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Conflitto Israelo-Palestinese - Discussione Ufficiale
picpus ha risposto a Berkut nella discussione Discussioni a tema
Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/israel...i+terra.0063908 riporto: Nessuna tregua Israele non ha paura e si prepara all'offensiva di terra di Luca Meneghel 2 Gennaio 2009 Il capodanno non ferma "Piombo fuso". Mentre Betlemme e svariati paesi – tra cui Siria, Egitto, Dubai e Giordania – hanno sospeso o ridimensionato i festeggiamenti per il nuovo anno, Israele e Hamas hanno continuato a farsi la guerra per il quinto e sesto giorno consecutivo: raid aerei israeliani e razzi sempre più potenti sono stati i protagonisti della notte più lunga dell'anno. Ma le prime ore del 2009 sono segnate anche dalla diplomazia: a una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazione Unite è seguita la trasferta francese del ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni, che a nome del suo paese ha respinto la possibilità di una tregua. Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano "Haaretz", la continuazione delle operazioni militari è sostenuta dal 71% della popolazione israeliana. Stando alle notizie che giungono dal fronte, intanto, i raid israeliani non accennano a calare d'intensità: nella sola notte del 31 dicembre, Israele ha colpito dall'aria svariati edifici istituzionali di Hamas. I miliziani della Striscia, intanto, rispondono colpo su colpo: le Brigate Ezzedine Al Qassam, in un comunicato rilasciato giovedì mattina, hanno annunciato di aver colpito con un razzo la base israeliana di Hatzerim, a 40 km dal confine con la Striscia di Gaza. Sono oltre 250 i razzi sparati da Hamas contro il sud di Israele nei primi sei giorni di guerra: ieri mattina un ordigno ha colpito un condominio di Ashdod, mentre Sderot e Beersheba restano le città più bersagliate. A dispetto dei raid israeliani, insomma, Hamas è in grado di raggiungere obiettivi distanti fino a 40 km dalle rampe di lancio: sono circa 900.000 gli israeliani potenzialmente esposti al fuoco dei miliziani palestinesi. A marchiare il sesto giorno di guerra, però, è stata senza dubbio l'uccisione dell'alto esponente di Hamas Nizar Rayyan, colpito dal fuoco israeliano nella sua casa di Jabalya insieme ad alcuni familiari. Secondo Channel 10, dal 2004 Rayyan aveva preso il posto dello sceicco Ahmed Yassin, guida spirituale di Hamas a sua volta uccisa in un'operazione aerea di Tel Aviv: oltre 200.000 persone assistettero al suo funerale. Dopo aver confermato l'uccisione di Rayyan (insieme a una delle mogli, tre figli e cinque vicini di casa), Hamas ha annunciato incisive azioni di vendetta. Secondo il responsabile del servizio sanitario palestinese Mouawiya Hassanein, dopo sei giorni di combattimenti i morti sarebbero già 400 e i feriti oltre 2000. Sul piano della diplomazia, l'alba del 2009 ha visto moltiplicarsi le critiche, gli appelli al cessate al fuoco e i tentativi di mediazione. Condanne ai raid israeliani accomunano gran parte dei paesi arabi: secondo Amr Moussa, segretario generale della Lega Araba, "assistiamo a un rilancio israeliano: l'obiettivo sono le elezioni del 10 febbraio in Israele, e Gaza ne paga il prezzo". Il presidente dell'Anp Abu Mazen – di fronte ai militanti di Fatah – ha parlato poi di "un'aggressione il cui obiettivo non è soltanto Gaza, ma l'intero popolo palestinese e la sua causa". Un'invocazione alla cessazione di tutte le ostilità è giunta invece da Papa Benedetto XVI, che si è appellato al "profondo desiderio di vivere in pace che sale dal cuore della grande maggioranza delle popolazioni israeliana e palestinese, ancora una volta messe a repentaglio dalla massiccia violenza scoppiata nella striscia di Gaza in risposta ad altra violenza". Ma al di là degli appelli, due sono le principali iniziative diplomatiche attivate nelle ultime ore. La prima è una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, convocato d'urgenza nella notte del 31 dicembre: a fronte di una bozza di risoluzione libica che gli Stati Uniti hanno giudicato troppo "sbilanciata" verso Hamas, però, non è stato raggiunto alcun accordo. Niente di fatto anche per il duo Kouchner-Sarkozy: Tzipi Livni, invitata a Parigi per discutere di una possibile tregua, ha ribadito ieri la volontà israeliana di andare avanti con i raid. Secondo il ministro degli Esteri israeliano, "non c'è una crisi umanitaria nella Striscia: Israele non ha mai interrotto il flusso di aiuti per la Striscia, anzi li ha addirittura aumentati nel corso dei giorni". Il premier ceco Mirek Topolanek, da ieri presidente di turno dell'Unione Europea, ha annuncia intanto una missione diplomatica in Medio Oriente allo scopo di mettere fine alle ostilità. La posizione israeliana, ribadita dalla Livni a Sarkozy, resta dunque salda. Interrompere i raid significherebbe regalare una vittoria d'immagine ad Hamas: esattamente quello che avvenne nell'estate 2006 nel corso del conflitto contro Hezbollah. Sugli obiettivi israeliani, del resto, tanto il presidente Shimon Peres quanto il premier Olmert sono stati molto chiari. Nel corso di una visita ad Ashkelon, Peres ha dichiarato che "Israele non potrà accettare una Striscia di terrore come vicino, dunque Hamas sta testando la risposta israeliana". "Nonostante gli allarmi" ha continuato il presidente, parlando ai bambini di una delle città più colpite dai razzi di Hamas, "noi non abbiamo paura". In visita a Beersheba, altra città bersagliata, il premier Olmert ha invece chiarito che "noi non cerchiamo un conflitto su larga scala, ma vogliamo che la vita dei cittadini del sud possa cambiare così che i loro figli possano crescere in sicurezza, senza incubi e paure". Cosa aspettarsi ora? L'invasione terrestre della Striscia di Gaza sembra imminente. E una parziale conferma è venuta da Tzahi Hanegbi, presidente della Commissione Esteri della Knesset: "Ci siamo ormai – ha dichiarato a Channel 10 – il mondo non fa pressioni su di noi, capisce che abbiamo il diritto di batterci per difendere le nostre case". Sul campo tutto è pronto: i carri armati sono schierati al confine, i riservisti sono stati richiamati. Un alto ufficiale di Tsahal – interpellato dal quotidiano israeliano "Yediot Ahronoth" – ha dichiarato che i piani per un'invasione di terra sono sul tavolo da mesi e le incognite restano le stesse del Libano: "Durante il conflitto, Hamas potrebbe utilizzare molti tipi di armi, congegni esplosivi, cecchini e cellule kamikaze che proveranno a colpire le nostre forze". Obiettivo di Hamas è quello di replicare le "gesta" di Hezbollah, vero vincitore della seconda guerra del Libano agli occhi dei fondamentalisti della regione. Ma in attesa delle prossime mosse israeliane, sul fronte palestinese qualcosa si muove. Per ora solo sospetti: sul banco degli imputati ci sono paesi moderati come l'Egitto, sospettati di complottare con Israele ai danni di Hamas. Ma le critiche al movimento islamista, in effetti, abbondano: Muhammad Bassiouny, deputato egiziano a capo della commissione Esteri, ha criticato i capi dell'organizzazione che restano "chiusi nei bunker" a fronte delle bombe sulla popolazione di Gaza. Ad attirarsi la maggior parte delle critiche, però, resta sempre Abu Mazen: secondo il "Palestine Information Center", sito web affiliato ad Hamas, un consigliere di Abbas avrebbe addirittura telefonato ad Amos Gilad (consigliere della Difesa israeliana) concordando sul "diritto di Israele a liquidare Hamas". Forse anche per le due Palestine – quella di Fatah, in Cisgiordania, e quella di Hamas, nella Striscia – siamo giunti alla resa dei conti. -
Dal sito "Analisi Difesa", http://www.analisidifesa.it/anno9/numero94.../ita/indice.htm , eccovi i link a due articoli di presentazione della versione del "Lince" per le Forze Speciali: http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_80...802122365_0.jsp http://cca.analisidifesa.it/downloads/7348482608_it.pdf
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Infatti, dal sito "Ferrea Mole" eccovi il link all'approfondimento che parla di due progetti elaborati dagli esperti del sito medesimo: il "Rinoceronte" ed il "Coguaro": http://www.ferreamole.it/images/rinoceronte/rinoceronte.htm Dal forum di "Ferrea Mole" il link a due topic dedicati al "Rinoceronte": http://freeforumzone.leonardo.it/discussio...spx?idd=1550715 http://freeforumzone.leonardo.it/discussio...spx?idd=1554278
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Ad integrazione di quanto ottimamente illustrato dal Sommo Venexian, eccovi, dal sito ufficiale della Guardia di Finanza, due link: http://www.gdf.it/Organizzazione/Specializ...otta/index.html http://www.gdf.it/repository/ContentManage...20I%20copia.pdf Per quanto riguarda la componente aeronavale della Guardia Costiera, eccovi il link relativo alla situazione attuale: http://www.guardiacostiera.it/mezzi/ e, per un approfondimento, nonché per notizie sulle future acquisizioni, potete dare uno sguardo al topic al seguente link: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=6384
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Nuove unità di seconda linea / OPV per la MMI
picpus ha risposto a eagle spotters nella discussione Marina Militare
Una domanda secca: le unità di COMFORPAT (che ritengo siano le navi della nostra Marina che stanno in acqua e navigano ben più di tutte le altre) esplicano la loro attività all'interno delle 12 MN o, quasi esclusivamente, all'esterno di tale zona? -
Nuove unità di seconda linea / OPV per la MMI
picpus ha risposto a eagle spotters nella discussione Marina Militare
Io penso che per un'unità navale che si ritiene debba dislocare 2.500/3.000 t.p.c. ed essere in grado di pattugliare i 7 mari, si possano trovare i soldi per acquistare qualcosa del genere: http://www.deagel.com/news/Naval-VL-Mica-M...n000005238.aspx http://www.army-technology.com/projects/vlmica/ -
Nuove unità di seconda linea / OPV per la MMI
picpus ha risposto a eagle spotters nella discussione Marina Militare
Questa non l'ho capita: le nostre corvette devono restare nei limiti delle nostre acque territoriali? Prescindendo dall'annosa questione del Golfo della Sirte, mi sembra che, di norma, la vigilanza pesca ed il pattugliamento in generale delle unità di COMFORPAT, vengono condotti nelle acque internazionali del Canale di Sicilia, ben al di fuori della copertura dei nostri sistemi di difesa antiaerea, presenti e futuri, basati a terra! Veramente così fu, l'altra volta! -
Eccoti i link a due post di un forum internazionale: http://www.militaryphotos.net/forums/showp...amp;postcount=2 http://www.militaryphotos.net/forums/showp...mp;postcount=65
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Nuove unità di seconda linea / OPV per la MMI
picpus ha risposto a eagle spotters nella discussione Marina Militare
Io mi riferivo alla opportunità di disporre di unità navali con un minimo di difesa antiaerea missilistica (la corvetta "De Cristofaro" fu mitragliata da un "Mirage" e fu, appunto per tal motivo, che videro la luce le "Minerva" con "Albatros"!). Portaerei, fregate, caccia, sottomarini e ... missili intercontinentali (!!!) potrebbero intervenire solo dopo che il nostro pattugliatore disarmato da 3.000 tonn. sia abbondantemente in fondo al Canale di Sicilia!!! -
Confermata la notizia data al post precedente: un terzo "BPC", delle unità da sbarco e delle unità addestrative, ordinate dalla "Marine Nationale"; eccovi il link all'articolo relativo in francese: http://www.meretmarine.com/article.cfm?id=109092
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Nuove unità di seconda linea / OPV per la MMI
picpus ha risposto a eagle spotters nella discussione Marina Militare
Vedo con piacere che Sangria esclude, con assoluta certezza, che un giorno Gheddafi e/o altro personaggio simile, si possa di nuovo svegliare e ripetere, di punto in bianco, qualcosa di simile al mitragliamento della "De Cristofaro"!!! -
Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=317959&...ART=0&2col= un illuminante articolo di Filippo Facci sul fac-simile di partito, chiamato IDV: I Valori del partito di Tonino: lui comanda da solo, i suoi si dimettono per finta di Filippo Facci Il più comico ovviamente è sempre il cabarettista del Travaglino, l’Ugo Intini di Antonio Di Pietro: sull’Unità di ieri, ormai appaltata definitivamente all’Italia dei Valori immobiliari, è riuscito a scrivere che «è giunta notizia delle dimissioni di Di Pietro junior dall’Idv per un paio di semplici raccomandazioni: un gesto di grande dignità». Una dignità mai vista, roba d’altri tempi, tipo quando Travaglio faceva il giornalista e non era pagato a verbale. Cioè: neppure la Dc morotea sarebbe riuscita a inventarsi le dimissioni senza dimissioni come ha fatto il dipietrino, sicuramente in accordo con il padre-padrone dell’Italia dei Favori. Vediamo la sequenza: prima Cristiano Di Pietro finisce su tutti i giornali per un’intercettazione telefonica di cui si vociferava da mesi (e di cui il padre era a conoscenza da un anno e mezzo, ma non vuol dirci perché) ed ecco che dopo, solo dopo, cioè quando i fondamentalisti del suo partito hanno espresso qualche perplessità via internet, ecco che il ragazzo allora annunciava il grande gesto: mi dimetto dall’Italia dei Valori, sigh, non sarò più capogruppo, sob, e scusatemi se però manterrò la carica di consigliere provinciale ed entrerò solo nel gruppo misto che a Campobasso oltretutto non c’è; scusatemi se prenderò i soldi del contribuente esattamente come prima; scusatemi per questa mia «decisione forte ed estremamente sofferta», che «compio con sofferenza e dispiacere» anche se in sostanza non mi cambia un tubo, perché è solo una commedia da strapaese: tanto che poi è arrivato il «coordinamento regionale dell’Italia dei Valori», ieri, e ha diramato una nota buffonesca dove si spiega che «non condividiamo l’atto delle dimissioni di Cristiano Di Pietro dall’Italia dei Valori, Cristiano è un ragazzo buono, che ha lavorato in questi anni con entusiasmo e grande senso di responsabilità» eccetera, questo prima di esprimere «la più profonda vicinanza» ad Antonio Di Pietro e annunciare che alcuni signori ora avranno «il compito di indirizzare le scelte e gli orientamenti politici, di raccordo con la segreteria nazionale del partito, dell’Italia dei Valori molisana». A quando il rientro del figliolone prodigo, con grande festa in masseria e cavatelli al sugo? Ma soprattutto: di quali «scelte» e «indirizzi politici» vanno cianciando? Non ci sono scelte, non ci sono indirizzi: c’è Di Pietro. C’è un «partito» che appartiene a Di Pietro per statuto notarile, e così pure i finanziamenti pubblici. Il cabarettista del Travaglino è riuscito a dire, l’altro giorno: «Non è reato segnalare amici per incarichi, è però malcostume, quindi bene ha fatto Di Pietro a tirare le orecchie a suo figlio. Nel suo, come negli altri partiti, ci dovrebbe essere immediatamente l’intervento del collegio dei probiviri che esamina i casi non penalmente rilevanti e decide sanzioni». Peter Gomez, cronista vice-Travaglio ma po’ più savio di lui, un paio di giorni prima aveva scritto la stessa cosa sul suo blog: «Deve essere il collegio dei probiviri dell’Italia dei Valori a esaminare il caso di Cristiano Di Pietro e degli altri iscritti i cui nomi sono comparsi sui giornali. Deve essere aperta un’istruttoria, devono essere ascoltati i protagonisti, e alla fine deve essere presa una decisione. Insomma, va seguito un percorso istituzionale al termine del quale i probiviri potranno sospendere, espellere, ammonire, censurare o scagionare gli iscritti». Il dettaglio, figlioli, è che l’Italia dei Valori non ha nessun collegio dei probiviri: a esser precisi non ha niente. Ha Di Pietro. L’Italia dei Valori è l’unico partito d’Europa (forse del mondo) che è affiancato da un’associazione costituita da Di Pietro (Presidente) e da Silvana Mura (Tesoriera) ed a Susanna Mazzoleni (moglie di Di Pietro) nel cui consiglio si può entrare solo con il consenso del Presidente (Di Pietro) al quale andranno tutti i soldi del finanziamento pubblico: il Partito, invece, è finanziato coi soldi degli iscritti; presidente del partito è il presidente (a vita) dell’associazione, cioè Di Pietro; la Tesoreria del partito appartiene alla tesoriera (a vita) dell’associazione, cioè a Silvana Mura, cioè a Di Pietro; né gli iscritti al Partito né un eventuale congresso possono sfiduciare il Presidente, cioè Di Pietro. Una roba mai vista neppure in Uganda: è per questo che moltissimi se ne sono andati e in primis Elio Veltri, che pure sosteneva Di Pietro dal 1988. E Travaglio e compagnia dicono che c’è il problema dei probiviri: ma allora non hanno capito. Non hanno capito la democrazia secondo Di Pietro, non hanno capito i «valori» secondo Di Pietro, la sua moralità, la caratura di personaggi che hanno riempito le sue liste elettorali e che ieri, sul Giornale, sono stati definiti come «ambigui » da Giovanni Aliquò, ex capolista dell’Italia dei Valori in Campania. A proposito:il sindaco di Recale (Caserta) nonché deputato dell’Italia dei Valori, Americo Porfidia, si è autosospeso dal Partito perché coinvolto in un’inchiesta dell’Antimafia napoletana. E lo sapevamo. Non sapevamo che passerà al Gruppo misto, perché ha dato le dimissioni a metà, come Cristiano. Anzi: essendo anche deputato, le ha date a un quarto. È il partito della Legalità.
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Brasile acquista 50 elicotteri EC725 francesi
picpus ha pubblicato una discussione in News Aviazione
Eccovi il link alla notizia: http://www.gifas.asso.fr/fr/synthese.php?id=10818 Dal sito ufficiale dell'"Armée de l'Air", il link alla scheda dell'elicottero "EC725 Caracal": http://www.defense.gouv.fr/air/au_coeur_de...s/ec725_caracal Lo stesso elicottero è in dotazione all'"Armée de Terre", eccovi il link: http://www.defense.gouv.fr/terre/decouvert.../ec_725_caracal -
Qualcuno mi saprebbe spiegare perché si portano dietro un rimorchiatore? Al di là della saggia consapevolezza delle condizioni di affidabilità non ottimali delle loro unità navali, c'è qualche motivazione di carattere operativo e/o tecnico?
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Portaerei Cavour - discussione ufficiale
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Marina Militare
Anche perché, nonostante tutto il suo interessato (mosso, cioé, principalmente da finalità elettorali) attivismo, il suo elettorato l'ha allegramente ... trombato! -
Si trova già nel bacino occidentale del Mediterraneo ed il portavoce della Marina russa ha annunciato, trionfalmente, che in 24 ore vi sono stati 21 voli addestrativi di Su-33 e 10 di Ka-27!!! Ecco il link all'articolo in francese: http://www.corlobe.tk/article12093.html Contenti loro!!! P.S.: per la precisione, 1 rifornitore ed 1 rimorchiatore.
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Ritardate le prove in mare del nuovo SSBN (SNLE in francese) russo "Yury Dolgoruky" (primo della classe "Borey"); eccovi il link ad un articolo in francese: http://www.corlobe.tk/article12102.html ed il link ad un articolo in inglese: http://en.rian.ru/russia/20081230/119234378.html
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La casa degli incursori della Marina di Pisa è salva!
picpus ha risposto a picpus nella discussione Eventi Storici
Reinserisco il link alla base di addestramento degli incursori di Bocca di Serchio, non attivo quando da me immesso nel primo post: http://www.anaim.it/bocca_serchio.htm -
Nuove unità di seconda linea / OPV per la MMI
picpus ha risposto a eagle spotters nella discussione Marina Militare
Pienamente d'accordo in tutto! -
Dalla pagina 18 del topic "Eurofighter Typhoon - discussione ufficiale", http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...=262&st=255 , post n° 270, http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=195383 , eccovi il link ad un video del "Typhoon": http://www.megavideo.com/?v=CBH8ZYCZ
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Dalla rubrica "Cronaca - News" del sito "Congedati Folgore", http://www.congedatifolgore.com/ , riporto il seguente articolo: ROMA: LA QUESTURA DIFFONDE I NUMERI DELL'OPERAZIONE STRADE SICURE Martedì, 30 Dicembre 2008 by webmaster Roma - Nel 2008 sono state controllate 2.200 persone e abbattuti 878 manufatti costituenti circa 350 insediamenti abusivamente costruiti di varia entita'. Questo il frutto dell'attivita' di contrasto al fenomeno dell'immigrazione clandestina, alla tutela delle aree verdi e delle aree golenali dei fiumi Tevere e Aniene, svolta dagli agenti della polizia di Stato dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Roma in collaborazione con i militari dell'Esercito Italiano (paracadutisti e granatieri) con il Corpo Forestale dello Stato, la Regione Lazio e l'Ente Roma Natura. I dati sono stati resi noti durante la conferenza di fine anno della Questura di Roma. In particolare, 1924 delle persone controllate sono risultate straniere, 713 sono state accompagnate per l'identificazione personale, 17 indagate in stato di arresto, 193 indagate in stato di liberta', 43 espulse dal territorio nazionale e 12 accompagnate al Cie. Infine, sono stati controllati 500 veicoli di cui 54 sottoposti a sequestro. RASSEGNA STAMPA: ARTICOLO APPARSO SUL "IL TEMPO" DI ROMA DEL 20 DICEMBRE 2008 Reati in calo del 20%, maggiore controllo del territorio, più immigrati espulsi. È il bilancio del 2008 fatto ieri dal questore della capitale, Giuseppe Caruso, da agosto sul ponte di comando di San Vitale. Meno rapine Spiega Caruso: «Abbiamo registrato una diminuzione di oltre il 25% nei furti di auto e di ben il 43% nel borseggio. Per quanto concerne le rapine in banca - aggiunge - grazie soprattutto alla videosorveglianza il decremento supera il 20%». Il dato invece si ribalta quando si parla di colpi alle Poste, cresciuti del 15% proprio per la scarsa presenza di sistemi di sorveglianza. Omicidi e violenze Il volto di Roma violenta non cambia quando si arriva agli omicidi. «Nel 2007 erano 42 - riferisce il capo della Squadra Mobile, Vittorio Rizzi - quest'anno sono stati 41, e di questi il 50% sono stati risolti». A soluzione sono giunti anche tre casi di quelli riaperti dalla speciale sezione «Colde case» della Mobile, composta da inquirenti, medici legali di università La Sapienza, polizia, da biologi e due psicologhe. Un dato salta agli occhi. «Nel 2008 - rivela Rizzi - è aumentato il dato su abusi e violenze sessuali: questo non significa che è aumentato il reato ma la disponibilità della donna a denunciarlo». Furbi e viziati Nutrito il rendiconto della polizia amministrativa coordinata da Edoardo Calabria, che oscilla dal rilascio di permessi ai controlli. Le cifre del 2008. Si va da 100 videogiochi sequestrati a 3 sale scommesse sigillate. Dalla chiusura di 50 agenzie per la raccolta di scommesse, allo stesso provvedimento deciso nei contro di 5 sale da ballo, con la denuncia di 11 titolari per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo, false dichiarazioni. Occhi puntati anche su hotel e alberghi: 3 strutture sotto sequestro. Invece, solo un circolo privato. Nel 2008 sono stati consegnati 99.478 passaporti e 3.799 licenze di porto d'armi. Ma ci sono anche quelle sequestrate: in tutto 60, più 87.000 cartucce, 17 chili di polvere da sparo e 20 reperti archeologici. Controllati 17 Istituti di vigilanza, deferite alla magistratura 5 persone per violazione prescrizioni, usurpazione pubbliche funzioni, modifiche dell'istituto senza autorizzazione). Inoltre, sequestrati tesserini, manette, pistole a salve e caricatori. Sesso e irregolari Lotta alla prostituzione e a insediamenti e commercio abusivi. Sono stati gli obettivi fissati dalla nuova amministrazione comunale di Gianni Alemanno diventati input di lavoro per l'Ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico diretto da Raffaele Clemente. I numeri. Elevate 1851 contravvenzioni alle lucciole e 104 ai loro clienti «modificando in modo radicale il fenomeno - riflette Clemente - Ora i bambini non chiedono più: "Mamma, chi è quella donna nuda in strada?". Il sesso a pagamento continua, ma almeno sono vestite». Per abusivismo commerciale sono stati espulsi 187 espulsi immigrati, eseguiti 736 sequestri penali di merce contraffatta, e 2.070 amministrativi di merce non regolamentare. Anche l'accattonaggio è stato contrastato: otto persone arrestate, 171 denunciate, 27 espulse. I numeri crescono quando si parla di sgomberi: 2.200 persone controllate, 17 arrestate, 193 indagate, 43 espulse e 878 manufatti abbattuti. L'onda immigrati L'onda di irregolari si è riversata tutta all'Ufficio immigrazione della Questura, diretto da Maurizio Improta. Fino a ieri sono stati espulsi 6.216 extracomunitari, 1.026 sono stati arrestati perché non hanno lasciato il nostro Paese, 1.304 sono stati accompagnati alla frontiera e 1.197 trattenuti a Ponte Galeria. I provvedimenti hanno riguardato anche i comunitari, soprattutto romeni: emessi 1.032 decreti di allontanamento per motivi imperativi di pubblica sicurezza. Le pratiche hanno riguardato anche i regolari. E sono: rilasciati 100 mila permessi di soggiorno, lavorate 13.861 istanze di lavoro subordinato, 600 per lavoro autonomo, 5.503 istanze di ricongiungimento familiare, istruiti 2.333 riconoscimenti della cittadinanza italiana. Diciottomila persone hanno chiesto asilo politico (da Somalia, Etiopia, Eritrea, Sudan, Afghanistan, Costa d'Avorio, Guinea, Togo, Bangladesh). Soddisfatto il sindaco Gianni Alemanno: «I risultati raggiunti dimostrano l'importanza dello sforzo comune portato avanti dalla Questura e dall'Amministrazione comunale. I romani oggi si sentono più sicuri». Gli fa eco il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Complimenti alle forze dell'ordine. I risultati raggiunti confermano che la strategia dei i Patti della sicurezza, fondata sul coordinamento e la collaborazione tra le istituzioni, sta funzionando nel migliore dei modi».
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Eccovi un video (spero che non sia già stato postato): http://www.megavideo.com/?v=CBH8ZYCZ
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E la cosiddetta "Italia dei Valori" si spacca!!! Dal link http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=732996 riporto: POL - Idv, non solo caso Di Pietro: il campano Barbato scende dal taxi Roma, 30 dic (Velino) - Il caso Di Pietro continua a tenere banco sui quotidiani e suoi blog. A chiuderlo non sono bastate le dimissioni di Cristiano Di Pietro, figlio del leader dell’Italia dei Valori, da ogni incarico nel partito. Da più parti - anche da esponenti e sostenitori dell’Idv - si fa notare che il passo indietro è solo parziale, visto che il figlio di Antonio Di Pietro - coinvolto per le intercettazioni a suo carico nell’inchiesta Global service - non si è dimesso da consigliere provinciale. Chi pare accontentarsi è Marco Travaglio, presenza fissa sul blog di Di Pietro senior. Dove ieri, però, il “Passaparola” di Travaglio - un intervento video abitualmente trasmesso il lunedì sul blog di Di Pietro, oltre che su altri siti - non è stato ospitato. Un’assenza cui Di Pietro rimedia oggi, pubblicando anche un articolo di Travaglio encomiastico rispetto alle dimissioni di Di Pietro jr (“un gesto di grande dignità, che infatti in Italia non fa mai nessuno, nemmeno se l’arrestano”) e sarcastico rispetto alle punture giunte al leader Idv da Clemente Mastella. Sui blog - anche su quello di Di Pietro - c’è chi dissente dai Di Pietro. Ancor più pesanti le critiche di un esponente dell’Italia dei valori (eletto nelle loro liste ma non iscritto al partito, puntualizza oggi) come Francesco “Pancho” Pardi, che - intervistato dal “Riformista” - contesta la decisione “inopportuna” di Cristiano Di Pietro: “Avrebbe dovuto dimettersi dalla carica, mica dal partito”. Anche perché “alla base del polverone non ci sono mica dissidi tra Cristiano Di Pietro e il partito”. Per Pardi, se il leader dell’Idv all’inizio questa vicenda “l’aveva affrontata nel modo migliore”, ieri Di Pietro - “evitando le dimissioni del figlio dalla carica” - non ha fatto la scelta “più indovinata”. Al contempo, il professore protagonista della stagione dei “girotondi” ricorda che “come regola generale è meglio se i parenti dei politici rimangano fuori dalla politica”. Tirando le somme, il beniamino della sinistra girotondina constata: “Quello che è stato più danneggiato da questa situazione è Antonio di Pietro”. Inoltre, secondo Pardi l’Idv, “che si presenta come ‘il partito della trasparenza’, dovrebbe avere un sovrappiù di cura rispetto alle altre forze politiche”. Un sovrappiù che Franco Barbato, deputato dell’Idv eletto a Napoli, non ravvisa in Campania. Tanto che Barbato annuncia a “Panorama” la propria autosospensione dagli incarichi di partito in quella regione. chiedendo all’Idv di fare pulizia al suo interno. “O facciamo pulizia - insorge Barbato - o me ne vado. Mi sospendo dagli incarichi dell’Idv in Campania, perché qui nel partito spuntano camorristi, strane facce, gente alla quale io nemmeno stringerei la mano”. L’Idv, denuncia il deputato, corre “il rischio di diventare il partito taxi su cui salgono quelli che vogliono rubare, arraffare, farsi i fatti propri. Io che sono il guardiano del dipietrismo in Campania dico che i conti non tornano - si legge nelle anticipazioni del settimanale -. Ma le pare che quando riapre la Camera debba sedere a fianco del collega di partito Americo Porfidia, indagato per camorra dal brillante e coraggioso pubblico ministero che conduce le inchieste sui Casalesi?”. Rispetto a casi come questi, le dimissioni di Cristiano Di Pietro sono “una pagliuzza”, assicura Barbato. Quanto a Porfidia, ieri il sindaco di Recale (Caserta) si è autosospeso dal partito, “al fine di evitare qualunque ulteriore strumentalizzazione politica”. Porfidia attenderà, “fiducioso nei magistrati, l’epilogo di questa vicenda”. Sul caso Di Pietro, un parere rassicurante è infine espresso dal costituzionalista Stefano Passigli, recentemente posto dall’Idv alla guida del dipartimento istituzionale del partito. “Se Cristiano Di Pietro ha segnalato una persona competente, non ci vedo nulla di male”, dice Passigli al “Corriere della Sera”. Per l’ex senatore ulivista, la questione delle dimissioni di Di Pietro jr va riservata a “valutazioni sue e di suo padre”, insomma a una “dialettica familiare”, Più in generale, per Passigli “le raccomandazioni devono cessare di essere una pratica nascosta e venire alla luce del sole”. (ndl) 30 dic 2008 13:29
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Dal link http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...39608girata.asp riporto un interessante articolo: La politica? Un affare di famiglia Figli e cognati in Parlamento FABIO MARTINI ROMA Dunque, andando all’osso, la novità è questa: Cristiano Di Pietro si è dimesso, ma non dalla sua poltrona. Il figlio di Tonino ha lasciato l’Italia dei Valori, il partito di papà, ma resta consigliere provinciale di Campobasso come «indipendente». Al di là della forza (o della debolezza) del gesto simbolico, si può davvero immaginare che le dimissioni siano l’effetto di un lacerante strappo famigliare? Si può davvero immaginare che Cristiano, entrato in politica essenzialmente per grazia paterna, d’ora in poi farà tutto di testa sua? In realtà Tonino e Cristiano Di Pietro sono sempre stati unitissimi tra loro, sin dai tempi nei quali il figlio poliziotto faceva da scorta al padre pm e dunque il loro sodalizio politico è destinato a diventare l’espressione più matura di quel fenomeno, apparentemente antico, che si chiama «partito familiare». E cioè di come anche i politici avanzino per discendenza dinastica. Con un pater familias potente che irradia il suo potere sui parenti, con lo stesso assolutismo di un Re. Certo, la sera in cui Umberto Bossi si è presentato a palazzo Grazioli ad uno dei vertici del centrodestra accompagnato dal figlio Renzo, Silvio Berlusconi è stato festosissimo e si può capire perché: per il Cavaliere il partito personale è sempre stata una vocazione e tanto meglio se diventa un modello. Naturalmente Silvio chiese di tornare, invito che i due Bossi hanno raccolto. Sorride Bruno Tabacci, un battitore libero che si è formato nella Prima Repubblica: «Ma ve l’immaginate Andreotti, Moro o Fanfani che si presentano ad un vertice con Nenni o Berlinguer portandosi dietro uno dei loro figli? E il buon Amintore di figli ne aveva otto... La verità - ma molti l’hanno dimenticata - è che nella Dc i figli dei leader non potevano entrare in politica sino a quando la parabola politica dei genitori non si fosse conclusa. Una legge non scritta, ma ferrea». Vero. Rosa Russo Iervolino e Sergio Mattarella, Mario Segni ma anche Antonio Gava sono tutti entrati in scena quando ne erano usciti i loro importanti genitori. Nella Prima Repubblica, seppure con qualche eccezione (Giorgio La Malfa, figlio di Ugo, ebbe in dono il nomignolo di «Gesù Bambino»; Bobo Craxi fu fatto segretario milanese del Psi dal padre Bettino) si usava così. Certo, c’è il precedente memorabile di Galeazzo Ciano che sposò la figlia di Mussolini nel 1930 e, da adetto di ambasciata a Rio de Janeiro, nel giro di 5 anni sarebbe diventato ministro della Stampa e Propaganda e poi degli Esteri. Eppure la novità del familismo in politica scoppia in tutto il suo splendore nella Seconda Repubblica. Per prima cosa sono spuntati i partiti personali - Forza Italia, Rinnovamento Italiano di Dini, l’Italia dei Valori, l’Udeur di Mastella e anche la Lega. Partiti di tradizione democratica hanno smesso di tenere congressi alle scadenze statutarie (dentro An, erede del vivacissimo Msi, l’ultima conta risale a sei anni fa) e passo dopo passo, è spuntato il sottoprodotto del partito personale: la trasmissione dinastica della poltrona. Che ha colpito tutti. L’ascetico Armando Cossutta che si è portato in Parlamento la figlia Maura, anche il vulcanico leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, che voluto con sé il fratello Marco, il quale ha avuto il coraggio di dire: «Non vedo dov’è lo scandalo. Io nasco calciatore, da qualche anno c’è un leader del centrosinistra che mi stima e mi vuole candidare: in fondo è lui ad averne un vantaggio». Nel 2005 Clemente Mastella ha voluto che la moglie Sandra - fino a quel momento digiuna di politica - venisse inserita ed eletta d’ufficio nel listino del Governatore Bassolino e subito dopo ha chiesto che la sua signora presiedesse il parlamentino della Regione Campania, la più popolosa d’Italia dopo la Lombardia. Tra i tanti casi spuntati nel centrodestra, il più orginale è quello di Mariella Bocciardo, la prima moglie di Paolo Berlusconi. Promotrice a Milano di un ristorante, il «Mangia e ridi», rivelatosi poco redditizio (ma al quale si erano associati personaggi come Adriano Galliani e Paolo Romani), la «ex» è stata aiutata a trasferirsi in Parlamento. E Di Pietro? Certo, Cristiano continuerà a presidiare il territorio, ma a Roma - già da qualche mese e per non sentirsi solo - Tonino si è portato dietro il cognato. Gabriele Cimadoro, a Montecitorio era già entrato nel 1998: allora e oggi è noto per i suoi sigari.
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Praticamente si tratta di un'ammissione di colpevolezza! Dal link http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=3.0.2862446801 riporto: IDV: GASPARRI, DECISIONE CRISTIANO DI PIETRO CONFERMA SOSPETTI ultimo aggiornamento: 29 dicembre, ore 14:55 Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "La decisione di Cristiano Di Pietro conferma la validita' dei sospetti e non cancella la vicenda. Andremo avanti come un carro armato sulla questione morale che travolge l'Italia dei cosiddetti valori". Lo dichiara il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.