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É autorizzata la legittima difesa


dread

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ma anche con la legge nuova l'uomo verrà processato per omicidio, i ladri stavano scappando, e 13 colpi su una persona che scappa non sono legittima difesa di se o dei propri beni

Ha sparato in aria dal uscio di casa, e solo un colpo ha colpito il ladro, sono convinto che verrà assolto.

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(RIPETO non sto dicendo a quel poverino che è andato a rubare perchè lui sapeva benissimo a cosa poteva andare incontro)

Allora perchè uno ha sparato 13 colpi(E sarà GIUSTAMENTE processato perchè comunque non ha denotato avere adeguate capacità psichiche per consentirgli di tenere un'arma,sparando alla bell'e meglio,della serie 'ndo cojo cojo.)dovremmo giustificare qualunque balordo venga in casa nostra a FARCI DEL MALE in primis,e portarci via le nostre cose..?

 

Sono contento per te e per le tue assolute certezze...Tutti quei punti esclamativi potrei raccoglierli e farne legna per il caminetto... :)

infatti ho detto la stessa cosa

 

ti risparmio la legna per il caminetto :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

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Vediamo di non ragionare per luoghi comuni.

 

Innanzitutto non è affatto vero che chi ruba lo fa per sfamare i propri figli.

Forse era così 100 anni fa, ma non oggi, e non in Italia.

 

L'Italia ha un sistema di assistenza sociale in base al quale, bene o male, un minimo di sostentamento è garantito anche ai più poveri.

 

E permettetemi di dire una cosa: di famiglie veramente povere ne ho conosciute tante, ma nessuna di esse si è mai data alla delinquenza.

Semmai è vero che il figlio di una famiglia povera può più facilmente essere indotto ad arruolarsi presso la malavita, ma non è questa la regola.

 

Poi bisogna distinguere il malavitoso di professione da quello occasionale: il tossico che è disperato per procurarsi una dose, facilmente ruba e rapina per pagarsi la dose giornaliera (ma anche qui c'è da dire che lo Stato passa il metadone e le comunità di recupero non mancano) ma la delinquenza organizzata è tutt'altra cosa, e persino il ladruncolo abituale fa parte di un'organizzazione (perchè c'è il basista, c'è il ricettatore ecc...).

 

Tra l'altro, in Italia c'è un senso della proprietà privata e della privacy che è molto lontano da quello di altri paesi, sono diritti troppo affievoliti: se uno penetra in casa mi pare sacrosanto usare qualsiasi mezzo per cacciarlo via, armi comprese.

 

Semmai c'è da fare un'altra considerazione:

Le forze di polizia lavorano fin troppo bene, anche se sembra il contrario.

Difficile trovare un delinquente che non sia già stato arrestato o denunciato in passato, o un immigrato che non sia già stato controllato ed espulso.

Il vero problema è che le pene sono troppo basse, i tempi dei processi troppo lunghi, l'intera impostazione procedurale funziona malissimo, e la pena applicata è troppo lontana da quella prevista.

Rammento un semplicissimo calcolo:

Nella legislazione italiana, l'ergastolo è equiparato a una condanna di 30 anni.

Se un omicida è arrestato con prove schiaccianti, sceglierà il rito abbreviato.

Già questo gli garantisce 1/3 di sconto di pena: ossia 20 anni anzichè l'ergastolo.

Poi quasi sempre le attenuanti sono dichiarate prevalenti rispetto alle aggravanti (adesso una nuova legge vieta questa possibilità, finalmente) ed è un altro terzo di sconto, ma non calcoliamolo in questa sede. Restiamo fermi a 20 anni.

20 anni, con i benefici sulla carcerazione (si ottiene uno sconto di pena di un anno ogni 5) equivalgono (con 4 anni di sconto; 20 diviso 5) ad appena 16 anni di carcere.

Sempre con i benefici sulla carcerazione, scontata metà pena si può uscire: quindi un efferato omicida condannato all'ergastolo, esce dopo 8 anni si carcere.

 

Immaginate ora cosa succede a chi è arrestato per furto: mediamente cinque anni di carcere, riduzione di un terzo diventano sì e no 3 anni, sconto di pena (3 anni diviso cinque sono circa sette mesi di sconto) significa una pena residua di due anni e mezzo nemmeno.

Metà pena per uscire: dopo appena poco più di un anno è nuovamente fuori.

 

Ciliegina sulla torta: passeranno in media 3-4 anni dal momento dell'inizio del processo al momento della condanna definitiva, esauriti i tre gradi di giudizio, e nel frattempo il tipo è libero di continuare a delinquere.

 

Questo, è quello che non va nel sistema giudiziario italiano.

Autorizzare la legittima difesa abitativa è soltanto un palliativo, che restituisce un po' di sicurezza ai cittadini (almeno mi posso difendere) ma non risolve il problema vero.

 

D'altro canto, per tenere i delinquenti in carcere, occorrono strutture carcerarie adeguate, e questo all'Italia manca.

 

Se non si risolvono questi problemi strutturali (e per farlo è indispensabile che maggioranza e opposizione siano d'accordo, perchè la lobby della magistratura e quella degli avvocati remano in direzione contraria) il cittadino non sarà mai tranquillo.

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Per cominciare ad alleggerire la situazione carceraria, per dare il tempo di costruire nuovi edifici, si potrebbero espellere tutti gli extracomunitari condannati per crimini minori.

Comunque io sarei, per finanziare le carceri, per far lavorare i detenuti in opere socialmente utili come la manutenzione delle strade e simili, facendo risparmiare allo stato un bel pò di soldi.

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Tra l'altro, in Italia c'è un senso della proprietà privata e della privacy che è molto lontano da quello di altri paesi, sono diritti troppo affievoliti: se uno penetra in casa mi pare sacrosanto usare qualsiasi mezzo per cacciarlo via, armi comprese.

certo ma in modo adeguato, nel senso che 13 colpi di pistola sono tanti quello non è leggittima difesa è infierire è far west(per questo non sono fiducioso con questa cosa) non ha senso..............

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Comunque io sarei, per finanziare le carceri, per far lavorare i detenuti in opere socialmente utili come la manutenzione delle strade e simili, facendo risparmiare allo stato un bel pò di soldi.

ti straquoto alla grande, è una vita che la penso così e vorrei sapere perchè si tratta di una soluzione non ancora praticata

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Comunque io sarei, per finanziare le carceri, per far lavorare i detenuti in opere socialmente utili come la manutenzione delle strade e simili, facendo risparmiare allo stato un bel pò di soldi.

ti straquoto alla grande, è una vita che la penso così e vorrei sapere perchè si tratta di una soluzione non ancora praticata

Perchè poi c'è qualcuno che si metterebbe a protestare per la "schiavizzazione" dei detenuti ecc. ecc.

Insomma in america fanno targhe per automobili e parecchie altre cose, ma credo che fargli fare il lavoro che fanno gli operai dell'anas non sia poi tanto male, i costi per la sorveglianza non credo sarebbero così alti e ci sarebbe sempre un guadagno.

Loro hanno creato un danno alla società e lo ripagano con il loro lavoro, mi sembra una cosa più che giusta.

Comunque questo trattamento non lo applicherei a coloro i quali hanno commesso i crimini più gravi, pedofili, stupratori, mafiosi, assassini a sangue freddo che sbatterei in isolamento in maniera che rimpiangano di non spaccarsi la schiena a lavorare, forse con l'eccezione dei primi che stanno benissimo insieme agli altri detenuti....

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Purtroppo un civile quando usa un'arma non ha lo stesso sangue freddo di un operatore addestrato, per cui è normale che tenda a vuotare il caricatore!

Ma bisogna calarsi nella situazione per capire cosa passa per la testa di un cittadino terrorizzato: rendersi conto che dei ladri stanno entrando in casa tua con te dentro, con tutto quello che si sente e che succede con le rapine alle ville (e connesse torture e violenze alle donne) è qualcosa che fa perdere il controllo.

 

EDIT

rispondevo a Mav89

Modificato da Gianni065
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Gianni però penso che nel caso di furto non funzioni proprio così:

 

Immaginate ora cosa succede a chi è arrestato per furto: mediamente cinque anni di carcere, riduzione di un terzo diventano sì e no 3 anni, sconto di pena (3 anni diviso cinque sono circa sette mesi di sconto) significa una pena residua di due anni e mezzo nemmeno.

Metà pena per uscire: dopo appena poco più di un anno è nuovamente fuori.

 

 

Infatti il detenuto non supera i 5 anni di prigionia, ne compie solo 3 per riduzione della pena, pertanto non dovrebbe essere applicato lo sconto di un anno ogni cinque, quindi restano comunque tre anni, e se si comporta bene al massimo gli dimezzeranno la pena portandola a 1 anno e mezzo, giusto?

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Invece sì Maverick. (EDIT: Maverick90)

 

Prima parlavo di anni e quindi per semplificare ho detto un anno su cinque, ma la legge letteralmente dice: "45 giorni ogni semestre di condanna espiata".

 

Quindi, 90 giorni (tre mesi) ogni anno espiato.

Quindi, 360 giorni (un anno) ogni 4 anni espiati, che si traduce appunto in un anno ogni 5 (ne hai fatti 4, il quinto lo salti, e così via).

 

Avevo semplificato il discorso per comodità espositiva, ma adesso l'ho detto nudo e crudo.

Modificato da Gianni065
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Alcuni anni fa,chiacchierando della cosa con un Maresciallo dei Carabinieri(C'era ancora la legge ultragarantista),mi rispose che anche a lui disturbava non poco il fatto di rischiare la vita per catturare un delinquente,cercando di fargli il meno male possibile qualora ci fosse stato uno scontro a fuoco,per poi rivederlo fuori dopo poco tempo...Allora mi disse"Se hai l'occasione,fallo secco,poi getti il corpo nel vascone(Avevamo una vasca sotterranea per la raccolta delle deiezioni di animali di allevamento)e non fai parola con nessuno...Forse ho esagerato,però RIEMPILO DI BOTTE...Basta che lui ti faccia un segnetto,o al limite te lo fai da solo,poi è la sua parola contro la tua,e noi tendiamo a credere di più al padrone di casa ;) ..."

 

Spezziamo una lancia e ricordiamo anche coloro che,per mestiere,si trovano spesso ad avere a che fare con certa gente,e quando chiesi al Maresciallo se l'addestramento che hanno ricevuto e l'esperienza servono ad arginare un po' la paura,e mi rispose"Paura?Ne abbiamo eccome!Soltanto un incosciente affronterebbe un delinquente armato,che fa fuoco,senza provare paura,maquello che facciamo lo abbiamo scelto noi..."

 

Ergo:Un GRAZIE a tutti i componenti delle Forze dell'Ordine e un pensiero per chi di loro non c'è più. :unsure::unsure::unsure:

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Un corso potrebbe anche essere una soluzione, ma è difficile da praticare.

 

Per addestrare un agente di polizia all'utilizzo basico dell'arma occorrono non meno di un centinaio di ore tra teoria e pratica e varie centinaia di colpi sparati in poligoni.

Questo ti insegna a usare l'arma e a tirare con precisione in un numero ristretto di condizioni (varie posizioni di tiro mirato, lento e rapido) ma successivamente occorre integrare l'addestramento con altre condizioni di tiro (istintivo, in movimento, contro bersagli in movimento ecc...).

 

E tutto questo ancora riguarda l'aspetto squisitamente tecnico.

Tutto l'aspetto psicologico (che riguarda la capacità di affrontare un conflitto a fuoco o comunque di affrontare situazioni di rischio o di confronto con delinquenti) fanno parte di altri moduli addestrativi, e spesso nemmeno si acquisiscono con l'addestramento ma solo con l'esperienza operativa.

 

Inoltre non sono pienamente convinto che sia nelle intenzioni delle forze politiche avere migliaia - se non milioni - di cittadini che siano in grado di destreggiarsi perfettamente con le armi da fuoco o quanto meno di sparare con considerevole precisione.

Qualche colpo sparato in aria o un malavitoso ucciso di tanto in tanto da un cittadino troppo nervoso, è cosa differente da una vera e propria strage di delinquenti uccisi con metodica precisione!

 

La verità è che in Italia è difficilissimo avere un porto di arma per difesa personale, ma facilissimo ottenere l'autorizzazione alla detenzione in casa o l'autorizzazione al trasporto di armi a titolo sportivo.

Questi ultimi due permessi, consentono di acquistarsi un arsenale perfettamente legittimo. Se non ricordo male, si tratta di 3 armi comuni da sparo, 9 armi sportive (dove per armi sportive si può acquistare tranquillamente un 357 Magnum o un 44 Magnum) e un numero ILLIMITATO di armi da caccia (e in Italia sono catalogate come armi da caccia anche aggeggi che con la caccia hanno poco a che vedere, come fucili a pompa e fucili semiautomatici classe M-16).

 

A questo punto una soluzione potrebbe essere:

- Obbligo di un idoneo corso per chi chiede il porto d'armi o una qualsiasi licenza alla detenzione o trasporto (corso che dev'essere qualcosa di ben più serio dell'abilitazione al maneggio delle armi rilasciata dal poligono o dalla fotocopia del congedo militare...)

- Facoltà, per chi non ha la possibilità di frequentare i corsi, o di pagarseli, di ottenere dei permessi limitati. Ad esempio, si può autorizzare a tenere in casa solo determinati tipi di armi e determinati tipi di munizioni, e addirittura le aziende potrebbero anche essere incentivate a produrre pistole e munizioni non letali o a letalità ridotta. Ad esempio in Francia furono realizzate delle palle in plastica che avevano caratteristiche balistiche del tutto identiche a quelle di una palla in metallo, ma che al momento dell'impatto contro un bersaglio avevano una capacità di penetrazione molto ridotta pur trasmettendo un'energia d'arresto significativa. Purtroppo in Italia questo genere di munizionamento non è mai stato legalizzato.

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