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Centrodestra vs Centrosinistra


Paladin

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chi gli dice che la campagna elettorale è finita?

So dove li prendono i soldi pensino alla nomine fatte in RAI da loro che sono scandalose e mi chiedo sulle nomine precedenti di scanio; DiPietro e Fioroni se sono vere o meno

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Partecipanti più attivi

Partecipanti più attivi

La diminuzione del debito pubblico è spiegata nel settimo punto del programma del PDL:

 

Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica

 

Questo programma si estende sull’intero arco della prossima legislatura e sarà integralmente realizzato entro il suo termine.

 

Cinque anni sono un periodo di tempo sufficientemente lungo per graduare l’avanzamento progressivo degli interventi che ci impegniamo a realizzare.

In ogni caso ci è ben chiaro che la realizzazione del nostro programma è sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali:

a) il vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia. Una crisi che può aggravarsi e che in questi ultimi due anni è stata irresponsabilmente ignorata o sottovalutata dal Governo Prodi;

b) il vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo, impegni che l’Italia ha assunto e che il nostro prossimo Governo intende rispettare. Come è stato già fatto nel periodo del nostro governo caratterizzato da una congiuntura economica negativa che ha portato la Germania e la Francia – ma non l’Italia – sulla soglia delle “sanzioni” europee;

c) il vincolo costituito dall’attuale instabile equilibrio dei conti pubblici italiani.

In questi termini, gli interventi attuativi del presente programma saranno comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in funzione dell’andamento dell’economia e nel rispetto dei criteri di rigore nella gestione del bilancio pubblico.

Non facciamo e non promettiamo miracoli.

In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l’obiettivo di contrasto e di recupero dell’evasione fiscale.

Il nostro impegno sarà all’opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell’apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili).

In parallelo a questi interventi di carattere ordinario, pensiamo comunque che sia possibile e necessario un piano di ristrutturazione straordinaria della nostra finanza pubblica. Un piano articolato come segue.

Dentro la struttura della nostra finanza pubblica, come si è via via formata in questi ultimi trenta anni, noi vediamo emergere 5 punti caratteristici essenziali:

a) l’attivo è superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800 miliardi di euro) è in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500 miliardi di euro);

b) tutto il passivo è collocato come debito pubblico sul mercato, mentre la parte di attivo che potrebbe essere collocata e valorizzata sul mercato, fatta da azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, etc. (fino al 40% del totale, fino a circa 700 miliardi di euro) è ancora in mano pubblica;

 

c) simmetricamente, il grosso del risparmio privato è direttamente ed indirettamente investito in passività (ed in specie in titoli del debito pubblico) e non in attività;

d) mentre quasi tutto il debito pubblico è del governo centrale (dello Stato), il grosso del patrimonio pubblico che può essere collocato e valorizzato sul mercato – circa i due terzi del totale – è dei governi locali (Regioni, Province, Comuni). Da ultimo, mentre il governo centrale (lo Stato) tende a privatizzare, molti Governi locali seguono il processo opposto tendendo a pubblicizzare;

e) mentre quasi tutto il prelievo fiscale è centrale (dello Stato), la parte crescente della spesa pubblica discrezionale è locale (di Regioni, Province, Comuni).

La nostra proposta è un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province, Comuni, risparmiatori ed investitori.

Un patto che:

- realizzi il federalismo fiscale solidale, di cui all’art.119 della Costituzione;

- riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente di patrimonio pubblico, offrendo a risparmiatori ed operatori economici maggiori e migliori opportunità di investimento.

Gli effetti finali attesi sono: la riduzione del debito pubblico; un minore costo del debito pubblico residuo; una maggiore trasparenza, una maggiore responsabilità ed efficienza della spesa pubblica; la riorganizzazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il rilancio dell’economia.

Solo su questa base, non aumentando le tasse sul reddito, sulla casa, sul risparmio, sulle partite IVA, ma abbattendo la manomorta del debito pubblico, l’Italia può ripartire.

L’effetto positivo cumulato atteso è stimabile in termini di 1 punto di prodotto interno lordo di minore spesa pubblica corrente e di 1 punto di prodotto interno lordo di maggiore crescita.

Tutte le ipotesi di intervento di finanza pubblica presenti in questo programma sono ampiamente coperte, grazie alla somma degli effetti del piano straordinario e ai risultati della nostra azione contro l’evasione fiscale condotta con la riforma delle esattorie, mediante l’effettiva partecipazione dei Comuni all’accertamento, il potenziamento dell’amministrazione finanziaria, il progetto della riforma dal basso e non dall’alto degli studi di settore.

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Vedo tante belle parole ma nessuna indicazione concreta di come si intenda 1) coprire i costi aggiuntivi che il vostro programma genererà come entrate mancate e, 2) come si intende non solo coprire le minori entrate ma continuare nella riduzione del debito pubblico.

 

Comunque:

 

- il rapporto deficit/pil era al 4,2% nel 2006 e l'UE aveva avviato la procedura di sanzione, interrotta solamente grazie all'opera di risanamento del governo Prodi. Sono numeri Graziani, puoi metterci tutta la propaganda che vuoi ma non puoi cambiarli.

 

Posto che, giustamente, non volete aumentare le tasse ma, al contrario, le volete ridurre è automatico che per rispettare tale programma vi toccherà 1) ridurre la spesa e 2) (s)vendere il patrimonio dello stato.

Riguardo al primo punto di concreto non c'è nulla (e ci mancherebbe visto che il settore pubblico è uno dei principali bacini elettorali di AN) ma solo le solite generiche promesse di "lotta agli sprechi" e di lotta contro l'evasione fiscale (il che è tutto dire viste le milleeuna dichiarazioni a proposito di Berlusconi, e qui Lev, se ne hai qualcuna sotto mano, sei pregato di postarle citando questa frase "Fermo l’obiettivo di contrasto e di recupero dell’evasione fiscale.").

Di posti dove ridurre la spesa senza perdere voti ne vedo molto pochi, sopratutto se ci sono da guadagnare miliardi di euro.

 

Sul bilancio dello Stato poi: è ovvio che l'attivo sia superiore al passivo. Si parla espressamente di "struttura della nostra finanza pubblica" facendo riferimento all'attivo e al passivo: si parla quindi di bilancio. Bene e in qualsiasi bilancio l'attivo è sempre superiore al passivo (regole contabili), mentre il bilancio è sempre in pareggio. Dalla parte del passivo infatti c'è anche quello che per una azienda è Capitale Sociale (non ho idea che sia per uno stato, forse le riserve in metalli pregiati e valuta).

 

Te lo dico io come andrà a finire: Tremonti applicherà per quanto gli sarà possibile visti i trattati europei e l'impossibilità di controllare la politica monetaria (benedetta sia l'UE e l'indipendenza della BCE, che se no ci ritrovavamo alle svalutazioni competitive), farà in maniera più o meno coperta tutto il debito che gli riesce ma, invece di finanziare chi produce e chi consuma in modo da riavviare l'economia, finanzierà chi i soldi li mette in banca (basta capire le teorie politiche del personaggio per prevederlo).

 

PS è fastidioso (graficamente) che ingrandisci metà post. Se ci sono delle frasi importanti, per favore, sottolineale o evidenziale.

 

Per Lev: altra frase bella da citare insieme alle dichiarazioni di B. (se ti va naturalmente): (tante belle spese) coperte, grazie (...) ai risultati della nostra azione contro l’evasione fiscale

Modificato da Rick86
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Aspettiamo di vedere cosa farà Tremonti prima di cominciare a dire secondo me farà questo perchè.....

 

Berlusconi ha detto chiaramente che serviranno misure impopolari quindi si è messa anche in previsione un possibile calo di popolarità e quindi di voti, ma la cosa non importa perchè l'Italia deve ripartire punto.

Alle parole che l'opposizione dirà o che voi direte il PDL risponderà con i fatti!!!!!

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Adesso Padoaschioppa ha terrorizzato gli Italiani che non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese mentre con trmonti si riusciva ad arrivare alla quarta seppur con qualche difficoltà. Tremonti avrà anche sbagliato molte cose ma dobbiamo anche ricordare che l'italia è stata superiore alla Germania e alla Francia nel rispettare i parametri Europei!!

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Adesso Padoaschioppa ha terrorizzato gli Italiani che non riescono ad arrivare alla seconda settimana del mese mentre con trmonti si riusciva ad arrivare alla quarta seppur con qualche difficoltà.

E' Berlusconi con la sua propaganda, anzi, contro propaganda, che ha terrorizzato gli italiani! Graziani, è ora che gli italiani capiscano che non è colpa di TPS se non si arriva alla fine del mese! Le tasse che ha intrdotto di certo non vanno a pescare quattrini dalle tasse degli italiani che tirano a stento a campare, ma da quelle dei tanto cari a Berlusconi imprenditori!

 

Quello che è andato a toccare Padoa Schioppa non è la tassazione diretta del salario ma il cuneo fiscale, ossia la differenza tra quanto costa il lavoratore all'impresa e il lordo in busta paga, che in Italia si attesta quasi al 50%. Sono d'accordo con voi, la pressione fiscale è elevata (me le sento io le lamentele di mio padre quando con occhiali e calcolatrice alla mano si calcola gli stipendi dei suoi dipendenti), ma bisogna che smetterla di dare la colpa a Prodi e alle sue tasse se non si arriva a fine mese, anzi io comincerei a ringraziarlo per il suo sì all'ingresso immediato nell'Euro, sennò adesso sai che bollette... E sono queste che non permettono agli italiani di mettere da parte un centesimo, non le queste fantomatiche tasse che strozzano il cittadino.

 

Ma cosa crede Berlusconi? Che gli italiani siano un popolo di piccoli imprenditori? La stragrande maggioranza degli italiani è dipendente, o peggio dipendente con contratto precario, ed ora come ora è questa fascia che bisogna tutelare, altrimenti con il potere d'acquisto ridotto dei consumatori l'impresa, liberalizzata che vuole essere, va in rovina. Berlusconi chiede sempre a chi lo intervista: "Come si stava prima del governo Prodi? Ed ora come si sta?" Ma perchè non chiede "Come si stava prima del governo Berlusconi? E dopo?" oppure "Come andava l'evasione fiscale prima del governo Prodi? E dopo?" o ancora "Cosa ha fatto Prodi per il debito pubblico? E io?"

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ho letto su il sole24ore che dopo la sconfitta di Veltroni è calato in modo sensibile l'emissione di scontrini e ricevute fiscali...

 

Si torna al quinquennio peggiore per l'italia, infatti chi prima aveva paura ad evadere (solo loro erano terrorizzati, e da Visco per la precisione) ora sanno che il prossimo governo li lascierà in pace e un dentista potrà dichiarare 6000 al mese contro i 40000 che ha dichiarato quando c'era Prodi

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Questi sono pregiudizi, lasciamo governare il centrodestra e poi tireremo le somme!!!!

Non si può minimamente paragonare la quantità e la qualità delle cose fatte dal precedente governo Berlusconi con le misere e scarse cose che ha fatto Prodi, pensate alla patente a punti, alla Fini-Bossi, alla legge obbiettivo per le grandi opere, alla riforma Moratti e alle tante altre grandi cose fatte dal centrodestra.

La sinistra cosa ha fatto, ha liberalizzato i parrucchieri e basta!!!

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apparte che la sinistra ha governato meno e con meno senatori

 

Bossi-fini? inutile, non riusciva a buttare fuori nessuno

Riforma moratti? per fortuna è stata abrogata prima che entrasse in funzione

 

e voi vi vantate per questi due provedimenti?

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La sinistra nel 2006 ha voluto lei governare pur sapendo di avere uno sputo di senatori in più perciò la colpa è solo loro.

 

La Fini-Bossi è sempre meglio della turco-napolitano che per espellere gli immigrati gli lasciava un foglio di via confidando nella coscienza del clandestino di lasciare l'Italia :thumbdown::thumbdown: penso che questo si alquanto ridicolo.

 

La struttura base della scuola Italiana di oggi vorrei ricordare che è quella della riforma Gentile, dove noi e i nostri genitori e nonni hanno studiato.

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La Fini-Bossi è sempre meglio della turco-napolitano che per espellere gli immigrati gli lasciava un foglio di via confidando nella coscienza del clandestino di lasciare l'Italia thumbdown.gif thumbdown.gif penso che questo si alquanto ridicolo.

come la bossi fini

 

La struttura base della scuola Italiana di oggi vorrei ricordare che è quella della riforma Gentile, dove noi e i nostri genitori e nonni hanno studiato.

se le cose vanno bene si alsciano così i problemi della scuola italiana sono altri e in parte Fioroni li ha risolti meglio lui che 5 anni di Moratti (ad esempio riforma degli esami e debiti formativi)

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se le cose vanno bene si alsciano così i problemi della scuola italiana sono altri e in parte Fioroni li ha risolti meglio lui che 5 anni di Moratti (ad esempio riforma degli esami e debiti formativi)

 

Senza scendere nel merito di chi sia meglio/peggio (in una classe politica come la nostra la trovo un'operazione estremamente difficile!) vorrei dire che il problema di fondo della scuola è quello che non si boccia più nessuno, anche perchè è primo il ministero a volere così (vedi l'ultima circolare di Fioroni: con un tot per cento in meno di bocciati si risparmiano tot insegnanti e tot soldi!). Sia nelle superiori che all'università poi aprte dei finanziamenti vengono dati anche in base al tasso di bocciati agli esami/scrutinii: meno bocci e più prendi!

 

E, per concludere, non è che le riforme di Fioroni siano proprio il massimo: sì, è vero, ha reintrodotto gli esami di riparazione, ma in forma edulcorata. Invece chi non studia meriterebbe una bella estate sui libri: sai quanto impara uno dal vedere i suoi amici in giro e lui a faticare sui libri? L'anno dopo studia anche lui tutto l'anno!

Modificato da gobbomaledetto
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La struttura base della scuola Italiana di oggi vorrei ricordare che è quella della riforma Gentile, dove noi e i nostri genitori e nonni hanno studiato.

A quale comizio di Berlusconi o puntata del TG4 fai testo? No, perchè è una delle più belle giustificazioni dello scempio che la Moratti voleva fare dell'istruzione italiana, a cominciare dai finanziamenti alle private, e vorrei vedere chi ha il coraggio di dire che sono una cosa giusta. Le mie tasse a finanziare scuole che fanno schifo e si sostentano già sui proventi degli iscritti? Ma siamo pazzi?

 

Ho fatto il rappresentante degli studenti per tre anni ed ho avuto modo di spulciarmi il testo della riforma per filo e per segno. Volete sapere con che criterio si finanziavano le scuole? Con fondi a pioggia corrispondenti a mille Euro per iscritto al terzo anno, nel nome della scuola-impresa. Conseguenze: gli istituti tecnici, bisognosi di infrastrutture, attrezzature per i laboratori e tecnologie varie, finivano col vedersi tagliate le gambe e tirare a campare con gli avanzi d'amministrazione, mentre i licei, solitamente con molti più iscritti, si ritrovavano con migliaia di Euro in più che solitamente venivano investiti in inutili aule informatiche supplementari perennemente inutilizzabili per mancanza di personale.

 

Secondo la Moratti, il numero di iscritti ad un istituto superiore e direttamente proporzionale al livello dell'istruzione proposto. Un esempio a caso: l'ITAer di Forlì. 400 iscritti in totale, percentuale di bocciati 46% annuo. Secondo la Moratti una scuola improduttiva e in declino, la quale vede la sua unica possibilità di rilancio nella trasformazione in Liceo dei Trasporti, perdendo anche la sua vocazione aeronautica. In pratica mi sarei ritrovato a dover studiare locomotive e TIR, quando mi ero iscritto per lavorare con gli aerei. Inoltre, grazie sempre alla riforma Moratti, si sono dovuti tagliare tutti i fondi destinati all'attività di volo, costringendo l'istituto ad elemosinare centesimi dalla Regione. Vergognoso. Il Liceo Classico della stessa città, nel frattempo, concedeva fondi ai suoi rappresentanti per feste in rocche seicentesche. Ai limiti dell'assurdo.

 

Ora invece il modello Fioroni: la scuola, per essere trattata come un'impresa, deve dimostrare allo Stato che merita i finanziamenti, come se fosse una banca in vista di un prestito. In questo caso il ritorno con gli interessi è rappresentato dal livello culturale dei giovani italiani. Per ottenere fondi, quindi, un istituto deve presentare progetti validi che apportino innovazione e convincano il concedente della loro bontà. Esempio: un ITIS ha bisogno di una sala torniatura, il prestito potrebbe essere concesso. Un altro ITIS, magari con meno iscritti, punta ad attirarne di più migliorando il POF con una sala torniatura controllata elettricamente, sicuramente più costosa ma molto più innovativa e vicina ai moderni scenari lavorativi. Il finanziamento viene dato alla seconda.

 

Ora il caso del mio ITAer: con la riforma Moratti, ma più in generale con l'affacciarsi della crisi economica, le ore di volo che la scuola passava allo studente venivano sempre più a diminuire. Come hanno rimediato gli altri ITAer? passando allo studente meno ore o solo il certificato di allievo pilota (ergo 16 ore) o ancora passando il brevetto solo ai più meritevoli. Come ha reagito il mio idtituto? Creando un laboratorio interdisciplinare dove lo studente vede applicato tutto quello che fa in classe. Risultato: il Sottosegratario alla PI ha fatto visita al Baracca e l'ha definito il fiore all'occhiello, ma che dico, la perla dell'istruzione tecnica italiana. Conseguenza: Gente che da atania e Roma si trasferisce a Forlì, iscritti che aumenteno, convitti che si riempiono, case che si affittano e quant'altro.

 

Questa lunga digressione per mostrare le differenze tra un sistema pseudo liberale ed uno realmente meritocratico. E non voglio entrare nel merito delle Università e delle medie inferiori, o ancora delle primarie. Naturalmente entrambi i sistemi necessitano di un amministrazione pubblica efficiente, e qui la differenza tra nord e sud è purtroppo enorme, ma se non si confida almeno nella remota possibilità che nelle amministrazioni pubbliche giri del buon senso è inutile formulare ogni legge.

 

Della Bossi-Fini si è già abbondantemente trattato.

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per non parlare della fantastica riforma di mussi sul universita, molto funzionante

Guarda Mussi ha fatto un'unica cosa, ha azzerato la vecchia struttura di valutazione della ricerca per sostituirla con un'altra da riempire con suoi scherani. Grazie a Dio prima la caduta del governo Prodi e poi le urne ed il popolo sovrano gli hanno impedito di afre altro male agli atenei italiani.

 

Senza dimenticare che non si oppose all'utilizzo di parte dello stanziamento ordinario delle università come fonte per reperire i danari da utillizzare per placare le proteste dei camionisti... e poi si dice che non abbiamo un futuro... per forza, con scuole ed università a pezzi dove vogliamo andare?

Modificato da gobbomaledetto
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E' la pura verità, la riforma Gentile è stata la vera riforma generale della scuola Italiana, lo so che Gentile era un Ministro del Fascismo e magari non vi piace ma purtroppola vera riforma scolastica l'ha fatta lui!!!

Ancora... :rolleyes: Guarda che sono il primo a dire che le leggi azzeccate non hanno colore, e se credessi che l'unico modo per far resuscitare questo Paese sia il Partito Fascista probabilmente lo voterei pure, se esistesse. Non importa chi le fa le leggi, piuttosto importano i vantaggi e/o gli svantaggi che porteranno, e il rispetto o meno dei criteri di giustizia che osservano.

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A me dell'Università non piace l'idea del 3 + 2. In pratica se prima si studiava per 4 anni, ora tocca farlo per 5 visto che, salvo rare eccezioni, nel mondo del lavoro la laurea di tre anni conta come il due di bastoni quando briscola è coppe.

Per esempio qui dove studio io la gente si fa tre anni di laurea più uno di Master (= 4) ed inizia a lavorare per lo meno un anno prima di me

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A me dell'Università non piace l'idea del 3 + 2. In pratica se prima si studiava per 4 anni, ora tocca farlo per 5 visto che, salvo rare eccezioni, nel mondo del lavoro la laurea di tre anni conta come il due di bastoni quando briscola è coppe.

Per esempio qui dove studio io la gente si fa tre anni di laurea più uno di Master (= 4) ed inizia a lavorare per lo meno un anno prima di me

I problemi del 3+2 sono molteplici:

 

a) allungamento dei tempi di laurea, soprattutto per chi vuol svolgere certe professioni (un professore di lettere deve studiare un anno di più rispetto a prima);

 

b) eccessiva frammentazione e specializzazione dei corsi di laurea triennali, con costi enormi (corpo docente da mantenre, ade esempio), scarse ricadute pratiche, specializzazione solo sulla carta;

 

c) moltiplicazione degli esami e svuotamento dei contenuti dei singoli esami;

 

d) uno dei criteri di valutazione dell'università ai fini del finanziamento è il numero dei bocciati per esame (meno bocci, più prendi: una cosa da pazzi);

 

A queste difficoltà (solo le prime che mi sono venute in mente!) si aggiungo l'arrivo di studenti che escono sempre meno preparati dalle superiori, tanto che si può affermare che gli attuali laureati triennali valgono quanto un diplomato di 10/15 anni fa.

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