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MC72

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  1. Una Scelta inconclusa Il Bombardiere a Grande Raggio, permetterebbe di raggiungere più bersagli e più lontano, e allo stesso tempo di disperdere le forze del nemico in un ampio territorio, tornando le difese molto più complesse, già che le probabili e previsibili rotte di avvicinamento per bombardieri medi, si moltiplicavano con le possibilità e elasticità permettendo aggirare difese e disegnare rotte d'avvicinamento come le vie d'uscita più sicure. Cera bisogno di nuovi e più potenti motori tra i quali si proposero l'Alfa Romeo 135 RC 18 di 1350 Hp, per i Caproni Ca.204 e CRDA Cant Z.1014, il Fiat A82 RC42 di 1250 Hp. per il Fiat G.30B, come il Piaggio P.XII e P.XXI di 1500 Hp per le propie macchine, per altro il P.XXI rimasto sulla carta. Anni di vertigo Al momento della conpetizione non bisogna dimenticare che incalzavano gli eventi politici come militari, così se una dottrina sembrava valida un anno prima, l'anno dopo era un anacronismo. Così successe che in successive reunioni tra i gerarchi Italiani con quellii tedeschhi , i responsabili italiani pensarono che unendosi alla Germania nel Patto d'Acciaio credevano che con quello comprometterebbero alla Germania a sottomettere o consultare ogni decisione circa lanciare "Avventure" che potessino finire in una guerra aperta, non avvertendo che la grande differenza di potenziale economico e politico, era chiaro che solo uno assumerebbe il controllo assoluto e prenderebbe le decisioni finali, mentre che l'altro rimanerebbe legato per il compromesso formale d'intervenire in favore del primo. Nel 1938-39 cera consenso nelle cupole militari che l'Italia non era pronta per una guerra in gran Scala, e tanto l'Aeronautica come la Marina avevano bisogno di almeno 3 Anni, mentre lo stato miserabile dell'Esercito bisognava di almeno 5 anni, per questo si stabilì con il nuovo alleato di non entrare in nessuna guerra per lo meno in un periodo di 3 a 5 anni, al momento della firma del Patto d'Acciaio il 22 Maggio del 1939. Solo tre mesi dopo della firma del Patto d'Acciaio la Germania invadeva la Polonia e scoppiava la Seconda Guerra Mondiale. La sconfitta della Francia nel giugno 1940 e il ritiro della RAF da Continente, ha lasciav il "triangolo industriale" Torino-Milano-Genova, dove si trovava la maggior parte dell'industria aeronautica italiana, relativamente al sicuro da bombardamenti. Nonostante che gli inglesi possedessero bombardieri capaci di operazioni a lungo raggio, questi dovevano affrontare le stesse barriere geografiche per lanciare Raids sul Nord Italia dall'Inghilterra, problemi daltronde similari per la Regia nella direzione opposta. Con nuove basi in Francia e l'Inghiterra con le spalle al muro, si estinse la necessità per cari e complessi Bombardieri a Grande Raggio per la Regia. Saludos MC 72
  2. No Tornado4ever , non è il Cant Z.1014, comunque è un altro bel aereo dello stesso progettista, con le inconfondibili linee del Ing. Filippo Zappata , è il bimotore Cant Z. 1018 "Leone" Il Cant Z. 1014, sarebbe stato un quadrimotore di ben maggiori dimensioni, t' invio una comparazione nella stessa scala tra il Cant Z. 1014 e Cant Z.1018 M' azzardo a dire che il Cant Z.1014 sembrerebbe più un "Lancaster" Italiano Inoltre giustamente la prima immagine di questo Topic, rappresenta un ipotetico Cant Z.1014 volando sulle nuvole Saludos MC72
  3. BOMBARDIERE A GRANDE RAGGIO (BGR) Per la Regia Aeronautica 1938-39 Uno degli impatti politici della guerra d'Etopia del 1935-36, furono le sanzioni economiche imposte dal la Società delle Nazioni, capeggiate principalmente dalla Gran Bretagna, queste dovrebbero essere principalmente di ordine finanziero e sulle esportazioni di Petroleo all' Italia. La postura della Gran Bretagna, nella prattica sgretolò, l'alleanza implicita che mantenevano l'Italia e la Gran Bretagna dai tempi della Prima Guerra Mondiale e del Mondo forgiato dal trattato di Versalles. L'Imprevisto capovolgimento strategico fece che le vecchie Alleanze entrassero in crisi e così sorgessero nuove e impreviste possibilità di riordinamento dei diversi paesi europei. Sebbene le sanzioni nella prattica furono più che altro retoriche che reali, perche molti paesi si opposero a che le loro economie soffrissero indirettamente; Si fecero un gran danno d'ordine politico, nel seno del pensamento strategico in Italia, si cominciò a vedere a Gran Bretagna come possibile futuro avversario, più che Francia o Germania anni prima. Questo fattore fu un catalizzatore per le nuove relazioni Italo-Tedesche, prima visualizzato come pòtenziale avversario, questo nuovo stato di cose fu cristalizzando nella Guerra Civile Spagnola 1936-39. Strategicamente Gran Bretagna, controllava le chiavi del Mediterraneo con le sue basi in Suez e Gibilterra, pure aveva libero accesso ai grandi giacimenti petroliferi del Golfo Persico; Pure le metropoli inglesi erano molto più lontane, contrariamente al caso Francese e Tedesco, il quale comportava dotarsi in qualche modo di strumenti strategici ancora inesistenti nella nuova dottrina militare italiana. Dottrina e opzioni strategiche La geografia imponeva altri ostacoli per realizzare la strategia proposta da Douhet. Mentre Parigi era a solo a circa 320 Km dalla Renania tedesca separato da pianure e colline, la stessa capitale francese era 600 Km dalla più vicina base aerea italiana nel Piemonte, e Londra a più di 970 Km di distanza. Per raggiungere entrambe ci sarebbe stato bisogno di un gran dispendio di carburante per il volo sulle Alpi o una lunga deviazione intorno a stesse. Quindi era impossibile assestare colpi devastanti alle capitali avversarie come proponeva le teorie di Douhet, dato il limitato numero di bombardieri medi a disposizione della Regia Aeronautica nel 1939-40. Infine, gli aeroporti francesi in Corsica erano separati da Roma solo 260 Km, in modo che il Generale Valle escluse qualsiasi attacco contro Parigi per paura di devastanti ritorsioni contro la capitale italiana. Nonostante la Regia Aeronautica si vantava di dominare il "Mare Nostrum" (Mare Mediterraneo) e dei Balcani, queste idee preconcepite, frenavano l'uso delle idee di Douhet in Italia. Mentre le installazioni militari francesi e la britannica Malta, erano abordabili con bombardieri mediani, dall'Italia e Libia; un altra faccenda erano le posizioni strategiche britanniche, Alessandria in Egitto era a 560 Km da aeroporti italiani in Cirenaica e Rodi, limitando notevolmente il carico di bombe con le quali in caso di guerra la Regia Aeronautica potrebbe attaccare gli ancoraggi della Royal Navy. il Canale di Suez separato di distanze ancora maggior 890-900 Km dalle stesse basi aeree italiane. Gibilterra rimaneva a 1290 Km ad ovest delle più vicine basi aeree italiane in Sardegna, i Giacimenti petroliferi di Mosul-Kirkuk distavano ben 1370 Km ad est di Rodi, e quelli di Kuwait e Bahrein a ben 1.600 - 1.900 Km dagli aeroporti d'Eritrea. Quindi, in un attimo di effimerà lucidezza, la Regia Aeronautica, pensò di dotarsi di uno strumento Strategico che permetteva di realizzare ruoli completamente autonomi e all'altezza con la sfida come indicava la teoria di Douhet, e incaricó una competizione per cercare di dotarsi di un bombardiere di grande raggio. Competizione BGR (Bombardiere a Grande Raggio) Considerando i nuovi obiettivi a tener conto per adempire i nuovi compiti, la Regia Aeronautica richiese un Autonomia di ben 4000 Km con una velocità màssima di 500 Km/h; Con un equipaggio di 8 uomini, doveva essere in condizioni di trasportare almeno 2000 Kg di bombe e armato con un cannone e 6 mitragliatrici. In risposta alla specifica furono presentati i seguenti progetti: 1. CRDA Cant.Z 1014 2. Piaggio P.112 3. Fiat G.30B 4. Caproni Ca.204 5. SAI Ambrosini S.404 Il miglior punteggio fu ottenuto dal Cant.Z.1014, con il Ca.204 secondo; il P.112 non fu classificato perchè era stato già ordinato il similare P.108B MM.22001 il quale, in pratica, ne sarebbe stato il dimostratore; fu invece escluso dalla competizione l'S.404 ad eliche intubate in quanto non corrispondente alla specifica. Quindi, il 23 Giugno del 1939 furono ordinati tre Cant.Z.1014, un Ca.204 ed un P.108B, anche se alla fine solamente l'ultimo sarà effettivamente costruito. Saludos MC72
  4. Fiat Br.20 Cicogna Finalmente Vincitore del Concorso per un Bombardiere Medio Il Fiat B.R.20 "Cicogna" bimotore ad ala bassa prodotto dalla metà degli anni 30 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Quando entrò in servizio in Italia nel 1936 era l'unico bombardiere costruito interamente in metallo in Italia ed uno dei più moderni velivoli al mondo della sua categoria.Ebbe il suo battesimo del fuoco nel 1937, con le insegne dell' Aviazione Legionaria nella Guerra Civile Spagnola , durante la quale costituì la spina dorsale delle operazioni di bombardamento dei Nazionalisti insieme al tedesco Heinkel, He.111. Venne in seguito impiegato con successo dall'aviazione dell'esercito Giapponese , durante la Seconda Guerra Sino-giapponese. Quando l'Italia entrò in guerra, nel giugno 1940 , i B.R.20 erano i bombardieri medi tipo della Regia Aeronautica, ma il loro progetto iniziava già a mostrare il peso degli anni. Dal 1942, vennero impiegati soprattutto per perlustrazioni marittime e per l'addestramento degli equipaggi dei bombardieri. Ne vennero prodotti più di 500 entro la fine della guerra. ñljkk Oltre alla stiva bombe, altra soluzione che lo differenziava dalla produzione di velivoli medio/pesanti italiani degli anni trenta, in gran parte trimotori, era l'adozione della formula bimotore. Questa sistemazione, la più diffusa all'estero per i velivoli di questa classe, consentiva una più agevole sistemazione del puntatore e dei sistemi di puntamento. ñlkç Le caratteristiche generali del Fiat Br.20, sono: Motori: 2 radiali Fiat A.80 RC.41 Lunghezza: 16,10 m Altezza: 4,30 m aprox. Apertura alare: 21,56 m Superficie alare: 74,0 m2 Peso a vuoto: 6400 Kg Peso totale: 9900 kg Carico ùtile: ........ kg Velocità max: 432 km/h (a 5000 m) Tangenza pratica: 9000 m Autonomia: 3000 Km Armamento: 1600 kg Bombe 1 Breda-SAFAT 12,7 mm (torretta dorsale M-I) 1 Breda-SAFAT 7,7 mm (postazione ventrale) 1 Breda-SAFAT 7,7 mm (postazione anteriore) Saludos MC72
  5. Finalmente cade Gheddafi

  6. Ciao, efettivamente è impressionante il volume di idee e progetti aeronautici italiani fino alla fine della guerra, includendo progetti cominciati prima della fine del conflitto prevedendo la ripresa dei servizi aerei commerciali, comunque le potenze vincitrici vincitori si sono riservati il mercato aereo.

    Si i disegni li faccio io, partendo dai dati tecnici sopravvissuti e materiale ...

  7. Caproni Ca.135 Il primo aéreo pronto per il concorso per un bombardiere medio, volò già nel 1 di Aprile del 1935, progetto dall'ing. Cesare Pallavicino; Il C.135 era dotato di due motori Isotta-Fraschini Asso XI RC de 835hp. Il modello ha attirato l'interesse del governo peruviano, che acquisitò sei bombardieri che utilizzò nella Guerra peruana-ecuadoriana del 1941-42, dove partecipò in diverse missioni di bombardamento, fù provato anche da parte delle autorità giapponesi, ma il principale operatore straniero (del modello) è stata l'Ungheria, che arrivò ad avere un centinaio di aerei dotati di motori Manfred Weiss WM-K-14 (licenza Gnome-Rhone-14K Mistral Major) A sua volta, la Regia Aeronautica, ha appena comperato 32 apparecchi Caproni, equipaggiando 7 di loro con Fiat A.80 RC41 per operare con il Corpo Legionario nella guerra civile spagnola, ma il loro trasferimento fu fino dal principio compromesso da molteplici problemi, finalmente nel fatídico volo verso le isole Baleari dei sette partiti da Alghero solo arrivarono due, altri due ritornarono alla base per noie meccaniche e gli altri tre precipitarono nel Mediterraneo insieme a 15 uomini; Questa tragedia anche se non imputabile al Ca.135, finisce per pesare fortemente nella sua carriera dentro la regia Aeronautica. La squadriglia sfortunata dei Ca.135S per il Corpo Legionario in Spagna Le caratteristiche generali del Ca.135, sono: Motori: 2 Asso XI spinto di 900 Hp Lunghezza: 14,50 m Altezza: 3,50 m aprox. Apertura alare: 18,96 m Superficie alare: 61,50 m2 Peso a vuoto: 5606 Kg Peso totale: 8841 kg Carico ùtile: 2875 kg Velocità max: 400 km/h (a 4000 m) Salita a 4000 m: 12’06” min. Salita a 5000 m: 16’51” min. Tangenza pratica: 7250 m Autonomia: 1200 Km Armamento: 1600 kg Bombe ;Mitragliatrici 3x Breda-SAFAT da 12,7 mm Saludos MC72
  8. MC72

    Petlyakov Pe-2

    Il Petlyakov Pe-2 Bella e elegante macchina russa; Link delo spaccato di questo purosangue. Saludos MC72
  9. Un po' dappertutto Aerei 10/1987 Aerofan 1/82 Dimensione Cielo Bombardieri di Ed. Bizzarri-Roma Profile Publications Ltd, Illustrated Encyclopedia of Aircraft Storia dell’Aviazione Ed. Fabbri
  10. Sempre continuando nel terreno delle Ipotesi, di sviluppi possibili del "82"; Ci sarebbe pure la possibile alternativa civile di un piccolo Airliner, simililarmente da quello efettivamente visto con il Savoia Marchetti SM.79 e lo stesso Fiat Br.20, Ipotesi che se non ci fosse stata finalmente la guerra, la Breda potrebbe aver trasformato in una carta commerciale, sviluppando la cellula già collaudata del "82". Saludos MC72
  11. Grazie, Si, hai ragione infatti del materiale disponibile (basicamente alcune foto) si vede il prototipo con solamente la torretta del fronte e senza nessun sviluppo delle posizioni per le altre due mitragiatrici Breda Safat; ma si può specolare sicuramente in una posizione dorsale dietro il centro di gravità che approfitti la particolare soluzione bicoda, e così coprire il settore, l'altra posizione dovrebbe stare nella posizione inferiore, ancora più indietro che la posizione dorsale superiore, per un paio di motivi, come il Breda 82 è un po' pancione, deve ubicarsi più indietro per avere una buona vista dell' indietro e allo stesso tempo non rimanere troppo vicino al suolo nel decollo e atterraggio. Come il Breda 82 pure ha un fuselaggio abbastanza spazioso e una soluzione di ala bassa, sembra che la Breda avesse anche un intenzione per trasporto di persone o ricognizione; Filosfia similare che quella del Savoia Marchetti con il suo SM.79 che dopotutto nacque prima come trasporto civile. In ogni modo, come c'è pochissima informazione, queste idee sono certamente specolative, ma in una linea logica di possibili sviluppi, forse alcuno possa aggiungere o smentire queste hipotesis aggiungo i possibili sviluppi del "82" Saludos MC72
  12. BREDA 82 Come risposta al Concorso indetto dal Ministero dell’Aeronautica Italiano nel 1934 per un Bombardiere Terrestre Veloce, la Breda sviluppò il modelo “82” consistente in un bombardiere medio molto compatto e con qualche vaga somiglianza con il Lockheed Hudson (che come questo avrebbe avuto una versione civile); La soluzione costruttiva, innovatrice per l’industria italiana, cioè completamente metallica, e ala in posizione bass, propolso da due motori radiali a doppia stella Fiat A.80 RC 41 di 1000 Hp, gli consentevano prestazioni ragguardevoli, come una velocita di 430 Km/h e una sorprendente capacitá di arrivare a grandi quote più di 9000 m! Il suo sviluppo però, fu lento e non privo di difficoltà, i suoi motori diedero parecchio filo da torceré nella sua messa a punto, e fu presentato tardivamente al Salone Aeronautico di Milano del 1937, ma oramai i militari pensavano che il suo diseño fosse un po’ datato, anche se erano pronti a ordinare un primo grupo se avesse completato gli esami di volo, continue noie ai motori fecero che i test di volo si iniziassero nel 1939, ma quando il concorso era stato deciso per il Fiat Br.20 e i nuovi indirizzi della Regia Aeronautica ora orientata sulle soluzioni per bombardieri medi trimotori. Le caratteristiche generali del Breda 82, sono: Motori: 2 x Radiali doppia stella Fiat A.80 RC.41 di 1000 H/p Lunghezza: 14,00 m Altezza: 3,90 m aprox. Apertura alare: 21,00 m Superficie alare: 66,00 m2 Peso a vuoto: 6840 Kg Peso totale: 1040 kg Carico ùtile: 3200 kg Velocità max: 430 km/h (a 4000 m) Salita a 4000 m: 12’14” min. Salita a 5000 m: 15’15” min. Tangenza pratica: 9500 m Autonomia: n/A Km Armamento: 1000 kg Bombe ;Mitragliatrici 3x Breda-SAFAT da 7,7 mm Equipaggio: 4-5 uomini Saludos MC72
  13. Ricercando sulla genesi dell’Aspide, ho trovato questo passaggio del libro “What's made in the U.S.A.?” nel quale si analizzano le politiche di vendita di tecnologia militare americana a paesi esteri e i suoi risultati non sempre felici, già che nel caso del transferimento tecnologico tra la Raytheon e la Selenia, l’autore nord-americano segnala nella pagina 39: Il Grande Omaggio della Tecnologia Americana di Clyde H. Farnsworth venti anni fa, la Compagnia Raytheon Co. ha vinto un contratto per vendere il suo missile aria-aria Sparrrow al Governo Italiano. Come parte della transazione, Raytheon accettò di trasferire tecnologia, attrezzature e “come si fa” alla Selenia Industrie Elettroniche Assiociate, una grande società elettronica italiana. Raytheon anche addestrò gli ingegneri della Selenia nella sua pianta a Lexington, Massachusetts. Ma ora Raytheon sta pagando il prezzo: Il missile Aspide della Selenia, progettati e sviluppati dalla tecnologia di Raytheon , è venduto come una esportazione italiana, e sta tagliando le vendite del Sparrow. Alcuni analisti militari dicono che l'Aspide è superiore allo Sparrow e, in parte perché i costi di sviluppo dell’ Aspide erano un decimo di quelli dello Sparrow, e si vende a prezzi inferiori rispetto al missile della Raytheon. E 'proprio tale esperienza che stà alimentando la polemica sulla pratica estera sempre più comune, di compensare il costo delle armi americane, chiedendo il trasferimento di tecnologia, favorire il commercio e altri emolumenti ....... Curiosamente sembra però che il processo si sia ripetuto con il missile Cinese aria-aria PL-11, copia esatta del Aspide e LY-60 l' Albatros cinese.......Solamente mi domando se i Cinesi, a sua volta avranno pagato qualcosa? per questo regalo tecnologico venuto da Selenia/Alenia saludos MC72
  14. Su Flight International del primo Ottobre del 1988 un articolo dedicato ai missili Aria Aria una tabella descrive sinteticamente le caratteristiche del IDRA; Con radar attivo nel tramo terminale e con i cotrolli nelle alette posteriori. Risulta essere leggermente più grosso nel suo diametro del Aspide/Sparrow originale, quasi un centimetro di più, il che unito ai controlli sulle alette posteriori, suggerisce che il Razzo per questo missile non poteva essere lo stesso che quello utilizzato nell'Aspide, tutte la altre caratteristiche suggeriscono che più che un aggiornamento come "Aspide Mk2" si trattasse in realtà di un missile completamente nuovo sulla stessa scia del AMRAAM. cioé con costi di sviluppo considerevoli. l'altro aspetto interessante è la forte riduzione dell`apertura alare, si va dal metro dell'Aspide a solo 68 cm del Idra anche se con maggior diametro. D'accordo allarticolo di Flight del '88 il percorso dell'IDRA, si divide in due, una prima tappa inerziale, e la seconda e finale guidata dal Radar attivo con polslo Doppler. Selenia IDRA Largo 3,65 m Apertura alare 0,68 m Diametro 212 mm Peso 210 a 220 Kg Selenia Aspide Mk1 Largo 3,70 m Apertura alare 1,00 m Diametro 203 mm Peso 220 Kg Saludos MC72
  15. L'Aspide Mk2 o denominato IDRA interessante sviluppo, questa volta con le alette di controllo posteriori, ma c'è poca informazione adizionale, o trovato una foto di un simulacro dell'Idra Saludos
  16. Si, effettivamente Einherjar, come dici tu, un dettaglio linguistico. Come diciamo qui in Cile <Suele suceder> "accade di solito"....ma sta bene! Mi serve per correggere e migliorare il mio italiano. Saludos MC72
  17. L'AMRAAM pesa 2/3 di un ASPIDE/SPARROW........vero.......... ma è anche 2/3 del volume di un ASPIDE/SPARROW, quindi masse similari a parita di volume. Non si capisce, perchè questa proporzione si traduce automaticamente in una drastica riduzione di 2/3 delle superfici di controllo a parita di tutti gli altri fattori e mantenere le stesse prestazioni. Penso che dovrebbe dire che le superfici di controllo del AMRAAM dovrebbero essere 2/3 di quelle del ASPIDE/SPARROW......o sbaglio? Forse l'AMRAAM non ha bisogno di arrivare a manovrare a 10G e più? Presempio, missili più diminuti come gli SIDEWINDER o PYTHON di Mach-4 presentano superfici di controllo consistenti per manovre di più di 10G Saludos MC72
  18. Sono d'accordo, nel fatto che la famiglia ASPIDE/SPARROW ha una maggiore sezzione frontale che l' AMRAAM e quindi a lunghezze simili un maggior rapporto di finezza per l'AMRAAM. Ma la presunta "Leggerezza" del AMRAAM non é assolutamente tale, perchè il rapporto tra il volume e peso dei due è equivalente; Perciò l'inerzia da vincere per manovrare non è indifferente, e i piani aerodinamici, non possono ridursi così fortemente, perchè si potrebbe affermare che con un altro pollice di meno nella sezione frontale, la riduzione delle superfici aerodinamiche a quel tasso, le farebbe quasi sparire. Ho trovato che nel caso del ASPIDE/SPARROW, le superficie di manovra sono quelle anteriori, mentre le posteriori sono fisse attorno al ugello integrale c on il motore Rocket. Nel Caso del AMRAAM, questa architettura è invertita, cioè le superfici al centro sono fisse mentre quelle posteriori sono quelle di manovra, ma l'Ugello non è integrale con il Rocket, il che potrebbe suggerire una articolazione parallela con i servomecanismi delle alette, per avere un efetto vettoriale nello scarico, multiplicando così le capacità di manovra, allo stesso modo che fanno i caccia moderni come il Su-37 o F-22. Saludos MC72
  19. Avendo dimensioni similari e elettronica di differenti generazioni, certamente chiama l'attenzione che la Generazione SPARROW/ASPIDE abbia i piani aerodinamici di controllo decisamente più grandi degli AMRAAM.......sono cuasi come biplani comparati a un monoplano! Le gittate sono abbastanza similari 40 a 48 Km. ma la manovrabilità del AMRAAM è pari o superiore con "ridotte" superfici aerodinamiche. Quindi qual'è il segreto della manovrabilità del AMRAAM ?? L'AMRAAM avra un ugello orientabile del suo Rocket? o avrà forse mecanismi giroscopici interni di manovra come fanno le navi spaziali, o adesso si fanno maraviglie con piccole superfici aerodinamiche? Saludos MC72
  20. SAVOIA MARCHETTI S.M.79B Nel 1934 L’Ing. Alessandro Marchetti propose per la gara McRobertson (Gran Bretagna-Australia) una versione di alta velocità de Trimotore S.M.81, con carrello retrattile, nuova aerodinamica e motori, capace di trasportare 8 passeggeri, ma anche un potenziale bombardiere a futuro, nacque cosi il S.M.79P matricola I-MAGO, giunse tardi per la gara, ma subito dimostrò grandi doti velocistiche e di carico; Ala Littoria ne incaricò 11 S.M.79T (Transatlantico) per le sue linee Atlantiche, Così per il Concorso per un Bombardiere Veloce Medio per la Regia del 1934, si pensò di ridisegnare la cellula del S.M.79 per trasformarlo in Bombardiere bimotore; Per la sua realizzazione si ridisegna la sezione prodiera ampliamente finestrata per alloggiare la posizione per il bombardiere/mitragliere, per visuale, il Pilota si eleva dalla sua posizione originale e nasce in questo modo la caratteristica “gobba” sulla fusoliera che accoglie anche il mitragliere dorsale, appare pure la gondola per il mitragliere ventrale. I motori Radiali Alfa 125 si rimpiazzano per motori più potenti radiali a doppia stella come il Fiat A.80 o il Gnome Rhone K.14. Prototipo bianco nero Il velivolo si valora positivamente nei differenti esami del Concorso ed è tra i finalisti, ma anche se non vince la commessa per la regia, si da luce verde per la sua esportazione. Dopo la partecipazione nel concorso della Regia il savoia Marchetti S.M.79B fu ampliamente esibito a molte forze aeree straniere, includendo, Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Cecoslovachia, Finlandia, Iraq, Romania, Russia, Spagna, Turchia e Yugoslavia. La Forza Aerea Rumena, ordinò sùbito 24 unita con motori Gnome Rhome K.14 Major Mistral, che si disimpegnò con certo successo e al momento di pensare nell’espansione di quella forza aerea i rumeni richiesero, un ulteriore lotto di 24 S.M.79B ma questa volta si penso di dotarli di più potenti e affidabili motori Junkers Jumo 211Da di 1220 Hp di 12 cilindri in linea e raffredati con liquido. Allo stesso tempo l’Industria Rumena di aviazione di Bucarest, compró la licenza di produzione del SM.79B, passando a chiamarsi S.M.79JR (Junkers Rumena). Senza gondola e piani di coda di nuovo disegno. Le prestazioni del S.M.79JR erano di una velocità màssima di 445 Km/h a 5000 m (più veloce di qualsiasi “Sparviero”!! salvo il SM79-III) Ascendeva fino ai 3050 m in 8 min e 40 sec. (più di due minuti prima del SM.79B/A80) con una tangenza massima di 7400 m, e pesi a vuoto di 7194 Kg e 10790 Kg carico, si trasformo nel bombardiere di prima elezione per inviare al fronte Russo, mentre gli anteriori S.M.79B furono rilegati a compiti di trasporto. L’Iraq, pue ordinò 4 SM.79B/A.80 + uno dei SM.79B prototipi, in quel tempo lo SM.79B/A.80 in Medio Oriente era il più avanzato aereo in servizio, e nella sommossa di questo paese contro le forze britanniche , diede parecchio filo da torcere, comunque, finalmente la sommossa fu soffocata dalla Gran Bretagna e tutti i SM.79B Iraqueni risultarono distrutti. In Sud-America il SM.79B partecipò nel Concorso del 1937 per un bombardiere per L’Esercito Argentino; nell’occasione si commentò che il SM.79B era scarso di manovrabilita; Subito il Pilota della Savoia Marchetti salto sulla macchina e la portò in volo, eseguendo inmmediatamente 4 Loops!! Il SM.79B Vinse. Ma posteriormente considerazioni di tipo loggistico, per la critica situazione di guerra in Europa, fece che finalmente il Governo argentino ordinasse 35 bombardieri Martin-135W. Per ùltimo approfittando che questo modello ha la singolarità di avere versioni tanto bimotori come la trimotore è interessante comparare l’interiore di queste macchine, dove il bimotore ha una più razionele sistemazione interiori, si notino i sacrifici che incorre il Trimotore SM.79, con una Gondola ventrale “affollata” compartita dal mitragliere/bombardiere, la gobba con un mitragliere dorsale e una seconda mitragliatrice Breda-Safat di 12,7m fissa in posizione di caccia. Le caratteristiche generali del S.M. 79B/A.80 sono: Motori: 2 x Radiali Fiat A.80 RC.41 di 1000 H/p ciascuno Lunghezza: 16,20 m Altezza: 4,10 m Apertura alare: 21,20 m Superficie alare: 60,30 m2 Peso a vuoto: 6200 Kg Peso totale: 9800 kg Carico ùtile: 3600 kg Velocità max: 425 km/h (a 3750 m) Salita a 4000 m: 14’20” min. Tangenza pratica: 7700 m Autonomia: 2000 Km Armamento: 1200 kg Bombe Mitragliatrici 3 x SAFAT da 12,7 , 1 x SAFAT da 7,7 nei laterali Equipaggio: 5 uomini Consegna dei SM.79JR a Sesto Bibliografia_________________ Dimensione Cielo Bombardieri-4 di Ed. Bizzarri-Roma Profile Nº 89 Profile Publications Ltd, Illustrated Encyclopedia of Aircraft Nº 80, Aerei 10/1987 Aerofan 1/82 Storia dell’Aviazione Ed. Fabbri
  21. Riposto, L'Introduzione del Topic, già che le grafiche erano scomparse perchè come succede in molti casi il Photo-Hosting di turno esce dal servizio o cambia le condizioni, adesso spero che in questo nuovo Photo-Hosting le foto e grafiche perdurino. Saludos MC72
  22. MC72

    IAI Kfir e Mossad

    Si, la faccenda del Mirage-5 fu parte di una operazione molto grande attuata dalle autoritá Israeliane, Dopo la Guerra dei 6 giorni, i francesi fecero scattare un embargo contro Israele, per migliorare le relazioni Franco-Arabe, bloccando l'invio dei nuovi Mirage-5 per Israele, poi offerti alla Siria e finalmente venduti alla Libia. É rimasta abbastanza chiara la faccenda di come arrivó tutto il progetto del Mirage-5 a Israele dando vita al IAI al Nesher, al rispetto solo da aggiungere la "possibile" complicitá dello stesso Marcel Dassault, prima conosciuto come Marcel Bloch, di origine Ebrea, cambio il suo coñome durante la clandestinita della seconda guerra mondiale. Un Episodio parallelo ai Mirage si registró con le 12 Combattante-II ordinate da Israele e mantenute nel porto di Cherburgo; in questo caso Israele riuscí a portare via 5 unita prima dell'entrata in vigore del embargo, posteriormente altre due uscite con un minimo di combustibile per prátiche in mare, fuggirono e furono rifornite in alta mare. Le altre 5 Unitá rimasero sotto forte controllo dei francesi, ma israele fece scattare un'operazione di riscatto per queste ultime 5 unitá , facendo operazioni triangolate, le autorita francesi cominciarono la vendita delle motovedette lanciamissili a una societa Norvegese, cosí quando in dicembre del 1969 apparvero parecchi "Norvegesi" per esaminare le unita, questi non destarono molta curiositá, Ma nella notte del Natale del 1969, questi "Norvegesi" presero il mare sulle 5 unita, cominciando una fuga verso Gibilterra. Poi.....le sorprese autorita francesi di fronte a questo scandalo iniziarono l'operazione di caccia piú grande dai tempi del Bismark, ma senza esito. Israele posteriormente come fece con i mirage riprodusse anche queste unita in modelli conosciuti come le Reshef Saludos MC72
  23. CMASA BGA “Hampden” per la Regia Il gruppo Fiat in occasione del concorso e per aumentare le sue possibilità, presento pure il BGA della sua sussidiaria CMASA (Costruzioni Meccaniche Aeronautiche SA) di Pisa. Il velicolo era completamente metallico e influenzato molto nella sua architettura al contemporáneo Handley Page Hampdem, con il suo fuselaggio tipo valigetta come pure la distribuzione delle posizioni del equipaggio; Fu progettato dall’ Ing. Manlio Stiavelli e portato in volo per la prima volta dal pilota Giovanni de Briganti nell'annol 1936. Il BGA (Bombardiere a Grande Autonomia) era propolso dal nuovo motore della Fiat A.80 RC.41 ,versione su licenza del americano Pratt & Whitney "Hornet", allora un motore al passo con i tempi e che la Fiat solo comparteva esclusivamente con il suo gruppo, e usato tanto dal CMSA BGA come dal Fiat BR.20 “Cicogna” Portato a Guidonia per evaluazioni il 19 di Aprile del 1938, il CMASA BGA (MM295), non ebbe seguito. Le caratteristiche generali del CMASA BGA sono: Motori: 2 x Radiali Fiat A.80 RC.41 di 1000 H/p ciascuno Lunghezza: 15,73 m Altezza: 4,85 m Apertura alare: 21,46 m Superficie alare: 74,13 m2 Peso a vuoto: 6100 Kg Peso totale: 9380 kg Carico ùtile: 3280 kg Velocità max: 405 km/h (a 4000 m) Tangenza pratica: 8500 m Autonomia: 2000 Km Armamento: 1600 kg (tra cui 1000 Kg in Bombe) e Mitragliatrici 3x SAFAT/Scotti da 7,7 mm in torrette frontale, dorsal e ventrale. Equipaggio: 4 uomini Infine un trittico con scala, risalta specialmente il suo profilo frontale tipo valigetta molto simile al bombardiere britannico Handley Page Hampden Saludos MC72 Risalta specialmente il suo profilo frontale tipo valigetta molto simile al bombardiere britannico Handley Page Hampden
  24. Piaggio P.32 Il prototipo del bombardiere bimotore Piaggio P.32 volò nel 1936 inizialmente con due motori Isotta Fraschini Asso XI V-12. Il P.32 aveva le ali completamente in legno mentre la fusoliera mista tra legno, alluminio e acciaio. Il P.32 aveva una fusoliera tozza e compatta, con una ala bassa a ¾ della fusoliera , le ali nel bordo di attaco Incorporavano flap tipo Handley-Page. Fu pure proposto Il motore Piaggio radiale P. XI RC.40 di 1000 Hp`. per questo bombardiere variante che si chiama P.32-II Fu ordinata una serie di 16 P.32 per la produzione con motori Isotta Fraschini, entrando in servizio con le Squadriglie 47 e 48 della Regia Aeronautica nel corso del 1937, solo per essere ritirati e demoliti l'anno successivo dopo un incidente che ha indicato i problemi di controllo irrimediabile. Un ulteriore lotto di dodici aerei co motori radiali in fase di costruzione non sono stati completati. Nella foto sopra i P.32 si stavano incorporando alla Regia Aeronautica nel 1937, qui in una livrea mimetica di tre toni come indicata nel profilo a colori Le caratteristiche generali del Piaggio P. 32 (I) sono: Motori: 2 x Linea in V Isotta Fraschini Asso XI RC 40 di 834 H/p ciascuno Lunghezza: 16,30 m Altezza: 4,7 m Apertura alare: 18,00 m Superficie alare: 60,00 m2 Peso a vuoto: 6355Kg Peso totale: 9355 kg Carico ùtile: 3000 kg Velocità max: 393 km/h (a 5000 m) Velocità mínima: N/A km/h Salita a 5000 m: 19’54” min. Tangenza pratica: 7250 m (teorica 7650 m) Autonomia: 1952 Km Armamento: 1600 kg Bombe Mitragliatrici 3x SAFAT da 7,7 Equipaggio: 5 uomini Infine un trittico del P.32 con scala incorporata Saludos MC72
  25. Il tuo quesito sul Concorso del 1937, mi ha fatto investigare un po` ed efettivamente il concorso indetto per un Bombardiere terrestre detto "veloce" nel 1934 dove vinse il Fiat BR.20 (ma non lasciò entusiasti ai generali) fu riproposto poco più tardi come concorso per un Bombardiere medio deto "Nomale" (Secondo il libro di Paolo Ferrari "L'aeronautica Italiana: Una storia del Novecento") dove efettivamente si presentarono vecchi e nuovi concorrenti ed altri continuarono i loro studi fuori-concorso come lo SM79 e il Cant Z.1007 e bisogna dirlo con maggior esito. Questi due concorsi sono evidentemente strettamente relazionati, tanto è così che la Piaggio ripropone nel 1937 il suo P.32 come "Bis" il che è iteressante d'indagare Ho provato di fare elenco "tentativo" dei partecipanti del 34' e del 37' ella tabella che allego Saludos MC72
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