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mo-mo

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  1. L'esigenza è "banale": non rompere i c... ai turisti soprattutto nelle zone (molto) turistiche. Spero poi che non si pensi che i piloti svizzeri (quelli professionisti) siano addestrati male perché non usano jet per la formazione avanzata. Se si visita il sito di Pilatus (PC-21) si possono leggere le quattro proposte formative dell'aereo che comprendono anche l'addestramento iniziale... per le forze aeree che hanno i soldi da buttare. Effettivamente è "radicale" il sistema JEPAS, funziona però. Sforzo principale da parte di Pilatus è ora convincere la Svezia della bontà del sistema per la sostituzione dei SAAB 105 sul medio/lungo termine. Esagero un poco: si tratta veramente di una nuova "ideologia formativa". Singapore e EAU: a me risulta molto chiaro che è un acquisto esagerato per gli usi che fanno dell'aereo di Stans. Non è a buon mercato l'aeroplanino: per farlo volare gli EAU spendono oltre 20 milioni di CHF al pezzo, Singapore oltre 30. E' il solito calcolo discutibile che comprende però un necessario sistema terrestre (scelto dall'acquirente) integrato nel sistema. Il PC-21 non è assolutamente un'evoluzione dei PC-7/PC-9 è qualcosa d'altro, tant'è vero che i due "vecchietti" citati sono ancora in produzione.
  2. Per essere precisi: il PC-21 è stato sviluppato in seguito a richieste delle Forze aeree svizzere. Si trattava di valutare la possibilità di creare un nuovo aereo, poco rumoroso, per potere continuare a formare i piloti on CH. Pilatus con un ingente investimento ha proposto il PC-21 che come "flying simulator" che consente di evitare i jet per l'addestramento avanzato. In Svizzera si passa dunque dal PC-21 direttamente all' F-18. Prima si usavano gli Hawk, poi dismessi per gli F-5 F (biposto).
  3. Interessante quanto scritto sopra. Un piccolo errore però: non PC-7 ma PC-21 come "addestratore avanzato" al posto dei jet.
  4. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    Pilatus ha comunicato che ha consegnato negli USA il 1'100° esemplare del PC-12 (oramai nella versione "NG" ). L'intera flotta di PC-12 ha già volato per 3,3 milioni di ore.
  5. In un'intervista il capo dell'Esercito André Blattmann auspica che l'acquisto di nuovi aerei sia sottoposto al popolo. Al contrario la recente decisione parlamentare di usare per l'acquisto i normali budget annuali non prevede il referendum. Deciderà dunque il Governo federale se è il caso di prevedere il referendum obbligatorio per questo caso. Il numero 1 delle forze armate si dice convinto che gli elettori sapranno valutare positivamente il momento dell'acquisto: cambio favorevole e ottime proposte per l'industria svizzera. Sembrano spiazzati i Verdi (sconfitti alle recenti elezioni federali) che contavano di lanciare un'iniziativa anti-aerei. Cose "svizzere" insomma. Aspettiamo ora la comunicazione su vincitore e scelta.
  6. mo-mo

    "Pilatus va all'offensiva"

    Il capo della IAF ha comunicato che l'approvazione finale (ministeriale) per 75 Pilatus PC-7 MkII avverrà la prossima settimana. La comunicazione ufficiale avverrà però solo dopo la firma del contratto.
  7. Come battuta è veramente efficace...Ma chi l'ha scritta o chi legge lo sapeva che i "Miraggi/Mirages" sono stati sono stati la bandiera di Dassault per decenni? Vabbè... In tutta questa faccenda permettetemi di tenere un poco la parte a Dassault che, non credo, voglia vendere sottocosto. Piuttosto lo sceicco di turno che dice che vuole fare solo piacere alla ditta e alla Francia perché tanto, di nuovi aerei gli EAU non ne hanno bisogno... , beh, stia zitto e butti i soldi di troppo in qualche altra spesa "inutile". Concretamente: mi pare che un po' tutti stiamo ingigantendo il ruolo di questa curiosa federazione del Golfo. O mi sbaglio?...
  8. Dal sito della "Deutsche Marine" si apprende che il 31 luglio 2012 verrà posta fuori servizio la prima delle fregate della classe F-122. Si tratta della "KöLN" (F 211) entrata in serviziio nel 1984. Si potrà avere così personale di riserva e contribuire a comprimere il budget della Bundeswehr. Le altre sette navi resteranno in servizio fino alla messa in servizio completa, nel 2016, della nuova classe F 125 la cui prima unità è la "BADEN-WüRTTENBERG".
  9. Ho spulciato alcuni siti di testate giornalistiche francesi è si legge una certa delusione per l'eventuale mancato affare negli EAU. Vi è però qualche informazione che (mi pare) non ho ancora letto qui. Innnazitutto si dice che gli EAU "non hanno bisogno" di nuovi aerei e che l'interesse per i Rafale è stato/ è solo "un piacere" alla Francia, un fatto esclusivamente "politico". Da qui la sorpresa per un'offerta di Dassault che appare esagerata negli emirati. La Francia, ho pure letto, sarebbe disposta a rilevare i Mirage 2000 in sovrappiù e impegnarsi a rivenderli. Mah... E se gli EAU non acquistassero un bel niente?
  10. La realtà è però anche che il mercato per i Mirage (dal III in avanti) era molto più importante di quello potenziale di oggi. Il numero di Stati che si possono permettere finanziariamente aerei attuali è molto limitato. Perdere un potenziale mercato è grave per le industrie interessate. Si vede che anche con l'impegno politico francese (Serge Dassault è del partito di Sarkozy) non è facile concludere contratti. Gli EAU finora, con tutto il colossale programmi di acquisti che hanno da un quinquiennio, ha concluso solo quello con Pilatus per 25 PC-21 (520 milioni di CHF) in fase di consegna.
  11. Povera Dassault...Vittima di "incauti" politici francesi! Prima il ministro degli esteri offende gli EAU, poi,...sì, proprio lui, il novello Napoleone, parla male della Svizzera. Che disastro!
  12. Grazie per l'impegno, non mi pare proprio che sei fuori argomento. La realtà è (più o meno) come è descritta sopra. Il problema "Libia" ("sequestro" per ripicca di due cittadini svizzeri) non esiste più. Era stato risolto grazie all'intervento (importante) della Germania e della Spagna (Re e ministro degli esteri Moratinos). La soluzione politica ha evitato alla Svizzera l'invio del DEE10, operazione che sarebbe stata difficilissima con una collaborazione non certa di Egitto e Tunisia. Torniamo agli aerei. Un acquisto di oggetti militari non è MAI un fatto puramente tecnico. E' un fatto innanzitutto politico, di politica di difesa nazionale, di rapporti internazionali, di politica commerciale. Non si acquistano aerei costosissimi a occhi chiusi: non lo si fa né in India, né negli EAU, né in Brasile, né in Svizzera,...Paesi molto diversi che, occorre precisare, non hanno obblighi morali, commerciali o politici con i produttori. Gli acquirenti, potenziali fino al momento della firma dei contratti, valutano nella misura ritenuta sufficiente per fare una selezione. E' chiaro che i prodotti concorrenti non sono baracche. Per la Svizzera: i tipi scelti per la competizione sono tutti e tre adatti a sostituire, molto parzialmente come numero, i 110 Tiger II che costituivano la flotta iniziale. Chi ha vinto la competizione? Gli addetti del Dipartimento della difesa e il capo (ministro) lo sanno da un paio d'anni. La valutazione non è cambiata, è un fatto tecnico e risultante da prove a terra e in volo. La comunicazione ufficiale verrà data entro le prossime 4 settimane (se non vi sono altre decisioni). Due quotidiani svizzeri hanno preannunciato la vittoria del Rafale (indiscrezioni da Armasuisse) e, pure, un'offerta di Dassault che rientrerebbe quasi negli stanziamenti massimi previsti. Quindi: chi ha "vinto" è un fatto tecnico, assoluto, la scelta del tipo è un'altra cosa. Preminente l'aspetto finanziario. Per la Svizzera si tratterebbe della "fine dell'inizio" dell'operazione. Nel 2012, la proposta del Governo federale (a maggioranza femminile e, quindi, poco propensa a spese militari) sarà esaminata dalle commissioni finanze e di politica di sicurezza delle due camere, poi dal plenum delle due Camere federali. L'acquisto non sarà una cosa facilissima da far passare: la maggior parte dei parlamentari dei partiti di centro-destra (essenziali per l'acquisto) sono anche ufficiali/ufficiali superiori e, quindi, non laici in materia. Qui subentra anche l'aspetto di rapporti con l'estero. Si acquista da Paesi amici e non da chi ci inserisce nelle Black list. Ancora più "sensibile" la proposta al popolo (se ci sarà una votazione popolare): gli elettori/contribuenti saranno chiamati (in pratica) ad autorizzare un acquisto di aerei da combattimento con un tipo già scelto. Quindi la scelta non può essere sbagliata, lo ha detto a varie riprese il ministro UELI MAURER. Dicevo già nel 2008 dell' improponibilità di un aereo come il Typhoon (al di là del suo costo), prodotto di alcuni Paesi che...non ci amano. Adesso è il turno del Rafale: la nostra ministra degli esteri Calmy-Rey ha convocato ieri l'ambasciatore francese chiedendo spiegazioni su affermazioni "anti-svizzere" di Sarkozy. Faccia attenzione Dassault: il ministro degli esteri francesi ha offeso (non so come) gli EAU che hanno bloccato, forse per sempre, il contratto per 60 Rafale. Potrebbe esserci un bis da noi. E' evidente che i costruttori sono sulla difensiva: gli affari vanno male, i tempi non sono adatti per spese militari, in forum svizzeri (e francesi) si afferma che si cercano clienti esteri per compensare acquisti che non arriveranno più (dall' AdA, per es.). Ma l'estero (quello non in crisi) ha tutto il diritto di essere prudente e di soppesare...molte cose! Scusa/scusate se sono stato un po' lungo.
  13. Vincitore della "competizione" e scelta del tipo verranno comunicati, è stato detto, entro l'anno, in particolare prima del 14 dicembre. In quel giorno vi sarà, infatti, la nomina del Consiglio federale che è molto diversa da quanto avviene per i Governi degli altri Stati. I singoli ministri vengono eletti o rieletti dal Parlamento uno a uno. Il ministro della Difesa dovrebbe rimanere a capo del suo dipartimento. Un dicembre "caldo" per l'industria aeronautica europea dominata, almeno come immagine e come presenza sui media, dalla francese Dassault.
  14. L' India non è una "giovane democrazia" ma è la "più grande democrazia del mondo" e non credo, anche per la sua civiltà millenaria, debba prendere lezioni di democrazia da nessuno. Semmai, credo che siamo tutti d'accordo, l'immagine (e la realtà) è di un Paese con disparità economico/sociali immense. Questa competizione dura dal 2007, nessuno ha il diritto di sentenziare sulla lentezza delle decisioni. Spendere soldi per la difesa nazionale è una cosa speciale, per quasi tutti gli Stati del mondo è un peso che "non rende" e, quindi, mi pare saggio soppesare costi miliardari, soprattutto per oggetti bellici che devono durare 40 anni.
  15. Sui giornali svizzerofrancesi di oggi si riprende un articolo dell' Agence France Presse sulla gara indiana. Il ceo di Dassault afferma che, con l'ordine dell' AdA per 180 Rafale, la linea di montaggio durerà fino al 2019. Per andare oltre (25-30 anni) la costruzione di "droni" dovrà essere accompagnata dall'export di aerei. Mette inoltre in evidenza il fatto che Dassault è presente in India dagli anni 50. In ogni caso l'aspetto determinante della competizione è il costo della gestione e manutenzione degli apparecchi per 40 anni. Il consorzio Eurofighter ha risposto con un rappresentante (?!?!?). Vi è grande preoccupazione per i tagli agli ordini (dalla Germania soprattutto). La linea di montaggio non andrà oltre il 2017 se non vi saranno nuovi ordini. Nell'articolo si parla dei costi del Typhoon, cose ormai note da tempo. Il sarcasmo (francese) dell'AFP: male che vada, per il consorzio, una vittoria del Rafale potrebbe essere una vittoria alla quasi metà. Il capitale di EADS in Dassault è infatti di poco più del 46%... In ogni caso: se la differenza dell'offerta è grande, la decisione sarà in tempi brevi, se equilibrata, beh, ci vorrà del tempo. Ho riferito in sintesi un articolo (comprensibilmente di parte) dell'AFP. Da parte mia nessun commento, non vi sono grandi novità...
  16. Io non ho mai letto su nessun giornale informazioni simili. In ogni caso: guarda su Wikipedia "Stati con armi atomiche", le spiegazioni mi sembrano complete. Quanto poi ai quantitativi di ordigni indicati,...beh, sono segreti militari e i numeri che si leggono sono ovviamente indicativi.
  17. Il sito è: Ufficio federale aviazione civile www.bazl.admin.ch
  18. Quello di Courchevel è un "altiporto" , cioè di una categoria molto speciale (qualcuno dice discutibile) di strutture aereonautiche. In ogni caso, come vero aeroporto posto alla maggiore altitudine d' Europa (e così viene propagandato) vi è quello altoengadinese di SAMEDAN. In proposito: il 1° novembre scorso è stata pubblicata la "strategia per la formazione all'avvicinamento per i piloti" riguardante, appunto, l'aeroscalo citato. Si tratta di cose un po' complicate scritte, anche in italiano, sul sito dell'Ufficio federale per l'aviazione civile. www.bazl.admin.ch Si tratta di una formazione per piloti che ha lo scopo di evitare incidenti come quelli (relativamente) recenti a Samedan.
  19. Non c'è di che. Dico, credo con misura, quello he penso.
  20. Dunque: indiscrezioni (serie) si qualche settimana fa dicevano che il Rafale ha vinto la valutazione con un grado di soddisfacimento del 95% del "cahier des charges" svizzero. Fra qualche settimana vedremo se è vero. Il direttore di una nota rivista svizzera un paio di giorni fa ha però anche fatto notare l'incompatibilità dell'apparecchio francese con tecnica, armamento e logistica attuali della FA svizzere... ! Gli acquisti di materiale bellico nell' Esagono sono tradizionali (Mirage, Alouette, Superpuma/Cougar), perché non continuare? Preciso poi che gli aerei non proverrebbero da linee francesi ma sarebbero costruiti (parzialmente) a Emmen (RUAG). Un acquisto del Rafale apparirebbe abbastanza logico. Non logico quello (eventuale) del Gripen che costa più di un miliardo di CHF in meno (per 22 aerei) ma è meno performante. Allora, si potrebbe dire, perché si è fatta una valutazione? Posso dire però che la simpatia per la Svezia mi farebbe dire Gripen, versione NG, evidentemente. Typhoon: non solo io ma un po' tutti dicono che è fuori gioco. Lasciamo stare gli aspetti tecnici. A parte il prezzo sarebbe politicamente insensato proporre alla sensibilità del popolo un prodotto di Stati (Germania, soprattutto Italia) che ci hanno bistrattati in note vicende (Libia, banche, segreto bancario, fisco). Con un po' di "emozione" direi allora Rafale: la vicinanza della Francia e le offerte dello Stato (molto presente) appaiono importanti, l'industria svizzera lavora già per Dassault da mezzo secolo. Tre anni fa avrei detto Gripen (forse lo avevo già scritto) ma la realtà attuale appare davvero differente. Direi che quello che ho scritto rispecchia più o meno quanto si scrive in materia in questi tempi su siti internet svizzeri, giornali e riviste.
  21. Le altitudini indicate sopra ci fanno notare come sia "bassa" l' Europa! A parte gli altiporti quello situato più in alto è quello di Samedan in Alta Engadina/GR. La sua pista (1'800 x 40m) si trova a 1'707 m/sm.
  22. Siamo alla frutta. Fra due giorni scade il termine per la presentazione delle offerte aggiornate da parte dei tre costruttori. Per l'occasione la Neue Zürcher Zeitung (vecchio e quotatissimo quotidiano di Zurigo) ha intervistato il capo (ministro) del Dipartimento della Difesa UELI MAURER. L'uomo politico è l'unico rappresentante dell'UDC, maggiore partito svizzero, nell'Esecutivo federale. Ha confermato e precisato realtà e decisioni prossime future. 1. Entro l'anno verrà comunicato il vincitore della valutazione, si tratta semplicemente di rendere noti i dati finali di prove eseguite nel 2008. Si tratta di dati aritmetici, assoluti, evidentemente non interpretabili. 2. Verrà comunicato il tipo scelto: l'aspetto finanziario è, ovviamente, prioritario. 3. Verrà presentato un piano finanziario per l'acquisto degli aerei, probabilmente a tappe, reso possibile dall'aumento del 20% del budget annuale della difesa. 4. Si ammette il momento ideale, fortunatissimo, per un acquisto del genere. Il crollo dell'EUR rispetto al CHF è stato di circa il 30% in un paio d'anni. 5. Si conferma che si acquisteranno non 33 apparecchi (per 3 squadriglie) come previsto in un primo tempo, ma solo 22 aerei (per 2 squadriglie) 6. Si stima che l'offerta più a buon mercato sia di 3 miliardi di franchi, la più elevata di 4 miliardi 7. La spesa massima annuale (per i nuovi aerei) è prevista in 400 milioni di franchi, in questo modo restano finanze sufficienti per il rinnovo, a medio termine, dell'intera Flab/DCA (Difesa contraerea). Sull' operazione pende la spada di Damocle di un'eventuale iniziativa popolare per una moratoria di 10 anni nell'acquisto di aerei da combattimanto. Se il popolo sarà chiamato alle urne (in realtà vota per posta), dovrà votare "NO" all'iniziativa per consentire l'acquisto. Contratto a inizio 2014.
  23. La manifestazione si chiamerà ufficialmente: "AIR 14". Saranno parecchi gli sponsor interessati alla manifestazione, i maggiori Breitling e SWISS. Sono già stati fissati i prezzi dei biglietti d'ingresso: 15.- CHF per una giornata, 27,- per un weekend. Fra le novità gli organizzatori, con la collaborazione di Bombardier e SWISS, prevedono la presentazione ufficiale (sarebbe una prima europea) del primo dei 30 Bombardier CS100 ordinati dalla compagnia svizzera.
  24. Domande toste e molto giustificate. Una precisazione per iniziare: il termine ESERCITO SVIZZERO è una storica definizione per "Forze armate" e non sinonimo di forze terrestri. Quindi l'Esercito (Armee in tedesco, armée in francese, armada in retoromancio) è suddiviso in Forze terrestri e Forze aeree. Quest'ultime comprendono pure la DCA (Difesa contraerea). Comincio dalla seconda domanda: neutralità. E' un valore quasi assoluto per gli svizzeri. Non è in discussione anche se, negli ultimi decenni, si è andati un po' oltre la tradizionale chiusura totale. Per esempio la Svizzera fa parte della Partnership of Peace/Partenariato per la Pace) ed è rappresentata ufficialmente alla NATO a Bruxelles. Da alcuni anni, e fino almeno al 2014, è presente con SWISSCOY (220 uomini/donne) in Kossovo. Una presenza che, però, non è per imporre la pace. Significativo il fatto che il 15% dei kossovari viva in Svizzera. Le armi in dotazione (armi leggere/medie e blindati svizzeri Pirana) sono solo per l'autodifesa. Quindi nessuna partecipazione a coalizioni tipo Irak/Libia. La partecipazione svedese è un segno del minor grado di neutralità del regno scandinavo. In ogni caso quella svizzera è una neutralità che non è assolutamente simile a quella austriaca o finlandese (imposte soprattutto dall'URSS) o a quella irlandese. Prima domanda: per semplificare suggerisco di visionare il sito del Dipartimento della difesa dato che è scritto anche in italiano. E' abbastanza aggiornato, con qualche eccezione. www.vbs.ch Nemici?...Bisognerebbe proprio inventarli. Però il capo delle Forze aeree Gygax, in proposito, cita l'esempio dei pompieri. E' giusto, in una data regione, rinunciare ai vigili del fuoco perché tanto, statisticamente, non si verificano mai incendi? La risposta svizzera è "NO". Così per le forze armate. Poi il nostro atteggiamento, in certi casi, appare esagerato. Esempio: per la protezione degli europei di calcio in Svizzera-Austria tre anni fa le Forze aeree svizzere impegnavano pattuglie doppie di Hornet a pieno carico (25 tonn), quelle austriache Pilatus PC-7. Insomma... Miglior candidato: non si tratta di una scelta emozionale ma una scelta in base al risultato di una valutazione e alle finanze a disposizione. Se 22 Typhoon costano 6/7 miliardi di franchi..., non si comperano, punto e basta! A disposizione i miliardi sono solo 5 (spalmati su vari anni). Il Rafale è stato concepito come "omnirole" è sarebbe (dicono) l'ideale. Le attuali forze aeree, rispetto ai tempi della guerra fredda, mancano di aerei specializzati per l'attacco al suolo (erano quasi 400 fra Venom e Hunter) e mancano di ricognitori. Le allora "Truppe d'aviazione" si permettevano una ventina di Mirage III RS da 2 Mach per la sola ricognizione! Per concludere faccio un confronto che può apparire un po' "osé". Le gigantesche forze aeree indiane, alcune settimane fa, hanno scelto il PC-7 per l'addestramento primario. Mi fa piacere che sia svizzero però..., era il migliore fra i concorrenti? Ma no, è stato scelto perché era il più a buon mercato. Prossimamente sceglieranno il jet da combattimento per sostituire un po' tutto... Sceglieranno il migliore? Ma no! Sceglieranno fra l'offerta migliore. In Svizzera, fra alcune settimane, si avrà almeno una certezza. Chi ha vinto la valutazione è veramente il migliore. Potrebbe anche essere scelto il migliore (come l'F-18 vincitore sull'F-16), ma è anche una questione finanziaria. Essere candidati (gli aerei) significa essere automaticamente adatti alle necessità svizzere. Purtroppo manca il Superhornet (Boeing si era ritirata perché impossibilitata di partecipare alle prove in tempi stretti, si era nel 2008). Non so se sono stato chiaro o generato confusione. Comunque il sito della difesa è mica male.
  25. In tutta questa operazione della sostituzione dei Tiger esiste anche un "piano B". Se il popolo non dovesse autorizzare l'acquisto vi è già il progetto di modernizzare gli F-5 E per consentire loro il volo notturno e con brutto tempo. In ogni caso resteranno in servizio (almeno parzialmente) fino al 2020 dato che la fornitura di nuovi aerei è prevista solo a partire da inizio 2016. Altro problema (molto svizzero): la necessità di 50 nuovi piloti supplementari. Infatti le attuali squadriglie di Tiger sono formate principalmente da piloti "di milizia", ossia non professionisti. Non sarà possibile con i nuovi aerei. I nuovi piloti sono solo professionisti e ne vengono brevettati 5 o 6 all'anno.
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