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B-21 Raider - Discussione Ufficiale


Ospite intruder

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Alla se fine non credo capiterà che il B-21 operi dal Giappone, considerata la sua autonomia e la recente smania da aerocisterna stealth..., in ogni caso li vedo pragmatici i Giapponesi.

In fondo non si son fatti problemi ad acquistare l’F-35, che porta lo stesso nome del P-38, che ha tirato giù centinaia di aerei giapponesi (compreso quello di Yamamoto) durante la secondo conflitto mondiale, mentre i tedeschi effettivamente non hanno gradito molto il nome dato all’EF-2000 dagli inglesi, ma si sono limitati a non usarlo.

Certo, visto che ciascun B-2 ha un suo nome, si suppone comunque che nessun B-21 verrà battezzato Enola Gay...ma andando dal cielo al mare, i nomi di battaglie o di navi che hanno partecipato a battaglie sono ricorrenti in marina anche se quelle battaglie qualcuno le ha perse... Certe cose si accettano con “sportività".

Se vogliamo l’impresa di Dolittle è entrata nella storia in maniera più “positiva” rispetto ad altre e fa ormai parte della storia dell’aviazione, prima che di quella degli Stati Uniti.

Poi è un nome che sintetizza audacia e sorpresa, che si addicono ad un velivolo stealth di ultima generazione.

 

Comunque la lista di nomi fra cui si è scelto Raider era lunga..parecchio lunga...e c'era di tutto...

 

http://gizmodo.com/heres-the-list-of-4-600-names-submitted-for-the-b-21-i-1786912523

Modificato da Flaggy
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Quanti saranno felici i giapponesi di avere un aereo nelle loro basi che si riferisce ad un bombardamento da loro subito?

 

Sbaglierò, ma non so se sono tanti i Giapponesi (parlando di gente 'comune') odierni che sanno qualcosa della 2° G.M. .. , nel senso che possano essere interessati anche soltanto per lo 0,5% all'impresa di J. Doolittle compiuta 74 anni fa,

chi ha visto quella guerra avendo all'epoca anche solo vent'anni (se è ancora vivo) è vicino al secolo di età, diversamente la popolazione ha rimosso oppure non ha saputo o voluto conoscere quelle cose. La fine del conflitto, volenti o no, ha significato per il Giappone uscire da un medioevo che per loro durava da secoli.

 

* Takeo Yoshikawa, la super-spia giapponese senza la quale NON sarebbe mai stato possibile l'attacco a Pearl Harbor (l'incredibile lavoro di informazioni e fotografie da lui mandate da Honolulu al Giappone è durato dal 27 Marzo al 6 Dicembre 1941) ha passato il dopoguerra chiedendo l'elemosina in patria nonchè un pò di pensione, sempre negata dal governo.

Evitato dai compatrioti come un appestato e disprezzato ai massimi livelli, sopravviveva modellando vasi di terracotta; e guai a spiegare a qualche 'nuovo' giapponese ciò che aveva fatto per la sua patria di allora, permettendo che la Marina Imperiale eseguisse un attacco rimasto leggendario... "..Pearl Harbor? Che cosa sarebbe, scusi... Cosa?!?? Ma lei dev'essere pazzo".

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Il nome è sicuramente azzeccato, ma il futuro di questo velivolo si giocherà sulla capacità di riuscire laddove sono decenni che si fallisce: avere ad un costo accettabile un numero sufficiente di velivoli per rinnovare una linea da bombardamento che ha un’età media e un livello standardizzazione inaccettabili...

 

Ai più il Raider sembrerà in scala ridotta solo un ritorno alle origini del B-2, proprio con una configurazione alare che il B-2 abbandonò: un aereo per niente straordinario insomma.

In parte è vero, ma in realtà il punto è proprio quello di riuscire ad ottenere capacità di vertice senza sforare nei costi come ha fatto il B-2, trovando il giusto equilibrio fra le nuove tecnologie e quelle che F-22, F-35 e il B-2 stesso hanno fatto maturare.

 

Ecco dunque che il velivolo sarà più piccolo, perchè i velivoli continuano a pagarsi al chilo, ma la tecnologia dovrà compensare intelligentemente questo limite, senza far precipitare i costi in una spirale che il B-2 e altri velivoli hanno conosciuto molto bene, con deleteri effetti sui programmi di acquisizione.

Una bella sfida, considreando che proprio certi slanci tecnologici sono i responsabili primari dell’incremento dei costi, ma senza i quali si perde la ragion d'essere di un nuovo velivolo.

 

La propulsione penso sarà dunque importante: è l’aspetto su cui c’è un grande focus in questi ultimi anni, con programmi che puntano ad incrementare l’efficienza con percentuali a due cifre, sia nei turboalberi che nei turbofan di nuova generazione.
Non è un salto nel vuoto tecnologico questo, ma un modo di sfruttare gli studi fatti per poter garantire l’autonomia richiesta ad un velivolo più leggero e con meno carburante.

 

L’incremento dell’affidabilità e delle potenze specifiche renderà poi accettabile la riduzione dei motori da 4 a 2, e anche questa è una conquista dei moderni propulsori, che garantirà una riduzione dei costi di acquisizione e di manutenzione, oltre ad un aumento della disponibilità operativa e una riduzione di peso.

 

La miniaturizzazione, l’incremento della portata e della precisione dell’armamento (convenzionale e nucleare) sono altre tecnologie maturate in questi anni e che consentiranno al velivolo di non perdere efficacia a seguito della riduzione del carico bellico.

 

La configurazione alare potrà riprendere la semplicità del bordo d’uscita di quella pensata inizialmente per il B-2 (vedi RID N.4 2015). Penso che la semplificazione nei vani motore (2 e non più 4) con la conseguente riduzione delle aperture ventrali (che interrompono la continuità strutturale), quanto appreso in questi anni in termini di strutture e materiali avanzati, oltre che un controllo avanzato delle superfici mobili (compresi magari i materiali piezoelettrici per il controllo attivo delle vibrazioni), dovrebbero rendere più equilibrata e regolare la distribuzione di carichi strutturali,
Sarà stato anche questo a rendere di nuovo proponibile quella configurazione, che essendo più semplice e pulita, risulta anche più economica, più efficace in termini di stealthness e probabilmente più leggera.

 

Star dentro il target di costo (alto ma ritenuto da molti troppo ottimistico) penso richiederà di evitare le tecnologie non sufficientemente assimilate per raccogliere quanto fatto negli anni passati e comunque mai finora sintetizzato in un bombardiere strategico, che finalmente vede il suo costo come un requisito fondamentale per essere immesso in linea in numeri che soddisfino le esigenze strategiche.
Al giorno d’oggi di per se questo sarebbe comunque un risultato straordinario.

Modificato da Flaggy
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Scusate una domanda banale: perché i bombardieri strategici non li fanno supersonici? Troppo consumo o perché vista la bassa osservabilità non serve?

Non sarebbe utile poter arrivare nella zona calda più velocemente ed andarsene con altrettanta rapidità?

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Andare in supersonico sarebbe indubbiamente un plus, ma come hai intuito bisogna vedere se ne vale la candela.

Il TU-160 è supersonico e anche il B-1A nacque ampiamente supersonico e resta blandamente supersonico nella sua declinazione B-1B. Non si è però continuato su quella strada.
Anzi, il B-1B, con la sua stealthness accennata e le prestazioni “addomesticate” è l'aereo di transizione che spiega la nuova tendenza.

Un velivolo supersonico deve dedicare molto all’ottenimento di questa prestazione, con un’impostazione generale e dettagli che gli consentano di raggiungerla.
In soldoni velocità significa aerodinamica non certo votata al risparmio di carburante e alla stealthness, motori con AB che consumano di più anche quando questo è spento, più carburante necessario, maggiori dimesioni e pesi per contenerlo e alla fine maggiori costi di acquisto e gestione.

In ogni caso si tratterebbe di prestazioni temporanee che però penalizzano l’autonomia e/o riducono il carico bellico sempre e comunque, aumentano i costi e soprattutto penalizzano la stealthness. No bene per un bombardiere strategico moderno.

Un velivolo discreto che dovesse ricorrere alla velocità per sfuggire alle difese aeree avrebbe già fallito come stealth e comunque avrebbe vita dura contro vettori che sono più prestanti a prescindere a meno di non ricorrere a soluzioni ancor più esotiche che consentano il volo ipersonico e che sono di là da venire e con costi sicuramente iperbolici.
Alla base di certe scelte in effetti c’è il fatto che la velocità richieda grandi rinuncie senza garantire un sufficiente contesto di sicurezza alla piattaforma.

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Un tempo si puntava sulla velocità per sfuggire. Oggi si punta a non farsi vedere del tutto risparmiando spazio e dedicandolo al carico bellico e puntando sulle grandi autonomie. A tal proposito un certo corvaccio nero è partito dal Missouri, colpito Tripoli e fatto ritorno. 11 e rotte miglia per 25 ore di volo (e stando alle autonomie, con un solo rifornimento in volo). Mica poco.

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Grazie,

avete ragione in pieno, era solo curiosità.

Riguardo alla velocità, oltre che per sfuggire alle minacce, pensavo alla possibilità di raggiungere più in fretta l'obbiettivo, in casi di urgenza, o poter colpire, tornare a rifornirsi di carburane e bombe ed essere velocemente sul bersaglio per una nuova incursione, cosa utile, ad esempio, in caso di limitato numero di unità come col B2...

Evidentemente , come dite voi, la velocità è in conflitto con gli altri requisiti, che sicuramente sono prioritari...

 

Non ricordo dove, ma avevo letto di studi preliminari riguardo a futuri bombardieri ipersonici, sapete se sono reali (magari in un futuro lontano) o se sono ancora solo delle idee poco distanti dalla fantascienza?

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Hai probabilmente letto a riguardo lo studio di nuovi motori ipersonici intorno ai quali LM potrebbe sviluppare una ipotetica piattaforma ISR con possibilità di strike. Lo chiamano informalmente SR-72. C'è la discussione in apposita sezione del forum (Drones e Aerei Spia).

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  • 5 settimane dopo...

Soprattutto costi.

https://www.flightglobal.com/news/articles/northrop-won-bomber-bid-on-costs-430784/

Siccome di solito si sfora sempre sui costi la domanda a cui probabilmente in futuro nessuno potrà rispondere è: chi avrebbe sforato di meno fra Northrop Grumman e Boeing? Boeing nel suo reclamo ovviamente aveva espresso la sua idea.

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  • 1 mese dopo...
Un posto ... al sole ... :bleh:

"We are delighted that Mark Welsh has joined our board of directors," said Wes Bush, chairman, chief executive officer and president, Northrop Grumman Corporation.
"His extensive leadership experience and deep understanding of global security are a great fit to our board, and we are excited about the contributions he will make as Northrop Grumman employees around the globe work to create value for our customers and shareholders."

Northrop Grumman has named recently retired Gen. Mark Welsh, former U.S. Air Force Chief of Staff, to its board of directors, the company announced Dec. 8.
Welsh, now dean of the Bush School of Government and Public Service at Texas A&M University, served at the helm of the Air Force last year when it selected Northrop to build the Pentagon's next-generation long-range strike bomber.
The coveted contract to develop the stealthy B-21 "Raider," which Northrop snatched from a competing team of Boeing and Lockheed Martin, could be worth up to $100 billion.
Il Daily Report dell' AFA ... Welsh Joins Northrop Grumman’s Board ...
Sbaglio ... o, dalle nostre parti, lo chiamerebbero 'conflitto di interessi' ?
:sm:
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  • 2 mesi dopo...
E 100 saranno !

​The Air Force’s requirement for the B-21 Raider bomber, initially stated as “80-100” airplanes, is now officially at least 100 aircraft, the Air Force said in clarifying recent senior leader remarks.
Written testimony presented to the House Armed Services Committee last week by Air Force Global Strike Command chief Gen. Robin Rand and vice chief of staff Gen. Stephen Wilson indicated that 100 is now the minimum number of B-21s required.
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  • 4 settimane dopo...

Salvo riduzioni a cui ormai siamo abituati :whistling:

 

Che possano essere effettuati tagli nel corso di programmi già in fase di attuazione è cosa arcinota ... F-22 e B-2 ne sono la dimostrazione palese ...

Al momento attuale ... l'USAF sembra comunque essere ferma sul numero 100 ...

​While Air Force officials have called for a bigger buy of B-21 Raiders, the current planned number of 100 should be enough for US Strategic Command, the command’s chief said Tuesday.
Air Force Gen. John Hyten, speaking Tuesday at the Senate Armed Services Committee, said based on requirements in the New START treaty and the need for the bomber’s conventional operational mission, the planned buy of 100 is sufficient from the “top level.”
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  • 4 settimane dopo...

Arrivano i primi tagli ...


The Air Force’s secretive B-21 bomber took a hit in the fiscal 2017 omnibus spending bill, with congressional appropriators stripping about $20 million from the program, budget documents show.
Although the service requested $1.358 billion to fund research and development activities related to the B-21 Raider, the omnibus funding bill would only fund $1.338 billion.
Budget documents attribute that cut to “forward financing.”
The documents cited only spell out publicly releasable changes between the president’s 2017 request and the omnibus spending bill, which was agreed to Monday by a bipartisan group of appropriators but has not yet been passed by Congress.
It does not contain information on classified Pentagon budget items, which likely also includes spending for the bomber.

Venti milioni di dollari, di per sè stessi, non costituiscono una cifra enorme e una decisione definitiva non è stata ancora presa ... però ...

 

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  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...
Cresce il numero dei B-21 che si ritiene saranno necessari per coprire le eventuali situazioni di crisi ...

Rep. Mike Gallagher on Thursday questioned whether the Air Force is low balling the actual number of B-21 Raiders it will need in the future, citing a 2015 AFA Mitchell Institute study that found the service would need roughly 60 bombers in the event of a contingency with North Korea, 103 bombers for Iran, and as many as 258 if conflict were to erupt with Russia.
“Given that a two war standard has traditionally been a critical measurement of our status as a super power it seems to me that the right number of bombers should be north of 160 in order to factor in Korea and Iran contingencies, and certainly Lt. Gen. [Mike] Moeller [the author of the Mitchell study] agrees and calls for as may as 200 B-21s,” said Gallagher (R-Wisc.) during a House Armed Services seapower and projection forces panel.
Lt. Gen. Jerry Harris, USAF deputy chief of staff for strategic plans and requirements, did not disagree with those numbers, but said the Air Force is waiting to see what comes out of the ongoing Nuclear Posture Review and a review of the national military strategy before it updates its requirement.
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