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motogio

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Tutti i contenuti di motogio

  1. Håkan Buskhe, il CEO di Saab, sostiene che il suo telefono è stato tenuto sotto "controllo" durante i negoziati con la Svizzera per la vendita del Gripen. Saab CEO 'spied upon' during Swiss Gripen talks Ceo-Saab col telefono controllato
  2. L' Abrams monta anche lui una sospensione a barre di torsione e, per i motivi che ho spiegato prima, anche lui ha il treno di rotolamento sfalsato (tranne ovviamente le due ruote motrici e quelle di testa). M1 Abrams torsions bar Così come il Leopard è i carri sovietici (T72 / T90) Mentre il Merkava monta delle sospensioni indipendenti a molla e quindi non è obbligato a montare i treni delle sospensioni sfalsati. Merkava Mk. I Merkava Mk. II e seguenti
  3. Non tutti i carri hanno i treni sfalsati ma alcuni sì: Il Panther ad esempio ha i treni di rotolamento sfalsati perché le sospensioni sono a barra torcente; vedi foto. Ognuna di quelle barre cilindriche è una barra torcente: dove si trova la camicia che ricopre la barra è il lato in cui è collegata al treno di rotolamento mentre l'altra estremità è solidale con lo scafo. Per essere efficenti le barre di torsione devono essere le più lunghe possibili ed è per questo che si montavano sfalsate. Non è bello da vedere ma funziona bene. Ps era un espediente in uso anche in campo automobilistico: Renault 16
  4. Ma di che guerra sta parlando? In quella dello Yom Kippur erano presenti piloti di varie nazioni arabe o musulmane (Algeria, Iraq, Libia e Pakistan) e di nazioni comuniste (USSR, Corea del Nord e DDR più qualche pilota d'elicotteri cubano). Che ci siano stati mercenari francesi non lo escludo ma che fossero presenti in un'alta percentuale mi sembra strano.
  5. Piccola correzione: i feriti statunitensi vengono imbarcati in zona di conflitto (Iran o Afghanistan) e poi trasportati a Ramstein dietro lauto compenso. È questo il fatto che ha dato fastidio all'opinione pubblica. A chi può interessare questa piccola "querelle" elvetica segnalo il commento della Rega a riguardo e un articolo, un po' critico, di un noto, a livello locale, reporter free-lance ticinese: Rega: "Per la Rega ci sono solo i pazienti" Gianluca Grossi: Domande. E risposte vaghe.
  6. Dal 9/11 nessuno ha più voglia di rischiare; anche al World Economic Forum di Davos c'erano, un po' nascosti, gli Eurofighter austriaci a dare supporto agli F/A 18 elvetici. Comunque anche per me si è perso il senso della misura, e da un bel po'.
  7. No, non mi pare poco anche perché combattere quei fenomeni non è semplice e non saprei nemmeno dare una soluzione al problema ma resta il fatto che molti, nel vostro paese, hanno attribuito a quella posizione in classifica una causa politica (senza fare nomi) quando invece era dovuta a fattori sociali e solo in minima parte a fattori politici (più teorici che reali e legati alla concentrazione degli organi d'informazione a poche persone profilate politicamente). Da quel punto di vista gli USA sono messi peggio visto che l'Italia non ha niente di paragonabile a quel abominio di un Patriot Act. Ps. Comunque su questo punto concordo con Madmike: in nome della lotta al terrorismo ci siamo giocati la nostra libertà; gli USA per primi e noi per riflesso. Non che le cose andassero meglio ai tempi della guerra fredda ma lì almeno il pericolo era reale.
  8. Attento a trarre conclusioni basandoti solo su una classifica. La causa della pessima posizione dell'Italia non è dovuta a un governo semi totalitario ma a altri fattori che a prima vista hanno poco a che fare con la libertà di stampa. Ad esempio ha pesato molto il fatto che alcuni giornalisti vivono sotto scorta (come Saviano) o che altri, giornalisti sportivi, siano stati minacciati, e a volte picchiati, da tifosi calcistici. Non è la libertà di stampa che manca in Italia ma la possibilità per i giornalisti di scrivere liberamente senza subire minacce da gruppi criminali o da pseudo tifosi (per non scrivere parolacce). Ben diversa la situazione in Turchia dove se un giornalista scrive in favore dei curdi o della strage degli armeni viene incarcerato.
  9. Non comprendo le tue perplessità; il Mirage IIIS ha volato per vent'anni su e giù per le Alpi ed era un monomotore, così come l'Hunter.
  10. Mia moglie è una persona normale e parla italiano (lingua madre) francese, tedesco (tutti i giorni per lavoro) inglese (First Certificate) e spagnolo (qualche anno fa lavorava come segretaria per una multinazionale con casa madre in Argentina e così ha dovuto studiare anche lo spagnolo). Un'amica di mia moglie, italiana, lavora a Milano per una multinazionale statunitense e parla correttamente quattro lingue. Una persona normale che lavora allo sportello di una banca o come segretario/a per una azienda di medie grosse/ dimensioni in Ticino deve conoscere le tre lingue nazionali più l'inglese e se è figlio di immigrati di una nazione terza facilmente parlerà anche una quinta lingua. Il mondo del lavoro è variegato e se i tuoi datori di lavoro non sono inglesi o italiani dovrai adeguarti alle loro esigenze. L'inglese è importante ma purtroppo non è sufficiente se vuoi affermarti nel mondo del lavoro.
  11. motogio

    Domanda sull'StG-44

    Per non parlare della brillante idea di dotarlo di una culatta rettangolare; non sai le punizioni che ho preso perché non riuscivo a pulire la camera della culatta come si deve Non è che si proibiva di sparare a raffica è solo che s'insegnava a sparare a colpo singolo mirato per ovvi motivi dovuti alla logistica (scorta di munizioni) oltre al fatto che un fucile mitragliatore non è una mitragliatrice. Ad esempio, da quello che ricordo, dopo un paio di caricatori sparati a raffica il Fass 57 andava in auto alimentazione a causa dell'alta temperatura che si formava nella camera delle cartucce e inoltre la precisione, a causa della potenza della munizione impiegata, era praticamente nulla. Un conto è una "spazzolata" in un ambiente chiuso ma in campo aperto sparare a raffica a una distanza di 50 - 100 m non serve a niente (con un fucile e con una munizione 7,5 x 55). Il Fass 57 a 100 m garantiva a un tiratore medio bravo una rosa di 5 x 5 cm sparando a colpo singolo mentre una rosa sparata a raffica breve (3 colpi) occupava un rettangolo di 17 x 23 cm di altezza; e dal 4/ 5 colpo in poi sparavi alla luna talmente si alzava Comunque i fucili mitragliatori avevano un vantaggio sui moschetti e le carabine in uso durante la guerra perché se anche utilizzati a colpo singolo garantivano una cadenza di tiro superiore ed erano relativamente più semplici nell'uso non dovendoli alimentare a mano colpo per colpo. Perdevano qualcosa in precisione ma non poi così tanto da preferirgli una carabina (salvo casi particolari). Ps: Mi scuso se prendo come esempio il Fass 57 elvetico in 3d dedicato allo Stg44 ma all'atto pratico non cambia poi molto.
  12. motogio

    Domanda sull'StG-44

    Sì questo e vero ma il Fass 57 è nato 10 anni dopo e sono riusciti a farlo più pesante nonostante avesse un calcio in plastica. Il tanto bistrattato AK-47 pesava quasi 1,5 kg in meno e l'M16 era di 2 kg più leggero. Non sembrano tanti ma quando devi portarli in spalla per km la differenza si sente. Senza dimenticare che il Fass 57 era progettato per sparare utilizzando il cavalletto integrato; alla faccia del fucile d'assalto.
  13. motogio

    Domanda sull'StG-44

    Imponente, costoso, pesante e tremendamente scomodo sia nelle normali marce di trasferimento che per gli spostamenti in trincea E pensare che derivava dal Mauser StG45 eppure delle qualità del Mauser (economicità, peso e credo anche nell'ergonomia) prese poco. Altri tempi altre filosofie.
  14. motogio

    dalla Russia di Putin

    Dalla Russia di Putin buone nuove: Putin è, di nuovo, presidente e se tutto va bene lo sarà sino al 2024. Russia: Putin torna presidente tra accuse di brogli e lacrime
  15. Beh anch'io non sono tanto giovane ma comunque è vero; ma d'altronde se non capisci non capisci e inoltre il tedesco che parlano i miei cari amici confederati ha ben poco da spartire con il buon tedesco. Comunque la prassi è che ogni soldato ha diritto a ricevere ordini nella sua lingua madre ma questo comporta a delle rinunce nelle specializzazioni; a esempio l'istruzione per i carristi è solo in tedesco e quindi se vuoi guidare un carro devi per forza parlare tedesco. Io ero meccanico di veicoli leggeri* e tutta l'istruzione tecnica (meccanica e scuola guida veicoli pesanti) ho dovuto farla in francese mentre la parte "militare" era tutta in italiano. Quando qualcuno rompeva le scatole dandomi ordini in tedesco facevo il finto tonto. Se volevo tutta l'istruzione in italiano potevo chiederla ma sarei stato incorporato nelle truppe di montagna (fucilieri, mitraglierai, granatieri o lancia mine leggeri). Poi una grande differenza con il sistema in uso un po' dappertutto è che anche durante la scuola reclute resti un civile prestato ai militari e così ogni week-end te ne torni a casa (se non ne hai combinata qualcuna o se non sei di guardia); oltre al fatto che tutti cominciano come recluta e solo in un secondo tempo possono accedere alla scuola sottufficiali e poi a quella ufficiali. Ps. Comunque vorrei ricordare che la Svizzera è uno stato federale, come la Germania o gli Stati Uniti, e che quindi ogni cittadino, nei rapporti cittadino stato, fa riferimento esclusivamente al suo cantone di domicilio (che sono degli stati a tutti gli effetti come i Land tedeschi o gli stati USA) e che quindi i rapporti con la parte francofona o germanofona sono limitati esclusivamente a questioni di lavoro o di svago; ma se uno vuole può ignorarli del tutto e vivere felicemente lo stesso: uniti nella diversità. *Dal piccolo Haflinger (Puch) al Saurer 10 DM comprese le mitiche Jeep Kaiser e vari veicoli dal '44 a meta anni '80.
  16. Per la gente comune come me no ma di regola almeno due lingue nazionali le conoscono tutti e così il francese fa un po' da lingua franca. Ma se vuoi essere competitivo sul mercato del lavoro devi conoscere almeno 4 lingue e la conoscenza di una 5 è un fattore preferenziale.
  17. Vultur io non parlo tedesco ma vivo bene comunque
  18. Oggi addestrate sì, strutturate no. Ad essere precisi nemmeno addestrate a respingere un invasione quanto a rendere una ipotetica invasione tremendamente dispendiosa per l'attaccante ed è per questo che le nostre montagne sono piene di buchi come una fetta di Emmental. Ma oggi la maggior parte dei bunker sono stati chiusi, con colate di cemento, o ceduti a privati. Ps. Poi non ci sono "riservisti di leva" ma solo cittadini in prestito ai militari: ogni cittadino deve allo Stato minimo 260 giorni di servizio suddivisi in 18 o 21 settimane di scuola reclute (dipende dalla specializzazione) più 6 o 7 di corsi di ripetizione della durata di tre settimane.
  19. motogio

    DIEN BIEN PHU

    Ok, si lo sterminio era compreso nel punto uno: nessuna pietà agli sconfitti. Errore mio che lo dato come sotto inteso. L'Irlanda del nord mi risulta che sia ancora sotto dominio inglese, il Vietnam, come lo conosciamo oggi, è indipendente dal 1976. Che in Irlanda le lotte per l'indipendenza abbiano dato qualche frutto è innegabile ma lo scopo di quelle lotte non è stato raggiunto. E così nei territori baschi, in Corsica, in Alto Adige ecc ecc. D'accordo che l'intensità di quei conflitti era quasi nulla confrontati a quelli in Indocina ma considerare quella guerra come una guerra insurrezionale voluta dal popolo è un po' una forzatura.
  20. motogio

    DIEN BIEN PHU

    Edulcorata Da quando affrontare un nemico in armi senza dargli la possibilità di una resa onorevole (in termini di condizioni) e con lo scopo di sterminarlo è politically correct ? Il XX secolo parte dal 1º gennaio 1901, in piena guerra Boera, ma anche calcolando solo il dopoguerra affermare che la guerriglia ha sempre vinto mi sembra un po' esagerato. Ha vinto spesso ma non sempre; e spesso solo quando era supportata da una delle due (tre con la Cina) superpotenze. In Europa non ha mai vinto (dal dopoguerra) e in Sud America poche volte (l' M-26-J a Cuba e i Contras in Nicaragua). Ma siamo completamente OT, anche se per colpa mia.
  21. motogio

    DIEN BIEN PHU

    Cesare non si è limitato a compiere genocidi in Gallia ma ha attuato una strategia vincente per combattere una rivolta. Riassumo in tre righe la strategia di Cesare per sedare le rivolte: 1 - Non si negozia con un avversario in armi, lo si affronta. Negoziare con un piccolo gruppo di insorti incoraggia altri gruppi alla ribellione. 2 - Coerenza nel comportamento e rispetto della parola data anche quando va contro i propri interessi. 3 - Dosare le forze in base alla minaccia avversaria (quello che non fecero i francesi a Dihen Bien Phu sottovalutando la forza messa in campo dal generale Giap). Che poi nel '50 fossero in molti a pensarla come me è Vultur può darsi ma ricordo che nel '54 scoppiò la guerra d'Algeria e lì, pur senza compiere dei veri e propri genocidi, i francesi non andarono poi tanto per il sottile; così come gli inglesi in Irlanda del nord. Se poi andiamo a vedere cosa hanno fatto i sovietici nelle tre repubbliche baltiche, o peggio ancora in Cecenia nel primo dopoguerra, e i cinesi in Tibet c'è poco da stare allegri. Ps. Ma la guerra d'Indocina, e quella del Vietnam, è stata una guerra insurrezionale per modo di dire perché sia il generale Giap che Hồ Chí Minh avevano un esercito ben organizzato e ben armato a loro disposizione; anche se combattevano con metodi da guerriglia. Una guerra insurrezionale classica è stata la rivolta spagnola alle truppe napoleoniche o, più recentemente, la guerra combattuta dai sovietici in Afghanistan.
  22. motogio

    DIEN BIEN PHU

    È la stessa cosa, le guerre controrivoluzionarie si combattono sempre allo stesso modo; ok Cesare non aveva carri o droni ma non è con i carri che risolvi la situazione. Tipo in Israele? O in Kurdistan? O in Tamil Eelam? O anche solo in Irlanda del nord? Sia chiaro che concordo con te quando dici che sono guerre che non convengono a nessuno ma se tutti ragionassero come me e te di paesi colonizzatori non ce ne sarebbero mai stati.
  23. motogio

    DIEN BIEN PHU

    Tipo "Il de bello Gallico"? Hai ragione quando affermi che una guerra d'indipendenza è una rogna per chi colonizza una terra non sua ma i francesi e, in un certo qual modo, gli statunitensi, erano abituati a quelle guerre ed erano convinti di riuscire a controllare la situazione. Sbagliarono ma è facile con il senno di poi dire che era scontato che perdessero. Pochi anni prima gli inglesi riuscirono a sedare le rivolte in Sudafrica, con metodi in uso ai tempi di Cesare, e anche in India riuscirono per diversi anni a contenere le rivolte. Vero che poi in India persero, ma l'Inghilterra del '47 era l'ombra della potenza che era prima della guerra, e che anche in Afghanistan presero le loro belle legnate ma quello era il rischio che ogni stato colonizzatore sapeva di dover correre . A Dien Bien Phu i francesi commisero un errore di valutazione e la pagarono cara e con loro gli statunitensi che, per ovvie ragioni politiche (non dare un pretesto ai cinesi) rinunciarono a intervenire in soccorso dei francesi ma andandosi poi a impegolarsi nella medesima situazione qualche anno dopo.
  24. Ok ma tra i loro velivoli d'attacco vedo solo aerei statunitensi: F-4, F - 5, F -15 e F -16 più il loro T-50.
  25. E il rispetto delle tradizioni; da noi non ci sono generali ma solo il Generale e Dio voglia che non c'è ne sia un altro. Henri Guisan, il Generale degli svizzeri Tornando al Gripen: Non ho capito se la versione che acquisteremo sarà quella prevista per la Svezia o se anche questa volta, come per l' FA/18, sarà una versione mista (specifiche da aereo imbarcato adattato alle esigenze alpine (o forse era il contrario?)) e quindi specifica solo per noi ? E con conseguente aumento dei costi.
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