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Intercettazioni, ecco una nuova legge porcata
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Io al post al link seguente: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=147707 (messaggiio n° 9) ho riportato un articolo di un rinomato professore universitario di diritto, già membro del Consiglio Superiore della Magistratura, esponente del SDI-Rosa nel Pugno ( eccovi il link al suo chilometrico curriculum: http://www.sociologia.uniroma1.it/offerta/...mp;IdLaurea=672 ). Altri riportano articoli di impostori mediatici certificati!!! -
Reato di immigrazione clandestina? Sparito!
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Dal link (articolo + video): http://www.euronews.net/it/article/09/06/2...irish-question/ riporto: Germania Ue: appoggio incondizionato di Berlino alla presidenza francese 09/06 19:43 CET Cambiamento climatico, energia e difesa europea, i temi sul tavolo del summit informale franco-tedesco. Nicolas Sarkozy a Angela Merkel si sono ritrovati in Baviera per discutere i punti caldi che animeranno la prossima presidenza europea a guida francese. Il cancelliere tedesco, rinnovando il patto che fa di Francia e Germania la locomotiva d’Europa, ha annunciato il pieno appoggio a Parigi durante la sua presidenza. L’ombra del no irlandese al referendum sul trattato di Lisbona ha fatto capolino anche in Baviera. “L’eventualità di un no irlandese – ha commentato il presidente francese – non sarà solamente un problema della presidenza francese ma sarà un problema di tutta l’Europa. Spetta agli irlandesi esprimersi. Con la signora Merkel abbiamo deciso che quale che sia l’esito del referendum, ragiremo in modo congiunto”. Nel corso del consiglio dei ministri congiunto, Parigi e Berlino si sono pronunciate contro la regolarizzazione in massa dei clandestini. Sotto la sua presidenza, la Francia vorrebbe riuscire a far adottare ai 27 un patto europeo per l’immigrazione per fissare le regole comuni. -
Reato di immigrazione clandestina? Sparito!
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Dal link: http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/mo..._109229963.html (ANSA, la stessa tua fonte, ora vediamo cosa dirai) riporto: 2008-06-09 21:25 Germania- Francia: unita' di vedute In vista presidenza Ue Parigi, intesa su Co2 e immigrazione (ANSA) - BERLINO, 9 GIU - Larga unita' di vedute tra Francia e Germania al vertice informale di Straubing su clima, immigrazione e Trattato di Lisbona. L'ultimo summit prima della presidenza francese dell'Ue ha reso possibile un Consiglio dei ministri congiunto:i ministri dell'Interno hanno scelto la linea dura contro l'immigrazione clandestina. Quanto al clima la proposta prevede il mantenimento dell'obiettivo Ue. E si reagira' con una sola voce al risultato del referendum irlandese su Trattato di Lisbona. P.S. E tu non citare gli esponenti di partito come dispensatori di verità: "Lo precisa il capo delegazione del Pse al Parlamento europeo, Gianni Pittella". -
Reato di immigrazione clandestina? Sparito!
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Chi è quel bello spirito che aveva detto che tutta l'Europa è contro l'Italia di Berlusconi?! Quando tutta l'Europa, invece, segue la politica di Berlusconi!! Dal link: http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articol...olo417078.shtml Immigrati, alt da Francia e Germania "Solo regolarizzazioni una tantum" Giro di vite alle regolarizzazioni di massa degli immigrati clandestini in Europa. Ad auspicarlo sono i ministeri dell'Interno di Francia e Germania, riuniti a Straubing, nel sud della Germania, per un consiglio dei ministri franco-tedesco. Le due parti si sono accordate per proporre che gli Stati membri dell'Ue procedano a delle legalizzazioni "una tantum" tenendo conto delle situazioni personali dei cittadini stranieri. La Francia punta a far adottare ai 27 paesi un "patto" europeo sull'immigrazione, una delle quattro priorità della presidenza di turno francese dell'Unione europea al via il prossimo 1 luglio. Ogni Stato membro potrà conservare, tuttavia, la discrezionalità di procedere a delle legalizzazioni "una tantum". Parigi e Berlino intendono infine rafforzare la loro cooperazione per l'applicazione di misure per mettere fine al soggiorno illegale degli immigrati. In discussione anche la possibilità di ricorrere ai voli collettivi di rimpatrio degli espulsi nei loro Paesi d'origine. -
Ovvio che in Olanda-Italia tifavo per la nostra nazionale; a mio parere l'Olanda ha giocato benissimo e non è affatto male come squadra: questa è l'unica attenuante per l'Italia. Per quanto riguarda la Francia, non è certo quella dei bei tempi, però non era facile con il supercatenaccio romeno.
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Puro sciovinismo italico, se è vero quanto si legge nell'articolo al seguente link, sulla nostra situazione: http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+...amp;pdfIndex=12 Guardiamo la nostra gobba, prima di guardare quella degli altri!!!
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Si ma 8 "Maestrale" + 4 "Lupo" = 12! Quante saranno le "FREMM" italiane? Massimo 10, più probabile 8! Per quanto riguarda i caccia AAW. Prima avevamo 2 "Impavido" + 2 "Audace". Poi 2 "Audace" + 2 "Durand de la Penne". Ora 2 "Durand de la Penne" + 2 "Andrea Doria". Tra, al massimo 5 anni, solo i 2 "Andrea Doria". I "Durand de la Penne" resteranno, se non erro, con gli SM-1 inutilizzabili e di altri 2 "Horizon" non se ne parla proprio (e neanche di "FREDA"!). Quindi la MMI a fronte di un normale salto qualitativo legato all'acquisizione di naviglio di una generazione successiva rispetto a quello di cui dispone attualmente, subisce però, a differenza della MN, una contrazione quantitativa!
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Intercettazioni, ecco una nuova legge porcata
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
ERRORE: non potrà essere usata in un processo per condannarlo solo in base a quella intercettazione, ma le autorità di polizia e/o i servizi di sicurezza (nella fattispecie) potranno benissimo avviare delle indagini e porre in essere tutte le misure idonee ad evitare che vengano commessi reati di qualsiasi genere!!! -
Un "Daring", probabilmente, vale più di tutti i 12 "Sheffield" messi assieme, ma un "Daring" non fa una flotta, 12 "Sheffield" si!!! Comunque è fin troppo ovvio che una qualsiasi unità navale di una generazione successiva, vale di gran lunga più di un'unità della generazione precedente: se così non fosse, saremmo ancora all'età della pietra! Ed è per questo che affermo che la MN sostituendo 11 navi con un'età media di 30 anni ed estremamente obsolete dal punto di vista tecnologico, con 11 (nella più pessimistica delle ipotesi) unità (le FREMM dei 3 tipi: ASW, AVT e AAW) modernissime (ed anche notevolmente di maggiori dimensioni), fa un salto di qualità straordinario, senza alcuna penalizzazione quantitativa!!!
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Cioé ti riferisci alll'attuale senatore del PD: http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/Attsen/00025234.htm , già Comandante del COI (Comando Operativo di vertice Interforze) ed ancor prima Comandante del NATO Rapid Deployable Corps (Italy): http://www.nato.int/nrdc-it/cv/delvecchio.htm .
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Dai uno sguardo al seguente link: http://www.jdb.marine.defense.gouv.fr/ alle altre 44 pagine dello stesso link ed ai vari sublink delle diverse unità navali francesi e dopo una giornata di navigazione (su internet!) vedrai se è vero che la "Marine Nationale" ha problemi di carburante, nella misura e nei termini in cui sono evidenziati, o se si tratta solo dell'articolo del solito francofobo di turno che vede le pagliuzze negli occhi altrui e non la trave nei propri!!! Ed ora scusate, mi devo posizionare dinanzi la tv: scende in campo, la FRANCIA!!!
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Purtroppo non conosco la lingua che si parla tenendo una patata bollente in bocca e quindi non sono in grado di comprendere in pieno ciò che è scritto nell'articolo linkato; mi permetto di avanzare un'ipotesi: il problema non potrebbe nascere dal fatto che il "Sea Dart", forse, non è più in produzione? Perché, se così fosse, non dovremmo meravigliarci troppo: tra qualche anno, se non erro, dovrebbe capitare la stessa cosa pure alla nostra Marina, con gli SM-1 dei caccia "Durand de la Penne"!
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Una sola considerazione: tu pensi che gli altri non abbiano gli stessi, identici, problemi?!?!?!
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Rick il tuo errore di fondo è quello di fare il confronto tra ciò che si realizza e ciò di cui si fantasticava! Ciò è sbagliato sempre, per tutte le marine, perché mai o quasi mai, vengono realizzati i programmi elaborati dagli stati maggiori e regolarmente cancellati dai politici! Il paragone corretto da fare, invece, è tra ciò che c'era prima, ciò che c'è oggi e ciò che, realisticamente, con i piedi ben piantati per terra, ci sarà domani. Per il confronto tra la MN e la MMI (a parte le incontestabili considerazioni di martin pescatore), dai uno sguardo al mio ultimo post ( http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=146140 , messaggio n° 350 ) dove, dati alla mano, ho dimostrato che 2 + 2 = 4!!! Per la Royal Navy evito di farti un raffronto per ciascuna categoria di naviglio e ti porto un solo esempio: a fronte di 12 (DODICI) caccia antiaerei classe "Sheffield" (type 42), vi saranno solo 6 (SEI) caccia antiaerei classe "Daring" (type 45)!!!
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Ehmmm Vedi il seguente link (penultimo capoverso): http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=138125 messaggio n° 5
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Veramente temo che possiate essere voi altri a darla a me, se non dovessi prendere la decisione più opportuna!!!
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Certo un bel problema! Come ogni volta! Questa volta per chi dovrò tifare?
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Intercettazioni, ecco una nuova legge porcata
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Da repubblica castrista delle banane è non tener conto di ciò: "...Questa impostazione, peraltro, deve essere integrata e corretta alla luce dei princîpi generali fissati dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, per come essa è interpretata dalla Corte di Strasburgo: la quale, pur riconoscendo la necessaria pubblicità del dibattimento ed il necessario controllo della pubblica opinione sul processo penale, ha ritenuto contraria all’art. 8 della Convenzione la divulgazione anche ad opera del Pubblico ministero dei contenuti delle intercettazioni non attinenti ai fatti oggetto dell’accusa penale (si veda, Corte europea dei Diritti dell'Uomo, 17 luglio 2003, in Dir. inf. ed informat. 2003, 1063). Dunque è illecita, per violazione del diritto alla riservatezza, la divulgazione dei contenuti delle intercettazioni da chiunque sia messa in opera, fuori dalle sedi dibattimentali e fuori da una loro stretta funzionalizzazione al buon andamento delle indagini e al controllo dell’opinione pubblica sul processo. La Corte costituzionale, del resto, nelle recenti sentenze n. 348 e 349 del 2007, ha riconosciuto l’immediata operatività della Convenzione europea nell’ordinamento interno e ha inoltre riconosciuto il rilievo che assume, nella relativa interpretazione, la giurisprudenza della Corte dei diritti dell’uomo. Ciò era stato anche affermato nella giurisprudenza della Cassazione...". Comunque, non pretendo che tutti comprendano certi concetti!!! -
Rick sai che ti stimo e potrei consentire anche con tutto ciò che hai detto (anche senza leggerlo prima, perché so che sei onesto!), ma per me D'Alema è e resterà sempre marchiato a vita da questo episodio (che non è solo un episodio!): http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/e...-hezbollah.html Faccio notare a qualcuno che ho linkato un articolo tratto da "La Repubblica" e non da un giornale di partito del centro-destra!!!
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Intercettazioni, ecco una nuova legge porcata
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Dal link http://www.fainotizia.it/2008/03/20/interc...intervento-del- riporto il parere di un esperto giuridico (sarebbe bene che per certi argomenti che richiedono una certa competenza specifica, ci si astenesse dal pronunciarsi quando non se ne capisce un fico secco e si è costretti a seguire pedissequamente le opinioni di un ex-inquisitore del Sant'Uffizio!!!). Preciso che ignoro del tutto le opinioni politiche dell'autore dell'approfondimento che riporto, nonché del sito che ospita lo studio in argomento. Intercettazioni e divulgazione delle intercettazioni: regole del diritto e abusi della prassi - L'intervento del professor Mario Patrono al convegno delle Camere penali di Roma. Intercettazioni e divulgazione delle intercettazioni: regole del diritto e abusi della prassi. Intervento di Mario Patrono al Convegno dell’Unione delle Camere Penali Italiane sul tema: Rinnovare la Magistratura nelle istituzioni, nella società. Roma 14 -15 marzo 2008. Esaminerò due problemi: uno è quello relativo alla disciplina delle intercettazioni e della prassi relativa; il secondo riguarda la divulgazione del loro contenuto a mezzo stampa, prima dell’effettivo utilizzo nel processo. Avverto, inoltre, che la necessaria denuncia di uno stato di cose che sotto vari profili si presenta deplorevole, non può che essere preliminare a riforme legislative, peraltro non sempre facili da configurare; e deve essere anche corredata, nei limiti del possibile, dall’indicazione dei rimedi, esperibili qui e ora. Si tratta, come si vede, di due problemi che mettono in gioco un profilo importante del rapporto tra magistratura e politica, e che in aggiunta vanno al cuore di quel diritto inviolabile alla difesa nel processo penale che è garantito dagli articoli 24 e 111 della Costituzione, riguardando spesso le intercettazioni gli stessi colloqui tra il difensore e la persona indagata, e comunque quei problemi chiamano in causa la libertà di cui godono i cittadini all’interno della nostra democrazia. La disciplina del codice di rito con riguardo alle intercettazioni delle comunicazioni (artt. 266 e seguenti, nonché art. 103 c.p.p.) è ispirata ad un sano garantismo che si definisce intorno ad alcuni punti essenziali: 1. le intercettazioni sono possibili solo per alcuni (gravi) reati specificamente indicati; 2. l’intercettazione è autorizzata dal Gip solo per 15 giorni prorogabili per altri 15; 3. soltanto eccezionalmente, e soltanto in caso di urgenza, essa può essere iniziata dal P. M., salvo immediata convalida del Gip; nel caso di mancata convalida l’intercettazione deve però essere interrotta e le sue risultanze non sono utilizzabili; 4. i risultati dell’intercettazione debbono essere depositati nella segreteria del P. M., con possibilità per le parti di prenderne lettura; 5. la definitiva stesura del testo delle conversazioni è oggetto di perizia, con tutte le garanzia relative. Inoltre le intercettazioni debbono, in linea di massima, avvenire attraverso gli impianti installati presso la Procura della Repubblica (art. 268 c. p. p.). Esiste poi un registro cronologico, nel quale il P. M. annota i decreti che dispongono, autorizzano, convalidano, prorogano le intercettazioni: e ciò al fine di evitare elusione delle garanzie (autorizzazioni date ora per allora, a sanatoria - ad esempio - di una pratica illegale dell’autorità di polizia). Le intercettazioni sono, in linea di massima, e salvo deroghe (art. 270), utilizzabili solo nel procedimento per il quale sono state autorizzate. Sono escluse intercettazioni di comunicazioni coperte dal segreto professionale. Questo chiaro garantismo proviene dalla sentenza della Corte cost. n. 34/1973 e dalla legge n. 98/1974. Difficilmente, dunque, può essere contestato, in astratto, il disegno del codice. La Corte costituzionale, del resto, ha costantemente ribadito l’importanza di tutte le garanzie previste dalla normativa in vigore. Con riguardo alla garanzia che risiede nel doversi effettuare le registrazioni presso gli impianti della Procura, si veda, ad esempio, l’ord. 259/2001 e l’ord. 209/2004; sui limiti di utilizzabilità delle intercettazioni avvenute in altro procedimento, conviene richiamare la sent. 63/2001; sulla distruzione delle intercettazioni non pertinenti, si pronuncia la sent. 463/2001. Ricorderei anche la recente sent. 390/2007 sulle intercettazioni nelle quali sono coinvolti parlamentari. Ed anche la Cassazione ha più volte ribadito il principio che vuole motivati gli atti che dispongono intercettazioni fuori dai locali della Procura, a pena di inutilizzabilità delle relative risultanze (Cass. pen., sez. IV, 12 maggio 1999, in Cass. pen. 2000, 1323). La problematica reale è, tuttavia, ben più complessa del disegno codicistico. L’ambiente è dato da un insieme di intercettazioni effettuate fuori dal quadro normativo sopra delineato e, dunque, non destinate ad una utilizzazione nel giudizio, bensì mirate ad acquisire notizia di reati, da perseguire poi separatamente e da provare attraverso strumenti conformi alle disposizioni di legge. Questo viola chiaramente le garanzie dell’articolo 15 della Costituzione, nella misura in cui tale disposizione protegge la libertà e la segretezza delle comunicazioni fra privati non solamente in funzione del processo penale e delle prove in esso deducibili, ma le protegge anche nell’ottica di garantire a ciascuno una sfera di <<inviolata personalità>>, per usare la felice terminologia di quel Brandeis, allora giovane studioso del diritto costituzionale e più tardi prestigioso giudice e Chief Justice della Corte suprema federale degli Stati Uniti, terminologia ben riecheggiata nella sentenza della Corte cost. n. 366/1991 (la quale discorre infatti di <<spazio vitale che circonda la persona e senza il quale questa non può esistere e svilupparsi in armonia con i postulati della dignità umana>>). Del resto, si tratta di una deformazione favorita dalle leggi dell’emergenza introdotte a cavallo fra gli ultimi anni ’70 ed i primi anni ’80 (ricordo il d. l. n. 625/1979 convertito nella legge n. 15/1980). Ma, oltre questo ambiente di diffusa illegalità, è la stessa logica del fenomeno che conduce a conseguenze che vanno oltre il disegno normativo. La Corte cost., nella sent. 390/2007, distingue chiaramente, sia pure ai fini della garanzia di cui all’articolo 68 della Costituzione, intercettazioni indirette e intercettazioni casuali. Possono essere intercettate le linee di comunicazione di persone che abitualmente collaborano con altra persona, ovvero le linee di persone considerate (in ipotesi) come compartecipi nel medesimo reato. Costoro possono comunicare (anzi, presuntivamente comunicheranno) più volte con la persona inizialmente considerata: e, dunque, le comunicazioni della medesima persona, dopo il provvedimento che propriamente la concerne, possono essere nuovamente intercettate, attraverso il controllo delle comunicazioni di persone che interagiscono con la prima. Il termine, quindi, di 15 giorni, prorogabili una sola volta, per altri 15, risulta argine irrisorio di fronte al fenomeno delle intercettazioni indirette, che nuovamente coinvolgono la medesima persona quante volte comunichi con i suoi abituali interlocutori. Esistono poi le intercettazioni casuali, le quali coinvolgono persone all’inizio insospettate, ma coinvolte nelle conversazioni con le persone sospettate. La comunicazione, d’altra parte, per definizione, coinvolge almeno due persone. Nasce da ciò una catena quasi interminabile di intercettazioni, all’interno della quale i limiti di tempo e di oggetto finiscono con l’essere aggirati largamente. Quali sono i giusti rimedi che possono costituire un limite ragionevole a questa prassi? Certo, è intanto una garanzia da tenere ferma l’effettuazione delle intercettazioni nei locali della Procura. Ma anche tale garanzia risulta di fatto vanificata, visto che la pletora degli interventi intercettativi supera le capacità di assorbimento delle strutture destinate ad adempiervi. È innegabile, però, che la scelta di appaltare il servizio ad entità private, invece che percorrere la strada alternativa di ampliare gli impianti della Procura, è, probabilmente, non economica, oltre che meno garantista; ed è vero che, ove sia ineliminabile procedere mediante servizi esterni, ciò dovrà essere effettuato con gara pubblica, secondo le regole sovranazionali che presiedono alla libera prestazione dei servizi all’interno dell’Unione europea, secondo i principi essenziali della materia dettati negli articoli 49-55 del Trattato. Certo, la materia è delicata, dato che l’impresa affidataria deve offrire sufficienti garanzie di affidabilità in termini anche di indipendenza e di non collusione; ma, quanto meno, potrebbe redigersi un albo e fra le imprese iscritte all’albo promuovere una gara, a cui andranno invitate anche le imprese straniere che operano presso i Tribunali degli altri Paesi dell’Unione. Secondo una giurisprudenza costante della Corte costituzionale, il principio di buon andamento (art. 97 Cost.) non è riferibile alle funzioni giurisdizionali; però esso deve ritenersi certamente riferibile all’organizzazione della giustizia (posso citare la sent. 86/1982; la sent. 18/1989; la sent. 400/1996; l’ord. 434/2001). D’altra parte, non può esservi dubbio che le questioni che attengono all’affidamento dei servizi di intercettazione rientrano nell’area della organizzazione della giustizia. Da questo punto di vista deve anzi concludersi nel senso che l’intero espletamento del servizio giudiziario, anche al di là dal giudizio di responsabilità per danno erariale, non dovrebbe sfuggire (come invece accade) al controllo di gestione della Corte dei conti, idoneo a segnalare anomalie, sprechi, disservizi, senza naturalmente sostituirsi agli organi competenti nelle decisioni finali, ma fornendo anche elementi per la valutazione, sotto il profilo organizzativo, del rendimento del magistrato e specialmente di chi ricopre incarichi direttivi. Il secondo aspetto del problema è quello della divulgazione, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, dei contenuti delle intercettazioni, prima che esse siano utilizzate nel giudizio. Divulgazione dannosa per l’interessato, anche tenuto conto del fatto che una larga parte delle conversazioni intercettate, pur potendo contenere frasi sconvenienti o non entusiasmanti, è tuttavia insignificante ai fini della prova penale e, dunque, è destinata alla distruzione. La normativa codicistica sul segreto interno (con riguardo alle parti del processo) ed esterno delle indagini preliminari (art. 114 e 329 c. p. p.) ripercorre le strade del vecchio codice di procedura, per cui tale segreto sarebbe preordinato esclusivamente al buon andamento delle indagini e, dunque, resta nella <<signoria>> del Pubblico Ministero. Questa impostazione, peraltro, deve essere integrata e corretta alla luce dei princîpi generali fissati dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, per come essa è interpretata dalla Corte di Strasburgo: la quale, pur riconoscendo la necessaria pubblicità del dibattimento ed il necessario controllo della pubblica opinione sul processo penale, ha ritenuto contraria all’art. 8 della Convenzione la divulgazione anche ad opera del Pubblico ministero dei contenuti delle intercettazioni non attinenti ai fatti oggetto dell’accusa penale (si veda, Corte europea dei Diritti dell'Uomo, 17 luglio 2003, in Dir. inf. ed informat. 2003, 1063). Dunque è illecita, per violazione del diritto alla riservatezza, la divulgazione dei contenuti delle intercettazioni da chiunque sia messa in opera, fuori dalle sedi dibattimentali e fuori da una loro stretta funzionalizzazione al buon andamento delle indagini e al controllo dell’opinione pubblica sul processo. La Corte costituzionale, del resto, nelle recenti sentenze n. 348 e 349 del 2007, ha riconosciuto l’immediata operatività della Convenzione europea nell’ordinamento interno e ha inoltre riconosciuto il rilievo che assume, nella relativa interpretazione, la giurisprudenza della Corte dei diritti dell’uomo. Ciò era stato anche affermato nella giurisprudenza della Cassazione. Dire, peraltro, che è illecita la divulgazione delle notizie attinenti alle comunicazioni intercettate fuori dalle sedi consentite è poca cosa di fronte alla pervasiva ampiezza del fenomeno in questione. Quando le intercettazioni avvengono attraverso strumenti collocati al di fuori delle sedi istituzionali e ad opera di un insieme di società private e quando, in via indiretta o casuale, esse coprono un’area così vasta di persone, non è più facile stabilire chi debba rispondere anche solo del danno che si collega alla lesione del diritto alla riservatezza. Pur ammesso che, per affermare la responsabilità di un ente pubblico, non occorre individuare la persona, il funzionario, l’incaricato di pubblico servizio autore del fatto dannoso, quando l’attività sia comunque da riferire all’ente pubblico, non è però facile stabilire, nella situazione che abbiamo descritto, se la <<fuga di notizie>> sia imputabile all’amministrazione della giustizia, ovvero alla società privata cui il servizio è stato appaltato. Ancor meno, in questo oggettivo stato di confusione, è pensabile un accertamento di penali responsabilità. Che fare? Giunge opportuna, in questo contesto, la proposta di Zeno Zencovich, di prevedere sanzioni economiche, anche solo amministrative, per i mezzi di comunicazione di massa che pubblicano le notizie attinenti ai processi penali (nel caso: quelle relative ai contenuti delle conversazioni intercettate), sanzioni di importo superiore ai probabili guadagni collegati alla vendita del giornale o del servizio. Il fenomeno della divulgazione delle notizie attinenti ai processi è, in larga parte, un fenomeno speculativo, reso più facile dal deplorevole disordine in cui si svolge questo tipo di indagini (secondo quanto si è già detto); abbattere in radice la speranza di lucro che muove questo non edificante meccanismo significherebbe deflazionarlo drasticamente. Deve inoltre prendersi in considerazione la circostanza per la quale ogni attività di intercettazione operata al di fuori del rigido schema codicistico, comportando l’illiceità della intercettazione medesima, refluisce immediatamente anche in una violazione della normativa vigente in materia di tutela della Privacy: tutela che è asseverata – come è noto – anche attraverso disposizioni penali e disposizioni civilistiche in materia di risarcimento da danno ingiusto operato nei confronti dei cittadini oggetto della richiamata attività di intercettazione. Questa evenienza ha dunque conseguenze di duplice ordine: per un verso espone l’autore delle intercettazioni illecite ad una azione penale da attivare obbligatoriamente ed immediatamente nei suoi confronti; per altro verso espone l’amministrazione della giustizia a risarcire il danno, rivalendosi a sua volta sull’agente che lo ha cagionato presuntivamente con colpa grave. Del resto, a questo proposito, è già possibile segnalare interventi delle competenti procure regionali della Corte dei Conti che in più occasioni si sono attivate per individuare l’autore materiale del danno causato in conseguenza di illecite intercettazioni. Già fin d’ora è comunque possibile utilizzare la menzionata giurisprudenza della Corte dei diritti dell’uomo attraverso azioni di danno nei confronti del mezzo di comunicazione di massa, azioni che si rivelano assai più penalizzanti, nella realtà delle cose, di quanto non lo siano eventuali azioni penali contro il singolo giornalista, il quale esprime pur sempre una sua professionalità degna di rispetto. -
Intercettazioni, ecco una nuova legge porcata
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Cioè la legge attuale, o mi sbaglio?! Molto rispettata, no?! -
News sulle tensioni Russia - Georgia
picpus ha risposto a super64des nella discussione News Aviazione
L'Unione Europea si schiera con la Georgia; date uno sguardo al seguente link: http://www.italiageorgia.it/archivio_news.php?id=5008 -
Bisogna aggiungere anche la Finlandia! Io ritengo che occorra prendere in considerazione le unità di tutti i paesi che fanno parte dell'UE: non ha senso escluderne alcuni! In particolare, quelli citati precedentemente da me, potrebbero mettere a disposizione forze non trascurabili (varie fregate, ancora perfettamente valide ed anche sommergibili) ed inoltre alcune di queste marine (quella romena e quella bulgara) sarebbero necessarie se la futura forza navale UE di cui si argomenta, volesse estendere la sua influenza in un mare di importanza strategica rilevantissima, ai fini delle forniture energetiche, quale è e sarà sempre più, il mar Nero; soprattutto, considerando che nessuno di voi ha inserito la marina che in tale area (ed anche nel Mediterraneo orientale) potrebbe essere decisiva in un eventuale conflitto: quella turca! A parer mio, sia che la Turchia entri a pieno titolo nell'UE, sia che ciò non avvenga, sarebbe comunque indispensabile associarla militarmente alle forze europee!
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Così si spiega allora il "buco" di cui al link seguente: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=8026
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Certo che non ha mai detto come ha saputo nome e numero civico (ah, già, dagli spiriti con i quali ha portato allo sfascio l'Italia nonché, e di ciò tutti noi italiani gliene saremo sempre immensamente grati, la sua parte politica!)! P.S. Dal link: http://www.aereimilitari.org/forum/Regolamento.htm riporto: "Il forum non è una chat: evitare di aprire discussioni che ne ricalchino lo stile. Evitare di far degenerare le discussioni con interventi non inerenti all'argomento trattato. Scherzare si può, ma lo scherzo è bello quando dura poco. Evitare inoltre di postare con sole faccine o comunque con scritti il cui unico merito sia quello di zavorrare inutilmente il forum. Questo spazio è messo a disposizione degli utenti per impostare discussioni costruttive e utili per tutti i lettori. Riempire pagine di thread con faccine, per quanto divertente possa essere, ha decisamente poco senso.
