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Ed ecco la prima leggina "ad personam" ...
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Appunto, era ciò che volevo dire: posso anche sbagliarmi, ma a mio avviso, sarebbe più serio, prima informarsi della veridicità di ciò che si afferma! In particolare quando non si tratta di elargire graziosi complimenti, bensì di muovere pesanti e più o meno velate accuse! -
Della MMI la prima ufficiale pilota militare donna italiana
picpus ha risposto a picpus nella discussione Marina Militare
Augurissimi di cuore alla prima donna pilota militare italiana!!! Grazie per la notizia, DraklorAUPC e...ehm...non te la prendere, ma "tuttora"!!! -
Ed ecco la prima leggina "ad personam" ...
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Non entro nel merito della discussione, ma ti chiedo di confermarmi una mia opinione: presumo che la modifica del testo sia intervenuta nell'intervallo di tempo intercorrente tra le 18,23 (orario del post di apertura del presente topic) e le 19,11 post di ablaze wings o le 19,58 tuo post? Sei d'accordo? -
Sai qual è il problema? Molto semplice: bisogna cercare e trovare il pelo nell'uovo!
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Dal link http://it.wikibooks.org/wiki/Forze_armate_...ecolo/Francia-6 riporto la parte relativa al "Leclerc": "Il Leclerc [1] è realmente l'epigono degli MBT francesi, e assume in sé una serie di innovazioni che ne hanno fatto un mezzo avveniristico, come anche la sua struttura moderna e aggressiva suggerisce. Prodotto da GIAT (Ora NEXTER), è oramai l'MBT standard dell'Armée de Terre, in sostituzione all'AMX-30. Quanto segue potrà sembrare agiografico e adulatorio nei confronti di questo carro; lo scrivente ritiene di no, e sopratutto che sia necessario spingere a fondo l'analisi di quello che il Leclerc ha comportato, perché non c'é dubbio che esso sia risultato qualcosa di più che un semplice nuovo veicolo; essendo poco prodotto, poco conosciuto, non impegnato in guerre varie, non ha avuto molta eco nella stampa al di fuori della Francia; nondimeno, l'insieme delle sue caratteristiche lo pongono in un'era successiva a quella dei carri moderni 'classici' tipo il Leopard 2 e l'M1; un'era in cui è nata, di fatto, una nuova specialità dell'elettronica applicata, la 'vetronica': il fatto è che il Leclerc ha introdotto, dai tardi anni' 80 (con tecnologie ovviamente adesso obsolescenti) il concetto stesso di carro armato come 'insieme integrato', sia a livello di veicolo, che di mezzi di comunicazione e distribuzione dati. Questo da solo va oltre le innumerevoli innovazioni tecniche vere e proprie del veicolo (non sempre felicissime operativamente, ma decisamente molto avanzate). Un pò come dire, che l'AMX Leclerc è, in un certo senso, la versione cingolata dell'F-16 (chiaramente come concetti informatori, non inteso in senso letterale). Lo studio per un carro di nuova generazione, l'ECP (poi ribattezzato 'Char Futur'), ha avuto inizio nel 1978 basandosi su di un'analisi delle possibili condizioni di combattimento in Europa. Esso ha condotto ad un lungo processo di definizione terminato solo nel 1986, che vide la scelta delle componenti e delle filosofie necessarie. Poi dal 1987 venne iniziata l'industrializzazione con 6 prototipi e già dal 1988 alla produzione di serie. Il 14 gennaio 1990, alla presenza della vedova del Gen. Leclerc il primo Leclerc venne consegnato dalla GIAT alla DGA (Delegazione generale degli armamenti). Venne subito chiarito che non si trattava di un semplice carro armato ma di un sistema completo, termine mai usato per un mezzo corazzato. Il perché si dirà poi, per ora iniziamo dalle caratteristiche tecniche del mezzo. La corazzatura è composita, ma oltre a questo ha una struttura concepita fin dall'inizio per essere modulare: non cioè con kit aggiuntivi che si sovrappongono alla corazzatura basica, o con la sostituzione dei moduli di materiali compositi all'interno delle intercapedini della corazzatura (quelle moderne, di tipo 'Chobbam' sono sostanzialmente degli scatoloni d'acciaio con mattonelle di corazze speciali, altamente segrete, sistemate all'interno): ma proprio una corazzatura concepita fin dall'inizio come una leggera struttura d'acciaio che protegge lo scafo, a cui sono applicabili moduli speciali rapidamente riconfigurabili o sostituibili se necessario: un vantaggio notevole nell'adattare il mezzo all'evolversi della minaccia, molto meglio che i carri armati con uno scafo standard. In dettaglio, al solito, non v'é molto da sapere, si tratta di un mix di piastre d'acciaio duttile, a doppia o tripla resistenza, kevlar, materiali durissimi etc. etc. fabbricati dalla Creusot-Loire, che tra l'altro consentono di riparare rapidamente il veicolo in caso di danni e perforazioni. Altri sistemi di protezione sono i lanciagranate Galix che erano, tanto per cambiare, di assoluta avanguardia per l'epoca. Ogni lato della torretta aveva infatti uno di questi sistemi della Lacroix e ciascun lanciatore aveva tipicamente: 4 fumogeni ad ampio spettro di copertura (anche IR) ARF FUM Galix 13, ma anche 3 munizioni antiuomo Galix DREC con un raggio di protezione di 30 m attorno al carro (chiaramente pensate per difendere il mezzo dalle squadre cacciacarri) e infine, non meno importanti, vi sono 2 flare LEUR per ingannare i missili SACLOS con fonte di calore IR. È anche l'unico carro occidentale con caricatore automatico, quindi con 3 uomini di equipaggio. Nella parte posteriore della torretta, caratteristica per essere nettamente più bassa sul davanti che dietro, vi è un caricatore da 28 colpi per munizioni HEAT o APSDS da 120 mm prodotto dalla Creusot-Loire, già esperta di cannoni da 100 mm navali ad alta cadenza di tiro (fino ad 80 colpi). Questo sistema non ingombra dentro il vano di combattimento, ma necessita di una ricarica esterna e di un deposito addizionale dentro lo scafo. Il cannone GIAT 120-26 impiegato ha una lunghezza di circa 52 calibri, più lungo e leggermente più potente di quello tedesco da 120/44, anche se ovviamente di qualcosa più ingombrante in manovre con vegetazione e fossati. Sopra vi è un dispositivo MRS che è una specie di specchietto retrovisore capace di controllare l'allineamento della bocca da fuoco con il sistema di controllo del tiro. Inoltre il cannone,al solito, è munito di manicotto antidistorsione e estrattore di fumo (i cannoni moderni sono davvero armi sofisticate). Le munizioni molto avanzate con la granata HEAT POL G1 con Vo di 1.170 ms, e la APFSDS a ben 1.750 ms, consentendo un raggio di tiro utile di almeno 4 km, circa 1 più del cannone del Leopard 2, grazie ad una v.iniziale superiore di circa 100 ms. Ma non basta. Nel 1989 erano iniziati i programmi per le munizioni DU anziché il più costoso e leggermente meno efficace tungsteno. Non solo, ma una munizione speciale anti-elicottero era pure in corso di sviluppo, chiamata 120 AH. Infine, nel futuro non era escluso di adattare il carro al cannone da 140 mm, un'arma realmente poderosa anche se molto ingombrante (di fatto si è preferito continuare a migliorare il 120 mm), con incremento delle prestazioni dell'ordine del 50%. Quest'arma è stata davvero sviluppata: è stata persino offerta per il carro armato T-72MP ucraino (chiaramente 'non si sa' come il progetto di questo cannone sia finito in mano ucraina..)! Il cannone NATO da 140 mm è a tutt'oggi una chimera, dato che il 120 si è dimostrato molto efficace in ogni ambito (eccetto che come munizioni HE, dove anche i vecchi pezzi da 100-105 mm sono probabilmente superiori: basti dire che le HEAT-MP da 120 mm hanno 1,3 kg di esplosivo quando i proiettili sovietici, certamente non in onore della sicurezza in caso di esplosioni, ne hanno ben 3,2). Ma non è solo il cannone né il sistema di alimentazione a meritare interesse: anche il sistema di controllo del tiro e quello di movimentazione sono decisamente impressionanti. Quest'ultimo è dato da un motore CSEE da 40kW (questo significa che il Leclerc ha abbandonato la movimentazione oleodinamica, affidabile ma ingombrante e pericolosa in caso d'incendio) capace di ruotare la torretta del Leclerc velocemente e in maniera al tempo stesso dolce, con una velocità di meno di sei secondi per una semirotazione da fermo di 180 gradi e il cannone elevabile di 30°/sec. E' possibile,grazie a questi servomeccanismi, alle sospensioni e al sistema di controllo del tiro (di cui si dirà) ingaggiare fino a sei bersagli al minuto, con tempi d'ingaggio di 8 secondi e di re-ingaggio di 6, e NB sparando su terreno vario tra i 300 e i 4.000 m, viaggiando a 36 kmh. Si tratta di prestazioni assolutamente impressionanti. Come curiosità storica un altro potente carro medio francese, il SOMUA S.35 degli anni '30 aveva pure esso una torretta a comando elettrico, ma nonostante questa avanzata caratteristica l'aggiustamento finale di precisione era fatto a mano con apposite ruote. Il sistema di controllo del tiro comprende un periscopio diurno-notturno girostabilizzato SFIM HL 70 per il capocarro (capacità di visione diurna 2,5 o 10 x o notturna di seconda generazione con 2,5 x; non sono ingrandimenti eccezionali ma questo era il migliore prodotto su piazza all'epoca), che scopre i bersagli e li assegna al cannoniere o prende direttamente sotto tiro l'obiettivo. Esiste un computer digitale e un telemetro laser; una camera termica SAT Athos permette al cannoniere di vedere e sparare anche di notte fino a 2 km (fino a 5 km per la scoperta, prescindendo dall'identificazione). Essa è integrata nel visore girostabilizzato SAGEM HL 60 che ha anche 1 canale diurno con 3,3 e 10 x, e un sistema CCD (elettronico, forse come protezione anti-laser) da 10 ingrandimenti. Il sistema di stabilizzazione è ottimo anche per via del (laborioso) sistema idropneumatico per le sospensioni. Queste e il motore turbocompresso SACM (Wartsila, è un gruppo finlandese specializzato in diesel anche marini, di grande potenza) UD V-8X con tecnologia 'Hiperbar', sono capaci di spingere il veicolo ad altissima velocità anche fuori strada e potere ingaggiare anche a grande velocità gli obiettivi. Il motore di per sè è di pari potenza degli MTU del Leopard 2, ma molto più compatto e piccolo grazie ad un rapporto di sovralimentazione di 7,5, per appena 2.100 kg e 1.87 m3 (un terzo rispetto al sistema del Leopard 2!). Ha 8 cilindri a V raffreddata ad acqua con 16,47 litri di capacità (anche qui, molto ridotta: altri carri arrivano agevolmente e 27 litri!). Come se non bastasse, il compressore Turbomeca TM-307B non solo triplica la compressione rispetto a quella di un normale compressore ( si tratta per l'appunto di un sistema 'iperbarico'), ma NB: se necessario è capace di operare indipendentemente dal motore principale fornendo energia per partire 'a freddo' senza nemmeno usare le batterie oppure, ancora più importante, come generatore ausiliario: infatti il Leclerc non ha una APU vera e propria (uno dei talloni d'Achille dell'M1 Abrams, che fino a tempi recenti doveva utilizzare il motore principale, enormemente dispendioso, per ogni necessità). Le sospensioni a dodici elementi SHB-3 della SAMM, sono idropneumatiche e con escursione di 300 mm. Inoltre, vi è la trasmissione ESM 500 con 5 marce avanti e due indietro. Il carro ha un'arma potente che si aggiunge al pezzo da 120 e le sue 40 granate. Infatti, mentre i carri armati hanno in genere armi coassiali da 7.62 mm, troppo leggere per esempio, per colpire obiettivi 'duri', i carri francesi hanno armi di grosso calibro coassiali: per esempio, l'AMX-30 ha solo 47 colpi da 105 mm rispetto ai 62 del Leopard 1, ma al posto di una mitragliatrice da 7.62 mm ha un cannone-mitragliera da 20 mm con ben 1.050 colpi e può perforare agevolmente corazze leggere che richiederebbero altrimenti l'uso del cannone principale. Non è tuttavia una cosa molto ben vista dato che queste armi di grosso calibro hanno un numero di munizioni relativamente ridotta. Nel caso del Leclerc vi è una soluzione intermedia: un'arma da 12.7 mm (americana sì, ma prodotta dalla FN Herstal belga che era controllata dalla GIAT), piuttosto piccola rispetto al 20 mm ma ancora capace di perforare le corazze di un veicolo classe M113 fino ad oltre 500 m, come di perforare spessi muri. Questo è stato considerato ottimale come compromesso. La mitragliatrice F1 in calibro NATO 7,62 mm (originariamente era da 7,5) è installato in un affusto tedesco H&K e nemmeno a dirlo, con un sistema di controllo sofisticato, con possibilità di telecomando da dentro il carro da parte del capocarro. Ma la lista delle innovazioni non si è arrestata qui, anzi si può dire che quanto sopra ne è giusto la base: il carro, a guisa di aerei tipo l'F-16, ha un databus centrale con sistemi digitali per il controllo di molte cose come la trasmissione del motore, le comunicazioni radio, il controllo del tiro. Il Leclerc è stato integrato con questi sistemi che si possono definire 'vetronica' e il costo complessivo è talmente alto che supera il 50% di quello totale, per la prima volta in un carro armato. Tra le altre funzionalità vi sono consolle interattive, sistemi di comunicazione rapida per includere il Leclerc nel PR4G (Poste Radio 4éme Generation della Thomson-CSF) e mostrare i dati ai carri di altre unità tattiche o riceverne: in questo modo è possibile per il comando dell'unità sapere la posizione dei propri carri armati (cosa prima d'ora tutt'altro che pacifica), lo stato dei materiali, danni, consumo di carburante e munizioni etc. etc. con tanto di programmazione logistica dei rifornimenti. Questo è un concetto rivoluzionario, avanzato per molte nazioni oggigiorno, a maggior ragione nel 1990. A questo si aggiungano i sistemi di supporto: carri recupero, portacarri, simulatori Thomson CSF SEE per l'equipaggio, ETT per la torretta, EP per il pilota, STC per addestramento al tiro, stazioni mobili di controllo D-2G (molto significativamente, della Sextant Avionique, ovvero un'azienda specializzata in avionica). Il SIR-ABC (in italiano Sistema Informatico Reggimentale-Arma della Cavalleria Blindata) è un altro tassello di questa specie di rivoluzione tecnologica chiamata Leclerc. L'obiettivo iniziale era di costituire un primo reggimento con 80 carri dato da 2 battaglioni. I primi interessati erano dal 1 gennaio 1990 il 4ème Régiment de Dragons (RD) e il similare 503ème Régiment de Chars de Combat (RCC), tutti e due a Mourmelon, Francia orientale. I carri sarebbero stati 80 in tempo di pace, ma in guerra vi sarebbe stata una 'gemmazione' per cui da un singolo reggimento con due battaglioni si sarebbero formati 2 reggimenti su 3 escuadrons di 3 plotoni l'una su 4 carri e quello comando escuadron (=compagnia). Questa soluzione era stata sperimentata in Desert Storm con il 4ème RD equipaggiato con gli AMX-30B2. Quanto alle prospettive commerciali erano per almeno 1600 carri, ma ancora nel '92 solo la Svezia e Abu Dhabi avevano mostrato un interesse concreto (e si sa oggi come andò a finire: la Svezia comprò il Leopard 2 e lo stato arabo il Leclerc con il motore del Leopard 2): forse erano troppe novità in una sola volta? Certo è che il costo unitario risultava piuttosto alto, di 30 milioni di franchi o 6.5 miliardi di lire: ma all'epoca il molto più conservativo Ariete (che non ha avuto successo export a sa volta) aveva un costo praticamente identico: 5,4 miliardi di lire. Ricapitolando le innovazioni del Leclerc: 1-motore ipercompresso, 2-sospensioni idropneumatiche, 3-mitragliatrice pesante coassiale, 4-cannone a canna lunga, 5-caricatore automatico, -6 sistemi quantomai completi per visione e combattimento, 7-sistemi di comunicazione e vetronici tali da renderlo un terminale di un sistema C3, -8 sistemi di supporto e logistici altamente integrati, -9 corazza modulare, -10 sistema di rotolamento torre elettrico, e l'elenco potrebbe continuare. Equipaggio: 3 Dimensioni: lunghezza 9.87 m, scafo 6,88 m, larghezza 3.7 m, altezza 2.92 m, cielo torretta 2.53 m, scafo 1.73, luce libera 0.5 m. Peso: 54.6 t, rapporto potenza-peso 28hp/t, pressione specifica 0.98 kg/cm2. Corazzatura: composita modulare Armamento: cannone da 120 mm del tipo GIAT 120-26 (40 colpi di cui 22 nel sistema di caricamento automatico) con elevazione -8/+15°(come nei carri sovietici, la torretta bassa non favorisce l'alzo del pezzo, almeno la depressione è accettabile), 1 mitragliatrice da 12.7 mm M2 HB-QCB (800) e una da 7.62 mm F1 (3.000), lanciagranate a 9 canne Galix. Apparati di tiro: optronici computerizzati. 1 periscopio panoramico SFIM H-70 girostabilizzato (2.5-10x diurno o 2.5 notturno di seconda generazione), un SAGEM HL 60 da 3.3 o 10 x diurno, CCD da 10 x, notturno termico con camera HATOS; telemetro laser, sistema di stabilizzazione, motore elettrico da 40kW, computer di controllo del tiro. Protezione: stratificata-compostita modulare su fronte e lato scafo e torretta; sistema Galix per le cortine fumogene; sistema NBC. Motore: turbodiesel SACM UV V-8X Hiperbar da 1.500 hp; 1255 l interni+ eventuali serbatoi ausiliari. Cingoli con 6 rulli idropneumatici, 5 ruote di rinvio su ciascun lato, larghezza 633 mm per cingolo; cambio 5 marce av. e 2 retro. Escursione sospensioni 300 mm. Prestazioni: velocità max 71 km/h su strada, 50 fuori strada, 38 in retromarcia (M1 Abrams: 33 kmh); autonomia 550 km su strada, con serbatoi ausiliari 720 km, consumo 1,46 l/km su strada, 2,3 su terreno vario (notevolmente basso rispetto ai 4-16 l dell'M1); pendenza max 60 gradi, laterale 30°, gradino 1.25 m (valore molto alto), trincea 3 m, guado 1 m senza preparazione , 2,3 con preparazione(per una volta, valori mediocri) Forse maggior problema era dato dal fatto che l'M1 Abrams costava ancora meno e che i T-72 venivano venduti a 650 milioni di lire se non anche meno (dipende dalle versioni: tra quelli usati tipo ex-DDR e quelli nuovi l'oscillazione è di circa 100-1.500 milioni dell'epoca). Ma più in generale, dopo la fine della Guerra fredda (a cui il Leclerc non partecipò ma peggio ancora, non fece in tempo nemmeno per la 'parata finale' delle F.A. 'occidentali', celebrata ai danni degli armamenti prevalentemente sovietici di Saddam Houssein in Desert Storm) il mercato dei carri è andato in crisi profonda: solo i Leopard 2 hanno tenuto banco, grazie anche alle immense quantità di esemplari ex-tedeschi in eccesso: con 2000 carri armati -almeno 3-5 volte più numerosi del necessario- non è certo difficile svenderne un centinaio a qualche nazione, magari come condizione per un ulteriore contratto per altri mezzi usati: così il Leopard 2, mai usato in guerra, è riuscito paradossalmente a diffondersi nel dopo-Guerra fredda anche in maniera maggiore. Il Challenger inglese ha segnato invece l'uscita mesta della Nazione che 80 anni prima aveva inventato il carro armato, e l'M1 ha pagato i consumi della sua assetata turbina (16 l.x km come media in Desert Storm, circa 3 volte il turbodiesel dei pur più pesanti e lenti Challenger). Essendo entrato in linea agli inizi degli anni ’90 ha avuto 10 anni di ritardo rispetto ad altri tipi, da un lato è più moderno, dall'altro si può dire che non ha avuto alcun ruolo nella Guerra fredda né in quella del Golfo, risentendo anche del crollo del mercato dei carri da combattimento dello scorso decennio, perdurante a tutt'oggi. L'esercito francese ne ha ordinati 1.400 in un rapporto di circa 1:1 con gli AMX-30, poi ridotti a 1.100, a 800 secondo i piani dei primi anni '90, poi a soli 600. Alla fine ne sono stati prodotti 406 che andranno ad equipaggiare i battaglioni (Btg.) carri ( 40 per Btg.). La meccanica del Leclerc è avanzata, ma anche costosa: i veicoli degli EAU sono dotati di motore tedesco, per esempio. Le sospensioni sono giudicate piuttosto negativamente in termini di oneri manutentivi. La riduzione dell'equipaggio a 3 uomini desta non pochi dubbi negli ambienti militari, oltre alla pericolosità di dover tenere le munizioni nella torretta, per i problemi legati alla manutenzione del veicolo. Anche la scelta di affiancare i VBCI (ruotati) con un MBT desta fortissime critiche, in quanto ruote e cingoli, per prestazioni e scenari d'impiego, non sono idonei ad operare insieme. L'esercito francese ha approvato una versione denominata AZUR (Action en Zone URbaine) per il combattimento urbano, con kit di protezione aggiuntivi su scafo e torretta ed una mitragliatrice da 12.7 mm. a controllo remoto. [1] ↑ Housson, Jean-Pierre: Leclerc, più che un carro, un sistema, P&D Marzo 1992 pagg. 58-63
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Grazie, Piccolo Uccello (come sai, amo il francese, non la lingua che si può pronunciare, solo tenendo una patata bollente in bocca!) veramente interessante il link da te postato!
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Se tutti coloro che, in Italia, sono proprietari dell'abitazione principale, magari acquistata con onerosissimi mutui, sono da considerare ricchi, sinceramente, sono contento per il nostro paese: siamo un popolo di ricchi e sporchi capitalisti!!! Da te, Dominus, non mi aspettavo simili considerazioni!
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CVN "Charles de Gaulle" - discussione ufficiale
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Marina Militare
OT Come potrei io fare la guerra a chi ha come luogo di provenienza A.N., sito che io venero quasi fosse un Santuario!!! Comunque, un vero Santuario, in effetti, vi si trova nei pressi! /OT -
CVN "Charles de Gaulle" - discussione ufficiale
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Marina Militare
Non ho alcuna intenzione di essere polemico, glielo assicuro, ma, purtroppo, ho il difetto di essere estremamente pignolo (più che preciso, che sarebbe un pregio!). Allora, se va al link http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/index.htm vedrà che in basso, a sinistra (nel riquadro "Pour en savoir plus"), vi sono gli ulteriori sublink, uno per ciascun anno di attività della "Charles de Gaulle". Quindi, considerando solo quelli a partire dal 2001, inizio dell'operazione "Enduring Freedom", i seguenti link: http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/hist2001.htm http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/hist2002.htm http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/hist2003.htm http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/hist2004.htm http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/hist2005.htm http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/hist2006.htm http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/hist2007.htm Se avrà la bontà di dare (lei come ogni altro forumista, ovviamente), anche solo uno sguardo veloce, ai link predetti, vedrà che in ciascuno di questi anni (salvo che nel 2003), la "Charles de Gaulle" ha condotto lunghe (cioé, svariati mesi) campagne operative in Oceano Indiano (le varie missioni "Agapanthe") e nel 2005 una, anche in qusto caso lunga, campagna addestrativa in Atlantico (Stati Uniti e Canada) in aggiunta a molte altre attività addestrativo-operative in Mediterraneo; il tutto, nonostante i vari problemi, fin troppo noti (e forse proprio in ciò risiede il difetto principale della CdG: anche da quello che dice lei, si comprende come, probabilmente, altre marine sanno lavare meglio i propri panni sporchi in famiglia!). Come vede bene, non si tratta di due missioni internazionali in dieci anni! -
Carica di aiuti umanitari la francese Mistral bloccata al largo delle coste Birmane
picpus ha risposto a Thunderalex nella discussione News Aviazione
Ma che dici? Vaneggi? Quando mai Thunderalex ha fatto o anche solo pensato ragionamenti antiamericani! Dove l'hai letto? Comunque ti comunico che lui, sicuramente, non utilizza alcun derivato del petrolio. Sarà un ecologista alla Pecoraro Scanio! Scusami corregionale catanese, ma il tuo antiamericanismo traspare da ogni poro della tua pelle! -
I redditi degli italiani su Internet
picpus ha risposto a Graziani nella discussione Discussioni a tema
Sante parole, Marcello! In questo forum ci sono tanti lattanti (beati loro!) che non possono ricordare che i condoni sono stati inventati, durante la 1^ repubblica, da molti di coloro che oggi li criticano! In parole povere, dai primi anni sessanta in poi, al governo dell'Italia c'è stato SEMPRE il centro-sinistra, non certo la destra!!! -
I redditi degli italiani su Internet
picpus ha risposto a Graziani nella discussione Discussioni a tema
è stata scelta la prima, penso che volessi scrivere!!! -
Marina Militare Italiana - Discussione Ufficiale
picpus ha risposto a FedeKW11 nella discussione Marina Militare
Eccoti 2 link: http://www.gdf.it/Organizzazione/Specializ...otta/index.html http://www.guardiacostiera.it/mezzi/ -
Ragazza rom tenta di rapire neonata nel napoletano
picpus ha risposto a vorthex nella discussione Discussioni a tema
Non sono d'accordo. Tutti gli stati europei ci hanno, finora, sempre accusato di essere il "ventre mollo" dell'Europa, perché consentivamo ai clandestini di entrare liberamente nel nostro paese e ci consideravano, pertanto, complice Schengen, responsabili della loro diffusione in tutto il continente. Sulla posizione della Spagna (mossa solo da considerazioni puramente politiche, si tratta dell'unico governo di sinistra rimasto in Europa e soffrono di solitudine!), date uno sguardo al seguente link: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=141374 (messaggio n° 23) Come vedete, oggi predicano bene, ma ieri hanno razzolato male e, se dovesse capitare l'occasione propizia, razzolerebbero male di nuovo domani!!! Non solo, ma hanno anche avuto bisogno del nostro aiuto!!! -
Dal link: http://politica.excite.it/news/9174/Govern...Italia-razzista riporto: "...Per Massimo Donadi, Italia dei Valori, "dalla Spagna giunge un'inaccettabile ingerenza sull'immigrazione. Ma anche le sparate di Bossi e La Russa non aiutano. La De la Vega, ha perso una buona occasione per tacere: si mostra poco informata perchè se si riferisce, come sembra, al blitz anticrimine degli ultimi giorni non ci pare ci sia niente di xenofobo in 400 arresti, di cui 140 cittadini italiani per sfruttamento di immigrazione clandestina, e gli altri 260 immigrati accusati di gravissimi reati, che vanno dalle rapine, allo spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione". Il portavoce del Pri Riccardo Bruno dice: "Che la Spagna di Zapatero possa dare lezioni all'Italia sull'integrazione appare perlomeno paradossale. Noi non abbiamo la Guardia Civil che spara contro gli immigrati come accadde nel 2005 a Ceuta. Farebbero meglio ad occuparsi di come sconfiggere l'ETA"." Peraltro, ritengo che, in avvenire, Berlusconi si guarderà bene da mandare di nuovo le motovedette della Guardia Costiera e gli aerei della Guardia di Finanza in pieno Oceano Atlantico, a difesa delle isole Canarie assalite dagli immigrati provenienti dalle coste africane; vedasi il seguente link: http://www.guardiacostiera.it/notiziario/articolo.cfm?id=549
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AgustaWestland AW-101 - discussione ufficiale
picpus ha risposto a easy nella discussione Elicotteri
Si, solo in acque costiere, non in acque internazionali, salvo che non sia in pieno Oceano Atlantico!!! http://www.guardiacostiera.it/notiziario/articolo.cfm?id=549 -
CVN "Charles de Gaulle" - discussione ufficiale
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Marina Militare
"...Les 16 Super Etendard et les six Mirage 2000-D ont frappé (colpito) 25 objectifs dans le cadre de l'opération Anaconda lancée le 2 mars dans l'Est de l'Afghanistan pour déloger des montagnes les talibans et combattants d'Al-Qaïda. Certains objectifs (fixés par les Américains) ont cependant été refusés, pour des raisons techniques, ou par la crainte de toucher des alliés ou des civils...". Se volete, traduco, anche se mi sembra che il testo francese sia facilmente comprensibile. Più, come già detto, l'attività in TUTTI gli anni successivi. -
1) La Germania solo in apparenza è meno nazionalista di Francia e Gran Bretagna! 2) Da almeno 2 decenni (periodi Mitterand-Kohl e Chirac-Schroeder), Francia e Germania seguono una politica comune e ciascuno dei due non fa nulla che possa dispiacere all'altro; solo ora, sembra che vi sia minore intesa tra Sarkozy e la Merkel.
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CVN "Charles de Gaulle" - discussione ufficiale
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Marina Militare
Signor Sangria, con il mio post sull'attività della "Charles de Gaulle" in "Enduring Freedom" (anni 2001-2002), io intendevo rispondere alle sue affermazioni, palesemente non veritiere (per non dire false), sopra riportate: se poi vogliamo rigirare la frittata, è un altro discorso!!! Aggiungo, che io mi sono limitato agli anni 2001 e 2002; infatti la "Charles de Gaulle", nonostante i vari problemi avuti (quelli reali e quelli....leggendari!) ha svolto la sua attività operativa regolarmente e, solo come esempio, è stata dispiegata più volte (praticamente, ogni anno!) in Oceano Indiano (per svariati mesi!) nel quadro della varie campagne antiterroristiche, a fianco delle unità americane (vedasi il seguente link: http://www.netmarine.net/bat/porteavi/cdg/index.htm in particolare i sublink relativi alla sua attività operativa, nei vari anni di servizio). Mi permetto di ricordare, che la nostra portaerei "Giuseppe Garibaldi", è stata impegnata in un solo ciclo operativo in Oceano Indiano, nell'ambito della campagna antiterrorismo, post-11 settembre 2001. Come ho avuto modo di dire altre volte, nessuno ama più di me la Marina Militare Italiana, ma ciò non mi spinge a fare lo sciovinista (ed il bello che si accusano i francesi di sciovinismo!!!) ed a fare affermazioni del genere ......abbiamo 8 milioni di baionette!!! Vi ricordate come è andata a finire l'altra volta che ci hanno fatto ragionare così?!?! E chi vi parla, lo sa bene chi segue le accese discussioni politiche in off-topic, è visceralmente di destra, ma non ha le fette di prosciutto sugli occhi!!! -
Se collego ciò a quanto è riportato sul link postato da Rick (in particolare sull'etnia principale che si potrebbe dedurre anche dalla lingua!), non vorrei che il solo leggere avesse determinato una forma di contagio!!! A proposito del dolce e sensuale (come si può resistere ad una donna che l'utilizza, qualsiasi cosa dica!) idioma di Molière, riposto un inno al transalpino linguaggio: Lo splendore di una lingua La cultura, la civiltà di un paese si costruiscono sulla lingua condivisa e la Francia si è costituita in nazione grazie all’uso accettato o imposto di un parlare comune nato, in origine, nei territori compresi tra la Piccardia e la Valle della Loira. Le altre lingue, come il Bretone, l’Occitano o l’Alsaziano, furono ridotte al rango residuo di patois, per quanto non mancassero di bellezza e di ricchezza. Ma la supremazia del Francese non è solo il risultato della legge del più forte, né frutto di una storia di conquista. In realtà, fin dalle sue origini latine, esso si è imposto sul vecchio fondo celtico per le sue qualità specifiche, per la ricchezza, la morbidezza e la finezza delle sue architetture. Come uno strumento musicale, la lingua francese offre infiniti registri, una grande varietà di sfumature e un fraseggio chiaro attorno a melodie dal magico equilibrio.
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picpus ha risposto a Graziani nella discussione Discussioni a tema
Cosa consigli, allora, la neuro? A pensarci bene i suoi "compagni" sovietici si comportavano così, con chi non la pensava come loro! Non sarebbe una cattiva idea! No? -
Se non ricordo male, è da tempo che ha prenotato un soggiorno a Chianciano, sai, la nota località termale il cui slogan è: Chianciano, fegato sano!!!
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picpus ha risposto a Graziani nella discussione Discussioni a tema
Ovvio, tutti noi altri forumisti siamo ignoranti e cretini!!! Moderatori e Supermoderatori, se ci siete, battete un colpo!!! -
Dal sito "Ferrea Mole", http://www.ferreamole.it/ , eccovi il link ad una pagina relativa al carro "Ariete" con le corazzature aggiuntive (le foto non vi sono più, ma è interessante, in particolare, il riquadro sui carri che operarono in Iraq): http://www.ferreamole.it/images/ariete_upa/arieteupa.htm