MC72 Posted January 3, 2009 Report Share Posted January 3, 2009 (edited) QUADRIMOTORI PASSEGGERI ITALIANI Parlare dei Quadrimotori Italiani degli anni Quaranta é parlare di soggetti spesso fascinanti concepiti spesso in momenti di grandi difficoltá e penurie a causa dei gravi eventi della seconda guerra mondiale. Nella patria del trimotore per eccellenza; Pochissime realizzazioni utilizzarono la formula quadrimotore, vuoi per “l’economia” intrinseca del trimotore tanto per número di motori come quella di combinare fusoliera e motore con un certo guadagno nell’aerodinamica, di cuadrimotori non se ne senti parlare fino al 1934-35 (lo stesso anno del primo volo del DC-2) con la prima realizzazione del poco ortodosso Airliner cuadrimotore Savoia Marchetti S.74 che peró sí permetteva l’abbordaggio delle rotte piú lunghe e/o prestigiose con comodi e amplie accomodazzioni. Non bisogna dimenticare che in quei tempi l’aereo era solo riservato per le classi piú ricche della societá, badando piú al lusso che l’economia di biglietti. Alla fine dei trenta e inizio dei Quaranta e anche in mezzo del inmane conflitto mondiale,la necessita di disporre di macchine di maggiore capacita autonomia e prestazioni, che la formula del trimotore piú congeniale per macchine medie, non era piú in grado di complementare per grandi macchine. Cosí , per diversi motivi e circonstanze si da inizio a pochi ma interesanti progetti per cuadrimotori di grande capacitá e certamente all’altezza con altre realizzazioni mondiali. Queste macchine ingiustamente dimenticate, rappresentárono un gran salto técnico e ragión di gran prestigio, specialmente se si compara con realizzazioni contemporane; prodotto di un grosso sforzo e di un puño di ditte uomini e affiatati ingenieri che produssero questi veri gioielli técnici. PIAGGIO P-108C ......OVVERO IL “STRATOLINER” ITALIANO Originalmente scaturito dal concorso bandito dalla Regia Aeronautica per un bombardiere di largo raggio, L’ingeniere Giovanni Pegna disegnó il P-50 I il cuale si distingueva per la sua formula monoplana alta e quadrimotore dove una coppia di motori s’accomodava in tamdem in ogni semi ala, posteriormente, continuó il progetto l’ingeniere Giovanni Casiraghi che si avvalse della sua previa esperienza in alcune delle più moderne Industrie Aeronautiche Americane, trasformando il P-50 I nel P-50II, un cuadrimotore con i cuattro motori ubicati separatamente nel bordo d’entrata alare; ma la formula di costruzzione mista e la poca potenza dei motori, indusse a abbandonare il progetto che piú tardi si usó di base per il concorso per bombardieri pesanti indetto dalla Regia Aeronautica, di cui uscí vincente il cuadrimotore Cant Z.1014 che per ragioni finanziarie non venne avviata la costruzione e con il P.108 giá nel secondo posto, per aggiudicarsi la commessa, offrí il suo cuadrimotore a un costo molto al di sotto del Cant. Nacque in questo modo il P-108, quadrimotore di ala bassa, interamente metallico, dove gli elementi come l’ala, motori Piaggio XII RC.35, timone e carrelli, sarebbero stati comuni tanto per la versione di bombardiere come quella di trasporto e civile (P-108C), solamente cambiando la fusoliera e le strumentazioni. Il P-108C pensato per i servizi Trans-Atalntici della LATI al Sud-America prevedeva l’accomodo di 36 passeggeri in prima classe o 48 in sistemazioni piú economica , piú un equipaggio di 5 persone in una cabina di sezione circolare e presurizzata (dettaglio d’avanguardia per l’epoca)época del primo volo, Luglio del 1942. L’impiego del P.108C e il suo derivato da trasporto P.108T fu esclusivamente militare e la Luftwaffe confiscó e usó estensamente questo cuadrimotore nel fronte orientale, dove arrivó a trasportare fino 120 soldati in un solo volo, che parla delle capacitá di sviluppo che avesse avuto nel dopoguerra, ma che per interessi economici dei alleati, queste macchine non ebbero l’appoggio che macchine molto piú scadenti come il Lancastrian il York e similari; Il P.108C molto simile al DC-4 in prestazioni e dimensioni sarebbe stato un buón punto di partita per un airliner commerciale. SAVOIA MARCHETTI SM.95 “IL PIÚ FORTUNATO” Senza dubbio il cuadrimotore piú fortunato di tutti i tipi esaminati l’S.M.95 era “erede” del cuadrimotore S.M.74 giá in linea negli anni quaranta e poi assegnato alla Regia durante la guerra per i collegamenti con Libia; ma l’S.M.95 ma fu il primo vero aereo moderno di questa formula realizzato dalla ditta di Varese. Il Savoia Marchetti S.M.95A di costruzione mista e concepito inizialmente per rotte Transatlantiche della LATI al Sud- America vede il suo primo volo con i colori della Regia Aeronautica nel 1942, ma dopo l’armistizio y due protótipi, furono confiscati dalla Luftwaffe e assegnati al fronte orientale assieme hai suoi cugini P.108C/T. Comunque continuó la produzzione di parti staccate per la versione civile e “imboscate” per impedire la loro cattura o distruzione negli eventi bellici. Cosí a soli tre mesi dalla fine della guerra, poterono completarsi un paio di S.M.95A e posteriormente impostarsi una serie di 6 nuovi S.M.95C con il muso ridisegnato e nuova motorizzazione, e dopo un lungo Giallo finalmente furono a configurare la flotta della allora nascente Alitalia, altri aerei andarono per la LATI e altri per la compagnia Itali-Egiziana Saide. L’S.M.95 aveva un buón costo d’acquisizione e un costo di esercizio piú economico di operare presempio che il DC-4, ma anche risultó con certe deficienze strutturali al carrello come l’indica alcuni dei suoi accidenti, e concezione pre-bellica per poter competere con le nuove realizzazioni estere. CANT Z.511 Del Cant Z.511 e tutto detto nel topic http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=10541 solo aggiungere che fu in molti sensi léquivalente marino del P.108C..stessi motori, stessi fini per il collegamenti di lunga distanza. B.Z.308 IL “CONSTELLATION” ITALIANO Del Breda Zappata B.Z.308, concepito nel 1942 mentre il suo progetista Ing. Filippo Zapatta lavorava presso la Breda sull’organizazione della produzione del bombardiere Cant Z.1018 Leone. Il B.Z.308 fu concepito come un quadrimotore di elevate capacita di trasporto e di soluzioni tecniche con cabina presurizzata, treno di atterraggi triciclo ect. Ma che nel momento e in mezzo degli eventi della guerra risultava in una impresa sémplice , cosí che all’epoca dell’Armistizio solo fosse completata la fusoliera. Finalmente il protótipo fu completato nel 1948, non senza ogni tipo di difficoltá per scarsita di ogni genere e al divieto posto dalle autoritá alleate nella prosecuzione di qualsiasi progetto aeronautico fino alla fine dell’anno 1946. Neanche dopo il suo primo volo inaugurale il B.Z.308 ebbe con l’appoggio delle autoritá italiane e meno ancora degli Stati Uniti che vedeva nel progetto una certa pericolositá e procuró rallentare al mássimo l’avanzare di questo progetto mentre si affermavano nel mercato macchine come il Lockheed Constellation e Douglas DC-6, similari ma con tutto l’appoggio degli enti statali nordamericani, cosicché ci si rese conto dell’impossibilitá di affermare questa mácchina nel mercato. Il Protótipo del B.Z.308 venne acquistato dall’Aeronautica Militare Italiana per le necessitá dello Stato Maggiore per missioni all’estero e altro con la sigla SM-5. La sua breve carriera lo vede finire i suoi giorni nell’aeroporto di Mogadiscio-Somalia dove si era recato nel 1952 per una missione a carico dell’Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia, un guasto a uno dei suoi motori Bristol Centaurus, obbligó il suo ricambio concluso nel 1953; Il destino volle che nella fase di rullaggio l’aereo urtasse una betoniera in pista e perdesse un pezzo d’ala, considerandosi antieconomica la sua riparazione, fu abbandonato l’ultimo Airliner italiano in terre Somale. CONCLUSIONI Se non fosse per le avverse circonstanze e eventi storici che a questi aerei gli toccó vívere, si potrebbe dire che questi non fúrono progetti scadenti e al contrario dimostrando capacitá alla pari di molte realizzazioni estere e senno superiori a alcune macchine come il Lancastrian e altri che godettero di un miglior ambiente e Marketing. Aggiungo una tabella comparativa delle prestazioni di questi Airliners Italiani comparati con il conosciutissimo Douglas DC-4. Per último la situazione d’indipendenza che hanno segnato questi progetti in quei tempi non si é ripetuta mai piú nell’ambito dell’industria aeronautica italiana che in campo civile di li in poi sempre é stata partecipe minore di altri progetti fino all’avenimento dei mega ditte. Edited January 4, 2009 by MC72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Blue Sky Posted January 4, 2009 Report Share Posted January 4, 2009 (edited) Topic interessante, peccato per gli errori ortografici nelle immagini (Sei da biasimare, vedendo la tua provenienza ), un'informazione, che programma usi per la creazione delle didascalie? P.s. La Parola Quadrimotori, in cileno si scrive Cuadrimotores??? Edited January 4, 2009 by Blue Sky Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest galland Posted January 4, 2009 Report Share Posted January 4, 2009 Tanto di cappello al bel topic ed alle interessanti immagini. In particolare non avevo cognizione della pogettazione per il Cant. Z.511 di un "marsupio" atto a contenere dei SLC (siluri lenta corsa, i cosidetti "maiali"). Ci fai sapere le fonti delle immagini? Link to comment Share on other sites More sharing options...
saville Posted January 4, 2009 Report Share Posted January 4, 2009 Complimenti , ora aspetto altre chicche ! (Buon acquisto di fine anno MC 72 ) Link to comment Share on other sites More sharing options...
MC72 Posted January 5, 2009 Author Report Share Posted January 5, 2009 (edited) Topic interessante, peccato per gli errori ortografici nelle immagini (Sei da biasimare, vedendo la tua provenienza ), un'informazione, che programma usi per la creazione delle didascalie? Rimediato in qualche modo lo segnalato da Blue Sky; Solo non ho potutu ritoccare il titolo del Topic.........che é fuori dalle alternative di modificazioni. I programmi utilizzati son principalmente Adobe-Photoshop CS2, Picassa-3, e un po’ di Autocad 2009, P.s. La Parola Quadrimotori, in cileno si scrive Cuadrimotores??? In Sud America salvo il Brasile si parla lo spagnolo, e Quadrimotori si dice Cuatrimotor o Tetramotor.................Amigo!! Tanto di cappello al bel topic ed alle interessanti immagini. In particolare non avevo cognizione della pogettazione per il Cant. Z.511 di un "marsupio" atto a contenere dei SLC (siluri lenta corsa, i cosidetti "maiali"). Ci fai sapere le fonti delle immagini? Rispetto, alla domanda di Galland..............Per il Cant Z.511 si prospettarono molti possibili utilizzazioni da missioni nell’Arabia Saudita passando per l’Assalto al Rio de la Plata e infine pure attaccare il porto di New York, dove si pensó di utilizzare varie delle specialitá dei mezzi d’assalto della Regia Marina (Motoscafo Avio Trasportato M.A.T., uomini Gamma o il “Maiale” S.L.C.)........peró finalmente nessuna materializzata. Vi sono anche diverse versioni su que si pensasse utilizzare vedi links http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=10541 “Target America” http://books.google.com/books?id=hrsi2rH28...esult#PPA141,M1 MIDGET SUBMARINES OF THE SECOND WORLD WAR by - Kemp, Paul http://www.panereh.com/History/HOMS.pdf Ma che la Regia Marina pensasse certamente di aviotrasportare i S.L.C. é in un articolo molto dettagliato apparso nel Numero 112 della Rivista Aviazione e Marina pag.80 (Non é in internet) comunque si cita < Inizialmente si pensó di trasportare l’arma (SLC-Maiale) in prossimitá dell’obiettivo usando l’idrovolante Cant Z.506 (!), mentre era considerato sfavorevolmente l’impiego del sommergibile, dal cui scafo immerso sarebbero dovuti uscire gli operatori. Tuttavia questa soluzione prevalse dopo l’esito felice d’un esperimento avvenuto nel golfo di La Spezia ai primi del 1940..> Posteriormente disporre di una macchina molto piú capace come il Cant Z.511, e si penso anche in versioni Idrovolanti del SM.95 e il P.108 per materializzare la capacita di trasportare mezzi d’Assalto del tipo S.C.L., M.A.T. o uomini Gamma. Infine per límpossibilitá di trasportare questi mezzi nell’interiore dell’ idrovolante si pensó di appenderli tra le gambe dei galleggianti (ci sono versioni che parlano di anche di 4 S.L.C.?!, ma é chiaro che tra le gambe del Cant Z.511 ci fosse solo spazio per uno o al mássimo 2 S.L.C.!) e un guscio esterno per supplire la scarsa aerodinamica dei S.L.C. o M.A.T. .........un po’ allo stesso modo dei portabagali sul tettuccio delle autovetture. Edited January 5, 2009 by MC72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Blue Sky Posted January 5, 2009 Report Share Posted January 5, 2009 (edited) Rimediato in qualche modo lo segnalato da Blue Sky; Solo non ho potutu ritoccare il titolo del Topic.........che é fuori dalle alternative di modificazioni.I programmi utilizzati son principalmente Adobe-Photoshop CS2, Picassa-3, e un po’ di Autocad 2009, Bene grazie per le informazioni, per il titolo ci penserà qualche mod di questa sezione a sistemare tutto! EDIT: Il Buon Lego ha provveduto per il titolo! Edited January 5, 2009 by Blue Sky Link to comment Share on other sites More sharing options...
MC72 Posted January 5, 2009 Author Report Share Posted January 5, 2009 In particolare non avevo cognizione della pogettazione per il Cant. Z.511 di un "marsupio" atto a contenere dei SLC (siluri lenta corsa, i cosidetti "maiali").Ci fai sapere le fonti delle immagini? L'avevo visto in qualche posto un bel libro di Spertini col titolo "I mezzi d'assalto della X flottiglia MAS" 1940-1945, c'é un'immagine di una "Proposta" di trasporto dei SLC sul Cant Z.511 ma come molte altre, alla fine non se ne fece nulla; Ma l´ho considerata interessante per includerla solo come possibile "Potenziale" del Cant Z.511. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Grifo Posted January 5, 2009 Report Share Posted January 5, 2009 Parlando di sogni infranti, questo link è dedicato al bellissimo quadrimotore Breda: La strana storia del BZ.308 Dallo stesso sito: Il totale della macchina La moderna cabina di pilotaggio Link to comment Share on other sites More sharing options...
MC72 Posted January 13, 2011 Author Report Share Posted January 13, 2011 (edited) Parlare del Breda Zappata B.Z.308, è parlare del "Constellation" Italiano, per gioco-forza, nasce spontaneamente la comparazione soggettiva su queste due macchine, Il Lockheed Constellation concepito da quel Tycoon che fu Howard Hughes e progettata dal leggendario Clarence "Kelly" Johnson; Il Breda Zappata B.Z.308 concepito e progettato da Filippo Zappata nella Breda di Sesto San Giovanni. Possibilmente, qualche notizia dell'aereo commerciale di Howard Hughes per la sua TWA fosse arrivata in Italia, ma la guerra sicuramente fece che i progetti avessero una inspirazione similare, ma la risoluzione di "Kelly" Johnson e di Filippo Zappata andarono per cammini paralleli, ovviamente separati come una guerra può farlo.....per l`8 di Settembre del 1943 (Armistizio) risultava construita solamente la fusoliera del primo esemplare! Lavoro che solamente fu ripreso nel 1946 dopo che la Commisione Armistiziale Alleata rimovesse il divieto per la continuazione di qualsiasi progetto aeronautico in Italia (3 anni dopo che il Constellation efettuasse il suo primo volo) Aeri destinati per il traffico di lunga distanza e materia pure di prestigio nazionale, questi erano autentici giganti dei loro tempi, anche se il maggior problema del BZ308 non fu quello tecnico (gran merito per i progettisti) ma di tipo politico e economico per ovvi motivi di Post-Guerra. Comunque comparando questi due aerei salta a la vista pure la sua similare capacità di trasporto e considerando che il B.Z.308 era un primo prototipo, mentre che il L-1049G Super-Constellation, era già uno sviluppo posteriore dei primi Constellation L-749, si puo intravvedere che la macchina di Zappatta aveva un potenziale di sviluppo notevole, solo si consideri la potenza nominale dei motori Wright per 3250 Hp del Constellation, contro i Bristol Centaurus di 2500 Hp; motori più potenti avrebbero permesso maggiori velocita e carichi utili, sfruttando il basso carico alare dell'ala del prototipo BZ308 (224 Kg/m2) (come fonte d'informazione prendo i dati dal Nº105 di Avviazione e Marina, perchè quello che appare in Wikipedia è poco attendibile) Saludos MC72 Edited January 13, 2011 by MC72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hobo Posted January 13, 2011 Report Share Posted January 13, 2011 Non sono aerei che conosco, ma mi sa che il Bristol Centaurus penalizzava il Breda Zappata. Link to comment Share on other sites More sharing options...
MC72 Posted January 16, 2011 Author Report Share Posted January 16, 2011 jgk Facendo un maggior approfondimento, sulla comparazione del BZ308 al Constellation, prendendo conto della linea del tempo e le circonstanze di allora, può darsi perfettamente che un anteriore modello d'aereo possa aver influenzato le stesure del BZ308 e Constellation, questo aereo è stato il DC-4E, costruito nel 1938 e anche lui in un solo esemplare, fece qualche servizio con la United, ma posteriormente per essere sottopotenziato fu venduto al Giappone. Il DC-4E è dimensionalmente abbastanza simile al BZ308 così come con il Constellation, senza menzionare la sua soluzione tricoda e carrello triciclo; Si sa che F. Zappata si porto negli Stati Uniti e dovrebbe aver conosciuto abbastanza bene le caratteristiche di questo velivolo della Douglas, mentre il Constellation era ancora avanti nel tempo. Rifacendo la tabella anteriore e aggiungendo sia il DC4E come la prima versione del Constellation , mi sa che il progetto di F.Zappata precisamente nel momento del dopoguerra e considerando che il Super Constellation apparirebbe nel 1951 (dopo il ponte aereo di Berlino)...era in verità una macchina più che competente e con reali possibilita tècniche per il suo inserimento nell'aviazione civile. Le caratteristiche tècniche erano tanto atrattive che una prima versione di serie presurizzata era stata ordinata già da ben tre compagnie aeree, come l'argentina Aerolineas, La Air-India e la Persa Iranian-Airways, richieste che rimasero stroncatei per la bancarotta della Breda Aviazione dovuto al suo ùltimo programma del BP.471. In ogni modo ci si può immaginare questo modello con i colori di coloro che lo avevano ordinati per le loro linee aeree. Saludos MC72 PD: Non si considera i colori dell'Alitalia, già che mai mostrò interese per il prodotto Breda-Zappata Link to comment Share on other sites More sharing options...
luciocabrio Posted January 19, 2011 Report Share Posted January 19, 2011 bellissimo topic e bellissimi disegni! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gertro Posted January 20, 2011 Report Share Posted January 20, 2011 Ciao, mi consta che una versione migliorata e piu' sviluppata del quadrimotore Piaggio P.108 B, il P 133 non venne mai realizzata pur essendo stata progettata. Si hanno maggiori informazioni al riguardo di questo valido progetto e magari dei disegni del nuovo quadrimotore? Ciao. Link to comment Share on other sites More sharing options...
zerocinquanta Posted January 20, 2011 Report Share Posted January 20, 2011 Renzo, complimenti vivissimi per i meravigliosi profili del Breda! Marco Link to comment Share on other sites More sharing options...
MC72 Posted January 21, 2011 Author Report Share Posted January 21, 2011 Ciao, mi consta che una versione migliorata e piu' sviluppata del quadrimotore Piaggio P.108 B, il P 133 non venne mai realizzata pur essendo stata progettata. Si hanno maggiori informazioni al riguardo di questo valido progetto e magari dei disegni del nuovo quadrimotore? Ciao. Ciao Gertro Sebbene il P.133 non era un Airliner ma un Bombardiere, è molto vero che di questo aereo c'è poco e niente soprattutto in Internet; Però su "Aerei nella Storia" è apparso un bellissimo articolo di Nico Sgarlato sul bombardiere del tuo interesse. M'immagino puoi trovare questo numero specifico Magari in un futuro faremo una carrellata di aerei bombardieri rimasti sotto sette chiavi Saludos MC72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
meason Posted January 21, 2011 Report Share Posted January 21, 2011 ma in fin dei conti l'italia sul piano dei bombardieri era più avanti della germania. avevamo trimotori ottimi siluranti (sm79) e in progetto quadrimotori da bombardamento pesante (cosa che la germania non aveva). Link to comment Share on other sites More sharing options...
nabox Posted January 21, 2011 Report Share Posted January 21, 2011 (edited) <br />ma in fin dei conti l'italia sul piano dei bombardieri era più avanti della germania. avevamo trimotori ottimi siluranti (sm79) e in progetto quadrimotori da bombardamento pesante (cosa che la germania non aveva).<br /> Non è vero fra i quadrimotori a memoria posso ricordare il Me264, l' Heinkel 277, versione quadrimotore dell' He177, che peraltro era bimotore solo formalmente, e lo Ju 488 Edited January 21, 2011 by nabox Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gertro Posted January 21, 2011 Report Share Posted January 21, 2011 Ciao Gertro Sebbene il P.133 non era un Airliner ma un Bombardiere, è molto vero che di questo aereo c'è poco e niente soprattutto in Internet; Però su "Aerei nella Storia" è apparso un bellissimo articolo di Nico Sgarlato sul bombardiere del tuo interesse. M'immagino puoi trovare questo numero specifico Magari in un futuro faremo una carrellata di aerei bombardieri rimasti sotto sette chiavi Saludos MC72 Ciao MC72, grazie. Finalmente vedo un'immagine di questo bel bombardiere. Una fusione tra B17 e Lancaster? Ciao. Link to comment Share on other sites More sharing options...
MC72 Posted January 22, 2011 Author Report Share Posted January 22, 2011 (edited) Renzo, complimenti vivissimi per i meravigliosi profili del Breda! Marco Ciao Marco, Si! Ricercando, mi son toppato giustamente che il BZ308 non solo era un azzardato "sperimento" della Breda; Ma che efettivamente si era arrivati a negoziare la vendita efettiva dei primi lotti a diversi paesi; Perciò mi he sembrato interessante dare un passo in più e raffigurare il BZ308 nei colori di coloro che volevano acquistare questa macchina ma che per insolubili problemi finanzieri della Breda, dovette chiudere per sempre la sua divisione aeronautica. Inoltre in un articolo apparso nella mai dimenticata rivista Aviazione e Marina (Nº105) un interessante articolo di Riccardo Rovere, menziona che erano previste pure alcune derivazioni del diseño del BZ308, che approfittando l'esperienza di Zappata nel Cant.Z.511 era porevisto di una versione idrovolante del"308", battezzato B.Z.408 che prevedeva utilizzare la stessa formula del Cant Z.511 , cioè con scarponi. I galleggianti sarebbero stati accessibili in volo e utilizzati per trasporto merci. Se non sbaglio, nell'immediato dopoguerra varie nazioni proposero idrovolanti civili, il più famoso l'inglese "Princess" di Saunders, ma l'attivita di questa specialita nella seconda meta degli anni 40 era ormai definitivamente al tramonto. Posteggio un Profilo del B.Z.408 , non mi sembra che ci siano stati interessati, per quello usiamo i colori di una compagnia Aeromarittima "fittizia", che potrebbe essere stata un possibile utilizzatore in linee marittime magari in interessanti combinazioni con le ancora forti compagnie naviere dell'epoca come Italia Navigazione, Costa, ed Altri Saludos MC72 mc72 Edited January 22, 2011 by MC72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
MC72 Posted March 6, 2011 Author Report Share Posted March 6, 2011 Agusta A.Z. 8L Con questo progetto l'Agusta, insieme all'Ing. Filippo Zappata, si propose di costruire un mini-Airliner per passeggeri capace di competere favorevolmente con il DC-3; Fece il primo volo nel mese di Giunio del 1958 e fu esposto nel Salone aeronautico di Parigi del 1959, ma la capacita di trasporto alquanto limitata e la sua formula motrice basata in motori a pistoni, lo lasciarono in svantaggio con l'avvento del motore turboeilca per esempio il contemporaneo Fokker F-27 aveva maggiore capacità di trasporto e tutto in una formula bimotore con Turboeliche Rolls Royce Dart Anche se il Agusta AZ 8L avesse buone bontá di progetto, sarebbero state necessarie ulteriori investimenti per raggiungere una soluzione ottima, con maggior capacita e nuova motorizzazione, ma si preferì di fermar li gli investimenti in questo Airliner, facendo così l' Agusta si dedicò solo ai progetti di elicotteri. Il A.Z.8L andò sotto la divisa dell'Aeronautica Militare Italiana dove servi fino la sua radiazione finale nel mese di Settembre dell'anno 1963. Saludos MC72 Link to comment Share on other sites More sharing options...
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