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Gianni065

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  1. Gianni065

    Ea-18g

    In effetti se i programmi verranno rispettati, quei sensori alle wingtip dovrebbero essere integrati nell'ala, in maniera da restituire le rotaie di lancio per i missili AIM-9. L'USAF gradirebbe che gli EA-18G possano volare con l'equipaggiamento elettronico completo, un paio di serbatoi, un paio di missili HARM e i missili aria-aria standard (2 AIM-120 e 2 AIM-9). Quanto all'EA-18G per l'USAF... l'USAF accarezza altre idee. Da un lato si intende convertire un certo numero di B-1 e B-52 al ruolo EW. Dall'altro si sta valutando attentamente l'opportunità di adattare l'F-22 o l'F-35 al ruolo SEAD. In effetti... cosa c'è di meglio - per il ruolo SEAD - di un aereo stealth?
  2. Gianni065

    www.f22fighter.com

    A proposito di F-22, ne approfitto per anticiparvi che fra qualche giorno invierò sulla mail list uno splendido lavoro sull' F-22, in italiano. Si tratta di un dossier frutto di un attento lavoro di analisi su tutti i dati resi disponibili sull' F-22.
  3. Gianni065

    Quanti Missili!

    Sì ma sono missili, non bombe. Di testate per missili ce ne sono tantissime, fra ALCM, ICBM, SLBM e compagnia cantando.... elencarle tutte è un lavoraccio, vedo se trovo qualcosa di pronto...
  4. Gianni065

    MMA

    Non credo che l'Italia riuscirà a finanziare sul serio l'acquisizione dell'MMA. Non finchè i fondi sono quelli che sono e vanno destinati all'Eurofighter e all'F-35.
  5. Gianni065

    Quanti Missili!

    Immagino parli di bombe per aereo, e non di testate in genere. L'USAF, oltre alla B-83, adopera la B-61, costruita in molte versioni e con una potenza variabile da 10 a 500 KT. Sulle bombe da caduta russe si sa davvero poco, i sovietici ne avevano di ogni genere ma ne parlavano pochissimo, e i russi non sono da meno. Che fine abbia fatto quest'arsenale non è noto, ma si ritiene che in gran parte sia stoccato, anche non è più operativo. Sembra infatti che i russi mantengano operative un certo numero di bombe nucleari tattiche (da 20 a 350 KT). Inglesi e francesi hanno eliminato le loro bombe nucleari, sulla Cina se ne sa meno che sui russi, mentre Israeliani, Pakistani, Indiani e Sudafricani hanno un certo numero di bombe nucleari di piccola potenza.
  6. Gianni065

    Quanti Missili!

    In effetti la coincidenza può apparire strana, ma credo dipenda dal fatto che i russi abbiano voluto mantenere in servizio una testata potente almeno quanto la più potente di quelle presenti nell'arsenale americano. Infatti la B-83 è stata introdotta nel 1984 ed è la bomba strategica standard dell'arsenale USAF (con capacità di penetrare nel terreno e nel cemento e di scoppiare 120 secondi dopo l'impatto, a penetrazione avvenuta) mentre il missile ICBM SS-27 Topol-M è entrato in servizio con le forze strategiche russe alla fine del 1997, quindi ben 13 anni dopo. A proposito, la sapete questa barzelletta? Andava in voga ai tempi della guerra fredda... Il figlio di un generale americano chiede al papà: "Papà, sto facendo un tema sulla guerra fredda e volevo chiederti, secondo te quante bombe atomiche servono per distruggere gli Stati Uniti?" Il papà ci pensa su un attimo e risponde: "Mah... credo ce ne vorrebbero 500, forse mille..." Il figlio: "OK, e per distruggere l'Unione Sovietica?" Il papà: "Ne servono 862..."
  7. Gianni065

    Quanti Missili!

    La più grossa bomba nucleare mai testata è stata la "Tsar-Bomb" sovietica. Ne fu testata nei primi anni sessanta una versione con potenza ridotta, che sprigionò un'energia pari a circa 60 Megaton. La versione operativa, mai testata, era accreditata di una potenza di 100 MT. A causa del suo peso e delle sue dimensioni, poteva essere trasportata solo da un bombardiere BEAR appositamente modificato. Questa bomba non aveva alcun senso operativo: fu costruita per mera propaganda. Tra quelle operative, le più potenti sono state le americane MK.17 (10 MT) e B-53 (9 MT) , entrambe per bombardieri, mentre per i sovietici c'era la testata da 27 MT disponibile per i missili ICBM SS-18. Sono state tutte ritirate. Oggi come oggi le testate più potenti sono: La bomba B-83 americana da 1,2 MT La testata da 1,2 MT del missile ICBM russo SS-27
  8. "Per i particolari... mi spiace ma l'argomento è classificato" Sì, senza volersi dare arie di mistero, purtroppo bisogna tener conto di questa realtà, e Tillo ha ragione. Quando si parla di certe cose (specialmente le basi e i depositi di armi) si toccano argomenti molto delicati, e non sempre uno può ricordarsi se una cosa che sa è di pubblico dominio oppure no. Inoltre ci sono situazioni in cui si rischia di tradire la fiducia di altre persone. Io ho visto molte basi aeree, e nel corso delle visite ho potuto guardare bene la dislocazione di depositi, sistemi antiaerei, sensori ecc... Magari sono informazioni di pubblico dominio, ma in ogni caso parlarne può tradire la fiducia di chi ci ha aperto le sue porte, e renderlo più diffidente. Se poi a parlarne è qualcuno vincolato al segreto militare... possono essere guai seri. Io tante volte prima di comunicare un dato che ricordo benissimo, vado a verificare se quel dato è riservato o no, perchè spesso non ti ricordi se una cosa la sai perchè appresa da fonte riservata oppure pubblica, o se quella cosa l'hai appresa quand'era riservata e poi invece è diventata pubblica... o il contrario. Di recente il Dipartimento della Difesa USA ha reso noto che una serie di documenti rilasciati in veste pubblica, erano stati riclassificati (tanto per fare un esempio, le tabelle operative dell'autonomia degli F-14A Tomcat), per cui occorre fare attenzione. Infine lo stesso dato (ad esempio: una foto aerea della pista di Aviano) spesso è declassificato in USA e segreto in Italia. Ad ogni modo, credo di non fare torto a nessuno se su Aviano dico queste cose: - Aviano è stata, fino a pochi anni fa, una delle due basi italiane in cui gli USA custodivano, con il sistema della doppia chiave, un totale di 10 bombe nucleari B-61 (l'altra è Ghedi). Altre 30 bombe erano invece custodite nelle stesse basi ma senza sistema di doppia chiave (ossia la gestione era solo USA). Oggi queste bombe non ci sono più. - Ad Aviano vi è un grosso deposito di munizioni convenzionali, gestito dal 31st Munition Service composto da circa 150 addetti. Il deposito contiene praticamente un terzo delle riserve di munizioni (bombe, missili ecc...) dell'USAFE. - I depositi di armamenti di Aviano sono costituiti principalmente da 27 bunker di grandi dimensioni, interrati ad oltre 15 metri di profondità, a temperatura controllata.
  9. Nooo... vogliono solo che gli Italiani si facciano più furbi.... Quindi le gare di appalto devono avere le specifiche ritagliate sulle macchine di produzione Agusta, dev'esserci una regolare RFP, magari un mezzo confronto in volo, e poi la scelta... Del resto, non mi pare che la Francia sia così pronta a comprare italiano, nè l'Inghilterra o la Germania. E poi l'Italia è a pieno titolo nei programmi EH-101 ed NH-90, che sono già internazionali. Con il settore leggero coperto dall'A-109, quello medio dall' NH-90, quello medio-pesante dall' EH-101, non vedo davvero cosa di dovrebbe comprare all'estero...
  10. Credo che dipenda dallo stato di operatività e di "allarme" del reparto. Se c'è esigenza di tenere una o più sezioni in allarme chiaramente i velivoli sono tenuti riforniti, armati e pronti al decollo (di solito in quindici minuti), oppure pronti ad essere riforniti e armati con gli equipaggiamenti tenuti negli shelter. Per quanto mi consta, questi turni di allarme (chiamati in gergo "Ground alert") vengono tuttora effettuati, quando la situazione lo richiede. Al di fuori di questi turni di allarme, non posso sapere se sia ancora procedura standard quella di mantenere comunque un certo numero di aerei in stato di elevata prontezza operativa e quindi con l'armamento pronto a essere montato (in passato era obbligatorio perchè queste erano le disposizioni cui dovevano adempiere le nazioni NATO). Occorre considerare che la presenza e la movimentazione di armamento "live" comporta tutta una serie di obblighi e procedure particolarmente complesse, con uno sforzo logistico (specialmente in termini di personale) non indifferente. Probabilmente Tillo potrà aggiungere qualcosa.
  11. Gianni065

    Quanti Missili!

    L'AIR-2 GENIE non era un missile, ma un razzo. Aveva una gittata di 10 km scarsi e velocità di Mach 3 e... una bella testata nucleare da 1,5 kt. Ha armato non solo l'F-106, ma anche gli intercettori precedenti, in particolare l' F-89 e l'F-101. l'AIM-4 Falcon è stato il precursore del Phoenix (dal punto di vista aerodinamico) ed aveva gittata sui 10 km e velocità di Mach 4, con guida IR. Ha equipaggiato vari caccia, compresi i Phantom, prima che arrivasse il Sidewinder. L'AIM-26 Falcon era derivato dall'AIM-4, fu realizzato in due versioni (a guida IR e SARH) ed aveva una gittata sui 10-15 km e velocità di Mach 2, con testata nucleare da 0,25 kt.
  12. Gianni065

    F14 cabrio

    Decisamente sì
  13. Gianni065

    Ma... i Mangusta?

    Sì, in effetti spulciando ho visto che a giugno sono stati schierati sei carri Ariete del 32° Reggimento della Brigata "Ariete". Pochini, ma almeno quelli ci sono.
  14. Gianni065

    F14 cabrio

    Con le spine di sicurezza inserite.
  15. Gianni065

    Missili...

    Ok, ho inviato via mail una tabella.
  16. Gianni065

    Missili...

    Sarebbe un elenco lunghissimo... vedo di mandare qualcosa con la mail list. Intanto considera che oggi come oggi i missili principali occidentali sono questi: l'americano AIM-9 Sidewinder a guida infrarossa, con gittata di 10-15 km e velocità di Mach 2.5 l'americano AIM-7 Sparrow a guida radar semi-attiva con gittata di 40-50 km e velocità di Mach 4 l'americano AIM-120 AMRAAM a guida radar attiva con gittata di 50 km e velocità di Mach 4,5 I russi si basano sui missili AA-11 Archer della classe del Sidewinder, dei missili AA-10 della classe dello Sparrow, dei missili AA-12 della classe dell'AMRAAM. I francesi usano i Magic (classe Sidewinder) ed i Mica (classe AMRAAM) oltre ai Super 530 (classe Sparrow). I missili più potenti in assoluto sono l'AIM-54 Phoenix che arma solo il Tomcat, e l'AA-9 AMOS che arma solo il MIG-31. Si tratta di missili a lungo raggio, con gittate nell'ordine dei 200 km e velocità di Mach 4 e oltre, a guida radar semiattiva e/o attiva. Ma questa è una sintesi proprio stringata e approssimata.
  17. Gianni065

    Eliche

    Sì, Topo è stato esplicativo. In parole ancora più semplici, diciamo che le pale dell'elicottero ruotando si comportano come un'ala, generando portanza, e tenendo quindi l'elicottero "a galla" nell'aria. Inclinando il rotore in una direzione, l'elicottero "scivola" in quella direzione. Il rotore posteriore serve a evitare che la fusoliera giri come una trottola nel senso contrario a quello di rotazione delle pale principali. Agendo sulla potenza del rotore posteriore, l'elicottero può quindi ruotare su sè stesso in modo controllato, il che è una caratteristica unica dell'elicottero, utilissima specialmente quando si è in punto fisso. Il punto fisso è... quando si sta fermi! A questo proposito è utile precisare che su un elicottero agiscono varie forze: la portanza delle pale e la loro "forza spingente" servono a volare in termini di quota e di velocità, ma ce n'è anche una terza che è l' "effetto suolo". Quando l'elicottero è vicino al suolo, l'aria spinta in basso dalle pale tende a risalire con un certa forza, e quindi a spingere l'elicottero verso l'alto. Questa spinta, l' "effetto suolo", diventa fondamentale in alcune situazioni. Immaginiamo un elicottero che, in condizioni normali, possa volare fino a un'altezza di tremila metri (un po' come la quota massima operativa di un aereo). Se c'è l'effetto suolo, l'elicottero può volare più in alto. Quindi se l'elicottero si trova su un altopiano, o su una montagna, può volare molto più in alto della quota massima normale, a patto di restare dentro l'effetto suolo. Per questa ragione gli elicotteri riescono a volare anche a quote molto elevate, in ambienti montuosi, a patto di restare vicini al terreno. Se dovessero sorvolare un burrone, andrebbero giù... Questo è il motivo per cui nelle schede tecniche degli elicotteri si parla di: Quota massima operativa Quota massima operativa in punto fisso Quota massima operativa in effetto suolo
  18. Gianni065

    Ma... i Mangusta?

    in effetti... al momento gli A-129 Mangusta non sono stati ancora inviati a supporto del contingente italiano in Irak e nemmeno i carri Ariete. Si tratta di una scelta politica difficile da condividere, ma che testimonia quanto sia difficile, per i militari, svolgere i propri compiti con le mani legate dai politici. La presenza di un nucleo corazzato e di un nucleo di elicotteri da combattimento, certamente garantirebbe alle truppe italiano un appoggio di fuoco fondamentale nel caso le cose si mettano storte.
  19. Del Ministro della Difesa è sicuro... Ma credetemi, ne sapete anche voi più del ministro... e spesso più degli stessi piloti, perchè non dovete pensare che i piloti militari siano così ferrati su certe cose. Il tempo che dedicano all'addestramento, ai voli operativi, alle missioni, alla gestione delle risorse (i piloti diventano man mano dei manager) e a tutti gli impegni richiesti dalla convivenza militare (cerimonie, feste, commemorazioni, cene di gala, ecc... ecc...) è così tanto che quasi nessuno di loro ha tempo e modo per approfondire e per studiare ciò che non lo riguarda direttamente. Ne ho sentite di baggianate grosse quanto una casa, dette da piloti militari con quindici anni di esperienza e 2000 ore di volo alle spalle. Se gli chiedete dei movimenti dei reparti aerei italiani, o delle caratteristiche dei mezzi su cui sono abilitati, sanno tutto: lo vivono. Ma se già provate a chiedere loro, che so, qual'è la velocità massima di un MiG-29 o la portata del radar di un SU-27, in pochissimi sapranno rispondervi, se non l'hanno sperimentato di persona. Le librerie delle basi aeree sono dotate di costosi manuali militari (di solito i Jane's) ma non hanno il tempo di sfogliarseli e di leggerseli. Questa è l'amara verità, ricordatevelo tutti: chi ha una passione per un settore, spesso ne sa molto di più di chi ci lavora. Non a caso esistono gli analisti, militari o governativi o privati, i quali studiano tutto ciò che vola, che spara, che ruota, che naviga ecc... nonchè la storia militare, la politica estera, e tante altre cose, per avere sempre chiaro il contesto generale nel quale accadono le cose e fornire consigli e pareri giusti al momento giusto. Tanto per farvi un esempio banale, ho letto da poco un testo dell'Ammiraglio di Divisione De Arcangelis, andato in pensione e poi diventato presidente della Elettronica SPA, oggi considerato uno dei massimi esperti italiani in guerra elettronica. Eppure nel suo testo ho trovato cose come: "L'F-14 Tomcat è un potentissimo caccia da Mach 2.1 armato di missili Sidewinder". Come sarebbe a dire? E i Phoenix? e gli Sparrow? Eppure è così, De Arcangelis non lo sa, o forse l'ha letto ma non lo ricorda. Non gli interessa: il suo lavoro era quello di guidare una divisione navale, mica di intercettare i Tomcat. E poi si è occupato di guerra elettronica navale. Sa quasi tutto sui sistemi elettronici dei missili antinave sovietici, ma non sa cos'è un AWG-9 di un Tomcat.
  20. Infatti. 12 velivoli è l'organico di volo statutario, ma è chiaro che le macchine effettivamente assegnate sono di più, anche per assicurare la normale rotazione nei cicli di manutenzione. Inoltre gli esemplari a doppio comando sono stati ridistribuiti fra tutti i gruppi volo e si aggiungono alle macchine disponibili. Infine, un certo numero di macchine è tenuto in riserva, per sostituire gli esemplari che dovessero andare perduti. E poi non dimentichiamo che ci sono i gruppi di conversione operativa (per il Tornado è il 102°).
  21. Sicuro. Non è che però li aggiorno a casa mia, sia chiaro... riporto quello che prevede il piano di consegna, che al momento è rispettato.
  22. Sono 12 anche per gli altri tipi. Almeno sulla carta. Le cose poi sono un po' differenti nella realtà.
  23. Gianni065

    MMA

    B-767/AEW, non B-737. L'AMI è sempre stata interessata al B-767/AEW, piuttosto che al B-737 Wedgetail, anche per ragioni logistiche (B-767 T/T). Al momento, comunque, non ci sono e non si prevedono i soldi nè per un aereo AEW nè per un nuovo pattugliatore marittimo. Peraltro, credo veramente che la NATO dovrebbe sfruttare l'esperienza con i Sentry per garantire la sorveglianza dei cieli e dei mari europei con una adeguata flotta di aerei AEW e di pattugliatori. Sono aerei di cui tutti hanno bisogno, in Europa, ma che ormai nessuno è in grado di comprare e gestire da solo. La cosa assurda è che nemmeno su queste cose si riesce a fare un requisito unico. Il mercato c'è (Inghilterra, Francia, Germania, Italia, Spagna, Norvegia, Grecia, Turchia sarebbero tutti interessati a un velivolo AEW e a un velivolo MPA, meglio ancora se sulla stessa cellula, e non ci sarebbe ragione di non includere anche un velivolo Tanker) ma ognuno se ne va per i fatti suoi e nessuno conclude nulla (anzi, gli inglesi fanno l'ennesima brutta figura con i Nimrod...) Fate un po' di conti... è un mercato che si aggira sui 150-200 aerei in tre versioni che differirebbero solo per allestimenti ed avionica (con i moderni radar ad apertura sintetica, non c'è ragione di usare i grossi radome orizzontali del Sentry) e che potrebbero essere offerti su certi mercati di esportazione (paesi arabi moderati, sud-america).
  24. Gianni065

    vecchie basi nuovi aerei

    I tempi sono brutti per le forze armate, sia a causa della crisi economica che per altre ragioni (il costo del transito sui volontari, la necessità di far fede agli impegni economici di grossi programmi quali l'Eurofighter e l' F-35 per l'AMI, l'esigenza di aggiornare o sostituire buona parte del parco macchine che va invecchiando). Concentrare i reparti, quindi, in questa fase è una buona soluzione. I risparmi sono notevoli. In futuro, nel momento in cui la linea volo sarà standardizzata sui Typhoon e sugli F-35, essendo anche questi ultimi caccia di tutto rispetto, diciamo che si tornerà ad avere una difesa aerea distribuita su tutto il territorio nazionale. Nel frattempo, l'AMI potrebbe ricorrere all'utilizzo di Detachment, come fa l'USAF da tempo. Sezioni di 4 aerei possono essere rischierate su aeroporti delle zone scoperte, in maniera da garantire un pronto intervento di difesa aerea. Nel momento in cui gli aerei della sezione distaccata accumulano un certo numero di ore di volo, vengono sostituiti in maniera da assicurare la rotazione e la manutenzione. Si possono sfruttare gli aeroporti civili oppure mantenere a un minimo di efficienza un certo numero di piste (in USA si è scelta spesso la strada di dare in uso una pista militare a un aeroclub privato, che ne cura la manutenzione e "sopporta" ben volentieri la presenza di qualche caccia militare), ma la soluzione più semplice è quella di usare le stesse piste degli aeroporti dove sono basati i Tornado e gli AMX.
  25. Gianni065

    I Predator dell' AM

    Guarda, onestamente credo poco sull'utilità delle insegne a bassa visibilità. Se un aereo o un RPV sta volando a 6000 metri, gli devi tirare un missile per buttarlo giù, e anche se di coccarde non ce ne sono proprio, la cosa non cambia. Effettivamente un'insegna o coccarda ad alta visibilità potrebbe servire da riferimento a un sistema di inseguimento optronico, ma certamente sarebbe più agevole agganciare l'impronta infrarossa dell'aereo, piuttosto che un semplice riferimento ottico. La verità è che le insegne a bassa visibilità sono state una moda, non è un caso che ormai - pian pianino - molte forze aeree stanno tornando a esibire insegne più colorate (a partire dall' US Naval Aviation).
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