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Portaerei+scorta...


speedyGRUNF

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Spesso vedo,per TV,o nelle foto,delle portaerei,generalmente USA,con una squadra di navi tutt'intorno...

Normalmente come è costituita questa scorta?

Sempre in tema di scorte,un mio amico sostiene che far colare a picco una portaerei sia un gioco da ragazzi,perchè in fondo è una nave,e assai poco agile...Gli ho risposto che,strategicamente,non è proprio un mercantile carico di feldspato,e se vuol tirarla a fondo deve averci palle,contropalle e pallottoline di scorta...

A voi la parola :):):)

Edited by speedyGRUNF
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Da quanto ne so le portaerei fanno sempre parte di un gruppo da battaglia costituito da cacciatorpedinieri, incrociatori, sottomarini ecc..

 

Voglio vedere come fai ad affondare una portaerei protetta dal mare da un classe los angeles + varie navi di superfice e dal cielo da F14 ed F18...

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Lui si riferiva a farla colare a picco con un siluro,ma credo che uno non basti per distruggerla,e comunque non credo che faccia in tempo ad arrivare contro la chiglia... :unsure::unsure::unsure:

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l'unico siluro capace di affondare una portaerei americana al primo colpo è uno con testata nucleare, chissà perchè i russi li avevano progettati?

 

e comunque per lanciare un siluro ci vuole un sottomarino, e come fa a non essere avvistato con tutti i mezzi ASW che ci sono?

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Il gruppo di battaglia di una portaerei comprende sempre una serie di scorta e di appoggio.

 

Non mancano mai 1 incrociatore AEGIS, 1-2 caccia AEGIS, e alcune fregate, oltre ad almeno un SSN.

 

Poi ci sono navi rifornitrici ecc...

 

Al gruppo da battaglia poi si affianca il gruppo anfibio, che comprende unità portaelicotteri e portaerei V/STOL e varie navi anfibie e logistiche che imbarcano una unità operativa di circa 1800 marines.

 

------

 

Affondare una portaerei è difficilissimo.

Le portaerei, come tutte la grandi navi da battaglia ben compartimentate, possono incassare decine e decine di bombe, missili e siluri, tant'è vero che ci sono state portaerei, anche in tempi recenti, che hanno resistito all'esplosione di bombe e aerei per incidenti in hangar.

 

Solo un siluro nucleare potrebbe distruggerla.

 

E' comunque vero che un missile antinave con una testata molto potente, potrebbe creare danni tali da metterla fuori combattimento e costringerla a lasciare l'area di operazioni. Questo vale anche per un siluro pesante che colpisca la sezione propulsiva (assi, eliche ecc...).

 

In caso di guerra però, la portaerei sarebbe protetta dalla sua scorta, dai sistemi antimissile, dai velivoli imbarcati ecc... e sarebbe difficilissimo, quasi impossibile, avvicinarsi a distanza utile per un tiro.

 

Le unità di scorta, poi, sono disposte in modo da fare scudo, per cui un missile o un siluro che dovesse superare le difese, probabilmente colpirebbe un'unità di scorta.

 

In ogni caso, l'USNavy adotta una difesa "offensiva".

Le possibili minacce vanno neutralizzate prima ancora che la portaerei entri in area di operazioni, e lo schermo difensivo è studiato per intercettare eventuali attaccanti ben oltre la portata delle loro armi.

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Fatalità ho appena finito di leggere un libro:

"Casse Nimitz" di Patrick Robinson e parla proprio di un terrorista che dopo aver rubato un sottomarino agli inglesi, lancia un siluro a testata nucleare contro una portaerei affondandola e senza farsi scorprire...

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Boh... io ricordo di aver letto solo uno di quei romanzi... e iniziava con una portaerei americana che veniva distrutta da un siluro atomico, lanciato da un sottomarino kilo comandato da un tipo (non ricordo se cinese o cosa) che aveva fatto l'addestramento in inghilterra...

 

e a giudicare dalle trame che ho trovato qui:

 

http://www.ozoz.it/village_voice/vv02/robinson.htm

 

pare proprio che il libro che stavo leggendo era Classe Nimitz e ricordavo bene che il sottomarino era un Kilo...

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  • 5 weeks later...
CVN: C dovrebbe stare per Carrier V non lo so e N per nuclear

penso che in italiano voglia dire Portaerei a propulsione nucleare

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Portaerei d'attacco a propulsione nucleare, infatti una volta convivevano nella marina americana le CV che erano le portaerei, le CVA che erano le portaerei pesanti (corazzate), le CVE che erano ex mercantili trasformati in portaerei leggere di scorta e le CVL, le portaerei leggere. Con la fine della seconda guerra mondiale tutti questi tipi di unità vennero eliminate per lasciare posto prima alle pesanti CV a ponte inclinato (midway) e poi alle CVN nucleari.

 

Secondo me il mezzo migliore per far fuori le portaerei americane è un bel colpo nucleare (da crociera o su siluro) lanciato da un oscar II, è un sommergibile progettato apposta, sennò si tratterebbe di mettere a segno un bel pò di colpi convenzionali, cosa fattibile, secondo me, solo da una bella formazione di bombardieri armati di missili, e non pochi per riuscire a superare l'aegis che, almeno in teoria, dovrebbe proteggere da attacchi massicci e multidirezionali (anche se è tutto da vedere), e anche i Phalanx montati sulle portaerei e i vari sistemi antimissile delle varie navi. Per un sommergibile (tranne forse un virginia :drool: ) credo sia impossibile superare il picchetto e far fuori una CVN con armi convenzionali.

Chi dice che una CVN non è agile pensi che può accellerare oltre i 35 nodi, la Eisenower, se non sbaglio, in uno spunto toccò i quaranta!

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Se partiamo dal presupposto che una testata nucleare tattica NON è in grado di distruggere un carro armato a distanze superiori ai 1000-1500 metri, e che le portaerei nucleari sono quanto di più massiccio solchi attualmente i mari, ci rendiamo conto che affondare una portaerei non è facile.

 

La II GM ha dimostrato che per affondare una portaerei o una corazzata spesso sono necessarie decine e decine di bombe e siluri.

 

E' anche vero che è capitato che un solo colpo abbia disintegrato una corazzata o una portaerei (se per sfiga finisce nella Santa Barbara...) ma si ritiene che le portaerei moderne abbiano sistemi di sicurezza tali da rendere quasi impossibile questo evento.

 

Peraltro, le moderne portaerei americane sono rigorosamente costruite per rendere impossibile anche una simile evenienza, come hanno dimostrato le esplosioni avvenute a bordo della Enterprise e della Forrestal nella seconda metà degli anni sessanta.

 

La caratteristica degli hangar delle CVN americane (che sono aperti, con ascensori laterali) è quella che anche le peggiori esplosioni verrebbero deviate all'esterno.

 

D'altro canto, in un conflitto spesso non è importante distruggere una nave, ma metterla fuori combattimento.

E da questo punto di vista, un paio di siluri o di bombe ben assestate potrebbero costringere una CVN ad abbandonare il teatro di operazioni.

 

Una carica nucleare, invece, anche se non riuscisse a distruggere fisicamente la portaerei, quasi certamente la ridurrebbe in un rottame galleggiante e radioattivo, motivo per cui sarebbe da considerare distrutta.

 

Per difendere una portaerei, viene quindi creato uno schermo con unità aeree, navali e sottomarine, e la portaerei si muoverebbe in continuazione a velocità non inferiori ai 25 nodi.

 

Questo significa che i sottomarini convenzionali non avrebbero possibilità di portarsi a distanza utile di tiro, mentre quelli nucleari dovrebbero filare ad alta velocità e produrre tanto rumore da poter essere avvistati con largo anticipo e distrutti.

 

Nessuna unità navale nemica riuscirebbe mai a portarsi a distanza utile per il lancio dei suoi missili antinave (ne sa qualcosa la Libia) per cui l'unica maniera di colpire una portaerei è quella di coordinare un grosso attacco aereo per saturare le difese antiaeree con il lancio di numerosissimi missili antinave.

 

Per contrastare questa minaccia, la portaerei si avvale dei velivoli Hawkeye da scoperta lontana (un piccolo AWACS) e dei suoi intercettori (ormai restano solo gli Hornet ed i Super Hornet) nonchè di almeno un incrociatore e un cacciatorpediniere con il sistema AEGIS, che è un sistema radar in grado di seguire oltre 600 bersagli in volo e di ingaggiarne contemporaneamente fino a 24, missili compresi.

Due navi dotate di AEGIS, con una finestra temporale sufficiente a lanciare due salve, possono quindi teoricamente ingaggiare un centinaio di bersagli.

 

Se proprio tutto questo non basta, alla fine restano i sistemi di difesa di punto: missili Sea Sparrow, cannoni a tiro rapido Phalanx e missili antimissile RAM.

 

Se qualcosa ancora passa, probabilmente colpirà un'unità di scorta: le fregate e i cacciatorpediniere sono disposti a cerchio per fare scudo con la propria struttura alla portaerei, ed è ben difficile che un missile sea-skimming centri la portaerei.

 

Tutto questo, ovviamente, vale solo alla condizione che la portaerei si trovi in mare aperto e in condizioni di allerta.

 

Se si trova a ridosso della costa, i rischi aumentano tantissimo.

E sono elevatissimi anche se non c'è prontezza operativa (come può accadere in tempo di pace o comunque in un attacco a sorpresa).

 

Proprio su quest'ultima vulnerabilità si erano concentrati i sovietici.

 

I sottomarini OSCAR e gli incrociatori KIROV erano progettati per avvicinarsi alle portaerei americane poche ore prima dello scoppio di un conflitto, e lanciare salve di grossi missili antinave supersonici (parliamo di salve nell'ordine dei 20 missili...) armati con testate molto potenti.

Se l'attacco fosse riuscito, ci sarebbero state ben poche speranze per la portaerei.

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Il 24 marzo del 1986, la Libia inviò 4 unità veloci lanciamissili tipo Nanuchka contro la portaerei Saratoga che teneva un'esercitazione nel Golfo della Sirte.

 

Le 4 unità furono intercettate dai velivoli della Saratoga e dall'incrociatore Yorktown, e furono tutte colpite da missili Harpoon.

3 di esse affondarono, la quarta fu gravemente danneggiata e costretta ad abbandonare l'azione.

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