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Centrodestra vs Centrosinistra


Paladin

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Partecipanti più attivi

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E allora vietiamo pure le sigarette. Vietiamopure le auto. vietiamo pure gli aerei. vietiamopure le centralinucleari, vitiamo tutto e torniamo col cavallo e col somaro, almeno inveci di rottamarli te li mangiavi

 

Ma è possibile che non si riesca a fare un discorso serio ed equilibrato senza ridurre sempre tutto in termini di bianco o nero?! Ci sono pure le sfumatore nei colori così come nella vita...le vie di mezzo...

 

Allora ci sono prodotti che, è accertato dalla scienza medica e non da me che non sono nessuno, sono più dannosi rispetto ad altri per la salute delle persone. Tra questi c'è la droga, l'alcohol ed il fumo (non il tabacco in sè ma gli additivi chimici aggiunti nella sigaretta e di cui è impregnata la carta oltre alla nicotina per creare dipendenza).

Ora, se si consente liberamente al singolo di provocare un danno alla propria salute, questo danno, nel nostro sistema (è sufficiente pensare al Servizio Sanitario Nazionale) finirà per produrre un danno a tutta la collettività e questo non va bene...Ci troviamo in un sistema in cui il comportamento individuale, se supera certi limiti, influenza la collettività, danneggiandola più o meno gravemente. Allora si tratta di stabilire fino a che punto la collettività può assumersi l'onere ed il costo di certe libertà attribuite al singolo; in altre parole si tratta di fissare delle regole equilibrate e non per forza proibizionistiche che, ponendo in una scala di gravità il danno procurato, vietino quei comportamenti individuali che superano una certa soglia di tolleranza. Se la tua libertà di drogarti non è in equilibrio con la mia libertà di non sostenere i costi aggiuntivi necessari per riportarti in salute allora essa si trasforma in una discriminazione alla rovescia...è la mia di libertà ad essere messa in discussione e questo non può essere assolutamente tollerato. Tanto per rimanere in tema vi dico che alla collettività un trapianto di fegato presso una struttura pubblica costa circa 150.000 euro. Trapianto di fegato di cui ha bisogno indistintamente un povero malato di tumore e un irresponsabile, egoista, malato di cirrosi epatica provocata da abuso di alcohol. Ebbene...in base a quale fondamento ETICO si chiede alla collettività di sostenere i costi del trapianto per il malato di cirrosi? Solidarietà? E perchè? Se lui ha dimostrato con il suo comportamento di non pensare minimamente agli altri, al bene comune, al fatto che non vive da solo ma è inserito in una società in cui, lo ripeto, il suo comportamento irresponsabile provoca un danno per tutti gli altri, perchè mi viene chiesto e imposto di aiutarlo? Me ne sbatto della solidarietà in questo caso. Vuoi la tua libertà di sfasciarti come ti pare? Bene allora poi le cure, se succede qualcosa, te le paghi da solo. E' una bella provocazione, ma è indispensabile per farvi riflettere; interrogatevi e datemi una risposta...

 

E allora cosa c'entra questo discorso col vietare le macchine, le centrali nucleari, gli aerei?

 

P.S. Ah ovviamente questo discorso vale in parte anche per il fumo perchè qui non è ancora completamente dimostrato che via sia una connessione tra fumo e patologie tumorali...E' dimostrato per le malattie cardiovascolari..

 

io bevo abiutalmente vodka liscia e rum liscio

 

Fatti tuoi. Lo sai tu quanto e quando bevi e spero che non ne abusi. Credo che tu sia pienamente consapevole del fatto che l'assunzione abituale e prolungata nel tempo di superalcolici lisci comporta determinate conseguenze. ;)

 

stiamo andando paurosamente off-topic

 

Con questo intervento ho riportato la discussione allo scopo del topic.

E' un discorso di idee che è partito dal tema liberalizzazione droga si o no...Per me, allargato anche all'alcohol e altre cose, è pienamente pertinente e arricchisce la discussione senza rovinarla.

Modificato da Paladin
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....

Con questo intervento ho riportato la discussione allo scopo del topic.

E' un discorso di idee che è partito dal tema liberalizzazione droga si o no...Per me, allargato anche all'alcohol e altre cose, è pienamente pertinente e arricchisce la discussione senza rovinarla.

 

Io intendevo che l'OT è rispetto a "Centrodestra rispetto a centrosinistra" e penso Vorthex altrettanto, ma non vorrei prendermi l'ennesimo rimprovero di stravolgere i suoi post :rolleyes:

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Io intendevo che l'OT è rispetto a "Centrodestra rispetto a centrosinistra" e penso Vorthex altrettanto, ma non vorrei prendermi l'ennesimo rimprovero di stravolgere i suoi post

 

Infatti si è partiti dalla contrapposizione tra idee del Centrosinistra e del Centrodestra...Poi ho invitato ognuno ad esprimere la propria scelta (la mia mi sembra evidente) ed a motivarla..Ed è quello che ho fatto nell'ultimo post...Voi due dovreste motivarmela piuttosto...

Continuiamo pure qui liberamente...

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@Paladin, telegraficamente:

Sono contrario alla liberalizzazione delle droghe perchè penso siano nocive alla salute fisica e mentale (anche quelle leggere, "canne" comprese) e perchè penso che sia profondamente diseducativo che lo stato fornisca sostanze che portano a tali danni e a dipendenza; anche alcool e sigarette possono fare ciò, ma in quel caso si tratta di abusi. Non credo invece alla possibilità di un uso "innocuo" di droghe; se hai la necessità di sballarti vuol dire che hai qualche problema da risolvere.

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Se ragioniamo in termini teorici è inevitabile vedere il mondo in bianco o nero, è un po lo stesso errore fatto da chi vuol cocciutamente applicare una astratta ideologia alla realtà; viceversa se guardiamo solo ai crudi fatti perdiamo la capacità di agire con dei valori; tutto diventerebbe relativo, incluso il giusto e lo sbagliato.

Lo stesso discorso si applica alle droghe: ragionando soltanto in maniera teorica arriveremmo o a vietarle del tutto (compresi caffè, alcool e sigarette) o lasciare tutti liberi di bucarsi in mezzo alla strada, a seconda delle convinzioni personali.

 

L'alcool fa parte della nostra cultura da migliaia di anni, abbiamo imparato a gustarlo e ad apprezzarlo abbinato al cibo e non solo perchè ti ubriaca; e lo stesso vale per i superalcolici, chi mi dice che un bicchiere di Grappa di Recioto della Valpolicella o di Scotch non ha sapore è un bue o uno che non sa di cosa sta parlando. In questo caso il rapporto per la società di costi/benefici è a tutto vantaggio della libertà di consumo.

 

Ma quando iniziamo a parlare di droghe il rapporto costo (in termini sociali e sanitari) e vantaggi (in termini di libertà del singolo) cambia; certo non tutte le droghe sono uguali, (al massimo lo possono essere come l'alcool e le sigarette a livello teorico ma se scendiamo alla realtà il loro effetto è ben diverso).

Sulle droghe pesanti penso non ci sia neanche da discutere, in pochi anni sei bello che morto o comunque ridotto molto male a forza di bucarti o di tirar di coca;

 

è sulle droghe leggere che dobbiamo confrontarci, ma non con astratti ragionamenti teorici ma cercando di quantificane i costi e i benefici per la società e per il singolo è vedere qual'è la scelta migliore. E' anche sbagliato dire tanto lo fanno tutti, per esempio tutti gli studenti (me compreso) viaggiano senza biglietto nei bus di una grande città ma ciò non toglie che sia sbagliato.

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L'alcool fa parte della nostra cultura da migliaia di anni, abbiamo imparato a gustarlo e ad apprezzarlo abbinato al cibo e non solo perchè ti ubriaca; e lo stesso vale per i superalcolici, chi mi dice che un bicchiere di Grappa di Recioto della Valpolicella o di Scotch non ha sapore è un bue o uno che non sa di cosa sta parlando. In questo caso il rapporto per la società di costi/benefici è a tutto vantaggio della libertà di consumo.

 

 

Preliminarmente direi che è scorretto assimilare le 2 categorie, alcolici e superalcolici, proprio perchè nessuno pasteggia bevendo superalcolici. E se lo fai vuol dire che stai fuori di testa. Semmai si prende il grappino per "digerire". Non ti dico quanto sia scientificamente infondata la capacità di ausilio digestivo di un superalcolico.

 

Secondariamente direi che molti superalcolici hanno ottimo sapore e gusto ma con una differenza non secondaria: quelli da te citati sono eccellenti superalcolici, costosi, e quindi per un pubblico di "intenditori"; pubblico di intenditori che non ne abusa certamente; il problema principale si pone con quelli di largo consumo (e soprattutto nei confronti dei ragazzi giovani e giovanissimi) tipo gin, vodka e rhum che vengono assunti non per il gusto di assaporare qualcosa di buono visto che sapore non ne hanno ma unicamente per provocare un "ricercatissimo" stato di alterazione nel comportamento e, per raggiungere questo risultato, un abuso (con danno alla salute fisica).

L'abuso di questi non è che mi stia tanto bene...Ma il fatto è che non puoi vietare la vendita o il consumo solo di alcuni tipi perchè sarebbe lesivo della libera concorrenza nel mercato e allora l'unica soluzione è vietarli tutti..

 

Infine, stiamo molto attenti ad affermare che per l'alcool la libertà di consumo supera il danno, in termini di patologie e decessi, perchè non c'è da esserne così sicuri...Il fatto è che non se ne parla abbastanza, non si informa l'opinione pubblica...si parla sempre e solo del bicchiere di vino a tavola a pasto e si trascura il fenomeno dei superalcolici che sta assumendo proporzioni molto preoccupanti.

 

Oltre agli effetti principali che si verificano a livello dell'apparato gastroenterico, l'alcool ha effetti a livello cardiaco: provoca aritmie (prolungamento dell'intervallo QT nell'elettrocardiogramma) e deprime la contrattilità del muscolo cardiaco, portando a lungo termine a una cardiomiopatia. Inoltre provoca aumento della pressione sanguigna. Questi ultimi elementi insieme sembrano essere alla base dell'aumento di incidenza di infarto che si osserva in chi beve tra i 40 e i 60 grammi di alcool al giorno. E tenete presente che 40 grammi si raggiungono bevendo un semplice cocktail alcolico.

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IL PROGRAMMA DEL PDL: SETTE MISSIONI PER IL FUTURO DELL'ITALIA

 

Ecco di seguito il programma del Popolo della Libertà, presentato oggi a Roma dal presidente Silvio Berlusconi insieme a Gianfranco Fini e a tutti gli alleati del Pdl: "Sette missioni per il futuro dell'Italia".

 

Prima missione: rilanciare lo sviluppo

Seconda missione: sostenere la famiglia

Terza missione: più sicurezza, più giustizia

Quarta missione: i servizi ai cittadini

Quinta missione: il Sud

Sesta missione: il federalismo

Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica

 

 

 

 

Prima missione: rilanciare lo sviluppo

 

La nostra proposta per rilanciare la crescita dell'economia italiana si fonda su sei iniziative: un nuovo fisco per le imprese; infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni; lavoro; liberalizzazioni; sostegno al "made in Italy"; riorganizzazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione.

 

1. Un nuovo fisco per le imprese

• detassazione di straordinari, premi e incentivi legati a incrementi di produttività;

• graduale e progressiva detassazione delle "tredicesime" o di una mensilità;

• versamento IVA dovuto solo dopo il reale incasso della fattura;

• rimborsi IVA in tempo commerciale (da 60 a 90 giorni), per lasciare liquidità nelle imprese;

• eliminazione di adempimenti burocratici e fiscali superflui e costosi;

• riforma degli studi di settore, partendo dalle realtà economiche territoriali e coinvolgendo anche i Comuni;

• graduale e progressiva abolizione dell'IRAP, a partire dall'abolizione dell'IRAP sul costo del lavoro e sulle perdite;

• graduale e progressiva riduzione dell'IVA sul turismo.

 

2. Infrastrutture, nuove fonti di energia e telecomunicazioni

• Rilancio e rifinanziamento della "Legge Obiettivo" e delle Grandi Opere con priorità alle Pedemontane lombarda e veneta, al Ponte sullo Stretto di Messina e all'Alta velocità ferroviaria;

• coinvolgimento delle piccole e medie imprese di costruzione nella realizzazione delle Grandi Opere;

• promozione e incentivazione della raccolta differenziata e della realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nelle regioni deficitarie;

• rilancio del trasporto aereo, con la valorizzazione e lo sviluppo degli "Hub" di Malpensa e di Fiumicino;

• partecipazione ai progetti europei di energia nucleare di ultima generazione;

• incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all'uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili: dal solare al geotermico, dall'eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani;

• realizzazione dei rigassificatori già autorizzati;

• diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito;

• completamento del processo di liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni e diffusione della larga banda su tutto il territorio nazionale;

• regole europee nel settore dei media: pluralismo e concorrenza, valorizzazione delle produzioni europee, completamento del passaggio alla tecnologia digitale.

 

3. Lavoro

• Incremento delle tutele, delle garanzie e dei controlli in materia di sicurezza sul lavoro anche attraverso incentivi per le imprese;

• obiettivo della piena occupazione per trasformare la flessibilità di ingresso nel mondo del lavoro in opportunità di stabilità del rapporto e di crescita professionale, eliminando alla radice il fenomeno della precarietà;

• attuazione della Legge Biagi per incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro e per realizzare una maggiore inclusione nel mercato del lavoro di giovani, donne, anziani e disabili;

• riforma degli ammortizzatori sociali secondo i principi contenuti nel "Libro Bianco" del professor Marco Biagi;

• completamento della "Borsa lavoro" per facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.

 

4. Liberalizzazioni

• Liberalizzazione dei servizi privati e pubblici per migliorare il rapporto qualità/prezzo a favore dei consumatori a partire dal carico delle bollette;

• liquidazione delle società pubbliche non essenziali;

• difesa dei consumatori generalizzando e rafforzando il principio di "portabilità" dei rapporti con le banche, proposto dal Governo Berlusconi.

 

5. Sostegno al "Made in Italy"

• Interventi sull'Unione Europea per ridurre la regolamentazione comunitaria, per difendere la nostra produzione, contro la concorrenza asimmetrica che viene dall'Asia;

• sperimentazione della certificazione obbligatoria del "Made in Italy";

• legge sui distretti industriali, sulle filiere produttive e sulle reti d'imprese;

• sviluppo dell'agricoltura: salvaguardia degli interessi italiani in Europa, difesa e valorizzazione del prodotto italiano mediante l'indicazione obbligatoria dell'origine geografica, contenimento dei costi di produzione (anche con la stabilizzazione del regime fiscale e previdenziale agricolo), valorizzazione dei prodotti tipici, riduzione dei passaggi dal campo alla tavola dei prodotti agricoli, diffusione di mercati gestiti direttamente dai produttori agricoli.

 

6. Riorganizzazione e digitalizzazione della P.A.

• Sviluppo del piano di riorganizzazione e di digitalizzazione della pubblica amministrazione avviato durante il Governo Berlusconi per raggiungere i seguenti obiettivi: considerevoli risparmi nel costo dello Stato, accesso dei cittadini agli uffici pubblici per via telematica, maggiore trasparenza e certezza delle procedure;

• passaggio dall'archiviazione cartacea a quella digitale.

 

 

 

Seconda missione: sostenere la famiglia, dare ai giovani un futuro

 

La famiglia è al centro del nostro programma; per noi la famiglia è la comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna; e per sostenere la famiglia noi proponiamo: meno tasse, una casa per tutti, migliori servizi sociali, mettere i giovani in condizione di costruire il loro futuro.

1. Meno tasse

 

• Totale eliminazione dell'ICI sulla prima casa, senza oneri per i Comuni;

• graduale e progressiva introduzione del "quoziente familiare" che tiene conto della composizione del nucleo familiare;

• abolizione delle tasse sulle successioni e sulle donazioni reintrodotte dal governo Prodi;

• graduale e progressiva diminuzione della pressione fiscale sotto il 40% del prodotto interno lordo in attuazione dei principi contenuti nella Legge delega per la riforma fiscale del governo Berlusconi;

• graduale e progressiva tassazione separata dei redditi da locazione;

• rilevazione sul territorio dei redditi delle abitazioni, ai fini della formazione del catasto;

• rafforzamento delle misure di contrasto all'evasione fiscale già contenute nella legge finanziaria del 2006 del governo Berlusconi.

2. Una casa per tutti

• "Piano casa" per costruire alloggi per i giovani e per le famiglie che ancora non dispongono di una casa in proprietà attraverso lo scambio tra proprietà dei terreni e concessioni di edificabilità. Ogni Regione determinerà i criteri di assegnazione su cui costruire le graduatorie;

• piano di riscatto concordato con le Regioni a favore degli inquilini di alloggi pubblici;

• riduzione del costo dei mutui bancari delle famiglie, rendendone conveniente la ristrutturazione da parte delle banche;

• graduale e progressiva detassazione degli investimenti in riscaldamento e difesa termica delle abitazioni e degli investimenti per la costruzione nelle città di nuovi posti-auto sotterranei;

• fondo pubblico di garanzia per i mutui contratti dai condomini per le opere di manutenzione e/o ristrutturazione;

• stabilizzazione delle norme fiscali (IVA + Imposte dirette) sui lavori di ristrutturazione edilizia;

• "Legge Obiettivo" per i quartieri svantaggiati e le periferie delle grandi aree metropolitane, con agevolazioni agli interventi di riqualificazione urbana e il finanziamento di progetti infrastrutturali.

 

3. Migliori servizi sociali

• Reintroduzione del "bonus bebé" per sostenere la natalità;

• graduale e progressiva riduzione dell'IVA su latte, alimenti e prodotti per l'infanzia;

• sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata;

• assegnazione di libri di scuola gratuiti per le famiglie meno agiate, estesa fino al 18° anno di età per garantire il diritto/dovere all'istruzione;

• prosecuzione del piano di investimenti in asili aziendali e sociali, attraverso fondi pubblici e detassazioni;

• graduale e progressivo aumento delle pensioni più basse; rafforzamento della previdenza complementare e avvio sperimentale di nuove mutue sociali e sanitarie;

• attuazione del piano straordinario del Governo Berlusconi per le persone non autosufficienti (disabili, anziani, malati gravi) di concerto con il mondo delle autonomie e del privato sociale;

• utilizzo delle Poste italiane per servizi sociali a domicilio, a favore dei cittadini in coordinamento con i Comuni;

• stabilizzazione del "cinque per mille" e sua applicazione a favore di volontariato, non-profit, terzo settore, ricerca;

• revisione del sistema di assistenza sociale in base al principio di sussidiarietà, dando un maggior ruolo ai Comuni e garantendo la libertà di scelta tra i vari servizi offerti dal pubblico, dal privato e dal privato sociale;

• riforma del libro primo del Codice Civile, per riconoscere il ruolo fondamentale assunto nella nostra società dal "terzo settore";

• rilancio del ruolo di prevenzione e di assistenza dei consultori pubblici e privati e, d'intesa con le Regioni, individuazione delle risorse finanziarie necessarie a garantire credibili alternative all'aborto per la gestante in difficoltà;

• esclusione di ogni ipotesi di leggi che permettano o comunque favoriscano pratiche mediche assimilabili all'eutanasia.

 

4. Dare ai giovani un futuro

• Sperimentazione di un periodo "no tax" per le nuove iniziative imprenditoriali e professionali dei giovani;

• introduzione di un credito d'imposta per le imprese che assumono giovani e che trasformano contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato;

• "bonus locazioni" per aiutare le giovani coppie e i meno abbienti a sostenere l'onere degli affitti;

• garanzie pubbliche per i "prestiti d'onore" e per il finanziamento d'avvio a favore di giovani che iniziano la loro attività di impresa;

• graduale progressiva totalizzazione dei periodi contributivi;

• ripresa in ogni settore di attività del sistema delle mutue che, con sostegno pubblico e privato, garantiscano ai giovani assistenza sociale e sanitaria in caso di non lavoro e di bisogno, sul modello storico delle "Casse edili".

 

 

 

Terza missione: più sicurezza, più giustizia

Sicurezza e tutela del cittadino sono priorità assolute e saranno affrontate con interventi urgenti ed incisivi.

Una giustizia lenta ed inefficiente, oltre che essere fonte di disuguaglianza e di tensioni sociali, crea ostacolo alla crescita economica del Paese.

Provvedimenti legislativi immediati e di sistema debbono trovare attuazione per ridare al cittadino la fiducia nello Stato.

1. Più sicurezza

• Aumento progressivo delle risorse per la sicurezza;

• maggiore presenza sul territorio delle forze dell'ordine ed incremento della polizia di prossimità, dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere per rafforzare la prevenzione dei "reati diffusi" (furto in appartamento, furto d'auto, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, etc);

• incentivi per installazioni di sistemi di sicurezza nei pubblici esercizi;

• iniziativa del Governo italiano in sede di Unione Europea affinché non si attuino più sanatorie indiscriminate per i clandestini;

• apertura di nuovi Centri di permanenza temporanea per l'identificazione e l'espulsione dei clandestini;

• contrasto dell'immigrazione clandestina, attraverso la collaborazione tra governi europei e con i paesi di origine e transito degli immigrati;

• contrasto all'insediamento abusivo di nomadi e allontanamento di tutti coloro che risultino privi di mezzi di sostentamento legali e di regolare residenza;

• precedenza per l'immigrazione regolare ai lavoratori dei paesi che garantiscono la reciprocità dei diritti, impediscono la partenza di clandestini dal proprio territorio e accettino programmi comuni di formazione professionale negli stessi paesi;

• conferma del collegamento stabilito nella Legge Bossi-Fini fra permesso di soggiorno e contratto di lavoro e contrasto allo sfruttamento illegale del lavoro degli immigrati;

• incentivi alle associazioni, alle scuole e agli oratori per la conoscenza della lingua, della cultura e delle leggi italiane da parte degli immigrati;

• lotta al terrorismo interno ed internazionale, anche attraverso lo stretto controllo dei centri collegati alla predicazione fondamentalista;

• tutela dell'ordine pubblico dagli attacchi alla legalità dei vari "disobbedienti" e aumento delle pene per i reati di violenza contro le forze dell'ordine;

 

2. Più giustizia

• perfezionamento dell'azione intrapresa nella legislatura 2001/2006 dal Governo Berlusconi, con il completamento della riforma dei codici, la definitiva razionalizzazione delle leggi esistenti e l'attuazione dei principi enunciati dalle sentenze della Corte Costituzionale, non ancora trasposti in atti legislativi;

• attuazione dei principi costituzionali del giusto processo per una maggiore tutela delle vittime e degli indagati;

• aumento delle risorse per la giustizia, con un nuovo programma di priorità nell'allocazione delle risorse: più razionalità nelle spese, più investimenti nell'amministrazione della giustizia quotidiana, a partire dalla giustizia civile;

• garanzia della certezza della pena, con la previsione che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta ed esclusione degli sconti di pena per i recidivi e per chi abbia commesso reati di particolare gravità e di allarme sociale;

• inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne; gratuito patrocinio a favore delle vittime; istituzione del Tribunale della famiglia, per garantire i diritti fondamentali dei componenti del nucleo familiare;

• costruzione di nuove carceri e ristrutturazione di quelle esistenti;

• rafforzamento della distinzione delle funzioni nella magistratura, come avviene in tutti i paesi europei; confronto con gli operatori della giustizia per una riforma di ancor maggiore garanzia per i cittadini, che riconsideri l'organizzazione della magistratura, in attuazione dei principi costituzionali;

• limitazione dell'uso delle intercettazioni telefoniche e ambientali al contrasto dei reati più gravi; divieto della diffusione e della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, con pesanti sanzioni a carico di tutti coloro che concorrono alla diffusione e pubblicazione;

• riforma della normativa anche costituzionale in tema di responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini;

• completamento della riforma del Codice di Procedura Civile con snellimento dei tempi di definizione ed incentivi alle procedure extra giudiziali.

 

 

Quarta missione: i servizi ai cittadini.

 

Sanità, scuola, università, ricerca, cultura e ambiente.

Daremo agli italiani servizi pubblici degni di un Paese europeo, innovando nel campo della sanità, della scuola, dell'università, della ricerca e nella tutela dell'ambiente.

 

1. Sanità

• completamento del piano del Governo Berlusconi per l'eliminazione delle liste d'attesa;

• incentivazione del rinnovamento tecnologico delle strutture ospedaliere e della realizzazione di nuove strutture, in particolare al Sud, in accordo con le Regioni;

• trasparenza nella scelta dei manager nelle aziende pubbliche sanitarie, con graduatorie che valorizzino il merito e la qualificazione professionale;

• riforma della Legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici;

• attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze.

 

2. Scuola, università, ricerca e cultura

• Ripresa nella scuola, per gli alunni e per gli insegnanti, delle "3 i": inglese, impresa, informatica;

• difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l'integrazione degli stranieri;

• attuazione per la prima volta in Italia del disposto dell'articolo 34 della Costituzione: "I capaci e meritevoli anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi";

• commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati;

• libera, graduale e progressiva trasformazione delle Università in Fondazioni associative, aperte ai contributi dei territori, della società civile e delle imprese, garantendo a tutti il diritto allo studio;

• rafforzamento della competizione tra atenei, premiando qualità e risultati;

• realizzazione dei "Fondi dei fondi" per finanziare gli investimenti in ricerca sul modello di quanto realizzato in Francia;

• inserimento graduale e progressivo della detassazione degli utili reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica;

• legge quadro per lo spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza) e per promuovere la creatività italiana in tutti i campi dello spettacolo, dell'arte e della multimedialità;

• promozione delle "cittadelle della cultura e della ricerca", con il concorso del pubblico e dei privati, per lo studio delle eccellenze italiane e lo sviluppo di piani e strategie per la valorizzazione delle produzioni tradizionali.

 

3. Ambiente

• Introduzione della destinazione di un "5 per mille" per l'ambiente;

• legge obiettivo per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e la tutela del paesaggio, nel rispetto delle autonomie territoriali, attraverso la demolizione degli ecomostri e il risanamento degli scempi arrecati al paesaggio italiano;

• promozione di azioni coordinate di valorizzazione del territorio attraverso la programmazione negoziata con le Regioni, anche per ottimizzare l'utilizzo dei fondi europei relativi ai beni culturali e al recupero dei centri storici;

• realizzazione di strumenti di tutela del suolo e delle acque per una razionalizzazione della gestione delle risorse e per la prevenzione dei disastri idrogeologici, fatte salve le competenze regionali;

• aggiornamento della Legge 157/92 secondo gli indirizzi europei in materia di attività venatoria.

 

 

 

Quinta missione: il Sud

 

Noi vogliamo un'Italia che finalmente superi, attraverso un impegno straordinario, il drammatico divario tra Nord e Sud, realizzando una politica che valorizzi la responsabilità dei territori e metta a frutto tutte le energie presenti nel Paese.

• Piano decennale straordinario concordato con le Regioni per il potenziamento, completamento e realizzazione delle infrastrutture: porti, reti stradali e autostradali, alta capacità ferroviaria, Ponte sullo stretto, in modo da formare un sistema logistico integrato;

• creazione di zone e porti franchi;

• "Leggi Obiettivo" speciali concentrate su turismo e beni culturali, agroalimentare e risorse idriche, infrastrutture e logistica, poli di eccellenza per la ricerca e l'innovazione;

• realizzazione di un piano strategico di riconversione dell'industria chimica pesante (impianti petrolchimici e centrali termoelettriche) ispirato alle nuove tecnologie;

• pieno e tempestivo utilizzo dei fondi comunitari attraverso nuove intese istituzionali di programma;

• realizzazione della Banca del Sud secondo il progetto del Governo Berlusconi;

• federalismo fiscale solidale e misure di fiscalità di sviluppo (fiscalità compensativa) a favore delle aree svantaggiate;

• contrasto alla criminalità organizzata; piano di emergenza per la sicurezza e la legalità.

 

 

 

Sesta missione: il federalismo

La riforma del Titolo V della Costituzione ha posto le premesse per avviare un ampio processo di trasferimento di poteri dal centro alla periferia. Per il riconoscimento di una effettiva autonomia delle Regioni e degli enti locali occorre realizzare il federalismo fiscale, che comporta il trasferimento di risorse finanziarie dal centro alla periferia, a parità di spesa pubblica e di pressione fiscale complessiva.

• attuazione al disposto dell'articolo 119 della Costituzione, assegnando agli enti territoriali le più idonee fonti di finanziamento, trovando il giusto equilibrio tra autonomia, equità ed efficienza;

• approvazione, a tal fine, da parte del Parlamento della proposta di legge "Nuove norme per l'attuazione dell'art. 119 della Costituzione", adottata dal Consiglio Regionale della Lombardia il 19 giugno 2007;

• garanzia della massima trasparenza ed efficienza nelle decisioni di entrata e di spesa, così da permettere il controllo della collettività sulle politiche fiscali e di spesa delle amministrazioni locali;

• garanzia che la perequazione riduca ma non annulli le differenze di capacità fiscale, fermo il principio costituzionale di giusto equilibrio tra solidarietà ed efficienza, premiando i comportamenti finanziari virtuosi e le regioni con una minore evasione fiscale.

 

 

 

Settima missione: un piano straordinario di finanza pubblica

Questo programma si estende sull'intero arco della prossima legislatura e sarà integralmente realizzato entro il suo termine.

Cinque anni sono un periodo di tempo sufficientemente lungo per graduare l'avanzamento progressivo degli interventi che ci impegniamo a realizzare.

In ogni caso ci è ben chiaro che la realizzazione del nostro programma è sottoposta a 3 vincoli esterni essenziali:

a) il vincolo costituito dalla crisi economica in atto nel mondo ed in Italia. Una crisi che può aggravarsi e che in questi ultimi due anni è stata irresponsabilmente ignorata o sottovalutata dal Governo Prodi;

b) il vincolo imposto dagli impegni di trattato europeo, impegni che l'Italia ha assunto e che il nostro prossimo Governo intende rispettare. Come è stato già fatto nel periodo del nostro governo caratterizzato da una congiuntura economica negativa che ha portato la Germania e la Francia - ma non l'Italia - sulla soglia delle "sanzioni" europee;

c) il vincolo costituito dall'attuale instabile equilibrio dei conti pubblici italiani.

In questi termini, gli interventi attuativi del presente programma saranno comunque progressivamente e responsabilmente realizzati in funzione dell'andamento dell'economia e nel rispetto dei criteri di rigore nella gestione del bilancio pubblico.

Non facciamo e non promettiamo miracoli.

In ogni caso non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini. Non aumenteremo dunque la pressione fiscale. Anzi ci sforzeremo di ridurla. Fermo l'obiettivo di contrasto e di recupero dell'evasione fiscale.

Il nostro impegno sarà all'opposto sul lato della spesa pubblica, che ridurremo nella sua parte eccessiva, non di garanzia sociale, e perciò comprimibile. A partire dal costo della politica e dell'apparato burocratico (ad esempio delle Province inutili).

In parallelo a questi interventi di carattere ordinario, pensiamo comunque che sia possibile e necessario un piano di ristrutturazione straordinaria della nostra finanza pubblica. Un piano articolato come segue.

Dentro la struttura della nostra finanza pubblica, come si è via via formata in questi ultimi trenta anni, noi vediamo emergere 5 punti caratteristici essenziali:

a) l'attivo è superiore al passivo. Il patrimonio pubblico (circa 1.800 miliardi di euro) è in specie superiore al debito pubblico (circa 1.500 miliardi di euro);

b) tutto il passivo è collocato come debito pubblico sul mercato, mentre la parte di attivo che potrebbe essere collocata e valorizzata sul mercato, fatta da azioni, aziende, immobili, crediti, diritti di concessione, etc. (fino al 40% del totale, fino a circa 700 miliardi di euro) è ancora in mano pubblica;

c) simmetricamente, il grosso del risparmio privato è direttamente ed indirettamente investito in passività (ed in specie in titoli del debito pubblico) e non in attività;

d) mentre quasi tutto il debito pubblico è del governo centrale (dello Stato), il grosso del patrimonio pubblico che può essere collocato e valorizzato sul mercato - circa i due terzi del totale - è dei governi locali (Regioni, Province, Comuni). Da ultimo, mentre il governo centrale (lo Stato) tende a privatizzare, molti Governi locali seguono il processo opposto tendendo a pubblicizzare;

e) mentre quasi tutto il prelievo fiscale è centrale (dello Stato), la parte crescente della spesa pubblica discrezionale è locale (di Regioni, Province, Comuni).

La nostra proposta è un grande e libero patto tra Stato, Regioni, Province, Comuni, risparmiatori ed investitori.

Un patto che:

- realizzi il federalismo fiscale solidale, di cui all'art.119 della Costituzione;

- riduca il debito dello Stato, immettendo sul mercato una quota corrispondente di patrimonio pubblico, offrendo a risparmiatori ed operatori economici maggiori e migliori opportunità di investimento.

Gli effetti finali attesi sono: la riduzione del debito pubblico; un minore costo del debito pubblico residuo; una maggiore trasparenza, una maggiore responsabilità ed efficienza della spesa pubblica; la riorganizzazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il rilancio dell'economia.

Solo su questa base, non aumentando le tasse sul reddito, sulla casa, sul risparmio, sulle partite IVA, ma abbattendo la manomorta del debito pubblico, l'Italia può ripartire.

L'effetto positivo cumulato atteso è stimabile in termini di 1 punto di prodotto interno lordo di minore spesa pubblica corrente e di 1 punto di prodotto interno lordo di maggiore crescita.

Tutte le ipotesi di intervento di finanza pubblica presenti in questo programma sono ampiamente coperte, grazie alla somma degli effetti del piano straordinario e ai risultati della nostra azione contro l'evasione fiscale condotta con la riforma delle esattorie, mediante l'effettiva partecipazione dei Comuni all'accertamento, il potenziamento dell'amministrazione finanziaria, il progetto della riforma dal basso e non dall'alto degli studi di settore.

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Ti sono grato del tuo intervento Graziani: avvertivamo tutti il profondo bisogno di postare l'intero programma del PDL occupando quasi una pagina intera di questo topic...veramente gentile. :sm:

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Sulla droga ci ritorno, intanto questo estratto (post su PdD del Sig. VON SECHT) è quello che il PD dice nel suo manifesto a proposito di politica estera e militare; posto la parte che ritengo più importante, in chiara rottura con gli arcobaleni; l'intero post lo trovate QUA

l'Italia deve poter disporre di uno strumento militare che le consenta (...) di assicurare un'adeguata difesa del territorio nazionale; di svolgere da protagonista il ruolo che le compete nelle alleanze internazionali; di condividere le responsabilità nel governo delle crisi e per la difesa della pace e della stabilità internazionale. La lotta al terrorismo resta un'esigenza essenziale (...) L’Italia deve confermare il suo impegno nella missione in Afghanistan, decisiva per vincere la guerra al terrorismo jihadista (...) Il PD è per il rafforzamento dell’amicizia e della collaborazione nazionale e europea con gli Stati Uniti. Siamo favorevoli alla proposta di costruire uno spazio comune transatlantico in campo economico oltre che politico, che rafforzi il nucleo di base per il governo della globalizzazione e della liberalizzazione e diminuisca il rischio di crescenti protezionismi. Europa e USA assieme rendono tutto più facile e possibile. La partnership atlantica è la base migliore per un nuovo dialogo con il mondo arabo e islamico, per il governo delle crisi

 

Confrontate con il programma della sinistra arcobaleno, le differenze sono enormi:

L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185

 

Su Pagine di Difesa, al link che ho postato vengono raccolte tutte le dichiarazioni dei politici e dei partiti sull'argomento; il PdL non ha dichiarato nulla, ripeto nulla su qual'è la sua vision in politica estera e militare; mi sembra incredibile

Modificato da Rick86
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Eh giusto che si conosca il programma del PDL e non solo quello del pd!!!!!!!!!!!!!!!!

Pensa se avrei dovuto postare le oltre 300 pagine del governo PRODI/PARTITO DEMOCRATICO del 2006!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Si Graziani, è sacrosanto che si conosca...ma non tutto intero..Se vuoi parlare di qualcosa posti solo la parte del programma che tratta quel tema no tutto.

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Graziani: in questa discussione non si parla di politica, di chi è + bello tra prodi e berlusconi e nemmeno di altri argomenti simili. Astieniti dalla propaganda o segnalerò ai moderatori i messaggi sconvenienti per la cancellazione.

 

Per 8 pagine abbiamo discusso tranquillamente di argomenti tecnici fra i + disparati senza ca22ate politiche. Vediamo di non rovinare anche questa discussione.

 

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Per quanto riguarda il programma del PdL:l'ho letto velocemente e sembra buono, (a parte che non condivido l'abolizione dell'ICI), lo leggerò + approfonditamente e poi ne darò un'opinione + argomentata. In ogni caso Pdl e PD avranno programmi molto simili perchè le priorità del paese sono quelle e non ci si può scappare. Sono rimasto allibito nel leggere che con tutti i problemi dell'Italia, la sinistra arcobaleno pensa prima di tutto ad eliminare le forze armate e l'industria "bellica", tralasciando il fatto che sono le poche industrie senza problemi.

Modificato da Venon84
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Sulla Sx Radicale domenica dovrebbe uscire il programma completo, gli darò una occhiata e posterò di nuovo; si parla dalle anticipazioni di dedalonews di eliminare del tutto sia il JSF che l'EFA.

 

Tornando sulla droga, e sull'alcool in particolare non sono d'accordo con quanto detto da Paladin; ti garantisco per diretta esperienza che noi italiani la abbiamo una cultura del bere, che parte proprio dal bicchiere di vino a tavola; io adesso abito in Svezia (sto facendo un anno di Erasmus) e ti garantisco che gli svedesi (ma praticamente tutte le persone del nord e dell'est europeo) vedono l'alcool, vino compreso, esclusivamente come un modo "to get drunk" ovvero per ubriacarsi. Non è così per noi, certo abbiamo gli alcolisti ma sono una piccola minoranza, generalmente si arriva al massimo a qualche bicchiere per stare allegri ed è tutto. Lo sai il perchè, almeno secondo me? Perchè da noi si inizia molto presto, tipo 12 anni, con il papà che magari a capodanno ti fa assaggiare un goccio di spumante, poi magari una volta che sei fuori al ristorante un goccio di vino e via così; è una cosa graduale ed in famiglia, almeno all'inizio; poi certo le sbornie sono capitate a tutti ma non sono la norma; qua invece per comprare da bere devi dimostrare d'avere 20 anni. Lo sai qual'è il risultato? Che a 20 anni con gli amici, senza avere la minima esperienza di alcool, starti a bere senza cognizione, senza cognizione perchè ti manca quella cultura e quella gradualità che abbiamo nel sud europa.

 

Ma lo stesso discorso non lo puoi applicare alle droghe, non abbiamo di certo questa cultura e chi è quel pazzo di genitore che farà mai tirare il proprio figlio? Forse nel sud-america, dove le foglie di coca le masticano da mille anni è diverso, ma qua da noi rendere la droga legale la farebbe vedere dai giovani semplicemente come un modo per sballarsi e tanti saluti, esattamente come l'alcool, e la vodka in particolare, è visto dagli svedesi; e ti garantisco che nonostante una legislazione severissima e tasse a non finire (20 euro per 0,7L della vodka più economica) quando esci dalla discoteca vedi delle scene di tutti ubriachi che in Italia sono un po l'eccezione e qua la regola

 

@ Graziani: abbiamo l'altro topic per la propaganda e le frecciatine; oppure se invece del copia e incolla vuoi scrivere le tue opinioni sei il benvenuto

Modificato da Rick86
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Se lo stato controlla la droga ne controlla anche i consumi.

Troppi consumi? aumentiamo le tasse, campagne di sensibilizzazione ma intanto permettine l'uso e la vendita per colpire la mafia

 

Gente morta per droga tagliata male?

non accadrà più lo stato controlla l'idoneità della "partita" (con un talloncino del ministero della sanità ecc...)

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Behpaladin se gli alcolici fanno male fanno male pure le centralinucleari alla salute del uomo, fanno male anche le emmissioni di co2 di auto e aerei.

 

Il discorso, come mi sembrava di aver spiegato con sufficiente chiarezza, è stabilire il limite entro il quale una certa scelta può essere tollerata dalla collettività: nel caso delle automobili, degli aerei è evidente come sia assolutamente impossibile immaginare un mondo senza di essi: alcuni esempi: è possibile, secondo te, rinunciare ad utilizzare le automobili o gli aerei per gli spostamenti? Assolutamente no; qui l'interesse individuale praticamente coincide con quello generale.

 

Per quanto riguarda la produzione di energia elettrica attraverso qualsiasi forma che non sia costituita da energie rinnovabili il discorso si fa più complesso.

Fondamentalmente, allo stato della conoscenza scientifica oggi, non è possibile rinunciare ai tradizionali mezzi di produzione dell'energia: petrolio, gas, carbone, nucleare. Anche qui l'interesse dell'individuo e della collettività coincidono e cioè quello di avere a disposizione l'energia elettrica di cui si ha bisogno.

 

Per la droga l'interesse dell'individuo a drogarsi non coincide con quello della collettività, anzi è proprio in contrasto.

 

Per l'alcool, vedo che sono in assoluta minoranza in questo forum, ma tant'è...E noto piacevolmente come, in effetti, su questo tema si trovi una corrispondenza tra quello che è il sentire della maggioranza dei cittadini (almeno di questo forum) con la scelta operata a livello reale, politico. Cioè la maggioranza è favorevole al consumo ed alla vendita dei superalcolici e così è nella realtà; io che rappresento la minoranza, resto minoranza: è il bello della democrazia.

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ma lo stato vende già una droga potentissima, con effetti nefasti sul corpo umano e che produce un fortissimo grado di assuefazione... ossia le sigarette ed il tabacco.

 

è una questione di abitudini sociali... niente impediva che al posto della pianta del tabacco si diffondesse l'uso della pianta della coca, che fa anche meno male, se vogliamo essere pignoli.

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Per la droga l'interesse dell'individuo a drogarsi non coincide con quello della collettività, anzi è proprio in contrasto.

Bravo paladin questo era il succo del mio discorso; sull'alcool invece ti invito a riflettere su cosa sia per il paese la produzione di vino (siamoda poco i maggiori produttori mondiali sorpassando i mangiarane) e sull'uso che l'italiano medio ne fa, anche se ovviamente ci sono brutte eccezioni; e guarda che lo stesso discorso si può applicare ai superalcolici: limoncino, grappa, mirto, amaretto... Pensi che il consumatore medio (tiro a caso ma circa l'80% degli italiani adulti) ne faccia uso solamente per ubriacarsi?

 

Sui tabacchi lo stato da agendo correttamente secondo me; vietarli di colpo sarebbe impossibile, provocheresti una rivoluzione quindi si aumenta pian piano il prezzo del pacchetto (qualche decina di centesimi all'anno circa) in modo da scoraggiarne la vendita.

 

Non c'è limite al peggio (Programma di sinistra critica, di turigliatto il tipo che ha votato contro il governo Prodi):

Spese militari: Drastica riduzione e contestuale riconversione industria bellica da tenere sotto controllo pubblico. Riconversione civile dell’esercito finalizzato alla difesa del territorio.

Guerra e pace: ritiro incondizionato delle truppe all’estero, uscita dalla Nato, chiusura delle basi straniere e riconversione di quelle italiani finalizzate a proiezione internazionale

E vi risparmio le loro idee sull'economia...

Modificato da Rick86
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