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Flaggy

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  1. Manco una cerimonia di roll out. Direttamente in aria. Meglio tardi che mai. Ora speriamo anche che al MISE si sveglino dal letargo.
  2. Credo che ingenuo fosse ironico visto che Salvini sa cosa dare in pasto al popolino per cavalcare l'onda dei sondaggi e sa che la realtà richiede invece scelte spesso diverse. Diciamo che è furbo, o meglio che crede di esserlo...anche se gli conviene non dimenticare che l'italiano medio è più volubile che pollo. Le forze politiche ormai non ci vanno più a muso duro contro il programma: quella più contraria ora è al governo e ha annacquato molto le precedenti sparate elettorali, per non dire che si è sputtanata non potendo applicare quanto promesso, con annesse dichiarazioni nebulose della Trenta e aperture del suo sottosegretario presto stemperate con nuovo fumo. L'F-35 non è particolarmente popolare da nessuna parte in italia, per quanto necessario a difesa e industria: Salvini lo sa, come sa che sostenerlo apertamente non porti voti e al momento adotta una tattica attendista, lasciando cuocere nel loro brodo i NO F-35 e chi se n'è fatto portavoce in politica. Quando saranno bolliti nelle loro scempiaggini sempre meno sostenibili e popolari nei discorsi da bar, il programma sarà andato avanti e sarà ancor meno arrestabile.
  3. Se intendi fare gli aerei a Cameri, non credo, anche perchè si è già detto che andranno a farli fare negli USA: passare dalla FACO giapponese a quella italiana la vedrei come una disfatta su tutta la linea (della serie scusate tanto ma non siamo stati capaci di mettere in piedi una FACO decente mentre gli italiani si) e comunque non porterebbe altrettanti vantaggi nelle relazioni USA-Giappone oltre che comparabili risparmi. I costi si dimostrano in decisiva discesa sicuramente per Fort Worth, mentre Cameri credo si difenda bene nonostante le geniali "rimodulazioni di spesa" governative, ma se la gioca soprattutto con gli accordi bilaterali (vedi Olanda cui offrire la manutenzione dei nostri motori). Da vedere però il discorso dei sub assiemi, perchè l'Italia ha il 5% del programma e anche se certi automatismi sono più teorici che reali, ogni F-35 in più costruito è un vantaggio anche per noi che pagheremmo meno i pezzi e che forse ne produrremmo qualcuno in più (set alari ma anche componenti e attezzature di ogni tipo visto che non esiste solo Cameri). Comunque la parola FACO dice tutto e niente. E' da vedere cosa abbiano fatto in Giappone che si è aggiunto in corsa (tarando attrezzature e processi solo su una quarantina di aerei?) e cosa in Italia che nel programma ci è dentro fino al collo e fin dall'inizio, realizzando il contestatissimo insediamento industriale di Cameri come un piccolo gioiello, che sarà anche costato un botto, ma che ora consente di produrre gli aerei con spese ricorrenti competitive. Sappiamo che la filiera produttiva e la linea USA sono i principali responsabili del mostruoso calo nei costi di produzione, corrispondente alla riduzione considerevole delle ore necessarie all'assemblaggio del velivolo che si è avuta in questi anni grazie ai miglioramenti e alla learning curve, ma anche grazie al fatto che parliamo di attrezzature e processi pensati per sfornare aerei in quantità e non per assemblarne una quarantina. Cameri è concepita come una Fort Worth in miniatura e con costi del lavoro e know how nonostante tutto competitivi: forse per questo quel concetto sta in piedi e quello giapponese no.
  4. Ma come?!...La Trenta si era messa così di impegno a non far capir niente. Ora (il polverone) è tutto da rifare. Tornando alle cose serie, l'ordine giapponese direttamente da Forth Worth evidentemente ha più motivazioni anche se non può che far storcere il naso vista la presenza di una FACO in territorio giapponese. Il piano di ottenere 27 F-35A e 18 B supplementari (oltre a modificare le Izumo) già nei prossimi 5 anni forse trova più facile attuazione prendendoli direttamente dagli USA (tra l'altro la FACO giapponese produce solo A), ma probabilmente serviva anche a far contento Trump e a placare la sua ossessione per equilibrio tra import e export, oltre che a soddisfare il suo invito agli alleati a contribuire di più alle spese per la difesa, anche se con buona pace della costituzione giapponese. Comunque un ordine che sorprende un po', non tanto perchè non fosse necessario, ma perchè, considerati i vicini che si ritrovano e la prima linea che invecchia, avrebbero potuto pianificarlo una vita fa con migliori contropartite, invece di sperare in miracoli che un dimostratore tecnologico in scala ridotta non poteva garantire in tempi altrettanto rapidi. Intanto gli americani stanno indicando ai turchi una possibile soluzione per evitare di darsi l'S-400 sugli zebedei? http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2730.html
  5. 300 milioni...Ma questi, in 6 righe striminzite, la piccola precisazione che Defence news non parlasse dell'F-35, ma del successivo caccia di sesta generazione potevano aggiungercela? https://www.defensenews.com/air/2018/12/14/budget-watchdogs-warn-of-expensive-price-tag-for-next-air-force-fighter/
  6. Altri 4 alla Polonia e una boccata d'ossigeno per la filiera produttiva. http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2719.html
  7. http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2703.html Ecco qua: visto che un caccia futuro arriverà tra un bel po', si da un colpo al cerchio (aggiornano parte degli F-15) e uno alla botte (acquistando altri F-35)...
  8. In verità Rid già scrive articoli del genere e anche a Novembre uno di questi si intitolava “quale caccia per l’Europa?”. In futuro ci sono quei due: probabilmente e credibilmente sono gli unici papabili (a meno di non tresformare tra trent'anni l'F-35 in un nuovo F-104...). Sono nati entrambi per rimpiazzare il nostro Typhoon o l’analogo Rafale. Oggi si sa poco anche perché le proposte sono a livello embrionale. Informazioni più approfondite si ottengono chiedendole ad alto livello e comunque le specifiche si definiscono e si perfezionano partecipandovi, mentre noi abbiamo fatto i cagadubbi col braccino corto anche nell’F-35 in cui eravamo dentro fino al collo, ma non abbiamo partecipato alla fase di sviluppo con dei velivoli di preserie da usarsi nei test, come invece avevano deciso di fare britannici e olandesi, come di diritto per i partner di primo e secondo livello: si, sono quei famosi 3B britannici e 2A olandesi che qualcuno qui ha attribuito ad altrettante versioni fantasma, ma che in realtà erano il contributo attivo di quei due paesi allo sviluppo del JSF. Comunque le linee guida dei due programmi, specie del Tempest, sono anche state presentate pubblicamente. Le nostre competenze a livello industriale spaziano dalle aerostrutture, all’elettronica avanzata, alla propulsione e oltre. Avremmo tutte le carte in regola per partecipare a uno dei due programmi con un ruolo importante anche se non di guida: di fatto le controllate Leonardo in GB sono già dentro il Tempest (non l’Italia come sciaguratamente hanno scritto nel comunicato gli spagnoli!!!). Non credo però che questo rappresenti un reale problema, visto che per guidare un programma impegnativo ci manca la determinazione e quindi è meglio accodarsi. La determinazione e la lungimiranza è meglio lasciarla agli altri, specie in questo periodo storico in cui al governo c’è una classe politica qualunquista e fracassona, cui sarebbe già un impresa chiedere di sborsare 25 milioni (niente, vista la posta in gioco) per tenere aperta una porta come han fatto gli spagnoli. L’Italia è veramente ad un bivio: o la smette di trastullarsi pensando come buttare nel cesso i soldi in misure assistenzialiste guardando alle elezioni successive o non solo l’industria aerospaziale, ma l’intera economia rischia di finire gambe all’aria già solo a colpi di tweet. Il disinteresse a investire in nel futuro e in tecnologia in particolare, porta alla lunga a darsi la zappa sui piedi. Sappiamo fare navi, elicotteri ed elettronica meglio di molti altri: se c’era qualcosa di buono che avevamo fatto finora era di tenere in piedi la baracca evitando involuzioni, come ad esempio hanno fatto i canadesi che oggi ne raccolgono i frutti con l’agonia di Bombardier. A parziale discolpa dei nostri esperti di tweet, c’è una situazione internazionale altrettanto penosa, coi britannici che cercano partner, ma son meno credibili dopo la stupidata della Brexit e i francesi che fanno altrettanto, ma che sono in preda a turbolenze interne che non presuppongono la stabilità che richiederebbe un programma pluriennale molto costoso.
  9. Flaggy

    Programma T-X

    Il fatto che 346 e T-50 fossero operativi valeva già di meno a fronte di specifiche volte a favorire qualcosa di nuovo e performante e comunque qualsiasi remora temo sia stata spazzata via dal costo stracciato dell'offerta Boeing: a mio avviso la vittoria di Boeing "was a surprise" solo per AIR & SPACE MAGAZINE e pochi altri...Tutti gli altri avevano solo qualche legittimo dubbio che non potesse vincere.
  10. Flaggy

    Ka-52 hokum

    http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2693.html A margine dell'intenzione egiziana di acquistare una decina di ulteriori Apache c'è un commento che riguarda il Ka-52. Acquistare nuovi AH-64 è sicuramente una conferma di soddisfazione del cliente per il prodotto americano. Non si può dire altrettanto per il Ka-52 che più che altro ha beneficiato di un momento favorevole tra i tira e molla nelle relazioni internazionali fra i due paesi.
  11. Adesso attendiamo la valutazione costi-benefici italiana per...l'acquisto di spago, colla e scotch...
  12. Ecco appunto, siccome l'aereo è pensato per il 2040 e tra il 2025 e 2030 si portanno comprare solo dei...rendering con le coccarde spagnole, è auspicabile non limitarsi a avere a portata di mano colla e scotch per tenere insieme gli F-18.
  13. Credo di averlo scritto a più riprese che il rinnovamento dell’aeronautica giapponese non fosse del tutto compatibile con i sogni di gloria di un caccia autoctono tutto nuovo, cui affidare in toto i futuri piani di riequipaggiamento. La presenza cinese si fa sempre più ingombrante e la Corea del Nord non è certo diventata di punto in bianco un paese per figli dei fiori solo perché Kim è diventato (…) culo e camicia con Trump. Parte degli F-15 devono essere sostituiti in tempi più brevi di quelli consentiti da un aereo di nuova progettazione, che al momento non si sa manco cosa sia e con chi farlo e non tanto e non solo perché gli Eagle siano vecchi anagraficamente (sappiamo quanto possono essere fatte durare quelle cellule), ma perché lo sono concettualmente. La Cina costruisce portaerei e J-20: il Giappone deve costruire più F-35A e piazzare qualche F-35B sulle Izumo. Adesso si aspetta di capire se anche lo ski jump delle Camberra australiane sia veramente un inutile accessorio retaggio della Juan Carlos, come qualcuno dice sia, o se certi problemucci in quell’angolo di mondo non mettano prima o poi in secondo piano i costi di adattamento all’F-35B.
  14. Si... bene per i britannici... Il problema per gli italiani sono invece le sottrazioni... 18-17=1 É il numero di F-35B italiani in quel mega ordine...
  15. Flaggy

    Il mercato dei caccia ....

    http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2643.html La scelta del motore americano mi pare un po’ di basso profilo. Se l’idea è di partire da un vecchio, ma grosso motore come l’F110 e di utilizzarne 2, è anche perché non mi pare Rolls Royce avesse nulla di disponibile in quella classe di spinta. L’EJ200 è un motore di classe inferiore e quindi qualcosa di comparabile all’F110 andava sviluppato con tempi e costi tutti da definire. I turchi hanno già esperienza sull’F110: derivarne un motore (che non so quanto si discosterebbe dall’originale) forse è una scelta adatta al livello tecnologico di TRMotor e della Turchia che sta imboccando la strada della produzione indigena e una scelta adatta al garantirsi da eventuali veti, come sta succedendo per l’F-35 che adotta un motore più avanzato.
  16. c.v.d. https://www.defensenews.com/air/2018/11/09/italy-signals-slowdown-on-f-35-orders/
  17. Flaggy

    Elicotteri Russi....

    Ardito... http://www.portaledifesa.it/index~phppag,3_id,2639.html
  18. Engine…Per fare un caccia di sesta generazione servono accordi internazionali, miliardi di dollari e migliaia di ingegneri e tecnici. Cosa cavolo c’entra con tutto questo un buco di capannone da 6200 metri quadri (manco 80x80 metri…) in cui lavorano 52 persone, di cui 20 apprendisti, che mettono insieme attuatori idraulici per velivoli civili? E’ praticamente un’officina meccanica frutto di un modesto investimento (40 milioni) per razionalizzare la linea produttiva di pochi componenti a bassa tecnologia per velivoli che con la sesta generazione non hanno nulla a che spartire.
  19. Non credo, anche perché gli investimenti per il nuovo stabilimento (peraltro dedicato ai liner civili) sono stati fatti prima che si sapesse del Tempest e con l'intento di produrre subassiemi a partire da componentistica già di produzione britanica. E poi più che al Tempest Boeing ora pensa al suo caccia di sesta generazione.
  20. L'Italia "offre" perchè la Bulgaria evidentemente è di competenza Leonardo. Se li comprano nuovi i TR3 escono dalla linea Italiana e Leonardo offre supporto per entrambe la soluzioni. La parola opzione non necessariamente va interpretata come un'aggiunta di aerei (della serie compro 8 TR1 e in opzione qualche TR3), ma di soldi (compro 8 TR1 oppure come opzione aggiungo la differenza e posso comprare 8 TR3). La Bulgaria gli aerei li vorrebbe nuovi, ma Leonardo sa che sforerebbe il budget e quindi propone i vecchi con beneplacito AMI e in opzione i nuovi. L'offerta quindi probabilmente è chiara: è A&D che lascia un po' a desiderare nello spiegarla... Meglio qui dove se non altro è chiaro che i TR3 non li prendono all'AMI? https://www.analisidifesa.it/2018/10/litalia-e-leonardo-offrono-il-cacciabombardiere-typhoon-alla-bulgaria/
  21. Un attimo… Prima di tutto l’articolo non dice affatto che l’Italia abbia offerto dei TR3 dell’AM o destinati all’AM: l’Italia ha sempre manifestato l’intenzione di cedere i TR1 (e probabilmente manco tutti visto che i biposto servono), non i TR3. Se la Bulgaria li vuole nuovi, ne deve far produrre altri dalla linea. Poi, per com’è scritta la notizia (comunque non benissimo), non mi pare che si proponga un mix, ma i Tranche 1 usati e, volendo (come alternativa?), c’è un’opzione per TR3 nuovi. D’altra parte parliamo solo di 8 aerei e non credo sarebbero così matti da prenderli di due standard diversi… Così suonerebbe più sensato, anche se i TR1 avrebbero capacità multiruolo limitate e sono problematici da gestire, mentre i TR3 hanno un costo un tantino elevato che sforerebbe gli 1.08 miliardi messi a disposizione. Insomma, al di là dell’ottimismo di Leonardo, non la vedo proprio benissimo questa offerta.
  22. Direi proprio di no... Cannone? Gli A hanno già il cannone.
  23. Eh già, in fondo perché far fatica se si fa prima a sfottere e far finta di non capire che la risposta era già stata data, vero? Ti ha risposto anche Fabio, ma io avevo già detto che un prototipo è un modello costruito con attrezzature provvisorie e che è destinato per sua natura esclusivamente a collaudi e perfezionamenti per definire la configurazione che verrà poi messa in produzione di serie e che, quella si, potrà diventare operativa quando tutte le condizioni richieste per ottenere quello stato risulteranno soddisfatte. La differenza concettuale tra prototipo e velivolo di serie è enorme anche solo considerando l'aspetto industriale. La configurazione di serie poi non va confusa con quella finale, che come tale a rigore non esiste in sistemi così complessi, visto che l’evoluzione è continua e gli interventi correttivi, oltre che i miglioramenti sugli aerei già prodotti, pure. L’evoluzione del sistema F-35, a prescindere dai problemi attuali, terminerà quando andrà in pensione e la manutenzione del prodotto, oltre che degli aerei, sarà sempre presente. Di sicuro una configurazione prototipica non è destinata mai ad andare in produzione e soprattutto un prototipo non diventerà mai operativo. Non come lo sono oggi decine di velivoli che sono in IOC e che poi passeranno in FOC. Ai prototipi è precluso questo passaggio perché non sono velivoli completi, ma strumentati e comunque solo rappresentativi della configurazione finale o di parti di essa e oltre ad avere delle soluzioni specifiche per il loro ruolo (incompatibili con altro), non contemplano la montagna di modifiche (spesso pesantissime) che sono destinati ad individuare: questo è il loro scopo. I prototipi insomma sono riservati ai test pilot e solitamente finiscono la loro vita nei musei, non in linea di volo dopo essere usciti da una catena di montaggio e dove ci finisce solo ciò che risponde ai requisiti o che almeno può essere messo in grado di rispondervi con accettabili upgrade nell'hardware o anche solo nelle procedure (la concurrency e gli spiral upgrade mica li ho inventati io…). Dopo la fase prototipale vi è sempre coi velivoli di serie un più o meno lungo percorso di sviluppo e che porta l’intero sistema d’arma, comprensivo di logistica, basi, centri di manutenzione, addestramento, procedure, piloti, tecnici, ecc alla piena operatività. Questo lavoro non si fa coi prototipi. A tal proposito mi viene in mente il caso particolare del primo B-2 che anni dopo il primo volo fu trasformato in operativo al prezzo di costose e pesanti modifiche da parte del costruttore e solo perché una ventina di velivoli erano troppo pochi e servivano tutti quelli realizzati per avere una parvenza di una linea di volo, comunque ben lontana dai numeri pianificati…E uno ora è pure precipitato. Non andò altrettanto bene al primo F-35A che ha volato nel 2006 e che aveva una struttura completamente diversa da quella definitiva, oltre a non avere l’avionica di missione e zero assiemi costruiti con standard ed attrezzature definitivi. Quello si era un prototipo e dico era anche perchè ha finito la sua esistenza come bersaglio per verificare la resistenza ai danni in combattimento. Detto tutto ciò, se poi uno vuol chiamare 300 aerei prototipi, procioni o profilattici perché l’F-35 e tutto quello che ci sta intorno (il sistema) non è FOC, è un problema suo e della sua puerile avversione al programma, che poco ha a che fare con una discussione costruttiva.
  24. Eh si, ti sbagliavi visto che sono entrati in LRIP e hanno passato la IOC con A e B e quindi sono in Production & Development anche a voler guardare quello schema cui fai dire cose che non dice, ma non ci tengo proprio a perdere ulteriore tempo a farti capire la differenza che passa tra prototipo e sistema d'arma che sta terminando la fase di sviluppo.
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