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Partito democratico / della libertà


VittorioVeneto

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Dio che pena; è così difficile per voi due che entrambi i cori fanno schifo???

Su Casini ho apprezzato molto la sua mossa coraggiosa e coerente con 50 di storia DC ma non ne sarei così sicuro che correrà con Mastella. Diciamo 50% e 50%, hanno avuto liti pesantissime negli ultimi 10 anni

Ecco, bravo hai detto bene, 50 di storia già sperimentati....CHE HANNO ROTTO I MARRONI

Modificato da jolly rogers
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Partecipanti più attivi

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Secondo me casini è stato stupido perchè ha avuto la possibilità di partecipare alla costruzione di un nuovo grande soggetto politico quindi non una annessione.

I comunisti hanno accettato di lasciare a casa falce e martello per la sinistra arcobaleno e casini perchè non lascia a casa il suo scudo crociato.

Con questa scelta adesso è scattato un fuggi fuggi generale all'interno del partito perchè per molti è risultata una scelta incomprensibile.

Noi di alleanza nazionale abbiamo rinunciato ad un simbolo altrettanto antico per il semplice fatto che i valori e le idee sono dentro di noi indipendentemente se il simbolo è la fiamma o la fascia tricolore. Questo vuol dire che l'identità dell'UDC è molto debole.

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Questo più che coraggio è stupidità, oggi tutti i vecchi partiti stanno abbandonando i loro simboli vedi DS-MARGHERITA / FORZA ITALIA ALLEANZA NAZIONALE e la SINISTRA ARCOBALENO IN GENERALE, e lo stanno facendo perchè c'è assoluto bisogno di semplificare questo sistema, basta con partiti del 3-5 % che non servono a niente, è inutile votare l'UDC o La Destra perchè sono voti buttati, non vinceranno mai.

O si vota il POPOLO DELLA LIBERTA' o il PARTITO DEMOCRATICO perchè è giusto così, in america voti o i repubblicani o i democratici, in inghilterra voti i conservatori o i laburisti, qui o voti PDL o voti PD

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Sai Graziani sarei tentato di darti ragione ma l'Italia (paese con il 10% di comunisti duri e puri e il 5% che col tricolore ci si pulisce il culo) non è un paese come gli altri. Ho il massimo rispetto di chi, non apprezzando la mancanza di serietà di Berlusconi e non potendo per convinzioni personali votare per il C-sx sceglie Casini.

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Secondo me te voti l'UDC, vero o no????????????

A differenza del PD che come presidente a PRODI il PDL non ha come presidente Berlusconi primo perchè il partito ancora non esiste e secondo perchè sarà il popolo a deciderlo e non la segreteria, per questo ritengo sbagliato quando casini dice che il PDL è una sua proprietà perchè è una cavolata.

Uno non può insultare un partito che ancora non esiste.

Secondo me quando si farà la nuova legge elettorale PD e PDL la faranno in modo tale da tagliare tutti i partitini con sbarramente medio-alti e questo farà si che partiti come l'UDC o La Destra saranno ghettizzati.

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Secondo me te voti l'UDC, vero o no????????????

A differenza del PD che come presidente a PRODI il PDL non ha come presidente Berlusconi primo perchè il partito ancora non esiste e secondo perchè sarà il popolo a deciderlo e non la segreteria, per questo ritengo sbagliato quando casini dice che il PDL è una sua proprietà perchè è una cavolata.

Uno non può insultare un partito che ancora non esiste.

Secondo me quando si farà la nuova legge elettorale PD e PDL la faranno in modo tale da tagliare tutti i partitini con sbarramente medio-alti e questo farà si che partiti come l'UDC o La Destra saranno ghettizzati.

cavoli chi sa chi sarà il presidente non indovineremo mai

 

in italia si può votare sia la destra che la bonino ecc... perchè è ancora in vigore il vostro amato proporzionale

il PDL è proprieta esclusiva di berlusconi, l'ennesimo partito di plastica come FI

 

Sai Graziani sarei tentato di darti ragione ma l'Italia (paese con il 10% di comunisti duri e puri e il 5% che col tricolore ci si pulisce il culo) non è un paese come gli altri. Ho il massimo rispetto di chi, non apprezzando la mancanza di serietà di Berlusconi e non potendo per convinzioni personali votare per il C-sx sceglie Casini.

 

quoto

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Graziani il PD ha già scelto il suo segretario con le primarie, il posto di presidente è perlopiù onorario verso uno degli uomini che più ha fatto per arrivare a questa unione.

Poi è inutile che dite "il PD è il partito di Prodi" intendendolo come dispregiativo, perchè l'elettore che non si fa ammaliare dalla propaganda di centrodestra sa che Prodi è uno dei presidenti del consiglio che più ha fatto per modernizzare il paese e che si è sempre comportato con correttezza, pacatezza e umiltà durante i suoi mandati.

Che poi abbia anche sbagliato è normale, e la maggior parte dei suoi sbagli sono stati causati dalla presenza nel suo esecutivo di forze troppo contrastanti, cosa che la scelta del PD di correre da solo ha evitato.

Un esempio? Probabilmente il più grande errore di Prodi è stato di finanziare il risanamento solo sulle tasse senza curarsi del taglio della spesa (misura questa impedita dalla sinistra radicale che spesso è solo una succursale dei sindacati).

Adesso il taglio della spesa è uno dei primi punti nell'agenda di veltroni.

 

Quanto a Casini non ha scelto di correre da solo solo per coraggio.

Andare con berlusconi adesso lo avrebbe svenduto agli occhi dell'elettorato centrista che avrebbe scelto altro e lui non avrebbe contato molto nel nuovo esecutivo, mentre correre da solo gli permetterà di avere un potere contrattuale molto altro, al pari de La Destra, dopo le elezioni.

Infatti voglio vedere chi, fuori dai circoli della libertà, pensa veramente che il PdL riuscirà ad arrivare al 51% ed ad avere la maggioranza al senato (sempre che ce l'abbia alla camera...).

Il prossimo governo, che lo si voglia o no, non nascerà dalle urne ma dopo le elezioni.

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Poi è inutile che dite "il PD è il partito di Prodi" intendendolo come dispregiativo, perchè l'elettore che non si fa ammaliare dalla propaganda di centrodestra sa che Prodi è uno dei presidenti del consiglio che più ha fatto per modernizzare il paese e che si è sempre comportato con correttezza, pacatezza e umiltà durante i suoi mandati.

 

Il prossimo governo, che lo si voglia o no, non nascerà dalle urne ma dopo le elezioni.

 

 

All'IRI non la pensano proprio così. I conti-voragine saranno sempre lì a futura memoria.....

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1) No caro Graziani non voto UDC ma ho il massimo rispetto a chi pubblicamente dice a Berlusconi: "non tutti sono in vendita".

2) fare una gerarchia dei partiti è assurdo ma se proprio vogliamo:

- PD e PdL

- Comunisti, UDC, Lega e IdV (ovvero i partiti minori che comunque realisticamente supereranno la soglia di sbarramento)

- tutti gli altri

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FINI, VELTRONI STA SCIMMIOTTANDO BERLUSCONI

 

Intervista sul Corriere della Sera al presidente Gianfranco Fini.

di Paola di Caro

 

Casini ha detto a Berlusconi che non è «in vendita». Lei, onorevole Fini, si sente comprato?

«Lasciamo perdere. Dopo 14 anni di alti e bassi, il motivo di questa rottura è incomprensibile, se non per ragioni di visibilità e di sopravvivenza del simbolo. Perché tra Udc e Pdl non c'è stata una sola divisione su programma, temi etici, scelte internazionali, nulla».

 

 

Crede davvero che si possa rischiare di non tornare in Parlamento solo per una esigenza di visibilità?

«Credo che il divorzio con l'Udc, lo ha detto lo stesso Casini, dipenda da un forte contrasto personale: non sopportava più Berlusconi».

 

 

Casini ha detto che non crede più che Berlusconi possa essere «utile all'Italia », ma anche lei è stato molto critico sulla leadership del Cavaliere.

«Sarebbe sciocco negare che abbiamo avuto polemiche anche aspre, soprattutto alcuni mesi fa».

 

 

Lei disse che non avrebbe sciolto An per entrare in un partito nato su un predellino a San Babila.

«Ma la realtà è diversa da allora. Perché Berlusconi ha detto sia a me sia a Casini - e io ho detto sì e Casini no - "Lasciamo da parte San Babila, facciamo insieme una lista, i gruppi parlamentari, costruiamo insieme regole e gerarchie di un nuovo partito". È cosa ben diversa dal dire "ecco il partito nuovo, chi vuole entri"».

 

 

Deciderlo in una notte, però...

«Una notte? Per noi il processo è iniziato nel '99, con il sostegno al referendum per l'abolizione della quota proporzionale, è proseguito l'anno scorso, con la raccolta di firme per l'ultimo referendum, ha avuto momenti pubblici come la manifestazione del 2 dicembre. In certi momenti sembrava una prospettiva scomparsa, in altri riappariva. Ma l'importante è avere una strategia di lungo periodo».

 

 

Come spazza via il sospetto di aver traghettato An nel Pdl solo per arrivare alla leadership del centrodestra?

«Siccome il mio obiettivo non è quello che mi viene attribuito, sono insensibile all'accusa».

 

 

Qual è il suo obiettivo?

«Quello per cui ho fatto An, scelta di cui rivendico la coerenza anche nell'accenno all'approdo nel Ppe già presente nelle tesi di Fiuggi: unire in un unico soggetto politico la tradizione alternativa alla sinistra. È lì che comincia la lunga marcia della destra italiana. E credo che in una politica in cui si è ecceduto in tatticismo, il senso di marcia di An non sempre è stato capito».

 

 

Intanto l'Udc va da sola, e dai vertici dalla Cei era partito l'invito a stare uniti.

«L'invito era partito dal direttore di Avvenire. E vorrei ricordare che sono stati l'attuale e il precedente Pontefice a dichiarare finita l'unità politica dei cattolici. Oggi ce ne sono di impegnati politicamente quasi in tutti gli schieramenti. E il Pdl difende con intensità valori e programmi cari ai cattolici».

 

 

Però, con l'addio dell'Udc, avete due problemi: il primo è che dovrete affrontare una campagna incentrata sull'accusa di esservi schiacciati a destra.

«Quello dello schiacciamento a destra è un argomento molto debole: Storace che rimprovera di essere troppo centristi fa pendant con l'accusa contraria... Quanto ai voti, uno schieramento del 40% non può essere di "destra", e una forza come FI è ardito non definirla di centrodestra. E poi, basta con queste vecchie definizioni di destra e sinistra: guardiamo piuttosto agli schieramenti nei contenuti».

 

 

Il secondo problema è che dovrete contendere i voti centristi all'Udc.

«Non sarà agevole per l'Udc spiegare come si uniscono gli italiani se non si riesce nemmeno a riunire le forze che si richiamano al centro... Ma saranno gli italiani a semplificare il quadro politico, scegliendo la governabilità ».

 

 

Non sarà agevole nemmeno giustificare perché con la lista di Ferrara si può fare un apparentamento e con l'Udc no.

«Perché è un soggetto nuovo, che non esisteva prima. In ogni caso, io ho una perplessità personale sulla necessità di una lista che faccia riferimento a un tema specifico come l'aborto: sono contrarissimo all'aborto, ci mancherebbe, ed è giusto che la politica si occupi anche di questioni etiche. Ma trovo riduttivo affrontare un tema così drammatico con una lista ad hoc ».

 

 

Chiusa la partita all'interno del centrodestra parte quella contro Veltroni. Molti osservatori hanno l'impressione che voi stiate inseguendo il leader del Pd sul terreno della novità politica, del programma.

«È Veltroni che sta pateticamente scimmiottando Berlusconi. Nel suo programma ci sono affermazioni come la promessa di abbassare le tasse che sono incredibili se fatte a una platea in cui siede Visco, e dall'ex sindaco della città con le imposte più care d'Italia. E gli annunci sullo sviluppo delle infrastrutture, sull'aumento degli stipendi ai poliziotti? Tutte cose dette, con altra credibilità, da noi prima di lui».

 

 

Però Veltroni le dice da leader di un partito nuovo che ha rotto con lo schema dell'Unione.

«Il suo non è il nuovo, è nuovismo. È un tentativo di segnare la discontinuità con quello che c'era prima. Ma ad ascoltarlo sabato c'era Prodi, c'erano quattro quinti dei ministri dell'attuale governo. Il suo nuovo somiglia a quella cipria che le vecchie signore mettono sul viso per tentare di nascondere le rughe».

 

 

Ma lei che fu il primo ad invitare Berlusconi a non sottovalutare Veltroni, oggi crede davvero a una vittoria facile?

«È vero, io dissi "attenti, Veltroni sta facendo delle cose per stato di necessità, però le fa". E non credo che sia battuto in partenza, perché nessuno lo è. Però credo anche che la gente punirà l'incoerenza di rompere con la sinistra radicale in sede nazionale per poi stringerci accordi non in una città qualunque, ma a Roma. E credo che la sua continua ricerca di suggestioni sia un modo per inseguire Berlusconi su un terreno sul quale è impossibile raggiungerlo: l'evocazione di un sogno, di una speranza».

 

 

Vi sentite sicuri tanto da non aver ancora opposto nulla a candidature di peso ed evocatrici del nuovo come quelle su cui sta puntando Veltroni?

«Noi non siamo sicuri, siamo ottimisti. E sulle candidature, lo dico con rispetto per queste persone, non abbiamo bisogno di specchietti per le allodole, perché a differenza loro quando diciamo "meno tasse, più infrastrutture, più innovazione" siamo credibili. Peraltro, candidando da Colaninno all'operaio della Thyssen si dà una visione datata della società italiana, che non è solo operai e padroni perché 8 lavoratori su 10 vengono da altre categorie, dal ceto medio, dal popolo delle partite Iva».

 

 

Presidente Fini, ma se finisse come con Prodi, con un quasi pareggio, lei direbbe sì a una Grande coalizione?

«Io credo che saranno gli elettori a impedire che si ripeta un film già visto, dando proprio nelle regioni dove sono prevedibili dei testa a testa voti utili alla massima governabilità, e ciò favorirà Pd e Pdl. La semplificazione ci sarà, e sarà nelle urne».

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Qual è il suo obiettivo?

«Quello per cui ho fatto An, scelta di cui rivendico la coerenza anche nell'accenno all'approdo nel Ppe già presente nelle tesi di Fiuggi: unire in un unico soggetto politico la tradizione alternativa alla sinistra. È lì che comincia la lunga marcia della destra italiana. E credo che in una politica in cui si è ecceduto in tatticismo, il senso di marcia di An non sempre è stato capito».

 

Nodo gordiano.

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«Il Pd sta risalendo a velocità impressionante. Io non do sondaggi: sono sui giornali. Ma ora la distanza che ci divide dal Pdl è di appena 6 punti. E un pò più di due, li abbiamo recuperati nell'ultima settimana». Lo ha detto Walter Veltroni nel suo intervento a Pescara per il tour elettorale.

 

«Prima c'era un centrodestra, poi con la decisione di rompere con il centro, con la componente più moderata e appartenente al Ppe si è fatta un'alleanza con An e la Mussolini. Questa è la novità politica, non la commento ma registro che ora c'è una destra, il Pdl, un centrodestra con Casini, la Rosa Bianca al centro e poi il centrosinistra con il Pd e la sinistra radicale».

 

«L'Abruzzo secondo i sondaggi pubblicati dai giornali di oggi è una delle regioni in bilico...: fate voi...». Il leader del Pd Walter Veltroni a Pescara per iniziare il suo tour eletttorale delle province italiane invita gli abruzzesi a mobilitarsi per la vittoria del Pd alle prossime elezioni. «Io più che girare l'Italia, fare 12mila km non posso fare - dice rivolto alla folla accorsa per ascoltarlo in piazza Salotto - ma ciascuno di voi può fare qualcosa».

 

«Quando guardo la cartina dell'Italia con quei 12 mila km da fare in pullman un pò mi preoccupo - ha detto sorridendo Walter Veltroni dal palco di piazza Salotto a Pescara - ma - ha poi aggiunto - siccome sono scaramantico ho voluto far ripartire la mia sfida da Pescara: perchè ogni volta che siamo partiti da qui abbiamo sempre vinto le elezioni», ha spiegato tra il tripudio dei quasi 4 mila che hanno gremito la piazza principale di Pescara.

 

Veltroni poi annuncia un'altra candidatura importante. Il prefetto Luigi De Sena «uno dei protagonisti della lotta contro la mafia e la criminalità», sarà capolista del Pd in Calabria al Senato.

 

Dopo il comizio in piazza Salotto e l'incontro con Massimo Alessandrini, figlio del magistrato ucciso nel 1979 da Prima Linea, il candidato premier del Pd, Walter Veltroni, non ha rinunciato ad una iniziativa che aveva inaugurato a Torino quando fece il discorso per accettare la candidatura alla leadership del Pd: il pranzo con una famiglia italiana.

 

A Pescara Veltroni ha scelto la tipica famiglia italiana con un reddito medio-basso e a Via Scesa è stato ospitato dalla famiglia Presenza, composta da Bruno, insegnante di matematica, dalla moglie Maria Grazia Romanelli, insegnante di italiano, da due figlie studentesse Mariangela e Federica e dalla nonna Anna.

 

«La mancata alleanza con l'Udc potrebbe sottrarre al Pdl il premio di maggioranza per il Senato (che passerebbe ovviamente al Pd) in ben sei regioni (Umbria, Marche, Abruzzo, Basilicata, Sardegna,) o forse sette (Liguria): ciò comporterebbe una sensibile riduzione del vantaggio di Berlusconi in termini di senatori e una seria messa in discussione della capacità di reggere di un suo futuro governo». Lo scrive il sondaggista Renato Mannheimer, commentando la scelta dell'Udc di correre da sola.

 

Sull'alleanza con i Radicali si esprime a favore della trattativa anche Marco Pannella. «Io personalmente ritengo con questi bisogna negoziare. Noi dobbiamo tentare fino alla fine: è l'unico modo per portare alla luce questa cosa». Marco Pannella, nel lungo intervento al congresso dell'associazione Luca Coscioni a Salerno, invita a tenere aperto il confronto fra Radicali e Pd per le liste delle prossime elezioni politiche.

 

«Veltroni -ha sottolineato fra l'altro- dice che la Bonino non può presentare una sua lista Radicale anche se la lista Radicale, messa in coalizione come chiede lui, sono voti per Veltroni. Veltroni preferisce rinunciare ai voti della lista Bonino e alla elezione della Bonino e poi le dice "farai la ministrà e intanto vieni con noi non da radicale". E che oltre a lei ci sarebbero altri tre o quattro posti".

 

 

 

 

Un «intervento radicale» sull'informazione. Lo assicura Antonio Di Pietro sul suo blog aggiungendo che questa è la «proposta di programma di governo» dell'Idv.

 

«Una sola televisione pubblica senza pubblicità, pagata dal canone e sottratta all'influenza dei partiti; esecuzione» della «sentenza europea su Europa 7 e spostamento di Rete 4 sul satellite; limite di una sola Rete per i concessionari privati (come Mediaset)» ma anche «abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria». Lo ha affermato nel suo blog il leader dell'Idv.

 

La proposta ha scatenato le reazioni della destra.

 

Per Paolo Romani, vicepresidente del Gruppo di Forza Italia alla Camera «è appena iniziata la campagna elettorale e il modernismo sbandierato da Veltroni già si dimostra per quello che effettivamente è: un bluff. Il leader del PD veste i panni del riformatore ma intanto usa Di Pietro come il braccio armato. Il piano di Di Pietro finalizzato alla distruzione di Mediaset e della Rai con un esproprio per legge ed a un pesante ridimensionamento di tutto il settore dell'informazione è - continua - la dimostrazione della natura illiberale che ancora alberga nell'alleanza di centrosinistra che nulla ha a che vedere con la cultura riformatrice di altre democrazie occidentali».

 

La vede diversamente Francesco Storace, leader della Destra. «La polemica inscenata da Di Pietro sulle tv sta provocando reazioni bizzarre, in particolare dagli ambienti del cosiddetto Pdl. In fondo Di Pietro minaccia di fare la legge Tv, esattamente come ha fatto Fini fino a una ventina di giorni fa».

 

Dal Pd arriva la specifica del responsabile delle politiche dell'informazione Marco Follini: «La posizione del Pd in materia di informazione è contenuta nei due disegni di legge che giacciono in Parlamento. Il nostro obiettivo è portarli a buon fine. Punto. È ovvio che tutti coloro che saranno candidati sottoscriveranno il programma della coalizione».

 

 

EDIT

Veltroni a rimini questo sabato in piazza. Chi è interessato chieda pure

Modificato da Leviathan
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Se credete che gli Italiani si siano scordati che l'80/90% dei ministri del governo Prodi siano del Partito Democratico vi sbagliate.

Veltroni parla come se fosse stato all'opposizione dimenticandosi invece che era ben più che presente nel governo Prodi visto che era il partito più grande e quindi più influente e quindi mi domando, perchè tutte quelle balle che stà rifilando adesso agli Italiani non le ha fatte prima??????????

Semplice perchè queste idee appartengono al centrodestra e le teste che compongono il PD sono sempre quelle, non è che se si cambia il cartello elettorale dalema, veltroni padoa schioppa e via dicendo hanno avuto una mutazione genetica tale per definirsi ridicolamente NUOVI!!!!!!! :rotfl::rotfl::rotfl:

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Ovvero Fini è partito da Fiuggi proprio con l'obiettivo di disfarsi dell'ingombrante eredità fascista per creare alla fine un vero grande partito di Destra che in italia non c'è mai stato, ovviamente con Fini come leader.

 

Ah Graziani chi è il personaggio del tuo avatar?

 

Mi sto stufando di rispondere alle menate che continuate a ripetere. Che è diventato il vostro Mantra? Cercate di esorcizzare la paura di venire incredibilmente sconfitti da un giovane e talentuoso leader che è riuscito a completare dopo 30 anni il sogno di Moro e Berlinguer?

Benissimo allora come voialtri benissimo sapete chi ha intralciato l'operato del governo non era il PD ma quei deficienti arcobalenisti; ne abbiamo tratto le conseguenze e li abbiamo mandati a quel paese. Non è una novità questa? Abbiamo creato un partito nuovo e l'idea vi è piaciuta così tanto (o forse ne avete avuto così tanta paura...) che in una notte Berlusconi l'ha bella che copiata. Non è una novità questa?

Perchè invece delle vignette non ci iniziamo a parlare di programmi e di idee? Troppo difficile? O preferite continuare a rivangare il passato? Perchè ce ne sarebbero tante di cose da dire sui malgoverni di Berlusconi...

Ma non mi sembra che abbia senso parlare del passato. Iniziate a buttar giù le vostre idee che noi facciamo altrettanto

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berlusconi nel 2006 dava ancora le colpe dei suoi disastri dopo 5 anni di governo ai governi rpecedenti

Prodi: ma chi si è stato al governo in questi anni.

 

Prodi dopo 20 mesi scarsi ha tutto il diritto di dare la colpa la governo precedente (non dimentichiamoci il deficit/pil che riassume tutto) di allora e di oggi

 

Se credete che gli Italiani si siano scordati che l'80/90% dei ministri del governo Prodi siano del Partito Democratico vi sbagliate.

Penso sia una cosa positiva

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Difatti...

Chissà perchè Graziani non prova a criticare l'operato di Parisi o D'alema. Anzi Graziani se ci riesci ti sfido a criticare l'operato di questi due precisi ministri (esteri e difesa, mica noccioline) entrambi del PD ed entrambi nel governo Prodi.

No perchè è facile spararle così in generale ma quando si tratta di tirare fuori i fatti le cose cambiano.

 

Ah Graziani dimenticavo, facciamo una scommessa: tutte le critiche (sensate) che mi porterai dipendono dai veti e scenate varie della sinistra radicale (partiti che, ad nauseam repetita iubant non saranno più alleati del PD).

 

PS ovviamente vale anche per tutti gli elettori del PdL nel forum

Modificato da Rick86
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il libano è stata voluta soprattutto dalla sinistra radicale. è una missione tranquilla, l'unica vera missione di pace dal kosovo che ci è capitato e... COMANDIAMO NOI e i risultati si vedono pure

 

Per il resto del Libano comanda ancora Hetzbollah

 

Presidente Bush dice che sta esportando la democrazia. Noi non abbiamo abbastanza armi per esportarla, senno lo faremmo, giuro

(presidente AhMadinejan imitato da Maurizio Crozza a Crozza Italia su La7)

 

Ah proposito ste fantasie che il programma è copiato (sarà il contrario voi l'avete fatto in un bar una settimana fa quel programma) senza metterci vicino i punti uguali, senza un confronto PDL-PD questo dice uno e questo dice l'altro e qua si assomigliano. Così si fa la dimostrazione e io non l'ho vista

 

Ti posto il programma di Antonio Di Pietro vediamo se ci somiglia pure lui

 

Miglioramento della legge 30 (percentuale massima di precari in azienda al 10%, detassazione rispetto al lavoro dipendente)

Definizione di agevolazioni per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro

Inasprimento delle pene per i titolari di aziende che non garantiscono la sicurezza dei lavoratori.

Limitazioni all’immigrazione di soggetti senza reddito o posto di lavoro

Obbligo per gli stranieri di scontare pene nel Paese di origine

Inasprimento delle pene per i reati contro i minori e contro le donne.

Inasprimento delle pene per reati economici e di falso in bilancio

Eliminazione del conflitto di interessi

Efficienza della macchina della Giustizia

Agevolazioni per gli investimenti stranieri in Italia

Incentivazioni per la produzione del Made in Italy… in Italia

Diminuzione del carico fiscale sulle imprese

Una sola televisione pubblica, senza pubblicità

Limitazione della proprietà per i concessionari privati ad una Rete

Eliminazione dei finanziamenti pubblici all’editoria

Maggiori finanziamenti alla ricerca medica

Garanzia di accesso per tutti i cittadini al Sistema Sanitario Nazionale

Realizzazione di strutture mediche di eccellenza su tutto il territorio nazionale

Interdizione ai condannati in Parlamento

Limitazione dell’elezione a parlamentare per massimo due legislature

Modifica immediata della legge elettorale con il ritorno alla preferenza diretta

Estensione di tutti i diritti alle coppie di fatto

Agevolazioni per l’acquisto della prima casa per le famiglie neocostituite

Aumento e potenziamento degli asili e asili nido

Integrazione Università ed Impresa con agevolazioni economiche e percorsi ad hoc per l’inserimento dei laureandi

Diffusione della tecnologia Wi Max e accessibilità a computer a partire dalle scuole elementari

Insegnamento della lingua inglese a partire dagli asili

Abolizione delle Province

Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti

Accorpamento dei ministeri

Sviluppo energie rinnovabili (finanziamenti auto elettriche, pannelli solari, centrali elettriche autonome)

Incentivazione del trasporto pubblico

Erogazione di finanziamenti per ristrutturazioni di edifici piuttosto che costruzione di edifici ex novo

 

chiaro che i programmi sono sempre tutta propaganda, ma anche questo è copiato da voi?

Modificato da Leviathan
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E' normale che i programmi dei partiti moderati siano simili, non mi sforzerò mai di ripeterlo.

Il fatto che quello che serve al paese è ormai chiaro, cambiano solo le interpretazioni, ma alla fine sui temi centrali PD e PdL sono lì.

 

Quoto Rick per il resto.

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