebbe un grosso successo !!! Altro che 48. Altro che sconfitta. Non è un caso, probabilmente, che dopo quel rapporto Stillion abbia dovuto chiudere la sua collaborazione con la RAND. Non è la prima volta che la RAND pubblica rapporti provocatori e in controtendenza, che costituiscono interessanti spunti di discussione, e anche il report di Stillion ne contiene, ma si è spinto un po' troppo a esprimere valutazioni del tutto personali e non obiettive, che finiscono per svilire l'intero lavoro. Sono sicuro che fosse in buona fede, ma si è lasciato prendere un po' troppo la mano dalle proprie convinzioni. La cosa ricorda da vicino le critiche fatte all' F-18 (specialmente quando ha sostituito il venerato Tomcat) ma ciò nonostante l'Hornet, e in particolare il Super Hornet, sono considerati da molti professionisti addirittura i migliori caccia mai progettati. Sul discorso F-35 in Italia... L' F-35 consentirà all'Italia di passare da una forza su quattro modelli principali di aerei da combattimento (EF-2000, Tornado, AMX, Harrier II) a una su due modelli base (EF-2000 ed F-35), e se poi si concretizza l'M-346 come sostituto del 339 (e non dovrebbero esserci sorprese) questi trainer potranno concorrere nell'attacco aereo leggero (se mai in futuro dovesse esserci una simile esigenza, che ormai va scomparendo) e nella difesa contro gli slow movers. Abbiamo quindi una riduzione drastica dei modelli, con tutti i vantaggi che questo comporta in termini di costi e disponibilità operative. Dal punto di vista delle capacità operative, non c'è dubbio che il Typhoon sia superiore al Falcon, così come non c'è dubbio (nel contesto delle attuali dottrine operative) che l'F-35 sia superiore agli AMX e ai Tornado. E aggiungendo l'M-346, apriamo un altro settore in cui si passa da un trainer con capacità operative minime (339) a un trainer realmente capace di dire la sua in determinati contesti operativi. Abbiamo quindi un grosso salto in avanti in termini di capacità operative, con una grossa semplificazione delle linee. Già solo questo dovrebbe dimostrare che l'F-35 è stata un'ottima scelta. E' poi chiaro che per le esigenze di difesa aerea italiane, Typhoon ed F-35 sono esuberanti. A dirla tutta, all'Italia andrebbe benissimo un Typhoon multiruolo o un F-35 multiruolo, non c'è nemmeno bisogno dei due tipi. Ma dato che l'F-35 lo dobbiamo prendere PER FORZA (perché un Typhoon non ci va sulle nostre portaerei...) e dato che il Typhoon lo dobbiamo prendere PER FORZA (perché non si butta a mare un programma del genere) la soluzione di un mix Typhoon / F-35 in cui il secondo può, all'occorrenza, svolgere anche missioni di superiorità aerea (funzione utilissima nei rischieramenti all'estero che potranno avvalersi di tutta la logistica americana) mi pare davvero equilibrata e assolutamente non criticabile. Diciamo che dopo questo sforzo iniziale, le nostre forze aeree, come linea da combattimento, saranno "a posto" per parecchi decenni a venire. Ci si potrà quindi dedicare a sistemare altri settori che abbisognano di interventi urgenti. Quanto alla mancanza di aerei AWACS... Per la difesa aerea dello spazio aereo italiano non servono. I radar terrestri assolvono egregiamente al compito e in ogni caso ci sono gli AWACS della NATO. Se tutto questo non dovesse bastare... beh non saranno certo 4-5 AWACS a salvarci. Per le missioni internazionali, dove si opererà sotto l'ombrello degli aerei AEW ed ELINT della NATO e degli USA, il problema non si pone. Onestamente, l'idea di acquisire assetti come l'AWACS e simili, in proprio, mi pare il classico passo più lungo della gamba e inutilmente costoso. Pensiamo piuttosto ad acquisire dei capaci pattugliatori marittimi, visto che siamo letteralmente calati nel Mediterraneo.
  8. Faccio un altro esempio, giusto per capire quanto siano distanti le realtà operative dalle teorie. Qualcuno si è mai chiesto perchè l'USAF sta utilizzando l'F-22 nel ruolo di difesa aerea metropolitana (post 11 settembre, per intenderci) che appare decisamente sprecato? Già gli F-22 sono pochi, perché non utilizzarli nei reparti di punta destinati ad operare in contesti operativi di guerra reale, invece di assegnarli a un ruolo "mortificato" in cui il possibile avversario è un aereo civile disarmato? La necessità di accumulare esperienza operativa è una spiegazione, ma non l'unica e forse non la più importante. Nell'intercettazione propriamente detta, hai un bersaglio ben identificato (=ostile, =bombardiere nemico) che sta per penetrare il tuo spazio aereo. Lanci gli intercettori, quelli raggiungono il bersaglio, lo invitano ad allontanarsi ed eventualmente lo abbattono. In pochi minuti la storia è chiusa. L'11 settembre si verificò qualcosa di diverso. I bersagli erano nascosti in mezzo ad altri innocui, non si sapeva chi fosse il nemico nè dov'era. Non si capiva cosa stesse accadendo esattamente. L'intera area orientale era protetta da soli 4 caccia, di cui 2 a Langley (area di New York). Pochi minuti dopo che il primo aereo dirottato colpiva il WTC, i due caccia di Langley, due F-15, decollarono su scramble. Postbruciatore, decollo, salita in quota, stazionamento per capire dove andare e cosa fare e poi un brevissimo dash per portarsi sopra New York. Il decollo era avvenuto alle ore 8:53, alle 9:25 i due caccia erano su New York... ED ERANO GIA' A CORTO DI CARBURANTE con i comandi che cercavano disperatamente un tanker disponibile (per fortuna riuscirono a reperirne uno che casualmente era in volo di addestramento). In soli 42 minuti dal decollo, due caccia che rappresentano il top della superiorità aerea, due F-15 che sono un mito in fatto di velocità, potenza e autonomia.... erano quasi a secco !!! Per aver usato il postbruciatore per pochissimi minuti. Nè le cisterne sono un toccasana in questi casi: ve l'immaginate una situazione in cui c'è un bersaglio (di quel tipo poi) da abbattere, e il pilota che risponde: "Sì, giusto qualche minuto che sto proprio rifornendomi al tanker in questo momento...." Vedete quanto è distante la realtà dalla teoria? Riporto il caso dell'11 settembre perché lì abbiamo tanta di quella documentazione che ci consente di scoprire aspetti aeronautici che altrimenti non sono mai documentati a dovere. Certo, quando tutto è previsto e prevedibile, le cose funzionano diversamente. I velivoli seguono profili di volo ottimizzati per risparmiare carburante limitando l'uso del postbruciatore a quelle manciate di secondi necessari a un dash di penetrazione per sganciare il carico bellico o a un breve dogfight, gli incontri con i tanker sono pianificati in origine (di solito uno subito dopo il decollo e uno al rientro) e ce n'è sempre qualcuno pronto per i casi di emergenza... ma quando le cose prendono una piega imprevista è allora che tutti i veri limiti delle macchine vengono a galla. Ricordate la missione di Bellini nel 1991. Turbolenza, il rifornimento con il tanker salta, e tutti se ne tornano a casa, tranne il singolo Tornado italiano (che per di più viene abbattuto). Aerei come l'F-22 e l'F-35, che volano in configurazione pulita anche quando sono al pieno di carburante e armi, rappresentano una vera e propria rivoluzione nel modo stesso di concepire le missioni. La loro persistenza e la capacità di spostarsi rapidamente da una parte all'altra senza usare il postbruciatore consentono loro di assolvere determinate missioni con un'efficienza (e indiretta riduzione dei costi) enorme. Anzichè mantenerli in allarme per lo scramble puoi tenerli in volo, e quindi sono più pronti a intervenire e non hanno dovuto bruciare un bel po' di carburante in uno scramble con pieni postbruciatori. Si possono spostare a 1000 km/h senza dover usare i postbruciatori. Si riducono così i tempi di rifornimento in volo al minimo (o si annullano del tutto), per cui non si creano buchi pericolosi e si risparmiano un sacco di soldi di tanker. Ecco spiegato che un F-22 si dimostra enormemente più efficiente ed economico di un F-15 che teoricamente non dovrebbe avere alcun problema a svolgere una missione così banale. A loro volta, le caratteristiche stealth producono vantaggi che vanno oltre quelli immediatamente percepibili. Prima i caccia dovevano posizionarsi (aiutati dagli AWACS) in modo da evadere il cono di scoperta del radar dei caccia avversari e poter avvantaggiarsi di quel "vedi prima / spara prima / uccidi prima" che ancora oggi è l'elemento chiave della vittoria. Mentre gli aerei d'attacco dovevano evitare di passare troppo vicino a postazioni antiaeree e radar della difesa aerea, con allungamenti di rotta che costano in termini di carburante. Uno stealth consente di evitare questi accorgimenti, con enorme risparmio di carburante che a sua volta consente di andare più lontano, volare per più tempo e anche di spostarsi velocemente da una posizione di vantaggio a un'altra. In altre parole: armi in stive e riduzione sensibile della traccia radar, da soli possono sembrare aspetti tutto sommato marginali. E quindi uno può concludere: metti un SU-37 contro un F-35 in combattimento "visivo" e il primo brucia il secondo. Ma sarebbe una conclusione superficiale. In realtà si tratta di veri e propri moltiplicatori, che adeguatamente sfruttati aprono ventagli di capacità prima inimmaginabili. Per questo dico che stiamo per voltare pagina ancora una volta, che ci piaccia o no l'idea. PS Leggo affermazioni e opinioni che sembrano davvero non tener conto di quanto l'esperienza insegna negli ultimi 50 anni di aviazione militare. La teoria ci dice che un F-14 Tomcat non ha alcuna possibilità di vincere contro un manovrabilissimo F-5 in combattimento ravvicinato, specialmente se l'F-5 è pilotato da un asso. Eppure, è quanto è avvenuto per decenni tra gli F-14 della Navy e gli F-5 pilotati da espertissimi piloti Aggressor. Negli ultimi decenni, tutti i combattimenti aerei nei quali il "modello occidentale" (USA, NATO, Israele) si è scontrato con i modelli antagonisti, sono stati stravinti dal primo. E i combattimenti in Vietnam, in Libano ecc... hanno dimostrato che le ECM occidentali tendono a funzionare molto meglio delle altre. Onestamente non ricordo un solo caso di un missile occidentale deviato da ECM (non parlo di chaff o flares) di parte antagonista, mentre la guerra del Vietnam è piena di SA-2 ingannati così come lo sono tutti i conflitti in cui è stato impegnato Israele. Fino a prova contraria, sinora i sistemi occidentali hanno dimostrato di funzionare, e di funzionare molto bene, sicuramente molto meglio degli altri. Eviterei quindi di portare il discorso su efficienza di missili ed ECM, perchè non farebbe altro che confermare la fiducia nei sistemi di progettazione e produzione occidentale. L'F-35 è un caccia occidentale, concepito per integrarsi nel modo di combattere occidentale, secondo gli schemi operativi e addestrativi utilizzati nel mondo occidentale, impiegando armi e sistemi avionici occidentali e sfruttando il sistema logistico occidentale. E questo modo di combattere, sinora, che privilegia l'aspetto "consapevolezza della situazione" nonchè l'iniziativa del singolo, ha sempre vinto. Grazie al cielo. aggiungo... ;-)
  9. Immagino che per persistenza si volesse intendere la permanenza in combattimento, in termini di tempo, più che di missili da impiegare. E' davvero molto, molto raro che si verifichi una situazione in cui sia necessario disporre di più di 4 missili AA e si abbia a disposizione un tanker per rifornirsi (anche un singolo ingaggio con uso di postbruciatore può essere sufficiente a ritrovarsi in Bingo Fuel). Se 4 missili aria-aria non sono sufficienti nel contesto, probabilmente si sta facendo la guerra all'avversario sbagliato... Oggi F-16 ed F-18 hanno un armamento standard di 4 missili in configurazione aria-aria. Comunque si faccia il confronto, anche con ulteriori missili ai piloni esterni dell'F-35, questi ha comunque il vantaggio di poterne portare 4 in stiva interna, il che significa che il drag (la resistenza) è comunque inferiore a quella di un caccia che ne debba portare 8 all'esterno. Poi vorrei fare una considerazione. Nella storia dell'aviazione militare, ci sono dei momenti in cui si volta pagina. E' successo, ad esempio, nel passaggio tra elica e jet. Gli aerei ad elica erano decisamente più manovrieri rispetto a quelli a jet, e c'era chi giurava che questo avrebbe compromesso la validità della formula jet in combattimento. Invece, la velocità del jet diventò l'elemento fondamentale che surclassava qualsiasi considerazione in ordine alla maneggevolezza. E si cambiò pagina, per sempre. Poi si è passato dai cannoni ai missili, e non c'è dubbio che dal Vietnam in poi il cannone è diventato solo un accessorio. Se i primi tentativi di sostituirlo furono un fallimento, quando i missili aria-aria raggiunsero le prestazioni (in termini di affidabilità e percentuale di successo) che conosciamo, il cannone è stato soppiantato sul serio. Il dominio del combattimento manovrato a breve raggio è oggi dei missili aria-aria a corto raggio, dai Sidewinder serie Lima in poi. L'F-16 e l'F-18 (e in certa misura anche l'F-14 e l'F-15) hanno imposto nuove regole. L'avionica avanzata, le reali capacità multiruolo, la grande maneggevolezza, l'eccesso di spinta, i controlli FBW... piaccia o no, l'aviazione è cambiata dopo quei modelli che sono diventati il punto di riferimento di ciò che si richiede a un caccia. L'utilizzo degli AWACS e del combattimento "in rete" è stata un'altra innovazione: oggi nessuno può sperare di battere un avversario che utilizzi questi assetti, senza disporne a propria volta. E lo dimostrano le esperienza operative, dalle guerre israeliane a quella delle Falkland per arrivare ai conflitti nei Balcani e in Medio Oriente. E che dire della penetrazione a bassa quota che sostituì quella ad alta quota? E poi il nuovo cambio, dopo il conflitto del 1991, quando la penetrazione a quote medio alte ha sostituito quella a bassa quota (grazie alla disponibilità di nuove tecnologie, come il GPS). Oggi l'F-35 e l'F-22 stanno imponendo un nuovo cambio di pagina. Il sensor fusion, le caratteristiche stealth, la capacità di impiegare l'avionica come arma elettronica, le stive interne, la supercrociera (o comunque la possibilità di muoversi velocemente in configurazione di combattimento senza far uso del postbruciatore) sono gli elementi destinati a diventare il nuovo standard. Non è detto che un "cambio pagina" sia realmente necessario (in fin dei conti, un F-16 va benissimo ancora oggi, così come un F-104 nel ruolo intercettore andava benissimo anche quando apparvero i caccia della serie dieci) nè che funzioni sempre (il tutto missili non funzionò ai primi tentativi) ma l'esperienza pratica dimostra che quando arriva un cambio pagina come quello rappresentato da F-22 ed F-35, la nuova pagina finisce per dettare legge. Continuare a ragionare in termini "classici", sarà come continuare a parlare di raggio di virata confrontando uno Spitfire e un F-86. A ogni cambio di generazione dei caccia ci sono sempre state aspre critiche (chi è abbastanza anziano ricorderà quanto fossero criticati quei giocattolini armati di soli due missili che si chiamavano F-16 ed F-17) ma non mi risulta un solo caso in cui la generazione successiva non sia diventata quella dominante. ======= Alla Lockheed non conveniva mettere l'F-35 su un piano di competizione con l'F-22 (sempre di propria produzione) nè con il Typhoon (la sensazione che l'F-35 fosse una minaccia per un proprio progetto nazionale avrebbe sicuramente comportato un bel po' di problemi per penetrare quei mercati). Se l'Inghilterra avesse dovuto scegliere tra Typhoon ed F-35 difficilmente avrebbe preferito il caccia americano. Al contrario, se l'F-35 viene presentato come complementare (ruolo aria-terra) tutto fila liscio. Adesso che la situazione è molto più stabilizzata, ci sono poche speranze di incrementare il numero di F-22 ed i programmi del Typhoon sono irreversibilmente definiti, si può iniziare a parlare seriamente delle capacità aria-aria dell'F-35, senza timori di provocare tensioni nocive. ;-)
  10. Sinora l' F-35 non è stato spinto nel ruolo aria-aria, come ha giustamente fatto notare Flaggy qualche post precedente, per non cozzare contro altri programmi (F-22 e Typhoon in testa). Adesso però i responsabili del progetto iniziano a sbottonarsi, e in una recente incontro a Firenze (conferenza "Fighter 2008") è stato sottolineato che in configurazione di combattimento l'F-35 ha prestazioni uguali o superiori rispetto a qualsiasi altro caccia (con l'unica eccezione dell'F-22). In particolare, è superiore in termini di velocità massima, tempo di stazionamento in zona, accelerazione subsonica da Mach 0,6 a Mach 0,95, raggio d'azione. Il rateo di virata è equivalente ai migliori caccia di quarta generazione. Ovviamente punto nodale è la capacità di portare armamento in stiva interna: qualsiasi caccia che abbia questa capacità è inevitabilmente superiore in termini di prestazioni aerodinamiche operative. C'è poi tutto il discorso dell'avionica, (tra l'altro, a Firenze si è iniziato a parlare delle capacità di "attacco elettronico" del velivolo, che per la prima volta vengono integrate in un caccia operativo - quelle dell'F-22 al momento sono solo teoriche) e delle capacità stealth. Nei prossimi mesi le capacità aria-aria dell'F-35 saranno sempre più oggetto di verifica, anche perché in USA è in atto una battaglia senza esclusione di colpi tra Lockheed e Boeing, quest'ultima interessata a convincere Navy e USMC sull'opportunità di acquistare altri Super Hornet.
  11. Gianni065

    Pump Jet

    Quando dicevo che il pump-jet era considerato migliore alle medio-basse velocità, non mi riferivo all'efficienza delle prestazioni ma alla silenziosità. Peraltro le informazioni disponibili non erano particolarmente abbondanti (e non lo sono nemmeno adesso, ma qualcosa di più si sa). Non a caso scrivevo: "Al momento parliamo di velocità mediobasse". Si riteneva per di più che il sistema fosse utilizzato in alternativa all'elica, secondo la situazione. A distanza di quasi tre anni, questa tecnologia ha soppiantato la classica elica, il pump-jet è unico propulsore delle nuove classi di SSN e sembra che i dati conosciuti relativi alla loro velocità massima siano inferiori a quelli reali.
  12. Beh, comunque sia, sono in grado di mettere in orbita qualcosa che, orbitando orbitando, può sorvolare qualsiasi punto del mondo. Poco importa che l'orbita sia bassa... se quel qualcosa è destinato a cadere da qualche parte, un "giro" basta e avanza. Il satellite lanciato in questa occasione dovrebbe pesare circa 20 kg, per cui è relativamente innocuo, ma è evidente che il programma procede speditamente (addirittura è in leggero anticipo nella tabella temporale prevista, di circa un paio di mesi). E' facile immaginare che non passerà molto tempo prima che gli iraniani siano in grado di lanciare carichi più significativi, e se nel frattempo il processo di arricchimento dell'uranio avrà permesso di ottenere qualche decina di chilogrammi di materiale fissile idoneo all'impiego in un'arma atomica, di fatto l'Iran avrà la possibilità di far cascare una testata nucleare ovunque nel mondo. Tra l'altro, quella del bombardamento orbitale fu una tecnica già studiata ai tempi della guerra fredda (specialmente dall'URSS che la rese operativa), si chiamava FOBS e prevedeva proprio un'orbita molto bassa. Questa tecnica è stata di fatto abbandonata, sia perchè la tecnologia dell'epoca non consentiva di ottenere una precisione entusiasmante, sia perché lasciava un preavviso più elevato rispetto a un lancio di ICBM, sia perchè proibita dai trattati SALT. Ma la precisione diventa un fattore insignificante, se il bersaglio è una città, e ovviamente i trattati SALT valgono (per quel che valgono) solo tra USA e Russia. Al contrario, un sistema FOBS presenta un notevole vantaggio: la testata, anziché seguire una rotta balistica predeterminata, può raggiungere il bersaglio da qualsiasi direzione, anche opposta rispetto a quella verso cui sono puntati sistemi di rilevazione lontana e intercettori antimissile, possibilità che può diventare preziosa se si dispone di pochissime testate ed il nemico è protetto. A maggior ragione se si pensa che un FOBS può cambiare orbita su radiocomando, spiazzando qualsiasi sistema antimissile attualmente in servizio o sviluppo. Inoltre, un sistema FOBS può essere lanciato e programmato per "cadere" a distanza di giorni, persino settimane, e nel frattempo si può sempre inviare un radiocomando per distruggerlo o per annullare la sequenza o per farlo rientrare in un'area diversa. Immaginate, tanto per fare fantapolitica, che l'Iran (o chicchessia) lanci un FOBS in orbita e annunci: "Fra tre giorni, la testata nucleare cadrà sopra la città XYZ (o peggio: sopra una città che non intendiamo svelare), solo noi abbiamo il codice di disattivazione, e non lo useremo a meno che non ci concediate questo, questo e quest'altro". Potete immaginare che sarebbe un ricatto che metterebbe in ginocchio qualsiasi nazione, nè sarebbe concepibile una rappresaglia preventiva, visto che c'è il codice di disattivazione in ballo. Si tratta di mere ipotesi, ma tecnicamente fattibili, e ho seri dubbi sul fatto che alcuni paesi, USA e Israele in testa, intendano verificare fino a che punto possano tradursi in realtà. E credo che molti altri paesi, più pacifisti o pacifinti, tirerebbero un sospiro di sollievo nell'apprendere che i cattivoni con la stella di David hanno fatto uno dei loro soliti deprecabili attacchi preventivi...
  13. Facendo il punto sulla situazione, al momento è finanziata una flotta di 187 F-22 (in pratica 183 detratte le perdite). Se non si decide subito (ma proprio subito) di finanziare altri esemplari, la linea di produzione andrà chiusa (ma non è detto che non si possa accantonare e naftalinizzare come fu fatto per quella del B-2). Attualmente si discute un ordine per ulteriori 20 esemplari che servono più a mantenere aperta la linea per un altro annetto che non ad avere un reale significato operativo. L'USAF vorrebbe almeno 240 esemplari in tutto, ma in tutta onestà credo che la questione sia un'altra. L' F-22 non serve in qualsiasi contesto in cui il nemico è un avversario Low, ossia qualsiasi nazione al mondo che non sia la Russia o la Cina. Tra missili cruise e missioni di attacco spazzi via la difesa aerea nemica prima ancora che la tv riporti che è scoppiata una guerra e il discorso è chiuso. Nei confronti di un nemico Hi, invece, 180 F-22 sono pochi come lo sono 200 o 240. Ce ne vorrebbero minimo 400 per iniziare a ragionare. Ma a quel punto qualcuno scoprirebbe che anche 20 B-2 sono una bazzecola in rapporto a ciò che servirebbe. Ma è davvero possibile concepire una guerra tra USA e Russia o tra USA e Cina? Una guerra che non si trasformi in uno scontro nucleare? Credo proprio di no. Questa è la cruda realtà. Oggi un F-22 costa 150 milioni di dollari che non sono poi tantissimi in relazione alla macchina, ma con lo stesso prezzo - a produzione a regime - probabilmente si comprano 3 F-35. E in termini pratici questo significa avere 3 piloti anzichè uno. Per una forza aerea in difficoltà economica, il vero problema non è quello di avere poche macchine (che un aereo si costruisce in poche ore) ma pochi piloti (che un pilota buono lo costruisci in 10 anni). L' F-22 intanto ha dato agli USA una conoscenza ed esperienza tecnologica, in tecnologie che al momento nessuno è in grado di eguagliare, enormi. Però è già vecchio, in termini di frontiera tecnologica: non scordiamoci che il suo progetto ha in pratica 30 anni sulle spalle, si può immaginare cosa si potrebbe sfornare con gli sviluppi tecnologici acquisiti in questi 30 anni. L' F-35 ha un potenziale di sviluppo tale che mi sento di dire che non farà rimpiangere l' F-22 ed è più tagliato per le concrete necessità dei prevedibili impegni futuri. E' quella la carta su cui bisogna giocare, con buona pace di chi (come me, lo ammetto) vorrebbe vedere frotte di F-22 e vorrebbe preservare linee di produzione e posti di lavoro. State poi pur certi che sui tavoli dei progettisti ci sono già i disegni di ciò che dovrà sostituire l'F-22. Auguriamoci che sia ancora previsto un abitacolo... In fin dei conti, date la supercruise all'F-35 e avete ottenuto un aereo che ha ben poco da invidiare all'F-22, anzi per molti aspetti è superiore. E quando l'F-35 non sarà più un concorrente dell'F-22 (com'è oggi) sono pronto a scommettere che il caccia mostrerà di saper fare cose che al momento si è preferito tenere nel cassetto (non scordiamoci che entrambi gli aerei sono Lockheed e al momento è solo lei che decide cosa "scoprire" e come bilanciare i rapporti tra una produzione e l'altra). Insomma, non versiamo troppe lacrime se l'F-22 non sarà ulteriormente prodotto: vorrà dire che l'amministrazione Obama avrà fatto una mossa razionale, di cervello e non di cuore (purché i fondi siano dirottati sul programma F-35). ;-)
  14. No, Roosvelt se non ricordo male prese una posizione netta contro la tortura e destituì anche parecchi ufficiali rei di aver permesso la tortura dei prigionieri. Mi riferivo a Israele. Prima del 1999 la tortura era espressamente consentita in Israele (sia pure entro certi limiti). Attenzione: sono molti i governi che tollerano la tortura (o comunque chiudono un occhio, se non tutti e due) ma è rarissimo che ci sia un documento scritto che la autorizzi esplicitamente, almeno se si parla di paesi civili. L'unico caso che ricordo è appunto quello di Israele, in cui esistevano disposizioni che disciplinavano la tortura dei prigionieri. La corte suprema israeliana, nel 1999, censurò la cosa, ma solo perché quelle disposizioni non erano confortate da una legge. In conseguenza di ciò, esponenti politici e militari, e lo stesso governo, lavorarono a progetti di legge che autorizzavano la tortura. Alla fine non se ne fece nulla, per fortuna. ;-)
  15. Sì, israeliani e filippini. Scherzi a parte, queste mosse sono ad alto contenuto propagandistico, e sono inevitabili. Fa bene a farle, perché servono ad alleggerire la tensione su questioni oggetto di forti critiche interne ed estere. Ovviamente questo da solo non significa che in concreto possa cambiare davvero qualcosa, anzi, potrebbe persino peggiorarlo (ma non si lamenterebbe nessuno, questo è il vantaggio). In tutta onestà, la tecnica di appaltare gli interrogatori è già stata usata e al confronto di ciò che avviene nelle carceri siriane e filippine (sono i due esempi più calzanti e documentati) penso proprio che le torture della CIA fossero una passeggiata. Del resto, nessun presidente e nessun governo (o quasi... un caso ricordo che c'è stato...) si sognerebbe di autorizzare formalmente la tortura. Ufficialmente la tortura è vietata, in USA come altrove. Quanto a Guantanamo, a meno di mettere in libertà tutti i detenuti (il che mi pare improbabile, visto che lì in mezzo ci sono micidiali assassini) essi saranno semplicemente trasferiti altrove. E' facile immaginare che saranno processati e condannati speditamente e finiranno in qualche carcere militare (quelli che non saranno condannati a morte), probabilmente dispersi fra più strutture e in qualche caso rispediti nelle carceri dei paesi di origine (a cominciare da Afghanistan e Pakistan). Non so se questo sia un bene per gli interessati. Almeno a Guantanamo ci sono delle liste, ci sono registri di dominio pubblico, c'è l'attenzione dell'opinione pubblica, c'è la croce rossa internazionale, ecc... Dopo... nessuno sentirà più parlare di quei detenuti. E dubito che se la passeranno meglio (il che, per buona parte di loro e senza ipocrisie, non mi dispiace affatto). Meglio sarebbe stato invece ristrutturare il carcere per trasformarlo in una struttura compatibile con i normali standard carcerari, ma questa opzione non avrebbe risolto il problema di immagine, visto che ormai Guantanamo è indissolubilmente legato alla sua triste fama, che non cambierebbe nemmeno se diventasse un hotel a 5 stelle. ;-)
  16. Gianni065

    F-15 USA vs SU27 Russia

    Gli indiani giocavano fuori casa, in un contesto a loro del tutto nuovo e la Red Flag è un'esercitazione molto realistica e complessa. E' comprensibile che abbiano avuto difficoltà. A proposito di indiscrezioni, ho trovato molto interessanti e realistiche quelle contenute in questo articolo: http://www.flightglobal.com/articles/2008/...rty-tricks.html EDIT: Ricambio il saluto, Legolas!
  17. In ogni caso, una risposta di questo tipo, "fisica", è difficile che possa essere implementata in concreto. Razzi di quel tipo hanno un tempo di volo che si aggira sui 20 secondi e una traccia radar e IR minima. Si può difendere un singolo potenziale bersaglio con un sistema di difesa di punto, ma difendere una vasta area non è fattibile. Occorrerebbero centinaia di sistemi, che dovrebbero stare all'erta 24 ore su 24, che peraltro creerebbero enormi difficoltà anche al normale traffico aereo civile e al proprio traffico militare, per il rischio di tragici errori. Non è certo una risposta economicamente soddisfacente. Si può fare su aree e periodi limitati, non certo 24 ore su 24 per 365 giorni all'anno.
  18. Gianni065

    F-15 USA vs SU27 Russia

    Significa "disinformazione", vero? :-) ====== Mi spiace che Sage-III sia "entrato male" nel forum, ed uscito altrettante male. Succede che una discussione precipiti nel semplice tifo per l'uno o l'altro caccia ma con un po' di calma si può sempre riportarla a toni migliori. Le esercitazioni tra aerei diversi, tra nazioni diverse (ma anche quelle "interne") non sono mai, o quasi mai, organizzate per "vedere chi vince". Quelle sono competizioni, non esercitazioni. Le esercitazioni propriamente dette, come spiega lo stesso termine, servono per "esercitarsi". Ossia per imparare, per addestrarsi, per migliorare la propria preparazione e la propria capacità di combattere. Per questa ragione, i risultati delle esercitazioni vanno ben oltre il risultato formale comunicato (ove venga comunicato) che potrebbe fornire una visione del tutto distorta rispetto alla realtà, specialmente se non sono chiaramente indicati tutti i criteri utilizzati nell'esercitazione. Diversi anni fa, nel corso di un'esercitazione, un sottomarino convenzionale italiano riuscì a superare lo schermo protettivo di un gruppo navale americano e a "silurare" la portaerei. Questo significa, forse, che è inutile avere portaerei? Certo che no. Infatti quel sottomarino, prima di ottenere quel risultato, aveva tentato decine di volte di penetrare lo scudo, ed era stato puntualmente individuato e affondato. Nella realtà, non avrebbe mai avuto una seconda possibilità. Ma è chiaro che a furia di provarci e riprovarci, il comandante del sottomarino imparò posizione e tecniche delle navi e riuscì a trovare il percorso giusto. Un po' come superare un campo minato: se poteste provarci 1000 volte, prima o poi individuerete il percorso che vi consente di passare dall'altra parte. E quindi quell'esercitazione dette un risultato reale (meglio non provarci) diverso da quello apparente (mi basta un sottomarino per distruggere una portaerei). Ciò non toglie che entrambe le parti impararono molto sui propri limiti e sulle capacità dell'avversario. Lo stesso succede nelle esercitazioni aeree. I piloti degli F-15 che hanno preso botte (sia pure in un contesto generale ad hoc) dai Flanker indiani, hanno analizzato le ragioni dell'insuccesso. Hanno verificato e approntato una serie di contromisure. E' capace che nell'esercitazione successiva, sfruttando una tecnica messa a punto partendo da quelle lezioni e le vulnerabilità emerse dell'avversario, siano riusciti a invertire il risultato. A quel punto, i piloti indiani faranno lo stesso. Alla prossima esercitazione, le cose potrebbero andare ancora una volta all'opposto della precedente. La possibilità di scontrarsi con mezzi nemici in esercitazione, poi, è anche un momento eccezionale per "succhiare" quanti più segreti elettronici dei mezzi avversari: radar, contromisure, ecc... Tutta roba che servirà in caso di una guerra reale: lì avrà la meglio chi è più preparato, più addestrato, chi conosce meglio i mezzi del nemico, chi ha una struttura di comando e controllo più efficace, ecc... E' evidente, e sarebbe illogico negarlo, che il Flanker è una macchina che ha prestazioni che eccedono quelle dell'Eagle. Ma l'Eagle è comunque una macchina eccellente, il che significa che se i piloti sanno sfruttare i punti deboli del Flanker, possono giocarsi la partita. E qui veniamo a un concetto che ho detto spesso: in un dogfight puro, senza altri elementi che interferiscano, il pilota che riesce a portare il combattimento all'interno dell'inviluppo di volo nel quale il proprio caccia dà il meglio, probabilmente vincerà la partita. Ma è molto difficile che un dogfight sia puro (1 vs 1, posizione di partenza neutra, avionica e armamenti equivalenti, autonomia equivalente): anzi, è praticamente impossibile. L'efficienza dell'avionica e dei sistemi d'arma, così come quella delle ECM e delle ECCM, hanno poi un'importanza enorme. Sulla carta, i sistemi SA-2 Guideline avrebbero dovuto azzerare l'intera flotta di B-52 americani, nel Vietnam. Qualsiasi esercitazione avrebbe concluso che un B-52 che vola diritto ad alta quota non ha nessuna possibilità di sfuggire a un SA-2 (del resto, il missile era riuscito ad abbattere un U-2, figuriamoci un B-52). La realtà è stata diversa. Nonostante i B-52 abbiano pagato un tributo non indifferente, i vietnamiti hanno dovuto lanciare centinaia e centinaia di missili per ottenere un risultato che in termini militari (almeno per l'epoca) è insignificante. Le esercitazioni contro i Flanker indiani hanno permesso alle aeronautiche occidentali di succhiare una marea di importantissime informazioni sui sistemi avionici del velivolo, sulle sue caratteristiche e vulnerabilità, sulle capacità dei suoi sistemi d'arma e dei loro sistemi di guida. Data l'innegabile superiorità dei sistemi di raccolta, analisi ed elaborazione delle informazioni elettroniche di cui disponiamo in occidente, è molto probabile che abbiamo imparato più di quanto abbiamo rivelato. Le librerie elettroniche e i trucchi e segreti che vengono appresi in questi contesti, sono custoditi gelosamente, da tutte le parti. La cosa è comprensibile. Se la Russia impara un sistema per ingannare il radar di guida dell'AMRAAM, è ben difficile che ne metta a parte l'Iran. Se lo tiene per sè, per usarlo quando dovesse servire alla Russia stessa. In caso contrario, alla prima avvisaglia che l'Iran sa come ingannare gli AMRAAM, gli AMRAAM verrebbero modificati per neutralizzare la vulnerabilità e la Russia perderebbe il suo vantaggio segreto. Sto facendo un esempio banale, giusto per inquadrare alcuni aspetti. Il motivo vero per cui sino ad oggi i velivoli da combattimento occidentali hanno avuto la meglio sui vari Mig e Sukhoi non sta in una intrinseca superiorità in termini di prestazioni ma in tutta una serie di altri fattori che ormai conoscete bene, primo fra tutti l'efficienza della catena di comando e controllo, poi l'efficacia dei sistemi elettronici, l'addestramento ecc... Non è un caso che il vero nemico dell'F-22 non siano stati i Flanker, ma la bontà complessiva di aerei come l'Eagle, il Falcon, l'Hornet, che tutto sommato se la cavano ancora abbastanza bene e - adeguatamente aggiornati e inseriti in sistemi di comando e controllo efficienti ed efficaci - consentono di mantenere la superiorità aerea in tutte le situazioni di impiego concretamente prevedibili. ;-)
  19. Sulle prospettive di mercato dell' F-35 c'è poco da fare ipotesi. Decine e decine di paesi dovranno pensare alla sostituzione della propria linea di aerei da combattimento, nei prossimi 10-20 anni. F-16 ed F-18 sono sul viale del tramonto, per cui la scelta si riduce a ben pochi modelli: l' F-35, il Rafale, l'EF-2000, i modelli MIG e Sukhoi, il Gripen. Ora, non ci vuole molto a vedere che l'EF-2000 ha poca spinta commerciale (ed è un gravissimo errore, perché avrebbe enormi potenzialità): difficile vendere un caccia quando chi lo produce ha per primo comprato il caccia concorrente! Il Rafale non riesce ad uscire dalla fase di sviluppo: la sensazione è quella di un caccia che non riesce a maturare, e per un caccia che ha volato ben 23 anni fa, la cosa depone molto male. I russi non possono sperare di continuare a proporre ulteriori versioni di Fulcrum e Flanker: con tutto il rispetto, ma il mercato vuole roba nuova. E in ogni caso, è molto difficile che un cliente dell'industria occidentale acquisti un caccia di produzione russa. Un eventuale nuovo modello (di cui tanto si parla ma al momento nulla vola) interesserà i mercati che tradizionalmente comprano russo, il che è scontato. Il Gripen è uno splendido caccia, ma è pur sempre un caccia molto, molto leggero e tagliato su misura per le esigenze svedesi. E non è un vero caccia "indipendente", visto che motori, parte dell'avionica e armamento sono comunque targati USA. L'F-35 è un caccia multiruolo, è Stealth, è di nuova generazione e nasce con il "metodo americano". Questo significa che arriva sul mercato con un ottimo grado di maturazione, perché gli americani buttano via un sacco di soldi nello sviluppo pre-operativo: integrazione di armamenti, test e sperimentazioni di ogni genere, prove pre-operative, ecc... ecc... e a tutto questo si aggiunge un supporto logistico e operativo conseguente al fatto che il caccia entra in servizio, con migliaia di esemplari, in tre forze aeree (USAF, Marines e Navy) che i caccia li usano sul serio in tutto il mondo e in tutti i teatri operativi. Non è questione di qualità, ma proprio di numeri: 1500 caccia che volano tutti i giorni in tre grandi forze aeree accumulano un'esperienza operativa enorme nel giro di pochissimo tempo. Un modello che non ha la stessa fortuna, anche se è potenzialmente migliore, ci mette il triplo del tempo, se non di più. Non vedo quindi molti dubbi sul fatto che l'F-35 rileverà senza problemi le quote di mercato che sono state dell'F-16, e se il Rafale continuerà a zoppicare si piglierà pure le quote che appartenevano ai Mirage 2000, dividendosele semmai con i caccia di produzione russa e, forse, con l'EF-2000.
  20. Se non ricordo male i Tornado di Piacenza sono stati ridislocati a Cameri temporaneamente, per permettere lavori di ristrutturazione della base di Piacenza.
  21. Gianni065

    Buone Feste

    Buon Natale a tutto il forum !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
  22. Per questo tipo di situazioni, non è certo un forum quello che ti serve, ma la consulenza di specialisti. Se tuo fratello soffre di patologie che possono essere connesse alla sua attività militare, le vie da seguire sono altre. Non è detto infatti che il DU c'entri qualcosa: nei teatri di guerra e nelle aree militari esistono numerose altre sostanze ben più pericolose. ========= Questa discussione dimostra davvero come l'ignoranza e il pregiudizio vadano a pari passo. Phalanx CRAM nel 1995... no comment...
  23. Aggiungo qualche altra considerazione. Si parlava degli AWACS che tracciano gli Stealth. Come ho detto in precedenza, bisogna vedere il contesto in cui tali episodi si verificano, perchè i velivoli Stealth - quando non sono impegnati in missioni di combattimento reali o in esercitazioni particolari - montano riflettori radar (oltre al transponder), per evidenti questioni legate alla sicurezza volo. Si è parlato anche dei radar del sistema Aster... anche qui vale la considerazione di cui sopra. E aggiungo, i radar cui sono asserviti i sistemi Aster hanno la capacità di scoprire un bersaglio di superficie radar riflettente pari a mezzo metro quadrato (0,5 m2) a 30 km di distanza. I velivoli Stealth hanno RCS al di sotto di 0,1 m2. Questo significa che anche un radar potente e modernissimo come può essere un EMPAR, un ARABEL e simili, non vedono gli Stealth se non quando è troppo tardi. ====== Per quanto riguarda tutto il resto, bisogna partire dal fatto che l'Italia è passata da un modulo di difesa concepito ai tempi della guerra fredda a un modulo del tutto diverso, dove sono cambiate le minacce, le esigenze e... soprattutto... le risorse a disposizione. La linea F-104 fu tenuta in vita oltre qualsiasi logica, perchè l'Italia aveva una linea da attacco da sostenere: Tornado e AMX. E rammento che all'inizio il Tornado doveva essere un Multirole, caccia e bombardiere. Quando ci si rese conto che sarebbe stato solo un bombardiere, la frittata era fatta. Le cose andarono così e fu per questo (non per considerazioni politiche) che si dovettero conservare gli Starfighter. Il processo di transizione dal sistema guerra fredda a quello odierno non è stato facile e sono stati commessi molti errori, dovuti al fatto che qualcuno non si è rassegnato ai ridimensionamenti ormai inevitabili e qualcun altro ha cercato di preservare al massimo gli interessi dell'industria della difesa. Ha giocato un ruolo (negativo) anche la frequenza con cui si sono alternati i governi, nessuno dei quali ha mai dimostrato particolare competenza nel settore della difesa. Abbiamo messo in cantiere programmi per mega aerei da pattugliamento marittimo, per super caccia, per addestratori, per fregate e sottomarini, per portaerei, per sistemi antiaerei sofisticatissimi, per aerei da trasporto, ecc... ecc... ecc... Chiaro che adesso che i soldi non bastano, ci si interroga se un determinato programma è davvero necessario oppure no: NULLA E' NECESSARIO. Si può benissimo vivere per altri 50 anni con EF-2000, Tornado, AMX e 339. Non è forse quello che fanno in USA con B-52 e T-38? Ma gli USA non hanno solo B-52 e T-38... L' F-35 è un progetto importante perchè consentirà al personale di vivere e operare un caccia di generazione ancora più avanzata rispetto all'EF-2000 e consentirà all'industria aeronautica della difesa di traghettare attraverso il brutto periodo che ci aspetta. E' importante che ci sia qualche programma Hi-Tech in piedi, perchè non si può congelare qualcosa e poi riscaldarlo dopo 20 anni, quando è passata la bufera. Il know-how tecnologico e quello operativo non si inventano dall'oggi al domani. L'F-35 consente di restare sulla cresta e lo fa in modo intelligente, perchè è un aereo che sostituirà tre diversi aerei da combattimento nella nostra prima linea, perchè offre una ricaduta industriale enorme, perchè è il top della tecnologia. Una volta tanto che stiamo investendo in qualcosa di giusto e intelligente... c'è chi dice che bisognerebbe mollare tutto? Ma scherziamo?
  24. Non metto in dubbio questa affermazione ma per darle la giusta significatività bisognerebbe conoscere qualcosa in più. Di che aerei stiamo parlando? Di che radar? Che genere di missioni? In condizioni normali gli Stealth si vedono anche sui radar civili... se no ci sarebbero collisioni ogni giorno. Un F-117 o un F-22 che decollano da un aeroporto o atterrano su un aeroporto devono essere visibili ai controllori radar che gestiscono il traffico aereo sull'area. Pochi lo sanno, ma gli F-117 hanno un "radar enhancer" che viene montato sulla fusoliera, per operazioni in tempo di pace (anche missioni addestrative). Ci credo che si vede sui radar, chiaro e nitido. E lo stesso vale per B-2 e gli altri (quella fu la ragione per cui i radar francesi vedevano i B-2). Gli F-117 hanno però dimostrato operativamente in missioni di guerra reali le loro caratteristiche stealth, a cominciare da Panama. Questo è un dato oggettivo. E al momento sono gli unici aerei stealth utilizzati in combattimento reale contro difese aeree ostili. ======== Quanto all'F-35 e ai soldi, l'Italia si è imbarcata su una serie di progetti contemporaneamente, in campo aereo, terrestre e marittimo, che non poteva sostenere tutti assieme. Questo lo scrissi su questo forum anni fa. La fine del programma italiano per l'A400 fu la prima vittima illustre di queste scelte prese senza guardare alle reali capacità economiche future. Ma dire che l'Italia ha sbagliato i conti e forse non doveva imbarcarsi nel programma F-35 è una cosa. Dire che l'F-35 è un bidone è un po' azzardato. Negli ultimi decenni gli USA hanno sfornato ben pochi bidoni. Eppure, basta concentrarsi sui difetti per sostenere che l'F-18 è un bidone, l'F-16 è un bidone, il Tomcat è un bidone, ecc... ecc... e lo stesso vale per qualsiasi aereo. Però i dati delle vendite e dell'impiego operativo alla fine sono gli unici che contano veramente. L' F-35 è destinato a costituire la spina dorsale di tutte le forze aeree americane: USAF, Navy e Marines. Già questo la dice lunga sulla scommessa che è stata fatta. Se l'Italia ha sbagliato, avrà buttato in fumo un po' di soldi. Ma se gli USA hanno sbagliato...
  25. Gianni065

    Marina Cinese

    Ridimensionamo le foto, please! ===== I cinesi hanno difficoltà laddove non è facile trovare "know how" (sono pochi i paesi in grado di costruire una grande portaerei) ma laddove possono mettere in campo il know how acquisito mediante i trasferimenti di tecnologie e processi produttivi operati dalle industrie occidentali per sfruttare i bassi costi della mano d'opera cinese, stanno dimostrando di progredire molto in fretta. I russi copiavano le idee e progettavano da sè i propri equipaggiamenti, con tutti i limiti delle proprie tecnologie industriali. I cinesi invece dispongono delle tecnologie acquisite direttamente con i trasferimenti tecnologici dall'occidente e dal Giappone, e le convertono per l'uso militare. E hanno denaro a volontà. Daranno un sacco di filo da torcere (nella migliore delle ipotesi...).
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